2 November, 2024
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Si terrà domani, 6 ottobre, presso il centro di aggregazione sociale di via Giudice Mariano, a Sant’Anna Arresi, con inizio alle 10.00, il terzo “Blue Friday”, venerdì del pescatore, iniziativa ideata dalla Uila Pesca, nell’ambito del Programma nazionale triennale pesca e acquacoltura finanziato dal Masaf.

Dopo la relazione introduttiva del segretario regionale Uila Pesca Luciano Marica, interverranno: Anna Maria Teresa Diana, sindaco di Sant’Anna Arresi; Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco; Fabio Vaccaro, comandante della Capitaneria di Porto di Sant’Antioco.

Modererà i lavori Gaia Garau, segretaria generale della Uila Uil.

Durante l’incontro sarà proiettato il docufilm dal titolo: Pescatori, una vita per il mare, diretto da Enrico Ventrice e realizzato dalla Fondazione Argentina Altobelli, in collaborazione con la Uila Pesca.

I lavori saranno conclusi dal segretario nazionale della Uila Pesca Fabrizio De Pascale.

Al termine è previsto uno “show cooking” di chef professionisti che hanno proposto prodotti e ricette locali.

Arresto temporaneo obbligatorio delle attività di pesca del polpo nelle marinerie del Sulcis; fermo pesca temporaneo con divieto di utilizzo delle nasse; ampliamento distanza prevista per lo strascico. Sono queste le richieste della Uila Pesca alla Regione Sardegna.

Se ne parlerà venerdì 17 febbraio, nel corso dell’assemblea dei pescatori delle marinerie del Sulcis organizzata dal segretario regionale della UILA Pesca, Luciano Marica.

All’incontro, che si terrà dalle ore 10.00 nel Centro Sociale Comunale di Sant’Anna Arresi, parteciperanno anche Valeria Satta, assessore regionale dell’Agricoltura, Massimiliano Sardone, segretario nazionale UILA PESCA e Gaia Garau, segretario regionale UILA.

Sono stati invitati i rappresentanti delle Istituzioni e delle associazioni.

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Le problematiche della piccola pesca, con particolare riferimento ai danni causati dai delfini, sono state al centro della seduta odierna della commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale con l’audizione dei rappresentanti della Flai-Cgil e della Uila-Pesca.

«La pesca in Sardegna è un comparto che non ha ancora espresso tutte le sue potenzialità – ha detto la segretaria di Uila Pesca Gaia Garau – finora non c’è stata la dovuta attenzione per un settore che potrebbe garantire lavoro e reddito. Il 70% del pesce consumato nella nostra isola arriva da fuori». Entrando nello specifico, Gaia Garau ha chiesto tempi rapidi per l’approvazione del disegno di legge predisposto dalla Giunta che consente di spendere le risorse stanziate nel 2015 e 2016 per gli indennizzi sui danni causati dai delfini. La norma, nel rispetto della normativa europea sugli aiuti di stato, permetterà di spendere i 200mila euro già stanziati e finora non spesi per paura di incorrere nei rilievi di Bruxelles. «I soldi sono però insufficienti – ha sottolineato Gaia Garau – è necessario prevedere un incremento dei fondi. I danni causati dai delfini al pescato e alle reti sono ingenti». Secondo Luciano Marica, storico leader dei pescatori del Sulcis, per venire incontro alle necessità del settore servirebbero circa 5 milioni di euro: «Chiediamo un indennizzo da erogare a ogni pescatore imbarcato – ha detto Luciano Marica – finanziare l’acquisto di nuove attrezzature non serve a nulla. I delfini distruggono ogni giorno le nostre reti e mangiano il poco pesce rimasto. Le risorse devono andare a ristorare il mancato reddito».

Quello della eccessiva presenza dei mammiferi acquatici, specie protetta a livello internazionale, sta diventando un problema serio per tutte le marinerie della Sardegna. «Dai delfini non ci si può difendere – ha affermato il responsabile Ambiente e Territorio della Flai Cgil Raffaele Lecca – i dissuasori acustici si sono rivelati inefficaci. Occorre prevedere adeguati indennizzi per i pescatori. Non so però se potranno essere utilizzate le risorse Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca), di solito destinate al superamento delle criticità del settore. Forse sarebbe meglio intervenire con un contributo straordinario come è stato fatto per fronteggiare le calamità naturali in agricoltura».

Dai rappresentanti dei pescatori è poi arrivato un appello perché si intervenga sulla pesca a strascico. «Chiediamo che gli attuali limiti dei 50 metri di profondità e la distanza di 1,5 miglia marine dalla costa per poter svolgere questa attività sia portato a 100 metri e a 3 miglia – ha detto Luciano Marica – lo strascico distrugge i fondali e danneggia le nostre attrezzature. Ci sono forti tensioni nelle nostre marinerie, il problema va risolto». Dalla piccola pesca, infine, l’invito a prevedere un fermo biologico di due mesi per la cattura dei polpi (dal 15 agosto al 15-30 ottobre): «Solo così si può consentire il ripopolamento – ha concluso Marica – è una misura necessaria, per noi pescatori è importante garantire l’equilibrio ambientale. Siamo disposti a fermarci senza chiedere nessun indennizzo».

Da tutte le forze politiche presenti in Commissione è arrivato l’impegno a trovare una soluzione. Gianluigi Rubiu (Udc) ha sollecitato l’istituzione di un Dipartimento per la pesca all’interno dell’assessorato all’Agricoltura, mentre Marco Tedde (Forza Italia) ha invocato una legge organica di settore: «Serve una disciplina complessiva per il comparto – ha detto Tedde – altrimenti ogni intervento si rivelerà solo un pannicello caldo». Giudizio condiviso da Paolo Dessì (Misto): «Le nostre coste sono diventate terra di conquista, il mare sardo è occupato da pescatori provenienti da altre regioni. La Sardegna ha la possibilità di legiferare sull’attività svolta entro le 12 miglia marine, eserciti questa sua potestà».

Di diverso avviso il consigliere Piero Comandini (Pd): «Gli strumenti per intervenire ci sono abbiamo a disposizione 36 milioni di euro del Feamp ancora da spendere, 14 sono stati messi a bando nel mese di ottobre, l’obiettivo è quello di accelerare la spendita delle risorse. Sul fonte della programmazione invece occorre agire sui Flag  (Gruppi di azione locale per la pesca). A loro è affidata la programmazione, mettiamoli nelle condizioni di operare al meglio».

Il presidente Luigi Lotto ha assicurato massima attenzione da parte della Commissione: «Domani sentiremo l’assessore Pierluigi Caria sul disegno di legge della Giunta – ha detto Luigi Lotto – le risorse già stanziate saranno sbloccate al più presto. Per quanto riguarda l’eventuale incremento degli indennizzi per i danni dei delfini occorrerà verificare le disponibilità di bilancio. La Commissione lavorerà inoltre per rendere immediatamente disponibili i 36 milioni del fondo Feamp».

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I problemi del settore pesca in Sardegna sono stati sviscerati questa mattina, nel corso del convegno “Mare, pesca e lavoro: la Sardegna è una grande risorsa”, organizzato dalla UILA Pesca, nel salone del Centro di aggregazione sociale di Sant’Anna Arresi. Molto qualificata la partecipazione: dal sottosegretario di Stato del ministero delle Politiche agricole settore Pesca Giuseppe Castiglione, al capogruppo del Partito democratico in commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio e al deputato del Partito democratico Gessica Rostellato (eletta con il Movimento 5 Stelle), componente della commissione Lavoro; dai consiglieri regionali Piero Comandini (Pd), Gianluigi Rubiu (Udc) e Paolo Dessì (Misto), i primi due componenti della commissione Agricoltura, al dottor Antonio Salis della direzione generale dell’Agricoltura della Regione Sardegna, all’ammiraglio Pietro Verna, caporeparto Pesca del ministero delle Politiche agricole; dal segretario nazionale Uila Pietro Pellegrini, a quello regionale Gaia Garau e a quello regionale UILA Pesca Luciano Marica, ed ancora alla segretaria generale Uilapesca Enrica Mammucari. Presenti in sala il comandante della Guardia Costiera di Sant’Antioco tenente di vascello Maria Teresa Ostuni, il dirigente del commissariato di Polizia di Carbonia dott.ssa Gabriella Comi e al nuovo comandante della Compagnia dei carabinieri di Carbonia capitano Lucia Dilio.

I lavori sono stati aperti dai saluti del sindaco di Sant’Anna Arresi Teresa Pintus e dalla relazione della segretaria regionale UILA Gaia Garau. Nel corso del dibattito, sono stati toccati tutti i problemi del settore, dalla mancata tutela degli operatori penalizzati dalla presenza di delfini e cormorani che devastano le reti e si cibano del pesce pregiato (per la quale, finalmente, la Regione Sardegna ha deciso di adottare un provvedimento che prevede adeguati indennizzi), al mancato riconoscimento della pesca come lavoro usurante, alle quote tonno che penalizzano la Sardegna dove operano le uniche tonnare fisse e che non prevedono adeguati spazi per la pesca accidentale.

Nel corso dei lavori abbiamo intervistato il sottosegretario Giuseppe Castiglione, il consigliere regionale Piero Comandini ed abbiamo registrato una parte dell’intervento dell’on. Nicodemo Oliverio. Allegati i tre filmati e un ampio album fotografico.