24 November, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Il Consiglio regionale ha dato il via libera alla proroga dei commissari delle Asl e all’istituzione della Asl unica.
Raimondo Perra, presidente della Commissione e relatore del provvedimento all’ordine del giorno, ha spiegato la ratio della norma: «La proroga del commissariamento delle Asl – ha spiegato Perra – è un atto dovuto non essendosi ancora concluso l’importante processo di riordino degli Enti Locali, a cui si lega anche la riduzione  del numero delle Aziende sanitarie».
E’ stato poi il turno del relatore di minoranza Giuseppino Pinna (Udc), secondo il quale dal provvedimento «emerge in modo palese la volontà della Giunta di mantenere sotto stretto controllo le Asl». Pinna ha contestato senza mezzi termini il commissariamento: «Doveva concludersi il 31 dicembre, siamo invece arrivati alla quarta proroga». L’esponente dell’Udc ha poi accusato la Giunta di voler incentivare una forma di governo straordinario delle Asl: «Sappiamo che questa ulteriore proroga non basterà per portare a termine la riforma – ha concluso Pinna – il commissariamento è un abuso di governo che configura una centralizzazione del potere e risulta essere uno straordinario mezzo di controllo politico sulle Aziende sanitarie».
Anche per Edoardo Tocco (Forza Italia) la proroga non risolve nulla. «Il sistema è bloccato, la proroga non crea vantaggi – ha detto il consigliere di minoranza – meglio definire la questione in modo più corretto affidando pieno mandato ai commissari. La proroga testimonia il disaccordo interno alla maggioranza».
Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha espresso forti perplessità sulla proposta della Giunta di creare una Asl unica: « Ci saremmo aspettati una norma vera – ha rimarcato Locci – nei mesi scorsi avete scritto che prima di mettere mano alla riforma sanitaria occorreva aspettare la legge di riordino degli Enti locali. Ciò non è avvenuto. Non sono inoltre convinto che l’Azienda Unica sia la panacea di tutti i mali. Ci troveremo davanti a un mostro che avrà più potere dell’assessorato». Il consigliere azzurro ha quindi proposto una strada alternativa: «Meglio – ha concluso – disegnare ambiti territoriali ottimali cercando di avvicinare il più possibile il governo della sanità ai cittadini. Sarebbe opportuno spostare il commissariamento più avanti anche perché una discussione di questo tipo merita un serio approfondimento

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha accusato la maggioranza di attuare e di fare annunci che poi non si traducono in fatti concreti. «Il vostro è un metodo di legiferare schizofrenico e offensivo per l’Aula, mai una volta si è portata una norma senza poi apportare modifiche che cambiano le carte in tavola. La Asl unica non riduce il disavanzo della Sanità e non cancellerà lo schiaffo della reintroduzione dell’Irap».
Giudizio negativo, infine, sulla gestione della Sanità da parte del centrosinistra: «Delle cose annunciate non si è visto nulla – ha concluso Zedda – intanto si fanno assunzioni senza scorrere le graduatorie e la spesa farmaceutica aumenta. L’unico risultato è la crescita della spesa sanitaria. Evitiamo in futuro di approvare leggi se poi non vengono applicate».
Secondo Marco Tedde (Forza Italia) tutti i nodi prima o poi vengono al pettine. «Avevate annunciato una riorganizzazione delle Asl ancorata alla legge di riordino degli Enti locali, l’incorporazione del SS. Annunziata all’Università di Sassari e, a Cagliari, del Microcitemico e del Businco al Brotzu. Nulla si è visto – ha detto Tedde – i commissari dovevano essere funzionali all’attuazione della riforma, siamo arrivati alla quarta proroga: è evidente che c’è qualche problema. Sarebbe stato molto meglio tenere i direttori generali che conoscevano lo stato dell’arte. Gli attuali commissari hanno dimostrato di aver studiato poco e male. Hanno fatto più di Carlo in Francia».
Marco Tedde ha poi ricordato che il deficit è cresciuto negli ultimi 12 mesi di 250 milioni di euro: «In alcune Asl non c’è responsabile dell’anticorruzione, alcune nominano consulenti siciliani, evidentemente ci sono delle esigenze da soddisfare – ha attaccato l’esponente dell’opposizione – la vostra è una gestione della sanità connotata da sprechi e completamente asservita alla politica».
Michele Cossa (Riformatori), rivolgendosi al presidente della Regione Francesco Pigliaru, ha ricordato la norma licenziata ieri dal Consiglio che introduce nuove tasse per la copertura del disavanzo della sanità. «Ieri la maggioranza ha approvato un provvedimento drammatico – ha detto Cossa – lei più di chiunque altro può valutarne l’impatto. Quella che è stata definita l’esplosione della spesa sanitaria in realtà non si coglie dai dati della Ragioneria dello Stato. Si tratta di uno sforamento limitato che non giustifica un provvedimento lacrime e sangue». Michele Cossa ha comunque riconosciuto l’urgenza di porre mano alla riforma della sanità: «Ciò che occorre spezzare è la ripresa di una spirale perversa della spesa – ha sottolineato – la quarta proroga del commissariamento non indica però un percorso per capire quale destino avrà la nuova rete ospedaliera e quale sarà il riordino complessivo del sistema».
Il consigliere dei Riformatori ha infine mostrato apprezzamento per l’ipotesi di una Asl unica. «Può rappresentare il primo passo verso la razionalizzazione della spesa. Su questo fronte – ha concluso Cossa – vogliamo fare un’apertura di credito alla Giunta».
Il consigliere Stefano Tunis (Fi) ha definito giunta e maggioranza “talmete inadeguati da sembrare grottesch”. «Non siete riusciti a fare la riforma sanitaria e invece di chieder scusa e limitarvi alla richiesta di proroga dei commissari, pretendete di spacciare per una norma laa dichiarazione di intenti per istituire la Asl unica». L’esponente della minoranza ha quidni invitato l’esecutivo a fornire materiale utile e studi che rafforzino la proposta della Giunta ed ha domandato: «Chi è il manager in grado di guidare questo mostro che vi proponete di creare? Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-FdI) ha dichiarato che la proposta della Giunta certifica “l’ennesima incompiuta” e rappresenta “l’ennesimo annuncio” dell’esecutivo regionale. L’esponente della minoranza ha accusato la Giunta di procedere con continui rinvii su urbanistica, sanità, enti locali: avete paura del vostro fallimento. «L’azienda sanitaria unica è una follia – ha affermato Truzzu – e dove è stata istituita non ha prodotto i risultati attesi». Il consigliere di Fratelli d’Italia ha chiesto notizie sulla istituzione della centrale unica d’acquisto ed ha concluso invitando l’assessore Arru a rassegnare le dimissioni prima dell’approvazione della legge che istituirà l’azienda unica: perché l’assessorato della Sanità non servirà più a niente.
Il consigliere del Pd, Salvatore Demontis, ha salutato con favore la proposta per l’istituzione della Asl unica “con l’obiettivo di ridurre la spesa sanitaria” ed ha definito “paradossale” il dibattito suscitando le proteste di banchi della minoranza. «Il centrodestra ci accusa di non aver fatto in un anno e mezzo quello che loro non hanno fatto in cinque anni», ha proseguito l’esponente della maggioranza che è stato contestato ancor più duramente dai consiglieri dell’opposizione. Il presidente del Consiglio ha quindi sospeso i lavori ed alla ripresa i consiglieri della minoranza hanno lasciato in Aula come segno di protesta verso il consigliere Demontis.
Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, ha chiesto la parola per «chiosare l’atteggiamento dei colleghi del centrodestra» ma il presidente del Consiglio è intervenuto per affermare che «non è permessa la censura di alcun atteggiamento».
Il capogruppo del Misto, Fabrizio Anedda (Prc), ha criticato la nuova richiesta di proroga per i commissari Asl, avanzata dalla Giunta regionale («non sono bastati dodici mesi ne chiedete altri sei»). «Basta prendere tempo per affrontare le criticità – ha tuonato il consigliere della maggioranza – è ora di dare un segnale a coloro che vedono aumentate le tasse per ripianare i debiti della sanità».
Il capogruppo di “Soberania&indipendentzia”, Emilio Usula (Rosso Mori) ha ricordato la sua esperienza lavorativa nel campo della sanità ed ha affermato di aver visto nei suoi 34 anni di professione medica “clientele, sprechi, inefficienze e consulenze”. «Ho visto al governo della sanità la partitocrazia e non la meritocrazia», ha proseguito l’esponente della maggioranza, «e ci sono colpe trasversali alle quali la giunta cerca di porre rimedio». «Pur non essendo del tutto convinto che un’unica Asl porti risparmio e efficacia – ha concluso Usula – vedo l’intenzione politica positiva e per questo dichiaro il mio favore alla istituzione di un’unica Asl in Sardegna».
Francesco Agus  (Sel Sardegna), intervenendo nella discussione generale, ha fatto riferimento al provvedimento preso ieri dal Consiglio che inasprisce le tasse per risanare il disavanzo del settore sanitario. Per Agus, si è trattato di un provvedimento emergenziale che certo non risolve i problemi delle ASL. Il presidente della Prima commissione è convinto che nella sanità bisogna cambiare passo e mettere in atto provvedimenti adeguati  per evitare gli sprechi.
Angelo Carta (Psd’Az) ha detto che  non si sta processando il passato o il presente ma il dibattito serve per capire se questo emendamento presentato dalla giunta sia  efficace o meno.
Attilio Dedoni (Riformatori sardi)  ha ribadito la necessità di una riforma seria. Il capogruppo dei Riformatori ha detto di essere d’accordo con l’ipotesi di una unica Asl che farebbe, tra l’altro, risparmiare circa 3 milioni di euro l’anno.
Per Gianluigi Rubiu (Udc Sardegna) questo disegno di legge rappresenta la sconfitta della politica e della democrazia. Il commissariamento, infatti, è uno strumento straordinario. Ma nel settore sanitario è la quarta volta che si prorogano i commissari, quindi la giunta vuole abusare di un sistema che non ha nulla di democratico. Solo uno stolto non capisce che tra tre mesi il Consiglio sarà chiamato  votare un’altra volta la proroga dei commissari.
Pietro Cocco (Pd) ha voluto riportare il dibattito su un giusto binario. Stiamo discutendo di un emendamento che prevede che dal 1 luglio 2016 esisterà un’azienda sanitaria unica regionale. Di questo stiamo parlando. La proroga dei commissari è solo un dettaglio. Cocco ha ribadito che il centrosinistra vuole le riforme. La sanità va riformata perché i costi sono esorbitanti. Proviamo con l’azienda sanitaria unica regionale: è una strada nuova che ci può dare nuove speranze di una sanità migliore. Il capogruppo del Pd ha rimandato al mittente le critiche sulle consulenze dicendo che in questa legislatura sono state ridotte del 30%.
Pietro Pittalis (FI), parlando del provvedimento approvato ieri dal Consiglio, ha ribadito che è sbagliato e di dubbia legittimità. La responsabilità è però della Giunta e della maggioranza. Pittalis ha dichiarato di essere d’accordo con Pietro Cocco sul fatto che  il sistema sanitario vada  riformato. Si tratta di individuare gli strumenti e il metodo da utilizzare. Il 17 novembre del 2014, ha ricordato Pittalis, il Consiglio ha approvato una legge di riforma del sistema sanitario in cui la maggioranza dava  indicazione per una riforma del sistema che sembra contraddica quello che vuole  fare oggi. Nella legge 23 del 7 novembre avete messo in evidenza che la legge avvia il processo di riorganizzazione delle ASL ipotizzando, non la creazione di una azienda unica, ma la creazione di un sistema con più ASL. Cosa è cambiato in questo anno? Quale è la filosofia nuova? Noi vogliamo capire quale è la posizione della maggioranza. Inoltre, in quella legge avevate previsto alcune incorporazione alla Asl di Sassari e di Cagliari. Avete cambiato idea? Sembra tutto in contraddizione. Chiusa la discussione generale, il presidente Ganau ha dato la parola all’assessore della Sanità Luigi Arru che ha difeso il provvedimento approvato ieri dal Consiglio. E’ stata una scelta difficile e impopolare non è stata fatta a cuor leggero, ma stiamo lavorando per una sanità moderna ed efficiente. Abbiamo fatto di tutto per non aumentare le tasse dei sardi per coprire il disavanzo, ma non si poteva fare diversamente, anche perché in Sardegna quasi la metà della popolazione è esente da ticket. Dobbiamo poi prendere atto che la sanità costerà sempre di più anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione e dobbiamo fare i conti anche con i ricoveri inappropriati (circa 14.000 in un anno). Stiamo puntando alla riorganizzazione progressiva della rete ospedaliera e alla fornitura di servizi che garantiscano, come il servizio di elisoccorso h24, la sicurezza per i sardi di essere soccorsi e curati nel miglior modo possibile.
Il presidente ha messo in votazione il passaggio agli articoli. L’Aula ha dato il via libera all’esame dell’articolato con 30 sì, 19 no. L’Aula è poi passata all’esame dell’articolo 1 e delle relative proposte di correzione. Il presidente Ganau ha chiesto il parere del presidente della Commissione Raimondo Perra che ha chiesto cinque minuti di sospensione per valutare il contenuto di alcuni emendamenti.
Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha invitato la maggioranza a una valutazione attenta di alcune proposte dell’opposizione, in particolare sugli emendamenti che introducono un divieto di proroga per i commissari che non si sono distinti per una corretta gestione delle Asl. Il presidente Ganau ha accolto la richiesta di Raimondo Perra e sospeso la seduta per cinque minuti. Alla ripresa dei lavori il presidente della Commissione “Sanità” ha dato parere favorevole solo all’emendamento della Giunta che propone la creazione della Asl unica. Ha quindi preso la parola il consigliere dell’Uds Mario Floris che ha stigmatizzato il contenuto del disegno di legge: «Nessuno è in grado di valutare gli effetti di questo provvedimento. Manca un disegno organico sulla sanità come manca su tutti gli altri settori – ha sottolineato Floris – non ci possiamo permettere il lusso di fare una riforma senza prima valutarne le conseguenze, occorre capire se il rimedio individuato sarà peggio del male. I consiglieri devono essere messi in grado di lavorare al meglio».
L’ex presidente della Regione ha quindi lamentato la carenza negli organici del Consiglio regionale: «Mancano 94 unità su 228, l’Ufficio Studi non è in grado di funzionare, il Consiglio deve essere messo in grado di operare – ha concluso Floris – la sanità non è una materia qualunque, occorre tenere conto delle esigenze dei cittadini. Asl unica rimedio di tutti i mali? Me lo auguro ma nessuno può dire con certezza che è così».
Il presidente Ganau ha risposto alle lamentele del consigliere Mario Floris. «Siamo al lavoro per risolvere i problemi e potenziare il Consiglio, presto presenteremo una proposta per una rivisitazione della pianta organica».
E’ poi intervenuto il consigliere Christian Solinas (Psd’az) che ha espresso dubbi sulla utilità dell’emendamento presentato dalla Giunta: «Ci troviamo davanti a un’eterogenesi dei fini oppure si tratta di un ritorno del Gattopardo: si cambia tutto perché non cambi niente?».
Christian Solinas ha poi fatto notare che la prima stesura dell’emendamento affiancava al direttore della Asl unica una serie di sub commissari. di questo ora non c’è più traccia: «Di fatto si sarebbe spostato in  capo al direttore generale la nomina dei sub commissari – ha detto il consigliere dei Quattro Mori – c’è da parte di tutti la volontà di capire quale sarebbe la migliore riforma. Oggi ci occupiamo troppo di struttura amministrativa e lasciamo da parte la qualità della prestazione sanitaria. Non vorrei che dopo l’idromostro (Abbanoa) si creasse un Ciclope sanitario (Asl unica) che gestisce 2,8 milioni di euro. La somma di inefficienze non può generare efficienze, la somma di debiti rischia di creare un debito ancora più grande». Rispondendo al collega Pietro Pittalis, il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha precisato di non avere dato nessuna fiducia alla Giunta. «Prendiamo semplicemente atto di un annuncio – ha rimarcato Cossa – l’unica certezza finora è l’introduzione di nuove tasse. Detto questo, occorre riconoscere che formule magiche non ne ha nessuno. Un modo di mettere freno alla crescita della spesa è quello di centralizzare la catena di comando e individuare una centrale unica di acquisti. Dopo 30 anni i tempi sono maturi per fare una scelta di questo genere. A una condizione: che a governare il processo non venga mandato un personaggio qualunque, servono obiettivi chiari». Michele Cossa ha poi illustrato gli emendamenti all’emendamento della Giunta. «Si tratta di proposte migliorative – ha affermato l’esponente della minoranza – per applicare ai commissari la disciplina dei direttori generali; impedire la nomina di chi ha fatto il commissario nei cinque anni precedenti; introdurre elementi di valutazione per chi è iscritto all’albo dei direttori generali; stabilire l’incompatibilità tra i direttori che concorrono a stilare le graduatorie e vietare di nominare i commissari che hanno rifiutato gli atti alla Commissione d’inchiesta e quelli che hanno chiuso i bilanci in perdita». Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione gli emendamenti all’emendamento della Giunta. Il consigliere Cossa ha chiesto un “sussulto di dignità” sull’emendamento n. 219 con il quale si chiedeva di impedire la nomina dei commissari che non hanno fornito i dati richiesti alla Commissione di inchiesta sulla Sanità. «Alcuni commissari si sono comportati in modo oltraggioso nei confronti del Consiglio, hanno trovato mille pretesti per ritardare l’indagine. I dati forniti sono difficilmente decifrabili. Occorre dare un segnale, la Commissione d’inchiesta non è stata in condizione di operare».
Tutti gli emendamenti sono stati respinti dall’Aula. Gianfranco Ganau ha quindi messo in discussione l’emendamento sostitutivo totale n.214 con il quale si impegna l’esecutivo ad adottare un disegno di legge entro 30 giorni per l’istituzione della Azienda sanitaria unica.
Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha espresso dubbi sulla scelta dell’esecutivo: «In Sardegna si poteva cercare soluzioni differenti – ha detto  è difficile dire sì alla Asl unica se ancora non si conosce la riforma degli Enti locali». Secondo Alberto Randazzo (Forza Italia) la Asl unica rappresenta un compromesso. «L’emendamento originale era diverso – ha affermato – non credo che esista un Sergio Marchionne per la gestione di un’azienda pubblica». Il consigliere Michele Cossa (Riformatori) ha chiesto la votazione per parti dell’emendamento 214. Il presidente del Consiglio ha accolto la richiesta ed ha posto in votazione il primo comma (relativo all’istituzione dell’azienda unica) che è stato approvato con 33 favorevoli e 12 contrari; quindi ha posto in votazione il comma secondo (proroga dei commissari Asl) che è stato approvato con 31 favorevoli e 14 contrari.
Il presidente del Consiglio ha dichiarato decaduti tutti gli altri emendamenti presentati all’articolo, tranne il n. 212 (soppressione dell’articolo 2), ed ha altresì dichiarato l’emendamento 213 inammissibile. Il primo firmatario dell’emendamento 212, il capogruppo di Forza Italia, ha dichiarato il ritiro ed il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’articolo 2 (Entrata in vigore) che è stato approvato.
Approvato anche l’ordine del giorno presentato da tutti i capigruppo che proroga il termine, 31 luglio 2016, entro il quale la commissione d’inchiesta sui costi della sanità dovrà riferire al Consiglio regionale. Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa, ha proposto che si proceda con la modifica della legge a seguito dell’approvazione dell’emendamento 214. Il presidente del Consiglio ha proceduto con la messa in votazione del testo finale della legge che è stato approvato e il presidente Ganau ha quindi formulato gli auguri di Buone Feste ed ha ricordato, prima di dichiarare chiusi i lavori, che, così come concordato dalla conferenza dei capigruppo, il Consiglio è convocato il 7 gennaio 2016, alle 16.00, con all’ordine del giorno il disegno di legge sul riordino del sistema degli Enti locali.

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha siglato l’intesa con la Capitaneria di Porto di Cagliari per l’aggiornamento nel prossimo biennio del Piano di raccolta e di gestione dei rifiuti e dei residui del carico prodotti dalle navi che fanno scalo nel porto turistico di Teulada.

Approvata, su proposta dell’assessore Luigi Arru la convenzione che consentirà il pagamento dei ticket sanitari per le prestazioni specialistiche anche negli uffici postali della rete “sportello amico”.
L’accordo prevede che il servizio possa essere esteso a tutti gli uffici postali e con il pagamento anche on line. E’ stata approvata la programmazione 2016 per la salute mentale e l’assegnazione alla Asl di Lanusei di poco più di 42mila euro per ammodernamento tecnologico, da economie da ribasso d’asta maturate dall’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari.
Sono stati, inoltre, approvati lo stanziamento di 150mila euro a favore di alcune categorie di pazienti affetti da malattia rara; il sistema tariffario delle Rems; le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza; le linee di indirizzo sull’organizzazione sanitaria in occasione di eventi e manifestazioni programmate.
La Giunta ha deciso di stanziare quasi 1 milione di euro del Fondo ambiente come contributo comunale per la realizzazione di ecocentri. Le risorse vengono attribuite sulla base delle particolari esigenze manifestate dai comuni di Alghero, Nughedu Santa Vittoria, Esterzili, Codrongianus, Galtellì, Burgos, Cabras, San Teodoro, Sedilo, Loiri Porto San Paolo e Lunamatrona. Gli enti locali finanziati dovranno cofinanziare l’intervento fino a concorrenza dell’importo totale dei lavori.
Sono state adottate, come proposto dall’assessore Elisabetta Falchi, le direttive di attuazione, criteri e modalità di erogazione degli aiuti a sostegno delle Associazioni degli allevatori. Prorogata inoltre alla fine di aprile la data entro la quale sarà possibile finanziare iniziative collaterali a Expo 2015 da realizzarsi entro sei mesi dal termine della manifestazione. Approvato il programma gli interventi per l’internazionalizzazione delle produzioni lattiero-casearie ovi-caprine che va ora notificato alla Commissione europea e il progetto sperimentale presenato da Agris che individua le aree da sottoporre a sperimentazione e le procedure per avviare, implementare e monitorare le attività previste dal piano sulle opportunità economiche ed ambientali della canapa.
Via libera su proposta dell’assessore Raffaele Paci alla ricognizione e alla ratifica dei progetti della Programmazione unitaria che fanno riferimento ad assegnazioni sul Fondo per le aree sottoutilizzate cioè il Fondo di sviluppo e coesione, e al Bilancio regionale 2015.
Su proposta dell’assessore dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda sono stati definiti gli obiettivi generali e gli indirizzi strategici per la gestione dell’Ente Acque della Sardegna (Funzioni di indirizzo e controllo) con la ridefinizione del Piano indicatori e assegnati ad Area 270mila euro nell’ambito del Bilancio 2015.
La Giunta accogliendo la proposta dell’assessore Cristiano Erriu ha nominato Elisabetta Manella commissario ad acta per l’adozione del Piano Particolareggiato del Centro storico nel comune di Escalaplano.

Palazzo della Regione 3 copia

 

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano di concerto con l’assessore della Sanità Luigi Arru, ha oggi approvato il Piano regionale di protezione, decontaminazione, smaltimento e bonifica dell’ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto.
«Per la prima volta la Sardegna si è dotata di un Piano regionale dell’amianto a cui ora possiamo dare esecutività: conosciamo bene la gravità del problema, abbiamo mantenuto l’impegno di approvare il Piano entro l’anno – ha detto l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano -. Abbiamo lavorato coralmente e sentito i territori perché per noi è prioritario arrivare a garantire condizioni di salubrità ambientale e di sicurezza sui luoghi di lavoro, individuando eventuali situazioni di pericolo causate dalla presenza di amianto. Risorse per l’attuazione del Piano sono state inserite nella proposta per il Patto per il Sud».
Il documento è stato ampiamente condiviso negli incontri pubblici sul territorio regionale e tutte le considerazioni ambientali ricevute sono state attentamente valutate dagli uffici degli assessorati. Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano, oltre che implementare il censimento dei siti per procedere con la bonifica, è prevista l’informazione del pubblico e la formazione degli operatori per l’applicazione delle corrette tecniche smaltimento dei rifiuti. Proseguirà la sorveglianza sanitaria degli ex esposti, garantita in tutti i Servizi PreSAL delle ASL. In funzione delle classi di priorità degli interventi verranno definiti i tempi e le modalità per le operazioni di bonifica e smaltimento dei materiali contenenti amianto, sia ad opera di soggetti pubblici che privati. Infine, si assisterà alla semplificazione delle procedure per la rimozione di piccole quantità di amianto provenienti da abitazioni civili.

 

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e gli assessori della Programmazione e della Sanità, Raffaele Paci e Luigi Arru, hanno illustrato questa mattina il piano di rientro per rimettere ordine nei conti della sanità, con l’eliminazione di sprechi e doppioni, riqualificazione e razionalizzazione il servizio sanitario regionale. Sono previste dieci aree tematiche su cui intervenire, con ventidue programmi operativi e risparmi per oltre 328 milioni di euro.
«Vogliamo una sanità di gran lunga migliore, e per averla dobbiamo combattere gli assurdi sprechi che negli anni scorsi si sono moltiplicati senza controllo e che sono il peggior nemico della qualità» ha detto il presidente Pigliaru aprendo l’incontro con la stampa. Per assicurare servizi adeguati ai tempi e che rispondano alle esigenze dei nostri cittadini, occorre una gestione attenta dell’aspetto economico. È una riforma molto difficile e che tocca tanti interessi, ma è tempo di mettere ordine. La Giunta sta facendo una fortissima assunzione di responsabilità insieme a tutta la maggioranza, con cui interloquiamo costantemente per correggere gli errori e raggiungere il risultato migliore. Serve uno sguardo lungo: quando vedremo una sanità che non spreca e che garantisce buoni servizi, tutti capiranno quanto non andava prima.
«Stiamo facendo un’operazione di verità e di trasparenza – ha detto l’assessore Paci -. Vogliamo rientrare dalla inefficienza e dagli sprechi e avere una sanità che abbia risorse per fare investimenti e dare servizi migliori ai cittadini. Dobbiamo rimediare a quanto abbiamo ereditato dal passato, abbiamo il dovere di rimettere ordine nella spesa della Sanità».
«Il piano di rientro che porteremo avanti – ha precisato l’assessore Arru – è all’insegna della riqualificazione del sistema sanitario. Si tratta di azioni che si sviluppano in un triennio, alcune già avviate, come la rete ospedaliera e quella territoriale”.
I Piani di rientro sono stati introdotti con la legge finanziaria del 2005: le Regioni in disavanzo sono tenute a procedere ad una ricognizione delle cause dello squilibrio economico e all’elaborazione di un programma operativo di durata non superiore al triennio che, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza, avvii la riorganizzazione, la riqualificazione o il potenziamento del Servizio sanitario regionale.
Il Piano di rientro 2016-2018 è articolato in Aree tematiche e Programmi operativi e individua i settori su cui intervenire: si parte dalla governance del piano stesso, con controlli dei Lea (livelli essenziali di assistenza) e monitoraggio dell’andamento della spesa trimestrali, con verifiche su bilanci preventivi e consuntivi, la certificabilità dei bilanci in sanità, il potenziamento del sistema informativo regionale, i rapporti con gli erogatori (riqualificazione della rete dei laboratori, revisione delle tariffe e verifica dell’appropriatezza delle prestazioni specialistiche, revisione dell’offerta per dialisi, riorganizzazione della rete dei servizi di radiologia). Ci sono poi le azioni già avviate con la riforma della rete ospedaliera (con risparmio di 134 milioni) e la riorganizzazione delle cure primarie territoriali; interventi di promozione e tutela della salute mentale, interventi di riqualificazione delle reti a carattere socio-assistenziale, la sanità penitenziaria, della quale va ridisegnato l’assetto organizzativo, così da condurre i costi a un valore il più vicino possibile all’assegnazione statale, la riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza, con la nascita dell’Areus, la razionalizzazione e riqualificazione del personale delle due attuali Centrali operative, del Centro di coordinamento trapianti, della struttura regionale di Coordinamento Sangue. L’ottava Area tematica riguarda la Ridefinizione delle regole del Sistema: comprende la riorganizzazione delle Aziende sanitarie (riduzione del loro numero e definizione delle funzioni) e l’avvio dell’Areus. Si prosegue con i Rapporti con l’Università, i Protocolli di intesa da aggiornare con i due Atenei, la necessità di rafforzare l’integrazione tra universitari e Servizio Sanitario regionale.
Altro punto qualificante del Piano di rientro è la centralizzazione degli acquisti di beni e servizi, con un risparmio di circa 48 milioni di euro, mentre, per quanto riguarda il personale, con il nuovo assetto istituzionale verranno approvate le nuove Linee tendenziali per la distribuzione tra le aziende sanitarie, alla fine del 2016 potranno esserci le nuove piante organiche, entro il 2017 i primi concorsi unici regionali.
Sul controllo della spesa farmaceutica – altra voce importante del PdR – sono state già avviate azioni per il monitoraggio dell’appropriatezza prescrittiva dei farmaci, sia sul versante territoriale che su quello ospedaliero. Verrà introdotto l’hub unico dei farmaci, uno per l’Area vasta di Cagliari, l’altro per quella di Sassari, ci sarà l’acquisto centralizzato anche per la protesica.
Gli ultimi programmi operativi riguardano il governo clinico e la qualità delle cure, la promozione della salute e gli interventi di sanità pubblica.
Il riordino della rete ospedaliera, secondo le stime del Piano di rientro, porterà a un risparmio di 114 milioni, 47 milioni in meno si spenderanno grazie al sistema di acquisti centralizzato, 36 milioni risparmio dalle azioni, in parte già avviate, di contenimento della spesa farmaceutica, 18 milioni con due soli centri per il farmaco e la riduzione delle giacenze. Il nuovo assetto delle ASL dovrebbe comportare un risparmio immediato di 11 milioni 400mila euro.

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Medicina è soprattutto innovazione, per trovare cure e metodologie sempre più all’avanguardia. Ecco perché l’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari ha messo in gara le sue migliori risorse nel Primo Forum Innovare per eccellere, la cui giornata conclusiva con la premiazione dei lavori migliori si terrà domani (sabato 19 dicembre, inizio alle ore 9.00) nell’Aula Rossa dell’asse didattico della Cittadella universitaria di Monserrato. Alla premiazione parteciperà anche il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo e l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru.

«Abbiamo deciso – spiega Giorgio Sorrentino, commissario straordinario dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari – di dedicare e intitolare questo premio a Roberto Sequi, che ha guidato questa Azienda con spirito innovatore ed eccellente. Con l’era dei trapianti in Sardegna, ha messo sempre davanti a tutto il servizio agli altri e la continua ricerca dell’organizzazione delle migliori cure e terapie possibili. Insomma, è l’emblema di come deve essere il medico.»

Il primo“Forum Innovare per eccellere – Roberto Sequi”  è un vero e proprio contest dove si mettono in gara piani di ricerca importanti e tutti importanti all’innovazione delle cure e dei processi di diagnosi. I progetti presentati sono stati 37.

La giuria interna – costituita dal prorettore Francesco Marongiu, dal Direttore Sanitario dell’Aou di Cagliari Oliviero Rinaldi, dal Direttore S.C Medicina Legale Ernesto D’Aloja , dal responsabile S.C Servizio Tecnico Cristian Cocco, dalla coordinatrice infermieristica Lucia Mulas – ha selezionato 8 progetti che si sfideranno nel corso della giornata finale davanti alla Giuria esterna composta da: Aldo Caddori. direttore struttura complessa Medicina dell’ospedale Santissima Trinità di Cagliari, Michele Camerota, docente Storia della Scienza Università di Cagliari, Giorgio Magon Direttore SITRA IEO Milano, Graziella Pintus Commissario Straordinario del Brotzu, Elisabetta Trinchero (Bocconi).

I lavori non selezionati per la fase finale verranno presentati sotto forma di poster e parteciperanno ad uno speciale premio che verrà assegnato da una giovane giuria di medici specializzandi e neolaureati in professioni sanitarie.

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Luigi Arru 2

Dalla Regione arrivano 400mila euro per progetti di promozione e diffusione dello sport in favore dei soggetti diversamente abili. Le risorse verranno ripartite tra i Plus, per un ammontare di 10mila euro a ciascuno degli otto ambiti, mentre i restanti 320mila euro saranno suddivisi in base alla popolazione di ogni provincia.

«Per le persone con disabilità è una opportunità importante quella di praticare una attività sportiva – spiega l’assessore Arru – è un’occasione di miglioramento della qualità della vita e, al contempo, di aggregazione e integrazione. In Sardegna operano diverse associazioni che lavorano con persone con disabilità e che, nell’ultimo programma di sport-terapia regionale, hanno coinvolto un migliaio di atleti con handicap.» Per questo l’assessore ha proposto le associazioni sportive, iscritte all’Albo regionale e che operano esclusivamente nel campo della disabilità, possano accedere al finanziamento di un solo progetto e che l’importo massimo finanziabile per progetto sia di 20mila euro.

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Palazzo della Regione 2 copia

Via libera al Piano di riorganizzazione e di riqualificazione del servizio sanitario regionale. L’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru ha dato inoltre il via libera alla modifica dell’accordo tra Regione e Federfarma per la distribuzione di medicinali del Prontuario farmaceutico ospedale-territorio, che anticipa uno sconto su circa la metà dei farmaci contenuti nel Pht. Sono stati, inoltre, prorogati di sei mesi i piani personalizzati della 162/98 per disabili gravissimi ed è stato assegnato all’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna un contributo di 600mila euro per attività straordinarie.
Su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, è stata approvata la delibera di aiuto all’avviamento delle organizzazioni dei produttori (OP), delle loro unioni (OC) non ortofrutta e dei consorzi di tutela delle produzioni con marchio di origine. Si è intervenuti inoltre per adeguare le direttive di attuazione all’art. 19 del Reg. (UE) n.702/2014 della Commissione del 25 giugno 2014. Con la delibera si è approvato anche il programma di spesa da destinare al settore pari a 390mila euro. L’Esecutivo ha inoltre dato il via libera agli aiuti, circa 100mila euro, per il risarcimento degli operatori del settore ittico per i danni causati dai delfini ed ha dato il via libera all’esecutività del riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi di Argea e al conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2014 di Argea.
Per l’anno Accademico 2016/2017 l’importo della tassa universitaria per il diritto allo studio sarà stabilita in base a tre fasce di reddito, applicando il minimo di quanto previsto a livello nazionale: 120 euro per gli studenti che hanno una condizione economica non superiore all’indicatore Isee, 140 euro per coloro che superano il minimo, e 160 euro per gli universitari che dichiarano il doppio rispetto all’Isee stabilito.
La Giunta regionale ha approvato la proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, di riprogrammazione delle risorse finanziarie di 1,5 milioni di euro per gli interventi urgenti di difesa della fascia costiera dai fenomeni di erosione e dissesto geomorfologico ad Alghero, Dorgali e Valledoria. Gli interventi prevedono specifici progetti per la tutela delle coste in condizioni di particolare criticità. Gli stanziamenti sono così ripartiti: 750mila euro al comune di Valledoria, per ulteriori lavori a seguito dei cedimenti della falesia, e 600mila euro al comune di Dorgali per interventi integrativi di difesa costiera. Ad Alghero arriveranno 150mila euro, per i primi lavori urgenti di difesa costiera nel lungomare.
Su iniziativa della Presidenza, è stata approvata la modifica necessaria per procedere al bando di alienazione delle quote della SO.GE.A.OR S.p.a., in liquidazione volontaria dal 2011. La delibera dà mandato all’assessore ai trasporti di partecipare al bando di vendita delle quote sociali e di proporre all’assemblea dei soci le modifiche statutarie necessarie.

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Il ministero della Salute ha dato il via libera all’esportazione del maialetto sardo termizzato che partirà mercoledì 16 dicembre.
«E’ un importante risultato, atteso da tempo e frutto della collaborazione responsabile tra i soggetti della filiera suinicola e le istituzioni» afferma l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, che ricorda il lavoro svolto insieme alle colleghe dell’Agricoltura e dell’Ambiente, Elisabetta Falchi e Donatella Spano, con i rispettivi assessorati; l’importante ruolo dell’Unità di progetto per la peste suina, guidata dal direttore generale della Presidenza, Alessandro De Martini; l’azione propositiva e fondamentale di Coldiretti e Assica.
«Il maialetto sardo – conclude l’assessore della Sanità –  può tornare sulle tavole degli italiani per le feste imminenti e lo fa in assoluta sicurezza.»

 

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Chiarezza dei conti, verità sui numeri, linearità dei percorsi per garantire ai sardi il massimo impegno nel riparare ai danni ereditati nella gestione della Sanità dalla precedente legislatura. L’obiettivo è risanare il debito generato dalla sanità che da sola costa più della metà del bilancio totale della Regione, anche grazie a un Piano triennale di Rientro del disavanzo in Sanità.

Le caratteristiche principali della Finanziaria per il 2016, che conta circa 130 milioni in più di entrate da compartecipazioni erariali rispetto all’anno scorso, sono state illustrate oggi dall’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci ad associazioni sindacali e datoriali. Una manovra che porta avanti le grandi novità introdotte dalla precedente, come l’integrazione dei fondi, il mutuo infrastrutture e il pareggio di bilancio, e che avvia una operazione di rientro dal debito della Sanità calibrata sui prossimi tre anni. La manovra prevede che vengano messi a disposizione del comparto Sanità almeno 400 milioni aggiuntivi rispetto al bilancio 2015. Per coprire in parte questo importo, la Giunta proporrà al Consiglio regionale – che avrà l’ultima parola – di accogliere la proposta di ritoccare le aliquote dell’addizionale Irpef, attualmente ferma alla quota più bassa consentita, l’1,23% per tutti: si arriverà, con un criterio a scaglioni e progressivo, fino a un massimo del 3,3% (1,23% per i redditi sotto i 15 mila euro, 2,70 sino a 28 mila, 3,10 tra i 28 e i 55 mila euro e 3,33% sopra i 55mila). Un aumento che riguarderà solo le fasce più abbienti della società, mentre le più deboli non verranno toccate, e che accompagnerà il Piano di rientro dal debito della Sanità, illustrato alle associazioni dall’assessore della Sanità Luigi Arru. Non sarà invece per ora introdotto il ticket su ricette e medicinali.

Con il ritocco dell’Irpef la Giunta conta di incassare circa 210 milioni di euro aggiuntivi, da sommare ai circa 130 che si stima potranno arrivare in entrata grazie a un ciclo economico più favorevole e ai tagli di una spending review ancora più severa. «Si tratta di una tassa di scopo, cioè finalizzata a un obiettivo preciso, e temporanea perché contiamo di tenerla in vigore per tre anni cioè fino al risanamento della Sanità – ha detto l’assessore Paci -. Non possiamo più far finta di niente, non possiamo più girarci dall’altra parte e lasciare che il debito della Sanità continui a crescere. Abbiamo il dovere preciso e non più rinviabile di intervenire, di riportare ordine nei conti della Sanità, di riconsegnare ai sardi una Regione risanata, che è anche un dovere nei confronti delle future generazioni. Per anni si è lasciato che il costo complessivo della Sanità aumentasse: ora non c’è più tempo, bisogna intervenire. Quella di chiedere per un periodo di tempo limitato un contributo ai cittadini più abbienti, sacrificio da accompagnare a una spending review complessiva che riguarda tutto l’apparato regionale e a un Piano di rientro della Sanità, è l’unica strada e la più equa per poter continuare a garantire i servizi ai cittadini e politiche in tutti i settori. Il bilancio della Regione è fatto quasi completamente di spese fisse, e quelle non si possono ridurre. Le spese libere nel bilancio regionale sono poche e non vogliamo rinunciarci. Giusto per fare qualche esempio, non vogliamo certo ridurre gli stanziamenti dei 30 milioni per le povertà, 22 del fondo Università, 10 per il trasporto disabili, 18 per le scuole paritarie, 7 per i musei, 6 per il cinema, 5 per la ricerca e così via. Lo ripeto – ha concluso il vicepresidente della Regione -, le spese obbligatorie mangiano quasi completamente il bilancio della Regione, e per risanare il debito in sanità che abbiamo ereditato l’unica alternativa all’aumento dell’Irpef era azzerare – tutti e completamente – i servizi ai cittadini sardi. Una cosa impensabile».

«Faremo un piano di rientro per l’intera filiera, quasi un piano industriale della Sanità sarda – ha spiegato l’assessore Arru -. Da oltre un anno abbiamo un tavolo di monitoraggio per verificare i conti e abbiamo già ridotto il disavanzo rispetto a ciò che abbiamo trovato quando la Giunta si è insediata. Siamo consapevoli che la Sanità attuale assorbe molte risorse ed è per questo che sono indispensabili le riforme che stiamo portando avanti, la nuova rete ospedaliera e la rete territoriale: riorganizziamo il sistema, senza intaccare il diritto alla salute delle persone». Il Piano completo di rientro sarà presentato martedì prossimo in Giunta.

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Luigi Arru 62

La Giunta regionale ha autorizzato stamane le Aziende sanitarie a contrarre un’anticipazione di cassa nei limiti degli importi dettagliati nella delibera proposta dall’assessore Luigi Arru. Ciò in corrispondenza alle effettive esigenze di liquidità di fine esercizio delle aziende stesse, per evitare un’insolvenza temporanea.