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Si è rinnovato il secolare rito della “Peregrinatio Mariae”, il viaggio della Madonna di Monserrato, patrona di Tratalias e Regina del Sulcis. Il giorno dell’Ascensione quest’anno giovedì 5 maggio il simulacro della Madonna di Tratalias, ha iniziato il viaggio dalla Cattedrale di Iglesias verso la basilica romanico pisana a lei dedicata, che si eleva nel borgo medievale di Tratalias. Un tragitto di trentacinque chilometri. Ad accompagnarla e a scortarla nel viaggio, il simulacro ligneo della Santa, trattori riccamente addobbati, mentre diverse soste ne hanno interrotto il cammino: Gonnesa, Flumentepido, Carbonia e San Giovanni Suergiu, con centinaia di fedeli assiepati al bordo della strada.
Erano circa le 21.00, quando il simulacro ha raggiunto l’ingresso del paese, dove una croce riccamente adornata di fiori segna l’arrivo e la partenza del ritorno ad Iglesias della Madonna di Monserrato. Da lì il trattore con a bordo il simulacro ha proseguito per il sagrato della chiesa medievale seguito, al suono della banda musicale, da una processione di fedeli e dalle autorità civili e militari del territorio. All’arrivo sul sagrato, mentre il simulacro veniva portato a spalle all’interno dell’antica cattedrale nella piazza adiacente la chiesa, come tradizione, è stato acceso un grande falò, “su fogaroni”, in segno di saluto e devozione.
L’arrivo della Santa secondo un rito che antichi testi raccontano si rinnovi dal 1503, ha dato il via ad una serie di festeggiamenti religiosi che hanno avuto il battesimo con la celebrazione della Santa messa da parte del cappuccino padre Vincenzo, parroco di Valverde, ad Iglesias. Le celebrazioni si sono susseguite nei giorni seguenti, sia nella chiesa del paese nuovo, sia nell’antica cattedrale del borgo medievale.
“Sa Festa Manna” conta, da quando il paese è stato ricostruito sulla collina al riparo dalle infiltrazioni d’acqua della diga di Monte Pranu che aveva minato le fondamenta delle case, lo svolgimento di due processioni. Quella della domenica, officiata dal parroco don Emanuele Tiddia, si è snodata per la vie del nuovo paese, mentre lunedì, giorno canonico della festa, il corteo sacro ha unito il vecchio ed il nuovo con partenza dalla cattedrale, nel vecchio borgo, per raggiungere le vie del paese nuovo e fare poi rientro in cattedrale, allietato dalla banda musicale cavalieri e gruppi folk del territorio e scortato dal capitolo e da diversi sacerdoti della diocesi e dalle autorità civili e militari del paese.
La festa, insieme alle celebrazioni religiose, ha vissuto anche appuntamenti civili, come l’esibizione di gruppi canori e cabaret, fuochi d’artificio ed una mostra dal titolo “Charlie Chaplin nell’arte” che ha visto il pittore sulcitano Luciano Mei esporre una ottantina di quadri che ritraevano il personaggio e la vita del grande attore e regista. Poi, come avviene ogni anno, martedì 10 maggio il simulacro, in onore ad un antico “accordo” con la sede vescovile di Iglesias, ha fatto rientro nella cattedrale di Iglesias, dove rimarrà sino alla prossima “Festa Manna”. Così è stato anche quest’anno e certamente lo sarà, se Dio vorrà, per tanti altri anni ancora.
Tito Siddi