20 July, 2024
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I pazienti affetti da sclerosi multipla di Iglesias hanno scritto una lettera aperta all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau e al direttore dell’area socio sanitaria di Carbonia Maddalena Giua.

Siamo un gruppo di pazienti di Iglesias affetti da sclerosi multipla e vorremmo sottoporre alla vostra attenzione la nostra preoccupazione per la riduzione del budget alle strutture riabilitative del nostro territorio. 

Circostanza che sta comportando la mancata proroga o il ridimensionamento (con la riduzione delle ore) dei programmi riabilitativi che, per noi malati di sclerosi multipla come per quelli affetti da altre patologie, sono fondamentali per ritardare il più possibile la perdita di autosufficienza. 

Stiamo parlando di un servizio di vitale importanza, un’àncora alla quale ci aggrappiamo con la speranza di mantenere la nostra autonomia, seppure già minata dalla malattia. 

Per questo abbiamo deciso di rivolgervi il nostro grido d’aiuto: non toglieteci questa speranza di contrastare gli effetti della malattia, non impediteci di proseguire la riabilitazione mirata a rinforzare la fascia muscolo scheletrica e farci sentire un po’ meno limitati nelle nostre attività quotidiane. Anche quelle, per voi, più “normali”

Voi parlate continuamente di “riorganizzazione sanitaria” e “risparmio”. Ebbene, a noi fa paura sentirvi ripetere quelle parole. Permetteteci, al riguardo, di invitarvi a fare una riflessione: se noi perdiamo la nostra autonomia, c’è davvero un risparmio per la sanità? Quanto, al contrario, potrebbe incidere la nostra precoce non autosufficienza sulla spesa sanitaria? Quanto graverebbe rispetto ai tagli sulla riabilitazione?  

Vi chiediamo di prendere in considerazione questo nostro appello e – al tempo stesso – di valutare la possibilità di concederci un incontro per approfondire questa tematica, legata ad un grave problema sociale. 

Certi di un vostro riscontro, cogliamo l’occasione per porgervi i nostri cordiali saluti, 

Ivan Melis (portavoce) – Luisa Murgia – Nicola Zara – Daniele Frongia

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Il deputato Emanuele Cani (Pd) rivolge un appello all’assessore della Sanità Luigi Arru per il centro specialistico sulla sclerosi multipla del Sulcis.

«Alla luce della preoccupazione espressa dalle persone del Sulcis Iglesiente costrette a fare i conti con la sclerosi multipla, malattia che proprio nel nostro territorio ha un tasso di prevalenza ben più elevato rispetto a quello (già notevole) registrato nelle altre due aree della Sardegna – sostiene Emanuele Cani – e delle nuove prese di posizione, confidando nella sensibilità dell’assessore regionale alla Sanità, ritengo sia attuale più che mai l’appello già lanciato il 23 aprile del 2015 con cui si chiedeva l’istituzione nel Sulcis Iglesiente di un punto di riferimento per i pazienti colpiti da sclerosi multipla. Non un doppione del centro di Cagliari ma una struttura complementare in grado di affiancare il centro e e dare la possibilità ai ricercatori  di conoscere meglio il territorio per provare a capire come mai sia quello con l’incidenza più alta di una malattia che – fatta l’eccezione della Sardegna – è diffusa con maggiore prevalenza nelle altitudini elevate. Non solo – conclude Emanuele Cani -, sarebbe l’occasione per garantire un migliore servizio ai pazienti evitando le faticose trasferte che gli appuntamenti sanitari di routine impongono.»

Emanuele Cani e Luigi Arru.

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Riprenderanno domani i lavori delle commissioni permanenti del Consiglio regionale.

In mattinata, alle 12,00, si riunirà la Prima Commissione “Autonomia” guidata da Francesco Agus (Sel), per l’esame delle parti di competenza della manovra finanziaria 2017-2019 e del P/139 (Modifiche al sistema di valutazione dei dirigenti del sistema Regione e criteri attuativi dell’art. 8 bis – L.R. 31/1998).

Nel pomeriggio, alle 16,00, sono invece convocate la Quarta e la Quinta. All’ordine del giorno della Commissione “Governo del territorio”, presieduta da Peppino Pinna (Udc), il parere di competenza sulla manovra finanziaria 2017-2019. Il parlamentino delle “Attività Produttive” guidato da Luigi Lotto (Pd) si occuperà invece della difficile situazione finanziaria del Consorzio di bonifica di Oristano e dei ruoli irrigui notificati alle imprese agricole. In programma l’audizione dei sindaci dei comuni di Oristano, Arborea, San Nicolò d’Arcidano, Uras, Marrubiu, e dei rappresentanti delle Unione di comuni dei “Fenici”, “Bassa valle del Tirso e Grighine” e del “Terralbese”. I lavori della Quinta commissione proseguiranno nei giorni successivi con l’esame del Testo Unico sul Turismo.

 Mercoledì 15 febbraio si riuniranno la Seconda e la Terza.

A partire dalle 10.00, la Commissione “Bilancio” presieduta da Franco Sabatini (Pd) proseguirà l’esame della manovra finanziaria 2017 mentre alle 11,00 si riunirà la Commissione “Lavoro, cultura e formazione professionale” presieduta da Gavino Manca (Pd). La seduta sarà dedicata alle audizioni dei sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil sulla vertenza Sky e dei rappresentanti del Consorzio Zir “Predda Niedda” di Sassari sulle problematiche lavorative.

Per giovedì 16 febbraio, alle 9,30, infine, è convocata la seduta della Commissione Sanità guidata da Raimondo Perra (Psi). In programma le audizioni dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, e dei rappresentanti di “Fish Sardegna Onlus” e Aism Sardegna sulla situazione del Centro Sclerosi Multipla dell’Ospedale Binaghi di Cagliari.

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L’assessore regionale della Sanità e Politiche sociali, Luigi Arru, ha illustrato oggi alla stampa cifre e modifiche al Programma “Ritornare a casa”. E’ previsto l’impiego di oltre 49 milioni e mezzo per finanziare 3.389 progetti di assistenza nella propria casa per altrettanti pazienti, con procedure semplificate per consentire un accesso più rapido ai beneficiari e ai loro familiari.
I destinatari del Programma“Ritornare a casa” sono persone con grave perdita di autonomia che hanno bisogno di assistenza per tutte le attività quotidiane e di interventi medici e infermieristici impegnativi e frequenti, comunque effettuabili a domicilio; che sono state dimesse da strutture residenziali a carattere sociale e/o sanitario dopo un periodo di ricovero non inferiore a 12 mesi; persone affette da gravi patologie degenerative non reversibili in ventilazione meccanica assistita a permanenza 24 h o coma; persone che, a seguito di una malattia neoplastica, si trovano nella fase terminale; persone in grave stato di demenza; persone affette da patologie con andamento cronico degenerativo con pluripatologia e con almeno altre due patologie, non concorrenti, oltre la principale
«Ritornare a casa è un fiore all’occhiello per la Sardegna – ha detto l’assessore della Sanità -, tra le Regioni che spendono di più per l’assistenza delle persone non autosufficienti. Con questo programma abbiamo deistituzionalizzato i pazienti, consentendo loro di essere assistiti nella propria casa e di vivere nel proprio contesto familiare. Con le modifiche che abbiamo apportato con l’ultima delibera, sempre meno persone con gravi disabilità saranno costrette a ricorrere a lunghi ricoveri in ospedale.»

Luigi Arru ha voluto ricordare Salvatore Usala e le sue battaglie, con le quali ha contribuito a modificare le procedure per l’accesso ai finanziamenti.
I contributi partono dai 20mila euro del primo livello di gravità e arrivano ai 65mila del terzo (disabili gravissimi). Le risorse sono regionali (30 milioni) e nazionali (10 milioni), cui vanno aggiunti 9 milioni già nelle casse dei Comuni, perché non utilizzate negli anni scorsi (economie).
Dai cinque passaggi previsti fino allo scorso anno, si è passati a tre e l’attivazione del progetto avverrà da parte del Comune di residenza (e senza il passaggio in Commissione tecnica regionale). Novità anche per la durata, con il riallineamento temporale dei progetti: i rinnovi sono partiti dal 1 gennaio 2017 e scadranno il 31 dicembre 2017, i nuovi progetti partiranno dalla data di attivazione e scadranno ugualmente il 31 dicembre 2017.
E’ stato previsto, infine, un nuovo ruolo per la Commissione tecnica regionale, che dovrà supportare la programmazione da parte dei Comuni e non più approvare i progetti.

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Il Consiglio regionale ha esaminato la mozione n. 78 (Dedoni e più) sulla paventata chiusura del reparto del centro sclerosi multipla presso l’ospedale Binaghi di Cagliari.

Illustrando la mozione, il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha sottolineato che «esiste un problema e soprattutto emerge innanzitutto la necessità dei malati di sclerosi multipla che temono il trasferimento del Binaghi al San Giovanni di Dio e, in secondo luogo, c’è anche la questione delle risorse ingenti necessarie per l’eventuale ristrutturazione». In Sardegna, ha ricordato Dedoni, «la sclerosi ha purtroppo una presenza importante ed ogni intervento va attentamente considerato, perché finora il Binaghi ha ospitato un centro che ha seguito circa 7.000 paziente ponendosi come riferimento a livello nazionale con una mobilità passiva al contrario verso la Sardegna». Tutto questo è stato possibile, ha aggiunto, «anche grazie all’azione della professoressa Marrosu, direttrice della struttura, e non si tratta di difese d’ufficio che fra l’altro sono inutili data la caratura internazionale di una scienziata del suo spessore, quanto piuttosto di salvaguardare una delle eccellenze della sanità regionale». Il consigliere si è poi soffermato su un problema tecnico che ha riguardato la professionista, che ha chiesto di andare in pre-pensionamento tornando poi sulle sue decisioni ma trovandosi di fronte, in questo caso, ad un parere negativo dell’Università di Cagliari. C’è quindi la necessità, secondo Dedoni, «di recuperare una persona disponibile a lavorare gratuitamente e in proposito c’è un precedente analogo dell’Emilia-Romagna; spero che l’assessore e l’intera Giunta recepiscano questo messaggio, che non è contro nessuno ma per tante persone che soffrono».

Il consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna, dopo aver ricordato di aver frequentato a lungo il centro per vicende famigliari, ha messo l’accento su significato di una «lotta contro la quotidianità della sclerosi multipla che ha in Sardegna ha l’incidenza più alta del mondo pari alla Scozia; il reparto del Binaghi, quindi, è una risorsa preziosa per la Sardegna e la sua chiusura avrebbe effetti devastanti, anzi occorre operare concretamente per il potenziamento delle strutture a sostegno di pazienti e familiari contro ogni ipotesi di chiusura o ridimensionamento».

Per l’Upc Antonio Gaia ha manifestato adesione totale alla mozione, «come tanti con parenti ed amici che combattono con questa patologia; va sottolineato però che il centro del Binaghi, per tutti i pazienti, è diventato quasi una casa, soprattutto per quelli che provengono da fuori, per cui spostando quel servizio si aprirebbe, fra i tanti, un problema di parcheggi che per questi malati ha una importanza essenziale».

Il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, auspicando che su questo argomento ci sia una volontà comune del Consiglio, ha affermato che «una Regione come la Sardegna che sostiene per interno i costi della sanità deve, a maggior ragione, potenziare le strutture di eccellenza legate purtroppo ad una incidenza specifica della sclerosi nella nostra Regione». Va ricordato anche, secondo la Zedda, «che il centro del Binaghi ha un gradimento altissimo fra i pazienti per le diverse fasi dell’assistenza, oltre che strutture moderne e tecnologicamente avanzate, c’è un lavoro enorme della professoressa Marrosu e della sua equipe, di tutti i medici e degli operatori di ogni livello; per questo siamo convinti della necessità di razionalizzare il nostro sistema sanitario ma, in casi come quello del Binaghi, il nostro obiettivo è mantenere e migliorare i centri di eccellenza, valutando al massimo alternative che assicurino gli stessi elevatissimi livelli di qualità». La consigliera si è dichiarata in conclusione disponibile a contribuire ad un ordine del giorno unitario.

Il consigliere di Sel Francesco Agus, premettendo di non essere interessato a singoli aspetti della sanità sarda quanto ad un contesto attento ai servizi offerti alla persona, ha precisato che «in questo caso però è condivisibile la scelta della conferenza dei capigruppo di portare in Consiglio questo argomento, soprattutto per rassicurare tanti pazienti sardi che ci hanno rappresentato le loro preoccupazioni». Il centro, ha proseguito, «è un riferimento nazionale ed europeo per numero e diversità dei casi trattati ed il trasferimento al San Giovanni Di Dio genera perplessità che dovranno essere fugare; non entro nel merito dei ragionamenti aziendali ma non sarebbe utile una riflessione che non tenga conto della realtà di un centro come quello del Binaghi; auspico infine che l’assessore dia ampie rassicurazioni in questo senso non solo al Consiglio ma soprattutto ai pazienti».

Augusto Cherchi, del Partito dei Sardi, si è congratulato con il collega Dedoni che ha richiamato l’attenzione dell’Aula su questo argomento, legato alle difficili condizioni di «pazienti fragili colpiti da una malattia cronica il cui decorso interessa di conseguenza migliaia di famiglie». Piuttosto, ha osservato, «ho qualche perplessità sulla sede in cui di discute, perché a mio avviso sarebbe stato meglio affrontare il problema in commissione per gli approfondimenti che merita all’interno della nuova rete ospedaliera ancora in via di elaborazione». Dobbiamo, infatti, conoscere bene problematiche attuali, ha aggiunto Cherchi, «e lavorare per una prospettiva futura migliore, evitando di ricorrere a personalismi; riconoscono l’impegno della dr.ssa Marrosu e di molti altri professionisti ma personalizzare un reparto è un errore, anche perché di problemi come questi ne dovremo affrontare molti altri, a cominciare da quello più generale del blocco del turn over che ha bloccato le assunzioni per oltre 2 anni».

Paolo Truzzu, esponente del Misto-Fdi, ha ricordato in apertura che «il Consiglio si è occupato molto spesso di sanità, avendo sempre come obiettivo la migliore organizzazione del settore e quasi trascurando la tutela della salute dei cittadini e dei malati, mentre oggi invece affrontiamo questo tema tenendo presente che, pur non essendo nostro compito individuare soluzioni organizzative dobbiamo però cercare di capire come possiamo garantire serenità a soggetti che affrontano una fase molto difficile della loro vita». Per fare questo, ha suggerito Truzzu, «dobbiamo puntare su due concetti chiari: mantenere il centro come struttura regionale di riferimento e garantirne la piena funzionalità tracciando un percorso per la sua ulteriore crescita, senza dimenticare la logistica che, in questo caso particolare, ha una funzione di grandissima importanza».

Il consigliere Giorgio Oppi, dell’Udc, ha detto di conoscere molto bene la dottoressa Marrosu «anche per bene per averla indicata a suo tempo come assessore alla Sanità» e, affrontando la discussione generale del problema, ha messo in evidenza che «in Sardegna abbiamo due malattie di grandissima diffusione come sclerosi multipla e diabete, per cui pur non mettendo in discussione l’azione importantissima del centro del Binaghi, non va dimenticato che la decisione finale non è dell’assessore ma del rettore di Cagliari, per quanto riguarda la riammissione della dottoressa Marrosu alla guida di un centro fiore all’occhiello della Sardegna dove le persone vengono assistite con molto amore». Piuttosto, secondo Oppi «è strano che dal Binaghi si trasferisca il centro da un’altra parte con l’Università di mezzo mentre molti altri trasferimenti sarebbero in corso, ponendo anche questioni anche legate al contratto del personale». Nella cura della sclerosi multipla, ha concluso Oppi, «la Sardegna sempre all’avanguardia e quindi è giusto salvaguardare la struttura, ed è opportuno che l’assessore intervenga presso l’Università per rasserenare gli utenti».

La consigliere del Pd Rossella Pinna, intervenuta successivamente, si è fatta portavoce degli allarmi lanciati da alcune associazioni «per la difesa del centro dal trasferimento e dalle ipotesi di per depotenziamento o scorporo con perdita di professionalità e strumentazioni acquisite anche con la partecipazione dei pazienti e delle stesse associazioni». Quella del Consiglio è una discussione utile, ha affermato, «per dare all’assessore la possibilità di spiegare progetti e programmi della Regione, e chiarire che sarebbe assolutamente irragionevole percorrere la strada del depotenziamento del centro davanti a un trend in aumento della sclerosi; c’è invece bisogno di più ricerca e di più assistenza, non solo logistica ma con uno sguardo più lungo sul centro regionale inquadrandolo secondo le indicazioni contenute nella proposta di legge del collega Tendas e molti altri della maggioranza che prevede interventi su ricerca, diagnosi e percorsi terapeutici contro la sclerosi».

L’assessore Arru (Sanità) ha preso la parola per dire che «il prossimo 7 febbraio verrà presentato il progetto sulla sclerosi multipla realizzato al tavolo congiunto con la rappresentanza dei malati e delle famiglie, per arrivare a presentare una rete assistenziale. Mai questo era accaduto e mai abbiamo voluto sminuire il ruolo dell’ospedale Binaghi dal punto di vista scientifico. Nessuno può certamente dimenticare il lavoro svolto dal professor Rosati e dalla professoressa Marrosu. Oggi documentiamo il fatto che questa malattia in Sardegna è talmente radicata che abbiamo 340 casi per 100mila abitanti. L’Ogliastra è po’ un enclave e dobbiamo avere capacità programmatoria per individuare centri di ricerca e soluzioni innovative sotto il profilo dell’assistenza. Come quando si fece la grande battaglia contro la microcitemia ai tempi del professor Antonio Cao.

Per l’esponente della Giunta «sono necessarie diagnosi precise con punti scientifici di alta specialità e un percorso di presa in carico del paziente e l’assistenza di prossimità nei territori anche alle famiglie.  Io riconosco il ruolo della professoressa Marrosu, al di là del fatto che sia andata in pensione credo che le si debba chiedere ancora di dare il suo contributo per questa causa scientifica e umana. Ma è certo che il Binaghi di Cagliari sarà il centro di una rete scientifica di altissimo livello”».

Per la replica è intervenuto l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi), che ha detto: «Non sono certo io il difensore della professoressa Marrosu, che non ha bisogno di difensori. Nella riorganizzazione sanitaria, pure necessaria, bisogna sempre salvaguardare gli interessi dei più deboli. E i malati di sclerosi sono certamente i più deboli tra i malati. Non è pensabile che si disperda il patrimonio scientifico che si è formato in questi anni e ringrazio l’assessore perché mi ha dato l’opportunità per dire oggi questo».

Per il presidente della commissione, on. Raimondo Perra, «l’argomento dovrà essere portato  all’interno della commissione. Non ci sono chiusure in vista ma un trasferimento dal Binaghi al San Giovanni di Dio, che non è certo il massimo sotto il profilo della logistica e dei tanti pazienti che arrivano da altre zone della Sardegna. Forse la soluzione migliore è il trasferimento al Policlinico di Monserrato ma ne parleremo in commissione».

L’on. Alessandra Zedda (FI) ha auspicato «un ordine del giorno unitario» ma ha anche ricordato che «il centro dell’ospedale Binaghi è della Asl 8 e non dell’Università».

Per l’on. Luigi Ruggeri (Pd) «bisogna uscire dalla visione paternalistica della Medicina. Noi abbiamo bisogno di modelli che rispondano a logiche di risultato e di efficienza misurabile: non serve sapere chi guiderà i processi o dove sono ubicati i centri. Contano solo i risultati, che devono migliorare».

Dello stesso avviso l’on. mario Tendas (Pd): «Ho presentato una proposta di legge, la 263, proprio sulla sclerosi multipla redatta con la collaborazione anche della professoressa Marrosu».

Favorevole a un ordine del giorno unitario anche l’on. Daniele Cocco (Sel): «Occorre anche intervenire sulle liste d’attesa delle prenotazioni delle risonanze magnetiche per questi malati. Dobbiamo dare loro priorità».

Per l’on. Dedoni «la mozione si può ritirare se c’è davvero un ordine del giorno che affronta il tema in commissione. Ma vorrei che anche la proposta di legge dell’on. Tendas fosse inserita nell’ordine del giorno, senza che ci siano personalismi o interessi di partito».

Dopo il ritiro della mozione da parte del’on. Dedoni, il presidente Ganau ha annunciato che gli atti saranno trasmessi alla commissione Sanità in modo da consentire la predisposizione di un ordine del giorno e ha dichiarato chiusa la seduta.

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Ieri mattina, nella sede dell’assessorato della Sanità, si è svolto un incontro sulle linee di indirizzo dell’atto aziendale dell’Ats, illustrate dall’assessore della Sanità, Luigi Arru, e dal direttore generale dell’assessorato Giuseppe Sechi, ai rappresentanti di Fials, Paolo Cugliara, Fsi, Luciano Sitzia, Nursind, Fabrizio Anedda, e Nursing up, Alessandro Nasone.

In particolare i rappresentanti sindacali hanno espresso particolare apprezzamento per la istituzione del Dipartimento delle professioni sanitarie, che porterà a un maggiore coinvolgimento nel governo clinico delle Aziende sanitarie e delle strutture. L’assessore Arru ha ribadito l’impegno di presentare in Giunta la proposta di delibera sullo sblocco del turn over e di favorire la corretta attuazione delle normative sulla mobilità del personale, per la quale ci saranno a breve interlocuzioni più approfondite con i direttori generali delle Aziende.

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Il Consiglio regionale si riunirà lunedì 1° febbraio alle ore 16.00 in seduta ordinaria, come previsto dall’articolo 20 dello Statuto. Tra gli argomenti in discussione, All’ordine del giorno, l’elezione di alcuni segretari dell’ufficio di presidenza e la sostituzione di alcune componenti della Commissione regionale per le pari opportunità. Seguirà l’esame della risoluzione, approvata in Quinta commissione, sulla grave crisi del settore lattiero-caseario. L’Aula, infine, esaminerà la mozione 278 sul rischio chiusura del Centro sclerosi multipla dell’Ospedale Binaghi di Cagliari.

 Domani 31 gennaio torneranno invece al lavoro le commissioni permanenti.

In mattinata, alle 10.00, la Terza “Bilancio”, guidata da Franco Sabatini, proseguirà le audizioni sulla Manovra 2017. La Commissione sentirà i rettori delle Università di Cagliari e Sassari e i rappresentanti del Consorzio Universitario di Sassari e Nuoro e dell’Ausi.

Alla stessa ora è convocata la seduta della Sesta Commissione “Salute e politiche sociali” presieduta da Raimondo Perra. In programma l’audizione dell’assessore alla Sanità Luigi Arru sulle parti di competenza della finanziaria 2017-2019.

Alle 11,30, si riunirà la Seconda guidata da Gavino Manca per l’esame della parti di competenza della Manovra 2017-2019

Sempre martedì, ma nel pomeriggio, si riuniranno anche la Prima e Quinta.

Alle 15.30, il parlamentino delle “Attività produttive”, presieduto da Luigi Lotto, sentirà in audizione i rappresentanti del Consorzio per il pecorino sardo e del Consorzio “Fiore sardo” sullo stato di crisi del comparto lattiero-caseario. All’ordine del giorno anche il parere di competenza sulla manovra finanziaria 2017-2019 e l’esame del P/148 (ampliamento dell’area industriale della Gallura con zona artigianale del Comune di Padru).

Alle 16,00, infine, si riunirà la Commissione “Autonomia”, guidata da Francesco Agus. All’attenzione dell’organismo consiliare, la difficile situazione finanziaria delle province sarde. La Commissione farà le proprie valutazioni conseguenti all’audizione della scorsa settimana dell’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu. La Prima Commissione esaminerà successivamente le parti di competenza della Manovra finanziaria 2017 e il P/138 (Modifiche al sistema di valutazione dei dirigenti del sistema Regione e criteri attuativi dell’art. 8 bis – L.R. 31/1998) e il disegno di legge 281  (Ridefinizione dei confini tra i comuni di Magomadas e Tresnuraghes).

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La RSU Eurallumina ha svolto oggi alcuni incontri con rappresentanti di diversi enti ed agenzie coinvolti nella prossima Conferenza dei servizi.

Presso l’assessorato degli Enti locali, ha incontrato l’assessore Cristiano Erriu; presso l’assessorato dell’Agricoltura, il direttore generale di Argea, Gianni Ibba; presso l’assessorato della Sanità, la segreteria dell’assessore Luigi Arru.

In occasione della riunione odierna della Giunta regionale, a tutta la Giunta e presso la sede del Consiglio regionale, a tutti i capigruppo, inoltre, è stato consegnato il documento ufficiale della RSU in vista della conferenza dei servizi del 30 e 31 gennaio prossimi.

Altre interlocuzioni dirette con altri enti e istituzioni verranno svolte nella giornata di domani.

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L’assessore della Sanità Luigi Arru è intervenuto in audizione sulla Legge di stabilità 2017 davanti alla commissione Bilancio, presieduta dall’on. Franco Sabatini.

«Dopo la decisione del Governo di ampliare i Lea (livelli essenziali di assistenza) e garantire vaccini e farmaci innovativi occorre un confronto forte con lo Stato perché, attualmente, queste nuovi voci di spesa incidono in modo pesante sui conti della sanità sarda; fra gli interventi che abbiamo allo studio per allineare i nostri Lea c’è anche la revisione di alcune prestazioni che, secondo alcuni studi, oggi non sono più efficaci come il taglio cesareo, che in Sardegna presenta picchi anomali. Per quest’anno – ha aggiunto l’assessore – prevediamo inoltre di sbloccare il turn over, perché abbiamo una curva demografica del personale medico negativa con una età media superiore ai 53 anni e c’è bisogno di immettere risorse professionali fresche nel sistema; prepareremo proiezioni da qui a 10 anni per invertire questa tendenza».

«Sempre nel 2017 – ha sottolineato ancora Luigi Arru – vareremo un pacchetto di misure per la famiglia, non per motivi ideologici ma per ragioni molto pragmatiche; abbiamo l’indice di natalità peggiore d’Italia e servono politiche di lunga visione che metteremo in campo con uno stanziamento quadruplicato rispetto agli esercizi precedenti, 20 milioni provenienti da finanziamenti europei, nazionali e regionali.»

Il presidente Franco Sabatini, riprendendo il tema dell’aumento del disavanzo sanitario determinato indirettamente dagli interventi del Governo, ha annunciato che «la commissione proporrà al Consiglio regionale una risoluzione sulla sanità sarda, inquadrata in una più ampia vertenza con lo Stato che, in termini reali, toglie alla Sardegna risorse preziose anche con gli accantonamenti ed i fondi agli Enti territoriali». Così non reggiamo, ha sintetizzato: «Dobbiamo riaprire una nuova vertenza entrate con lo Stato con l’impegno comune di tutti, non solo della politica ma di tutta la società sarda, riprendendo se necessario anche l’esperienza degli stati generali».

Nel dibattito hanno preso la parola numerosi consiglieri regionali, che hanno posto all’assessore quesiti molto puntuali e circostanziati: turn over, centrale unica di committenza e borse di studio (Truzzu-Misto Fdi-An), annullamento del project financing di Nuoro, retribuzioni dei manager e medicina penitenziaria (Daniele Cocco-Sel), compensi ai manager, sanità nuorese e istituzione di un dipartimento di medicina penitenziaria (Busia-Misto), liste d’attesa (Anedda-Misto), nomina di 14 nuovi coordinatori (Usula, Rossomori).

La commissione, visto il protrarsi del dibattito, ha rinviato ad una data successiva l’esame degli interventi finanziari sulle politiche sociali ed ha proseguito i lavori con l’audizione dei manager della sanità.

Per l’azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari Giorgio Sorrentino ha detto fra l’altro che «l’azienda è sotto finanziata, sia rispetto ai suoi compiti istituzionali di didattica e ricerca che devono procedere di pari passo con l’assistenza, sia soprattutto per la logistica; per il San Giovanni di Dio abbiamo potuto spendere solo 300.000 euro per la manutenzione ma bisognerà decidere al più presto cosa fare di una struttura di 29.000 metri quadrati che ha più di cento anni».

Per l’azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, Antonio D’Urso, si è soffermato sulle difficoltà della sua costituzione, «realizzando una fusione fra due realtà, le cliniche universitarie ed il Santissima Annunziata, praticamente speculari per dimensioni quindi con molte strutture doppie da razionalizzare per costruire un’offerta coerente con gli obiettivi». «Nel medio periodo recupereremo certamente molta efficienza – ha sottolineato D’Urso – ma in questo esercizio prevediamo una perdita importante».

Successivamente è stata la volta del direttore generale dell’Ats Fulvio Moirano che, sul disavanzo, ha messo l’accento sul fatto che «è un risultato generale di segno negativo che però contiene al suo interno molte eccellenze». «La nostra missione – ha sostenuto – è quella di recuperare 100 milioni di risparmi e ce la possiamo fare solo avendo a disposizione la nuova rete ospedaliera, che è un po’ la madre di tutti gli interventi che ci consentiranno di riposizionare il disavanzo su limiti accettabili». Su un dimensionamento della rete che tenga conto delle tante specificità della Regione, Moirano si è detto convinto che «è giusto pagare costi anti-economici se ci sono disagi oggettivi: girando la Sardegna ho capito quali difficoltà ci sono per dimensionare correttamente l’offerta sanitaria». Il manager ha poi annunciato alcuni interventi a breve termine come una piattaforma contrattuale unitaria da sottoporre ai sindacati, la definizione di una strategia comune sulla sanità nuorese per il dopo-project ed una gara unica per la copertura assicurativa delle aziende sanitarie.

Fulvio Moirano, infine, ha assicurato che è sua intenzione assegnare ampie deleghe per la gestione del servizio sanitario sul territorio, tenendo per se soltanto la pianificazione strategica e la definizione delle “regole del gioco”.

Nel dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Stefano Tunis e Alessandra Zedda (Forza Italia), Luigi Ruggeri (Pd), Anna Maria Busia (Misto), Christian Solinas (Psd’Az) e Gianfranco Congiu (Pds).

 

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Prenderà il via giovedì 19 gennaio, alle 11.30, nella Terza commissione del Consiglio regionale, presieduta da Franco Sabatini (Pd), con l’audizione dell’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, l’esame della manovra 2017-2019. Nel pomeriggio saranno invece auditi l’autorità di gestione dei fondi Fesr, Fse e Psr ed il direttore del centro regionale di programmazione che concluderà la prima delle otto sessioni tematiche in cui quest’anno è stato suddiviso il tradizionale ciclo di audizioni sulla finanziaria regionale.

Martedì 24 gennaio alle 10.00, l’audizione dell’assessore della Sanità, Luigi Arru aprirà la sessione dei lavori incentrata  sulla riforma e sulla spesa sanitaria che alle 11.30 si concluderà con l’audizione del direttore generale della Asl unica.

Nel pomeriggio, alle 16.00, sarà la volta del direttore dell’Inps, del direttore generale delle politiche sociali dell’assessorato della Sanità e delle associazioni del terzo settore e del volontariato che, insieme con la commissione, approfondiranno i temi legati alle misure di contrasto alle povertà in Sardegna.

Mercoledì 25, le delegazioni di Cgil, Cisl, Uil e Ugl apriranno alle 10 la giornata dedicata al lavoro e alle imprese che vedrà l’ascolto anche dei rappresentanti di Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cna, Lega coop, Confcooperative, Unicoop, Agci e Unci.

La giornata dell’Agricoltura e dell’emergenza “prezzo del latte” è programmata per giovedì 26 gennaio: alle 10 audizione dell’assessore e a seguire Coldiretti, Confagricoltura, Cia e Copagri.

Commercio e Credito sono in agenda, invece, venerdì 27 gennaio con le audizioni (a partire dalle 10) di Confesercenti, Confcommercio e Banco di Sardegna, Credito sardo, Bnl, Abi sarda, Consorzi fidi, Fondazione Sardegna.

Le audizioni dei rettori degli Atenei di Cagliari e Sassari e del consorzio universitario di Oristano e Nuoro, in programma martedì 31 gennaio, alle 10, completano l’approfondimento sull’Università mentre, mercoledì 1 febbraio gli Enti locali (alle 10 audizione dell’assessore ed a seguire gli amministratori delle province, del Cal, dell’Anci, di Ups e Asel) concluderanno la sessione riservata alle amministrazioni locali, con particolare riferimento al fondo unico ed alle risorse destinate allo svolgimento delle funzioni in capo alle province.

La discussione generale in commissione, sulla manovra 2017-2019, dovrebbe dunque tenersi giovedì 2 febbraio per poi proseguire con l’esame dell’articolato.

Tutta la documentazione (compresi gli eventuali contributi che gli auditi consegneranno alla commissione) saranno disponibili on line nel sito del Consiglio regionale (www.consergsardegna.it) nella sezione della home page riservata  alle commissioni, alla voce “Sessione di bilancio 2017-2019”.

«Riteniamo che la suddivisione in temi delle audizioni – ha dichiarato il presidente  Franco Sabatini – possa agevolare la comprensione, la verifica ed il confronto  in commissione sulle questioni più urgenti e delicate che meritano di trovare risposte e risorse adeguate nella Manovra 2017-2019.»

Il presidente della commissione Bilancio auspica l’approdo in Aula della “Legge di Stabilità 2017” entro la fine di febbraio.