24 November, 2024
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L’assessore della Sanità Luigi Arru, ha presentato oggi in VI commissione la proposta di riorganizzazione delle rete ospedaliera formulata dalla Giunta. L’assessore ha illustrato le linee principali della proposta che, in un documento di 40 pagine ricco di dati e tabelle, analizza situazioni attuali e prospettive della sanità sarda, con puntuali riferimenti alle specificità della Regione rispetto al quadro nazionale.

«La Sardegna – ha dichiarato in apertura Arru – è dal punto di vista sanitario una Regione autosufficiente per il 95% della domanda di servizi ed assistenza, con una mobilità extra – regionale molto bassa e concentrata su alcune specializzazioni riguardanti l’oncologia e la pediatria».

E’ però una Regione con un territorio molto vasto ed una densità di popolazione scarsa, fatta eccezione per le due grandi aree urbane del Nord e del Sud, con una rete di collegamenti interni insufficiente ed incompleta.

«I posti letto complessivi sono 5.901 ripartiti fra 11 aziende e 39 strutture (pari al 3.55% ogni 1.000 abitanti rispetto ad una media nazionale del 3.7) ma la caratteristica peculiare della Sardegna è lo squilibrio molto significativo fra quelli destinati ai pazienti acuti e quelli assegnati ai post-acuti, dato che fa emergere la tendenza accentratrice dell’ospedale; infatti, con 165 ricoveri ogni 1.000 abitanti la nostra Regione registra una percentuale superiore di 5 punti al dato nazionale, tendenza rafforzata dagli accessi ai reparti di Pronto Soccorso che per il 70% sono codici bianchi e verdi.»

L’ospedale, in altri termini, assorbe in modo inappropriato una quota elevatissima di domanda di salute che, a giudizio dell’assessore, occorre correggere con una inversione di tendenza in grado di spostare l’attuale equilibrio verso le cure dedicate ai pazienti post-acuti, “con una assistenza uniforme di alta efficienza assicurata da team professionali in grado di spostarsi sui territori e lavorare in situazioni cliniche e operatorie a qualità costante.»

«Per raggiungere questi obiettivi – ha aggiunto – occorre rimuovere alcune criticità come la presenza di doppi e tripli servizi (dovranno essere eliminate ben 64 strutture complesse), le dimissioni post-ospedaliere senza una precisa indicazione di come e dove proseguire le terapie (le cosiddette cure intermedie) ed i tempi eccessivamente lunghi per i trattamenti di radio-terapia, che invece devono essere tempestivi e rispetto alle attuali 3 strutture hanno bisogno di una agenda di prenotazioni unificata.»

«I dati della nostra analisi – ha detto ancora Arru – non sono parametri astratti ma elementi con i quali si può assicurare il miglior esito per il paziente, cosa che in Sardegna non sempre avviene, ad esempio nei casi di carcinoma alla mammella e dell’infarto del miocardio che richiede un intervento al massimo entro 90 minuti, che solo 10 delle nostre strutture possono garantire.»

Luigi Arru si è poi soffermato sulla complessa questione dei punti-nascita, dopo aver ricordato i dati demografici negativi della Sardegna su natalità ed età media delle donne, molto distanti dalla media nazionale. «A fronte dei 1.000 parti l’anno – ha spiegato – soglia di sicurezza indicata dalla normativa nazionale secondo i parametri dell’organizzazione mondiale della Sanità, in Sardegna abbiamo una deroga significativa fissata a 500 parti (con le strutture di Alghero ed Ozieri abbastanza vicine a questo dato) ed altre con circa 200 difficilmente sostenibili».

«In definitiva – ha concluso – la nuova rete ospedaliera dovrà essere articolata su 3 macro-aree: concentrazione di tutti i servizi nelle strutture complesse per il trattamento degli acuti, attivazione delle case della salute per i servizi destinati ai post-acuti, revisione della distribuzione delle Residenze sanitarie assistite.»

Al termine della relazione dell’assessore la commissione ha aggiornato i suoi lavori, per poter predisporre un calendario di audizioni compatibilmente con i lavori del Consiglio.

Sono stati rinnovati, infine, i due segretari: Luigi Ruggeri del Pd ed Edoardo Tocco di Forza Italia.

Luigi Arru 4 copia

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Palazzo della Regione 2 copia

La Giunta regionale ha definito su proposta del presidente Francesco Pigliaru, le aree di intervento in cui impiegare prioritariamente l’assistenza tecnica a sostegno delle imprese del Piano Sulcis, affidata all’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa, Invitalia. Si tratta di attività avviate grazie alle risorse (3 milioni) della delibera CIPE n.31 del 20 febbraio 2015, finalizzate al supporto ed accompagnamento alle imprese, animazione e orientamento del territorio, istruttoria economica e finanziaria, verifica della rendicontazione delle imprese, studi di fattibilità, realizzazione di specifici report ricognitivi.
L’Esecutivo ha confermato l’Autorità di audit per lo svolgimento dell’attività di revisione contabile indipendente sui fondi di solidarietà che l’Unione Europea ha devoluto per le alluvioni. L’Autorità, con alcune integrazioni, verrà potenziata attraverso la collaborazione con l’agenzia Argea.
Approvata su proposta dell’assessore Luigi Arru l’attivazione dello screening neonatale della fibrosi cistica, che avrà come riferimento regionale l’ospedale Pediatrico Microcitemico “A. Cao” dell’Azienda Ospedaliera Brotzu, con il compito di eseguire i test a tutti i nuovi nati della Sardegna. Il laboratorio di Genetica e Genomica del Microcitemico si occuperà anche dell’analisi molecolare nella conferma diagnostica dello screening neonatale della Fibrosi Cistica (esami di II Livello). Per quanto riguarda la sanità animale, è stato assegnato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari il compito di acquistare, tramite procedura aperta a valenza regionale, vaccini veterinari per la prevenzione della febbre catarrale degli ovini (Blue Tongue) da fornire alle Asl.
Nominato, come proposto dall’assessore Virginia Mura, il Direttore del Servizio Lavoro dell’assessorato Rodolfo Contu, quale rappresentante della Regione nel Comitato Regionale Inps per la Sardegna.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, che ha preso atto del lavoro della commissione di valutazione sui candidati, la Giunta regionale ha nominato Roberto Zurru nuovo direttore generale dell’Agenzia Agris, di cui era già dirigente.
La Giunta, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano e in attesa del riordino normativo del legislatore nazionale, ha aggiornato le direttive regionali in materia di inquinamento acustico ambientale sui requisiti acustici passivi.

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La rete sarda dei laboratori di analisi verrà riorganizzata. Lo ha deciso la Giunta regionale con l’approvazione della proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, basata sull’Accordo del 2011 tra Governo, Regioni e Province autonome su “Criteri per la riorganizzazione delle reti di offerta diagnostica di laboratorio”. La riorganizzazione riguarderà le strutture pubbliche e private, «secondo principi di razionalizzazione, di aggregazione e di regolamentazione dei service di laboratorio», viene precisato nella delibera.

«E’ necessario – spiega Luigi Arru – approvare un piano di riorganizzazione delle strutture regionali che erogano prestazioni di base e specialistiche di laboratorio (tossicologia, ematologia, microbiologia, citoistopatologia, virologia, microscopia clinica, biologia molecolare, genetica medica), conformemente a quanto deciso dalla Conferenza Stato e Regioni del 23 marzo 2011. L’attuale organizzazione è frammentata ed eccessivamente settoriale. Occorre superarla, ovviamente in modo graduale. Il modello che noi proponiamo è basato sulla centralizzazione e aggregazione delle attività di analisi in strutture ad alta capacità produttiva.»

La delibera prevede che entro novanta giorni dall’approvazione vengano definite le modalità di erogazione, i requisiti di struttura e di qualità, le tipologie e i volumi di attività delle strutture specialistiche per patologie genetiche e dei laboratori di genetica medica (citogenetica, genetica molecolare e biochimica, immunogenetica, citogenetica, genetica oncologica). Nelle more dell’adozione del documento con i nuovi requisiti, non potranno essere rilasciate nuove autorizzazioni alla realizzazione e nuovi accreditamenti.

Luigi Arru 66

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Inizia in Consiglio regionale l’iter per la ridefinizione della rete ospedaliera regionale. La proposta di riforma, approvata dalla Giunta lo scorso 2 febbraio, sarà nei prossimi giorni all’esame della commissione Sanità. L’organismo consiliare, presieduto da Raimondo Perra, è stato convocato per giovedì 7 aprile alle ore 16.30. All’ordine del giorno l’audizione dell’assessore alla Sanità Luigi Arru.

Ospedale Brotzu Cagliari 3

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha partecipato ieri all’assemblea regionale dell’Anci Sardegna.

«È il momento delle scelte, delle riforme non più rimandabili – ha detto Luigi Arru nel suo intervento -. Quella della Rete ospedaliera andrà di pari passo con il nuovo sistema di emergenza urgenza, con la rete delle cure primarie, con il piano di prevenzione.»

«Non possiamo non tener conto della demografia – ha aggiunto l’assessore della Sanità – e dell’epidemiologia: abbiamo l’esigenza di dare risposte e modelli ad una popolazione che, da qui a dieci anni, sarà ultrasessanticinquenne per il 25 per cento. Non possiamo continuare con un sistema incentrato sugli ospedali. Le famiglie, le persone, ci chiedono servizi, non posti letto, Abbiamo bisogno di dar risposte di assistenza sull’autismo, sui disturbi dell’alimentazione, sulla sclerosi multipla e su tante patologie che non si curano in ospedale. Consentire che ci siano interventi che avvengono non in sicurezza non è assicurare il diritto alla salute. Va migliorato il sistema – ha aggiunto -, ci vuole il coraggio di fare una programmazione standard in relazione ai bisogni reali.»

Luigi Arru ha assicurato la massima attenzione e disponibilità a un ulteriore confronto con l’Anci – «sulla Rete ho fatto più di quaranta incontri sul territorio» – sulle riforme che riguardano il sistema sanitario: «Considerato che, alla base delle riforme, ci sono esigenze di sicurezza e qualità dell’assistenza – ha concluso Luigi Arru -, l’impianto dovrà comunque essere salvaguardato».

Luigi Arru 2

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha presentato oggi il neo coordinatore regionale del Centro regionale Trapianti, Lorenzo D’Antonio. Fiorentino, 54 anni, responsabile del Centro Regionale Allocazione Organi e Tessuti dell’Aou di Careggi.
«Lorenzo D’Antonio – ha premesso l’assessore – è stato scelto per il modello che rappresenta, quello toscano, che ha ottenuto importanti risultati a livello nazionale. Questo non significa sconfessare il lavoro dei professionisti sardi e ringrazio tutti coloro che finora hanno lavorato per il Centro trapianti fino ad oggi, a iniziare dal professor Carlo Carcassi, che ha lasciato per sua scelta. Abbiamo bisogno di un cambio di rotta – ha proseguito Arru – perché sono cresciute in maniera preoccupante le opposizioni alle donazioni. La Toscana è un modello di riferimento per il reclutamento, che ha condizionato la nostra scelta. D’Antonio è un professionista di prestigio, che si è messo a disposizione e, siamo certi, lavorerà al meglio collaborando con i nostri professionisti.»
Alla conferenza stampa, con Arru e D’Antonio hanno preso la parola Carlo Carcassi, ex coordinatore, Francesca Zorcolo, coordinatrice pro tempore, Pino Argiolas, dell’associazione Prometeo, che hanno espresso apprezzamento per la scelta di D’Antonio.
Nei primi mesi del 2016 sono stati eseguiti 30 trapianti, in ripresa rispetto ai dati dello scorso anno. Le opposizioni alla donazione, nel 2015, hanno superato il 30% dei casi.

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha rivolto ai titolari delle due strutture sanitarie privateV illa Elena e Sant’Anna, in attesa di un tavolo con sindacati, assessorato e Aiop, di soependere qualsiasi iniziativa riguardo al personale dei punti nascita chiusi nelle scorse settimane. Luigi Arru ha incontrato i rappresentanti sindacali e una rappresentanza dei lavoratori dichiarati in esubero da Villa Elena e Sant’Anna, cui ha ribadito che la scelta di chiudere i punti nascita è stata assunta dai proprietari.
«Abbiamo chiesto allora e chiediamo ora – ha detto Arru – che vengano tutelati i posti di lavoro attraverso l’attivazione di percorsi di riorganizzazione. Ribadiamo la richiesta di aggregazione tra le due cliniche, valutando la possibilità di mantenere un punto nascita unitario, che superi i 500 parti annui. Nel frattempo – ha concluso l’assessore – chiediamo ai proprietari la sospensione di qualunque azione sul personale, in attesa di un tavolo di confronto che verrà convocato oggi stesso.»
Luigi Arru 62

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Il Consiglio regionale ha approvato la Manovra finanziaria 2016-2018. La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo la formalità di rito, il Consiglio ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con la discussione dell’art. 12 (entrata in vigore) del Dl n. 297 (disposizioni per la formazione del bilancio di previsione 2016 e per gli anni 2016-2018 – Legge di Stabilità 2016 e relativi allegati).

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo di Cps Piefranco Zanchetta ha riferito di una notizia di stamane, ancora ufficiosa, relativa allo spostamento del prossimo G7 a Taormina, affermando che tale notizia «introduce non soltanto la rappresentazione di uno senario nuovo ma di un film già visto come già accaduto nel 2009». La questione, ha proposto, «deve quindi essere ripresa ed affrontata nella prossima riunione del Consiglio, con un documento dell’Assemblea che eserciti il massimo della pressione sul Governo nazionale per scongiurare questa ipotesi».

Il presidente della commissione Bilancio e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati.

Intervenendo nella discussione generale il vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha ricordato che «l’opposizione ha provato a cambiare la manovra a cominciare da entrate e fisco, materie su cui pesa il peccato originale di una vertenza non risolta, mentre sarebbe stata auspicabile una battaglia bi-partisan contro con Governo nazionale che certamente non è vicino alla Sardegna». Nei fatti, ha poi osservato, «la manovra vincola pesantemente la spesa della Regione con accantonamenti e riserve e lo stesso pareggio di bilancio non si è tradotto in una maggiore capacità di spesa, anzi ci sono meno investimenti e più debiti». Occorreva perciò, ha sostenuto ancora la Zedda, «una strategia completamente diversa, perché così la finanziaria non ha un’anima, non è utile alla Sardegna, non apre spazi per lo sviluppo, confinando temi come lavoro e attività produttive in un ruolo marginale affidato al rinvio a fondi comunitari con stanziamenti regionali del tutto insufficienti». La maggioranza, ha lamentato l’esponente di Forza Italia, «ha respinto la linea del confronto ignorando le enormi criticità  di una sanità affidata ai commissari che registra continui aumenti di spesa e quelle di una legge di riordino degli Enti locali non sarà a costo zero; fra poco tutti questi nodi e molti altri come sicurezza, lotta alle povertà e al dissesto idro-geologico, verranno al pettine e, ancora una volta, saranno i cittadini sardi a pagare il conto».

Il consigliere Edorardo Tocco (Forza Italia) ha parlato di una «finanziaria povera e priva di una strategia forte di una maggioranza che sta amministrando ma non governando la Regione, dove non c’è nessuna risposta a tanti territori martoriati, ad una economia che soffre, a tantissimi lavoratori che quasi ogni giorno protestano davanti ai palazzi delle istituzioni». La sanità, ha aggiunto, «è il simbolo delle riforme mancate che causano profondo malessere dei cittadini, perché i commissari fanno quello che vogliono e praticano le politiche di sempre: ricorso alle agenzie interinali e aumento delle consulenze, in una sorta di tavola imbandita per gli amici degli amici». Nell’economia, Tocco si è espresso in modo molto critico sulla situazione dei trasporti «a dimostrazione della cronica incapacità di programmare, mentre il sistema regionale appare sempre più lontano dall’industria delle solite vertenze bloccate, dal turismo, artigianato e commercio, settori questi ultimi il cui abbandono emerge ora con maggiore evidenza dopo la chiusura della Fiera campionaria della Sardegna».

Il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha criticato in modo radicale la finanziaria che, a suo giudizio, «è solo un lungo elenco di attese, promesse mancate, impegni traditi, annunci e provvedimenti virtuali mentre la Sardegna attendeva concretezza ed è costretta ad assistere alla solita politica del rinvio, sulle grandi questioni come sulle piccole cose». Peru ha poi passato in rassegna alcune situazioni che, più altre, rappresentano le maggiori lacune della manovra: il ripristino della Rotonda di Platamona nel litorale sassarese, l’intervento per le popolazioni colpite dalle alluvioni qualcosa si farà, il cosiddetto reddito di inclusione bocciato dalla stessa maggioranza, l’esclusione del litorale di Platamona dalla pianificazione della Giunta, il blocco di 2 milioni di investimenti per l’albergo diffuso, il mancato intervento contro l’erosione delle coste, il rinvio ad una futuribile legge nazionale della disciplina della rete metropolitana di Sassari, mentre il sindaco di Cagliari è già sindaco metropolitano dopo appena un mese, la cancellazione dei vettori low cost dal trasporto aereo regionale, l’istituzione della zona franca a Lampedusa mentre in Sardegna non c’è nessuna certezza, l’abbandono dei lavoratori delle società in house, dei dipendenti della San Giovanni Battista da mesi senza stipendio e dei disabili del progetto lavorabile che non hanno avuto nessuna risposta. Dopo tutti questi esempi, ha concluso Peru, «la finanziaria risulta superata prima ancora della sua entrata in vigore; la Sardegna e i sardi avranno la pazienza di aspettarvi al varco».

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha sostenuto fra l’altro che «la finanziaria non ha ragione di entrare in vigore, è la peggiore degli ultimi decenni, è insufficiente e deludente, disastrosa, piena di intrusioni e forzature finalizzate ad accontentare qualcuno del centro sinistra ma non la Sardegna, le imprese e le famiglie della nostra Regione». In altre parole, ha continuato Tedde, «non si fa che ripercorrere la strada sbagliata già seguita in occasione della riforma degli Enti locali e, a questo punto, «se ci volevano i professori per fare tutto questo meglio utilizzare qualche semplice collaboratore o addirittura i bidelli per avere gli stessi risultati o forse migliori». La sanità, ha aggiunto Tedde, «è ormai lasciata totalmente in mano ai commissari che fanno i governatori con poteri assoluti che esercitano spesso occupandosi di primariati e consulenze.  Desini dice che la sanità è una schifezza e ha ragione». In materia di Enti locali, ha concluso il vice capogruppo di Forza Italia, «la finanziaria se la cava in appena due righe saltando le compensazioni per la rete metropolitana di Sassari più volte annunciate e sorvolando sulle ripetute violazioni della legge Delrio». Il riequilibrio fra i diversi territori della Sardegna, ha concluso il consigliere, «sarà comunque inevitabile perché neanche il sud Sardegna ce la può fare da solo, mentre tutta la Sardegna naviga a vista senza bussola, anche su problemi strategici come continuità territoriale e trasporti».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha parlato di una «finanziaria della quaresima, dei digiuni e dei sacrifici ma il brutto è che dopo non ci sarà resurrezione, perché siamo davanti ad un documento privo di cuore di anima, di progetto, di idee, con la Sardegna condannata a navigazione in un mare in tempesta che non ci porterà lontano». L’elenco delle criticità non risolte, ha ricordato Rubiu, «è praticamente infinito, dalla fuga dei vettori low cost al monopolio Tirrenia, dalla sanità con le continue manifestazioni di amministratori, cittadini, pazienti e categorie». Soffermandosi ancora sulla programmazione sanitaria, il capogruppo dell’Udc ha espresso forti preoccupazioni sull’ipotesi della Asl unica mentre, ha detto, «è necessario evitare le ennesime marginalizzazioni e gli isolamenti geografici che inevitabilmente si traducono in isolamenti di servizi». Il lavoro, ha inoltre lamentato il consigliere di opposizione, «è il grande problema dimenticato da questa finanziaria, non ci sono strategie, investimenti e attenzione neanche nei confronti delle situazioni più critiche; abbiamo passato le recenti festività feste ai cancelli Alcoa chiusa ormai da 4 anni e non ci sono soluzioni, si sta solo lasciando scorrere il tempo in modo umiliante e vergognoso». Anche le speranze su una ripresa della nostra agricoltura, ha concluso Rubiu, «sono state tradite; molte Regioni hanno già pubblicato i bandi per l’imprenditoria giovanile che assegnano contributi fino a 50.000 per i giovani con meno di 40 anni, mentre noi siamo arrivati per ultimi e, nonostante i soliti fiumi di parole che vengono smentite dai fatti, siamo ancora la cenerentola dell’Italia».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il testo dell’art.12, che il Consiglio ha approvato con 26 voti favorevoli e 16 contrari. A seguire è stato approvato anche il documento esplicativo del “Risultato di amministrazione presunto al 31 dicembre del 2015”.

Subito dopo è iniziato l’esame del documento di bilancio “Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l’anno 2016 e per gli anni 2016-2018 (Legge di stabilità 2016) e della Tabella A, contenente  gli “Importi da inserire in bilancio relativamente a rifinanziamenti di legge regionali di spesa”.

La commissione Bilancio e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati e, successivamente, il Consiglio ha approvato il testo.

Respinti tutti gli emendamenti dell’opposizione, è stato approvato soltanto il n.764 (Sabatini e più) che rifinanzia per il 2016 con 150.000 euro gli interventi previsti dalle legge regionale 6/12 in materia di “Formazione professionale di non vedenti e portatori di handicap”.

Successivamente l’Assemblea ha iniziato l’esame della Tabella B relativa alle “Riduzioni di autorizzazioni legislative di spesa regionali”.

La commissione Bilancio e la Giunta hanno espresso il parere sugli emendamenti presentati.

Il Consiglio ha poi respinto gli emendamenti proposti dalla minoranza ed approvato gli emendamenti soppressivi parziali n. 768 (Sabatini e più – finanziamento di 100.000 euro agli Enti locali che gestiscono siti Unesco in base alla legge 3/09), 765 (Sabatini e più – finanziamento di 80.000 per le attività di ricerca previste dalla legge regionale 5/2015), 767 (Sabatini e più – finanziamento di 50.000 euro all’Istituto Camillo Bellieni di Sassari, previsto dalla legge regionale 1/11) e 766 (Sabatini e più – finanziamento di 100.000 euro a favore delle Federazioni di associazioni sarde dei disabili, in base alla legge 1/09) e 769 (Sabatini e più – finanziamento di 300.000 euro alle aziende vivaistiche in base alla legge regionale 5/15).

Il Consiglio regionale ha poi approvato anche il testo della Tabella B.

Il presidente Ganau ha quindi annunciato l’esame della Tabella “C” ed ha proceduto con l’elencazione degli emendamenti presentati e come da prassi il relatore della maggioranza, Franco Sabatini, ha dichiarato il parere della commissione, a cui è seguito il parere “conforme a quello espresso dalla commissione” della Giunta.

Il consigliere del Psd’Az, Christian Solinas, ha accettato l’invito del relatore della giunta ed ha ritirato gli emendamenti n. 730 e 731 di cui era unico firmatario. Posto in votazione l’emendamento 732 (Sabatini e più) che aumenta da 200 mila a 250 mila euro la posta per lo sportello linguistico regionale, è stato approvato con parere favorevole della giunta e della commissione. Di seguito sempre con parere favorevole di commissione e Giunta è stato approvato l’emendamento n. 770 (Sabatini e più) che rimodula gli importi destinati nel triennio all’istituto Euromediterraneo di Tempio. Quindi il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha accolto l’invito al ritiro per l’emendamento n. 581 e l’Aula ha approvato il testo della Tabella “C”.

Con successive e distinte votazioni, il Consiglio non ha approvato i seguenti emendamenti aggiuntivi, sui quali commissione e giunta avevano espresso parere negativo: n. 367 che ha comportato la decadenza dell’emendamento 368; nn. 369; 370; 371; 372; 373; 374; 375; 376; 377; 378; 379 e 380.

Annunciata la votazione dell’emendamento aggiuntivo n. 381 il presidente ha ricordato l’invito al ritiro dell’emendamento all’emendamento n. 381. Il firmatario del 381, il consigliere della maggioranza, Augusto Cherchi (SdL), ha ricordato il contenuto della proposta emendativa ed ha ribadito la necessità di incrementare le risorse per la prevenzione delle malattie croniche. «Sono però disponibile a valutare il ritiro dell’emendamento – ha concluso Augusto Cherchi – qualora l’assessore della Sanità fornisca opportune rassicurazioni sull’argomento». Il primo firmatario dell’emendamento n. 381, il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha illustrato la sua proposta di modifica della tabella “C” con l’incremento fino ai 900 mila euro degli stanziamenti per coloro che sono affetti da neoplasia maligna.

L’assessore Luigi Arru, è intervenuto per confermare l’attenzione e l’impegno della giunta e dell’assessorato della Sanità sul tema della prevenzione delle malattie croniche e il consigliere Augusto Cherchi ha accordato il ritiro dell’emendamento all’emendamento n. 825. Posto in votazione, con parere contrario della commissione e della giunta non è stato approvato (31 no, 17 sì) l’emendamento n. 381 e di seguito, con medesimo parere negativo, non sono stati approvati gli emendamenti aggiuntivi nn. 382; 383 e 384.

Il presidente ha quindi annunciato l’esame e la discussione della Tabella “D” ed ha elencato gli emendamenti presentati a cui è seguito il parere della commissione (Franco Sabatini, Pd) e quello della Giunta che l’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha espresso in conformità con quello della commissione.

L’Aula ha quindi proceduto con l’approvazione (parere favorevole della commissione e della giunta) dell’emendamento sostituivo parziale n. 771 (Sabatini e più) che posta 6.5 milioni di euro per il 2016, 4. Milioni per il 2017 e 2018 per l’aumento e la valorizzazione del patrimonio boschivo.

Il consigliere del Psd’Az, Christian Solinas, ha quindi dichiarato di accogliere l’invito al ritiro dell’emendamento n. 773 e il consigliere del Pd, Roberto Deriu, è intervenuto sull’emendamento sostitutivo totale n. 804 (Sabatini e più) che emenda il sostitutivo parziale n. 772 (Sabatini e più), per evidenziarne l’opportunità e il significato politico: «E’tra i più significativi a favore del pacchetto università». Approvato, con parere favorevole, il sostitutivo totale 804 sono decaduti gli emendamenti 772 e 582. Sull’emendamento n. 773 (Sabatini e più) che stanzia 6.750.000 euro per il 2016 e 5.750.000 per ciascuno degli anni 2017 e 2018, al Teatro Lirico di Cagliari, è intervenuta la consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, per rimarcare “l’inconsistenza dello stanziamento” e ricordare che “il Teatro Lirico rappresenta la più grande industria della cultura in Sardegna”. Posto in votazione, con parere favorevole della commissione e della Giunta, l’emendamento 773 è stato approvato.

Approvato, con parere favorevole della commissione e della giunta, l’emendamento all’emendamento n. 803 (Sabatini e più) che sostituisce parzialmente l’emendamento n. 583 (Piscedda e più) che stanzia 6.250.000 euro per la promozione e la diffusione della ricerca scientifica (L.R. 7\2007). Quindi l’Aula ha dato il via libera al 583.  

Annunciato l’esame e la votazione dell’emendamento n. 385, il consigliere della maggioranza, Augusto Cherchi (Sdl) è intervenuto sull’emendamento all’emendamento n. 826, per spiegarne al finalità, dopo l’invito al ritiro formulato dalla commissione e dalla giunta. Augusto Cherchi ha quindi rimarcato l’opportunità di incrementare da 400mila a 800mila gli stanziamento a vantaggio dei cosiddetti “ex esposti all’amianto”. Il consigliere di Sdl ha quindi chiesto rassicurazioni all’assessore della Sanità prima di valutare l’opportunità di procedere con il ritiro della proposta emendativa. Il consigliere di Forza Italia, Edoardo Tocco, ha dichiarato pieno sostegno all’emendamento del consigliere Augusto Cherchi ed ha preannunciato la volontà del gruppo di fare proprio l’emendamento n. 826.

L’assessore della Sanità ha dichiarato l’attenzione della Giunta per le azioni di prevenzione a favore degli “ex esposti all’amianto”. Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, ha quindi fatto proprio l’emendamento 826 che il consigliere Augusto Cherchi aveva ritirato e l’Aula ha proceduto con la votazione che ha registrato il seguente scrutinio: presenti 41, favorevoli 20, contrari 21.

Dichiarato inammissibile, per mancanza di copertura finanziaria, l’emendamento n. 385, il presidente del Consiglio ha dichiarato concluse le votazioni sulla legge di stabilità 2016 e si è passati all’esame e alle votazioni del bilancio. (A.M.)

L’Aula è quindi passata all’esame del DL 298/A “Bilancio di previsione per l’anno 2016 e bilancio pluriennale per gli anni 2016-2018”. I primi otto articoli del provvedimento sono stati approvati in rapida successione per alzata di mano. Sull’articolo 9, il presidente Ganau ha aperto la discussione sull’emendamento all’emendamento n. 69 che chiedeva la revoca dei finanziamenti ai comuni per la realizzazione di opere e infrastrutture in caso di mancato rispetto del crono programma di spesa stabilito dalla legge 9 del 2015.

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha annunciato il suo voto contrario e espresso forti critiche alla Giunta e alla maggioranza: «Il modus operandi non sta cambiando. Tutti gli emendamenti sono una riscrittura del documento di bilancio che ci è stato consegnato – ha attaccato Zedda – questo non è corretto, è un modo di legiferare schizofrenico, d’ora in poi provate a scrivere correttamente le leggi». Messo in votazione, l’emendamento n. 69 è stato approvato.

Successivamente sono stati approvati, per alzata di mano e senza discussione, i restanti 13 articoli del provvedimento.

Si è poi passati all’esame dell’Allegato 1 – Prospetto 9/1. Il presidente Ganau ha messo in votazione gli emendamenti nn. 30, 45 e 51 presentati da Giunta e maggioranza che sono stati approvati

Via libera anche al prospetto 9/2 “Riepilogo generale delle entrate per titoli”

Sul 9/3, “Prospetto delle spese di bilancio per missioni, programmi e titoli”, il presidente Ganau, sentiti i pareri sugli emendamenti di Commissione e Giunta, ha dato la parola al capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha chiesto di intervenire, “in modo inusuale e irrituale” su un argomento “sensibile”. «Mi riferisco al grave fenomeno degli attentati contro gli amministratori locali – ha detto Pittalis – chiedo di sapere se in bilancio c’è un’attenzione per i danni subiti dai sindaci. Se così non fosse, chiedo di incrementare il capitolo.  Il Consiglio e la politica devono dare una risposta, devono essere solidali anche nei fatti».

L’Aula è quindi passata alla votazione dell’emendamento n. 52 (Sabatini e più) che stanzia ulteriori 4 milioni e 450mila euro per le spese di funzionamento del Consiglio regionale. L’emendamento è stato approvato.

Via libera anche all’emendamento n. 33 (Giunta regionale) che incrementa di 2 milioni e 200mila euro il capitolo di bilancio “Gestione economica, finanziaria, programmazione, provveditorato”.

Bocciati invece gli emendamenti della minoranza nn. 22 e 14.

Sull’emendamento n. 23 è intervenuto il consigliere Michele Cossa (Riformatori): «Abbiamo sollevato a più riprese il tema delle compagnie barracellari – ha detto Cossa – è un argomento che sta a cuore a molti comuni della Sardegna  che le utilizzano per il presidio e il controllo del territorio. L’emendamento mira a incrementare il capitolo di bilancio di 2 milioni di euro che consentirebbero alle compagnie di funzionare al meglio».

Voto contrario ha annunciato il consigliere del Pd Piero Comandini: «Il tema è molto sentito – ha detto Comandini – ritengo però che, al di là dell’aspetto finanziario, dobbiamo prenderci la responsabilità di approvare una legge organica già depositata in Commissione». Messo ai voti, l’emendamento n. 23 è stato respinto con 30 voti contrari e 18 a favore.

Si è poi passati all’esame dell’articolo 18 che propone di incrementare di 2 milioni di euro il contributo per le scuole dell’infanzia non statali. La consigliera di Forza Italia Alessandra Zedda  ha denunciato la grave situazione in cui versano gli istituti paritari: «Ci è stato detto che la questione era in via di soluzione – ha affermato Zedda – così non è, le scuole continuano a protestare. Mancano all’appello ancora 2 milioni e 750mila euro».

Sul punto è intervenuto anche il vicepresidente del Pd Roberto Deriu: «E’ vero, la  situazione non è risolta, il problema esiste e occorre risolverlo – ha sottolineato Deriu – si è cercato di fare dei passi in quella direzione. Serve, forse, una norma quadro, non c’è nessun pregiudizio, si vuole arrivare a un sistema educativo autonomo e di prospettiva». L’emendamento n.8 è stato bocciato con 20 sì e 29 no. Stessa sorte per gli emendamenti della minoranza n. 1 (100mila euro a favore della provincia di Nuoro per l’organizzazione del Premio Grazia Deledda) n.2 (100mila euro a favore della Fondazione “Nivola”) n.3 (un milione di euro a favore dell’Isre per la tutela e promozione delle espressioni artistiche), n. 16 (due milioni di euro a favore degli enti locali per la gestione del patrimonio culturale della Sardegna) e n. 24 (un milione di euro a favore delle bande musicali, gruppi strumentali di musica sarda e cori polifonici).

L’Aula ha successivamente approvato gli emendamenti della maggioranza n. 56 (incremento di 300mila euro del capitolo per interventi diversi nel settore culturale), n. 58 (incremento di 500mila euro del capitolo a favore degli enti locali per l’affidamento dei servizi bibliotecari e archivi e per il loro funzionamento), n. 59 (20mila per lo svolgimento della Conferenza annuale sulla lingua sarda), n. 60 (50mila euro per le borse di studio sulla lingua e cultura sarda), n. 61 (60mila euro a favore delle Università di Sassari e Cagliari per i corsi universitari di lingua e cultura sarda), n. 62 (80mila euro per incrementare il fondo unico degli enti e delle istituzioni culturali e scientifiche regionali) n. 65 (150mila euro per la sperimentazione dell’insegnamento del sardo nelle scuole e la produzione di testi scolastici in lingua sarda), n. 66 (800mila euro in aggiunta al capitolo di bilancio dedicato alle attività culturali).

Parere negativo invece sull’emendamento n.11 che proponeva lo stanziamento di un milione di euro per gli oratori. Antonello Peru, consigliere di Forza Italia e primo firmatario della proposta, ha rivolto un invito all’Aula per un accoglimento positivo dell’emendamento. «Si vuole dare continuità a una legge approvata dalla Regione nel 2010 – ha sottolineato Peru – senza risorse questo provvedimento non ha senso di operare. Gli oratori sono centri di aggregazione, strumenti di formazione per i ragazzi e strutture di riferimento dei territori. Quando la legge è stata approvata quasi tutto il Consiglio era d’accordo, mi auguro che oggi si faccia lo stesso». Posto in votazione, l’emendamento n.11 è stato respinto con 32 voti contrari e 16 a favore.

Bocciato anche l’emendamento dell’opposizione n.21 che proponeva uno stanziamento di un milione di euro come contributo alle società sportive per la realizzazione di impianti sportivi. L’Aula, sullo stesso argomento, ha invece dato il via libera all’unanimità all’emendamento n.47 che stanzia 400mila euro per le finalità indicate dalla precedente proposta.

Il Consiglio ha quindi respinto gli emendamenti n. 5 e n. 25 presentati dal gruppo dei Riformatori per incrementare di 500mila o un milione di euro i contributi a favore delle Pro loco.

Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd), su sollecitazione del consigliere dei Riformatori Michele Cossa  ha chiarito che il fondo per le Pro loco subirà un leggero taglio rispetto allo scorso anno passando da 1 milione e 750mila euro a  1 milione e 600mila. La cifra comprende anche 70mila euro a favore dell’Unpli (Unione delle Pro loco). La proposta, illustrata da Sabatini, è stata approvata con l’emendamento all’emendamento n.70.

Bocciati invece gli emendamenti n.8 (100mila euro per le confederazioni del commercio e del turismo) e n.17 (un milione di euro a favore delle confederazioni delle imprese commerciali, del turismo e dei servizi per favorire la partecipazione degli operatori all’attuazione degli obiettivi dello sviluppo produttivo previsti dalla programmazione regionale).

Sull’emendamento n.54 è intervenuto l’assessore al Bilancio Raffaele Paci per un chiarimento sul Fondo di Quiescenza dell’Ersu. «E’ prevista una riduzione di un milione di euro rispetto alla somma di 20 milioni inserita in bilancio – ha detto Paci – in ogni caso lo stanziamento complessivo passa dai 17 milioni del 2015 ai 19 di quest’anno con un incremento di due milioni di euro». Messo in votazione l’emendamento n.54 è stato approvato.

Sull’emendamento n.26  ha preso la parola il consigliere di Forza Italia Marco Tedde che ha illustrato il contenuto della proposta in esame: «E’ un emendamento finalizzato alla valorizzare di un ambiente naturale di pregio – ha detto Tedde – si tratta di un contributo di 400mila euro per l’Ente di gestione di “Porto Conte”, un parco regionale con potenzialità inespresse. Per far sì che diventi uno strumento di sviluppo servono risorse adeguate. L’approvazione dell’emendamento rappresenterebbe una prima iniezione di fiducia».

A  Tedde ha replicato l’assessore Paci: « Giunta e Consiglio sono molto attenti alle tematiche dei parchi naturali – ha detto l’esponente dell’esecutivo – per Porto Conte il finanziamento è stato incrementato da 400mila a 600mila euro». L’emendamento n.26 è stato respinto con 29 no e 17 sì.

Si è poi passati all’esame degli emendamenti n.15 (Peru e più) e 48 (Meloni e più) che proponevano entrambi un incremento del fondo per gli eventi calamitosi. 

Sull’emendamento n.15 è intervenuto il consigliere di Forza Italia Antonello Peru che ha sollecitato l’incremento del capitolo di bilancio con un milione di euro: «La legge dice che il fondo a sostegno dei privati e delle attività produttive deve essere alimentato con risorse regionali – ha spiegato Peru – questo emendamento serve per rimpinguare il fondo finanziato lo scorso anno con un milione». A favore della proposta si è schierato Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «Occorre dare un segnale forte e chiaro alle comunità e a chi ha sofferto a causa dell’alluvione e cerca oggi di rialzare la testa. Olbia è oggi una delle città più depresse d’Italia». Posto in votazione l’emendamento n. 15 è stato respinto con 17 sì e 29 no. Stessa sorte per l’emendamento n.48 che proponeva lo stanziamento di 4 milioni di euro per le stesse finalità.

Approvato invece l’emendamento n. 57 (Sabatini e più) che destina ulteriori 200mila euro al capitolo per le politiche sociali.

L’Aula ha poi preso in esame l’emendamento n.20 che proponeva di incrementare di 500mila euro il finanziamento destinato ai Circoli degli emigrati sardi. Sul tema è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Il mondo dell’emigrazione è in grave difficoltà – ha detto l’esponente della minoranza – i rappresentanti dei Circoli pongono una serie di questioni, a partire dal funzionamento delle strutture. Se non si danno risposte si rischia di far sparire un patrimonio e una rete di volontari che contribuisce a far conoscere la Sardegna nel mondo». A favore della proposta si è pronunciato anche il capogruppo dei riformatori Attilio Dedoni: «Ci ricordiamo degli emigrati solo in certe circostanze – ha detto Dedoni – è vergognoso dire che non esistono».

L’assessore al Bilancio Raffaele Paci, replicando agli interventi dei rappresentanti dell’opposizione, ha chiarito che anche quest’anno sarà confermato lo stanziamento di 2 milioni di euro a favore degli emigrati previsto nella manovra dello scorso anno: «Il tema delle organizzazioni dei sardi emigrati torna in ogni finanziaria – ha detto Paci – quest’anno riconfermiamo lo stanziamento del 2015 anche se un milione di euro è ancora fermo per problemi nella rendicontazione delle attività. Negli anni scorsi ci sono state molte polemiche, è necessario rivedere il sistema di erogazione delle risorse». L’emendamento n. 20 è stato respinto.

Bocciati anche il n. 9 (un milione di euro a favore dei centri naturali) e n. 12 (un milione e duecentomila euro per i progetti per l’impiego di lavoratori socialmente utili). Su quest’ultima proposta il primo firmatario Pietro Pittalis (Forza Italia) ha sottolineato l’esigenza di finanziare i progetti per consentire agli enti locali di dare risposte concrete ai agli Lsu ed evitare di far crescere il numero dei disoccupati. Proposta sulla quale si è detto d’accordo anche il capogruppo dei riformatori Attilio Dedoni: «Abbiamo più volte sollevato il problema in Commissione. Da un altro si pensa a redditi di cittadinanza e dall’altro non si danno i fondi ai comuni per venire incontro ai lavoratori socialmente utili. Sarebbe opportuno finanziare progetti di lavoro». Messo in votazione l’emendamento n. 12 è stato respinto con 20 sì e 30 no.

Il Consiglio ha poi approvato, in rapida successione, gli emendamenti della maggioranza n. 28 (220mila euro per l’apicoltura), n.63 (200mila euro alle associazioni degli allevatori per la tenuta dei libri genealogici), n. 67 (1 milione di euro per il rilancio del comparto ippico) e n.31 (452mila euro per incrementare il “Fondo perdite potenziali degli organismi partecipati”).

L’Aula ha quindi proceduto, senza ulteriori discussioni, all’approvazione degli altri allegati al bilancio.

Sulla nota integrativa all’Allegato 2 e sull’emendamento presentato dalla Giunta per l’accantonamento di circa 10 milioni di euro destinati a finanziare i fondi “Rischi legali”, “Reiscrizione passività non contabilizzate”, “Spese derivanti da nuove disposizioni legislative”, “Soppressione fondi di garanzia” e “Perdite potenziali degli organismi partecipati” è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Non nascondo la mia preoccupazione per la decisione di stanziare 10 milioni di euro per eventuali soccombenze in giudizio – ha detto Pittalis – è un’enormità, di che cosa si tratta esattamente?».

Giudizio condiviso dal consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi: «Preoccupa che ci sia un importo di questo genere in accantonamento ma forse serviranno ulteriori stanziamenti – ha detto Crisponi – mi giunge notizia che la Regione abbia convocato gli operatori turistici per il recupero delle somme concesse con la legge n.9 e poi richieste indietro. I beneficiari restituiranno quei denari ma probabilmente chiederanno un risarcimento alla stessa Regione per una legge regionale mal gestita».

Contraria alla proposta della Giunta anche la consigliera del Centro Democratico Annamaria Busia: «C’è necessità di una riflessione su questo punto – ha detto Busia – occorre modificare una curiosa abitudine che ho avuto modo di stigmatizzare in passato: la Regione non valuta soluzioni stragiudiziali ma preferisce seguire percorsi che portano ad un grande esborso di soldi pubblici. Per questo il mio voto non sarà favorevole».

Ai consiglieri di maggioranza e opposizione ha replicato l’assessore al Bilancio Raffaele Paci. «Una cosa positiva del bilancio armonizzato è che bisogna essere trasparenti – ha sottolineato l’assessore – le spese ci sono sempre state, solo che le risorse necessarie venivano prese da un fondo indistinto, con questo emendamento si cerca di mettere ordine, non c’è solo l’istituzione di un fondo “rischi legali” ma anche di altri fondi. E’ un adempimento obbligatorio. Sono d’accordo sul fatto che l’amministrazione dovrebbe cercare di ridurre preventivamente il fondo anche andando a fare transazioni. C’è la tendenza ad andare in giudizio per evitare i rilievi della Corte dei Conti». Messo in votazione l’articolo 32 è stato approvato con 25 sì e 19 no.

Il Consiglio ha poi iniziato l’esame degli Ordini del giorno presentati che, nell’ordine, riguardano “lo stanziamento dei fondi regionali per le borse di studio” (Deriu e più), “assicurare la necessaria copertura finanziaria all’Arpas per le funzioni di Protezione civile” (Comandini e più), a “procedere, con apposito Disegno di legge della Giunta, alla conclusione della procedura di liquidazione dei Consorzi industriali di interesse regionale” (Zanchetta e più) ed infine a “consentire ai Comuni di poter accedere alle risorse regionali relative ad opere pubbliche in un primo tempo de-finanziate, dopo una verifica sia delle cause di de-finanziamento che delle risorse effettivamente necessarie “ (Lotto e più).

Intervenendo sull’ordine del giorno relativo alle borse di studio, il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha ricordato che, «nei due precedenti anni accademici, cioè fino al 2015, oltre 500 studenti sardi non hanno beneficiato dei contributi per mancanza di fondi e non si sono iscritti all’Università». Vogliamo che questa situazione non si ripeta più, ha concluso, « con raddoppio delle borse di studio in possesso dei requisiti di merito e di reddito; ora non c’è copertura finanziaria ma c’è l’impegno della Giunta ad intervenire in sede di assestamento».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, nel dichiarasi d’accordo con il collega Deriu, ha tenuto a precisare che l’ordine del giorno rappresenta «una censura per maggioranza e per il Pd perché non solo il problema era già contenuto in un precedente ordine del giorno ma la stessa commissione competente aveva votato da tempo una risoluzione sulla materia».

Per il Pd il consigliere Salvatore Demontis ha detto di condividere il contenuto dell’ordine del giorno, auspicando però che «in futuro si possa andare oltre stabilendo per legge che non ci possono essere studenti idonei non beneficiari, e razionalizzando il sistema dei contributi della Regione». La materia, ha proseguito, «richiede poi altri interventi, a cominciare dalla suddivisione per fasce di reddito delle tasse universitarie che ora sono uguali per tutti per proseguire con la revisione delle soglie Isee, cui il Governo nazionale ha provveduto proprio in questi giorni; c’è l’esigenza insomma di rivedere in modo organico al più presto possibile».

Il capogruppo di Forza Italia Pittalis ha affermato di essere rimasto «senza parole» ascoltando l’intervento del collega Demontis che, semmai, «doveva essere fatto nel corso di dibattito sulla finanziaria affrontando eventualmente il problema con uno specifico emendamento senza prendere per i fondelli gli studenti universitari; sappiamo tutti che un ordine del giorno non risolve niente mentre voi avevate tutti gli strumenti per intervenire ed invece state rimandando il problema».

Il consigliere di Sdl Gianfranco Congiu ha sottolineato che, nel documento, «manca il riferimento alle risorse da riservare solo agli studenti residenti in Sardegna».

A nome della Giunta, l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha espresso parere favorevole «perché giustamente si è fatto riferimento al tema nazionale dell’Isee senza il quale è difficile intervenire, fermo restando che abbiamo trovato una situazione in cui le borse di studio venivano erogare solo al 50% degli eventi diritto ed abbiamo incrementato questa percentuale fino al 65%, faremo di tutto per trovare ulteriori risorse».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha annunciato che l’opposizione non parteciperà al voto perché, ha chiarito, «non vogliamo essere confusi con chi ha mostrato poca chiarezza verso gli studenti».

Non essendoci altri iscritti a parlare il presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato con 31 voti  favorevoli.

Sul secondo ordine del giorno il consigliere Piero Comandini (Pd) ha proposto un emendamento orale con lo scopo di cancellare dal documento l’ammontare della cifra assegnate all’Arpas, suggerendo di puntare sull’importanza dell’impegno politico.

L’emendamento del consigliere Comandini è stato accolto e successivamente l’Aula ha approvato l’ordine del giorno. Subito dopo è stato approvato anche il terzo ordine del giorno sulla liquidazione dei Consorzi industriali di interesse regionale.

Il Consiglio ha quindi iniziato l’esame dell’ultimo ordine del giorno, relativo al de-finanziamento nei confronti dei Comuni di risorse assegnate per la realizzazione di opere pubbliche.

Il consigliere di Sdl Gianfranco Congiu ha espresso una serie di riserve sul testo, sostenendo che «nella sua attuale formulazione determina forti difficoltà interpretative e di applicazione; perciò, in assenza di modifiche, ci asterremo o voteremo contro».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha criticato il documento, che a suo avviso contiene «troppa fantasia per trovare copertura a situazioni così generiche»

Il consigliere del Pd Luigi Lotto ha affermato che, a parte la stesura del testo, «il tema è importante, perché stiamo individuando la platea dei Comuni beneficiari in maniera puntuale; con la finanziaria del 2015 abbiamo alle amministrazioni locali 90 giorni di tempo per ultimare le opere e chiedere la liquidazioni, ma ci sono stati Comuni che per ragioni oggettive e di forza maggiore non hanno rispettato la scadenza o non hanno neanche presentato neanche domanda». Con l’ordine del giorno, ha precisato, «vogliamo solo dire che quanti, alla data stabilita, hanno ultimato le opere possono essere riammessi ai finanziamenti mentre chi le ha finite dopo resta fuori, però dobbiamo prima sapere quanti soldi ci vogliono e la Giunta lo verificherà».

Il capogruppo di Sdl Roberto Desini ha comunicato che, «a seguito di confronto con gruppo proponiamo il ritiro del documento, perché riteniamo sia utile fare prima gli approfondimenti necessari, altrimenti voteremo contro».

La consigliera Daniela Forma, del Pd, ha ricordato che quello di cui si discute «non è argomento sconosciuto perché ne abbiamo parlato negli ultimi mesi ed era stato richiesta l’applicazione della procedura d’urgenza dell’art.102 nel mese di novembre con l’accordo di tutti i capigruppo ed il parere contrario della Giunta, che ponena l’esigenza di quantificare le risorse necessarie». La realtà che abbiamo di fronte, ha aggiunto, «è quella di tanti piccoli Comuni che hanno carenza di personale o hanno ricevuto in ritardo le comunicazioni da parte della Regione; c’è poi una recente nota dell’Anci che fa presente che il prospetto finanziario lo ha l’assessorato ai Lavori pubblici e ci sono resistenze». Ora, ha concluso, «siccome non abbiamo provveduto con questa finanziaria e ci sono anche opere già realizzate e collaudate, è chiaro che almeno questi Comuni non possiamo esporli al dissesto; chiedo il voto favorevole di tutto il Consiglio».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione l’ordine del giorno, che il Consiglio ha approvato con 23 voti favorevoli e 21 contrari.

Al termine di quest’ultimo scrutinio il presidente ha sottoposto al Consiglio la votazione finale sul disegni di legge n.297 (Disposizioni per la formazione del bilancio di previsione per l’anno 2016 e per gli anni 2016-2018 – Legge di stabilità 2016) e 298 (Bilancio di previsione per l’anno 2016 e bilancio pluriennale per gli anni 2016-2018) che l’Assemblea ha approvato, con 30 voti favorevoli e 15 contrari.

Annunciato l’esame del conto consuntivo del Consiglio regionale, i questori Pier Mario Manca e Alessandro Unali hanno preso posto tra i banchi della Giunta che nel frattempo aveva lasciato l’Aula e il questore Manca, nel ricordare che la relazione è stata approvata dall’intero collegio dei questori (Manca, Unali e Oppi) ha proceduto col darne lettura. Su invito dell’Aula, la relazione si “è data per letta” e Manca ha evidenziato il volume delle spese per il 2016 (71.201.000 euro) e entrate di pari importo, sottolineando che il fabbisogno è garantito dal bilancio regionale, Il questore ha quindi precisato che l’aumento della dotazione rispetto allo scorso anno è giustificata solamente per un minore avanzo di amministrazione. Pier Mario Manca ha quindi concluso riaffermando l’autonomia del Consiglio regionale.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni è intervenuto in tono critico per evidenziare alcune carenze nell’organizzazione (stanze insufficienti, cancelleria, bagni fuori norma) ed ha dichiarato che “il Consiglio è la casa istituzionale del popolo sardo e che come tale deve vedere garantita e salvaguardata la sua dignità”

Il capogruppo di Sdl, Roberto Desini, ha lamentato l’assenza dall’Aula di uno dei tre questori: «E’ un atto di scorrettezza nei confronti dell’intera Assemblea».

Posto in votazione il conto consuntivo (con allegati e prospetti) è stato approvato all’unanimità con 31 favorevoli, così come ha avuto il via libera il bilancio delle attività Corecom 2014.

Posto in votazione il bilancio di previsione, il consigliere del Pd Luigi Ruggeri ha preso la parola per richiamare l’attenzione sulla spesa per i vitalizi, auspicandone la revisione. Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha quindi replicato duramente al consigliere Ruggeri, invitandolo ad affrontare il tema nei modi e nelle sedi opportune, evidenziando come il tema dei vitalizi sia all’attenzione di tutti i gruppi sia di maggioranza che di opposizione.

Posto in votazione il bilancio di previsione del Consiglio, corredato degli allegati, dei prospetti e di ogni altro documento necessario, è stato approvato all’unanimità con 34 favorevoli.

Il presidente Ganau ha quindi tolto la seduta ed ha preannunciato la convocazione del Consiglio a domicilio.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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«Piena volontà di fornire assistenza ai pazienti ADI di area critica (III livello) attraverso Medici e Infermieri della UO di Rianimazione aziendale che volontariamente e individualmente aderiscono al progetto nel rispetto dei limiti di orario stabiliti dal CCNL: questa in estrema sintesi la posizione della ASL 7 riguardo le richieste dei pazienti e dell’Associazione di volontariato Le Rondini.»

Lo scrive, in una nota diffusa oggi, la direzione della Asl 7.

«La Direzione aziendale, in ottemperanza agli accordi assunti durante l’incontro dell’11 marzo in presenza dell’Assessore alla Sanità Luigi Arru – si legge ancora nella nota -, ha avviato immediatamente le procedure per attivare la suddetta modalità assistenziale; per questo si stanno raccogliendo le adesioni volontarie e individuali dei singoli medici e infermieri: sulla base del numero di adesioni verranno organizzati i turni di lavoro finalizzati a garantire la necessaria assistenza, svolgendo l’attività con la necessaria flessibilità pur nel rispetto dei turni di lavoro. Come stabilito dal CCNL di lavoro infatti, potrà essere utilizzato orario aggiuntivo fino a un massimo di 10 ore per Medico e 10 ore per Infermiere, rendicontate tramite timbratura del cartellino. La procedura, indispensabile e imprescindibile si concluderà presumibilmente entro qualche giorno.»

«La Direzione Aziendale, come ribadito dal Commissario Straordinario alla delegazione dell’Associazione le Rondini in occasione dell’incontro del 16 marzo scorso, chiede ai pazienti a ai familiari qualche giorno di pazienza, non si tratta di “parole vane” ma del tempo necessario per poter fornire l’assistenza tramite il personale della Rianimazione con le modalità previste dalla normativa vigente: invitiamo pertanto l’Associazione Le Rondini – conclude la nota -, nell’interesse della tutela della salute dei pazienti, a desistere dall’organizzazione del presidio permanente previsto per domani 31 marzo.»

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«Nonostante gli interventi degli esponenti politici, tra i quali il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, le rassicurazioni, le riunioni e gli accordi formali sottoscritti in merito al servizio Adi di terzo livello del Sulcis, la Asl 7 continua dritta nella sua strada, incurante degli impegni presi.»

Lo scrive in una nota Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«Il 10 marzo scorso – aggiunge il consigliere regionale di Sant’Antioco – è stato siglato un accordo tra l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, il commissario straordinario della ASL 7 Antonio Onnis, i responsabili e i coordinatori infermieristici dei reparti di anestesia e rianimazione del presidio ospedaliero di Carbonia e Iglesias e l’assessore delle Politiche sociali del comune di Carbonia. Un accordo che avrebbe dovuto introdurre importanti novità nella gestione del servizio, riallacciandolo al reparto di Rianimazione dell’ospedale Sirai di Carbonia su base volontaria, così come sollecitato a più riprese dai familiari dei pazienti. Ma, a oggi, non è stato concretizzato nulla e la dirigenza Asl fa melina burocratico-sindacale. Ma non solo: siamo all’assurdo visto che l’azienda sta inviando ai pazienti una comunicazione con la quale chiede la “dichiarazione scritta del rifiuto all’assistenza sanitaria offerta dagli operatori dell’U.O Terapia del dolore, cure palliative e Hospice”.»

«Nel frattempo aumentano i ricoveri (ma questa non è propriamente una novità). E stupisce il comportamento dell’Assessore Arru, che ha messo in campo la sua autorevolezza. Le comunicazioni ai pazienti sono un oltraggio agli impegni presi e all’intelligenza delle persone. Auspico l’intervento (questa volta risoluto) di Luigi Arru – conclude Ignazio Locci – affinché la Asl 7 la smetta di tergiversare e dia seguito agli impegni assunti a suo tempo.»