23 November, 2024
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Su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, la Giunta regionale ha assegnato gli obiettivi ai direttori generali delle aziende per il 2018, a partire dalla rilevanza che l’esecutivo ha assegnato al miglioramento dei tempi d’attesa per visite ed esami.

«E’ per noi obiettivo fondamentale abbattere le liste d’attesa – ha detto l’assessore Luigi Arru – mentre sul piano del controllo della spesa, registriamo favorevolmente i risultati ottenuti lo scorso anno: a fronte di un target di 45 milioni, i risparmi sui costi della produzione risultano pari 42 milioni.»
Gli obiettivi strategici assegnati alle aziende sanitarie vengono articolati in tre aree: Area dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e della qualità; Area della sostenibilità economico finanziaria; Area informatica e dei flussi informativi. All’interno dell’area dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza i pesi sono stati ripartiti tra: – assistenza collettiva, peso 33,3%; – assistenza distrettuale e ospedaliera (aggregate in una logica di continuità), peso 66,7%. Nell’ambito dell’assistenza collettiva sono state individuate due sotto aree: – area della sanità pubblica e della promozione della salute umana (peso 66,7%); – area della sanità pubblica animale (peso 33,3%). Nell’ambito dell’assistenza distrettuale e ospedaliera sono state individuate due aree: – area della Qualità e Governo clinico (peso 26,6%); – area del mantenimento dei LEA, del miglioramento dell’Appropriatezza e dell’Efficacia del SSR (peso 73,4%). All’interno dell’area dell’erogazione della sostenibilità economico – finanziaria i pesi sono stati ripartiti tra: – dimensione della razionalizzazione e contenimento della spesa, peso 57,5%; – dimensione della riqualificazione e potenziamento del patrimonio immobiliare, peso 15%; – dimensione della gestione amministrativo-contabile, peso 27,5%. Rispetto agli obiettivi 2017 si è voluto attribuire una rilevanza strategica al rispetto nei termini di presentazione dei documenti di programmazione e rendicontazione e in generale di tutti gli elementi informativi di natura economico – finanziaria richiesti dall’Assessorato, la cui mancata trasmissione determina un impatto negativo sugli adempimenti imposti nei confronti della Corte dei Conti, dei Ministeri e degli altri organismi a vario titolo interessati dagli adempimenti. All’interno dell’area informatica e dei flussi informativi i pesi sono stati ripartiti tra: – dimensione della gestione delle liste d’attesa, peso 33%; – dimensione della tempistica e del valore informativo dei dati, peso 47%; – Dimensione della informatizzazione aziendale, peso 20%.
Gli obiettivi al Direttore generale dell’AREUS sono stati assegnati con delibera a ottobre dello scorso anno e integrati sulla base degli obiettivi strategici affidatigli dall’assessorato.

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Un secco no, da parte della Copagri del Nord Sardegna, all’adeguamento del tariffario veterinario regionale, che riguarda le prestazioni veterinarie da parte dei servizi delle Asl, proposto nei giorni scorsi dalla Regione. In un momento di grave crisi economica e di fragilità del comparto agricolo, proporre ulteriori aumenti nei confronti di servizi resi al mondo agricolo o a quello delle tradizioni della cultura agropastorale, come l’esposizioni di bestiame o sfilate dei cavalli nelle sagre paesane, rappresentano è una decisione che non può essere accettata, affermano Paolo Ninniri e Tore Piana, rispettivamente presidente e vice presidente della Copagri Nord Sardegna.

Troviamo gravi le affermazioni dell’assessore della Sanità Luigi Arru, quando afferma che il ripensamento riguarderà solamente la riduzione delle tariffe sui cani e sui gatti, mentre tutto il resto del tariffario veterinario, che riguarda il comparto agricolo subirà gli aumenti. Non abbiamo nulla contro cani e gatti, che amiamo e difendiamo, ma non si aumentino tariffe a spese del comparto agricolo e dell’allevamento, affermano Paolo Ninniri e Tore Piana.

Ci risulta che servizi veterinari delle Asl, non stampino più i passaporti per i bovini e quindi della movimentazione. Raccogliamo inoltre le preoccupazioni dei nostri associati sulle vaccinazioni della blu tongue verso il sierotipo 3 per le nuove riproduzioni di ovini. Tra il 10 maggio ed il 20 giugno gli allevamenti sono in una fase delicata, dove sarebbe bene che si proceda con molta prudenza nel eseguire tali vaccinazioni.

Copagri Nord Sardegna, in conclusione, rivolge un forte appello alla Regione affinché blocchi l’adeguamento/aumento delle tariffe del prezziario veterinario regionale proposto dall’Assessore alla sanità Luigi Arru e nel contempo si attivi per trovare soluzioni immediate  atte alla semplificazione della asfissiante burocrazia regionale presente nel settore agricolo.

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La consigliera regionale del Partito Democratico Daniela Forma lo scorso mese di marzo ha depositato un’interrogazione indirizzata al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, per rappresentare le difficoltà della Comunità terapeutica “Approdo” di Nuoro che opera nel campo dei sofferenti mentali. L’intervento si era reso necessario in seguito al preoccupante appello lanciato dalla Cooperativa Nuorese che corre il rischio concreto di chiudere a causa del limitato numero di ospiti in carico che non consentirebbero una gestione finanziariamente sostenibile.

«Contestualmente – dichiara Daniela Forma – ho richiesto che la Commissione Sanità, presieduta da Raimondo Perra audisse sul tema l’assessore regionale Luigi Arru e votasse in merito una Risoluzione. L’argomento è stato così inserito all’ordine del giorno dei lavori della commissione Sanità del 12 aprile che ha registrato un’ampia discussione sulla rete di strutture ad alta intensità che nel contesto regionale si occupano di salute mentale e sulle relative problematiche.»

«Al termine della discussione – aggiunge Daniela Forma – la commissione Sanità ha votato all’unanimità una risoluzione nella quale impegna il presidente della Regione e la Giunta Regionale a mettere in atto tutte le azioni finalizzate alla salvaguardia delle Comunità terapeutiche che operano nel campo della salute mentale, tra le quali in particolare la “Comunità Approdo” con sede in Nuoro, garantendo la prosecuzione del servizio offerto.»

«L’assessore regionale Luigi Arru – conclude Daniela Forma – ha confermato l’attenzione con la quale si sta seguendo la vicenda ed ha ribadito il lavoro di interlocuzione che si sta portando avanti con tutti i direttori dei dipartimenti di Salute mentale, presentando le caratteristiche di una Comunità che opera con serietà e che è a disposizione dell’intero sistema regionale.»

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La commissione Sanità e Politiche sociali presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi) ha ascoltato l’assessore della Sanità Luigi Arru ed il Direttore generale dell’Azienda “Brotzu” di Cagliari Graziella Pintus su alcune importanti problematiche del sistema sanitario regionale.

Con l’assessore Luigi Arru, in particolare, sono stati affrontati i temi delle strutture private che operano nell’area della salute mentale, del nuovo tariffario veterinario e dei servizi funerari e cimiteriali.

Per quanto riguarda la salute mentale, dopo un positivo confronto con l’assessore Luigi Arru, la commissione ha approvato all’unanimità una risoluzione che, prendendo spunto dalla vicenda della crisi della comunità “Approdo” di Nuoro, rilancia il ruolo di queste strutture «nel quadro di una ridefinizione generale dell’offerta (già avviata dall’Ats) che tenga conto della distribuzione dei centri sul territorio e della coerenza fra bisogni terapeutici ed assistenziali dei pazienti e strumenti disponibili».

Illustrando i contenuti del nuovo tariffario veterinario, predisposto da uno specifico tavolo tecnico, l’assessore della Sanità ha sottolineato la necessità di un intervento di revisione sia perché il precedente risaliva agli anni ’90, con tipologie di prestazioni e sistemi di calcolo non più attuali, sia per assicurarne una applicazione unitaria sul territorio superando la frammentazione legata alle diverse Aziende sanitarie.

Sullo schema delle tariffe molti esponenti della commissione hanno espresso riserve, relative soprattutto all’impatto sul mondo agricolo e sul comparto dell’agro-alimentare. Rossella Pinna, del Pd, ha ipotizzato un consistente aggravio reale dei costi per le manifestazioni equestri, sia agonistiche che religiose o laiche, mentre Augusto Cherchi del Pds si è soffermato sugli effetti negativi che potrebbero derivare sulle certificazioni, la movimentazione del bestiame ovino e la circolazione dei prodotti agro-alimentari nei Paesi Ue ed extra Ue, evidenziando in definitiva che «la delibera non affronta il nodo politico della grande sofferenza del nostro mondo agricolo».

L’assessore Luigi Arru ha manifestato ampia disponibilità politica a rivedere in modo puntuale alcuni aspetti «di una delibera certamente molto complessa che, comunque, nel panorama regionale, presenta anche specificità favorevoli alla Sardegna e va inquadrata in una ottica complessiva di sostenibilità del sistema, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni extra-Lea a totale carico della finanza regionale».

Sintetizzando l’andamento del dibattito, il presidente Raimondo Perra ha proposto di rinviare l’argomento, per consentire alla commissione di formulare osservazioni di dettaglio sulle singole voci del tariffario, da inserire eventualmente in una risoluzione da sottoporre al Consiglio. La proposta è stata accolta.

La commissione, inoltre, ha deciso di rinviare l’esame della proposta di legge (Comandini e più) sui servizi funerari e cimiteriali per iniziare un ciclo di audizioni con i soggetti interessati.

L’audizione della dr.ssa Graziella Pintus, direttore generale dell’Azienda “Brotzu” di Cagliari, ha invece riferito sulla situazione del settore oncologico dopo che il problema era stato sottoposto all’attenzione della commissione da alcune associazioni di pazienti donne. Graziella Pintus ha ricordato in apertura che la nuova configurazione della rete ospedaliera assegna all’ex ospedale Businco il ruolo di hub regionale oncologico insieme a quelli di Sassari e Nuoro ma questo significa, ha precisato, che l’hub deve essere il terminale di una rete territoriale. «Nel caso dell’area di Cagliari – ha spiegato – abbiamo invece verificato un 35% di accessi in più alle nostre strutture di pazienti che arrivano da Carbonia, Oristano, Sanluri e Lanusei, un dato che da una parte determina un surplus di lavoro non sempre facile fa fronteggiare e dall’altra segnala che la rete territoriale è ancora troppo debole».

Sulle liste d’attesa, altro tema sensibile segnalato dalle associazioni delle pazienti, la responsabile dell’Azienda Brotzu ha fatto una distinzione fra quelle diagnostiche e quelle chirurgiche, nel senso che se per le prime si può parlare di 40/50 giorni, per le seconde c’è un problema di gestione non omogenea ed aggiornata dei dati informatici sul quale è in corso un’approfondita verifica interna.

Dal punto di vista strutturale, inoltre, la Pintus ha segnalato che, a breve e medio termine, il settore oncologico dovrà trovare rimedio alla carenza di alcune figure importanti come gli anestesisti ma soprattutto gli anatomo-patologi, specializzazione finita in fondo alle scelte dei medici con l’effetto collaterale di una forte competizione fra Regioni.

Nel corso delle audizioni con l’assessore Luigi Arru e la dr.ssa Graziella Pintus, sono intervenuti tutti i componenti della commissione. Con la responsabile dell’Azienda “Brotzu” è stato deciso di calendarizzare un nuovo incontro su temi specifici che la commissione si è riservata di individuare.

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Via libera della Giunta regionale alla rimodulazione degli interventi nel porto di Calasetta che pone in capo all’Amministrazione regionale l’attuazione in gestione diretta delle opere di sottoflutto, banchinamenti ed escavo dei fondali, finanziate per un milione di euro del Fondo di coesione sociale 2014-2020. Il comune di Calasetta, inizialmente delegato all’attuazione delle opere, ha infatti proposto che le stesse vengano gestite dall’Assessorato che già cura un primo intervento in fase di attuazione avanzata per 6 milioni di euro. Considerato che i due progetti prevedono opere sostanzialmente integrative, con la rimodulazione si intende garantire maggiore efficacia e rapidità dell’azione amministrativa.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru sono state ripartite parzialmente le risorse destinate alle aziende sanitarie per la copertura dello squilibrio dei bilanci. Approvato il Regolamento per l’accreditamento dei degli enti formatori che saranno autorizzati a tenere i corsi per l’uso dei defibrillatori; l’esecutivo ha dato il via libera anche alla rideterminazione delle risorse per l’accordo integrativo coi medici di famiglia e all’assegnazione di 2 milioni 200 mila euro all’Izs per specifiche attività.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci è stato approvato lo Statuto dell’Agenzia Sarda delle Entrate.

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Il Circolo del Partito democratico di Sant’Antioco ha inviato una lettera appello all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru (Partito democratico), con la quale chiede con la massima priorità ed urgenza di ascoltare l’urlo disperato dei cittadini e degli operatori sanitari del Sulcis.

«La situazione venutasi a creare in seguito alle misure poste in campo dalla riforma sanitaria – scrive la segretaria Monica Fois – ha assunto ormai i tratti di una piena e reale emergenza, per i cittadini del Sulcis e per medici e addetti ai lavori delle strutture ospedaliere. Ragionevolmente comprendiamo la necessità di misure di razionalizzazione delle spese sanitarie e delle risorse umane ad esse subordinate, ma allo stesso tempo riteniamo non sia accettabile che ciò si traduca nell’esistenza di più sedi non complementari tra loro che risultino inefficaci rispetto alle esigenze del cittadini del territorio interessato.»

«Non intendiamo in tale sede selezionare troppo nello specifico le singole inefficienze – aggiunte la segretaria del Partito democratico di Sant’Antioco -, ma sono tanti ed importanti i servizi che sono venuti a mancare o si sono resi insufficienti nella struttura ospedaliera del Sirai a Carbonia. Per tale motivo riteniamo opportuno e doveroso che lei valuti attentamente la possibilità di concentrare in un’unica sede la struttura dedicata ai servizi sanitari, affinché essa sia il più possibile operativa, qualificata ed organizzata e possa soddisfare tutte le esigenze divenute ormai emergenze che i nostri cittadini vivono nella quotidianità. Riteniamo altresì che tale sede, per ragioni geografiche possa essere quella di Carbonia, in quanto situata in posizione centrale ed equidistante nel territorio e, pertanto, più facilmente raggiungibile.»

«Certi della sua comprensione e collaborazione – conclude Monica Fois – attendiamo un suo riscontro con comunicato ufficiale, previo incontro con la segreteria del Circolo Pd di Sant’Antioco, da noi rappresentato, per discutere più attentamente la problematica esposta.»

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I rappresentanti sindacali di FP-CGIL Roberta Gessa, FP-CISL Davide Pateri e UIL-FPL Fulvia Murru, hanno chiesto all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al direttore generale ATS Sardegna Fulvio Moirano, l’attivazione delle procedure di risoluzione del contratto ATS/AIAS.

«Come è noto – si legge in una nota – l’Azienda AIAS è debitrice nei confronti dei suoi dipendenti di circa nove mensilità. Oggi, ad un anno esatto dall’impegno assunto dal Consiglio regionale con l’approvazione dello specifico ordine del giorno, la vertenza AIAS rimane irrisolta. Siamo a conoscenza che il contratto tra ATS ed AIAS per l’acquisizione di prestazioni di assistenza riabilitativa globale sanitaria e sociosanitaria stipulato nel 2017 è stato prorogato e scadrà il 30 aprile 2018. Allo stato, non ci risulta che l’ATS, nonostante il clamore delle vicende AIAS, abbia mai attivato le procedure di risoluzione del contratto previste nell’art. 16 bis, lettera d, del medesimo.»

FP-CGIL, FP-CISL e UIL-FPL, chiedono all’assessore Luigi Arru e al direttore generale Fulvio Moirano, «di attivare immediatamente le verifiche sul rispetto delle clausole contrattuali da parte dell’AIAS, e di valutare tutte le eventuali conseguenze».

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu denuncia, in una nota, il cedimento del sottotetto del corridoio incastonato nel Laboratorio analisi e microbiologia dell’ospedale Santa Barbara di Iglesias, reparto interdetto alle attività, con disagi che si sono registrati sin da stamattina nel presidio sanitario.

«Solo per miracolo si è evitata una tragedia, perché il crollo è avvenuto nel corso delle ore notturne – denuncia Gianluigi Rubiu – in assenza del personale. Con un depotenziamento già da tempo nei progetti dell’Azienda sanitaria. Auspichiamo un intervento immediato per il restyling del caseggiato e la messa in sicurezza della struttura, scongiurando il trasloco a Carbonia.»

Calcinacci e laterizi in frantumi intanto si sono spezzati all’interno della corsia che conduce al laboratorio: «E’ un fatto assolutamente da non sottovalutare. L’episodio – conclude Gianluigi Rubiu, che ha annunciato di voler sollecitare il presidente Francesco Pigliaru e l’assessore Luigi Arru per chiedere opportune verifiche in merito ai problemi strutturali degli ospedali del Sulcis Iglesiente -, pone dubbi sulla gestione degli edifici sanitari del territorio».

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 Sanità laboratorio analisi ospedali provette

Non c’è alcuna epidemia di meningite, sono otto i casi registrati da dicembre ad oggi ed oltre mille le persone vaccinate dalla Assl di Cagliari nell’ultima settimana, familiari e persone che hanno avuto contatti stretti con i pazienti.
E’ quanto ribadito questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, insieme con il direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, il responsabile del Servizio di promozione della Salute, Federico Argiolas, il direttore della Assl di Cagliari, Luigi Minerba, Paolo Castiglia, epidemiologo dell’Università di Sassari, Giorgio Steri e Silvana Tilocca, del Dipartimento di Igiene Pubblica della Assl 8.
«Sono state messe in atto tutte le azioni previste dal protocollo in situazioni come la nostra – ha spiegato Luigi Arru -, procedendo alla vaccinazione delle persone entrate a stretto contatto con i pazienti. Bisogna ribadire che non è così facile essere contagiati, non basta essere rimasti nella stessa stanza o essersi scambiati una stretta di mano. Sono già stati coinvolti i medici di famiglia e le guardie mediche, ai quali ci si può rivolgere di fronte a determinati sintomi e che possono, dove sia necessario, iniziare la terapia antibiotica. La corsa alla vaccinazione non è necessaria.» 
La rete tra Ats, aziende ospedaliere, Pronto soccorso, assessorato, è al lavoro da mesi, come ribadito stamane. La Assl di Cagliari ha rafforzato gli ambulatori e incrementato i controlli nei locali e ricorda alcune regole di prevenzione soprattutto per i ragazzi: è importante lavarsi frequentemente le mani, non scambiarsi bicchieri né posate. 

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«L’emergenza c’è, eccome: si tratta di una emergenza organizzativa, al vertice della quale c’è proprio l’assessorato regionale della Sanità. Ho consigliato all’assessore Luigi Arru di recarsi una mattina al Centro diabetologico di Cagliari per rendersi conto personalmente di quale sia la vita quotidiana dei pazienti. Lo faccia, anziché negare l’evidenza.»

Così il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa dopo le dichiarazioni alla stampa dell’assessore regionale della sanità. «La gente è stanca di sentire discorsi astratti, che prevedono ottime soluzioni in un futuro indefinito. È necessario agire adesso, non domani o dopodomani, imponendo a chi di dovere di mettere fine a questa situazione indegna – aggiunge Michele Cossa -. È normale che le prime visite debbano aspettare tra un anno e un anno e mezzo? Oppure che un paziente debba perdere una intera mattina dopo aver rinnovato la prescrizione del materiale al centro diabetologico per inoltrare le pratiche ai vari settori (per esempio via Romagna o medico di famiglia o farmacia o servizio farmaceutico) per sentirsi dire a volte che è tutto da rifare perché sono arrivate nuove disposizioni dall’assessorato? Sempreché non si scopra che il materiale non è disponibile! I pazienti vengono sballottati da un servizio all’altro per assurde deficienze organizzative o grazie al caos indotto proprio dall’assessorato della Sanità, evidentemente non in grado di gestire questi processi. La conseguenza è ogni giorno gli operatori sanitari cercano di svolgere serenamente il proprio lavoro ma contemporaneamente devono far fronte alla tensione e alla rabbia di persone che subiscono l’umiliazione di essere trattati come stracci dal sistema sanitario. Un sistema pagato a caro prezzo dai contribuenti – conclude Michele Cossa – che viene percepito come ostile, arrogante, sgarbato, a volte privo di umanità, predisposto ad aggravare, non ad alleviare la malattia».