23 November, 2024
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Luigi Arru 4 copia

Le associazioni che tutelano i diritti dei malati non autosufficienti si impegnano a contribuire alla riqualificazione dello stato sociale in Sardegna, ovvero a individuare i nuovi criteri per un settore che la Giunta vuole riformare a garanzia, prima di tutto, dei diritti degli ammalati e delle loro famiglie. Nuove regole, niente sprechi, aiuti solo a chi ne ha veramente diritto.

I componenti dei Comitati 16 novembre Onlus e Famiglie legge 162/98 hanno assicurato il loro contributo in questo percorso ieri all’assessore della Sanità Luigi Arru, che firmando insieme a loro un documento articolato in sei punti (fra i quali, appunto, il riordino del sistema) ha ribadito per la seconda volta in due giorni la garanzia che, in attesa del riordino della normativa di settore, verranno interamente ripristinati i fondi.

L’impegno era già stato preso e annunciato martedì scorso in conferenza stampa dal presidente della Regione Francesco Pigliaru con gli assessori del Bilancio Raffaele Paci e lo stesso Arru e con tutti i capigruppo di maggioranza: con un emendamento di Giunta e maggioranza da 42 milioni di euro, i fondi che servono a finanziare il comparto del sociale, tra cui la legge 162 sui malati non autosufficienti, il Progetto “Ritornare a casa” e le leggi di settore, è stato riportato a 241 milioni dai 199 inizialmente previsti.

«La posizione della Giunta è molto chiara e l’ho condivisa anche ieri con i malati che ho ricevuto – ha detto l’assessore Arru -. Stiamo analizzando la complessa situazione del settore con le parti sociali e le associazioni, perché in Sardegna c’è una spesa sociale molto alta, ci sono situazioni inappropriate su cui vogliamo far luce perché non mettano in pericolo il diritto all’assistenza dei più deboli. Valuteremo attentamente il grado di disabilità, il reddito, la cumulatività degli interventi, attraverso criteri chiari e precisi, tagliando tutti gli sprechi e facendo costantemente i controlli necessari. Quindi – ha concluso Luigi Arru – non stiamo certo parlando di tagli lineari, ma di una efficace, indispensabile, urgente razionalizzazione del sistema.»

Tra le delibere approvate oggi dalla Giunta regionale, c’è quella che prevede, all’interno di un percorso di razionalizzazione di costi e alta qualità di servizi, che la Asl di Olbia sia la capofila per l’indizione della procedura di gara regionale per la fornitura di dispositivi medici per pazienti stomizzati e tracheotomizzati.

Con la centralizzazione delle procedure di gara per i dispositivi medici, ha spiegato l’assessore della Sanità Luigi Arru, sono già stati ottenuti importanti risparmi e, allo stesso tempo, viene garantita elevata qualità e ampia scelta dei dispositivi. L’assessorato della Sanità supporterà e coordinerà tutte le attività a supporto della procedura di gara. Sempre su proposta dell’assessore Arru è stata confermata l’istituzione del Centro regionale di Farmacovigilanza della Regione presso l’Unita Operativa Complessa di Farmacologia Clinica della Aou di Cagliari: il Centro era stato istituito nel 2013 in forma sperimentale per due anni per fornire informazioni indipendenti su rischi e benefici, dunque sull’uso appropriato dei farmaci che di sicuro contribuisce al contenimento della spesa sanitaria: basta pensare che il 5% dei ricoveri è provocato da reazioni avverse ai farmaci. Il Centro sarà finanziato in base agli obiettivi, il 70% sarà erogato al momento della loro assegnazione e il restante 30% al raggiungimento degli stessi. Sempre su proposta dell’assessore Arru la Giunta ha approvato la valutazione dei risultati aziendali conseguiti dai direttori generali delle Aziende sanitarie regionali nel 2012, proposta dalla commissione regionale appositamente nominata. Infine, con una delibera congiunta presentata con l’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci è stato approvato il bando di ricerca di medicina finalizzata, ovvero lo schema di convenzione che disciplina i rapporti reciproci tra la Regione e le Aziende Ospedaliere Universitarie interessate: non ci sono costi a carico della Regione, che di fatto ha un ruolo logistico intermedio fra Ministero e i due Gruppi di ricerca beneficiari che riceveranno in totale un finanziamento di 520mila euro.

Su proposta dell’assessore Gianmario Demuro, la Giunta ha deciso di attribuire le competenze svolte dal Servizio per il coordinamento delle politiche in materia di riduzione di Co2-Green Economy agli assessorati della Difesa dell’Ambiente e dell’Industria. Sarà inoltre soppressa la direzione generale della Programmazione unitaria e le relative competenze umane e finanziarie saranno assegnate alla Direzione generale della Presidenza, comprese le funzioni delle Autorità di Audit.

Su proposta dell’assessore dell’Ambiente, Donatella Spano, l’esecutivo regionale ha approvato l’istituzione dell’elenco degli alberi monumentali della Sardegna: sarà il Corpo Forestale e di vigilanza ambientale a coordinare i Comuni per l’elaborazione del censimento degli alberi monumentali, e sarà coinvolto l’Ente Foreste della Sardegna per gli alberi ricadenti nel territorio amministrato dall’Ente stesso. L’esecutivo ha poi deciso di non sottoporre a ulteriori procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale quattro interventi: il prolungamento del servizio di metropolitana leggera di Cagliari nel tratto che collega piazza Repubblica alla Stazione ferroviaria di piazza Matteotti; sistemazione e scavo dell’imboccatura del porto di Perd’e’ Sali a Sarroch; ampliamento della cava Marzoccu nel comune di Sassari e, infine, l’installazione di un aerogeneratore in località Pelao nel comune di Borutta.

Palazzo della Regione 1 copia

La maggioranza di centrosinistra ha condiviso impostazione complessiva e filosofia della manovra da 7 miliardi e 800 milioni di euro che ha i suoi capisaldi nel superamento del Patto di stabilità da una parte e nella programmazione unitaria dei fondi europei, nazionali e regionali dall’altra, e che mette in atto politiche keynesiane per un immediato e deciso rilancio dell’economia sarda.
Dopo un confronto con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e gli assessori di Bilancio e Programmazione Raffaele Paci e della Sanità Luigi Arru, la coalizione di governo ha deciso di ripristinare l’importo delle risorse destinate ai malati gravi non autosufficienti in attesa di fissare al più presto nuove regole in un settore che va risistemato a tutela prima di tutto degli stessi disabili gravi e delle loro famiglie. Con un emendamento di Giunta e maggioranza da 43 milioni di euro, i fondi che servono a finanziare il comparto del sociale, tra cui la legge 162 sui malati non autosufficienti, il Progetto “Ritornare a casa” e le leggi di settore, è stato riportato a 242 milioni dai 199 inizialmente previsti.
Durante il vertice di maggioranza è stata anche sottolineata la necessità, ormai non più rinviabile, di razionalizzare la spesa sul sociale per evitare sprechi e inappropriatezza delle prestazioni.
«In particolare saranno attentamente osservati e poi valutati il grado di disabilità, il reddito, la cumulatività degli interventi – ha spiegato il presidente Pigliaru -. In questo modo vogliamo garantire al massimo chi ha davvero diritto all’assistenza, non facendogli mancare nessun aiuto economico. E questo, a lungo termine può essere realizzato solo evitando sprechi dovuti alla mancanza degli indispensabili e accurati controlli in un settore così delicato.»
Per questo, nei prossimi mesi, da parte dell’Assessorato della Sanità sarà avviato un percorso da condividere con associazioni, Comuni e soggetti interessati per individuare le linee guida che porteranno all’individuazione di nuove norme. Nel frattempo, in attesa che tale percorso sia completato e messo in atto, la Giunta guidata da Francesco Pigliaru insieme alla maggioranza di centrosinistra ha deciso di ripristinare i fondi per la Legge 162 e gli altri interventi, a dimostrazione della grande e costante attenzione da parte dell’esecutivo nei confronti del sociale. Anche l’assessore Arru garantisce che la revisione dell’attuale normativa non comporterà nessun taglio lineare alle politiche sociosanitarie, bensì una efficace razionalizzazione del sistema.
«Stiamo analizzando la complessa situazione del settore con le parti sociali e le associazioni – ha detto l’assessore della Sanità –, con un obiettivo chiaro e preciso: tutelare chi ne ha davvero bisogno e diritto. In Sardegna c’è una spesa sociale molto alta, e situazioni di inappropriatezza su cui la Giunta vuole fare completamente luce perché mettono a rischio la tutela dei più deboli nei confronti dei quali l’attenzione è invece massima e costante.»
Nel vertice di maggioranza si è anche condiviso il miglioramento fatto alla finanziaria dopo le audizioni e il dibattito in terza commissione.
«In particolare – ha sottolineato l’assessore al Bilancio Paci – sono state incrementate alcune poste del Bilancio per un totale di 45 milioni di euro, dando priorità a quei settori che Giunta e maggioranza ritengono fondamentali e strategici per la Sardegna e per il proprio programma di governo.»
Vengono infatti stanziati 13 milioni in più per Spettacolo, Cultura e Sport ovvero per biblioteche, cinema, spettacolo, associazioni sportive; 9 milioni in più vanno a Istruzione e Università (Ersu, Erasmus, Ricerca, Diritto allo Studio); il settore Lavoro incasserà 5 milioni in più da destinare a lavoratori socialmente utili e cantieri mentre 8,2 in più ne avrà a disposizione l’Agricoltura per Consorzi di bonifica, comparto ippico, APA, Agris; 3 milioni e mezzo in più sono destinati alle Attività produttive (Expo, artigianato, turismo, aree crisi), 3 al Sociale (associazioni disabili, centri antiviolenza, volontariato), 3,5 a Enti Locali e Associazionismo (dal Cal alle Province).
Palazzo della Regione 1 copia

 

Nuoro copia
Dopo le tappe cagliaritane, sono partiti oggi con Nuoro i primi incontri pubblici sui territori in cui la Giunta Pigliaru ha iniziato a presentare le misure di intervento per sconfiggere la Peste suina africana (Psa) in Sardegna. Il direttore generale della Presidenza della Regione e responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Psa, Alessandro De Martini, ha aperto i lavori dell’incontro “La peste suina africana si può sconfiggere”, in cui è stato illustrato il nuovo programma di lotta all’epidemia che affligge gli allevamenti sardi da 37 anni. De Martini ha portato i saluti del Presidente Pigliaru e spiegato la forte volontà della Giunta nel voler cancellare la malattia dall’isola. «La presenza della Psa – ha spiegato il responsabile dell’Unità di progetto – ha depresso il settore suinicolo regionale, portando la Sardegna ad essere un grande importatore. Debellare l’epidemia vuol dire quindi aprire numerose occasioni di forte sviluppo per l’economia agroalimentare sarda, che tanto può costruire nei mercati dell’export».
All’iniziativa sono intervenuti gli assessori della Sanità e dell’Agricoltura, Luigi Arru ed Elisabetta Falchi, il capo di gabinetto dell’assessorato della Sanità, Gianni Salis, la veterinaria del servizio zootecnico dell’agenzia regionale LAORE, Daniela Sardo (in sostituzione del direttore generale dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda), e il funzionario dell’assessorato dell’Ambiente, Davide Brugnone. Hanno poi preso la parola il consulente dell’Unità di progetto e professore di Sanità animale dell’università di Madrid, Josè Manuel Sànchez-Vizcaino, e il componente della direzione generale della Sanità della Commissione europea, Alberto Laddomada. Olivia Bessi, del ministero della Salute, ha seguito gli interventi in collegamento Skype da Roma, augurando un buon lavoro e una buona riuscita all’Unità di progetto. Numerosi sono poi stati gli interventi dal pubblico.
«Come Regione puntiamo sull’agroalimentare di qualità, che possiamo raggiungere garantendo il benessere dei nostri animali». Così l’assessore Falchi che ha aggiunto: «Dobbiamo lavorare sull’emersione dei soggetti che praticano l’allevamento con animali non regolari. Per questo abbiamo iniziato a costruire percorsi che favoriscono tale passaggio: partiamo con il benessere animale per il suino, simile a quello già esistente per gli ovini. Si tratta di una misura completamente nuova, che sarà operativa nel momento in cui giungerà da Bruxelles il via libera».
Sempre la titolare dell’Agricoltura ha spiegato che per il futuro gli «allevatori dovranno tenere gli animali confinati e seguirli con regimi alimentari particolari». La Regione farà la sua parte destinando, per iniziare, 10 milioni di euro per la costruzione dei recinti che verranno finanziati sempre con il via libera della Commissione europea sul benessere animale. «Intanto – ha concluso Elisabetta Falchi – continuiamo con il percorso, già avviato, di formazione e informazione nei territori per far capire le opportunità positive che può portare a tutta l’economia delle campagne sarde l’eradicazione della Psa, perché allevare in biosicurezza non è impossibile. Le carni suine o il maialetto sardo hanno una storia che si può vendere in tutto il mondo, dobbiamo crederci e dobbiamo lavorare per raggiungere l’obiettivo sfruttando anche il nuovo Marchio qualità su cui stiamo lavorando per definire i disciplinari».
L’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha ringraziato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per l’apertura di credito e per la fiducia data alla Sardegna, che fino a pochi mesi fa rischiava il commissariamento per i pessimi risultati e la cattiva gestione delle politiche di eradicazione della Psa collezionati nel passato.
«L’incontro di oggi è il primo passo di una serie di iniziative che terremo sui territori – ha detto l’esponente della Giunta Pigliaru – io, l’intero esecutivo, tutti noi, ci stiamo mettendo la faccia perché la Sardegna deve dare una risposta di credibilità al governo e all’Unione europea. Si tratta di un impegno di mandato che portiamo avanti insieme agli assessorati dell’Agricoltura, dell’Ambiente e al Presidente Pigliaru. Fino a oggi purtroppo abbiamo fatto l’errore di litigare fra noi, di dividerci e di perderci per strada. Da adesso in poi cambiamo strada: confrontiamoci, bisticciamo, ma poi andiamo avanti verso l’obiettivo.»
L’assessore della Sanità ha poi concluso con un invito alla collaborazione fra politica, di maggioranza o opposizione, fra gli allevatori e i veterinari. «Se perdiamo questa battaglia – ha ribadito Arru – la Sardegna sarà commissariata e ci penserà il governo o l’Europa a gestire il problema. Da oggi in poi quindi diamoci del “noi” e tutti assieme puntiamo verso il traguardo».
Un intervento carico di ottimismo e responsabilità quello di Josè Manuel Sànchez-Vizcaino. «È la prima volta che trovo una vera volontà per eradicare la Psa in Sardegna – ha osservato il consulente dell’Unità di progetto -. Non esiste una ricetta unica per debellare l’epidemia, ma esiste una soluzione per ogni luogo e questa è la prima volta che si prepara una ricetta pensando alla Sardegna». I risultati, ha aggiunto Vizcaino, si possono raggiungere solo con una «forte collaborazione fra allevatori e veterinari, perché altrimenti anche la tecnologia più avanzata non sarà sufficiente per sconfiggere la malattia».

Gianluigi Rubiu 5 copia

Il consigliere regionale Gianluigi Rubiu, capogruppo Udc. ha preso posizione in merito alla legge regionale sulle emergenze sociali.

«Il bilancio della Regione – denuncia Rubiu – assegna sempre meno stanziamenti per le persone svantaggiate. Una decisione che si stenta a comprendere, perché diverse famiglie isolane si trovano in condizioni di forte disagio per l’assistenza agli anziani e disabili. C’è poi una legge regionale che consentirebbe di aggirare le rigidità per l’accesso ai finanziamenti per la non autosufficienza. Occorre intervenire da subito per dare un supporto a tantissimi nuclei familiari e all’universo degli assistenti, che provvedono alla cura di chi soffre particolari difficoltà, perché le condizioni economiche, in moltissimi casi, sono insufficienti per sorreggere le cure previste.»

C’è anche un altro nodo sul welfare isolano e la denuncia è arrivata mediante una lettera urgente di Salvatore Usala – che da anni combatte contro la Sla, conducendo una battaglia attraverso il Comitato 16 novembre – al presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e all’assessore della Sanità, Luigi Arru.

«Nella manovra finanziaria – sottolinea Rubiu – si registra un forte decremento degli stanziamenti per la non autosufficienza e per le persone svantaggiate e sono stati quindi disattesi, gli impegni presi dall’esecutivo in un summit con le associazioni impegnate nel terzo settore, senza che sia stato avviato l’iter per il pagamento delle somme ai Comuni e per gli altri progetti socio assistenziali. L’auspicio è che si possa correggere la manovra con l’approvazione degli emendamenti in aula volti all’adeguamento dei finanziamenti, per garantire uno stile di vita dignitoso a chi combatte ogni giorno con gravi difficoltà.»

Ospedale Microcitemico copia

La commissione Sanità del Consiglio regionale ha espresso forti preoccupazioni sulla situazione in cui versa la Sanità sarda, nel corso dell’audizione dell’assessore regionale Luigi Arru. Sono disponibili 2 miliardi 899 milioni di euro, ma per coprire tutte le esigenze ne mancano circa 90.

«Siamo molto preoccupati per la situazione – ha affermato il socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera), presidente della Sesta commissione -: mancano sicuramente 40 milioni per il sociale che devono assolutamente essere trovati tra le pieghe del bilancio. Non è pensabile che manchi la copertura per il progetto “Ritornare a casa”, per gli invalidi gravissimi, per i malati di Sla, stiamo parlando di persone che soffrono.»

I commissari di maggioranza e opposizione hanno chiesto maggiori chiarimenti all’assessore su come voglia ripartire le risorse e sulla base di quali criteri. Da entrambi gli schieramenti è emersa la necessità di convocare i commissari delle Aziende per capire quale situazione hanno trovato e in che modo stanno operando. L’assessore ha spiegato che i 2 miliardi 899 milioni di euro per le spese del servizio sanitario regionale del 2014 sono stati suddivisi in tre macro livelli: assistenza collettiva (5,3%), assistenza distrettuale (50%) e assistenza ospedaliera (44,7%). L’esponente della Giunta ha illustrato la delibera 53/20 “Criteri per il riparto delle risorse destinate al finanziamento indistinto del Servizio Sanitario Regionale tra le Aziende Sanitarie. Approvazione preliminare”, su cui la Commissione dovrà formulare il proprio parere. L’assessore ha spiegato che «solo per il 2014 i criteri di riparto si applicheranno su base annuale», come previsto dall’articolo 11 della legge 23 del 2014, in quanto «si tratta di un anno di transizione tra il vecchio sistema e la riforma delle Aziende sanitarie ospedaliere e la riforma delle Aziende sanitarie e ospedaliere».

In base ai dati forniti alla Terza commissione le attribuzioni di ciascuna azienda sanitaria e ospedaliera (FSR 2014-DGR 53/20) sono le seguenti: Asl di Sassari 486.542.633,44 euro, Asl di Olbia 210.304.567,63 euro, Asl di Nuoro 258.925.193,25 euro, Asl Lanusei 89.358.011,68 euro, Asl Oristano 257.511.383,70 euro, Asl Sanluri 142.025.170,21 euro, Asl Carbonia 193.483.183,70 euro, Asl Cagliari 856.353.036,87 euro, Azienda ospedaliera Brotzu 154.957.256,37 euro, AUO Sassari 115.907.626,67 euro, AUO Cagliari 133.846.442,83 euro. Per il 2015 la previsione è di 2 miliardi 818 milioni di euro senza tenere conto dei costi storici. Quindi un’ulteriore diminuzione della spesa garantita, secondo l’esponente della Giunta, dall’importante lavoro che verrà fatto sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, dalla centrale unica di acquisto e dalla razionalizzazione dei servizi previsti nella legge 23/2014 appena approvata.

L’assessore Arru ha però affermato di aver ricevuto notizie poco confortanti sui conti delle Aziende e che, se fossero confermate, gli ex direttori generali, che hanno disatteso la direttiva di marzo scorso che imponeva loro di non andare oltre l’ordinaria amministrazione, dovranno rispondere del loro operato davanti alla Corte dei Conti.

La Commissione ha deciso di approfondire meglio la delibera prima di esprimere il parere. La seduta è stata aggiornata.

L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha risposto all’interrogazione del consigliere regionale del Pd Piero Comandini sulle condizioni del Pronto Soccorso dell’ospedale Santissima Trinità di Is Mirrionis, a Cagliari.

«La tutela dei pazienti, degli operatori sanitari e dei cittadini è un dovere delle istituzioni – ha detto Arru -, indispensabile per garantire la serenità e la sicurezza degli utenti. Per questo motivo interverremo con fermezza, qualora riscontrassimo situazioni di pericolo in un qualunque presidio sanitario, come può essere il caso segnalato nei giorni scorsi, dall’onorevole Piero Comandini – che ringrazio – relativo al Pronto Soccorso dell’ospedale Santissima Trinità.»

«Nei prossimi giorni – ha aggiunto l’assessore Arru -, dopo aver studiato attentamente il caso, prenderò contatto con il Prefetto di Cagliari per effettuare un controllo accurato sulle condizioni di sicurezza di tutti i presidi ospedalieri di Cagliari e provincia.»

L’obiettivo dell’esponente della Giunta Pigliaru è quello di verificare e individuare soluzioni, in accordo con il Prefetto e con le forze dell’ordine, per prevenire tutte le circostanze di potenziale pericolo per i pazienti e gli operatori sanitari.

«All’incontro con il Prefetto chiederò di valutare le possibili opzioni e azioni percorribili – ha concluso l’assessore Arru – per salvaguardare la sicurezza di tutti gli ospedali.»

L’assessorato regionale della Sanità ha promosso con la Asl di Cagliari capofila del progetto, “Questioni di cuore”, la campagna d’informazione sul rischio cardiovascolare. Tutte le persone con un’età compresa tra i 35 e i 69 anni potranno nelle prossime settimane chiedere al medico di famiglia di calcolare il proprio fattore di rischio cardiovascolare per i prossimi dieci anni.
«Le malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte in Italia e in Sardegna – ha detto l’assessore Luigi Arru – e i fattori di rischio sono molteplici: assunzione di farmaci, età, familiarità, stile di vita, fumo, pressione arteriosa, colesterolemia. Ormai la durata media della vita si è allungata molto, quindi è fondamentale garantirne la qualità, mantenendo i cittadini in buona salute e non limitandoci a fronteggiare le emergenze con la cura delle malattie acute. Questo significa anche un notevole risparmio economico, possiamo dire che per ogni euro investito c’è un ritorno economico enorme.» 
L’assessore Arru ha poi sottolineato la necessità che Assessorato, Asl, medici di famiglia agiscano in rete, facendo sistema «perché questo è l’unico modo per ottenere il risultato migliore utilizzando le grandi risorse che abbiamo nel sistema sanitario della Sardegna».
E’ decisivo il ruolo dei medici di famiglia che, attraverso la misurazione del punteggio di rischio saprà fornire indicazioni precise per la riduzione dello stesso rischio di incorrere nella patologia. «Il rischio che ogni persona ha di sviluppare la malattia – ha detto l’assessore della Sanità – è continuo e aumenta con l’avanzare dell’età, dunque non esiste un livello di rischio nullo. Da non trascurare inoltre il fattore della familiarità della patologia. E’ importante eseguire esami clinici e strumentali che sono in grado di evidenziare lesioni cardiovascolari asintomatiche.»
Fumo, colesterolemia, diabete, sono questi i grandi fattori di rischio. La nicotina accelera il battito cardiaco e il carbonio diminuisce la quantità di ossigeno nel sangue favorendo l’aterosclerosi, mentre il colesterolo in quantità eccessive nel sangue si deposita nelle pareti delle arterie. Il diabete è una patologia che innalza il rischio cardiovascolare. «Ovviamente quello che noi consigliamo è di non fumare, bere poco, tenere sotto controllo il peso mangiando sano e fare regolare attività fisica ma voglio ribadire che anche chi conduce uno stile di vita assolutamente sano deve fare prevenzione, perché nessuno è fuori pericolo al 100%».
Sono 9 gli step della campagna di informazione messa a punto dall’Assessorato della Sanità. Step che vanno dall’informazione alla consulenza fino all’individuazione di misure fiscali che riescano a incidere sul prezzo di frutta e verdura, per favorirne il consumo a cominciare dalle scuole. La campagna informativa, costata in totale 48mila euro, prevede: uno spot pubblicitario (60 passaggi della durata di 30″ in onda sulle tv locali); poster di grande formato (6×3) affissi nei principali centri del territorio regionale, flyer pubblicitari destinati all’allestimento interno degli autobus delle linee urbane e extraurbane di Cagliari, Sassari, Nuoro e Olbia e, laddove possibile, accompagnati dallo spot pubblicitario nei monitor di servizio; un sito web dedicato questionidicuore.info; una pagina Facebook nella quale saranno fornite notizie e informazioni sulla prevenzione del rischio cardiovascolare; 5.000 locandine (distribuite tra le Aziende Sanitarie Locali della Sardegna); 200.000 depliant (distribuite tra le Aziende Sanitarie Locali della Sardegna); banner roll up monofacciali (una per ciascuna Asl, Aou, Ao della Sardegna).

Raffaele Paci 12 copia
L’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, ha autorizzato il pagamento di 70 milioni di euro per le politiche sociosanitarie, rispetto alle quali l’esecutivo guidato da Francesco Pigliaru ha la massima attenzione. Si tratta della prima tranche dell’anticipo di 300 milioni di euro della vertenza entrate incassati dallo Stato tre settimane fa, il 16 gennaio scorso.
«Iniziamo a pagare da questo settore perché la nostra attenzione è massima per i non autosufficienti, i malati gravi che hanno bisogno di cure e assistenza continua – ha commentato l’assessore Paci -. Questi sono i primi milioni erogati dai 300 dell’anticipazione degli arretrati della vertenza entrate, a stretto giro seguiranno gli altri pagamenti per l’Istruzione, la Cultura, il Lavoro, tutti settori strategici su cui questa Giunta vuole puntare. Iniziamo così a eliminare quei debiti accumulati negli anni, provocati dai vincoli di spesa imposti dal patto di stabilità che la Sardegna non deve più sopportare grazie all’accordo del 21 luglio con lo Stato. L’eliminazione del Patto – ha concluso il vicepresidente della Regione – permetterà di non accumulare più debiti per il futuro, perché tutto quello che viene stanziato da quest’anno potrà essere speso interamente.»
I 70 milioni saranno destinati alle famiglie in situazioni di povertà, all’assistenza domiciliare per i non autosufficienti, agli handicappati e ammalati gravi. L’assessore della Sanità Luigi Arru rassicura anche sugli stanziamenti per il settore previsti per quest’anno dalla manovra finanziaria.
«Non ci sarà nessun taglio lineare alle politiche sociosanitarie, e questo voglio dirlo con chiarezza. Stiamo analizzando la complessa situazione del settore con le parti sociali e le associazioni, con un obiettivo chiaro e preciso: tutelare al massimo chi ne ha bisogno, e garantisco che nessuno che ne abbia davvero bisogno sarà privato del sussidio da questa giunta. In Sardegna c’è una spesa sociale molto alta – ha sottolineato l’assessore Arru -. E situazioni di inappropriatezza su cui vogliamo far luce mettono a rischio la tutela dei più deboli nei confronti dei quali l’attenzione è invece massima e costante. Oggi eroghiamo 70 milioni di euro, e sono i primi in assoluto dei 300 degli arretrati della vertenza entrate incassati pochi giorni fa. L’esecutivo di cui faccio parte – ha concluso l’assessore della Sanità – dimostra così ancora una volta la sua attenzione a situazioni di povertà, ai disabili, ai malati non autosufficienti e al welfare della Sardegna.»

 

Luigi Arru 4 copia

Il Governo ha manifestato apprezzamento alla Sardegna per quanto già fatto e sostegno per ogni azione futura nella lotta alla peste suina africana. Oggi l’assessore della Sanità,Luigi Arru, ha incontrato a Roma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per illustrare il nuovo programma di eradicazione della peste suina africana in Sardegna.

«Abbiamo illustrato al ministro tutte le azioni intraprese, dalla istituzione dell’unità di Progetto, guidata dal Direttore Generale della Presidenza della Giunta, all’approvazione della legge regionale 34 del 2014 che conferisce all’Unità di Progetto poteri speciali e definisce una chiara catena di comando – spiega Arru -. Abbiamo poi insistito molto su tutti gli interventi di contrasto all’allevamento irregolare, sottolineando le importanti possibilità commerciali che si potranno realizzare una volta avuti i primi risultati.»

Da parte sua, il ministro Lorenzin ha manifestato apprezzamento per l’azione intrapresa con determinazione dalla Giunta regionale in perfetta sintonia con il Ministero e con la Commissione europea. Ha garantito il sostegno al programma avviato e finanziato dalla Ue e ha assicurato il sostegno per la sua realizzazione e per il raggiungimento del risultato che potrà riportare a breve alla valorizzazione dei prodotti suinicoli della Sardegna.