23 November, 2024
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REIS - linee guida 2018x2020

Gli assessori regionali della Sanità Luigi Arru e del Lavoro Virginia Mura, hanno illustrato stamane le linee guida del REIS per il triennio 2018-2020, nel corso di una conferenza stampa.

«Il reddito di inclusione sociale è una risposta concreta della Giunta e della maggioranza alle persone in difficoltà, che non devono restare ai margini della società, ma potersi risollevare sentendo vicino le Istituzioni.»

Il documento, approvato nell’ultima seduta della Giunta, indica priorità di intervento, requisiti dei beneficiari, l’affiancamento al Rei nazionale, il ruolo dei Comuni e dei Plus, gli importi minimi e massimi. C’è poi la parte dell’inclusione attiva e dell’impegno che i beneficiari assumono per uscire dalla condizione di disagio, non solo economico, familiare o del singolo individuo.
«E’ un momento di profondo orgoglio politico – ha esordito l’assessore delle Politiche sociali – perché, dopo un anno di sperimentazione, inizia una seconda fase per il Reis, cui siamo arrivati dopo un confronto serrato con l’Anci Sardegna e il Tavolo contro le povertà. Con i progetti di inclusione attiva usciamo dal mero trasferimento monetario e aiutiamo persone e famiglie in difficoltà a risalire, a riacquistare un posto nella società.»
«Come Giunta e come maggioranza non volevamo lasciare indietro nessuno – ha aggiunto l’assessore del Lavoro – ed ora possiamo partire con i progetti di inclusione attiva. Iniziamo con una sperimentazione, utilizzando per ora 16 milioni e mezzo del Fondo Sociale europeo. Queste risorse potranno essere integrate qualora ce ne fosse bisogno e, per il momento, serviranno a dare coperture alle due linee di azione di C.a.r.p.e.d.i.e.m, il “Catalogo regionale dei progetti eleggibili di inclusione ed empowerment”. Abbiamo pubblicato il preavviso, attendiamo suggerimenti e integrazioni da parte di tutti i soggetti interessati e per il 1 luglio contiamo di avere proposte progettuali che poi potranno essere utilizzate dalle equipe multidisciplinari che prendono in carico le famiglie o il singolo soggetto beneficiario del Reis.»
I nuclei familiari con ISEE fino a 6 mila euro sono 24.485 (8 su 449.440 totali); 8.945 beneficiano della misura nazionale Rei, cui il Reis sardo si affianca. Secondo le stime, i potenziali beneficiari al 1 luglio 2018 sono 41.624. I sussidi mensili vanno da 200 a 540 euro, a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare.
Hanno priorità i nuclei familiari ammessi al beneficio REI alla data di scadenza degli Avvisi Comunali. A queste famiglie è riconosciuto un sussidio pari al 30% dell’importo minimo del sussidio economico riconoscibile ai destinatari del solo REIS, in relazione alla composizione del nucleo e a prescindere dall’ammontare del sussidio mensile REI di cui beneficiano. Il Progetto di inclusione attiva è quello definito in relazione al REI; i nuclei familiari ammessi al REI dal 1° gennaio 2018 alla data di scadenza degli Avvisi Comunali non devono presentare domanda di accesso alla misura regionale ma sono inseriti d’ufficio nelle graduatorie comunali di accesso al REIS.
Le risorse stanziate nel bilancio regionale (quasi 45 milioni nel 2018) per l’attuazione del REIS sono impegnate a favore delle amministrazioni comunali che le erogano agli aventi diritto, rispettando le priorità e i principi generali riguardanti i requisiti d’accesso e l’ammontare minimo e massimo del sussidio economico. Entro 15 giorni dall’approvazione definitiva delle Linee guida, i Comuni pubblicano gli Avvisi per l’individuazione dei destinatari del REIS e definiscono con proprio Regolamento i criteri oggettivi per la definizione della durata dell’erogazione a favore di ciascun nucleo familiare destinatario, che non può comunque essere inferiore ai 6 mesi e superiore ai 9 mesi.
A regime la progettazione e gestione delle misure d’inclusione attiva previste dal REIS sono in capo agli Ambiti Plus.
Lo svolgimento di un progetto di inclusione attiva rappresenta la condizione per l’erogazione del sussidio economico ed è definito a fronte dei reali bisogni delle famiglie attraverso la presa in carico professionale. I beneficiari partecipano a percorsi di politiche attive del lavoro, secondo il principio di condizionalità.

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E’ durato quasi quattro ore, questa mattina a Carbonia, il confronto serrato tra l’assessore della Sanità, Luigi Arru, con il manager dell’Ats, Fulvio Moirano, la direttrice della Assl del Sulcis, Maddalena Giua, e i 23 sindaci del territorio. Alla riunione era presente anche Pietro Cocco, capogruppo del Pd in Consiglio regionale.

Luigi Arru ha aperto la riunione ribadendo la volontà di confronto e dialogo, nel reciproco rispetto dei ruoli. «Ci avete posto dei quesiti, la scorsa settimana, e oggi siamo qui per darvi risposte, a partire dalla richiesta di maggior chiarezza sulla Rete ospedaliera arrivata da più parti. Sulla riforma della Rete – ha ribadito Luigi Arru – non c’è alcuno stop da parte del ministero della Salute, ma è in corso un confronto tecnico su alcuni punti apparentemente in contrasto col decreto ministeriale 70. Siamo in attesa delle controdeduzioni del Ministero, ma la Rete non è bloccata né tanto meno è stata bocciata».

Fulvio Moirano e Maddalena Giua hanno spiegato cosa è stato fatto finora – ad iniziare dalla soluzione trovata per la fasce dopo anni di controversie – e precisato che molte delle situazioni segnalate dai Sindaci hanno avuto origine ben prima della nascita dell’Azienda unica, ad iniziare dal degrado delle strutture sanitarie del territorio. Rispondendo alle principali richieste dei primi cittadini, i vertici della Ats/Assl hanno affermato che, grazie allo sblocco del turn over e al piano delle stabilizzazioni, anche nelle strutture del Sulcis arriverà nuovo personale, a partire da metà giugno, mentre dal 1 luglio al Sirai di Carbonia arriverà l’emodinamista. Fulvio Moirano ha anche spiegato che sulle liste d’attesa si sta lavorando con decisione: si tratta di un problema non solo locale e certamente non di oggi, sul quale si interviene – ha detto – con maggior personale, col controllo delle agende ed eliminando quella sacca del 40% di prenotazioni che avviene in maniera non trasparente e per vie preferenziali.

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Giunta del 17 aprile 2018
La Giunta regionale, riunita nella sala Emilio Lussu di Villa Devoto con il presidente Francesco Pigliaru, ha approvato il disegno di legge che estende al personale coinvolto nelle attività di eradicazione della peste suina l’autorizzazione al lavoro straordinario. Tali attività, già assimilate a quelle di Protezione civile, si esplicitano in azioni di contrasto all’allevamento illegale e al pascolo brado incontrollato, fattori di maggior rischio per la persistenza della malattia. La delibera è stata proposta dalla Presidenza, d’intesa con l’assessore della Difesa dell’Ambiente e del Personale e conformemente all’ordine del giorno del Consiglio Regionale, il n. 82 dello scorso 9 gennaio.

Su proposta dell’assessore Luigi Arru, nell’ambito del processo di revisione sistematica della salute mentale, è stata approvata una rivisitazione della programmazione che tenga conto degli erogatori pubblici e privati. Via libera anche al Programma assistenziale per ragioni umanitarie 2018, che prevede interventi sanitari per prestazioni di alta specializzazione per il trattamento di specifiche gravi patologie a favore di cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea. Approvata, infine, l’assegnazione di 500 mila euro all’Ats per la prevenzione del randagismo e il controllo delle nascite degli animali da affezione.
Per fornire supporto gestionale e amministrativo alle scuole che partecipano alle iniziative del programma Tutti a iscol@, il cui avviso è di prossima pubblicazione, la Giunta, su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, ha approvato l’istituzione, per il 2018-19 e 2019-20, delle Scuole Polo. Le Scuole Polo hanno un ruolo di raccordo tra le Autonomie scolastiche partecipanti all’avviso “Tutti a Iscol@” e fra esse e la Regione e svolgono attività di assistenza e supporto alle altre Autonomie in fase di programmazione, gestione e monitoraggio.

 

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Importanti novità nella tormentata vertenza dei lavoratori dell’AIAS. Ieri il direttore generale dell’ATS Sardegna Fulvio Moirano ha inviato una diffida all’AIAS ad adempiere al contratto ATS/AIAS, l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha convocato le segreterie CGIL FP, CISL FP e UIL FPL per mercoledì 30 maggio, alle 16.00, in assessorato, e queste ultime, a fronte dei segnali di apertura pervenuti dall’assessore della Sanità e dell’ATS, hanno annullato la manifestazione organizzata per la giornata di domani, 24 maggio, confidando in una soluzione definitiva della vertenza.

Il direttore generale dell’ATS Sardegna Fulvio Moirano, ha scritto all’AIAS di aver ricevuto la comunicazione circa il futuro pagamento, entro il 25 maggio 2018, dello stipendio del mese di marzo nei confronti dei dipendenti e delle competenze di marzo nei confronti dei consulenti.

«Appare di tutta evidenza – scrive Fulvio Moirano – che la succitata comunicazione costituisce una prova formale della reiterata violazione del 3° comma dell’art. 5 bis del contratto che, come è noto, impone l’obbligo del regolare pagamento delle retribuzioni nei confronti del personale impegnato nell’esecuzione del servizio.»

«Premesso quanto sopra – aggiunge Fulvio Moirano -, in applicazione delle disposizioni di cui all’art. 16 bis del contratto stipulato con l’ATS, questa ATS contesta formalmente a Codesta Fondazione la violazione del 3° comma dell’art. 5 bis del contratto e concede il termine di 15 (quindici giorni) dal ricevimento della presente, per la produzione di documentazione e deduzioni atte a confutare quanto contestato.»

Fulvio Moirano ha concluso la lettera inviata all’AIAS, rimarcando che «in difetto, l’Amministrazione si riserva il diritto di avviare il procedimento di risoluzione del contratto stipulato con l’ATS per il 2017 e attualmente in proroga».

 

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La Federazione Nazionale Diabete Giovanile ha inviato una lettera all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, al direttore generale dell’assessorato Giuseppe Maria Sechi, al direttore generale della ASSL di Oristano Mariano Meloni, al presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Cagliari Raimondo Ibba, alle associazioni dei diabetici e ai servizi di diabetologia, sul contenuti del decreto assessoriale 28.12.2017 n. 38 “Aggiornamento parziale del Prontuario Terapeutico Regionale” di cui al DGR n. 56/94 del 29 dicembre 2009.

«Senza pretesa, vorrei esaminare alcuni aspetti legati  alla somministrazione dei farmaci ed ausili tecnici ai cittadini con diabete in considerazione della realtà attuale nella nostra Regione.

Consapevoli dei pro e dei contro di tutte le disposizioni che in questi anni ci hanno accompagnato, ci siamo augurati che sia sempre possibile che tutto cambi.

Molto è anomalo, il decreto in oggetto evidenzia che l’assistenza è basata su tariffe e risparmio, su competizione e mercato, sull’assenza di efficaci interventi di prevenzione e di supporto all’autocontrollo e alla cura dei diabetici.

Mancando una seria strategia di gestione sulla malattia diabetica, abbiamo constatato molta teoria e pochissima pratica per una sufficiente assistenza. I ridotti finanziamenti per la salute  contribuiscono ad accrescere le disuguaglianze nella Regione e nelle nostre ATS.

Il decreto, infatti, prevede per l’Insulina Glargine 300U/ml l’inserimento con nota limitativa “esclusivamente in pazienti con ipoglicemie notturne o in seguito a mancata efficacia nelle 24 ore dell’insulina basale utilizzata, documentate attraverso strumento di misurazione della glicemia”;

per il medicinale già in PTR Insulina Degludec l’inserimento PT e la nota limitativa “esclusivamente in pazienti con ipoglicemie notturne o in seguito a mancata efficacia nelle 24 ore dell’insulina basale utilizzata, documentate attraverso strumento di misurazione della glicemia”. 

Ci siamo chiesti come sarà possibile documentare le ipoglicemie quando tutti noi siamo proiettati e impegnati a evitarle, dunque, come fornirle al curante attraverso l’autogestione domiciliare notturna. E’ una pratica assai impegnativa per i diabetici e in particolar modo per i bambini, contraddittoria poiché da un lato ci viene chiesto di documentarle, dall’altro cerchiammo di evitarle.

Teniamo a dire che le ipoglicemie notturne evidenziano un paradosso trattandosi per la maggior parte delle volte di eventi asintomatici, proprio perché avvengono durante uno stato di sonno. Sono altrettanto gravi e pericolose quelle che possono avvenire durante il giorno. Ci si chiede perché quindi il criterio di inclusione comprenda solo quelle notturne e non quelle totali.

Ecco perché abbiamo bisogno di queste insuline e delle nuove tecnologie. Evidenziamo e sottolineiamo inoltre l’assenza di specifica nota nel Piano terapeutico relativa ai bambini con diabete.

Sono erogabili gli strumenti per il controllo in continuo della glicemia, ma il nostro Assessorato manca di attenzione perché anche questi sono concedibili in forma limitativa e alcuni non lo sono affatto. Stiamo assistendo a un modello di governabilità che ha il solo compito di vigilare e sorvegliare a posteriori sul risparmio e non sull’efficacia dei medicinali.

Il decreto limita la prescrizione da parte dei diabetologi per l’accesso alle migliori terapie oggi sul mercato che limitano le ipoglicemie e alla nuova tecnologia.

Ci sono ancora delle limitazioni alla continuità assistenziale, viene meno la continuità terapeutica garantita dall’Assessorato a parole, ma non nei fatti tra i prescrittori privati convenzionati e gli erogatori pubblici (Oristano), i diabetici attendono a lungo la consegna degli strumenti per l’erogazione dell’insulina in continuo e dei lettori in continuo della glicemia.»

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«Davanti all’assessorato regionale della sanità si è consumato un fatto gravissimo. I sindaci del Sulcis Iglesiente, arrivati per sollecitare spiegazioni sul declino inarrestabile della sanità sul territorio, sono stati mandati via dagli uffici ai piedi della via Roma.»

Esprime sdegno e rabbia il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, che si spinge a chiedere le dimissioni dell’assessore della Sanità.

«I primi cittadini hanno peraltro invocato un appuntamento all’assessore Arru – aggiunge Gianluigi Rubiu – per conoscere le motivazioni sul peggioramento della qualità del sistema sanitario nel territorio. Un degrado senza fine che sta producendo disagi nei cittadini, con i sindaci che diventano la prima frontiera del malcontento.»

Le liste d’attesa che si allungano per una visita specialistica, i reparti ormai soppressi, il taglio dei servizi: «Un crollo, non solo simbolico, della sanità nel Sulcis Iglesiente che ha indotto le fasce tricolori ad un summit con l’assessorato della sanità. Il mancato rispetto delle istituzioni è un fatto di per sé intollerabile. I sindaci, i veri rappresentanti delle istituzioni, sono stati abbandonati al loro destino. La sanità nel Sulcis Iglesiente, disegnata dal centrosinistra, è lo specchio del fallimento dell’esecutivo. Questo episodio – conclude Gianluigi Rubiu – rappresenta uno schiaffo al territorio, ormai relegato a fanalino di coda degli interessi di questa maggioranza».

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I sindaci dell’Unione dei Comuni del Sulcis hanno manifestato oggi sotto l’assessorato regionale della Sanità, per chiedere a gran voce di poter parlare con l’assessore Luigi Arru sulla situazione dei servizi sanitari nel territorio. I primi cittadini sulcitani sollecitano risposte dalla Regione e un cambio di rotta per invertire la drammatica tendenza che sta avviluppando l’intero settore sanitario del Sulcis. Un settore in gravissima emergenza, per il continuo taglio di servizi essenziali operato dalla Giunta Pigliaru. È a rischio – secondo i sindaci – la tutela del diritto alla salute dei nostri concittadini.

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randagio

«Il randagismo non rappresenta soltanto un costo collettivo, ma è un fenomeno che riguarda l’etica e la civiltà della nostra società.»

Con questa premessa l’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha aperto questa mattina la riunione con le associazioni di volontariato che si occupano di cani e gatti in Sardegna. Al centro dell’incontro il Tariffario delle prestazioni veterinarie per privati, sul quale le associazioni sono state chiamate ad esprimersi. L’assessore ha chiarito che l’aggiornamento delle tariffe era un atto dovuto, considerato che non avveniva da quasi trent’anni, con riflessi anche di carattere contabile. «Certamente nessuno vuole incentivare il randagismo, né penalizzare chi, come i volontari, danno un apporto fondamentale nel contrasto all’abbandono su tutto il territorio regionale. Stiamo portando avanti un piano di sterilizzazione a tappeto, grazie al contributo di 200 mila euro stanziati dal Consiglio regionale. Con risorse del Piano per la Prevenzione, abbiamo affidato all’Istituto Zooprofilattico una campagna di sensibilizzazione per la microchippatura, che i servizi veterinari eseguono gratuitamente. Inoltre, è quasi pronta la nuova Banca dati regionale per gli animali da affezione».

L’assessore della Sanità, dopo aver ascoltato gli interventi dei rappresentanti animalisti – che hanno sollecitato continuità degli interventi, maggior controllo e coordinamento tra tutti gli enti preposti al contrasto del randagismo – ha accolto con favore la richiesta di un confronto più continuo tra associazioni e istituzioni, partendo da Regione, Comuni e forze di polizia. Sulle proposte presentate stamane, ci sarà a breve un nuovo incontro tecnico.

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Sanità ASL

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha approvato la delibera che permette l’avvio delle attività del Mater Olbia, la cui apertura è prevista entro l’anno, assicurando il tetto di spesa per prestazioni di alta specializzazione.
L’Azienda per la Tutela della Salute avrà ora il compito di definire il contratto con la struttura e potrà acquistare prestazioni dall’ospedale gallurese per un massimo di 1 milione e mezzo per il 2018, inizialmente per le attività ambulatoriali e specialistiche.
Sul progetto Mater – Fondazione Gemelli, è stato sottolineato, è previsto un finanziamento pluriennale della Presidenza del Consiglio dei ministri per la ricerca biomedica e la ricerca traslazionale che verrà fatta in Sardegna e che coinvolgerà le Università isolane ed i centri di ricerca del sistema sanitario sardo.
Il tetto di spesa per l’ospedalità privata, è stato ricordato, ammonta a 99 milioni circa e, con la delibera di oggi, arriveranno altri 300mila euro per gli altri erogatori privati.

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Su proposta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta regionale ha approvato il finanziamento indistinto della spesa sanitaria di parte corrente per il 2018: le risorse – poco meno di tre miliardi – sono state così suddivise: 2.208.895.611 euro all’Ats (e Areus), 299.186.797 euro all’Azienda ospedaliera Brotzu, 268.796.217 euro all’Azienda ospedaliero – universitaria di Sassari e 147.818.735 euro a quella di Cagliari.