22 December, 2024
HomePosts Tagged "Luciano Ottelli" (Page 3)

[bing_translator]

La Giunta regionale nella seduta tenuta ieri a Villa Devoto sotto la direzione del vice presidente, Raffaele Paci, a seguito di condivisione con gli amministratori locali e le associazioni interessate, ha nominato i rappresentanti della Regione Sardegna in seno al Consiglio direttivo del Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna: Debora Porrà, sindaco di Villamassargia; Giovanni Pilia, già commissario straordinario del Consorzio Parco Geominerario; Luciano Ottelli, già direttore generale del Parco Geominerario.

Il vice presidente Paci ha espresso parole di soddisfazione, porgendo gli auguri di buon lavoro ai nuovi rappresentanti.

[bing_translator]

Si è tenuta questa mattina (16 dicembre) la conferenza stampa di presentazione delle iniziative previste a Carbonia nell’ambito l’escursione da Cannas di Sotto a Monte Sirai, lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il sindaco Paola Massidda, l’assessore alla Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, e diversi componenti dell’Associazione Pozzo Sella, tra i quali Luciano Ottelli e Michele Pinna.  

L’escursione, organizzata dall’Associazione Pozzo Sella e dal comune di Carbonia, è parte del Convegno – Workshop – Educational tour sugli itinerari culturali e dello spirito, promosso dall’assessorato del Turismo della Regione Sarda.

L’escursione si tiene in occasione del 78° compleanno della città di Carbonia, per ricordare e riscoprire, attraverso una passeggiata in compagnia, la storia ben più ampia e antica (5.000 anni) del nostro territorio comunale.

Carbonia pur essendo una città giovane è sorta, infatti, su un territorio abitato da diversi popoli, che hanno lasciato in eredità importanti testimonianze: l’escursione lungo il Cammino di Santa Barbara vuole riscoprire questi paesaggi, spesso sconosciuti e ricchi di storia e tracce di un passato multietnico.

Il Cammino di Santa Barbara si snoda in 24 tappe (tra cui Carbonia) che attraversano il Sulcis Iglesiente Guspinese.

L’escursione, programmata per domenica, è lunga 9 chilometri, il percorso è agevole e adatto anche a escursionisti poco esperti, purché muniti di abbigliamento adeguato (vestiti comodi e scarpe da trekking o tennis) e con una buona preparazione fisica. La partecipazione è gratuita.

Si parte dal Parco Archeologico di Cannas di Sotto. L’incontro dei partecipanti è previsto per le ore 8.00. Dopo i saluti dell’Associazione Pozzo Sella e del Sindaco, si partirà verso le 8.30, costeggiando Corso Iglesias per arrivare in Piazza Roma, dove, dopo i saluti di don Amilcare Gambella, sarà posato il cippo, pietra miliare del Cammino di Santa Barbara.

Verso le 10,30, transito nella Grande Miniera di Serbariu, dove Mauro Villani, direttore del CICC – Museo del Carbone, farà un’introduzione sulla Miniera di Serbariu, seguito dal geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi che racconterà la genesi del carbone nel contesto storico locale.

Seguirà l’esibizione del sassofonista Enzo Favata.

Alle 11.30 transito al Nuraghe Sirai. L’attraversamento della strada SS 126, avrà il supporto dei Carabinieri e sarà effettuata nel punto in cui si trovava il vecchio ponte per gli inerti. Al Nuraghe l’archeologa e direttore scientifico della campagna di scavi, Carla Perra illustrerà le ultime importanti scoperte messe in luce dagli scavi più recenti.  

Verso le 13.00 è previsto l’arrivo a Monte Sirai, attraverso una vecchia mulattiera che offre scorci suggestivi e particolari, snodandosi su vecchi Medau e muretti a secco che ricordando i paesaggi del Campidano e della Giara.

Per consentire di rientrare al punto di partenza gli organizzatori metteranno a disposizione un bus navetta con partenza da Monte Sirai.

E’ consigliato ai partecipanti di arrivare al Parco Archeologico di Cannas di Sotto (che lo stesso giorno ospita il Villaggio di Babbo Natale) da Corso Iglesias (rampa pedonale tra i nuovi garage) o da via Santa Caterina (strada sterrata di circa 200 metri). Si raccomanda di lasciare le automobili in via Santa Caterina o in Corso Iglesias. Gli organizzatori invitano in partecipanti a non parcheggiare di fronte all’ingresso in via Alghero.

Vediamo ora l’intervista realizzata con il dottor Luciano Ottelli.

[bing_translator]

Venerdì 16 dicembre, alle ore 10,30, al primo piano della Torre Civica, in Piazza Roma, si terrà una conferenza stampa per presentare le iniziative previste a Carbonia nell’ambito dell’Educational tour sugli itinerari culturali e dello spirito. Diverse le sorprese e gli ospiti di prestigio.

Durante la conferenza alcuni esperti e studiosi del settore, come Luciano Ottelli, illustreranno il percorso dell’escursione da Cannas di Sotto a Monte Sirai, lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara, organizzata per 18 dicembre, in occasione del compleanno di Carbonia.

[bing_translator]

Il 14 febbraio, per chi ha conoscenza della propria storia, delle proprie radici, di quando accadde in questa data del 1938, 78 anni fa, è un giorno legato al ricordo e alla commemorazione, con grande rispetto di coloro che persero la vita in quella data a Carbonia.

La data ufficiale dell’inaugurazione di Carbonia conosciuta da tutti è quella del 18 dicembre 1938, ma in quella giornata si svolse la cerimonia voluta dal regime di allora, mentre la nascente città si poteva fregiare del titolo di “Comune”, già dal giugno 1937 (nell’occasione giunsero in quello che era un enorme cantiere, i ministri Tahon de Revel e Lantini), quando subentrò al precedente soggetto istituzionale, che era il comune di Serbariu, la stessa miniera prese il nome da quello che sino ad allora era il centro residenziale più prossimo al nucleo principale per l’estrazione del carbone, che nel “bacino Sirai – Serbariu”, era già stata avviata.

Quello che in quel momento era il Comune più giovane del Regno d’Italia, nasceva per soddisfare le necessita energetiche della nazione, per il fabbisogno autarchico, dell’energia e di materie prime e per questo occorrevano un enorme numero “di braccia” (circa 15.000 addetti), che andavano collocate a livello residenziale a “bocca di miniera”.

Da tutta Italia, arrivarono a migliaia, per affrancarsi dalla condizione di miseria che sopportavano nei loro paesi. Perché a parte la ristretta cerchia dei tecnici, dirigenti, funzionari del regime, la stragrande maggioranza di chi giunse, in molti casi senza sapere cosa fosse una miniera, a rischiare la vita, nelle viscere della terra, lo fece PER FAME, per sfamare le proprie famiglie.

Una delle regioni che era maggiormente rappresentata era l’Abruzzo nel 1938, le fonti storiche parlano di 291 persone provenienti dalle varie province abruzzesi.

Cinque di loro erano arrivati da pochi giorni, qualcuno solo il 4 febbraio, sicuramente furono sistemati, nei primi alloggi provvisori, subito abili arruolati per il lavoro nel sottosuolo.

Era la mattina del 14 febbraio 1938, destinazione Pozzo 1, la galleria a “meno 150 metri” si allagò improvvisamente i cinque non riuscirono a raggiungere “la gabbia per la risalita”, si rifugiarono sulla sommità di una “rimonta( galleria in salita )”, ma quel fiume in piena rapidamente allagò ogni spazio, provarono con tutte le loro forze a costruire una diga, per deviare l’acqua, ma quell’elemento fu più forte di loro.

Morirono tutti e 5, una fine terribile.

Erano arrivati tutti dalla provincia di Chieti, nello specifico da Taranta Peligna, i due fratelli Amadio e Nicola Merlino, di 47 e 34 anni, Nicola Santarelli di 46, Domenico Marinelli di 21, il più giovane di anni ne aveva appena 17, era di Lama dei Peligni, Ludovico Silvestri.

I loro corpi furono recuperati solo il 23 giugno (4 mesi dopo), oggi si può solo immaginare in quale stato, quando le pompe idrovore, riuscirono a far defluire tutta l’acqua, di loro, dei loro sogni, delle loro speranze, una vita diversa, rimasero delle piccole casse, con i loro pochi averi, indumenti ed effetti personali, che furono inviati ai familiari, che non poterono essere presenti ai funerali.

Furono i primi caduti in quella che oggi è chiamata GRANDE MINIERA DI SERBARIU, ne seguirono altri 123, alla media di 5 per ogni anno, età media 37 anni, nessuna miniera sarda ha avuto tante vittime nello stesso arco di tempo nel periodo 1 gennaio 1938 – 31 dicembre 1963, tra loro il 15 ottobre 1941, presso il Pozzo Vecchio di Nuraxeddu, il più giovane in assoluto, Salvatore Viola, classe 1927, nativo di Siliqua, appena 14 anni, precipitò nel pozzo osservando la gabbia in risalita. Nel 1999, l’Amministrazione comunale, in occasione delle celebrazioni per l’inaugurazione della città, dedicò uno spazio significativo al ricordo di quel tragico evento.

Ma lo si deve a CGIL, CISL, UIL (!!!) unitariamente, che il 14 febbraio 2002, riportarono finalmente alla memoria collettiva, le figure di quei pionieri, a cui tutti, dovrebbero porgere il doveroso omaggio. Fecero in modo, che i sindaci dei due Comuni abruzzesi di provenienza, Graziano Merlino (omonimo di due caduti) e Rocco Vielli, con le fasce tricolori, insieme al collega di Carbonia Salvatore Cherchi, i segretari delle tre sigle sindacali, Bruno Saba, Mario Crò, e il compianto Sergio Usai, accompagnati da tantissimi cittadini, si raccogliessero, tutti insieme, presso il monumento in trachite, posto in corrispondenza del punto dove perirono (grazie alla ricerca topografica di Luciano Ottelli), Altri monumenti simili sempre realizzati dall’artista Luigi Angius, sono visibili in altri punti di analoghe disgrazie (vedi centro intermodale, ingresso strada CFadda Cortoghiana).

Le cronache di quella giornata, tratte dagli articoli dell’Unione Sarda e La Nuova Sardegna (Enrico Cambedda, Gianfranco Nurra, Sandro Mantega), riportano testimonianze toccanti, come quella del figlio di Nicola Santarelli: «Non ho mai conosciuto mio padre ed ero sempre alla ricerca delle cause, quelle vere della sua morte. Quel giorno mia madre aspettava una sua lettera, arrivò invece l’annuncio della sua morte. Vengo oggi a Carbonia, e sono felice perché rientro al mio paese di origine affidando le spoglie di mio padre alla comunità di questa città».

Con la voce rotta dall’emozione, Cettina, figlia di Amadio Merlino, aveva 9 anni quando perse il padre, ha raccontato che suo padre era un piccolo e povero contadino, scelse Carbonia per un motivo che oggi farebbe sorridere, ma che allora, in quegli anni rappresentava un dramma. Morì la mucca, che per la famiglia era la sola ricchezza e una grande gelata distrusse il magro raccolto. Partì il 4 febbraio, dopo dieci giorni la tragedia.

Durante la benedizione della loro “tomba comune”, rimessa in condizioni più decorose nel “vecchio cimitero di Serbariu”, venne rimarcato, che quel sacrificio, almeno non fu invano, perché da quella disgrazia, scattarono i primi provvedimenti per la sicurezza in miniera, sino ad allora pressoché inesistenti. Non impedirono che se ne verificassero molti altri, ma senza il progressivo miglioramento, sarebbero state molte di più.

Il tutto si concluse con un solenne impegno: «Il San Valentino , in città “sarà” d’ora in poi una giornata dedicata ai ricordi».

Purtroppo non è così, il cippo in trachite che «dovrebbe preservarne la memoria», è posto in un luogo ormai divenuto inaccessibile, sia dalla strada adiacente il centro intermodale, perché sotto il livello stradale, sia dall’interno della Grande Miniera, percorrendo il binario ferroviario, la vegetazione ha fatto il suo corso, impadronendosi del passaggio. Nessun cartello indica cosa sia e perché, in quel luogo si trovi, quella che è comunque un’opera artistica, malgrado in quelle aree si siano succeduti diversi cantieri comunali, per pulizie e manutenzioni.

Il “Cimitero Monumentaleviene aperto esclusivamente in occasione della commemorazione dei defunti e almeno in quell’occasione, pur sporadica, la tomba dei cinque minatori viene pulita, omaggiata di fiori, e si svolge una cerimonia in loro suffragio e degli altri defunti, tumulati prima della costruzione del nuovo cimitero.

Antonello Pirotto

14 febbraio 2016

[bing_translator]

La puntata del programma “Fuori luogo” realizzata dal geologo Mario Tozzi nelle zone minerarie di Ingurtosu e Porto Flavia andrà in onda martedì 4 agosto alle ore 23.30 su RAI 1 e in diretta su https://www.facebook.com/pages/Fuori-Luogo/135194473480401?fref=photo. L’Amministrazione comunale di Iglesias ringrazia il dott. Luciano Ottelli per l’impegno profuso per la buona riuscita della trasmissione. 

Porto Flavia 1 colore copia

Iglesias 2 copia

Venerdì 24 aprile alle ore 17.00, presso la sede sociale dell’A.M.S. in via Roma 39 ad Iglesias, la Commissione Urbanistica e Paesaggio dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Cagliari si riunirà in via straordinaria al fine di stimolare il dibattito scientifico e culturale in tutte le aree di sua competenza e per tutti gli iscritti interessati. La seduta prevede una breve introduzione alle tematiche affrontate dalla Commissione e l’esposizione delle attività in corso. Dopo il prezioso contributo di chi il territorio dell’Iglesiente l’ha vissuto in tutte le sue evoluzioni verrà raccontato il punto di vista di chi oggi, per mezzo di una fotocamera, può interpretare il presente e condizionare l’attenzione e il ricordo futuro. A seguire ci sarà spazio per il contributo di tutti i presenti mediante confronti e dibattiti tesi a definire il percorso delle azioni future da intraprendere all’interno del programma semestrale della Commissione.

• ore 17,00: Le attività della Commissione Urbanistica e Paesaggio

Isabella Ligia e Giorgio Speranza, OIC Coordinatori della Commissione

Fabrizio Porcedda, OIC Consigliere Referente

• ore 17,15: La storia del territorio raccontata attraverso le sue funzioni e i soggetti atti alla pianificazione

Dott. Geol. Luciano Ottelli, ex direttore del Parco Geominerario e della Miniere Iglesiente

• ore 18,00: I segni del passato come lasciti alla futura memoria

Adriano Mauri, fotografo professionista, ideatore di progetti dedicati al racconto dell’Iglesiente minerario e del progetto Minatori/Mineros

• ore 18,30: Seduta di commissione

Una sala della Biblioteca comunale di Carbonia, gremita come raramente accade in occasioni di presentazione di pubblicazioni (posti a sedere tutti occupati e diverse file di spettatori in piedi)  queste le parole  di Paolo Serra, della società Umanitaria di Carbonia che ha collaborato insieme all’assessorato alla Cultura del comune di Carbonia, alla riuscita dell’evento), che ha presentato l’evento sabato 21 dicembre, e letto personalmente alcuni brani significativi del libro “Carbonia – Romanzo Minerario, storie di vita, di lotta e di sport”, opera prima di Antonello Pirotto, edito da Giampaolo Cirronis. La copertina del libro è caratterizzata da un disegno di Ruggero Soru, noto ed apprezzato disegnatore e vignettista di Carbonia, presente in sala e accomunato, insieme all’autore e all’editore, da calorosi applausi .

A fare da introduzioni gli interventi del sindaco, Giuseppe Casti, e del suo predecessore Tore Cherchi, che hanno preceduto gli interventi dell’editore e dell’autore.

Tra i presenti gli assessori comunali alla Cultura Loriana Pitzalis, Lavori pubblici Franco Manca e Commercio, Giampaolo Puddu, diversi consiglieri comunali e l’ assessore allo sport del comune di San Giovanni Suergiu, Roberto Pucci. Volti noti dello sport locale, Checco Fele, Graziano Milia, Giorgio Melis, Massimo Corda, Gianni Maricca e in particolare Giulio Ravot, bandiera biancoblù, che ha un ruolo importante nello sviluppo del romanzo.

Commozione quando sono stati citati alcuni dei personaggi citati nel libro, da Carlino Zoboli, presenti la vedova Elena e i familiari; a Sergio Usai, presente la figlia Francesca. Non potevano mancare i protagonisti delle lotte operaie di questi ultimi anni, una sorta di filo conduttore, con il passato raccontato nel libro, costruito appunto sulla determinazione a resistere, al ricorrente attacco al sistema produttivo, nello specifico rappresentanti sindacali, della varie sigle e categorie dall’Eurallumina (Mocci, Pulisci, Marongiu), all’Alcoa (Massimo Cara, Stefano Lai, Simone Loi, agli edili (Manuel Piredda), al commercio, artigianato (Claudia Mariani). Oltre alle rappresentanze di importanti associazioni, come gli amici della miniera (Mario Zara), il presidente della Fand (Stefano Garau ), autori di importanti pubblicazioni dello stesso comparto letterario, come l’ingegnere Luciano Ottelli (“Serbariu storia di una miniera”), Franco Reina (“Carbosarda Carbonia, passione per la squadra biancoblù”), Carlo Panio (“Storia del diritto minerario in Sardegna, il caso Carbonia”). Ha chiuso l’incontro un brindisi, con l’augurio di vivere momenti migliori  già a partire dal prossimo anno.

Il volume è disponibile nelle librerie e in alcune edicole di Carbonia ed è inoltre acquistabile contattando direttamente l’editore Giampaolo Cirronis.

Locandina 33x48 presentazione libro Carbonia - Romanzo Minerario

 

 

Luciano Ottelli 14 copia Miniera di Monteponi copia

Nuovo appuntamento con la Scuola civica di storia del Comune di Iglesias, giovedì 19 settembre, alle 18.00, nella sala dell’Archivio Storico Comunale. Il professor Luciano Ottelli terrà una conferenza sul tema: “L’ing. Adolfo Pellegrini, insigne tecnico innovatore della miniera di Monteponi”. L’ingresso è libero.