24 November, 2024
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Il consigliere regionale del Partito Democratico Piero Comandinil ha presentato un’interrogazione rivolta all’assessore della Sanità, Luigi Arru, sulla momentanea inagibilità della sala operatoria dell’Ospedale Binaghi di Cagliari.

«Sono ormai 9 mesi che la sala operatoria dell’Ospedale Binaghi di Cagliari è inagibile, a tutt’oggi non si è in grado di sapere quando l’attività potrà riprendere la normalità – spiega Piero Comandini -. Ormai i pazienti vengono seguiti solo ambulatorialmente, i casi più gravi che necessitano di un urgente intervento chirurgico vengono dirottati presso gli altri ospedali del capoluogo altri verso strutture della penisola, ovviamente tutti i disagi, economici e patologici, sono a carico dei pazienti ai quali viene scippato il diritto di essere curati e seguiti nella propria città e dai medici sui quali hanno riposto la propria fiducia.»

Il consigliere regionale del Partito Democratico sollecita l’assessore della Sanità Luigi Arru «a mettere in atto tutte le strategie necessarie per porre rimedio a questa grave situazione che genera disservizi per i pazienti e mortifica l’alto valore scientifico e professionale medico ed infermieristico, ed auspica la creazione di una rete di collaborazione tra le strutture ospedaliere del capoluogo che, lavorando in sinergia tra loro, possano far fronte totalmente e non solo per le urgenze, alla momentanea inagibilità della sala operatoria dell’Ospedale Binaghi, anche in considerazione del fatto che da recentissime indagini sia il San Giovanni di Dio che l’Azienda Ospedaliero Universitaria risultano tra le primissime posizioni a livello internazionale alla voce “chirurgia oculistica”».

Ospedale Binaghi Cagliari copiaPiero Comandini 6

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Un prelievo multiplo di organi è stato eseguito all’ospedale Civile di Sassari in seguito al decesso di una donna di 39 anni, di Sorso, morta per emorragia cerebrale. Gli organi (pancreas, fegato e due reni) sono stati poi trapiantati all’ospedale Brotzu di Cagliari. L’intervento è stato eseguito nel reparto di Rianimazione e Terapia Intensiva diretto dal professor Guglielmo Padua. A coordinare il prelievo sono stati la dottoressa Stefania Milia e il dottor Luigi Solinas. La paziente è morta ieri notte e qualche ora dopo è cominciato l’espianto degli organi.
L’intervento, che ha visto il coinvolgimento di numerosi altri chirurghi e di altri reparti degli ospedali sassaresi, è terminato nella tarda mattinata di oggi. Gli organi sono stati poi trasferiti a Cagliari con un elicottero dei Vigili del Fuoco attraverso il coordinamento dell’elisoccorso del 118. All’ospedale Brotzu, intanto, erano già state allestite le sale operatorie per permettere il trapianto degli organi su quattro persone selezionate e ricoverate nella serata di domenica.
«Per prima cosa voglio sottolineare la generosità dei familiari della donatrice – ha detto l’assessore alla Sanità Luigi Arru – è un gesto esemplare e da mettere in evidenza perché, grazie alla donazione degli organi, oggi possiamo dire di aver salvato quattro vite umane. In secondo luogo, è doveroso rimarcare la grande professionalità dei medici, degli infermieri e di tutti i reparti degli ospedali sassaresi che hanno lavorato in un giorno di festa, dopo ferragosto, garantendo la perfetta riuscita del prelievo multi-organo. Disponibilità ed esperienza che sono di casa anche al Brotzu, che si conferma centro di altissima professionalità in fatto di trapianti. Il sistema sanitario sardo – ha aggiunto l’assessore Arru – ha dimostrato di essere efficiente anche nel periodo festivo: questo è segno di organizzazione e di competenza. Speriamo che l’evento di oggi sia d’esempio e possa garantire davvero una ripresa delle donazioni. Stiamo lavorando perché la cultura della donazione non venga mai meno – ha concluso l’assessore della Sanità – e confidiamo nella sensibilità e solidarietà sociale della popolazione sarda.»
Ospedale Brotzu Cagliari2

 

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Luigi Arru 2

La delibera sulla Riorganizzazione della rete ospedaliera adottata dalla Giunta regionale il 28 luglio scorso ha scatenato durissime reazioni nei territori, in particolare nel Sulcis Iglesiente. L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, principale obiettivo delle proteste, prima di Ferragosto ha aperto al confronto.
“L’organizzazione della rete ospedaliera non è affatto una proposta chiusa – ha detto l’assessore della Sanità – è iniziato, come previsto dalla delibera, un dibattito aperto, ampio e trasparente. In questi giorni sono state spedite dall’assessorato già più di venti convocazioni per incontri ufficiali sia a Cagliari che nei diversi territori della Sardegna, e altre saranno inviate nei prossimi giorni. Contestualmente tutti i cittadini, indistintamente, potranno partecipare rappresentando esigenze e contribuendo a fornire idee per migliorare questo progetto d’interesse collettivo.”
L’assessore ha inoltre ricordato che la proposta di riorganizzazione ha come obiettivo il miglioramento dei servizi sanitari offerti ai sardi, affinché siano di maggiore qualità ed efficienza. Si parte dalla circolarità delle cure con al centro il cittadino, sino alla specializzazione delle diverse strutture presenti nell’isola, rendendole operative sui vari livelli di assistenza.
«Solo alla fine di questo percorso – ha concluso l’assessore della Sanità – la proposta definita della Giunta verrà deliberata e inviata al Consiglio regionale per l’approvazione conclusiva della rete ospedaliera».

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Si è conclusa nella tarda mattinata la “missione” a Cagliari di una delegazione di rappresentanti politici, sindacali e cittadini di Iglesias, “a difesa del CTO e della sanità iglesiente”. All’origine della protesta, come è noto, vi è un’aperta contestazione del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario straordinario Antonio Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias, il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

La delegazione ha consegnato due documenti, contenenti le rivendicazioni. Nel primo, indirizzato al presidente della Regione, Francesco Pigliaru; all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru; al direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Maria Sechi; al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta; e al sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, si legge che «gli impegni presi dal commissario Onnis in Consiglio comunale a Iglesias, non sono stati rispettati. Chiediamo, ancora una volta, che non venga cancellato alcun servizio o trasferito alcun reparto, in attesa della conclusione dei lavori del CTO e della riorganizzazione sanitaria locale».

«Chiediamo inoltre il rientro immediato del reparto di Ostetricia e Ginecologia dal Sirai di Carbonia al Santa Barbara di Iglesias e il ripristino degli altri servizi drasticamente ridimensionati secondo il Piano estivo predisposto dal dott. Onnis – si legge ancora nel documento -. Qualora le suddette istanze non venissero accolte, chiediamo la proclamazione dello sciopero generale dell’intera città di Iglesias.»

Con il secondo documento, inviato al presidente della Giunta, Francesco Pigliaru; all’assessore della Sanità, Luigi Arru; al direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Maria Sechi; e, infine, al prefetto di Cagliari, Giuliana Perrotta, viene chiesto un incontro.

«A seguito della riorganizzazione sanitaria che viene attuata nel territorio del Sulcis Iglesiente da parte del commissario straordinario dottor Antonio Onnis e che attualmente penalizza la città di Iglesias e gran parte del territorio di pertinenza della Asl n° 7 di Carbonia Iglesias – si legge nel documento – si richiede un incontro con il sindaco di Iglesias, i capigruppo del Consiglio comunale di Iglesias, i Sindacati confederali e le associazioni, al fine di ascoltare le problematiche che tali scelte stanno provocando alla sanità territoriale, già troppe volte depauperata di servizi e prestazioni alla popolazione.»

La richiesta di incontro è firmata dal sindaco, Emilio Gariazzo; dai capigruppo di “Il Tuo segno per Gariazzo”, Pietro Serio; di Cas@ Iglesias, Valentina Pistis; di Forza Italia, Luigi Biggio; del Partito Democratico, Francesco Melis; di Sinistra Ecologia Libertà, Franco Tocco; del PDCI, Alberto Cacciarru; e, infine, dal segretario cittadino del Partito Democratico, Ubaldo Scanu.

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CTO Iglesias copia

Ospedale Santa Barbara

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Questa mattina una delegazione di rappresentanti politici, sindacali e cittadini di Iglesias raggiungerà Cagliari per manifestare all’assessorato regionale della Sanità, “a difesa del CTO e della sanità iglesiente”. Il raduno è stato fissato alle ore 8.30, in via Isonzo, di fronte alla Sala Lepori. Il viaggio a Cagliari è stato deciso in aperta contestazione del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, aspramente contestato dalle forze politiche (sia di maggioranza sia di opposizione) e sindacali iglesienti, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario straordinario Antonio Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

La delegazione, dopo l’incontro avuto con il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, al Centro direzionale di Carbonia, ribadirà all’assessore della Sanità, Luigi Arru, la richiesta di ripristino della situazione dei reparti al 1° luglio 2015 e di aspettare il termine dei lavori del CTO, sottolineando: «No a questioni campanilistiche, la sanità è territoriale e, non essendoci un ospedale baricentrico, sì ad un DEA di 1° livello detto “del Sulcis Iglesiente” con 2 strutture (CTO e Sirai) complementari e differenziate per servizi, al fine di offrire un servizio sanitario soddisfacente per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente»

Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 1Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 2Antonello Pirosu e Antonio Onnis

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La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, ha approvato le linee di indirizzo per la sicurezza in chirurgia. D’ora in avanti, in sala operatoria il chirurgo opererà come un pilota dell’aviazione civile. La check list sarà il metodo di sicurezza utilizzato in sanità per la verifica di tutte le attività chirurgiche, così come avviene nel mondo dell’aeronautica.
«L’attività chirurgica – ha detto l’assessore Luigi Arru – è molto complessa per procedure, azioni di équipe e volumi di attività. Per questo motivo il lavoro del team multidisciplinare deve essere pianificato, condiviso e finalizzato, al fine di prevenire incidenti operatori, e favorire la coesione del gruppo di lavoro attraverso meccanismi di sviluppo di comunicazione, motivazione e senso di appartenenza, visione e gratificazione.»
E’ stato definito, negli ospedali del territorio, un percorso di sicurezza per il paziente chirurgico grazie allo strumento della check list operatoria. Attraverso la diffusione a tutto il team di sala operatoria (chirurghi, anestesista, infermiere strumentista, infermiere di anestesia, medici in formazione, tecnici, personale ausiliario) delle informazioni riguardanti la patologia e la procedura chirurgica, si limitano al massimo i margini di errore, esattamente come avviene già da anni in aviazione.
Grazie alle informazioni che la check list fornisce a tutto il team che si occupa del paziente all’interno della sala operatoria, si evitano procedure chirurgiche sulla parte del corpo sbagliata, la ritenzione di garze, strumenti o altri materiali nella parte operata.

«Rispetto alla check list prevista dal ministero della Salute – ha concluso l’assessore Arru – la Regione Sardegna ha disegnato un percorso di sicurezza più ampio, che accompagna il paziente chirurgico dal momento in cui lascia il reparto al suo ritorno dopo l’intervento.»

Alla realizzazione di questo progetto hanno collaborato direttori sanitari, chirurghi, anestesisti, infermieri e risk manager provenienti dalle aziende sanitarie sarde che sono coinvolti in prima linea nelle complesse attività chirurgiche, con la partecipazione anche di un pilota dell’aviazione civile esperto nell’utilizzo delle check list.

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Una delegazione politico-sindacale proveniente da Iglesias stamane ha manifestato sotto il Centro direzionale di via Dalmazia, a Carbonia, ed ha poi incontrato il commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis. Al centro del confronto, il progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, aspramente contestato dalle forze politiche (sia di maggioranza sia di opposizione) e sindacali iglesienti, con particolare riferimento alla decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, dopo che il commissario Onnis aveva annunciato al Consiglio comunale di Iglesias il trasferimento all’ospedale Santa Barbara.

Il commissario Onnis ha voluto ricevere solo una parte della delegazione, così composta: Francesco Melis, capogruppo PD; Alberto Cacciarru, capogruppo PDCI; Pietro Serio, capogruppo Il Tuo Segno per Gariazzo; Valentina Pistis, capogruppo Cas@ Iglesias; Angela Scarpa, capogruppo Piazza Sella; Giovanni Zedde, sindacalista CGIL; Efisio Aresti, sindacalista UIL. La rimanenza della delegazione ha potuto assistere all’incontro ma non interloquire,

La delegazione ha chiesto il ripristino della situazione dei reparti al 1° luglio 2015 e di aspettare il termine dei lavori del CTO, sottolineando: «No a questioni campanilistiche, la sanità è territoriale e, non essendoci un ospedale baricentrico, sì ad un DEA di 1° livello detto “del Sulcis Iglesiente” con 2 strutture (CTO e Sirai) complementari e differenziate per servizi, al fine di offrire un servizio sanitario soddisfacente per tutta la popolazione del Sulcis Iglesiente». La delegazione ha ricordato al commissario Onnis che la Asl 7 dal 2000 al 2013 ha perso oltre 200 posti letto, «il territorio ha già dato e non intendiamo aspettare o ricevere un altro ben servito con promesse e col rischio che non vengano mantenute sui lavori di ristrutturazione dei nostri ospedali»«Qualora il commissario non voglia accogliere le richieste o qualora non possa farlo per motivi a lui non riconducibili, il Consiglio comunale di Iglesias, i sindacati, associazioni e cittadini si trasferiranno a Cagliari per protestare con l’assessore Arru e richiedere il ripristino dei servizi “scippati”».

Tra i manifestanti, stamane, c’era Francesco Melis, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio comunale a Iglesias, che già la scorsa settimana aveva preso le distanze dalla riorganizzazione della rete ospedaliera varata il 28 luglio dalla Giunta regionale di centrosinistra guidata da Francesco Pigliaru (PD) e quindi dall’operato del commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis.

Per Francesco Melis «questa riorganizzazione è un mero taglio di posti letti alla sanità sarda e del potenziamento dei servizi a questa parte del territorio. Due mesi fa il PD di Iglesias – ha sottolineato Melis – ha presentato un documento politico di riordino sulla sanità cittadina e territoriale e su questo ci saremmo aspettati un confronto con la RAS. Oggi vediamo un vecchio piano riadattato ma con una situazione sanitaria evoluta e non più corrispondente a quelle esigenze. Questa proposta per noi è il preludio alla progressiva chiusura degli ospedali minori.»

I manifestanti hanno organizzato per mercoledì mattina un viaggio in autobus a Cagliari, con partenza davanti alla sala Lepori, destinazione l’assessorato regionale della Sanità, dove chiederanno un incontro all’assessore Luigi Arru, per rivendicare il ripristino dei servizi e DEA di 1° livello con due strutture ospedaliere.

Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 1Manifestazione di protesta Iglesias alla Asl 7 2

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La Giunta ha approvato le modifiche ai criteri e alle modalità di programmazione per l’annualità 2014 relative ai contributi per il potenziamento economico delle cooperative e dei loro consorzi. Il provvedimento, proposto dall’assessore Virginia Mura, dispone di eliminare la possibilità di elevare il tetto massimo di spesa ammissibile, da 40mila a 70mila euro, se preventivamente certificati e allo stesso tempo di aumentare il limite del tetto a 45mila euro. Saranno dunque finanziabili solo programmi di investimento entro i 45mila euro senza necessità di alcuna certificazione, e sarà sospeso per l’annualità 2015 il divieto di partecipazione temporaneo in caso di revoca totale delle agevolazioni. È stata quindi approvata, in deroga alle Linee guida dei tirocini formativi e di orientamento, una durata non inferiore ai tre mesi, anziché a sei, per l’esecuzione degli stessi tirocini di inserimento al lavoro attivati esclusivamente nell’ambito dell’avviso esplorativo alle Province, sul finanziamento Asse II Occupabilità del POR FSE 2007/2013.
La Giunta regionale ha approvato, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, il riaccertamento dei residui attivi e passivi, ovvero dei crediti e dei debiti della Regione. Previsto dal decreto legislativo 118 del 2011, che impone i nuovi principi contabili a cui le amministrazioni pubbliche devono adeguarsi, il riaccertamento ha un duplice scopo: prima di tutto verificare se ci sono residui iscritti in bilancio ma privi dell’Obbligazione giuridica e, dunque, da cancellare perché non sussistono più i presupposti della loro esistenza. Secondo, reimputare i residui al relativo ed effettivo anno di scadenza.
L’Esecutivo ha designato, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, il rappresentante regionale del consiglio di amministrazione dell’azienda pubblica dei servizi alla persona “Istituto ciechi della Sardegna Maurizio Falqui”. È Diego Bagiella, nato a Nuoro il 21 marzo 1964, assunto all’Unione ciechi e ipovedenti di Nuoro dal 1992 come segretario provinciale e dirigente amministrativo. Dal 2013 è in servizio all’Agenzia regionale del Lavoro come funzionario amministrativo.
Sono state assegnate le risorse per Province e Comuni relative all’organizzazione dei servizi di supporto all’istruzione per gli alunni con disabilità per l’anno scolastico 2015-2016. La delibera, proposta dall’assessore Claudia Firino, prevede un importo pari a 4,781 milioni di euro. Il finanziamento è da considerarsi aggiuntivo a quello degli Enti locali, a condizione che le amministrazioni garantiscano almeno il mantenimento della spesa sostenuta nell’anno precedente con stanziamenti propri e che questo sia utilizzato esclusivamente per il miglioramento della qualità e quantità del servizio per ogni studente con disabilità.
Su proposta dell’assessore Gianmario Demuro, infine, è stato approvato il budget e il Piano per gli obiettivi 2015 della società in house della Regione SardegnaIt.
Palazzo della Regione 4 copia

 

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«Deludenti, ma anche molto prevedibili. La Giunta di Francesco Pigliaru dice sì alla terza proroga dei commissariamenti nelle Asl della Sardegna e conferma tutti i nostri timori: non c’è alcuna volontà di normalizzare il quadro e di mettere ordine al sistema di governo delle Aziende Sanitarie.»

Lo dice Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«All’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, evidentemente – aggiunge Locci -, bastano i commissari (alcuni dei quali peraltro in difetto dei requisiti richiesti dalla legge), per portare avanti la sua folle riforma del sistema sanitario fatta di tagli lineari e cancellazione di reparti. Il tutto, perfino banale dirlo, a svantaggio delle aree periferiche. E non a caso, da nord a sud dell’Isola è un coro unanime di proteste. Perché la Sanità è allo sbando e i professori sembrano dilettarsi a darne conferma.»

«Dopo le belle parole di Arru e del Governatore, che si manifestano entusiasti perché convinti di essere sulla giusta strada, ci saremmo aspettati un deciso cambio di rotta con la nomina di Direttori generali qualificati e in possesso dei requisiti sanciti dalla normativa in materia – sottolinea ancora Ignazio Locci -. E invece no: Luigi Arru preferisce le scorciatoie e va avanti a suon di proroghe in spregio della legge e in totale noncuranza dei sardi. Si fregia bellamente di aver ridotto il numero di primari (ma dovrebbe spiegarci, a questo punto, perché alcune Asl bandiscono concorsi per nuovi primariati), ma fa orecchie da mercante di fronte ai cittadini che quotidianamente manifestano e protestano per ottenere una Sanità migliore (vedi caso Adi del Sulcis che ha gettato nello sconforto decine di pazienti e famiglie).»

«Sarebbe stato molto più onorevole e rispettoso assumersi le proprie responsabilità e indicare finalmente una rosa di nomi in grado di gestire le Aziende sanitarie: dei mezzucci, della provvisorietà, della mancanza di nerbo pratico e capacità politica, francamente, noi sardi non sappiamo più che farcene. Continueremo a dare battaglia – conclude Ignazio Locci – a chi, ormai da un anno e mezzo, dall’altro di una torre d’avorio vuota e instabile, si è dato una missione nefasta: distruggere il sistema sanitario della Sardegna.»

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Anche il Partito Democratico contesta le scelte della Giunta regionale di centrosinistra in materia di sanità. Lo fa con una nota il suo segretario provinciale, Daniele Reginali, nella quale dice “No al declassamento delle strutture ospedaliere”.

«Apprendiamo con parecchia preoccupazione – scrive Daniele Reginali che è anche consigliere comunale a Iglesias -, quanto la Regione ha deciso di portare avanti nel Sulcis Iglesiente, ossia declassare le strutture ospedaliere, con un particolare danno per l’ospedale Cto di Iglesias. Premettiamo subito che il territorio del Sulcis Iglesiente non può essere penalizzato con provvedimenti calati dall’alto e senza alcun motivo. In quest’ottica non può che essere respinto al mittente il provvedimento con cui l’amministrazione regionale vorrebbe declassare ulteriormente la struttura ospedaliera di Iglesias trasformandola in stabilimento ospedaliero. La nostra posizione è chiara. L’ospedale Sirai di Carbonia e il Cto di Iglesias, struttura su cui sono stati spesi milioni di euro, devono avere la stessa dignità e quindi la stessa classificazione. Il tutto all’interno di un’ottica di integrazione e collaborazione. I due ospedali devono essere complementari e lavorare in maniera sinergica.»

«Qualsiasi altro provvedimento che dall’alto si voglia calare viene respinto al mittente con forza. Su questo aspetto il Partito Democratico della Provincia di Carbonia Iglesias è disposto a collaborare ma vuole chiarezza ed è pronto a dare battaglia in maniera dura e chiara. Siamo pronti a promuovere una mobilitazione generale con gli abitanti di tutti i territori e i rappresentanti delle istituzioni locali – conclude Daniele Reginali – per riaffermare il diritto alla salute dei cittadini.»

Non più tardi di ieri sera, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, esponente del Partito Democratico, ha partecipato a Carbonia ad un incontro organizzato da Sinistra Ecologia Libertà sulla nuova sanità nel Sulcis Iglesiente, 24 ore dopo aver presentato la nuova rete ospedaliera con il presidente della Giunta Francesco Pigliaru, anch’egli esponente del Partito Democratico.

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