27 November, 2024
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L’assessore della Difesa dell’Ambiente Spano ha inaugurato a Nuoro l’anno forestale della Sardegna 2017/2018, presenti anche i colleghi del Turismo Barbara Argiolas, degli Enti locali Cristiano Erriu e della Sanità Luigi Arru.
«Anche in Sardegna le foreste sono una risorsa economica da valorizzare perché dai prodotti del bosco si può creare reddito attraverso la remunerazione dei servizi ecosistemici e la promozione delle filiere produttive – ha detto Donatella Spano -. Gli indirizzi europei hanno caratterizzato la stesura della normativa regionale, ed è stata una soddisfazione ritrovare, nello schema di decreto nazionale in materia di foreste, elementi già contenuti nella nostra Legge, che è stata antesignana e innovativa. La creazione di reddito dall’ambiente è un punto cardine del concetto di capitale naturale inserito nel Collegato Ambientale, concetto che ho sostenuto nel ruolo di coordinatrice della Commissione Ambiente ed energia. Possiamo sfruttare questo patrimonio in termini di sostenibilità e di contabilità ambientale, con la cooperazione di tutti i diversi attori, dalle agenzie alle istituzioni e ai centri di ricerca.»
La manifestazione in programma oggi e domani è stata organizzata dall’agenzia regionale Forestas con la collaborazione delle Università degli Studi di Nuoro e Sassari, del Corpo forestale e di UnionCamere.
L’assessora Spano è poi intervenuta al convegno coordinato dall’amministratore di Forestas, Giuseppe Pulina, e intitolato “Il ruolo delle Foreste per lo sviluppo della Sardegna”, insieme agli assessori Erriu ed Argiolas. «La Sardegna ha tutti i requisiti per poter ospitare il centro nazionale di biodiversità perché questa è la potenzialità del nostro territorio – ha spiegato nel suo intervento Donatella Spano -. Non basta l’estensione territoriale delle foreste a garantire la biodiversità, come sostiene l’Europa, ma occorre sviluppare capacità di gestione sostenibile delle foreste. Questa una grande opportunità e possiamo lavorare tutti assieme alla candidatura».
Cristiano Erriu ha sottolineato l’aspetto del miglioramento conoscitivo all’interno della rinnovata ‘governance’ ambientale, territoriale e paesaggistica: “Come abbiamo fatto per esempio con la carta dell’uso dei suoli, stiamo lavorando da tempo al miglioramento del patrimonio conoscitivo forestale, ancora non dettagliato come altri ambiti. Analogo lavoro di dettaglio si sta facendo sui paesaggi rurali storici” ha dichiarato, precisando come l’importanza dell’azione antropica umana sia un elemento fondante del paesaggio forestale. Ed ha aggiunto: «Occorre una visione non statica né immutabile del bosco, cioè un nuovo scenario ecologico che evolve riconoscendo i tempi lunghi della silvicoltura ma anche l’emersione di nuove professionalità. La volontà della Giunta è di fornire strumenti di tutela, salvaguardia e cura, a partire dal riconoscere dignità a questo paesaggio, al pari degli altri. Dobbiamo farlo avendo l’intelligenza di superare la situazione di sostanziale non governo delle terre civiche. La Regione deve creare le condizioni per andare in questa direzione e mettere a disposizione di tutti una adeguata restituzione cartografica. Serve un supplemento di cooperazione interistituzionale e una condivisione del linguaggio tecnico-scientifico per passare – ha concluso Cristiano Erriu – da una visione comune a una prassi comune del paesaggio forestale.»
«La nuova legge sul turismo approvata a luglio – ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas – istituisce la Rete escursionistica sarda, che dovrà nascere dalla collaborazione con gli assessorati dell’Ambiente e degli Enti locali e con la consulenza tecnica di Forestas. È un passaggio importante, soprattutto dal punto di vista culturale perché passiamo finalmente dalla tutela alla valorizzazione di una delle risorse più importanti per la Sardegna e soprattutto per le sue zone interne, l’ambiente e le nostre foreste. La legge pone tempi stringenti per l’approvazione del piano di attuazione della RES e della mappatura, ma partiamo dal lavoro di Forestas che ha già mappato, certificato e verificato circa 1700 km di sentieri. Questo patrimonio deve essere messo a disposizione dei viaggiatori in una offerta turistica riconoscibile, fruibile e vendibile, soprattutto per i Comuni dell’interno. La collaborazione con Forestas – ha concluso Barbara Argiolas – diventa strategica nella costruzione di un progetto di sviluppo economico sostenibile per il territorio, che metta al centro foreste, sentieri e comunità, una parte importante del nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, ma soprattutto culturale e produttivo.»
Durante il convegno grande attenzione è stata riservata al ruolo del Nuorese. «Riaffermiamo Nuoro come polo forestale della Sardegna con la scuola forestale e l’Università – ha concluso l’assessore Spano –. Credo che debba essere territorialmente riconosciuto e trovare una conferma nel suo ruolo». 
In occasione della prima giornata l’assessora dell’Ambiente ha premiato le squadre antincendio per il prezioso lavori nella lotta nella campagna appena trascorsa delle rappresentanze territoriali di Nuoro, Iglesias, Cagliari, Tempio, Lanusei, Oristano e Sassari dell’agenzia Forestas. L’assessore del Turismo Barbara Argiolas ha premiato i tenores dell’agenzia Forestas e il poeta Istevene Demelas. L’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu ha consegnato a Elighes, spin off dell’Università di Sassari, il premio per le Startup e Pmi innovative in ambito forestale iscritte nel registro imprese della Camera di Commercio di Nuoro. Un riconoscimento al coro del Corpo forestale è stato consegnato dall’assessore della Sanità Luigi Arru. Tra gli altri riconoscimenti anche quello all’ingente lavoro del Corpo forestale, che è stato ritirato dal comandante Gavino Diana.

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La Giunta regionale ha stanziato quasi un milione e mezzo di euro per contrastare il fenomeno del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP), sempre più in crescita. Le risorse serviranno per rafforzare le unità operative sul territorio e dare attuazione al “Piano Regionale 2017 Gap”
Nel 2016 i pazienti trattati dalle unità operative sul Gioco d’azzardo patologico (GAP) in Sardegna sono stati 616, 506 uomini e 110 donne. Il 77% di questi pazienti ha avuto una diagnosi principale di Gap, il restante 23% ha avuto una doppia diagnosi, dalla psicosi al disturbo d’ansia generalizzato. Una settantina di pazienti, quasi tutti uomini, ha altre dipendenze da alcool o droghe.
«In Italia, secondo i dati dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave 17 milioni di persone almeno una volta hanno giocato nella loro vita – spiega l’assessore della Sanità, Luigi Arru – e, a causa di giochi come i gratta e vinci, il 14,6% è a rischio dipendenza, mentre parecchi vengono considerati giocatori problematici potendo ricorrere al gioco su internet anche stando a casa. La cura e la prevenzione di questa dipendenza è entrata tra i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e, come Assessorato, abbiamo approvato il Piano regionale 2017 Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) che comprende sia interventi di prevenzione che di cura e riabilitazione, grazie al coinvolgimento degli Enti locali, del mondo scolastico, della famiglia e dell’ambiente lavorativo.»
Il “Piano regionale 2017 Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) Sardegna”, elaborato con la collaborazione del Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo Patologico, Dipartimento di Salute Mentale Area socio-sanitaria Cagliari, Azienda per la Tutela della Salute, delinea azioni capillari sia di carattere regionale che locale, volte ad accentuare l’azione preventiva.
Per la sua attuazione è disponibile quasi un milione e mezzo di risorse del Fondo nazionale per il Gioco d’Azzardo Patologico, che verranno trasferiti all’Azienda per la Tutela della Salute (ATS) e gestiti dal Centro per il Trattamento dei Disturbi Psichiatrici correlati ad Alcol e Gioco d’Azzardo Patologico, Dipartimento di Salute Mentale Area socio-sanitaria Cagliari, che avrà il coordinamento degli interventi su tutto il territorio regionale.
Gli obiettivi del Piano vanno dalla formazione e aggiornamento delle unità territoriali (ASSL) alla promozione della consapevolezza nei soggetti a rischio (con la predisposizione di materiale informativo sui servizi dedicati al GAP da distribuire nelle sale gioco, negli esercizi commerciali e in altri luoghi ricettivi) al potenziamento dell’accessibilità ai servizi sul territorio regionale.

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Nuova Giunta 4 luglio 2017
Via libera definitivo, in Giunta regionale, alle risorse 2017 per l’organizzazione e il funzionamento dei Centri antiviolenza e delle Case di accoglienza. Sono stati ripartiti quasi due milioni di euro: 900mila euro, come contributo alle attività degli 8 Centri antiviolenza e delle 5 Case di accoglienza, già finanziati negli anni scorsi e con il trasferimento delle risorse in un’unica soluzione per garantire continuità nell’attività svolta. Il 70% delle risorse (pari a 630.000 euro), sono destinate alle Case di accoglienza e il restante 30%, (pari a 270.000 euro) andranno ai Centri antiviolenza, attribuendo lo stesso importo a ogni Centro e prevedendo una maggiorazione del 50% ai Centri titolari di ulteriori sedi operative, per assicurare a tutte le strutture, intese come nodi della rete regionale, adeguate potenzialità di ascolto e di accoglienza. Altre risorse arrivano da stanziamenti statali: circa 515mila euro sono vincolati all’istituzione di nuovi Centri e nuove Case di accoglienza (il 33%), mentre il 67% (250mila euro) finanzia le realtà già esistenti e operative. Ci sono poi 384.000 euro del Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale di genere, da destinare a quattro linee d’azione: formazione, inserimento lavorativo, interventi di autonomia abitativa, implementazione sistemi informativi.
Ancora su proposta dell’assessore Luigi Arru, è stata approvata la definizione dei criteri di assegnazione del 5% del tetto di spesa per l’acquisto, da parte dell’Azienda per la Tutela della Salute, delle prestazioni sanitarie di assistenza ospedaliera per l’anno 2017, facendo particolare riferimento alle prestazioni di specialistica ambulatoriale e ai ricoveri presso le strutture private disposti dai Pronto Soccorso ospedalieri e dalle altre Strutture ospedaliere pubbliche. Via libera anche al Programma assistenziale per ragioni umanitarie per l’anno 2017, rivolto a cittadini provenienti da Paesi nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico-specialistiche e non sono in vigore Accordi di reciprocità relativi all’assistenza sanitaria e cittadini provenienti da Paesi la cui particolare situazione contingente non rende attuabili, per ragioni politiche, militari o di altra natura, gli Accordi eventualmente esistenti con il Servizio Sanitario Nazionale per l’assistenza sanitaria.
Su proposta dell’assessore della Pubblica Istruzione e della Cultura Giuseppe Dessena sono stati stanziati 950mila euro per attività musicali e popolari. Altri 150mila euro sono destinati alla produzione, diffusione di opere audiovisive di animazione in lingua sarda e di prodotti musicali destinati a bambini e ragazzi a tutela e promozione della lingua sarda, e a scopo didattico: la diffusione avverrà infatti anche nelle scuole. È stato inoltre approvato il Piano di azione nazionale per l’educazione e l’istruzione dalla nascita sino ai sei anni: l’investimento è di 4,5 milioni di euro. Per il fitto casa degli studenti universitari, invece, sono stati assegnati 3milioni per l’Anno Accademico 2017/2018, per gli studenti sardi che frequentano un corso di laurea in Sardegna o in altri Atenei fuori dall’isola. Un milione 96mila euro sono destinati agli allestimenti scientifici per il potenziamento e la funzionalità della ricerca dei Dipartimenti del nuovo complesso universitario di Monserrato. Infine, sono stati rafforzati i laboratori didattici linea B2 di Tutti a Iscol@ 2017/2018, con 3milioni 410mila euro.
A seguito del parere favorevole da parte del Consiglio regionale, è stata approvata in via definitiva, come proposto dell’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini, la sottoscrizione da parte della Regione delle azioni relative all’aumento di capitale, deliberata dall’assemblea dei soci di Abbanoa spa per 10 milioni lo scorso 19 ottobre, in misura pari all’attuale percentuale di partecipazione della Regione al capitale sociale, esercitando il diritto di opzione per le azioni inoptate.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, l’Esecutivo ha deliberato il nulla osta sul Conto consuntivo 2015 dell’agenzia Forestas e sulla variazione al bilancio di previsione 2017 dell’Arpas, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Sardegna.

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Come prepararsi ad affrontare l’emergenza sanitaria del futuro? A questo e altri quesiti cercherà di dare risposte il convegno organizzato da Simfer Sardegna, Comunità Mondiale della Longevità e l’equipe medica delle Antiche Terme di Sardara. in programma sabato 18 novembre a Sardara, a partire dalle 8,40, nella sala conferenze Antiche Terme.

Il focus é sull’invecchiamento, con un’integrazione tra le possibili problematiche di salute e la promozione del benessere. Sono tre le sessioni: Senilità, cronicità, complessità; un incontro – laboratorio per la gestione della disabilità’; invecchiamento attivo come sfida della transizione demografica mondiale. Esperti di riconosciuta fama  confronteranno  conoscenze e esperienze italiane e sarde in particolar modo e quelle bielorusse.

Sarà ospite, infatti, una delegazione bielorussa guidata dal ricercatore Siarghei Gromada. Di particolare rilevanza la tavola rotonda “Politiche attive e buone prassi istituzionali: confronto Italia-Bielorussia”, prevista nel pomeriggio, con la presenza tra gli altri Luigi Arru, assessore regionale alla Sanità. Roberto Pili, presidente della Comunità mondiale della longevità Roberto Pili, Giuseppe Carboni, console onorario in Sardegna della Repubblica di Bielorussia, Mauro Piria, presidente della Simfer Sardegna, Antonello Loi, direttore sanitario delle Terme di Sardara, Siarghei Gromada vice direttore per i servizi sanitari dell’Istituto statale «Yunost» della Repubblica di Belarus.Il convegno di Sardara sarà occasione per fare il punto sullo stato dell’arte sulla medicina anti-aging,sulla riabilitazione termale  con un focus sulla centralità della persona e su concetti come benessere, salute e qualità di vita. «L’aumento della durata della vita è una delle conquiste più importanti della nostra epoca, ma è allo stesso tempo una delle maggiori sfide per i sistemi socio-sanitari che sta interessando via via tutti i paesi del mondo – sottolinea Roberto Pili – ci confronteremo con l’esperienza di un paese, come la Bielorussia, che sta scoprendo le problematiche dell’invecchiamento e che può vantare un’organizzazione di 316 strutture sanitarie, dove i percorsi di promozione della salute riescono ad attrarre un rilevante turismo sanitario».

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«Si faccia un fronte comune per evitare altri tagli nelle residenze sanitarie assistenziali del territorio». E’ l’appello rivolto dal capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale Gianluigi Rubiu, con una lettera inviata ai sindaci del Sulcis Iglesiente: «La Giunta ha tagliato, infatti, una quota considerevole delle risorse destinate al sostegno economico e al pagamento delle rette mensili per gli anziani o malati ospitati nelle cliniche convenzionate con il sistema sanitario regionale».

«I primi effetti sono stati inevitabili, con 29 esuberi nella struttura di Iglesias Rosa del Marganai, ma i riflessi negativi sono destinati ad allargarsi – sottolinea Gianluigi Rubiu -, considerato il ruolo e l’importanza che riveste il complesso nel territorio del Sulcis Iglesiente non solo in termini occupazionali ma anche di assistenza e cura, rilevato inoltre che la stessa a causa dei tagli e della carente pianificazione dei tetti di spesa da parte della Regione si trova in una situazione quasi cronica di disavanzo del bilancio che impedisce alla stessa di continuare a garantire i servizi attualmente forniti e gli attuali livelli occupazionali mettendo quindi a rischio i posti di lavoro, è opportuno esprimere la contrarietà a questa miope misura di risparmio attuata dalla Giunta regionale che genera effetti devastanti per la vita delle persone.»

«Si chiede di valutare l’opportunità di convocare, così come è stato fatto nel comune di Iglesias – conclude Gianluigi Rubiu – il Consiglio comunale, con una seduta straordinaria delle assemblee civiche del Sulcis Iglesiente, presso la sede dell’assessorato dell’Igiene e Sanità, in presenza dell’assessore Luigi Arru o in subordine a convocare un incontro con una delegazione composta anche dai capigruppo consiliari, al fine di reperire le risorse sufficienti per evitare la riduzione delle prestazioni e dell’occupazione.»

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Sanità-ospedali

E’ partito dagli ospedali di San Gavino, Duilio Casula di Monserrato (Aou di Cagliari), Lanusei, San Martino di Oristano, San Michele e Microcitemico dell’Azienda Brotzu il progetto dell’Agenas “Valutazione partecipata del grado di umanizzazione delle cure“, che vede coinvolti 45 pazienti di 37 associazioni appartenenti a Tramas, la rete dei cittadini nata nel 2015 per iniziativa dell’assessorato della Sanità.
Il progetto, partito in Sardegna a fine settembre, è stato illustrato questa mattinadall’assessore Luigi Arru, dalla referente e risk manager dell’assessorato, Rita Pilloni, e dai rappresentanti delle associazioni che vi partecipano.
«Si tratta di una alleanza pazienti-operatori – ha detto Luigi Arru -. Cittadini formati aiutano il sistema a migliorare, facendo osservazioni, richiamando al rispetto di alcune procedure, segnalando disservizi in modo alternativo a quello classico dell’ufficio relazioni col pubblico (Urp). Non viene fatta una classifica degli ospedali – ha aggiunto l’assessore della Sanità – ma una verifica del rispetto di tutti quelli aspetti che concorrono all’umanizzazione delle cure. Un lavoro che non resterà fine a stesso, ma che dovrà essere condiviso con chi ha ruoli decisionali, dai direttori generali all’assessore stesso. Il miglioramento della qualità dei servizi al cittadino e dell’umanizzazione delle cure – ha concluso – è un processo continuo e che richiede tempo: le Regioni più avanti di noi nel campo del coinvolgimento attivo dei pazienti, hanno iniziato percorsi simili a questo molti anni fa.»
Rita Pilloni ha spiegato come funziona il progetto: «Si parte dai quattro pilastri della sicurezza: l’approccio sistemico alla riduzione del danno, lo sviluppo della cultura della sicurezza, il coinvolgimento dei pazienti come partner nel campo della sicurezza, le decisioni da prendere sulla base di evidenze. Il cambiamento verso organizzazioni affidabili – ha detto – passa per il coinvolgimento attivo dei pazienti e dei loro rappresentanti nelle decisioni sui trattamenti e le priorità per la ricerca e l’organizzazione».
Con la Rete dei cittadini, dal 2015, l’Assessorato ha avviato un processo di coinvolgimento e formazione dei cittadini/pazienti e dato vita a Tramas: «Fanno parte di Tramas – ha affermato ancora la risk manager – i cittadini che hanno partecipato ai corsi negli scorsi anni e oggi partecipano attivamente al progetto dell’Agenas».
Lo scopo del progetto è mettere a confronto tutte le strutture Ospedaliere Nazionali, secondo un modello di valutazione basato sulla rilevazione da parte dell’équipe locale (un gruppo di lavoro costituito da professionisti della struttura di ricovero da cittadini) di 142 elementi, contenuti in un apposito strumento di rilevazione omogeneo e condiviso a livello nazionale (check-list).
Cittadini osservatori e operatori fanno insieme la rilevazione delle strutture ospedaliere, inserendo in un “diario di bordo” le criticità rilevate e le precisazioni. Una volta ultimata la rilevazione nei 18 ospedali sardi individuati per il progetto, i risultati saranno inviati all’Agenas che elaborerà un report nazionale. I cittadini saranno coinvolti anche nella predisposizione dei piani di miglioramento e nella verifica successiva sulla correzione dei disservizi individuati.
Le rilevazioni negli ospedali sardi si concluderà il 15 dicembre prossimo.

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Sociale e lavoro, sono i temi affrontati dagli assessori del Lavoro, Virginia Mura, e della Sanità, Luigi Arru, nel corso dell’Assemblea congressuale delle Cooperative sociali, svoltasi questa mattina al THotel di Cagliari. «Siamo consapevoli delle difficoltà che vivono le cooperative sociali e come istituzioni siamo intervenuti, e continuiamo a farlo, per sostenere il sistema», ha detto nel suo intervento l’assessore del Lavoro, Virginia Mura.
«La Sardegna si sta lasciando alle spalle un lungo periodo di crisi. Un ruolo fondamentale in questa fase di ripresa lo ha svolto e lo sta svolgendo il terzo settore, sia per quanto riguarda l’aspetto lavorativo sia nell’ambito dell’inserimento dei soggetti svantaggiati. È necessario che mondo della cooperazione e istituzioni pubbliche programmino nuovi servizi, consolidando sempre di più il rapporto fra la Regione e le imprese sociali esistenti sul territorio. Come cittadina – ha sottolineato l’assessore Mura – auspico che gli utenti abbiano sempre più servizi di qualità, come assessora del Lavoro ritengo indispensabile che i lavoratori delle cooperative abbiano la giusta remunerazione, nel rispetto del contratto nazionale di lavoro. Dobbiamo puntare a ridurre il precariato e, al tempo stesso, rafforzare il sistema delle imprese sociali che, soprattutto in Sardegna, hanno dimostrato un’ottima capacità di risposta nell’affrontare i problemi legati alla crisi.»

L’assessore Mura si è poi soffermata sul sostegno finanziario nei confronti delle cooperative sociali. I finanziamenti regionali ordinari in conto occupazione, previsti dalla legge 16/97, pari a 1 milione 100mila euro, nel 2017 hanno dato risposte a 40 cooperative; mentre con la legge 5/57 la Regione ha erogato 1 milione e 700mila euro ad altre 58 cooperative sociali per contributi in conto capitale. «Il bando – ha ricordato l’assessore Mura – è stato pubblicato a marzo e i pagamenti sono in corso. Abbiamo anticipato i tempi, visto che negli anni precedenti il bando veniva pubblicato a ottobre».

Per l’assessore della Sanità Luigi Arru «reiteriamo modelli organizzativi che non tengono conto dell’epidemiologia e dell’invecchiamento della popolazione sarda. È necessario metter mano al sistema dell’accreditamento e provare a riscrivere rapidamente un piano dei servizi alla persona. È fondamentale – ha ribadito l’assessore – chiedersi se strumenti come la legge 162, di sostegno alle disabilità gravi e gravissime, rispondano realmente al bisogno di chi ne beneficia: finanziamo oltre 38 mila piani, poco più di 24 mila di questi sono per persone anziane non autosufficienti e con ISEE molto basso. Investiamo quasi 210 milioni, tra risorse regionali, nazionali ed europee, per il Fondo della non autosufficienza e dobbiamo chiederci che impatto hanno queste risorse, quale ricaduta sui territori».

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«È il momento di iniziare nuovamente a scrivere il welfare sardo. Quello che c’è andava bene per la situazione quando è stato predisposto. Ora va riscritta la riforma socio assistenziale, socio educativa e socio sanitaria per i prossimi dieci anni.»

A sollecitarlo, spiegando che «è necessario adeguare tutto al mondo che cambia giorno dopo giorno» è stato il presidente di Legacoop Sardegna Claudio Atzori, nel corso dell’assemblea congressuale di Legacoop Sociali che si è svolta a Cagliari, al T Hotel.

«In una regione come la nostra dove ci sono  oltre 800 cooperative sociali – ha spiegato Atzori – noi come Legacoop ci siamo con circa 200 coop che rappresentano oltre il 65 per cento del fatturato e 60 per cento occupazione.»

Le 200 coop sociali che operano in Sardegna sotto l’egida della Legacoop, contano 2.228 soci, 2.270 occupati ed un fatturato di 112.339.009 euro. Dal presidente di Legacoop un passaggio sulla questione risorse. «Solleviamo da tempo il tema su come riprogrammare le risorse, per adeguarle a un mondo che cambia di mese in mese – ha proseguito Atzori -. Il fatto non è che mancano le risorse, ma che devono essere riprogrammate. Bisogna ripartire dalla esperienza delle bella cooperazione che parte dai territori e sa proporre risorse». Quindi un passaggio sulle istituzioni che «devono ascoltare». «Abbiamo detto in altre assemblee territoriali, non vogliamo essere invitati – ha rimarcato Atzori – ma siamo parte del tavolo, come prevede la norma, e siamo in grado di dare un contributo positivo». Eleonora Vanni, vice presidente nazionale di Legacoop sociali ha rimarcato l’importanza del lavoro svolto dalle coop sociali evidenziando la necessità di «un’adeguata programmazione quando si pensa ai servizi». Non solo. «L’Associazione di rappresentanza in questi anni ha lavorato su tutti i tavoli e tematiche su cui era impegnata (terzo settore e codice degli appalti e percorsi di innovazione) – ha proseguito Eleonora Vanni – perché si deve mettere al centro una riflessione su cosa potrà essere la cooperazione sociale di domani».

Nel corso dell’iniziativa (che ha subito un cambiamento nel programma a causa di un lutto che ha colpito il responsabile regionale di Legacoop sociali) la tavola rotonda con il senatore Ignazio Angioni, componente della commissione Lavoro che ha illustrato le politiche del lavoro e sociali, l’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura, l’assessore alla Sanità Luigi Arru e il presidente delle Acli Franco Marras.

Nel corso dell’assemblea Andrea Pianu è stato confermato coordinatore regionale e sono stati eletti 10 delegati che andranno al congresso nazionale.

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Il sistema sanitario costerà alla Sardegna 3,429 miliardi di euro nel 2018. Quasi 127 milioni di euro in più rispetto al 2017 al netto degli stanziamenti per la copertura del disavanzo. La proposta di bilancio è stata illustrata dall’assessore Luigi Arru alla commissione Sanità del Consiglio regionale. «3 miliardi e 36 milioni di euro rappresentano la quota indistinta – ha detto Luigi Arru – serviranno a garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea), 200 milioni andranno invece a coprire il capitolo per il ripiano dei disavanzi pregressi, mentre 134 milioni serviranno per gli investimenti». Nello schema di bilancio 2018 sono previsti inoltre 28,5 milioni di euro destinati al finanziamento aggiuntivo corrente per la copertura dello squilibrio di bilancio (118 ed elisoccorso, sanità penitenziaria), 16,5 milioni per gli extra-Lea (vaccini blu tongue, vigilanza nelle guardie mediche e spese di viaggio per gli ammalati) e quasi 13 milioni per ulteriori spese (borse di specializzazione).

Il bilancio regionale tiene conto delle indicazioni del piano sanitario nazionale anche se la Sardegna paga da sola i costi della sanità. «L’attuale modello dei presidi determina costi aggiuntivi per 126 milioni di euro – ha detto Luigi Arru – la riforma della rete ospedaliera avrà bisogno di almeno almeno tre anni per entrare a regime». Il disavanzo per il 2017 sarà di 238 milioni, la metà del quale già ripianata con l’ultimo assestamento di bilancio da 114 milioni di euro.

277 milioni di euro (246 fondi regionali e 31 statali) sarà invece la cifra destinata al sociale. Soldi che serviranno per pagare i programmi di contrasto della povertà, la non autosufficienza, i servizi alla persona, le politiche per la famiglia etc.

Su questo punto si è consumato uno strappo nella maggioranza con il consigliere di art1-Mdp Luca Pizzuto che ha annunciato il suo voto contrario alla manovra. E’ inaccettabile, per Luca Pizzuto, la decisione di stanziare 30 milioni di euro per il Reis contro i 44 spesi lo scorso anno (30+14 del bilancio precedente). L’assessore Arru ha spiegato che per questa voce lo stanziamento ammonta complessivamente a 77 milioni, 30 stanziati dalla regione e 44 dallo Stato. «Il problema ha detto Arru è che non si riesce a spendere le risorse nazionali, dei 44 milioni di euro destinati alla Sardegna ne sono stati utilizzati solo sei». «Quelli statali sono fondi virtuali – ha replicato Luca Pizzuto – non ci sono soldi nelle disponibilità di comuni e Plus. Noi per il momento registriamo una riduzione del finanziamento regionale del 30%. Un scelta politica molto grave che determinerà il mio voto contrario alla proposta di bilancio». Critiche anche da parte di Michele Cossa (Riformatori): «Assurdo che i comuni non vengano messi nelle condizioni di spendere le risorse. Le procedure sono troppo complicate»

Critiche alla manovra anche da parte della minoranza. Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha segnalato disservizi e il taglio dell’assistenza in alcune Rsa. «Sul disavanzo occorre poi dire la verità – ha detto Giorgio Oppi – nel bilancio mancano i 60 milioni di euro per il Mater Olbia». 

La Commissione ha poi votato, con l’astensione della minoranza, il P/165 che stanzia 154 milioni di euro per il biennio 2018-2019 per la messa a norma antincendio dei presidi sanitari.

Via libera, sempre con il solo voto della maggioranza, anche al P/170 “Contributi e funzionamento dei Centri antiviolenza e delle case di accoglienza”. Il piano prevede un incremento dei fondi stanziati lo scorso anno: si passa da 900mila a 2,398 milioni di euro. Serviranno per aprire nuovi centri della salute e per garantire un’assistenza capillare nel territorio. Su suggerimento della consigliera Rossella Pinna (Pd) il nuovo piano dovrà favorire la creazione di una rete di assistenza organizzata nel rispetto delle linee guida del 2008.

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Domani 10 novembre, a partire dalle ore 9.30, al THotel  di Cagliari si svolgerà l’assemblea regionale congressuale delle Coop sociali della Legacoop.

Parteciperanno gli assessori regionali della Sanità Luigi Arru e del Lavoro Virginia Mura, il senatore Ignazio Angioni, il presidente delle Acli della Sardegna Franco Marras, il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, la vice presidente nazionale delle coop sociali Eleonora Vanni e, infine, il presidente regionale Legacoop Claudio Atzori.