22 November, 2024
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Terza serata per il 38° festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in corso a Sant’Anna Arresi fino al 2 settembre, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara, sotto l’ insegna “Tra Musica e Musica – (B-side)”, volta all’autenticità e l’originalità del “B-side” a cui si ispira il ricco e eterogeneo cartellone.

La musica inizia come sempre alle 21.00 in Piazza del Nuraghe, con un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe. Aprono questa terza serata Andrea Grossi Blend 3 & Beatrice Arrigoni.

Sul palco insieme ad Andrea Grossi (contrabbasso, composizioni) e Beatrice Arrigoni (voce), Manuel Caliumi (sax contralto) e Michele Bonifati (chitarra elettrica).

Secondo set alle 21,30 con Clairvoyancetrio guidato da Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù (contrabbasso) e Gianni Mimmo (sax soprano).

Chiusura di serata alle 22.00 con Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), Luciano Biondini e Patrice Heral (batteria, percussioni), che portano in scena L’Ultima Mattanza” opera consegnata alle tracce dell’omonimo album nel 2014 (Quinton Records), ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Per tutta la durata del festival sarà visitabile la mostra “Note a Margine” di Luciano Rossetti, fotografo bergamasco classe 1959.

 

Al via domani, 29 agosto, il trentottesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e jazz”, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara. Sul palco di Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi dal 29 agosto al 2 settembre, si avvicendano nomi come The Heliocentrics, Binker & Moses, Luciano Biondini e Patrice Heral in trio con Gavino Murgia, Paolo Angeli in duo con Marco Mezquida, Nino Locatelli, Silvia Corda, Gabriele Mitelli.

“Tra Musica e Musica – (B-side)” è il titolo di questa edizione, che si ispira, ancora una volta, all’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole e, soprattutto, analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita. In questa edizione si vuole dare spazio anche al “B- side”, il lato B” dei dischi 33 e 45 giri che permetteva agli artisti di sperimentare, concedendosi di andare oltre le logiche commerciali.

Taglio del nastro il 29 agosto e, fino al 2 settembre, dalle 21.00, 15 concerti all’insegna della sperimentazione e dell’incontro tra diverse sonorità.

Inaugura questa trentottesima edizione il pianista Alberto Braida, classe 1966, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, in duo con il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto): un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe.

A seguire, sarà la volta della formazione sarda Freak Motel, con Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Sanna (fender rhodes, synth), Andrea Parodo (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria).

Alle 22.00, il clou della serata vedrà in scena la formazione londinese The Heliocentrics, che porta in dote un sapiente e raffinato mix tra colorate sonorità funk, con influssi ethio-jazz e afrobeat dal sapore onirico e psichedelico, affidate a Dan Smith (chitarra, elettronica), Danny Keane (violoncello, elettronica), Chris Williams (sax, flauto), Sylvia Hallet (serengi, hurdy gurdy), Barbora Patkova (voce), Jake Ferguson (basso), Malcolm Catto (batteria).

Seconda serata ricca di musica mercoledì 30 agosto, con in apertura il clarinetto contralto e l’elettronica di Paolo Gaiba Riva, altro artista della scuderia We Insist!, seguito dal progetto Nur Bisu, guidato dal contrabbassista Matteo Muntoni, ispirato alla Sardegna nuragica, all’identità storica e a i riti ancestrali che si rispecchiano nel flusso sonoro: ad accompagnarlo in questo percorso Federica Muscas (voce), Elisa Zedda (voce), Raffaele Pilia (chitarra classica, acustica ed elettrica), Antonio Pinna (batteria e percussioni), Matteo Muntoni (chitarra acustica, basso e composizioni).

 A chiudere, il duo che vede in scena l’eclettico e originalissimo talento del gallurese Paolo Angeli, con la sua celebre chitarra preparata, insieme a Marco Mezquida, pianista originario di Minorca: due isolani che si tuffano a esplorare le profondità sonore del Mediterraneo per comporre qualcosa di totalmente nuovo e originale.

La serata centrale del festival, giovedì 31 agosto si apre con un nuovo progetto targato We Insist!. A calcare la scena il contrabbassista e compositore Andrea Grossi con il suo trio Blend 3 (con Manuel Caliumi al sax contralto e Michele Bonifati alla chitarra elettrica), che si unisce alla voce di Beatrice Arrigoni per trovare la sua personale dimensione dalla fusione tra la musica improvvisata e il jazz europeo, passando per la musica contemporanea fino ad arrivare ad echi di rock progressivo, noise ed ambient.

Un altro trio, e altre sonorità, sono quelle del concerto seguente, che vede in scena la pianista Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù al contrabbasso e Gianni Mimmo al sax soprano, uniti per dare vita al progetto Clairvoyance, che unisce i comuni intenti degli artisti nell’esplorazione di comuni territori sonori, sempre all’ insegna della grande libertà espressiva.

Ultimo trio a illuminare la serata, quello dell’eclettico sassofonista Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), con  Luciano Biondini e Patrice Heral, che portano in scena “L’Ultima Mattanza” opera ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Il fine settimana si apre, venerdì 1 settembre con il solo del musicista e performer bresciano Gabriele Mitelli, che, armato di cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, porta in scena “The World Behind The Skin”, non un concerto o una performance, ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono.

Gabriele Mitelli tornerà poi in scena nell’atto conclusivo della serata, intorno alle 22.00, con l’ensemble “Pipeline 8” del clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, che, con il suo album “Kakuan Suite”, inciso per la We Insist!, è stato inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del Top Jazz 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno. Una formazione la cui musica, come dice il suo stesso nome (“Pipeline”, in inglese “tubatura”), parte da un punto certo per poi diramarsi senza un tracciato predefinito. Con loro, saranno in scena Sebi Tramontana (trombone), Alberto Braida (piano, moog), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto alto, carillon), Luca Tilli (violoncello), Andrea Grossi (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni).

A inframezzare i due concerti, il progetto ARSE – Andrea Ruggeri Small Ensemble, in cui Andrea Ruggeri, percussionista e compositore, sperimentatore tra jazz, libera improvvisazione e world music, guida il suo gruppo composto da Elsa Martin (voce, live electronics), Simone Soro (violino, elettronica), Elia Casu (chitarra elettrica, live electronics), Andrea Ruggeri (batteria, live electronics, composizione), verso “Musiche Invisibili”, un viaggio sonoro ispirato al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

La serata conclusiva, sabato 2 settembre, prende il via con l’incontro tra l’estro di Steve Beresford (pianista, polistrumentista, compositore, produttore) e il duo di musica improvvisata composto da Luca Tilli (violoncello), Sebi Tramontana (trombone), che danno vita un mix multiforme di sonorità profonde e allo stesso tempo originali.

A seguire, ancora un progetto all’ insegna della sperimentazione vede protagonisti Gabriele Mitelli (tromba, elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono)e Cristiano Calcagnile (batteria), stavolta con il loro progetto The Elephant.

Alle 22.00, ultimo atto del festival, e della serata, con il duo londinese Binker & Moses, ossia Golding Binker al sax e Boyd Moses alla batteria, alfieri britannici della nuova musica improvvisata, a cui si unisce Max Luthert all’elettronica. Ed è proprio sull’ interazione tra jazz e sonorità elettroniche che si basa il loro sound, sempre caratterizzato da una ricerca che gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti e prestigiose collaborazioni.

Per tutta la durata del festival sarà visitabile la mostra “Note a Margine” di Luciano Rossetti, fotografo bergamasco classe 1959.

Biglietti e abbonamenti:

Per le 5 serate del festival Ai confini tra Sardegna e Jazz – “Tra Musica e Musica (B- Side)” in Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi, dal 29 agosto al 2 settembre:

  • 15 euro il biglietto intero per ogni singola serata, 12 euro il ridotto (over 65 – under 14)
  • 50 euro è il prezzo dell’abbonamento interoalle cinque serate, 35 euro l’abbonamento ridotto (over 65 – under 14)

Le prevendite dei biglietti del festival sono acquistabili sul Circuito Box Office.

 

«E’ surreale suonare qui e pensare che non c’è Basilio Sulis.»

Queste poche parole di Antonello Salis racchiudono le emozioni vissute ieri sera, sul palco di piazza del Nuraghe, nella giornata di apertura della 36esima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, dopo le quattro anteprime vissute a Tratalias, Sant’Antioco, Is Solinas e Carloforte.

Antonello Salis tenne a battesimo il Festival creato 36 anni fa da Basilio Sulis, e Antonello Salis 36 anni dopo, ha deliziato ancora una volta il pubblico del Festival arresino, prima con un solo alla fisarmonica, poi ancora alla fisarmonica e al piano, in una band costruita per il Festival – come piaceva tanto a Basilio Sulis – con Hamid Drake (grande amico del Festival e del suo creatore e direttore artistico) alla batteria, Paolo Angeli alla chitarra e Gavino Murgia al sassofono. E’ stato un concerto straordinario, carico di emozioni, impreziosito nel finale dall’ingresso sul palco di Dudù Kouate, il musicista polistrumentista senegalese che tre giorni fa si è esibito sulla spiaggia di Is Solinas.

La serata è stata aperta da una lettura di Giacomo Casti, dedicata al ricordo di Basilio Sulis.

A Basilio Sulis è dedicata la 36esima edizione della rassegna, e a Basilio Sulis è dedicata la mostra fotografica allestita all’interno della chiesetta di piazza del Nuraghe, curata dal fotografo Luciano Rossetti, che racchiude vari momenti delle 36 edizioni del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

Il Festival andrà avanti fino a sabato in Piazza del Nuraghe, con puntate sulla costa al mattino, ed avrà ancora una coda dal 5 all’8 settembre, tra Santadi e Carbonia.

Questa sera sono in programma due concerti: aprirà Paolo Angeli con il tenore Omar Bandinu, nella seconda parte salirà sul palco Enzo Favata, con la sua produzione “The Crossing”.

Giampaolo Cirronis

 

Dopo le anteprime, al via il XXXVI festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. Concerti “Jazz Around” dal 27 sino al 30 agosto nel borgo medievale di Tratalias, Sant’Antioco, Masainas (Is Solinas) e Carloforte. Dal 31 al 4 settembre: laboratori e spettacoli tra piazza del Nuraghe, spiaggia di Porto Pino e località Candiani. Sempre in piazza, la mostra dedicata a Basilio Sulis, in collaborazione con Luciano Rossetti.

Le numerose presenze per i primi due spettacoli di anteprima del festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz” testimoniano l’affetto che il pubblico nutre per la manifestazione targata Punta Giara, arrivata alla 36ª edizione.

Nonostante le restrizioni, la forza trainante della musica e della cultura è riuscita a portare sull’isola appassionati e amanti del genere, creando un precedente che fa ben sperare per le prossime date del festival che prenderà il via ufficialmente il 27 agosto.

A rinnovare questa prima edizione senza il suo fondatore Basilio Sulis, come anticipato dagli organizzatori, saranno gli spettacoli diffusi, i quali caratterizzeranno la prima tranche del festival (dal 27 al 31 agosto) e la coda (dal 5 all’8 settembre).

Prima tappa, venerdì 27 agosto, Borgo Medievale di Tratalias, dove dalle 21,00, si esibirà la formazione di Gabriele Mitelli O.N.G. “Crash” (Gabriele Mitelli – pocket tromba, genis russo, elettronica; Enrico Terragnoli – chitarra elettrica; Gabrio Baldacci – chitarra elettrica baritono; Mark Sanders – batteria).

Sabato 28 agosto il festival approderà a Sant’Antioco, a Is Pirixeddus, sempre con Gabriele Mitelli, stavolta in trio, insieme a John Edwards al contrabbasso e Mark Sanders alle percussioni.

Gabriele Mitelli è uno dei più giovani e interessanti trombettisti e compositori italiani. In pochi anni ha suonato con alcuni dei più importanti musicisti della musica jazz e di confine tra cui Ralph Alessi, Markus Stockhausen, Gianluca Petrella e Giovanni Guidi, Cristiano Calcagnile, Beppe Scardino, Tino Tracanna.

Lo spettacolo è ad ingresso gratuito (prenotazioni presso Infopoint, via Roma 47, Sant’Antioco, telefono +39 3701115900, Email welcometosantantioco@gmail.com).

Il 29 agosto, al tramonto nella splendida spiaggia di Is Solinas (Masainas), alle 19,00, il polistrumentista Dudù Kouate in solo, con un set di strumenti tipicamente africani, tra cui percussioni, flauti e liuto berbero, guidati dalla voce del griot senegalese.

Tiene seminari sulla storia degli strumenti tradizionali africani cercando di tracciare i confini territoriali delle popolazioni e divulgando la tradizione culturale africana attraverso racconti di fiabe musicate.

Il musicista sarà anche impegnato, dal 31 agosto al 4 settembre, con i seminari “Percussion for Kids” per i bambini dal 5 ai 10 anni che si svolgeranno con il maestro Dudu Kouatè presso la spiaggia di Porto Pino, dalle ore 10.00 alle 12.00, con un’esibizione finale il 4 settembre. Il seminario si svolge con la collaborazione della Associazione ANSPI di Sant’Anna Arresi. Iscrizioni già disponibili contattando i numeri 3385931627 e 3400764611.

La prima parte dei concerti si chiuderà il 30 agosto al Parco Urbano del Generale a Carloforte, Isola di San Pietro.

Alle 21,00 saliranno sul palco Paolo Angeli e Hamid Drake. Uno dei più grandi percussionisti del jazz contemporaneo, accompagnato alla chitarra-cello dal musicista gallurese, che porta dentro di sé una Sardegna che scalpita e cerca di emergere sotto ogni nota.

Dal 31 agosto il festival tornerà alle origini, in piazza del Nuraghe, sino al 4 settembre per poi ricominciare con i concerti itineranti sino all’8 settembre. Tutte le informazioni e gli appuntamenti di questa seconda parte della manifestazione saranno comunicati nel fine settimana.

In piazza del Nuraghe, come già accennato, sempre dal 31 agosto al 4 settembre. verrà installata una mostra fotografica con alcuni ritratti di Basilio Sulis scelti e curati dal fotografo Luciano Rossetti.

«Un omaggio per ricordare il fondatore, il visionario ispiratore, l’anima del festival che ha portato i migliori musicisti jazz al mondo in un piccolo paese alla periferia dell’impero, come lui amava dire. Trentasei pannelli come le edizioni del festival.»

L’associazione culturale Punta Giara ha presentato stamane il programma del 36° festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, il primo dopo la prematura scomparsa del suo fondatore, l’indimenticabile Basilio Sulis.

La sede scelta per la presentazione della rassegna è stata la sala polifunzionale del comune di Carbonia, comune capoluogo della Provincia e sede di due 28 concerti inseriti nel cartellone, itinerante per diversi centri del territorio dal 27 agosto al 7 settembre.

Il Festival avrà due anteprime: la prima il 31 luglio, ai piedi del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, il cuore pulsante della manifestazione; la seconda il 7 agosto, alla Villa Salazar di Piscinas.

La rassegna entrerà ne vivo il 27 agosto con una serie di spettacoli, iniziative e laboratori diffusi che si concluderanno al 7 settembre.

Quattordici giorni e ventotto concerti si snoderanno tra nuove location e orari diversificati. Oltre ai consueti serali, infatti, sono previsti alcuni appuntamenti nella splendida spiaggia di Porto Pino, alle 7,00 del mattino, e quelli delle 24,00 in località Candiani.

A questi si aggiungono la già citata Piscinas; il pittoresco borgo di Tratalias; Sant’Antioco (necropoli di Is Pirixeddus); la già collaudata spiaggia di Is Solinas a Masainas; il Parco Urbano Canale del Generale a Carloforte; la Grande Miniera di Serbariu e l’anfiteatro di Monte Sirai a Carbonia; infine, la Cantina Sociale di Santadi nel comune omonimo.

Valorizzare il territorio del Sulcis, coinvolgere la popolazione locale, i bambini, i turisti, gli appassionati e gli affezionati (musicisti inclusi), è la strada maestra che serve intraprendere per (ri)cominciare questo lungo viaggio oltre i confini, un rimando al tema della manifestazione e al lascito di Basilio Sulis.

Il primo anno senza il suo fondatore sarà l’occasione per celebrare il percorso artistico e comunitario che ha segnato un’epoca, consacrando “Ai confini tra Sardegna e Jazz”, amatissimo anche all’estero e tra i festival storici del free jazz.

I suoi collaboratori più vicini, ora alla direzione, hanno scelto di ricordarlo con un titolo evocativo “Approdo ad Atlantide – l’uomo che varca i confini”.

L’Associazione Culturale Punta Giara, organizzatrice del festival, in collaborazione col fotografo Luciano Rossetti, presenterà anche una mostra interamente dedicata all’indimenticabile Basilio Sulis.

L’intento sarà quello di ripercorrere i tratti salienti del rapporto tra lo stesso ed il suo creatore: una galleria di immagini d’autore che tantissimi grandi fotografi hanno contribuito a realizzare nel corso degli anni. «Sarà occasione per ripercorrere la vita di Basilio durante i Festival, il suo rapporto con i musicisti e la musica, descrivere alcuni episodi che daranno modo a tutti di conoscere il viscerale legame tra questa manifestazione e l’uomo che per essa ha superato i confini tra Sardegna e Jazz».

Il programma

L’attore e regista Giacomo Casti presenterà tutti i concerti in piazza del Nuraghe.

L’anteprima del festival è prevista, dunque, il 31 luglio in piazza del Nuraghe, Sant’Anna Arresi, dove il capitano Daniele Sepe porterà sul palco il progetto Direction Zappa, nato durante la trentesima edizione dedicata all’eclettico e prolifico musicista italoamericano.

Il disco -già disponibile- è frutto del lavoro del sassofonista partenopeo e della collaborazione con alcuni grandi musicisti che lo hanno affiancato nell’esibizione del 2016. Con lui due storiche spalle: il bassista Davide Costagliola ed il pianista Mario Nappi, insieme al batterista Hamid Drake e l’incredibile voce del vocalist Dean Bowman.

7 agosto, seconda anteprima, villa Salazar a Piscinas irrinunciabile appuntamento quello con Enzo Favata e lo scienziato Mario Tozzi nel quale, i due, racconteranno – uno con la musica e l’altro con la voce – il Mediterraneo attraverso il particolare punto di vista della geologia, scienza tanto affascinante quanto trascurata, e la musica al confine tra passato e futuro.

Il 27 agosto si entra nel vivo del festival. A tagliare i nastri di partenza, nel borgo medievale di Tratalias, O.N.G. Crash, il nuovo progetto di Gabriele Mitelli, uscito a maggio 2017 per la “Parco della Musica Records”.

Ci spostiamo a Sant’Antioco, nella necropoli di Is Pirixeddus, il 28 agosto, per il concerto di Gabriele Mitelli, Pasquale Mirra e Cristiano Calcagnile “The Elephant” nato in seno alla residenza artistica al Ground Music Festival (Brescia) con il collettivo di filmmaker Unzalab. Insieme realizzano “Ver”, una performance live di cinema espanso durante la quale musicisti e cineasti, tra dialogo e improvvisazione conducono il pubblico in un viaggio nello spazio alla scoperta di nuovi fantastici mondi.

Primo spettacolo sulla spiaggia, a Is Solinas (Masainas) il 29 agosto con Dudù Kouate. Il percussionista senegalese trapiantato a Bergamo, sarà anche coinvolto nei laboratori rivolti ai bambini tra i cinque e dieci anni (insieme a Matteo Muntoni) che si svolgeranno tra il 31 agosto e il 3 settembre a Porto Pino. Musicista polistrumentista, fa parte di diverse formazioni di afro-jazz, moderna, musica tradizionale e contemporanea. La ricerca costante del suono (sound of elements), lo spinge sempre verso nuove ed interessantissime esperienze nel mondo della musica.

Carloforte, altro punto di approdo del festival, ospiterà al Parco Urbano Canale del Generale il 30 agosto, il duo Paolo Angeli (violoncello e chitarra sarda) e Hamid Drake alle percussioni. Due mondi che si incontrano tra la frenesia dei grattacieli di Chicago e i moti riflessivi dei graniti galluresi.

All’alba del 31 agosto, alle 7,00, ci ritroviamo a Porto Pino, stabilimento Bahia con la Alessandro Cau “Brenti mini orchestra”. L’idea portante del progetto è basata sull’ascolto: ascolto di se stessi, ascolto degli altri e di ciò che ci circonda. “Brenti” è stato composto, eseguito e registrato senza premeditazione e – appunto – l’aspetto performativo mostrerà i suoi eccentrici, quanto affascinanti risultati.

Di ritorno in piazza del Nuraghe, il nostro primo porto sicuro, alla sera, dalle 21,00, ci attendono due incredibili spettacoli: Antonello Salis – piano solo e a seguire “Giornale di bordo” sempre con il pianista di Villamar, insieme a Gavino Murgia al sax, Hamid Drake alla batteria e Paolo Angeli alla chitarra. Giornale di Bordo prosegue il suo viaggio tra il popolo dei “danzatori delle stelle” e la loro musica aperta e sincera, tra avanguardia jazz e colori multietnici.

Proseguono i concerti al mattino, sempre a Porto Pino, stavolta allo stabilimento Beach Club con Andrea Schirru – piano solo il 1°settembre.  Il progetto Piano Solo nasce dall’esigenza di comunicare in maniera schietta e sincera un messaggio musicale estremamente personale e intimamente autobiografico.

La sera sotto al Nuraghe continua con Paolo Angeli e il tenore Omar Bandinu. Parte del concerto sarà dedicato a Jar’a, il suo ultimo album, pubblicato in aprile. La suite, strutturata in sei movimenti, accosta l’avanguardia alla ritualità del canto tradizionale, evocando spazi aperti e coniugando mondi sommersi con la Sardegna ancestrale qui rappresentata anche per il tramite della voce di Omar Bandinu.

Subito dopo, “The Crossing” di Enzo Favata. Un “trafficato incrocio sonante”, come da lui definito “dove autostrade elettroniche si intersecano con piste desertiche, ipnotiche ritmiche balinesi ed assordanti strade metropolitane del jazz.”

 

2 settembre, stabilimento Nautica 2000, puntate presto la sveglia per il duo Matteo Scano e Riccardo Pittau, rispettivamente piano e tromba. Un viaggio dove i due strumenti cavalcano loop e suoni elettronici in continuo mutamento. Queste le premesse da cui viene creato l’incontro di suoni nel progetto Uname -r, che raccoglie le brillanti anime musicali delle macchine.

Piazza del Nuraghe è anche luogo di nuovi incontri e sodalizi artistici, e la sera del 2 settembre Pasquale Mirra si confronta nuovamente con Hamid Drake in un duo fatto di percussioni (batteria e vibrafono), voci e musica elettronica. Il processo attraverso il quale si sviluppano i percorsi musicali è l’estemporaneità, senza pregiudizi stilistici di sorta dove due culture di appartenenza così apparentemente lontane si ritrovano, si amalgamano, si fondono.

A seguire, Maurice Louca & the Elephantine Band. Per Louca, Elephantine, il suo terzo e più ambizioso album, rappresenta sia l’apice della sua vasta esperienza, ma anche un audace passo nella sua crescita come compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. Si tratta di una panoramica musicale di 38 minuti eseguita da una dozzina di musicisti, si ispira principalmente ai brillanti musicisti della sua comunità artistica, in particolare a Land of Kush del collaboratore Sam Shalabi.

La spiaggia di Porto Pino, il 3 settembre alle 7,00, è tutta per Tommaso Cappellato con “Aforemention” il viaggio di un uomo attraverso il suono, un lavoro capace di evocare spazi interiori, luoghi lontani e nuove idee.

Il disco, vanta la collaborazione di tre artisti: il leggendario batterista Victor Lewis, Nia Andrews e Dulcinea Detwah. Al festival in solo, Cappellato utilizzerà batterie, synth analogici e la propria voce per una performance jazz sperimentale da tenere d’occhio.

I due concerti nella nostra piazza di riferimento a Sant’Anna Arresi dalle 21,00, saranno quelli di Sound Glance con Marco Colonna al sax, Silvia Bolognesi al contrabbasso, Fabrizio Puglisi al piano e Gunter Baby Summer alle percussioni; e l’esplosivo ensemble di David Murray Brave New World Trio Feat Aruán Ortiz, Quattro tra i più grandi musicisti afro-discendenti contemporanei e tra le più grandi sezioni ritmiche degli ultimi trent’anni in ambito jazz e d’improvvisazione.

Lo spettacolo non finisce qui, infatti, in località Candiani dalle 24,00 ci sarà Matteo Muntoni conRadio Luxembourg”. Matteo Muntoni riprende la storica Radio Luxembourg e da ‘’semplice’’ emittente la trasforma in strumento di espressione letterario-musicale. Ogni brano parte da cose, eventi o persone che hanno influenzato musicalmente l’autore nel corso degli anni, senza vincoli di genere, tenendo piuttosto fede ad un’idea di musica.

 

Se vi è piaciuto Kouate e avete adorato il contrabbasso di Bolognesi in formazione con Sound Glance, è il momento di capire quali magie questi due virtuosi possano compiere insieme. Li troveremo allo stabilimento Papero Giallo, sempre alle 7,00 a Porto Pino il 4 settembre.

Al ristorante “La peschiera” a Porto Pino alle 19,00, è l’ora della mise-en-scène per i ragazzi che hanno partecipato ai seminari di formazione per i più piccoli, guidati da Matteo Muntoni e Dudù Kouate.

Comodi sugli spalti in pietra di piazza del Nuraghe, alle 21,00 potrete ascoltare la poesia di Thomas Sayers Ellis, accompagnato dal sax di James Brandon Lewis e il vivace piano di Alexis Marcelo per The Dead Lecturers, un chiaro debito nei confronti di un’ancestrale cultura “black” e che andando oltre la tradizione fa vibrare l’improvvisazione dei suoni e il respiro delle parole.

E in seconda serata: come suona la musica africana per chi non è mai stato in Africa? La domanda avrà (forse) una risposta dopo l’esibizione dei Maistah Aphrica, gruppo di giovani friulani che esplorano le sonorità di questo vasto continente con un’energia che non lascerà indifferenti, neppure se in Africa ci siete stati davvero.

Si tornerà in località Candiani alle 24,00 con i Freak Motel un progetto di musica originale che raccoglie molteplici influenze e le converte in un sound di difficile collocazione, un misto tra post-rock esplosivo, atmosfere noise ed electric jazz, nella sua forma più pura, ossia l’improvvisazione.

I membri della band sono Matteo Sedda alla tromba, Andrea Sanna al Fender Rhodes, Andrea Parodo al basso e Nicola Vacca alla batteria.

Una line up d’eccezione alla Miniera di Serbariu, il 5 settembre alle 21,00, dove il pianista Aruán Ortiz avvierà un dialogo musicale insieme a Silvia Bolognesi, Hamid Drake e Pasquale Mirra. Li abbiamo imparati a conoscere in quest’edizione ma, nonostante tutto, la loro adattabilità e imprevedibilità li rende insondabili e – per questo – assolutamente imperdibili.

Il 6 settembre un concerto poco jazz, benché in linea con lo spirito del festival di Sant’Anna Arresi in quanto a ricerca e sperimentazione: Davide “Boosta” Dileo, fondatore dei Subsonica, producer, dj, tastierista e compositore, si esibirà all’anfiteatro di Monte Sirai.

Dalle 22,30, stessa location: sette fiati, due percussioni. Rocksteady, balkan, swing una vera orchestra da passeggio che unisce l’energia delle formazioni streetal sound delle big band anni trenta: i Bandakadabra.

Nata a Torino, la Bandakadabra vanta una frenetica attività live che l’ha portata a esibirsi sia in Italia che nel resto d’Europa e a guadagnarsi una crescente attenzione da parte degli appassionati, grazie a una combinazione riuscita di musica e cabaret e a uno spettacolo capace di conquistare qualsiasi tipo di pubblico.

Saranno loro, infatti, a chiudere il festival e salutare la 36esima edizione il 7 settembre, alla Cantina Sociale di Santadi.

 

Italy. Verona. 2016. Musician Miles Cooper Seaton. Phases in Exile. With Vaggimal Dischi e Trovarobato
in collaboration with SMaC at Centro di Cultura Polivalente Santa Maria in Chiavica e Dèsegni Association.

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Dopo la granse serata di ieri, oggi è una giornata fondamentale per l’Associazione Culturale Punta Giara, infatti dalle ore 11 del giorno 3 Settembre presso i locali del ristorante “La Peschiera” a Porto Pino, saranno presentati tre importantissimi progetti.

I giornalisti, i fotografi ed il pubblico presenti al festival potranno partecipare alla conferenza stampa di presentazione del disco live realizzato da Matthew Shipp in collaborazione con l’Associazione Culturale Punta Giara, proprio a Sant’Anna Arresi nel 2004 col gigantesco sassofonista Dave S. Ware. Shipp parlerà appunto dell’orgoglioso omaggio reso al musicista scomparso improvvisamente nel 2012.

David S. Ware è stato uno dei maestri dell’improvvisazione radicale ed ha formato con Shipp (insieme nello stesso quartetto per ben quindici anni) uno dei progetti più interessanti della XIX edizione del nostro festival e per questo fissato per sempre su supporto. Il concerto ci restituisce la figura del sassofonista non solo come strumentista ma nella sua potente immagine di compositore. Il disco è una coproduzione della casa discografica Fidelity e dell’Associazione Culturale Punta Giara, la registrazione è stata effettuata da Paolo Zucca e le foto da Silvia Plachy e Luciano Rossetti.

Questa produzione conferma ancora una volta il ruolo attivo della nostra Associazione nel panorama del jazz mondiale

Successivamente sarà illustrato il bellissimo libro dedicato ad uno dei più importanti batteristi sardi, Billy Sechi. “Billy! La vita e la musica di Roberto Billy Sechi, batterista jazz (1959-2005)” a cura di Claudio Loi è un viaggio dolcissimo tra le testimonianze degli amici e dei colleghi di Billy illustrate dalle fotografie di Agostino Mela.

Inoltre sarà presentata anche la raccolta di poesie del dott. Andrea Pilloni intitolata “Il Volo dell’Anima”. Lo scrittore e medico torna a Sant’Anna Arresi, paese che gli diede i natali, per offrirci un florilegio di versi scritti individuando nella poesia gli effetti terapeutici nel manifestare alcune delle emozioni più intime racchiuse e sepolte dentro ognuno di noi.

Alle 21.00 riprendono i concerti sotto lo sguardo millenario dell’antico Nuraghe di Piazza dei Martiri.

Il primo set è affidato ad uno dei più importanti e seminali pianisti del jazz contemporaneo, Matthew Shipp. Il pianista del Delaware è cresciuto con musicisti del calibro di Roscoe Mitchell e David S. Ware, prima di iniziare a comporre la sua musica e dedicarsi al linguaggio libero dell’improvvisazione.

E’ proprio il linguaggio la parte fondamentale del percorso di Shipp, che attraverso una ricerca costante e continua riesce a rinnovare in maniera sorprendente la materia musicale che di volta in volta si trova ad affrontare.

Shipp eseguirà un solo di pianoforte che ha tutte le caratteristiche per diventare un’esperienza unica ed irripetibile per lo spettatore.

A seguire la formazione tedesca degli Andromeda Mega Express. Un treno sonoro si scaglierà sul palco del festival!

17 musicisti per un ensemble che ha in se tutte quelle caratteristiche che sarebbero piaciute a Frank Zappa. La band proveniente dalla Germania incarna con la tipica precisione teutonica, un mix di musica contemporanea che sfiora ogni ambito musicale del 900. E’ inevitabile riscontrare il seme zappiano in questa formazione che promette non solo musica altissima ma anche quel divertimento e quell’ironia tipica del compositore di Baltimora.

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Ai Confini Tra Sardegna E Jazz 2015

Questa mattina presso l’aula consiliare del Comune di Sant’Anna Arresi, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dei tre progetti fortemente voluti e prodotti dall’Associazione Culturale Punta Giara in collaborazione con Evan Parker, Rob Mazurek e Luciano Rossetti. Alla conferenza erano presenti giornalisti e fotografi di tutto il mondo che hanno testimoniato il forte interesse sempre crescente nei confronti del nostro festival. Dopo una breve introduzione dei soci Francesco Peddoni ed Andrea Murgia, ha preso la parola Luciano Rossetti che ha spiegato la natura del suo lavoro fotografico su Butch Morris. Immediatamente dopo, Rob Mazurek ha illustrato il suo disco, Galactic Parables, registrato con la Exploding Star Orchestra due anni fa a Sant’Anna Arresi e prodotto in collaborazione con l’Associazione Culturale Punta Giara.

Evan Parker ha chiuso la conferenza parlando del suo ultimo lavoro Filu‘e Ferru, registrato dal vivo nell’ultima edizione invernale del festival dal Sant’Anna Arresi Quintet, progetto nato e pensato proprio per il festival.

«L’Associazione ringrazia i presenti intervenuti numerosi – si legge in una nota – a testimonianza del nuovo corso di Punta Giara, diventata ormai centro di produzione culturale a livello internazionale, assurgendo ad un ruolo sempre più importante e riconosciuto nell’intero panorama mondiale.»

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Dopo il successo delle prime due serate che hanno visto alternarsi sul palco prima il solo di Evan Parker ed il jazz contemporaneo ed elettronico della band Nu Grid, poi il solo di Rob Mazurek, il progetto “Carved in the Air” di Keith Tippett e il concerto del quintetto di Evan Parker, questa sera il palco del Nuraghe ospiterà due concerti di rara intensità artistica. L’atto di apertura spetta a Graham Haynes, grandissimo cornettista e compositore che ha spinto i confini del jazz verso una dimensione elettronica e contemporanea. Dopo il concerto con i Nu Grid, Haynes si produrrà in un solo che spingerà il suono oltre la concezione classica del suono stesso.

Di seguito, sul palco della Piazza del Nuraghe, sarà il turno di Evan Parker e del suo Large Ensemble. Progetto originale allestito in esclusiva per il nostro Festival, il Large Ensamble vuole rendere omaggio al compositore californiano. Parker, che ha lavorato in diverse occasioni con Butch e nel 2010 proprio a Sant’Anna Arresi, ha colto al volo l’idea di realizzare un progetto sull’improvvisazione guidata di Morris costruendo un ensemble composto da musicisti di rango internazionali, tra gli altri, Peter Evans, Hamid Drake, Giancarlo Schiaffini e John Edwards.

La conferenza stampa per il nuovo disco di Evan Parker prevista per il 1 settembre è stata spostata a stamane, 3 settembre, per la presentazione di tutti i progetti discografici e fotografici ispirati a Butch Morris e prodotti in collaborazione con l’Associazione Culturale Punta Giara. Per volere di Evan Parker, Rob Mazurek e Luciano Rossetti la presentazione dei lavori è stata organizzata in comune, proprio per rendere un omaggio forte e concreto alla memoria ed al lavoro del Maestro californiano. L’evento, come previsto, con la presenza degli autori, è stato programmato per questa mattina presso l’aula consiliare del comune di Sant’Anna Arresi.

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Dopo l’apertura con il “solo” di Evan Parker e il concerto del quartetto “Nu Grid”, sono tre i concerti in programma questa sera, nella seconda giornata del XXX Festival “Ai confini tra Sardegna e Jazz”. L’atto di apertura spetta a Rob Mazurek, grandissimo cornettista ed amico del nostro festiva. Rob si produrrà in un emozionante solo dal titolo Galactic Parables #79, un omaggio dovutamente sentito a Butch Morris.

Di seguito una vecchia conoscenza della manifestazione Keith Tippet. Il pianista inglese, fra i più influenti musicisti europei del ‘900, presenterà il suo nuovo progetto Curved In The Air. Con Julie Tippet, Roberto Ottaviano, Giovanni Mayer e Cristiano Calcagnile, Tippet offrirà come sempre uno spettacolo da ricordare sospeso tra contemporaneità ed eterno.

La chiusura della serata è affidata al quintetto “Sant’Anna Arresi”. Evan Parker presenta questa formazione nata nell’edizione invernale del nostro festival. Da quel concerto è stato tratto un album prodotto dall’Associazione Culturale Punta Giara ed intitolato Filu ‘e Ferru che vede come protagonisti principali il geniale trombettista Peter Evans, la giovane promessa del piano Alexander Hawkins, John Edwards al contrabbasso ed Hamid Drake alla batteria.

La conferenza stampa per il nuovo disco di Evan Parker prevista per questa mattina è stata spostata a domani, 3 settembre, giorno in cui saranno presentati tutti i progetti discografici e fotografici ispirati a Butch Morris e prodotti in collaborazione con l’Associazione Culturale Punta Giara. Per volere di Evan Parker, Rob Mazurek e Luciano Rossetti la presentazione dei lavori sarà comune, proprio per rendere un omaggio forte e concreto alla memoria ed al lavoro del Maestro californiano. L’evento si svolgerà, come previsto, con la presenza degli autori presso l’aula consiliare del comune di Sant’Anna Arresi, alle ore 11.00.

Cornettista e compositore, Rob Mazurek fonda a Chicago la all-star Exploding Star Orchestra nel 2005, su commissione del Chicago Cultural Center e del Jazz Institute of Chicago. Exploding Star Orchestra vanta uno stuolo di bravissimi improvvisatori dell’area di Chicago, tra cui membri dei Tortoise, Isotope 217, Town and Country, Black Earth Ensemble, Loose Assembly e importanti membri dell’AACM. Le composizioni free di Mazurek ideate per l’Orchestra si fondano sul principio di improvvisazione democratica, in cui ogni membro contribuisce ugualmente al suono dell’ensemble e alla visione complessiva di Mazurek. La Exploding Star Orchestra ha pubblicato il suo album di debutto, We are all from somewhere else, nel 2007, Bill Dixon with Exploding Star Orchestra, nel 2008, e Stars Have Shape nel 2010. La quarta release, 63 Moons of Jupiter e’ pubblicato dalla Delmark Records nel 2011. Il gruppo ha svolto tournée negli Stati Uniti, in Europa e in Brasile, sia autonomamente che in collaborazione con le icone della nuova musica, tra cui Bill Dixon, Fred Anderson e Roscoe Mitchell.

Sant’Anna Arresi quintet è il frutto di un incontro di grandi personalità della comunità internazionale di improvvisatori jazz.  Il grande pregio del festival arresino, per il quale è riconosciuto all’estero, sta proprio nell’aver intrecciato e coltivato dei rapporti con esponenti musicali provenienti da Londra, Chicago e New York e averli fusi sullo stesso palco in progetti originali. Ogni città è un centro di produzione musicale con le proprie specificità e proprio grazie festival di Sant’Anna Arresi è stato possibile realizzare un bellissimo incontro di menti geniali e raffinate al di là dei confini geografici.

Il quintetto è diretto dal sassofonista inglese Evan Parker, protagonista della XXIX edizione del festival, e presenterà dal vivo l’album Filu ‘e Ferru, la prima produzione discografica di quest’anno dell’Associazione Culturale Punta Giara. Insieme a lui suonano Alexander Hawkins (piano), Peter Evans (tromba), Michel Portal (sax),  John Edwards (basso), Hamid Drake (percussioni).

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Verrà presentata venerdì 17 luglio, alle ore 11.00, nella sala conferenze di Villa Muscas (Centro della Cultura Contadina) in Via Sant’Alenixedda 2, a Cagliari, nel corso di una conferenza stampa, la trentesima edizione del Festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”.

Il direttore artistico e il direttivo dell’Associazione Culturale Punta Giara illustreranno il programma della manifestazione e le produzioni editoriali e discografiche Filu ‘e Ferru di Sant’Anna Arresi Quintet by Evan Parker e Galactic Parables: Volume 1 di Rob Mazurek.

Per l’occasione verrà proiettato un montaggio fotografico su Lawrence Butch Morris realizzato da Luciano Rossetti (Phocus Agency) e faremo, infine, un excursus sulle molteplici attività collaterali di quest’anno, che vanno dal convegno internazionale alle escursioni naturalistiche e degustazioni a organizzate insieme alla cooperativa Destinazione Sulcis rappresentata da Ponziana Ledda.   

Sono stati invitati alla conferenza stampa i rappresentanti delle istituzioni pubbliche, assessorato regionale della Pubblica Istruzione, assessorato regionale del Turismo, rappresentanti del comune di Sant’Anna Arresi, della Fondazione Banco di Sardegna, dell’ex Provincia di Carbonia Iglesias e gli sponsor ufficiali del festival.