24 November, 2024
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Palazzo della Regione 3 copia

La Giunta regionale ha approvato oggi la delibera che prevede un maggiore ruolo di governance della Regione e il rafforzamento dell’azione regionale, attraverso l’ufficio di Bruxelles, nei rapporti con l’Unione Europea. Via libera anche alla ripartizione fra i comuni della Sardegna delle risorse residue per il quinquennio 2005/2009 relative ai contributi alle Regioni maggiormente oberate dai vincoli e dalle attività militari.
Su proposta dell’assessore Raffaele Paci, la Giunta ha dato il via libera all’adeguamento della manovra finanziaria 2015 ai criteri del bilancio armonizzato. Il disegno di legge dovrà ora essere approvato dal Consiglio regionale.
La Giunta ha nominato il commissario “ad acta” del comune di Monserrato. Marco Pisano, funzionario dell’Assessorato regionale degli Enti locali, dovrà completare l’iter per l’approvazione del bilancio comunale. Nelle prossime settimane la Regione avvierà le procedure per lo scioglimento del Consiglio comunale monserratino.
La Giunta ha espresso un giudizio positivo sulla compatibilità ambientale di un intervento per la costruzione di un capannone per l’allevamento avicolo e di uno da adibirsi a centro imballaggio, nel comune Gonnosfanadiga. Giudizio positivo sulla compatibilità ambientale, condizionato a prescrizioni, anche per la concessione Mineraria nel comune di Mores per la prosecuzione della coltivazione di feldspato, caolini, argille smettiche, bentonite, minerali accessori e materiali di seconda categoria e per una cava di sabbia in località S’Acqua Salida, nel territorio di Pimentel. L’Esecutivo ha inoltre esteso l’efficacia temporale dell’avvio dei lavori di eliminazione delle intersezioni a raso lungo la S.S. 554 senza la necessità di una nuova procedura di verifica di assoggettabilità a VIA.
Approvati i contributi agli enti locali per la copertura degli oneri derivanti dai trasferimenti del personale dei Consorzi di Bonifica proposti dall’assessore Elisabetta Falchi.
Nominato nella persona di Pietrina Lecca, dirigente degli Enti Locali Ras, il commissario ad acta per la convocazione dell’Assemblea generale del Consorzio industriale provinciale di Nuoro ai fini della ricostituzione degli organi dell’Ente.
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore Virginia Mura, ha preso atto della Convenzione tra ministero del Lavoro e Regione Sardegna relativa alla prosecuzione e rifinanziamento da parte dello Stato delle attività socialmente utili per l’anno 2015. Con lo stesso atto è stata confermata l’integrazione regionale all’assegno di utilizzo in attività socialmente utili (ASU) dell’importo di 419,86 euro mensili lordi per lavoratore, oltre agli eventuali rimborsi per le spese di viaggio e confermato il contributo forfettario a favore degli Enti utilizzatori pari a 300 euro all’anno per lavoratore, per le spese di attuazione dei progetti di utilizzo, comprese le assicurazioni per Inail, responsabilità civile ed eventuale materiale antinfortunistico.
Su proposta dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, è approvato il trasferimento alla Asl 8 delle competenze per il pagamento delle provvidenze ai titolari di farmacie rurali e via libera definitivo al programma regionale sulle povertà. Per la sanità animale, la Giunta ha approvato il Piano regionale di selezione genetica per la resistenza alla Scrapie classica degli ovini, per gli anni 2015-2017.
Su proposta dell’assessore Paolo Maninchedda, infine, è stato approvato lo schema di Accordo di Programma per l’utilizzo delle risorse destinate al finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico. Si tratta in particolare degli interventi contro le alluvioni nelle aree metropolitane, che comprendono quelli su Olbia. Lo Sblocca Italia prevede che le risorse per il rischio idrogeologico vengano stanziate attraverso un accordo di programma fra ministero dell’Ambiente e Regione, accordo che sarà firmato a Roma il prossimo 4 novembre.

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Ospedale Brotzu Cagliari2

L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ha partecipato all’incontro con la Conferenza dei sindaci della ASL 8, convocata nella sede di via Piero della Francesca dal sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. Illustrando la riforma della rete ospedaliera, l’assessore ha puntato l’attenzione sull’area di Cagliari, classificata come II livello dalla riforma.

«Non abbiamo deciso noi che il sud Sardegna serva, dal punto di vista sanitario, 700mila persone. La realtà della zona di Cagliari e’ consolidata e centri come Oncologico, Brotzu, Microcitemico, sono già riferimenti regionali». Luigi Arru ha confermato l’importanza del Policlinico di Monserrato nella riorganizzazione del sistema sanitario sardo e ribadito che la classificazione attuale non è certamente un declassamento per ciò che la struttura ospedaliero-universitaria rappresenta nel sistema della sanità.

Sul San Giovanni di Dio, l’esponente della Giunta ha proposto di farlo diventare una casa della salute: «Possiamo pensarci, ovviamente insieme a tutti i soggetti interessati al futuro dell’ospedale cagliaritano». Arru ha ancora una volta chiarito che «nessun posto letto verrà toccato finché non sarà operativa l’Agenzia regionale dell’emergenza urgenza. Spero che per giugno si possa partire col nuovo sistema di elisoccorso». La rete delle case della salute, infine, verrà affrontata con i sindaci, così come la nuova rete territoriale.

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Si è conclusa alle 12.30, dopo un lungo animato confronto con il commissario straordinario Antonio Onnis, davanti alla sede della Asl 7, in via Dalmazia, a Carbonia, la protesta dei malati tracheostomizzati e dei loro familiari, contro il percorso di riorganizzazione del Servizio di assistenza domiciliare ai pazienti di cui si occupa il personale medico e infermieristico della nuova Unità Operativa Cure palliative, Terapia del dolore e Hospice, presentato ieri nel corso di una conferenza stampa.

Malati e loro familiari contestano le modifiche al servizio che pregiudicherebbero il miglior svolgimento dello stesso e quindi il livello di assistenza. Nello specifico chiedono che l’assistenza venga loro garantita, come è avvenuto per anni, dall’equipe di rianimazione e non dalla nuova Unità Operativa Cure palliative, Terapia del dolore e Hospice.

La protesta ha raggiunto momenti di alta tensione, quando sono stati scanditi slogan che chiedevano al commissario straordinario di scendere in strada per parlare con i malati e i loro familiari. Un malato si è sentito male ed è stato trasportato al Sirai con una delle autoambulanze presenti in via Dalmazia. Sul posto era presente il vicesindaco di Carbonia, Maria Marongiu, che ha la delega assessoriale delle Politiche sociali, poi raggiunta dal sindaco Giuseppe Casti che ha incontrato il commissario straordinario, con il quale è poi sceso in strada per affrontare il tanto atteso confronto con i malati e i loro familiari.

La discussione è stata lunga e assai vivace. Il commissario ha difeso le scelte fatte ma si è reso disponibile a riprendere il dialogo che, peraltro, ci sarà già questo pomeriggio, alle 16.30, all’assessorato regionale della Sanità, dove si svolgerà un incontro convocato dall’assessore Luigi Arru con i rappresentanti delle associazioni e lo stesso massimo dirigente della Asl 7. Antonio Onnis ha parlato anche con alcuni malati.

Il sindaco ha proposto un tavolo di confronto da tenersi subito dopo l’incontro con l’assessore della Sanità, nel quale verranno tutte le strade di una mediazione per arrivare ad un accordo tra le parti, per far sì che il servizio garantito ai malati sia rispondete a quelle che sono le esigenze di una patologia molto delicata qual è quella dei malati tracheostomizzati.

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Il percorso di riorganizzazione del Servizio di assistenza domiciliare presentato stamane dal commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, non convince l’associazione Le Rondini che per domani mattina, alle 10.30, ha organizzato un presidio permanente in via Dalmazia, davanti alla sede amministrativa della Asl 7.

«Gli invisibili scendono in piazza», annuncia l’associazione Le Rondini.

«Abbiamo cercato in tutti i modi di far capire il  nostro disappunto sui repentini cambiamenti del sistema di assistenza domiciliare integrata con manifestazioni, diversi scioperi della fame, scioperi dell’assistenza medica e infermieristica e tanti incontri con il commissario straordinario e con l’assessore Luigi Arru. Nonostante ciò, dopo ben sette mesi, ci ritroviamo a dover scendere nuovamente in piazza per cercare di vedere rispettati i nostri diritti!!!»

«Questa volta non scherziamo, non ci alimenteremo, non ricaricheremo i nostri respiratori e siamo senza riscaldamento. All’assessore Arru chiediamo a gran voce fatti!!!»

«Scioglieremo il presidio solo quando l’assessore farà una delibera in cui ci sia specificato che i malati gravi di terzo libello siano presi in carico esclusivamente dalle U.O di Rianimazione più vicine territorialmente, così come specificato nella DGR N.10/43 del 11.02/2009 in cui la Regione Sardegna differenzia la particolarità e la complessità degli interventi per quanto riguarda le persone affette da SLA e in ventilazione meccanica assistita.

ART. 4.1 DGR N.10/43 DEL 2009: è garantita la presa in carico e la continuità assistenziale attraverso l’integrazione con gli ospedali relativamente alla dimissione dalle Unità Operative di Rianimazione e Terapia Intensiva per i pazienti dell’area critica.

Dal primo di novembre partirà il nuovo progetto di Assistenza Domiciliare Integrata voluto dal commissario Straordinario dott. Onnis, in cui i pazienti tracheotomizzati in ventilazione meccanica assistita h. 24 verranno considerati come pazienti terminali e seguiti dall’Equipe di cure palliative invece che dalle U.O di Rianimazione: NOI NON CI STIAMO

L’associazione Le Rondini ricorda l’Articolo 32 della Costituzione Italiana.

«La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona.»

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L’assessore regionale del Lavoro, Virginia Mura, ha proposto oggi la stipula di un protocollo d’intesa tra Regione e Liantza per rafforzare la rete
degli operatori dell’immigrazione in Sardegna, nel corso del convegno conclusivo del progetto, “L’altra faccia dell’immigrazione”, svoltosi a Cagliari, al quale è intervenuto in collegamento via Skype anche l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, insieme a rappresentanti istituzionali, esperti e operatori impegnati nel settore.
«Credo che il progetto Liantza che si chiude, vada in realtà considerato solo l’inizio di un percorso comune – ha detto l’assessore Mura -. Propongo di stipulare un Protocollo d’Intesa con la rete che è stata costituita in Sardegna: è una realtà preziosa per la Consulta regionale per l’Immigrazione, l’organo istituzionale che si occupa dell’integrazione dei migranti, che per certi versi ancora più difficile della prima accoglienza. Lavorando insieme potremo limitare la frammentarietà della progettazione e della spesa delle risorse finanziarie, che non sono poche». Dall’esponente della Giunta anche una “comunicazione di servizio” attesa dai tanti mediatori culturali presenti e salutata da un applauso della platea: «A novembre uscirà il bando per queste figure, che verranno inserite nell’Agenzia regionale del Lavoro».
«Il 15 ottobre – ha detto l’assessore della Sanità Luigi Arru – sono state presentate a Bruxelles le buone pratiche attive in Europa, e due regioni italiane, una era la Toscana, l’altra la Sardegna, sono state citate come modelli. Siamo riusciti a gestire gli sbarchi con grande umanità e professionalità. I medici sardi hanno garantito assistenza immediata in porto, ambulatori di strada per i migranti, centri di orientamento per servizi sanitari. Dopo il grande lavoro sulla prima accoglienza, ora dobbiamo farne uno altrettanto importante sull’integrazione. Liantza vuol dire rete e per l’integrazione serve proprio questo: lavorare insieme. Se riusciamo a dare una risposta di civiltà, contrastiamo il razzismo.»
Finanziato dall’assessorato regionale del Lavoro con risorse del Fondo sociale europeo 2007-2013, il progetto da quando ha preso avvio, ad aprile 2014, ha messo a confronto sul territorio operatori, istituzioni, rappresentanze degli immigrati. “Liantza” (“legame” in sardo) ha realizzato 171 incontri in tutte le province sarde, ha prodotto 52 schede progetto ed elaborato 12 protocolli d’intesa. Un percorso partito dal basso e fondato sull’ascolto per costruire, concretamente, una nuova politica dell’immigrazione.
Il convegno è stato aperto dai saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda e dal Prefetto della provincia di Cagliari Giuliana Perrotta. Sono poi intervenuti Mario Argentero (Direttore del progetto Liantza), Riccardo Rosas (Assessorato del Lavoro), Stefania Congia (Ministero del Lavoro) e Mauro Carta (ricercatore Iares). Ha chiuso i lavori la Tavola rotonda sul tema “Quali politiche migratorie europee, nazionali e locali tra diritti di cittadinanza, necessità di accoglienza e complessità sociali” con gli interventi, oltre che degli assessori Mura e Arru, del sottosegretario del ministero degli Interni con delega all’immigrazione Domenico Manzione, del deputato Khalid Chaouki, relatore della proposta di legge di riforma della cittadinanza, e di don Marco Lai, direttore della Caritas Sardegna. L’europarlamentare ed ex ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge ha partecipato con un videomessaggio al dibattito, arricchito anche dalle testimonianze di alcuni immigrati integratisi in Sardegna. I lavori sono stati coordinati dal giornalista Nicola Scano.

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Maialetti allo spiedo 2

Il ministero della Salute apre all’esportazione del maialetto sardo di allevamenti certificati. La notizia è arrivata stamane, nel corso della Tavola rotonda organizzata dall’assessorato regionale della Sanità all’Expo di Milano. Sollecitato dall’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, il direttore generale della sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero della Salute, Silvio Borrello, ha espresso apprezzamento per quanto la Regione sta facendo sul fronte dell’eradicazione della peste suina, dopo anni di inerzia. «Certo non si può risolvere il problema in un anno – ha detto -. Ci sono certamente cose che devono essere corrette dal punto di vista organizzativo».

Silvio Borrello ha aggiunto che si potranno far partire le carni suine, provenienti da allevamenti certificati. Concordi i rappresentanti nazionali di Assocarni, che hanno accolto con favore la notizia.

«Ci sono ancora tante cose da migliorare – ha detto l’assessore Arru – ma siamo sulla strada giusta. È indispensabile la collaborazione di tutti, a iniziare da quella tra gli assessorati alla Sanità e all’Agricoltura, e sinergia tra associazioni di allevatori. Facciamo rete, continuiamo a lavorare tutti per lo stesso obiettivo.»

Anche l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, intervenuta alla Tavola rotonda, ha sottolineato l’importanza di lavorare per la qualità alimentare. «Con il Programma di sviluppo rurale, approvato ad agosto – ha detto l’assessore dell’Agricoltura – vogliamo cogliere la sfida della qualità, produrre eccellenze alimentari. Stiamo destinando ingenti risorse al programma in particolare sulla parte che riguarda il benessere animale e la produzione integrata. Immediatamente partiremo con misure che, crediamo, possono contribuire ad avviare la Sardegna verso la risoluzione definitiva della peste suina».

Per Elisabetta Falchi e Luigi Arru, l’apertura all’esportazione delle carni termizzate è un segnale importante è atteso da quelle tante aziende sarde che hanno mantenuto altissimi standard di biosicurezza, esempi virtuosi che ora potranno aprire i mercati.

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La Regione ha stanziato 700mila euro per finanziare i Dipartimenti di Salute mentale per la realizzazione di progetti, individuali o di gruppo, di riabilitazione.
I progetti sono rivolti a persone con diagnosi psichiatrica in carico ai Centri di Salute Mentale e alle Unità Operative di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza, per i quali sia stato predisposto un piano terapeutico abilitativo per il sostegno ad una vita autonoma in contesto abitativo, per la formazione e l’inserimento lavorativo, nel supporto alla vita sociale e affettiva.
«Nel 2008-2009 si sono avviate azioni importanti alle persone con disturbi mentali, con l’abitare assistito, l’inserimento lavorativo e il sostegno alla socializzazione. Il monitoraggio di quei progetti – ha piegato l’assessore Arru – ha messo in evidenza i vantaggi che le persone cui erano rivolti hanno avuto. Gli inserimenti lavorativi hanno favorito l’integrazione sociale e il miglioramento delle capacità sociali e comunicative. Il sostegno all’abitare ha costituito un riferimento importante, ha consentito di sperimentare tempi e organizzazione di vita vicini a quelle dell’abitare una vera casa. Vogliamo continuare su questa strada – ha aggiunto Arru – promuovendo una maggiore armonizzazione tra le politiche sanitarie e sociali.» 
Ad un gruppo di lavoro, istituito con decreto del maggio scorso, è affidato il compito di revisione delle modalità attuative delle leggi regionali a favore di persone con patologie psichiatriche, con attenzione per la legge 15/92, che prevede l’erogazione di un sussidio economico. «Questo intervento – sottolinea l’assessore – non deve cronicizzarsi, come accaduto, né deve essere utilizzato per mantenere uno status quo, senza impegno nel cambiamento. Vogliamo che sia usato per l’acquisizione di specifiche competenze e il recupero di autonomia, con un lavoro riabilitativo-abilitativo, caratterizzato da una durata limitata nel tempo».
Le risorse stanziate saranno ripartite tra le Asl sulla base della popolazione residente di età non superiore a 64 anni e con destinazione vincolata ai progetti riferiti ai Centri di Salute Mentale e alle Unità Operative di Neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza.
I progetti individualizzati o per piccoli gruppi dovranno essere predisposti dall’équipe del Centro di Salute Mentale o dell’UONPIA attraverso la collaborazione e il coordinamento con il Comune di residenza dell’utente, qualora si preveda l’inserimento di pazienti beneficiari di sussidio economico di cui alla legge regionale 15/92.
Nel dettaglio:
– Asl 1 SASSARI, 140.583,06 euro
– Asl 2 OLBIA, 69.451,34 euro
– Asl 3 NUORO, 66.036,36 euro
– Asl 4 LANUSEI, 24.099,14 euro
– Asl 5 ORISTANO, 6.112,03 euro
– Asl 6 SANLURI, 41.372,08 euro
– Asl 7 CARBONIA, 52.864,83 euro
– Asl 8 CAGLIARI, 239.481,16 euro
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Su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, la Giunta regionale ha stanziato 600mila euro per la lotta contro gli insetti nocivi. Le somme sono destinate a un programma di lotta ai lepidotteri defogliatori della sughera nella primavera del 2016, con l’obiettivo di contenere e ridurre il grave rischio di ulteriori estese e più intense defogliazioni. I territori interessati dall’intervento saranno selezionati, ultimato il monitoraggio, tra quelli più colpiti dal fenomeno e i trattamenti saranno effettuati fino a completo esaurimento delle risorse disponibili. L’Esecutivo ha poi stabilito di non assoggettare alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) l’intervento per l’impianto di un oliveto superintensivo in località Santa Barbara, nel comune di Sassari. Esclusi da ulteriori procedura di Via, condizionati al rispetto di una serie di prescrizioni, l’intervento denominato “Cava Sa Perda Fitta” in agro del comune di Narcao (CI); l’intervento per la realizzazione di un impianto di frantumazione inerti per il recupero e stoccaggio di rifiuti da costruzione, in Comune di Dorgali (NU); l’impianto di produzione di calcestruzzo e manufatti in calcestruzzo, con l’utilizzo di rifiuti inerti e ceneri da biomasse, nel comune di Serramanna e il progetto relativo alla proroga dell’autorizzazione di coltivazione e ripristino ambientale della cava Silvaredda in agro di Olbia. Giudizio positivo sulla compatibilità ambientale per l’impianto di trattamento fisico chimico per rifiuti pericolosi/non pericolosi in località Serra Scireddus, nel comune di Carbonia, condizionato a una serie di prescrizioni. L’Esecutivo ha infine anche adottato le disposizioni relative ai requisiti acustici passivi degli edifici. La delibera, prima dell’approvazione definitiva, sarà pubblicata per 15 giorni sul sito di Sardegna Partecipa per essere sottoposta al pubblico dibattito.
All’interno della Programmazione Unitaria 2014-20 (Strategia 1, Investire sulle persone) e su proposta dell’assessore del Lavoro Virginia Mura, la Giunta ha istituito un Fondo per la concessione di “prestiti previdenziali”.

La Giunta regionale, riunita in viale Trento con il vicepresidente Raffaele Paci, venuto meno il Piano Paesaggistico approvato il 25 ottobre 2013, ha deciso di rinunciare al ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale, non essendoci più la motivazione del contenzioso. Allo stesso tempo la Regione ha ripreso i contatti con il Mibact per avviare il percorso finalizzato alla stesura di un nuovo Protocollo d’Intesa. E’ stato anche nominato l’amministratore unico di Enas nella persona di Giovanni Sistu, docente universitario.
E’ stata deliberata, presentata dall’assessore Claudia Firino, la riprogrammazione sugli interventi di edilizia scolastica all’interno del Piano straordinario di edilizia scolastica Iscol@ con l’approvazione della graduatoria “Scuole Innovative”.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru la Giunta ha dato il via libera alla rimodulazione dell’intervento di ammodernamento tecnologico dell’Azienda Sanitaria Locale n. 8 di Cagliari. Approvata anche l’istituzione del Gruppo Tecnico Regionale per la realizzazione del Servizio di Elisoccorso Regionale.

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La settimana prossima sarà pubblicato il bando per i caregivers (gli assistenti familiari), entro metà novembre verrà definito e partirà il progetto sperimentale di assistenza domiciliare che vedrà qualificato il ruolo del caregiver e dell’assistente familiare, in collaborazione con l’assistenza infermieristica attuale.
Sono i punti condivisi al termine dell’incontro in Viale Trento, tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e Salvatore Usala, segretario del Comitato 16 novembre onlus.
Il progetto di assistenza domiciliare infermieristica, proposto da Usala, sarà realizzato in forma sperimentale, limitato nel tempo, basato su indicatori medici precisi e attuato nella ASL 8. Sarà su base volontaria, coinvolgerà un numero massimo di trenta malati di Sla e casi di coma tracheostomizzati. Per ulteriori garanzie di sicurezza, si svolgerà nella zona che è maggiormente collegata al sistema di emergenza – urgenza.
Salvatore Usala, concorde sul progetto sperimentale, ha interrotto lo sciopero dell’alimentazione.

 

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E’ ancora polemica, nel Sulcis Iglesiente, sul servizio di assistenza domiciliare della Asl 7 di Carbonia. A prendere posizione oggi è Sanzio Bertolazzo, presidente dell’associazione onlus Le Rondini.

«L’associazione onlus Le Rondini – denuncia Sanzio Bertolazzo – da sempre ripone massima fiducia nelle istituzioni laddove è tangibile il senso del dovere e l’onestà d’intenti, ma si trova costretta, suo malgrado, a denunciare la situazione preoccupante che si sta delineando a discapito dei pazienti ventilati in Assistenza Domiciliare della ASL 7 di Carbonia. Quella che viene impropriamente chiamata Riorganizzazione e Implementazione altro non è che una parodia inutile e dispendiosa, che si rinnova di mese in mese senza mai trovare credibilità da parte dei malati, familiari e opinione pubblica.»

«Non vi è traccia di organizzazione valida, solida e funzionante – aggiunge Bertolazzo -, di dotazione organica adeguata, di figure professionali con formazione specifica, di considerazione della centralità del paziente, di valutazione e soddisfacimento dei bisogni, del rispetto della dignità e della volontà del malato e delle famiglie, di gestione delle emergenze e che non rispetta i principi normativi di riferimento. Non prevede la reperibilità medica nelle 24 ore ma il ricorso, in caso di urgenza, al sistema di emergenza territoriale, alla guardia medica o al medico di base, circostanza che inevitabilmente porterebbe al ricovero in ospedale con costi aggiuntivi in termini economici per l’Azienda e di sofferenza inutile per il paziente. E’ un modello imposto, non condiviso, in totale antitesi rispetto alle effettive necessità e bisogni di assistenza specialistica, posto in essere in modo unilaterale; un castello di sabbia senza fondamenta.»

«L’Associazione Le Rondini – dice ancora Bertolazzo -, in rappresentanza dei propri iscritti e associati ma soprattutto a tutela di chi ”non ha voce”, fermamente convinta ora più che mai della necessità di una politica sanitaria rispondente in modo efficace ai bisogni reali della popolazione del Sulcis Iglesiente, rigetta in toto la presunta riorganizzazione delle cure domiciliari voluta dal Commissario della ASL 7 dr. Antonio Onnis, in quanto ritenuta un oltraggio al comune senso di giustizia e di civiltà e un’offesa alla dignità delle persone sofferenti e delle proprie famiglie.

La tanto richiamata “implementazione delle cure domiciliari” è di fatto una DEPLEMENTAZIONE se non un DEPAUPERAMENTO ancorché uno SMANTELLAMENTO di un sistema che per tanti anni ha soddisfatto le esigenze di quella parte di popolazione in condizioni di fragilità il cui grado di soddisfazione è stato pari al 100%. Ma, soprattutto, contestiamo le pretestuose motivazioni di un presunto risparmio economico che mal celano l’incapacità degli amministratori di questa ASL e dell’assessore della Sanità nel comprendere l’incongruenza tra servizio offerto e reali bisogni.»

«Forti del guadagnato sostegno dell’IPASVI che con la nota n. 379 del 1.9.2015 del presidente Graziano Lebiu “farà tutto quanto è nelle sue prerogative per invitare la ASL 7 di Carbonia a trovare una soluzione condivisa”, continueremo a pretendere l’appropriatezza delle cure attraverso un percorso differenziato per i pazienti affetti da SLA e in ventilazione meccanica domiciliare così come previsto dalle delibere regionali. Qualora la programmazione dovesse proseguire senza le modifiche richieste, riterremo il Commissario della ASL 7 dr. Antonio Onnis RESPONSABILE della violazione dei diritti dei malati e della disapplicazione arbitraria della normativa vigente e di ogni eventuale conseguenza si verifichi a danno dei nostri cari, al pari dell’assessore alla Sanità dr. Luigi Arru, il quale, informato del rischio cui sono esposti i cittadini più fragili con elevato livello di complessità, non interviene a loro difesa e tutela, legittimando di fatto il Commissario. Nel frattempo – conclude Sanzio Bertolazzo – ci vediamo costretti a proseguire la nostra protesta rifiutando l’assistenza infermieristica e se necessario anche quella medica per arrivare fino allo sciopero della fame.»

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