21 November, 2024
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Si chiude oggi all’Aou di Sassari, con la firma sul contratto tra azienda e lavoratore, il percorso delle stabilizzazioni del personale precario in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 20, comma, 1 del decreto legislativo 75/2017. Sono 214 i dipendenti che passano dal tempo determinato al tempo indeterminato, pari all’8,44 per cento dei lavoratori alle dipendenze dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari (totale 2.534 al 21 dicembre 2018).

Nello specifico si tratta di 43 dipendenti della dirigenza, 171 dipendenti del comparto tra infermieri, Oss, amministrativi e tecnici.

La sigla dei contratti, che avranno decorrenza dal 1° gennaio 2019, è avvenuta questa mattina alla presenza del direttore generale Antonio D’Urso e dell’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, del direttore sanitario Nicolò Orrù, del direttore amministrativo Lorenzo Pescini e dei direttori delle strutture ospedaliere. Nella sala gremita dal personale della dirigenza medica e del comparto, il manager ha sottolineato come la giornata di oggi sia «un momento straordinario, che abbiamo perseguito con costanza, determinazione e volontà. Vi ringrazio perché avete avuto coraggio e fiducia in questa azienda che sa riconoscersi nelle persone. Le aziende non si fanno con atti ma attraverso la condivisione delle storie».

Quindi un invito: «Non perdete la freschezza nei confronti di questa azienda, perché è un valore lavorare in Sanità».

Non sono mancate quindi le testimonianze dei lavoratori, in particolare dei più anziani dal punto di vista lavorativo.

A chiudere è stato l’assessore Luigi Arru che ha sottolineato come si sia «fatto un percorso serio. Vi invito – ha detto – ad avere senso di appartenenza al servizio sanitario regionale pubblico e al lavoro in rete».

I 43 lavoratori della dirigenza sono così distinti: 34 della dirigenza medica, 5 dirigenti biologi, 3 dirigenti psicologi, 1 dirigente fisico.

I 171 dipendenti del comparto sono così divisi:

Sanitario: 92 infermieri, 8 tecnici sanitari di radiologia medica, 5 tecnici sanitari di laboratorio biomedico, 2 igienisti dentali, 12 ostetriche, 1 assistente sociale, 1 odontotecnico, 1 ausiliario specializzato, 1 logopedista, 1 audiometrista, 2 fisioterapisti, 2 neurofisiopatologi. Sono 18 gli Operatori socio sanitari.

Amministrativo: i 17 amministrativi sono così divisi: 9 assistenti amministrativi (categoria C), 8 collaboratori amministrativi (categoria D)

Tecnico: gli 8 tecnici sono: 2 assistenti tecnici (categoria C), 3 collaboratori tecnici (categoria D), 1 geometra, 1 perito elettronico, 1 perito meccanico.

Nella categoria dirigenti, la dipendente più anziana ha 61 anni, la più giovane 35 anni.

Nel comparto sanitario, la dipendente più anziana ha 63 anni, la più giovane 28 anni.

I lavoratori assunti oggi a tempo indeterminato, hanno trascorso in media in Aou, dalla nascita dell’azienda (1° luglio 2007), 8 anni con contratti a tempo determinato.

La sigla dei contratti di stabilizzazione quindi porta a conclusione un iter che l’Azienda ospedaliero universitaria ha seguito a partire da marzo scorso, dopo aver attivato il censimento interno per il monitoraggio dei lavoratori precari in possesso dei requisiti per la stabilizzazione. Un percorso che, secondo il crono-programma adottato dall’Aou, ha poi portato all’approvazione del piano di stabilizzazione entro il mese di giugno quindi alla rimodulazione della dotazione organica a settembre. Nello stesso mese, dopo il parere favorevole espresso dal collegio sindacale sulla compatibilità dei costi, sono stati adottati il piano delle stabilizzazione e la procedura di stabilizzazione.

Per partecipare alla selezione di stabilizzazione, oltre al possesso dei requisiti generali – cittadinanza italiana o di un paese della Ue, l’idoneità fisica all’impiego, il godimento dei diritti civili e politici, l’assenza di condanne penali e l’assolvimento degli obblighi di leva per gli uomini – era necessario possedere anche requisiti specifici.

E così, oltre al possesso della laurea, della specializzazione e dell’iscrizione all’albo professionale (dove esistente) i candidati dovevano essere stati in servizio, anche per un solo giorno, nel profilo oggetto della richiesta di stabilizzazione, successivamente alla data del 28 agosto 2015 con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso l’Aou di Sassari. Dovevano essere stati reclutati a tempo determinato, nel profilo e disciplina oggetto della richiesta di stabilizzazione, attingendo a una graduatoria, a tempo determinato o a tempo indeterminato, riferita a una procedura selettiva di reclutamento per esami e/o titoli, graduatoria espletata anche da amministrazioni pubbliche diverse da quella che procede all’assunzione. Infine dovevano aver maturato, al 31 dicembre 2017, alle dipendenze dell’Aou di Sassari, almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni (dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2017), nel profilo e disciplina oggetto della richiesta di stabilizzazione.

 

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, evidenzia il risultato raggiunto con le stabilizzazioni di 214 lavoratori precari presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassar, in un post pubblicato suo suo profilo Facebook.

«E’ un risultato storico, correggiamo un’ingiustizia storica – scrive Luigi Arru -. Dopo un lungo percorso di corretta amministrazione, il Direttore Generale Dr. Antonio D’Urso, Nicola Orrù, e Lorenzo Pescini, portano a termine procedura di stabilizzazione di 214 lavoratori (42 dirigenti, 146 dipendenti del comparto, 17 amministrativi 8 tecnici, ossia 8.44% lavoratori. Diamo a lavoratori certezze dopo anni di precariato, instabilità. Un ulteriore passo avanti – conclude l’assessore regionale della Sanità – per riformare la sanità pubblica.»

 

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Tutti i Comuni sardi vedranno soddisfatto il fabbisogno delle famiglie cui spetta il REIS, il reddito d’inclusione sociale della Regione Sardegna. Lo ha annunciato ieri mattina l’assessore della Sanità e delle Politiche sociali Luigi Arru, nel corso del tradizionale incontro con i componenti del Tavolo permanente per l’attuazione delle misure di contrasto alla povertà, che si è tenuto a Cagliari. «Con 44milioni 325mila euro di risorse – ha sottolineato Luigi Arru – nessuno sarà escluso da questo intervento. I nostri uffici hanno migliorato il monitoraggio del REIS, e questo ci consentirà di avere dati più omogenei e una più bilanciata ripartizione agli enti locali sulla base delle reali esigenze. Va precisato, inoltre, che la Sardegna è la prima Regione che ha affiancato le misure nazionali del Reddito di inclusione sociale attiva».

«È un risultato di cui dobbiamo andare giustamente e profondamente orgogliosi, che ci dice che abbiamo costruito su basi solide e che andiamo nella direzione giusta – è il commento del presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Come Giunta e come maggioranza abbiamo lavorato con determinazione non solo per delineare e attivare, tra i primissimi, questa politica ambiziosa, ma anche per farne uno strumento associabile al Rei nazionale: in questo modo in Sardegna  abbiamo un reddito di cittadinanza, inteso in senso attivo e moderno, già disegnato, una misura di sistema forte di risorse concrete in cui il sussidio economico è legato a un progetto mirato all’inclusione e al miglioramento dell’occupabilità. Con la riforma dei Centri per l’Impiego, necessaria perché il Reis funzioni, e le opportunità offerte da LavoRas, abbiamo attuato un circuito virtuoso – conclude Francesco Pigliaru -, mettendo idee, energie e risorse a servizio dei più deboli e dello sviluppo insieme.»

«Siamo intervenuti in maniera capillare su tutto il territorio isolano e abbiamo mostrato una particolare attenzione nei confronti delle famiglie più numerose – ha spiegato ancora l’assessore Luigi Arru -. Nel corso del 2018, l’importo medio erogato a ciascuna famiglia beneficiaria (il 3,69% dell’intera popolazione sarda) è stato pari a 1.568 euro. Le famiglie beneficiarie sono state 26.690. Sinora abbiamo erogato 43,7 milioni di euro, restano da spendere appena 603mila euro. Abbiamo messo a correre anche economie degli anni precedenti per complessivi 6,2 milioni di euro. Il Medio Campidano è il territorio con il tasso di inclusione più alto (4,56%: 1.840 famiglie beneficiarie sulle 40.353 residenti), il più basso si registra in Gallura (2,26% con 1.673 famiglie beneficiarie sulle 74.120 residenti). Ritengo che sia stato rispettato in pieno ciò che indicava la legge regionale n. 18 del 2016, voluta dal Consiglio regionale e dalla Giunta. Tutto può essere migliorato, non c’è dubbio. Dobbiamo correggere là dove non siamo riusciti a essere più tempestivi. Ma si tratta di un’esperienza positiva. Non abbiamo fatto chiacchiere, ci siamo concentrati ad aiutare in maniera concreta le famiglie, soprattutto quelle in condizioni di povertà estrema, nel tentativo di dare loro una piena autonomia. È l’inizio di un percorso, che non va interrotto ma rafforzato ed eventualmente perfezionato. L’obiettivo è quello di creare un Prontuario per aiutare i Comuni sardi a sviluppare politiche sociali attive. Stanno emergendo dati confortanti, bisogna continuare a lavorare in questa direzione.»

L’assessorato del Lavoro, in collaborazione con i PLUS e Aspal, ha attivato la rete regionale per la creazione del Catalogo progetti (bando CA.R.P.E.D.I.EM), dal quale i Comuni potranno attingere per dare concretezza alle politiche di inclusione attiva destinate ai soggetti e alla famiglie beneficiari del Reis. Si tratta di percorsi capaci di creare le precondizioni dall’effettiva fuoriuscita dal disagio sociale attraverso politiche che mirano a combattere le estreme povertà attraverso l’inclusione socio lavorativa. Le risorse a disposizione, solo su Carpe Diem, sono pari a 16,5 milioni di euro (10 milioni per l’attivazione sociale e lavorativa e 6,5 milioni per le politiche attive del lavoro) fondi provenienti dal Programma Operativo Regionale Sardegna FSE 2014-2020.

 

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È stata firmata ieri, nel corso della riunione convocata dal Prefetto di Cagliari per definire i passaggi utili ad affrontare la fase di transizione, l’intesa finalizzata a un tentativo di conciliazione della vertenza AIAS. Secondo quanto stabilito nell’intesa, AIAS, che ha ammesso di avere un debito nei confronti dei lavoratori per circa 10 mensilità pregresse, potrà erogare le prestazioni sanitarie per le quali è accreditata fino al 31 marzo 2019. Nel corso di questo trimestre sarà verificato il rispetto degli obblighi relativi al pagamento degli emolumenti verso i dipendenti. Questa è la precondizione per la prosecuzione di qualsiasi attività da parte di AIAS nel trimestre successivo.
Per favorire l’attuazione di questa intesa, siglata grazie all’azione di coordinamento assunta della prefettura di Cagliari, l’ATS Sardegna si impegna a liquidare anticipatamente, entro il corrente mese, parte del fatturato relativo al mese di ottobre 2018. Da parte sua, la Regione si impegna a pagare quanto definito a seguito dei contenziosi conseguenti al decreto ingiuntivo n. 329/2014 relativo alla ex Usl di Alghero. L’ATS si impegna a pagare i decreti ingiuntivi per i quali AIAS ha chiesto la provvisoria esecuzione solo qualora AIAS sia in grado di produrre valide fideiussioni.
«Abbiamo sempre detto che avremo lavorato per sbloccare in tempi rapidi la situazione tutelando i lavoratori dell’AIAS e gli assistiti. E stiamo andando avanti. Con questa intesa in sede prefettizia si è affrontato con un corretto accorgimento condiviso, che non poteva essere un accordo contrattuale, il periodo di transizione necessario nel quale AIAS garantirà le prestazioni per le quali ha l’accreditamento, ovviamente dietro retribuzione, e la Regione e ATS verificheranno gli adempimenti – dichiara l’assessore della Sanità Luigi Arru -. Nel frattempo, ovviamente, la società Sas Domos continuerà la fase di avvio dell’operatività e nei prossimi giorni avvierà le selezioni di personale e metterà on line il sito».
Riguardo all’intesa sottoscritta in Prefettura, il direttore generale dell’ATS, Fulvio Moirano fa presente che: «Il documento sottoscritto nella giornata di ieri soddisfa i due requisiti ritenuti imprescindibili dalla Direzione dell’ATS: la tutela della continuità assistenziale e della salute dei pazienti, per cui l’Azienda si adopera e si adopererà costantemente, e l’impegno al pagamento puntuale degli emolumenti verso le professionalità operanti in AIAS. Ringrazio inoltre a nome di tutta l’ATS – conclude Fulvio Moirano – il prefetto di Cagliari per l’efficace azione, a cui è stata e sarà garantita la massima fattiva collaborazione durante tutte le fasi dell’iter giuridico e amministrativo che hanno portato allo sottoscrizione di questo tentativo di conciliazione e per ogni futura collaborazione».

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La Giunta regionale ha approvato la Pianificazione operativa delle procedure di gara della Centrale Regionale di Committenza, che ha analizzato il censimento del fabbisogno delle Amministrazioni aggiudicatrici e realizzato il report sull’attuazione della Pianificazione operativa relativa al 2018. 

Via libera al progetto “Rete Metropolitana del Nord Sardegna, un territorio di città”, firmato ieri dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci a Sassari. Si tratta del 15° progetto chiuso all’interno della programmazione territoriale della Regione, finanziato con 75 milioni di euro per 90 progetti per 8 Comuni (Sassari, Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sennori, Sorso, Stintino e Valledoria) e 228mila abitanti e approvato oggi prima in Cabina di regia e poi in Giunta. Il progetto punta a valorizzare le peculiarità di ciascun protagonista riducendo le differenze e puntando sulle sinergie: il Nord-Ovest della Sardegna viene così ridisegnato e riorganizzato come un’unica, grande, città intelligente, puntando sulla rete e mettendo a sistema politiche, progetti e iniziative, potenziando fortemente i servizi e favorendo innovazione sociale e sviluppo competitivo, e coinvolgendo i protagonisti del mondo istituzionale e economico-sociale nella gestione delle politiche e dei servizi per il territorio. Turismo, ambiente, cultura, qualità della vita, sono le principali azioni in cui si articola.

Riguarda l’alta formazione la prima delle due proposte dell’assessora Virginia Mura che suddivide in due fasi distinte l’attuazione del Programma di Alta Formazione Master and Back. Si inizia con la pubblicazione, da parte di ASPAL, dell’avviso ‘Alta Formazione’ per il riconoscimento delle borse di studio per giovani laureati. Queste consistono in una somma forfettaria, a fondo perduto in base all’ISEE del nucleo familiare di appartenenza, destinata alla copertura delle spese di viaggio, vitto e alloggio e al rimborso delle spese di iscrizione a percorsi formativi post laurem, al di fuori del territorio regionale. La seconda fase prevede la predisposizione e pubblicazione, a cura di SFIRS, di un ‘Avviso prestiti’, a valere sullo strumento finanziario Fondo Alta Formazione, a favore degli ammessi in graduatoria.

La seconda delibera riconosce come Circolo degli emigrati sardi, a norma della legge regionale 7 del 1991, l’associazione culturale sarda statunitense “Great Lakes Sardegna Club”, con sede a Shelby Township, nello Stato del Michigan.

Per lo sviluppo del Cinema in Sardegna la Giunta, su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena, ha approvato la ripartizione delle risorse per 2 milioni 240mila euro, da destinare alle opere ritenute meritevoli dalla commissione Cinema, che ha valutato i progetti pervenuti entro la data del 2 luglio 2018. I finanziamenti sono così ripartiti: 134mila euro vengono destinati allo sviluppo di sceneggiature per la produzione di lungometraggi di interesse regionale; mentre per le produzione di cortometraggi (di interesse regionale) sono previsti 81mila euro in favore di persone fisiche; i cortometraggi di ditte individuali o Società sono finanziati con 325mila euro, mentre con 5mila euro si finanzia la diffusione e distribuzione delle opere; per la coproduzione di opere prime sono stanziati 550mila euro. Infine, 1 milione di 145mila euro vanno a finanziare la coproduzione di lungometraggi.

Sempre su proposta dell’assessore Giuseppe Dessena è stato approvato, in via definitiva, il finanziamento di 1 milione 500mila euro per lo sviluppo delle attività musicali popolari.

Su proposta dell’assessorato dell’Industria, di concerto con l’assessorato della Programmazione, la Giunta ha approvato una riapertura selettiva dei termini per usufruire dello strumento denominato “Contratto di Investimento”, destinato ai grandi investimenti industriali compresi tra i 5 ed i 20 milioni di euro. L’avviso sarà destinato alle imprese che intendano proporre un programma di rilancio di stabilimenti chiusi, o programmi di investimento alternativi nelle stesse aree, per i quali è garantito il riassorbimento di tutto o di una parte del personale. La dotazione finanziaria proviene da economie delle risorse già programmate nell’ambito del POR FESR Sardegna 2014-2020.

Come proposto dall’assessore Luigi Arru, la Giunta ha approvato l’aggiornamento del Nomenclatore tariffario regionale della specialistica ambulatoriale, in esecuzione della sentenza del Consiglio di Stato n. 4902/2018.

Sono state adottate le Linee di Indirizzo per la comunicazione del rischio ambientale per la salute, come previsto dal Piano Regionale di Prevenzione. Approvato, infine, il Progetto formativo di livello regionale per la rete del risk management e dei referenti delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antimicrobicoresistenza relativo al biennio 2018-2019.

Decorso il termine di pubblicazione ed acquisite le osservazioni pervenute, la Giunta ha approvato in via preliminare il nuovo Piano regionale di protezione civile per il rischio idraulico, idrogeologico e da fenomeni meteorologici avversi. Il Piano, che è rimasto consultabile su SardegnaParteciPA dal 31 agosto al 13 dicembre, verrà inviato alla competente commissione consiliare per il proseguimento dell’iter.

Prorogata la procedura di VIA per l’impianto mobile modulare per il trattamento delle acque della falda dell’area Alcoa Trasformazioni s.r.l., a Portoscuso. Non sarà assoggettato a ulteriore proceduta di VIA il progetto di ripascimento della spiaggia grande di Cala del Faro a Porto Cervo. Approvata l’intesa con la Capitaneria di Porto di Olbia sul Piano di gestione dei rifiuti di porto di Costa Corallina, a Olbia, e di Marina di Ottiolu, a Budoni, in attuazione della direttiva europea relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico.

Nell’attesa dell’aggiornamento dei relativi piani di gestione da parte degli enti locali interessati, sono state approvate le misure di conservazione relative a 8 SIC, all’interno della Rete Natura 2000, i cui piani di gestione non risultano adeguati alle richieste della Commissione Europea. Si tratta degli stagni di Mistras di Oristano, di Sale ‘e Porcus, di Santa Giusta; dell’Isola di Mal di Ventre e Catalano, della Media Valle del Tirso e Altopiano di Abbasanta – Rio Siddu, di San Giovanni di Sinis, della Foresta di Monte Arcosu e infine delle colline di Monte Mannu e Monte Ladu. Giudizio positivo sulla compatibilità ambientale del primo lotto dell’appalto per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di bonifica del bacino portuale e dragaggio dei fondali antistanti la banchina est nel porto industriale di Portovesme, condizionato al rispetto di prescrizioni con l’implementazione di un piano di indagini e monitoraggi ambientali, a tutela dell’area costiera di Punta S’Aliga, a Portoscuso.

In tema di patrimonio forestale della Regione, infine, è stata attestata la non funzionalità, rispetto alle attività dell’Agenzia Forestas, di un primo primo elenco di beni immobili relativo al Complesso Forestale del Marganai.

La Giunta, su proposta dell’assessore Edoardo Balzarini, ha deliberato di concedere il nulla osta all’immediata esecutività della delibera 105 dell’Amministratore unico di Area (Azienda regionale per l’edilizia abitativa), autorizzando l’esercizio provvisorio per il periodo 1 gennaio-28 febbraio 2019. Via libera anche alla prima variazione di bilancio di previsione finanziario 2018/2020, al bilancio di previsione di cassa 2018 e bilancio finanziario gestionale di Enas.

Su proposta dell’assessore Pier Luigi Caria, la Giunta ha approvato oggi tre delibere per il mondo delle campagne. Il primo provvedimento ha licenziato il disciplinare di attuazione sulla “Dichiarazione dell’esistenza del carattere di eccezionale avversità atmosferica degli eventi verificatisi da maggio a novembre 2018 nell’intero territorio della Regione Sardegna”. L’intensità dell’aiuto è fissata nella misura dell’80%, elevata al 90% nelle zone soggette a vincoli naturali, dei costi ammessi per compensare le perdite di reddito causate dalla distruzione delle produzioni. Possono presentare domanda le Piccole e medie imprese che abbiano subito un danno accertato superiore al 30% della produzione media annua, calcolata sulla base della produzione dei tre anni precedenti. La Giunta, con delibera della scorsa settimana, ha già messo in disponibilità una prima tranche di risorse da 2milioni 997mila 594euro.

L’Esecutivo ha inoltre aggiornato la composizione della Commissione tecnico-scientifica per l’Agrobiodiversità, nominata con la deliberazione n. 48/28 del 2.10.2018, nominando Maurilio Petretto quale rappresentante ed espressione dei comitati o delle associazioni che si occupano di biodiversità, in sostituzione del dimissionario Francesco Mascia.

Ultima delibera riguarda l’approvazione della ventesima variazione del bilancio di previsione 2018-2020 dell’Agenzia regionale Agris Sardegna.

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«La Regione ha tagliato ingiustificatamente e senza preavviso i trasferimenti dovuti al Comune di Sennori per i sussidi in favore dei cittadini che soffrono di patologie gravi, come i nefropatici, talassemici, pazienti oncologici e persone affette da disturbi psichiatrici. Tutte categorie di pazienti che sono assistiti con i fondi per le cosiddette “leggi di settore” e ai quali, a oggi, l’Amministrazione comunale non è in grado di erogare i sussidi relativi ai mesi di novembre e dicembre 2018. Questo perché il finanziamento regionale richiesto, regolarmente comunicato alla Regione secondo le modalità e la tempistica dalla stessa richieste, e quantificato in un fabbisogno di 356.776 euro, è stato inaspettatamente decurtato: i trasferimenti ottenuti ammontano a 301.249,90 euro, con una minore entrata di 55.526,10 euro.»

La denuncia arriva dal sindaco di Sennori, Nicola Sassu.

Per ottenere i 55mila euro «tagliati senza giustificazione dalla Regione», il sindaco di Sennori, Nicola Sassu, ha scritto una lettera all’assessore regionale della Sanità e Assistenza sociale, Luigi Arru, reclamando l’intero finanziamento dovuto al comune di Sennori per far fronte alle legittime richieste dei pazienti. «È assurdo e totalmente ingiustificabile che l’assessorato regionale riduca i finanziamenti destinati a persone fragili, malate e bisognose di assistenza. Provvidenze che spettano loro in base alle Leggi di settore e che quindi dovrebbero essere intoccabili – attacca il primo cittadino di Sennori -. Mi auguro che la Regione ritorni sui suoi passi, e che risolva la situazione al più presto perché stiamo parlando di assistenza sanitaria a categorie di cittadini che necessitano di quei sussidi per poter affrontare le cure mediche di cui hanno bisogno per continuare a vivere», aggiunge Nicola Sassu.

A restare senza i sussidi indispensabili per far fronte alle cure medica e all’assistenza necessaria, sarebbero 115 beneficiari residenti nel comune di Sennori. «Tali soggetti oggi si trovano in parte privati degli strumenti che consentirebbero loro di fronteggiare tutto ciò che ogni malattia cronica comporta. Mi riferisco ai nefropatici che hanno bisogno di un accompagnatore, ai talassemici e ai pazienti oncologici costretti a fare viaggi di cura continui, ai pazienti psichiatrici che hanno in corso progetti terapeutici da rispettare e per i quali, spesso, il sussidio ex Legge 20/97 costituisce l’unica fonte di reddito, che oggi rischiano di non avere mezzi sufficienti per cure adeguate – precisa il sindaco -. Questa situazione è già stata segnalata dall’Ufficio servizi sociali alla Regione il 22 ottobre scorso, ma la segnalazione è rimasta senza alcun riscontro, né chiarimenti in merito ai possibili correttivi da adottare in tempi utili».

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Il Consiglio regionale ieri sera ha approvato l’articolo 6 della legge di stabilità 2019. La seduta pomeridiana è ripresa con la votazione degli emendamenti all’art.6 della Legge di Stabilità 2019-2011. L’aula ha respinto, in rapida successione, tutti gli emendamenti soppressivi presentati dall’opposizione. Approvato invece l’emendamento n. 99 (Pinna e più) che stanzia 350mila euro per garantire alle coppie residenti in Sardegna l’accesso alle tecniche di procreazione assistita eterologa da effettuare presso strutture pubbliche nazionali ed internazionali. All’emendamento ha chiesto di apporre la propria firma anche il consigliere Augusto Cherchi (Pds). Si è poi passati all’esame dell’emendamento 530 emendato dal 581. Le due proposte destinano, a specifici capitoli di bilancio, le somme di 200mila euro per l’adroterapia e protonterapia e 150mila euro per l’assistenza a cittadini comunitari indigenti.

Il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha ricordato il monito della Corte dei Conti sugli elevati tassi di scostamento della spesa farmaceutica. «La Sardegna ha la più alta spesa a livello nazionale. Nel primo semestre del 2018 risulta in ulteriore aumento. Mi chiedo: di cosa stiamo parlando?».

Ad Alessandra Zedda ha replicato l’assessore Luigi Arru. «I rilievi della Corte Conti si riferiscono alla spesa per i dispositivi ortopedici e cardiologici. Questo è un caso diverso. I conti della spesa farmaceutica sono migliorati. Siamo passati dall’ultimo al terzultimo posto. Abbiamo fatto una battaglia perché la Sardegna non può utilizzare i biosimilari. Stiamo cercando di governare il fenomeno». Messi in votazione gli emendamenti sono stati approvati.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento n.34 sul quale inizialmente il consigliere Augusto Cherchi (Pds) aveva espresso forti perplessità perché convinto si trattasse di un intervento per la proroga delle graduatorie concorsuali del sistema sanitario.

Il consigliere Gianni Lampis (Fratelli d’Italia) ha chiarito la questione spiegando che la norma va a sanare la situazione dei lavoratori in utilizzo che prestano la loro opera al servizio di comuni e strutture sanitarie stabilendo una proroga al 2021, con impiego continuativo per 12 mesi e almeno 30 ore settimanali.

A favore anche il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «Si tratta di circa 380 lavoratori in utilizzo per cui ogni anno si fanno provvedimenti ad hoc. Non c’entrano le graduatorie. Si tratta di porre regole certe per chi lavora da anni al servizio degli stessi enti». Dello stesso avviso Piero Comandini (Pd): «E’ un atto di giustizia per i lavoratori in utilizzo».

Augusto Cherchi si è scusato con l’aula e ha annunciato il suo voto favorevole. L’emendamento n. 34 è stato approvato all’unanimità.

Via libera anche al n. 158 (Zedda P. e più) che estende agli immobili esistenti la possibilità di interventi di ristrutturazione previsti per le zone agricole

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi messo in votazione il testo dell’articolo 6che è stato approvato con 35 voti a favore e 14 contrari.

L’aula ha poi esaminato gli emendamenti aggiuntivi.

Disco verde, senza discussioni di merito, per l’emendamento n. 140 (Ruggeri- Pinna-Forma) che stanzia 100mila euro extra Lea per pazienti affetti da malattie rare.

Respinti invece  gli emendamenti n.192 e il 579 presentati dal gruppo di Forza Italia con i quali si chiedeva di introdurre i pagamenti con cadenza mensile per i pazienti con disturbi psichici e in condizioni di disagio. Alessandra Zedda (Forza Italia) ha chiesto all’assessore di trovare una soluzione.

A sostegno della collega Alessandra Zedda si sono schierati Edoardo Tocco (Forza Italia) firmatario dell’emendamento all’emendamento n. 579 e Oscar Cherchi: «Perché non è possibile prevedere erogazioni a cadenza mensile? Il problema del ritardo dei pagamenti sta diventando cronico».

Anche Francesco Agus (Campo Progressista) ha segnalato il problema: «Ho presentato un emendamento sugli stessi temi. Lo ritirerò ma mi accodo alla richiesta di una soluzione per governare il fenomeno ed evitare che famiglie e lavoratori vadano in sofferenza. Sui fondi finanziati con la legge 20 occorre una riflessione attenta».
Dello stesso tenore l’intervento di Roberto Desini (Pds): «Colgo l’occasione per fare una considerazione sulle leggi di settore. I comuni hanno problemi di carattere oggettivo. Il sistema non è adeguato alle esigenze degli utenti. I comuni si trovano spesso costretti ad anticipare i fondi».

Ai consiglieri ha replicato l’assessore Raffaele Paci: «Il tema è reale ma fa parte del problema più grande dell’efficienza della pubblica amministrazione. Non dipende dalla volontà dell’assessore. Mettere un pagamento mensile non fa altro che aggravare i problemi. L’idea è fare un pagamento  a marzo in un’unica soluzione per il trasferimento di tutte le risorse ai comuni. Si faccia un ordine del giorno in cui si da mandato all’esecutivo per favorire questo percorso».

Alessandra Zedda (Forza Italia) si è detta d’accordo con Paci. Messi in votazione i due emendamenti sono stati bocciati.

Via libera invece all’emendamento n. 582 (sostitutivo totale del 534) presentato dalla Giunta e finalizzato ad assicurare l’equilibrio del servizio sanitario regionale con la previsione di un transito di risorse liberate dalla riduzione del disavanzo nei bilanci delle Asl.

Approvato anche il n. 612 (sostitutivo totale del 10) sul quale ha espresso forti perplessità il consigliere del Pds Pier Mario Manca: «Stiamo dando 40mila euro ai dirigenti per il potenziamento delle loro competenze. Esiste un contratto nazionale con relative provvidenze a favore dei dirigenti. Stiamo andando a dare dei soldi senza capire la vera finalità. Mi si spieghi la ratio del provvedimento. E’ una questione di serietà. Se qualcuno mi dà delle spiegazioni lo voto».

A fianco di Pier Mario Manca si è schierato Oscar Cherchi (Forza Italia): «Chiedo al primo firmatario Cesare Moriconi di spiegare il senso della proposta – ha detto Augusto Cherchi – capiamo la necessità di un potenziamento delle capacità manageriali ma occorre verificare quale è il percorso individuato».

Cesare Moriconi (Pd) ha difeso la sua proposta. «La materia attiene alla qualità del servizio sanitario. Occorre intervenire per garantire professionalità e competenze. La cifra complessiva di 40mila euro è irrisoria. Si parla di qualità del servizio sanitario. Ritengo un dovere del Consiglio considerare questa esigenza».

D’accordo con Moriconi il capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda: «Parliamo di dirigenti e di una cifra che in confronto a qualche altro intervento è bassa. Intervenire sulla formazione è doveroso».

E’ quindi intervenuto il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini: «Si fa polemica sul nulla. Non è un compenso ai dirigenti ma si tratta di costituire un fondo dedicato alla formazione su cui riversare finanziamenti nazionali ed europei. Questa è al finalità».

Favorevole a un fondo per la formazione dei dirigenti anche il capogruppo di fratelli d’Italia Paolo Truzzu: «Occorre però scrivere meglio l’emendamento. Non spetta a noi indicare le modalità con cui scegliere le persone che debbono fare la formazione. Le scelte spettano alla struttura amministrativa. Sono d’accordo sul merito ma se non si scrive meglio non lo voto».

Contro l’emendamento si è espresso invece Luigi Crisponi (Riformatori):«Si interviene solo sulla formazione dei dirigenti e in un comparto che succhia oltre il 50% del bilancio regionale. Ci sono dipendenti regionali di serie A e di serie B».

Posto in votazione l’emendamento n. 612 è stato approvato con 28 sì e 17 no.

Approvato poi l’emendamento di sintesi degli emendamenti 57, 97 e 139 sull’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici nella sanità sarda. “Perplessità per i possibili ricorsi” sono state espresse dal consigliere Agus (Campo progressista). Anche l’on. Rossella Pinna (Pd) ha parlato del “rischio di impugnativa da parte del governo statale per invasione del campo legislativo, come già avvenuto con la legge della Valle d’Aosta”. Anche l’assessore Filippo Spanu ha confermato il rischio di impegnativa. Per il capogruppo del Pds, on. Roberto Desini, “ci sono responsabilità politiche che ci dobbiamo assumere insieme al rischio di impugnativa. E’ giusto salvaguardare le persone che hanno subito ingiustizie in questi anni”.

Per Forza Italia è intervenuto l’on. Marco Tedde che ha ribadito i rischi giuridici  dell’emendamento di sintesi, che è poi stato approvato.

Approvato l’emendamento 134 (Daniele Cocco) per mettere a disposizione dei Comuni le sedi dei medici di base non più utilizzate.

L’Aula ha discusso a lungo sull’emendamento 285 (Truzzu) sul fenomeno del randagismo nelle campagne del Medio Campidano, sulla loro sterilizzazione e più in generale sul problema delle centinaia di cani che si trovano nei canili municipali sardi, a carico totale sulla collettività. Per l’on. Emilio Usula “si può sostenere questa norma, visto che è un progetto sperimentale che potrà essere esteso poi in tutta la Sardegna”. L’on. Sabatini ha ribadito che “nel prossimo triennio ci sono 9 milioni per i Comuni sardi per questo intervento, nell’articolo 6 al comma 21 e al 22: sono denari destinati alla lotta al randagismo e alla sperimentazione.  E abbiamo stanziato anche 300 mila euro per le associazioni che si occupano del problema. Mi sembra francamente che questa discussione sia inutile”. L’emendamento 285 è stato respinto.

Approvato l’emendamento 575 (Pinna e più): 100 mila euro a favore delle cure delle persone colpite dalla Sindrome di Lynch. L’on. Lorenzo Cozzolino ha precisato che in Sardegna ci sono circa 100 pazienti con questa forma tumorale ed ha aggiunto: “Centomila euro per la prevenzione mi sembrano pochi”.

Ok anche agli emendamenti 28 (Tendas – associazioni della terza età), 29 (Tendas – contributo locali per organizzazioni che si occupano di indigenti), 52 (Congiu – centri antiviolenza), 206 (A. Zedda e Sabatini – reddito di libertà per le donne vittime di violenza).

Approvato l’emendamento 26 (Forma e Deriu) che prevede un rimborso per gli esami prevaccinali per i bambini della scuola dell’infanzia e primaria a rischio di reazioni indesiderate. Per l’on. Roberto Deriu “è necessario togliere ogni alibi alla propaganda antivaccinista”. Contrario l’on. Franco Sabatini: “C’è un capitolo apposito per questa funzione”. L’emendamento 44 è stato comunque approvato.

L’Aula ha detto sì anche all’emendamento 69 (Busia) che finanzia le attività dei centri ai quali si rivolgono gli autori di violenza di genere. Sull’emendamento 205 (A. Zedda e Sabatini) dedicato alle prestazioni sanitarie fornite dalle strutture private accreditate l’Aula ha deciso di sospendere temporaneamente la discussione, anche su richiesta dell’assessore Paci e passare agli altri emendamenti.

Approvato anche il 207 (A. Zedda – interventi a favore dell’inserimento lavorativo dei disabili) e poi il 590 e 250  (Crisponi – fondo regionale autosufficienza), 508 (Agus – 50mila euro per interventi sociali per il quartiere Sant’Elia), il 536 (Agus – sulla figura e il ruolo dei biologi nella sanità pubblica sarda) ed il 600 (D. Cocco – sostegno alle organizzazioni di genitori di soggetti autistici).

Il Consiglio ha approvato l’emendamento orale all’emendamento 536, presentato del consigliere Francesco Agus (Campo Progressista) e sostenuto anche dal consigliere del Pd, Roberto Deriu: “Le risorse al capitolo Sc 05.001 sono integrate di euro 20mila al fine di consentire alle Aziende sanitarie della Sardegna la ricognizione delle figure professionali compatibili con l’applicazione del DL 75 del 2017. A questo scopo le aziende in base alle loro attuali e comprovate esigenze strutturali e organizzative, sono autorizzate a istituire nuovi posti in dotazione organica corrispondenti alla figura del collaboratore professionale biologo”.

Il Consiglio ha approvato gli emendamenti 537 della Giunta regionale (aggiunge al comma 32 il 32bis che per le stesse finalità della legge regionale 13.04.2017 n.5 è autorizzato la spesa di euro 7.439.023,22) e 556 presentato dal consigliere del Pd Roberto Deriu (contributo di 50mila euro a favore della Lega italiana per la lotta contro l’Aids per sostenere campagne di informazione, sensibilizzazione, prevenzione e contrasto della diffusione della malattia). L’Aula ha anche approvato l’emendamento 564 (Deriu e più) che stanzia 5 milioni a favore delle associazioni onlus e cooperative sociali convenzionate con il servizio di emergenza-urgenza 118. Il testo originariamente era stato proposto con un contributo di 6 milioni, ma è stato emendato oralmente dal presidente della Terza Commissione, Franco Sabatini, ma con l’impegno assunto dall’intero Consiglio regionale, su proposta del consigliere Augusto Cherchi, di trovare le ulteriori risorse nel prossimo esercizio finanziario. I gruppi di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Partito dei sardi, Art. 1 – Sinistra per la democrazia e il progresso, i Riformatori sardi, Psd’Az-La Base, Cristiano popolari socialisti e Fratelli d’Italia hanno accolto l’emendamento e l’hanno sottoscritto, sottolineando l’importanza del lavoro quotidiano svolto per tutti i cittadini sardi dai volontari, fondamentali per il sistema dell’emergenza-urgenza.

L’Aula ha invece bocciato l’emendamento 565 che prevedeva un sostegno economico di 150mila euro alla Fondazione Marreri onlus che si occupa dei pazienti affetti da autismo (19 voti favorevoli e 23 contrari). L’emendamento era stato fatto proprio dai Riformatori sardi, dopo che il proponente, Roberto Deriu (Pd), l’aveva ritirato in seguito alle rassicurazioni avute dall’assessore Luigi Arru. L’esponente della Giunta ha garantito che affronterà la situazione dopo l’approvazione della Finanziaria. Crisponi e Dedoni (Riformatori), Coinu, Tocco (FI), Busia (Misto) hanno sottolineato la necessità di sostenere le associazioni e le Fondazioni che offrono sostegno ai pazienti affetti da autismo e alle loro famiglie, che vivono spesso in solitudine il dramma della malattia che colpisce i propri cari.

Il Consiglio ha approvato poi l’emendamento 567 (Deriu e più) che autorizza un contributo di 85mila euro per il 2019 a favore della Conferenza episcopale sarda per il miglioramento delle sicurezza degli edifici di culto di propria competenza.

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Il Consiglio regionale ha approvato gli articoli 5 e 5 bis della legge di stabilità 2019-2021. La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione dell’art. 5 della legge di stabilità 2019 e degli emendamenti collegati.

Aprendo la discussione generale, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che dall’articolo emerge in modo prepotente la verità della finanziaria, cioè che la Giunta non ha capito le vere esigenze dei sardi ed ha una visione accademica della realtà sarda. Una visione tecnocratica lontana dalle persone, in altre parole, che non indica prospettive future, non ha attenzione per le imprese, non semplifica la burocrazia, non incide sugli sprechi e relega il turismo in un ruolo marginale mortificando una delle più autentiche vocazioni della Regione.

Il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha osservato che quando si parla di politiche di sostegno alle attività economiche è necessario avere una visione di lungo periodo non appiattita sulla gestione delle emergenze tanto più che questa è l’ultima finanziaria della legislatura ed occorreva sfruttare l’opportunità di lasciare un segno positivo. Al contrario, ha aggiunto, l’economia regionale è stata lasciata nella sua sofferenza, dall’agricoltura al turismo, dai trasporti, dall’artigianato dove la Giunta non ha inciso nonostante il buon lavoro della commissione speciale, confermando complessivamente la volontà di trascurare il problema della crescita della Sardegna.

Sempre per Forza Italia il capogruppo Alessandra Zedda ha sostenuto che turismo vuol dire trasporti e pianificazione paesaggistica e sotto questo profilo l’esecutivo ha lasciato la Sardegna ferma al palo. Insufficienti, ha proseguito, anche le azioni sul lavoro nonostante i grandi investimenti sulla nuova Agenzia Aspal ed inoltre, sulla programmazione territoriale, l’incidenza delle azioni locali è stata molto bassa riducendo gli impatti positivi sul territori.

Al termine degli interventi il Consiglio ha approvato l’articolo 5 il cui contenuto è stato modificato dai seguenti emendamenti: 18 (Sabatini) – 1.5 milioni per la prevenzione della tracimazione dei corsi d’acqua limitrofi allo stagno di Santa Gilla; 605 (Sabatini) – variazione delle coperture del provvedimento precedente; 33 (Sabatini) – 8 milioni nelle annualità 2019-2021 per i “cantieri verdi”; 548 (Giunta) – 5 milioni per l’integrazione del bando sui “progetti di filiera”; 38 (Pizzuto) – 80.000 a favore dell’Agenzia Agris per progetti agricoli di rotazione “cereale-leguminosa”; 46 (Forma) – 100.000 a favore dell’Agenzia Laore per la promozione delle produzioni lattiero-casearie ovine; 289 (Rubiu) 50.000 a favore del Comune di Iglesias per la rievocazione della Sortilla; 547 (Giunta) – 5 milioni per gli investimenti dei Comuni sul miglioramento della viabilità rurale; 588 (Congiu) – 3 milioni per l’inclusione dei Comuni non svantaggiati nei progetti ammissibili per il miglioramento della viabilità rurale; 1 (Moriconi) – 20.000 per il contratto di rete in agricoltura per le produzioni collegate alle intolleranze alimentari; 5 (Dessì) – 10.000 per la rete di imprese Visit Sulcis; 78 (Lotto) – inserimento dei lavoratori Aras in una apposita lista gestita da Aspal per l’affidamento di progetti in materia di selezione genetica degli ovini, aggiornamento banche dati zootecniche e formazione degli allevatori; 607 (Congiu) per l’inserimento di 36 lavoratori inizialmente esclusi nelle misure a favore degli ex lavoratori del polo di Ottana; 604 (Sabatini) – per l’inserimento dei lavoratori Aras nei piani di tutela della salute animale in collaborazione con Ats e Izs; 165 (Sabatini) – 100.000 per la realizzazione di un progetto sperimentale di una struttura zootecnica nel comune di Luogosanto; 166 (Sabatini) – 100.000 per la realizzazione di un progetto di agricoltura sociale nel comune di Tempio; 167 (Sabatini) – 200.000 all’Unione dei Comuni Alta Gallura per la riqualificazione del mattatoio sovra-comunale di Aggius e la realizzazione di un centro di controllo della filiera del bovino e dell’agro-alimentare; 562 (Deriu) – 500.000 complessive nelle annualità 2019-2020 per un programma sperimentale di indagine sui giovani Neet con particolare riferimento alle zone interne.

Il presidente Ganau ha messo in discussione e poi al voto l’articolo 5 bis e gli emendamenti, sui quali si sono pronunciati l’assessore Raffaele Paci e la commissione Bilancio con il presidente Franco Sabatini.

Approvati gli emendamenti 580, 163 (Cocco, 27 milioni di euro per le azioni di sostegno al settore artigiano sardo). Approvato poi l’emendamento di sintesi 587 a firma dell’on. Congiu (Pds), con 2 milioni di euro per sostenere il passaggio generazionale del mondo artigiano. 

Su questo è intervenuto l’on. Roberto Deriu (Pd), presidente della commissione speciale che nei mesi scorsi ha audito le organizzazioni di categoria sul tema della crisi del commercio e dell’artigianato in Sardegna. Roberto Deriu ha parlato di “vicinanza concreta al comparto” e ha ringraziato tutti i componenti della commissione speciale per il lavoro di indagine svolto. Si è associato anche il vice Gianni Lampis (Fdi).

Approvati anche gli emendamenti tecnici 594, 168 (piano Sulcis) e 520.

L’Aula è passato all’esame dell’articolo 6 e dei relativi emendamenti, con i pareri di rito.

L’on. Roberto Desini (Pds) ha chiesto preliminarmente al presidente del Consiglio di far intervenire l’assessore Arru per riferire all’Aula sulla situazione del Policlinico di Sassari. Anche l’on. Gianfranco Cherchi (Pds) è intervenuto per chiedere all’assessore alla Sanità lumi sull’attuazione della riforma sanitaria e «sugli atti adottati da direttori generali che fanno riferimento a una rete ospedaliera non votata dal Consiglio ma dalla Giunta. Lei non può esautorare il Consiglio dalle sue prerogative».

Il presidente Gianfranco Ganau ha detto che la richiesta di audizione dell’assessore Luigi Arru durante la manovra finanziaria non può essere considerata ammissibile ma la capogruppo di Forza Italia, on. Alessandra Zedda, ha reiterato la richiesta. E’ poi intervenuto l’assessore Luigi Arru (come sua prerogativa in qualunque momento ai sensi del Regolamento) e ha detto sul Policlinico di Sassari: «La Regione non c’entra nulla e va chiarito. Ma c’è in corso una procedura fallimentare per soddisfare i creditori: non riesco a capire cosa dovremmo fare noi se non mantenere il nostro budget. E’ una partita molto complessa in mano al giudice».

Dopo l’intervento dell’assessore della Sanità ha preso la parola l’onorevole Roberto Desini (Pds) che ha attaccato con veemenza l’operato dell’assessore Luigi Arru, chiedendone a più riprese le dimissioni dall’incarico. «Non  vedo l’ora che arrivi febbraio – ha tuonato il consigliere della maggioranza – per liberare la sanità dall’assessore Arru che proprio in queste ore è smentito dalla Conte dei Conti sulla spesa sanitaria». Roberto Desini ha lamentato le lungaggini delle liste d’attesa, la spesa farmaceutica fuori controllo, la chiusura delle guardie mediche, il continuo ricorso alle agenzie interinali e il blocco del turnover». «Le consegno simbolicamente un asinello – ha concluso il consigliere Pds – perché lei lasci quest’Aula a caddu e s’ainu».

Francesco Agus (Misto – Cp) ha invitato, invece, glia assessori Luigi Arru e Raffaele Paci a promuovere un emendamento orale per consentire la stabilizzazione dei biologi che hanno prestato servizio nelle Asl, alla luce della inapplicabilità del decreto 75/2017 e della dichiarata inammissibilità di un emendamento proposto in accorso con la Giunta.

Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp) è intervenuto per prendere le distanze dalle parole utilizzate, nel corso del suo intervento, dal  consigliere Roberto Desini all’indirizzo dell’assessore Luigi Arru, seguito dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco che ha criticato duramente il collega del Pds («ha oltrepassato il limite») ed ha invitato il presidente del Consiglio a censurare “certo tipo di interventi che sono inaccettabili”.

L’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, è intervenuto in qualità di vice presidente dell’esecutivo regionale per manifestare solidarietà all’assessore Luigi Arru mentre il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu, ha invitato l’Aula e l’assessore Luigi Arru a concentrarsi sulla sostanza delle critiche che gli esponenti del Partito dei sardi muovono all’indirizzo del responsabile della sanità. «Vogliamo chiarezza e risposte – ha concluso il capogruppo di maggioranza – sugli atti che vengono posti in essere dal manager Ats,  in contrasto con il piano di riordino della rete ospedaliera e sulla vicenda del Policlinico di Sassari».

Il vice capogruppo Fi, Marco Tedde, ha parlato di “fallimento della maggioranza, non solo in riferimento alle questioni della sanità” ed ha ricordato le critiche rivolte al presidente della Giunta da parte dell’ex assessore dei Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, in ordine alle nomine dei dirigenti ed “alle selezioni vinte dal alcuni capi gabinetto”. Marco Tedde ha concluso lamentando pesanti penalizzazione per il Nord ovest dell’Isola in materia di sanità “anche per gli effetti negativi di una riforma che si interpreta per gli amici e si applica per i nemici”.

Dopo una breve sospensione dei lavori l’Aula non ha approvato, con successive e distinte votazioni, gli emendamenti n. 361, 398, e 335 sul quale aveva preso la parola la capogruppo di Fi, Alessandra Zedda, che aveva ricordato la recente sentenza della Corte dei Conti che – a suo giudizio -certifica il fallimento della gestione della sanità sarda.

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La Giunta regionale, nella seduta odierna, ha approvato le linee di indirizzo 2019 del programma ‘Ritornare a casa’, che sarà finanziato con 30 milioni di euro a valere sulle risorse regionali stanziate nel bilancio di previsione triennale 2018-2020, per il finanziamento del contributo ordinario da destinare prioritariamente al rinnovo dei progetti in essere al 31 dicembre 2018 e all’attivazione dei nuovi per l’annualità 2019.

«L’attivazione delle nuove progettualità – spiega l’assessore della Sanità, Luigi Arru – viene assicurata attraverso le risorse disponibili date dall’assegnazione di fondi ed economie che si sono generate nel corso dell’anno. Tali risorse regionali saranno assegnate agli enti locali con le seguenti modalità: il 90% garantiranno, prioritariamente, il finanziamento del contributo ordinario dei progetti già avviati entro la data del 31 dicembre 2018. Il restante 10% andrà ai Comuni che non hanno ricevuto alcun finanziamento nell’anno in corso, per assenza di progetti. L’eccedenza sarà ripartita tra tutti gli enti locali in ragione del fabbisogno rilevato. Anche nel corso del 2018 – sottolinea ancora l’assessore Luigj Arru – il programma ‘Ritornare a casa’ si è confermato un intervento fondamentale per favorire la permanenza presso il proprio domicilio delle persone non autosufficienti che necessitano di un livello assistenziale molto elevato. Quest’anno, per assicurare la continuità dei progetti di circa 3.000 persone e l’attivazione delle nuove progettualità di primo, secondo e terzo livello, sono stati trasferiti agli enti locali circa 43 milioni di euro, di cui 28 milioni a valere sulle risorse regionali e 15 milioni sulla programmazione delle assegnazioni del Fondo statale per la non autosufficienza. Ciò ha permesso di garantire una risposta diversificata per livello assistenziale. Già nel 2016 abbiamo introdotto un significativo cambiamento nel procedimento di attivazione e finanziamento dei progetti, prevedendo che la valutazione sociosanitaria effettuata dall’ATS Sardegna copra un arco temporale triennale, in alcuni casi biennale. Per assicurare il rinnovo dei progetti in corso e garantire una tempestiva assegnazione di risorse agli enti locali, con la delibera approvata oggi stabiliamo che, sin dai primi mesi dell’anno 2019, i Comuni avranno la copertura finanziaria dei progetti in rinnovo”. La stessa delibera di Giunta programma la somma di 12 milioni 700mila euro a valere sul Fondo nazionale per la non autosufficienza 2018, che sarà ripartita in questo modo: 6 milioni 350mila euro per la copertura del potenziamento dell’assistenza alle persone non autosufficienti (2° e 3° livello), assicurando la continuità dell’assistenza alle persone già beneficiarie nel 2017 del contributo ‘disabilità gravissima’ e alle persone già beneficiarie nel 2018 del contributo potenziamento comprensivo della quota ‘disabilità gravissima’; i restanti 6 milioni 350mila euro consentiranno il riconoscimento del contributo ‘disabilità gravissima’, secondo le modalità che verranno definite con specifico provvedimento.

La stessa delibera di Giunta programma la somma di 12 milioni 700mila euro a valere sul Fondo nazionale per la non autosufficienza 2018, che sarà ripartita in questo modo: 6 milioni 350mila euro per la copertura del potenziamento dell’assistenza alle persone non autosufficienti (2° e 3° livello), assicurando la continuità dell’assistenza alle persone già beneficiarie nel 2017 del contributo ‘disabilità gravissima’ e alle persone già beneficiarie nel 2018 del contributo potenziamento comprensivo della quota ‘disabilità gravissima’; i restanti 6 milioni 350mila euro consentiranno il riconoscimento del contributo ‘disabilità gravissima’, secondo le modalità che verranno definite con specifico provvedimento.


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La Giunta regionale ha approvato la ripartizione del contributo per il 2018 di 100mila euro alle federazioni delle associazioni che operano in Sardegna nel campo delle persone con disabilità: 70mila euro andranno alla Fish Sardegna Onlus (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e 30mila euro alla FAND (Federazione associazioni nazionali delle persone con disabilità), che comprende cinque associazioni storiche: l’ANMIC, Associazione nazionale mutilati e invalidi civili; l’ANMIL, Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro; l’ENS, Ente nazionale sordi; l’UIC, Unione italiana ciechi e ipovedenti; e l’UNMS, Unione nazionale mutilati per servizio. L’Esecutivo ha deciso inoltre, sempre su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, di programmare le risorse del Fondo politiche della famiglia attribuite alla Regione Sardegna per l’anno 2018, pari a 131mila euro, per attività di competenza regionale e degli enti locali per finanziare interventi volti al potenziamento dei centri per la famiglia nonché, relativamente alle attività di carattere sociale, dei consultori familiari. La delibera impegna la Regione a cofinanziare i progetti e/o le attività nella misura almeno del 20% del valore complessivo delle risorse assegnate, anche attraverso la valorizzazione di risorse umane, beni e servizi messi a disposizione per la realizzazione delle attività. Sempre in materia di sanità, via libera alla ripartizione del Fondo regionale per il sistema integrato dei servizi alla persona, nell’ambito dei PLUS (Piani locali unitari dei servizi alla persona). L’assegnazione integrativa per l’anno 2018 prevede la suddivisione di una parte delle economie rilevate nel corso del 2017 in alcuni Ambiti PLUS (in tutto 660mila euro): all’Ambito PLUS di Nuoro andrà un’integrazione pari a 219mila euro, mentre 240mila euro sono stati attribuiti all’Istituto dei ciechi della Sardegna ‘Maurizio Falqui’. Altri 200mila euro sono stati utilizzati per l’attuazione del programma concernente la promozione e la diffusione di buone prassi in materia di politiche per la famiglia di cui al Protocollo d’intesa tra la Regione Sardegna e la Provincia Autonoma di Trento. Approvati, per l’anno 2017, i criteri di riparto tra le Aziende sanitarie dei rimborsi del Ministero della Salute per le prestazioni ospedaliere urgenti o comunque essenziali erogate a stranieri non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno: il 41% andrà all’ATS, il 31% all’AOU di Cagliari, il 16% all’AO Brotzu e il 12% all’AOU di Sassari. La Giunta infine ha individuato tre aree tematiche prioritarie cui indirizzare le attività di comunicazione istituzionale e di promozione dell’immagine del Servizio sanitario regionale, da realizzare con il supporto e la collaborazione delle Aziende sanitarie per un complessivo importo di 100mila euro.

Via libera dalla Giunta ai progetti di programmazione territoriale Fenici (12 milioni) e Barigadu-Guilcer (20 milioni), firmati dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci venerdì scorso e ieri nei rispettivi territori. Con l’approvazione da parte dell’Esecutivo comincia l’iter vero e proprio dei progetti, che devono essere realizzati al massimo entro 36 mesi, pena la perdita dei finanziamenti. Con questi ultimi, sono 13 i progetti già firmati, altri 6 ne saranno firmati entro la fine della legislatura e per quelli avviati che non si riuscirà a chiudere è comunque garantita la copertura finanziaria. Oltre 500 milioni le risorse messe in campo dalla Regione per la programmazione territoriale che coinvolge il 100% del territorio ammissibile, 37 Unioni e 295 Comuni. Il quadro delle politiche di sviluppo locale in Sardegna è completato dai 3 Iti da 15 milioni ciascuno (Cagliari, Sassari e Olbia), dalle due Snai (Strategia nazionale per le aree interne) Alta Marmilla e Gennargentu-Mandrolisai, dai Piani dedicati a Sulcis e Nuorese e, infine, dal Pon Metro. Approvata anche la seconda riprogrammazione delle risorse del Piano d’Azione Coesione per il 2018.

Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, la Giunta ha approvato il Progetto esecutivo per la “Caratterizzazione pedo–paesaggistica di aree marginali adiacenti ai poli industriali del Basso Sulcis e proposte metodologiche per il recupero delle vocazioni agricole pre-industriali”. Il progetto sperimentale si propone di recuperare, laddove possibile, l’originario valore agricolo di ambiti pre-industriali e si pone come obiettivo la caratterizzazione, attraverso uno studio articolato secondo una lettura pedo-paesaggistica del territorio, di alcune aree marginali ad antica vocazione agricola, che costituisca un modello per la riqualificazione e lo sviluppo rurale di aree degradate dalla presenza di insediamenti industriali. L’area oggetto dell’attività di ricerca è concentrata attorno alle zone industriali del Basso Sulcis. Per l’attuazione del progetto, con riferimento all’annualità 2018, sono stati assegnati all’Agenzia regionale Agris Sardegna 250mila euro. Sempre su proposta dell’assessore Caria, l’Esecutivo ha licenziato la 16esima variazione del bilancio di previsione 2018-2020 dell’Agenzia Agris Sardegna. La Giunta ha inoltre approvato una delibera che prevede un atto di indirizzo dove i Consorzi di bonifica della Sardegna sono tenuti al rispetto del D.Lgs. n. 118/2011.

L’assessore Edoardo Balzarini parteciperà in rappresentanza della Regione all’assemblea degli azionisti di Abbanoa Spa fissata per il 13 dicembre in prima convocazione e per il 14 dicembre in seconda convocazione. La Giunta, nella seduta odierna, ha deliberato di delegare l’assessore alla presa d’atto dell’informativa dell’Amministratore Unico sul finanziamento richiesto alla Banca Europea per gli Investimenti, destinato al sostegno finanziario del Piano investimenti della società. L’assessore dei Lavori pubblici è stato inoltre delegato a rappresentare in Assemblea la necessità che la società operi con maggiore sforzo e incisività nella realizzazione delle opere previste dal Piano investimenti e si impegni a fornire, in occasione della prossima assemblea, una informativa sui risultati raggiunti. Infine, la Giunta ha dato mandato all’assessore di avviare le procedure per la riduzione della quota azionaria della Regione in Abbanoa, sino al raggiungimento di una partecipazione pari al 20%, come previsto dalla Legge n. 4 del 2015.

La Giunta, su proposta dell’assessora del Turismo, Artigianato e Commercio, Barbara Argiolas, ha approvato il testo definitivo del piano strategico di sviluppo e marketing turistico “Destinazione Sardegna 2018-2021”. Il documento verrà presentato la prossima settimana in una conferenza stampa alla quale parteciperà anche il coordinatore del Piano Josep Ejarque.

Su proposta dell’assessora Donatella Spano, è stato prorogato al 30 aprile 2019 il termine ultimo per impegnare le risorse dei contributi per l’aumento, la manutenzione e la valorizzazione del patrimonio boschivo a favore dei Comuni.