19 July, 2024
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Da martedì 6 marzo partirà la formazione teorica e le prove attitudinali delle ottanta persone che hanno partecipato alla selezione dell’Azienda per l’emergenza – urgenza fatta all’interno dell’organico dell’Ats. Ieri, a Nuoro, si è svolto l’incontro informativo alla presenza dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, affiancato dal direttore generale dell’Areus, Giorgio Lenzotti, e con i tecnici dell’Areu lombarda e del Soccorso Alpino della Sardegna.
L’assessore della Sanità ha sottolineano l’importanza di aver personale motivato e preparato: «E’ una grande sfida, vogliamo partire dal 1 luglio con il nuovo servizio di elisoccorso e dobbiamo avere pronti gli equipaggi. Servono gambe per la nuova azienda che abbiamo creato per rafforzare e riorganizzare tutto il sistema dell’emergenza-urgenza».
La formazione si svolgerà allo Zonchello per la parte teorica e a Cala Gonone per la verifica attitudinale, mentre uno specifico corso sulle maxi emergenze si terrà dopo l’estate.

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«Con la delibera approvata martedì, recepiamo la legge Madia – ha detto l’assessore Arru -, dando seguito ad un percorso che abbiamo avviato da tempo, che passa dal controllo dei conti allo sblocco del turn over. Ora le Aziende ci comunicheranno il fabbisogno di personale ed entro la fine di giugno sarà pronto il piano triennale. Stabilizzare lavoratori che, in alcuni casi, operano da anni e anni nelle nostre aziende sanitarie significa dare loro una diversa prospettiva e stabilità di vita.»
Secondo le prime stime comunicate dalle Aziende, l’Ats ha 520 contratti a tempo determinato del Comparto (personale non medico), 278 della Dirigenza; l’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari ha 9 contratti del Comparto e 5 della Dirigenza; l’Azienda ospedaliera Brotzu 27 del Comparto e nessuno della Dirigenza.

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Il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai (Articolo 1 – SDP) ha ricevuto dall’assessore della Sanità Luigi Arru una risposta sulla vertenza AIAS. La risposta fa seguito a una lettera inviata a fine gennaio dal vicepresidente del Consiglio, nella quale chiedeva una risoluzione immediata della situazione che vede in prima linea i dipendenti dell’AIAS che da mesi non ricevono gli stipendi.

Nella sua risposta, l’assessore Arru ha ripercorso tutta la vicenda, ricordando la delibera di Giunta regionale dello scorso 9 maggio 2017, contenente i nuovi schemi di contratto con clausole aventi la finalità di tutelare i lavoratori e i pazienti ospitati nelle strutture. L’assessore non ha potuto far a meno, poi, di ricordare che la Giunta e l’ATS, sono state citate in giudizio di fronte al TAR sia per la delibera citata (nella parte relativa ai tetti di spesa e alle clausole di tutela), sia per la procedura di pagamento relativa all’art. 1676 del C.C. Grazie alla sentenza del TAR, pubblicata il 22 gennaio dove si dà piena ragione alla Regione, l’ATS, ha confermato Arru, pretenderà la regolarità di tutti gli obblighi di lavoro e il rispetto degli standard sulla corretta erogazione dell’assistenza sanitaria e sulle qualità delle prestazioni. L’assessore regionale alla Sanità si è preso, infine, l’impegno di sollecitare la corretta applicazione delle misure a tutela dei lavoratori e dei pazienti.

«Nell’attesa che si passi dalle parole ai fatti – ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai – accolgo positivamente la risposta dell’assessore e gli impegni presi. Noi continueremo – ha concluso Eugenio Lai – a sostenere i lavoratori in questa incredibile vicenda e saremo al loro fianco sino alla risoluzione definitiva.»

 

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Sanità farmacia medicinali

La Giunta regionale ha assegnato all’Ats il compito di sviluppare un programma operativo per l’attivazione dell’hub unico del farmaco.

«Attualmente i medicinali acquistati dalle Aziende sanitarie per l’uso interno (ospedali, ambulatori, punti di continuità assistenziale, etc.) e la somministrazione diretta in dimissione o a pazienti cronici – ha spiegato l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru -, sono stoccati in moltissimi magazzini ubicati nelle diverse farmacie ospedaliere. Questo sistema assorbe notevoli risorse umane, strumentali ed economiche ed è pertanto indispensabile procedere alla razionalizzazione della logistica dei medicinali attraverso la centralizzazione dei magazzini che, secondo esperienze consolidate in altre Regioni, hanno portato importanti risparmi.»

L’Hub unico è uno degli obiettivi previsti dal Piano di Rientro e la cui attuazione porterà ad un risparmio stimato di 18 milioni di euro in tre anni.

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«Abbiamo molto chiara la situazione e interverremo per le opportune correzioni: c’è un problema complessivo non di risorse ma di funzionamento efficiente dell’apparato burocratico della Regione che ha effetti particolarmente negativi nel settore agricolo.»

Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau al termine dell’incontro dei capigruppo, con la partecipazione degli assessori dell’Agricoltura Pierluigi Caria e della Sanità Luigi Arru, con una ampia delegazione del Comitato spontanei degli allevatori del comparto ovino, recentemente costuitosi a Bolotana.

I rappresentanti degli allevatori, che hanno consegnato ai capigruppo un documento dettagliato con le loro richieste, hanno sollecitato soprattutto l’accelerazione degli interventi finanziari della Regione contro la siccità e sui premi previsti dal Psr (Piano di sviluppo rurale), entrambi in forte ritardo, mentre le aziende sono ancora alle prese con una forte mancanza di liquidità.

L’assessore Pierluigi Caria ha replicato ricordando che sono disponibili risorse per 20 milioni, la cui destinazione sarà definita lunedì prossimo dal c.d. “tavolo verde”, luogo di rappresentanza delle varie componenti del mondo agricolo. Decideremo insieme, ha aggiunto, “utilizzando come riferimento i danni causati alle aziende dalla siccità e la delibera relativa allo stato di calamità naturale, tenendo presente anche che ulteriori 25 milioni dovrebbero essere assegnati alla Sardegna dal Governo nazionale in tempi brevi”. Per quanto riguarda i premi del Psr l’assessore ha ribadito che i rallentamenti delle procedure sono stati registrati in tutta Italia per problemi di gestione informatica dei dati, comunque in via di soluzione, e solo la Lombardia ha potuto erogare anticipazioni ricorrendo ad una società finanziaria.

L’assessore della Sanità Luigi Arru, rispondendo ad un quesito specifico sulle vaccinazioni bovine a carico degli allevatori a differenza di quanto avviene nel comparto ovi-caprino, ha precisato che «non si tratta di una decisione della Regione ma dello Stato: i farmaci del cosiddetto siero 4 mancavano dappertutto e, in ogni caso, sono prodotti che non rientrano fra i Lea (Livelli essenziali di assistenza)».

Nel dibattito hanno preso la parola i capigruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, del Pds Gianfranco Congiu, dell’Udc Gianluigi Rubiu, di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco e del Pd Pietro Cocco, oltre al consigliere Luigi Crisponi, a nome dei Riformatori sardi.

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Sono stati riaperti i termini dell’avviso pubblico per la ricezione delle manifestazioni di interesse da parte di enti e organismi di diritto pubblico interessati all’impiego degli ex lavoratori Ati Ifras che ricadono nel territorio del Parco Geominerario della Sardegna. La scadenza, come proposto dall’assessore Cristiano Erriu, è stata fissata al 30 giugno 2018.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, le Aziende del servizio sanitario regionale sono state autorizzate a contrarre – con i rispettivi istituti tesorieri – un’anticipazione di cassa per un totale di 200mila euro. Approvata dall’Esecutivo la ripartizione delle risorse per il funzionamento degli uffici di piano degli ambiti PLUS: come prima quota – pari all’80% dello stanziamento totale – sono stati assegnati quasi 16 milioni. Infine, è stato prorogato per il 2018 il Piano Regionale di selezione genetica per la resistenza alla Scrapie classica degli ovini, così come già adottato per il triennio 2015/2017.
Come proposto dall’assessore Giuseppe Dessena, la Giunta ha nominato Giovanni Deiana direttore generale della Direzione Beni culturali. L’esecutivo ha poi dato il nulla osta alla proroga dell’esercizio provvisorio del bilancio dell’Ersu di Cagliari, per l’anno finanziario 2018, e ha approvato il conto consuntivo per l’esercizio finanziario 2016 dell’Isre di Nuoro autorizzando per lo stesso Istituto l’esercizio provvisorio di Bilancio per il 2018. È stato infine approvato definitivamente il Piano dell’offerta formativa e della rete scolastica della Regione Sardegna per l’anno scolastico 2018/2019.
La Giunta ha dato il via libera all’esercizio provvisorio dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA) per l’anno 2018, nel periodo compreso tra il 28 febbraio e il 31 marzo, come proposto dall’assessore Edoardo Balzarini.

 

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L’assessorato regionale delle Politiche sociali ha impegnato 77 milioni di euro come acconto per le leggi di settore (sussidi a favore di specifiche categorie di persone), i piani personalizzati della legge 162 (per persone con disabilità gravi e gravissime), il programma regionale di assistenza domiciliare “Ritornare a casa”. Le risorse sono state ripartite in base di fabbisogni dichiarati dai Comuni e saranno nelle casse comunali entro un mese.
Nel dettaglio, oltre 15 milioni – il 30% dello stanziamento totale – sono destinati alle leggi di settore come acconto per il 2018. Per “Ritornare a Casa” l’impegno di spesa come contributo ordinario è di 9 milioni e mezzo, mentre oltre 53 milioni – il 50% dello stanziamento totale – serviranno per dare continuità ai piani della legge 162 che sono stati tutti rifinanziati.
«Sappiamo che pazienti e famiglie hanno bisogno di avere certezza delle risorse – commenta l’assessore Luigi Arru – ed aver approvato la manovra finanziaria entro la metà di gennaio ci consente di poter trasferire le risorse alle amministrazioni comunali in tempi rapidi. Con l’impegno di spesa della Regione i Comuni possono anticipare le somme, assicurando la non interruzione dei servizi alle persone.»

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Hanno giurato oggi nell’Aula di via Roma, due nuovi consiglieri regionali: Valerio Meloni (Pd) e Gian Filippo Sechi (Udc). La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il Consiglio ha proceduto alla surroga del consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna, recentemente deceduto. Al suo posto è subentrato il primo dei non eletti Gian Filippo Sechi. Successivamente l’Assemblea ha esaminato le dimissioni del consigliere del Pd Salvatore Demontis. Le sue dimissioni sono state accolte con votazione a scrutinio segreto, nella quale si sono espressi a favore 25 consiglieri, 20 hanno votato contro e 3 sono stati gli astenuti, i consiglieri Christian Solinas del Psd’az, Paolo Dessì del Misto e Alessandro Unali del Pds. Al termine dello scrutinio il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso la seduta per convocare la Giunta per le elezioni che dovrà indicare il sostituto di Salvatore Demontis.

Alla ripresa dei lavori, il presidente ha dato lettura della delibera della Giunta per le elezioni cui è stato indicato Valerio Meloni come subentrante.

Conclusi gli adempimenti legati alla composizione dell’Assemblea,il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge n. 483 (disposizioni urgenti in materia di elezioni dei presidenti delle Province e dei Consigli provinciali).

Poco dopo, prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha espresso la sua difficoltà a stare in Aula, «come tanti altri consiglieri impegnati in campagna elettorale», senza la presenza dell’assessore dell’Agricoltura «che deve riferire all’Aula la situazione dell’Aras, il mancato trasferimento dei fondi a Laore, e le difficoltà dei lavoratori Apa 7 dei quali, in queste ore, hanno ricevuto lettere di licenziamento, fatto di inaudita gravità». Su questi temi, ha sostenuto, «c’è la sensibilità dei colleghi di tutti gli schieramenti per cui il Consiglio deve occuparsene con urgenza e dare risposte chiare». Chiedo quindi, ha concluso, «un incontro dell’assessore con i lavoratori, anche dopo i lavori del Consiglio».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha affermato che «sui problemi di Aras il Consiglio ha lungamente dibattuto e c’è anche una proposta di legge del Pd sulla stabilizzazione, per cui nostro orientamento è da sempre favorevole come abbiamo ribadito anche recentemente in sede di conferenza dei capigruppo». Stiamo parlando, ha aggiunto Cocco, «di un patrimonio professionale notevole della Regione che opera in tutti i territori della Sardegna, i cui costi sono sostenuti da fondi regionali così come per l’Apa; il problema riguarda la definizione delle procedure, in tempi molto rapidi, tenendo conto delle novità normative nel frattempo intervenute anche a livello nazionale».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha ricordato che, sulla vicenda, «ci sono percorsi avviati ma non conclusi da troppo tempo; ora occorre accelerare nel rispetto della volontà di tutto il Consiglio perché non si tratta di argomenti da campagna elettorale ma di problemi seri che riguardano la comunità regionale».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha affermato che «è il momento di mettere a regime quei lavoratori che hanno fornito alla Regione un servizio fondamentale per la tenuta del sistema agricolo sardo; ne parliamo da molte legislature senza risultati ed è giunto il momento di decidere, senza dimenticare la riforma complessiva degli enti regionali agricoli che ad oggi producono solo burocrazia».

La consigliera Annamaria Busia (Misto) ha ricordato che, oltre alla legge che va applicata, «vi sono comportamenti adottati in senso positivo in altre situazione uguali e simili, come per esempio i lavoratori del San Giovanni Battista di Ploaghe, questi lavoratori sono retribuiti quindi l’intervento è a costo zero per la Regione».

Il presidente della commissione Agricoltura Luigi Lotto (Pd) ha manifestato il suo  dispiacere nel vedere il Consiglio regionale continuare una discussione «a 9 anni dall’applicazione della legge che prevedeva la stabilizzazione di questi lavoratori all’interno di Laore; non è giusto, insomma, che un problema del genere si lasci morire nella disattenzione di ben due esecutivi, a questo punto se la legge non va bene si cambi, altrimenti la si applichi, in modo che ognuno si assuma le proprie responsabilità».

Per il Pds il consigliere Piermario Manca ha condiviso la richiesta di un confronto con l’assessore dell’Agricoltura in Aula, ricordando che Consiglio ha fatto grandi sforzi per approvare il bilancio in tempi regolari mentre poi, da 2 mesi, i lavoratori non ricevono lo stipendio». L’Unione europea, ha proseguito, «ha cambiato alcune normative sugli alberi genealogici e può essere una buona occasione per decentrare tutte le competenze in Sardegna».

Il neo consigliere Valerio Meloni ha dichiarato che «l’ampio consenso sui problemi dei lavoratori Aras ed Apa, manifestato in numerose occasioni, riguarda in realtà un percorso (attraverso interlocuzioni con associazioni di categoria e lavoratori) per la ricerca delle migliori soluzioni». In altre parole, a giudizio di Valerio Meloni, «la volontà comune c’è ma occorre stare dentro il tetto delle assunzioni imposto dal Governo nazionale».

Giovanni Satta, del gruppo Misto, si è detto «allibito perché su questo argomento non c’è niente di politico, Pietro Pittalis ha parlato di 7 lettere di licenziamento e vorremmo che fosse data una risposta a questi lavoratori che, come tanti altri, hanno operato al servizio della Regione per decine di anni: la Regione è in ritardo, anche rispetto lle tendenze nazionali di riforma e non c’è dubbio che gli assessori Raffaele Paci e Pierluigi Caria debbano dare risposte chiare».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha criticato in modo forte la «rincorsa ai licenziamenti fino a portare in Aula in modo inaccettabile il dibattito; è necessaria la presenza del’assessore e c’è anche una nostra mozione sulla quale non torniamo indietro e riguarda la mancata disponibilità di fondi presso Laore». La cosa più grave, secondo Congiu, «è che i licenziamenti vengono pensati altrove e questo mi fa rabbrividire, pur essendo la Regione una sorta di socio di maggioranza». «Oggi – ha concluso Gianfranco Congiu – il quadro legislativo consente di accentrare in Sardegna queste competenze e io sono stufo di subirle».

A nome della Giunta il vice presidente Raffaele Paci, dopo aver annunciato la disponibilità dell’assessore Caria al confronto in Aula, ha annunciato che «i pagamenti destinati a Laore per il pagamento degli stipendi ai lavoratori sono stati formalizzati il 13 febbraio scorso, per cui gli stipendi arriveranno con sollecitudine, fermo restando che i tempi tecnici del dopo finanziaria sono quelli che sono». «Per il resto – ha aggiunto Raffaele Paci – si sta lavorando ad una riforma complessiva di unificazione di Ara ed Apa nel cui ambito sarà affrontato il problema delle stabilizzazioni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ribadito di non aver detto niente sul merito delle questioni insistendo però sulla richiesta di confronto con l’assessore perché, ha nuovamente sottolineato, «in ballo ci sono 350 posti in organico che non vorrei fossero già assegnati in altri settori, a parte il fatto che commissari gestiscono la situazione da Roma mentre qui i licenziamenti intanto vanno avanti».

Il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato che gli uffici stanno verificando la disponibilità dell’assessore Pierluigi Caria a partecipare ai lavori dell’Aula.

Poco dopo il Consiglio ha cominciato l’esame del disegno di legge 483 sulle elezioni delle Province e dei Consiglio provinciali, sulla base dell’art. 102 del regolamento e di un accordo unitario dei capigruppo.

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha brevemente riassunto i termini della questione ricordando che, rispetto alla prima scadenza del 31 dicembre 2017, «si è registrato il ricorso di alcuni Sindaci i quali, di fronte alla scadenza, hanno sostenuto che non avrebbero potuto partecipare e quindi essere rappresentanti; per questo spostare termine è quanto mai opportuno, magari prolungando la scadenza di 45-120 giorni». Per il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu è condivisibile la proposta all’attenzione del Consiglio «che rende giustizia e riporta la democrazia nel sistema Province che era venuta meno con lunghi commissariamenti». Abbiamo contrastato la scadenza del 31 dicembre, ha affermato, «a favore di una norma sulla rappresentanza che di fatto reinserisce il 50% dei Comuni sardi; siamo poi disponibili ad individuare di comune accordo un ulteriore allungamento del termine».

Il presidente della commissione Autonomia Francesco Agus (Campo progressista) ha osservato che «è preferibile arrivare ad un accordo con tutti i Comuni per prolungare il termine; è vero poi che questo è un piccolo intervento su legge riforma che non deve far dimenticare la necessità di riprenderla in mano, soprattutto perché è una legge modellata sulla Delrio e sul referendum costituzionale ma le cose poi sono andate diversamente e bisogna prenderne atto con nuovi contenuti e nuove risorse».

Per il Pds il consigliere Roberto Desini ha parlato di «piccoli accorgimenti giusti per togliere le Province dalla mano dei burocrati ma è opportuno che, da qui a giugno, ci si metta al lavoro per rivedere il sistema regionale delle Province e la riforma del 2016, ormai completamente superata ma formalmente in vigore e rilevante anche dal punto di vista finanziario, perché costringe la Regione a forti interventi finanziari per consentire agli enti intermedi di chiudere i bilancio». Sono contro le elezioni di secondo livello, ha aggiunto, «perché sono una grande ipocrisia mentre tutti sanno che un Sindaco fare bene nel suo Comune e contemporaneamente nell’esecutivo provinciale».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, ha espresso la posizione favorevole del suo gruppo per uno spostamento dei termini ma, ha avvertito, «senza andare troppo in là».

L’assessore Cristiano Erriu si è detto favorevole alla proposta di rinvio delle elezioni ma ha suggerito un differimento della data. «C’è la necessità di alcuni adempimenti organizzativi. Sarebbe meglio fissare le elezioni dopo il 45° giorno dal voto per il rinnovo dei consigli comunali stabilendo come termine ultimo il 15 ottobre 2018.

Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp) ha annunciato il suo voto favorevole al provvedimento ma, allo stesso tempo, ha invocato una modifica della legge di riordino degli enti locali. «L’assetto delle province deve essere rivisto alla luce dell’esito del referendum sulle province e delle indicazioni dell’Unione Europea che ha sottolineato la necessità di scegliere gli organi rappresentativi attraverso elezioni dirette e non di secondo livello. Oggi noi votiamo la proroga ma chiediamo di rimettere in discussione la legge. Le province non stanno funzionando».

La consigliere di Forza Italia Alessandra Zedda ha invece annunciato la sua decisione di uscire dall’Aula e di non partecipare al voto.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo mette in votazione il passaggio agli articoli. Il Consiglio ha approvato in rapida successione gli articoli 1” Modifiche all’articolo 26 della legge regionale n. 2 del 2016 (presidente della provincia)” e 2 “Modifiche all’articolo 27 della legge regionale n. 2 del 2016 (Consiglio provinciale). Via libera anche all’emendamento orale proposto dall’assessore Erriu con il quale si stabilisce che la data delle elezioni dei nuovi consigli provinciali sarà fissata a partire dal 45° giorno dalla elezione dei consigli comunali e non oltre il 15 ottobre 2018.

Successivamente sono stati approvati anche gli articoli 3 “Norma finanziaria” e 4 “Entrata in vigore”. Si è poi passati alla votazione del testo finale della legge che è stato approvato all’unanimità (46 favorevoli su 46 votanti).

Ha quindi chiesto la parola il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, per sollecitare ancora una volta la presenza in aula dell’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria.

All’esponente della minoranza ha risposto il presidente Gianfranco Ganau: «L’assessore Caria si trova fuori Cagliari, gli uffici stanno contattando la sua segreteria per verificare la disponibilità ad essere presente in Aula prima della conclusione dei lavori».

Il Consiglio è quindi passato all’esame della proposta di legge n. 482 “Disposizioni varie in materia sanitaria”.

Pietro Cocco, capogruppo del Pd e primo firmatario del provvedimento, ha spiegato gli obiettivi della proposta. «Interveniamo sulla sanità convenzionata che costituisce il perno della riforma delle cure primarie. Questa proposta mette ordine sul tema delle indennità da corrispondere ai medici del 118 e di continuità assistenziale. Il comma 3 dell’art. 1 ha lo scopo di adeguare gli stanziamenti destinati al finanziamento delle indennità aggiuntive della continuità assistenziale che, nei precedenti accordi integrativi sono stati fortemente sottodimensionati».

Pietro Cocco ha quindi annunciato la presentazione di un emendamento, firmato da tutti i capigruppo, che interviene sulle aziende ospedaliere e l’Ats per garantire il funzionamento dei servizi.

Augusto Cherchi (Pds)  pur riconoscendo l’urgenza di sanare una situazione sul fonte delle indennità dei medici in continuità assistenziale ha posto un problema per il futuro. «Cosa succederà da dicembre in poi? Questa legge sana una situazione pregressa. Il rischio è di pagare le prestazioni solo se effettivamente svolte. Verrà pagato solo l’atto di salire in ambulanza. Così si sminuisce il lavoro dei medici».

Per Marco Tedde (Fi) la sanità sarda attraversa un momento molto difficile. «Mancano i farmaci, gli strumenti per le sale operatorie, l’acqua calda nel reparto di neurochirurgia a Sassari. E’ un disastro totale. Da novembre dello scorso anno ci sono problemi anche nella sanità convenzionata che è un perno del sistema. Da allora l’Ats ha comunicato ai medici di base e di guardia medica la sospensione delle loro indennità. Oggi si cerca di fare una sorta di condono intervenendo sull’autonomia privata con una legge. Il problema va risolto ma con gli strumenti giusti. Intervenire con una legge su un contratto collettivo non è possibile. La Regione Sardegna non ha queste competenze».

Sulla stessa lunghezza d’onda Edoardo Tocco (Forza Italia). «La sanità convenzionata ha un ruolo importante, in alcuni casi sta implodendo per una problematica di sistema – ha detto Tocco – la riforma ha creato un distacco completo dai territori. Perché si va avanti con gli atti aziendali senza attendere la risposta del Mef? E’ vero che si vogliono tagliare le guardie armate nelle guardie mediche?».

Critico anche l’intervento di Giorgio Oppi (Udc): «Sarebbe stato opportuno andare in Commissione prima di portare la legge in aula – ha detto Oppi – i problemi della sanità sono sotto gli occhi di tutti, da dicembre la situazione peggiorerà. Sul Mater Olbia, volete dire qualcosa? A oggi non esiste nessuna deroga, è solo un “pour parler”. Dire che si partirà a giugno è una buffonata».

Ha quindi preso la parola per la replica l’assessore alla sanità Luigi Arru: «Stiamo cercando di porre rimedio a una situazione partita nel 2017 che riguarda sia il contratto collettivo nazionale che l’integrativo regionale. La delibera vuole dare un’interpretazione corretta su ambedue. Le regioni sono state sollecitate a farlo. Riteniamo strategico il ruolo dei medici di continuità e del 118 nell’ottica dell’integrazione dei servizi territoriali e di quelli ospedalieri». L’assessore ha poi indicato gli obiettivi dell’azione della Giunta: «Vogliamo impegnare e valorizzare i giovani medici anche nelle forme contrattuali, si vuole fare ragionamento con i sindacati per valorizzare le guardie mediche nella Case delle salute. Ci interessa cambiare la modalità di fare medicina. Il disegno di legge ci permette di dare un’interpretazione alla norma nazionale. La delibera consente di chiarire molti punti e di tranquillizzare operatori che svolgono ruolo importante».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione il passaggio agli articoli che ha ottenuto il via libera dall’Aula.

Successivamente sono stati approvati gli articoli 1 “Disposizioni in materia di sanità convenzionata” e 2 “Norma finanziaria” e i relativi emendamenti.

Il testo finale è stato approvato con 30 voti a favore su 30 votanti. 16 gli astenuti

Il presidente Ganau ha quindi dichiarato conclusa la seduta annunciando che l’assessore all’agricoltura Pierluigi Caria parteciperà alla Conferenza dei capigruppo convocata per le 13.30.

Il Consiglio si riunirà il prossimo 26 febbraio alle 10.30, in seduta solenne, per le celebrazioni del 70° anniversario dell’approvazione dello Statuto speciale alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. 

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E’ stata inaugurata questa mattina la Casa della Salute di Fluminimaggiore. Rimessa a nuovo con un investimento di 670mila euro, nella struttura operano insieme medici di medicina generale, specialisti ambulatoriali, medici di continuità assistenziale, gli operatori del servizio di Diabetologia, della Salute mentale, infermieri ambulatoriali, domiciliari, di comunità e il Consultorio familiare e, a breve, pneumologo e chirurgo. All’apertura ufficiale, questa mattina, il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Sanità e degli Enti locali, Luigi Arru e Cristiano Erriu, il direttore generale dell’Ats, Fulvio Moirano, con il sindaco Ferdinando Pellegrini, consiglieri regionali e parlamentari del territorio.
«Le case della salute sono un tassello essenziale del disegno che abbiamo impostato per migliorare la sanità della Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Gli ospedali devono essere messi nelle condizioni di potersi concentrare sugli interventi più importanti, come l’alta specializzazione e gli acuti, alleggerendosi di ciò che può essere trattato bene a livello territoriale. Per questo stiamo spingendo molto sulle case per la salute e siamo pronti a trovare risorse per aprirne tante altre e quanto prima. La Sardegna – ha aggiunto Francesco Pigliaru – vince se ragiona come sistema, in forte collaborazione, ognuno col proprio ruolo. Ora mi aspetto che queste case della salute siano connesse digitalmente con gli ospedali e che il paziente possa esser collegato con il miglior medico di quella specialità per consentire alle case della salute di offrire un servizio sempre migliore su tutto il territorio regionale.»
Per l’assessore Luigi Arru «le Case della Salute, in zone come questa, sono segnali di attenzione per territori difficilmente accessibili. Vogliamo far capire che la medicina sta cambiando, che la sanità sta cambiando e lo facciamo con segni tangibili come questa struttura, nella quale i cittadini trovano operatori che lavorano insieme e servizi in rete». 
Secondo l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, «l’esempio di Fluminimaggiore consente di appurare in modo tangibile come la riorganizzazione dei servizi socio-sanitari intercomunali, attraverso la governance delle Unioni dei Comuni, consenta di superare le criticità che finora hanno impedito la territorializzazione dei servizi sanitari. Questo è un segnale importantissimo della presenza nei territori della Regione». 
«Con l’apertura di questa nuova struttura – ha detto il direttore generale dell’ATS, Fulvio Moirano, – abbiamo inserito un altro importante tassello nel nostro sistema di assistenza nell’ambito del Distretto socio sanitario di Iglesias ed in particolare per i cittadini dei comuni di Fluminimaggiore e Buggerru. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per rendere possibile l’apertura di questa nuova realtà che si integra perfettamente nel modello di riorganizzazione della rete ospedaliera, garantendo fondamentali servizi utili anche al fine di prevenire ricoveri inappropriati oltre che la corretta presa in carico dei pazienti al momento delle dimissioni ospedaliere.»

https://www.youtube.com/watch?v=iJZ8LbuLHBw&feature=youtu.be

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L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ed il manager dell’Ats Fulvio Moirano hanno espresso soddisfazione per la chiusura della vertenza fasce dell’ex Asl 7 di Carbonia.

«Aver chiuso una vertenza lunga e complessa, come quella che riguardava i dipendenti dell’ex Asl del Sulcis, è un grande risultato, atteso da tempo – ha detto l’assessore della Sanità -. La vertenza dei lavoratori dell’ex azienda sanitaria di Carbonia è stata seguita passo passo dall’assessorato, con incontri e confronti serrati con le organizzazioni sindacali, con l’interessamento anche della Presidenza della Giunta e del Consiglio regionale. Un primo atto è stato – nel rispetto del pronunciamento della Corte dei Conti – bloccare la restituzione delle somme ricevute dai lavoratori. Quindi, con la nascita dell’Azienda per la Tutela della Salute, provare a individuare una soluzione su scala regionale, che venisse incontro alle giuste rivendicazioni dei lavoratori. Grazie al lavoro dei vertici dell’Ats e alla collaborazione costruttiva delle organizzazioni sindacali – ha aggiunto Luigi Arru -, arriviamo a metter la parola fine su una complessa e delicata vicenda.»

Il Direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano, oltre a ringraziare tutti gli operatori che hanno reso possibile l’intesa, sia dell’Azienda che delle rappresentanze sindacali, ha sottolineato come la firma dell’accordo rappresenti la soluzione di una difficile controversia che durava da anni.

L’accordo, all’interno del perimetro delle Sentenze della Corte dei Conti, prevede sostanzialmente tre punti tra cui la compensazione dei “debiti” dei dipendenti per le somme incassate a titolo di fasce con i crediti per il fondo di produttività; lo sblocco dell’erogazione del salario accessorio di produttività relativamente agli anni 2013-2016 e infine l’impegno da parte dell’Amministrazione, in aderenza ai principi di perequazione di cui alla Legge regionale n. 17 del 2016, di proporre alle O.O.S.S., ATS in sede di contrattazione collettiva integrativa un riequilibrio tra i fondi delle varie ASSL (disagio, progressioni orizzontali ,produttività) che consenta nel 2018 il riconoscimento di una fascia economica in via prioritaria ai dipendenti della ex ASL di Carbonia, che risultano essere stati oggettivamente penalizzati nella propria carriera rispetto ai colleghi delle altre ex ASL. A tal fine, i fondi dell’ex ASL di Carbonia sono sostanzialmente capienti essendo da anni non distribuiti e ciò consente di non penalizzare i lavoratori delle altre ex Asl.