19 July, 2024
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Dal 15 aprile, in Sardegna, la ricetta medica elettronica sostituirà la ricetta cartacea. L’obiettivo è arrivare al 90% di copertura entro il 2016 e ad un milione di euro di risparmio all’anno.
Iil via libera è arrivato oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, tappa finale di un percorso iniziato a giugno scorso. 660 farmacie e 1.660 medici di famiglia sono coinvolti in questa vera e propria rivoluzione: in questi mesi sono stati preparati per riuscire a partire fra due settimane e, parallelamente, è in corso l’adeguamento di tutte le strutture del Sistema Sanitario Regionale per registrare l’erogazione delle prestazioni sanitarie utilizzando il sistema della ricetta elettronica dematerializzata. Ogni anno in Sardegna vengono emesse 21 milioni di ricette farmaceutiche e 4 milioni di prescrizioni di visite specialistiche.
«C’è sicuramente un forte risparmio per il bilancio della Sanità sarda, visto che i moduli stampati dalla Zecca di Stato costano un milione di euro l’anno e sono interamente a carico della Regione, ma il vero obiettivo è un altro. Vogliamo favorire i percorsi diagnostici e terapeutici, nell’interesse dei cittadini e dei medici – spiega l’assessore della Sanità, Luigi Arru -. Sinora i medici di famiglia, in molti casi, erano semplici estensori delle prescrizioni degli specialisti.» 
Entro il 31 dicembre 2015 tutti i medici di famiglia saranno inseriti nel sistema e, perciò, in grado di prescrivere la ricetta dematerializzata che, almeno nella fase iniziale, sarà stampata in copia dallo stesso medico, mentre l’originale arriverà per via telematica direttamente alla farmacia in formato digitale.
«La copia cartacea diventa uno strumento transitorio. Un promemoria che, quando il sistema sarà collaudato e gli utenti saranno ormai abituati alla novità, sarà abbandonato del tutto – sottolinea l’assessore Arru -. Stiamo potenziando il Sisar (Sistema informativo sanitario integrato regionale), al quale entro la fine dell’anno saranno collegati tutti i medici (per ora la percentuale si ferma al 75 per cento). La sicurezza è garantita: il percorso è stato già sperimentato con i certificati di malattia. Vogliamo poi attivare un Osservatorio per la programmazione e il monitoraggio delle attività, che tornerà utile anche per gli eventuali studi epidemiologici».
La ricetta dematerializzata segue in parallelo l’iniziativa del Ministero della Salute sul Fascicolo sanitario elettronico.

 

Palazzo della Regione 2 copia
La Giunta regionale ha approvato le nuove direttive regionali per l’assicurazione agricola agevolata. L’aiuto per il pagamento dei premi assicurativi, a garanzia delle produzioni agricole contro il rischio di calamità naturali e di avversità atmosferiche eccezionali, ammonta a 4 milioni e 430 mila euro. L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha sottolineato che si tratta di risorse importanti per uno strumento che garantisce la sostenibilità, la competitività e lo sviluppo delle zone rurali.
Sempre su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Giampiero Deiana è stato confermato commissario straordinario del Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale. È stato inoltre approvato il bilancio di previsione per l’esercizio finanziario anno 2015 e pluriennale 2015-2017 dell’agenzia agricola Agris. E’ stato dato il via libera, infine, alla delibera del contributo per la copertura del personale avventizio nei consorzi di bonifica.
Su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, la Giunta ha rimodulato la ripartizione della compartecipazione finanziaria della Regione all’acquisto del vaccino veterinario per la prevenzione della Blue tongue. Un milione e 767mila euro sarà a carico della Regione, mentre la Asl dovrà versare poco meno di 4 milioni e mezzo. In Sardegna per il 2014 sono stati acquistati 6 milioni di dosi di vaccini spento contro il sierotipo 1 è un milione e 300mila dosi contro i sierotipo 2 e 4 per un costo complessivo di 6 milioni e 250mila euro. La rimodulazione si è resa necessaria dopo la riduzione delle risorse disponibili nell’UPB. L’esecutivo ha inoltre deciso di accogliere la richiesta della Asl 7 di Carbonia di rimodulazione di un finanziamento di 100mila euro: inizialmente l’importo era destinato all’acquisto di un upgrade Tac, per il quale però la Asl ha adoperato fondi propri. I 100mila euro, dunque, saranno ora utilizzati per acquisire un mammografo. Approvato, infine, il censimento del patrimonio immobiliare della Asl 1 di Sassari.
La Giunta ha definitivamente approvato, su proposta dell’assessore del Turismo Francesco Morandi, il bando da un milione di euro con interventi a favore di artigianato, turismo, commercio per le imprese sarde che vorranno aggregarsi (sotto forma di ATI, Associazione temporanea d’impresa, o Consorzi) e puntare all’internazionalizzazione in vista di Expo 2015. Le imprese ad associarsi devono essere minimo 5, il 75% del finanziamento è a fondo perduto. L’obiettivo oltre Expo – ha spiegato l’assessore Morandi – è quello di utilizzare la nuova programmazione unitaria dei fondi per accompagnare le piccole e medie imprese sarde nel percorso di internazionalizzazione.
Su proposta dell’assessore degli Enti Locali e dell’Urbanistica, Cristiano Erriu, è stato sostituito uno dei componenti del Comitato Tecnico regionale per l’Urbanistica, rappresentante dell’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e Assetto del Territorio. Si tratta di Vincenzo Cossu, in servizio al Centro regionale di programmazione, che va a sostituire Franco Sardi, attuale commissario della Provincia del Sud Sardegna.
La Giunta ha prorogato l’incarico degli attuali membri dell’Ufficio del controllo interno di gestione in attesa dell’assunzione a tempo determinato di tre esperti: alla scadenza della data per la presentazione delle domande, il 29 ottobre 2014, erano arrivate 50 candidature. Per la valutazione, il direttore generale del personale ha nominato una Commissione tecnica che, lo scorso 27 febbraio, ha concluso l’esame di tutte le istanze trasmesse dopo la selezione preliminare dichiarando 10 candidati in possesso dei requisiti. L’iter per la nomina prevede un passaggio nella commissione consiliare competente che deve esprimersi entro 30 giorni. La proroga si è resa necessaria per garantire la continuità delle funzioni svolte dall’Ufficio.

 

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Il convegno regionale sulla Sanità intitolato “Progettare, Costruire, Organizzare l’Ospedale del III Millennio”, organizzato dalla Asl 7 di Carbonia, svoltosi ieri mattina nella sala convegni della Sotacarbo, nel complesso della Grande Miniera di Serbariu, ha fatto discutere i presenti (tra i quali c’erano, tra gli altri, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, parlamentari e amministratori locali) e sicuramente farà discutere ancora a lungo. L’occasione era stata creata per sviluppare un dibattito sul futuro della sanità nel territorio, ma pochi probabilmente avevano messo in preventivo le accesissime polemiche che ne sono scaturite.

Il commissario straordinario Antonio Onnis, il dirigente al quale la Giunta regionale ha affidato l’incarico di guidare la Asl 7 nei primi quattro mesi del 2015 al posto del direttore generale Maurizio Calamida, ha presentato un progetto ambizioso, peraltro non nuovo, considerato che fu al centro del dibattito già qualche anno fa, quando la Asl 7 era guidata da Pietro Chessa e assessore regionale della Sanità era Antonello Liori, che prevede la progettazione e realizzazione di un nuovo ospedale unico, da ubicare in posizione baricentrica tra le due città capoluogo, Carbonia e Iglesias (l’idea era stata rilanciata qualche giorno fa dal consigliere regionale di Forza Italia Ignazio Locci che la considera ideale per superare le contrapposizioni esistenti tra Carbonia e Iglesias e per migliorare l’offerta sanitaria nel territorio, evitando la fuga di operatori e pazienti verso le strutture cagliaritane). Il progetto oltre che ambizioso, è chiaramente oneroso e pone in primo piano il problema dell’individuazione delle risorse, valutabili in almeno 100 milioni di euro, e quello della riconversione delle strutture esistenti (il Sirai a Carbonia; il CTO e il Santa Barbara a Iglesias, oltre al Crobu già in fase di riconversione), nelle quali sono peraltro ancora in corso interventi programmati da anni.

I termini utilizzati dal commissario straordinario per l’esposizione del progetto, non sono piaciuti al deputato del Partito Democratico Emanuele Cani e al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Il commissario straordinario dell’Asl numero 7 dovrebbe essere più rispettoso degli abitanti di Carbonia Iglesias e del territorio e dovrebbe evitare facile e gratuita ironia giacché il tema di fondo di cui si discute e che preoccupa gli abitanti del Sulcis Iglesiente è la tutela della salute – ha detto Emanuele Cani -. Purtroppo queste esternazioni non sono giunte in una discussione da bar ma sono state pronunciate dallo stesso commissario nel corso del convegno regionale “Progettare, Costruire e organizzare l’ospedale del terzo millennio” cui ho partecipato con molta attenzione. Dall’incontro non si può che constatare il lavoro che sta portando avanti la Regione e i ritardi e la lentezza dell’azienda sanitaria e del suo commissario, che ha pure manifestato idee confuse e tempistica per nulla chiara. Per questo motivo – ha concluso Cani – ritengo sia necessario e doveroso rimarcare la necessità di fornire risposte concrete con atti, programmi e percorsi da seguire, per rendere il servizio sanitario del Sulcis Iglesiente efficiente e in grado di dare risposte rapide agli utenti.»

Durissime anche le parole del sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

«Il Commissario dell’Asl 7 – ha detto Casti -, dovrebbe dimostrare maggior rispetto nei confronti degli abitanti e degli Amministratori del territorio. Le sue esternazioni, pronunciate nel corso del convegno che si è svolto oggi, lunedì 30 marzo 2015, rappresentano un’offesa per i cittadini e gli Amministratori comunali di Carbonia e Iglesias, ossia chi, su mandato degli abitanti, cerca di far funzionare quotidianamente i servizi nei rispettivi territori. Certe affermazioni vanno respinte al mittente senza alcuna scusante e giustificazione. Sull’accaduto – ha concluso il sindaco di Carbonia – auspichiamo un immediato intervento della Regione.»

Il deputato del Partito Democratico Lorenzo Becattini, lo scorso 20 marzo ha presentato un’interrogazione con risposta in commissione al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sull’emergenza diabete tra i bambini del Sulcis Iglesiente.
L’on. Becattini trae spunto da «alcune situazioni pregiudizievoli che si sarebbero verificate ai danni di bambini diabetici nella regione Sardegna», riportati dal quotidiano L’Unione Sarda in un articolo di Ilenia Mura del 25 settembre 2014, che «segnalava a Carbonia (Carbonia Iglesias) il caso di un bambino di 4 anni che veniva allontanato da un asilo pubblico perché diabetico e a Iglesias (Carbonia Iglesias) di una studentessa di 12 anni che veniva punita con una nota perché, a causa della glicemia bassa, aveva sbagliato il compito»; «i citati episodi, che rappresentano solo una piccola parte di un fenomeno diffuso, in Sardegna come in tutto il Paese – sottolinea Becattini -, hanno avuto grande risonanza sul territorio mediante le proteste delle Associazioni sul diabete, come “Diabete Iglesias Carbonia” e “Federazione diabete Sardegna”, le quali si rivolgevano all’assessore regionale alla sanità, Luigi Arru, rilevando come gli episodi ritenuti discriminatori, di frequente verificatisi nelle strutture scolastiche pubbliche, sono spesso causati da cattiva informazione sul diabete e affermando la necessità di recepire il “Documento strategico di intervento integrato per l’inserimento del bambino, adolescente e giovane con Diabete in contesti Scolastici, Educativi, Formativi al fine di tutelarne il diritto alla cura, alla salute, all’istruzione e alla migliore qualità di vita” diramato dal ministero della Salute nel 2013».
«La regione Sardegna – aggiunge l’on. Becattini – ha costituito con decreto n. 36 del 30 dicembre 2014, presso l’assessorato dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale – direzione Generale della sanità – la “Consulta regionale della diabetologia e malattie metaboliche correlate” e il “Coordinamento Interaziendale Regionale” aventi come obiettivi, oltre all’analisi delle esigenze cliniche in ambito regionale e l’approfondimento delle informazioni sulla malattia diabetica volte a migliorare la comprensione sociale del fenomeno, la promozione di iniziative di prevenzione in diversi settori, quali quello scolastico, lavorativo e sportivo (www.regione.sardegna.it); a distanza di mesi, il dottor Riccardo Trentin, presidente dell’associazione “Diabete Iglesias Carbonia”, riferisce che i fatti sopra riportati non hanno avuto risvolti positivi: il bambino di 4 anni non frequenta più l’asilo e la bambina di 12 anni ha cambiato classe; l’ambiente scolastico e sociale risultano essenziali per il bambino e l’adolescente con diabete ai fini di una serena consapevolezza e accettazione della malattia, che si ricorda se ben gestita assicura una vita normale.»
Lorenzo Becattini evidenzia che i fatti citati «parrebbero violare i principi sanciti dalla nostra Costituzione in particolare oltre agli articoli 2, 3 e 32, gli articoli 33 e 34, in termini di compromissione del diritto allo studio» e considerato che «con legge 16 marzo 1987, n. 115 (disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito) lo Stato ha manifestato grande attenzione e sensibilità verso il diabete, ponendo al centro della tutela le persone con diabete e garantendole un adeguato sostegno sanitario e sociale», chiede al ministro della Salute:
«• se i Ministri interrogati, pur nel rispetto del federalismo sanitario, non ritengano urgente e doveroso accertare i fatti di cui in premessa e porre in essere, per quanto di rispettiva competenza, iniziative per tutelare i giovani con diabete da situazioni analoghe;
• se non si ritenga necessario attuare campagne di formazione nelle scuole per istruire i docenti e aiutare i minori con diabete nella gestione della patologia;
•se non si ritenga necessario promuovere campagne di informazione sul diabete volte a migliorare la comprensione del fenomeno ed iniziative di prevenzione nei diversi contesti sociali (scuola, lavoro, sport) in cui si afferma la personalità dell’individuo».

L’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, l’assessore del Bilancio Raffaele Paci e l’assessore della Sanità Luigi Arru, hanno incontrato oggi i consiglieri regionali della maggioranza sul tema dei rifiuti.

«E’ stato un incontro proficuo che ha posto le basi per l’aggiornamento del Piano – ha dichiarato l’Assessore Spano – nel quale i diversi punti di vista si sono appianati attorno a un obiettivo condiviso: tenere prioritariamente conto della salute e dell’ambiente, ridurre la produzione di rifiuti, aumentare la raccolta differenziata, favorire il riciclo per trasformare il rifiuto in risorsa.»

Nel corso dell’incontro, dopo che l’assessore Paci ha fornito gli elementi di contesto, l’assessore dell’Ambiente ha spiegato la strategia della Giunta sui rifiuti, perfettamente in linea con le direttive europee, ed ha ricordato i dati: attualmente la Sardegna produce 732mila tonnellate di rifiuti, di cui 335mila tonnellate vengono riciclate, 135mila termovalorizzate e 256mila finiscono in discarica. La Regione Sardegna è una delle più virtuose del panorama nazionale e intende migliorare le sue performance riducendo sempre più il quantitativo di rifiuti che viene conferito in discarica. Le discariche infatti rappresentano l’ultima delle opzioni di gestione dei rifiuti, e vanno verso il progressivo esaurimento.

«Abbiamo valutato più scenari di qui a 2020, ipotizzando il raggiungimento delle più ottimistiche previsioni nella differenziazione dei rifiuti. Se anche si arrivasse al 65% di differenziata e i comportamenti virtuosi di istituzioni, aziende e cittadini compensassero l’aumento dei consumi che segue la fine della crisi economica, i termovalorizzatori di Macchiareddu e Tossilo a seguito del revamping non basterebbero comunque a far fronte allo smaltimento dei rifiuti.»

Sul termovalorizzatore di Tossilo, al centro di un acceso dibattito, l’assessore Spano ha fornito i chiarimenti richiesti in merito al dimensionamento dell’intervento, tariffe ed emissioni in atmosfera. L’assessore Arru, inoltre, ha fornito i chiarimenti sulle condizioni di salute della popolazioni che gravitano nel territorio di Macomer.

Palazzo del Consiglio regionale

 

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«Sono trascorsi esattamente tre mesi dalla nomina dei nuovi commissari delle Asl sarde ed è ormai cristallino che, per riforma del sistema sanitario, la Giunta dei professori intendesse semplicemente occupare i posti di comando con il commissariamento delle Aziende sanitarie. Difatti, nessuno degli obiettivi assegnati ai nuovi commissari straordinari con delibera di Giunta (Obiettivi di mandato dei Commissari straordinari ex L.R. n. 23/2014: Avvio delle azioni di riqualificazione e razionalizzazione del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2015) è stato rispettato. Non solo la Sanità isolana continua a mostrare le sue note carenze, ma addirittura mancano i progetti di riorganizzazione e riqualificazione dei servizi sanitari delineati nella succitata delibera e da approvare entro termini ben definiti.»

A sostenere questa tesi è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.

«A questo punto – aggiunge Ignazio Locci – è opportuno che l’assessore competente Luigi Arru spieghi quali sono gli ostacoli di varia natura che impediscono il proseguo della (loro) riorganizzazione della Sanità isolana. Non vi è alcun riscontro sull’operato dei commissari, sebbene la loro nomina fosse stata accolta con grande entusiasmo, considerate le grandi capacità dei dirigenti decantate dall’assessore.»

«Dovrà essere il Consiglio regionale – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – a sobbarcarsi la riorganizzazione della rete ospedaliera, adeguandola alle reali esigenze dei cittadini e garantendo appropriatezza e qualità degli interventi e dei percorsi diagnostici terapeutici, così come da obiettivi di Giunta.»

I pazienti dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari (Policlinico Duilio Casula e ospedale San Giovanni di Dio) hanno da oggi tutte lo loro informazioni sanitarie nella tessera sanitaria. Prima in tutta la Sardegna l’Aou di Cagliari ha accelerato sul progetto del Fascicolo sanitario elettronico (Fse): sono attivi Ginecologia e Ostetricia, Oncologia, Medicina interna ed Emocoagulopatie, Medicina interna 2 hanno attiva la funzionalità che consente di inviare i documenti di ricovero ospedaliero (lettera di accettazione e verbale di dimissione )al Fse dei pazienti che hanno aperto il loro fascicolo. Dalla settimana prossima anche i verbali del Pronto Soccorso confluiranno nel FSE. A brevissimo toccherà al laboratorio di analisi che automaticamente inserirà il referto nel  fascicolo elettronico del paziente, che lo avrà dunque sempre a portata di mano consultando il portale web https://fse.sardegnasalute.it/ mediante la propria tessera sanitaria. Progressivamente, il servizio sarà esteso a tutti i servizi e i reparti dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

«Il progetto – ha detto il commissario straordinario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino – è stato fortemente voluto dall’assessore Luigi Arru. La nostra azienda è impegnata nella missione di rendere la sanità sempre più vicina e a portata del cittadino.»

Per consultare i propri documenti sanitari basterà inserire la tessera nel mini lettore fornito gratuitamente dalla Regione. Gli specialisti ospedalieri, continuando ad utilizzare il software già utilizzato presso il proprio reparto, possono inviare automaticamente le lettere di accettazione e i verbali di dimissione ospedaliera al FSE dei pazienti, se questi l’hanno precedentemente aperto.

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I prodotti agro-alimentari sardi saranno garantiti dal marchio di qualità della Regione. Lo ha deciso la Giunta regionale con l’approvazione di una delibera riguardante il marchio, proposta dall’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi. Dopo le osservazioni mosse dalla Commissione europea, ora è stata data approvazione definitiva al regolamento d’uso e del segno distintivo del marchio collettivo di qualità agro-alimentare garantito dalla Regione, istituito con delibera del 2013.
Queste, suddivise per assessorato, le altre delibere approvate.
Sette le delibere proposte dall’assessore Donatella Spano: il Piano di riconversione e razionalizzazione dell’area ex FAS di Elmas, che procede dopo la rettifica che segnalava una porzione prossima alla zona umida di Santa Gilla inoltrata al Savi che ha rilevato la non influenza sull’esito dell’istruttoria. In relazione alla proceduta di VIA proposta dal SAVI, sono state dichiarate compatibili dal punto di vista ambientale l’attività di recupero di rifiuti non pericolosi e l’aumento delle quantità massime di stoccaggio nel comune di Sassari; i lavori di recupero, messa in sicurezza e fruizione dell’approdo di Is Solinas nel comune di Masainas che mitiga le criticità esistenti; la realizzazione di una pista ciclabile e running con copertura di pannelli fotovoltaici da 2 Mwp, lungo la litoranea della zona industriale nel comune di Olbia; le opere di tipo idraulico e dissesto idrogeologico in difesa delle sponde e dell’attraversamento del Rio Maladroxia. E’ stato concesso, inoltre, il nulla osta per la proroga all’esercizio provvisorio del bilancio per i mesi di marzo e aprile 2015 dell’ARPAS.
In attuazione della direttiva 2000/59/CE relativa agli impianti portuali di raccolta per i rifiuti prodotti dalle navi ed i residui del carico, è stato aggiornato per il periodo 2015-2018 il Piano di gestione dei rifiuti dei Porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres. Nelle more dell’esame da parte del Consiglio regionale del disegno di legge sul trasferimento delle competenze della Conservatoria delle Coste all’assessorato della Difesa dell’Ambiente, è stato prorogato il regime commissariale della Conservatoria per il periodo necessario, comunque non superiore a tre mesi.
Doppia proroga, anche in questo caso nell’attesa del relativo disegno di legge, del commissario di Area e del Direttore di Enas, per ulteriori 45 giorni.
Su proposta dell’assessore Cristiano Erriu è stato ceduto a prezzo simbolico, al comune di Oschiri, il complesso immobiliare denominato ex Ospedaletto militare, già di proprietà dello Stato, poi trasferito alla Regione. La Giunta ha inoltre stabilito il riversamento al comune di Fordongianus della metà del canone di affitto attualmente percepito dall’Amministrazione regionale per la gestione del complesso termale.
Dall’assessore Elisabetta Falchi arriva l’affidamento all’Agenzia Argea dell’attività di vigilanza sugli Organismi di controllo autorizzati per le produzioni biologiche. L’Assessorato assicura il coordinamento con il Ministero che finora l’aveva esercitata senza il coinvolgimento della Regione.
Sono state approvate le linee guida per il funzionamento del Sistema di Raccolta ed Elaborazione Dati sul movimento dei clienti e sulla capacità delle strutture ricettive (SiRED) proposte dall’assessore Francesco Morandi. Si tratta di un sistema web per la raccolta e la prima elaborazione dei dati sui flussi turistici e capacità ricettiva che semplifica le procedure di rilevazione esistenti, riduce i tempi dell’elaborazione a carico delle Province e fornisce i dati in tempi molto più rapidi rispetto al passato.
La Giunta ha autorizzato il trasferimento di 2 milioni e mezzo di euro da risorse del Bilancio 2013 per interventi di recupero ambientale nel sito minerario di Santu Miali nei comuni di Furtei, Segariu, Serrenti e Guasila. La proposta dell’assessore Maria Grazia Piras riguarda custodia, gestione e primi interventi di messa in sicurezza permanente e risponde alla particolare situazione di emergenza ambientale a seguito delle passate attività minerarie.
E’ stata istituita, infine, la struttura di raccordo per assicurare coerenza di programmazione generale tra l’attività assistenziale dell’Azienda sanitaria locale e la programmazione dell’Università. La delibera proposta dall’assessore Luigi Arru indica la composizione del tavolo di coordinamento e prevede la costituzione di una cabina di regia per la riforma del sistema sanitario regionale.

 

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La Giunta regionale ha approvato il piano di vaccinazione 2015 contro la blue tongue.
Nel 2014 la campagna di vaccinazione decisa dalla Regione ha dato risultati importanti, rispetto al passato. Solo 21 focolai e 13 pecore morte. Sulla scorta di questi risultati, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, la Giunta ha deciso di replicare la strategia di profilassi con il piano di vaccinazione contro il sierotipo 1 della febbre catarrale degli ovini. Saranno vaccinati tutte le pecore (oltre 3 milioni) e tutti i bovini (poco meno di 270mila).
La misura di profilassi potrebbe essere estesa anche alle capre, ma la Regione attende il pronunciamento del ministero della Salute. Le vaccinazioni dovranno essere completate al massimo entro il mese di agosto. La ASL di Sassari è confermata capofila per indire una procedura aperta, a valenza regionale, per la fornitura dei quantitativi di vaccini necessari. In giacenza, le ASL hanno una scorta pari a 2 milioni e 296mila vaccini. Mancano all’appello ancora 1 milione e 770mila dosi.

Ospedale Santa BarbaraOspedale Sirai Carbonia

Il prossimo 30 marzo la sala della Sotacarbo della Grande Miniera di Serbariu ospiterà un convegno regionale sulla Sanità intitolato “Progettare, Costruire, Organizzare l’Ospedale del III Millennio”.

Al convegno parteciperanno, tra gli altri, l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, ed il Direttore Generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, oltre a relatori di rilievo nazionale provenienti dalla Toscana e dall’Emilia Romagna.