Accordo tra l’assessorato della Sanità e le associazioni sulla riqualificazione dello stato sociale in Sardegna.
Le associazioni che tutelano i diritti dei malati non autosufficienti si impegnano a contribuire alla riqualificazione dello stato sociale in Sardegna, ovvero a individuare i nuovi criteri per un settore che la Giunta vuole riformare a garanzia, prima di tutto, dei diritti degli ammalati e delle loro famiglie. Nuove regole, niente sprechi, aiuti solo a chi ne ha veramente diritto.
I componenti dei Comitati 16 novembre Onlus e Famiglie legge 162/98 hanno assicurato il loro contributo in questo percorso ieri all’assessore della Sanità Luigi Arru, che firmando insieme a loro un documento articolato in sei punti (fra i quali, appunto, il riordino del sistema) ha ribadito per la seconda volta in due giorni la garanzia che, in attesa del riordino della normativa di settore, verranno interamente ripristinati i fondi.
L’impegno era già stato preso e annunciato martedì scorso in conferenza stampa dal presidente della Regione Francesco Pigliaru con gli assessori del Bilancio Raffaele Paci e lo stesso Arru e con tutti i capigruppo di maggioranza: con un emendamento di Giunta e maggioranza da 42 milioni di euro, i fondi che servono a finanziare il comparto del sociale, tra cui la legge 162 sui malati non autosufficienti, il Progetto “Ritornare a casa” e le leggi di settore, è stato riportato a 241 milioni dai 199 inizialmente previsti.
«La posizione della Giunta è molto chiara e l’ho condivisa anche ieri con i malati che ho ricevuto – ha detto l’assessore Arru -. Stiamo analizzando la complessa situazione del settore con le parti sociali e le associazioni, perché in Sardegna c’è una spesa sociale molto alta, ci sono situazioni inappropriate su cui vogliamo far luce perché non mettano in pericolo il diritto all’assistenza dei più deboli. Valuteremo attentamente il grado di disabilità, il reddito, la cumulatività degli interventi, attraverso criteri chiari e precisi, tagliando tutti gli sprechi e facendo costantemente i controlli necessari. Quindi – ha concluso Luigi Arru – non stiamo certo parlando di tagli lineari, ma di una efficace, indispensabile, urgente razionalizzazione del sistema.»