Sono stati definiti i criteri di assegnazione dei fondi alle associazioni per le sterilizzazioni dei cani di proprietà.
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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, la Giunta regionale ha approvato i criteri per l’assegnazione dei fondi alle associazioni di volontariato, 200mila euro, per la sterilizzazione di cani di proprietà, stanziati nella Finanziaria 2017.
«Per rendere ancora più efficace la sterilizzazione nella lotta al randagismo è oggi necessario che tale pratica trovi maggiore diffusione anche per i cani di proprietà, in particolare per quelli che vivono in ambito rurale – dice l’assessore Arru -. Queste azioni mirate consentiranno di ridurre il sovraffollamento dei canili con la conseguente diminuzione del costo sociale per il mantenimento dei cani randagi, una minor incidenza dei danni provocati dal randagismo sia all’uomo sia agli altri animali, un risparmio di investimenti per la realizzazione di nuove strutture e il miglioramento del rapporto uomo/cane nell’ambiente urbano. In questo sarà fondamentale il contributo delle associazioni – conclude Luigi Arru – che danno un contributo preziosissimo nella lotta al randagismo e sono una forza straordinaria con cui condividiamo il comune obiettivo della tutela degli animali, che passa attraverso la sensibilizzazione delle persone e l’informazione sulle normative nazionali e regionali, da cui comincia il percorso di educazione finalizzato alla lotta al randagismo.»
Sarà compito dell’ATS predisporre l’avviso, a sportello, al quale potranno partecipare le associazioni iscritte all’apposito Registro nel settore ambiente, sezione tutela degli animali di affezione, alla data del 31 dicembre 2016.
I contributi, fino a un massimo di 5.000 euro per ogni associazione, saranno concessi per la sterilizzazione di cani di sesso femminile di proprietà di privati cittadini con ISEE pari o inferiore ai 20mila euro annui, e dei cani femmina adibiti alla custodia di greggi, appartenenti ad allevatori regolarmente registrati, a prescindere dall’ISEE. Le categorie più a rischio sono infatti quelle dei cani femmina che vivono in ambienti rurali e in luoghi non confinati, in particolare i cani a guardia di greggi o fondi rurali.
Le sterilizzazioni dovranno essere effettuate da medici veterinari liberi professionisti dotati di ambulatorio attrezzato per attività chirurgica.