26 December, 2024
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Consiglio regionale B copia

Il Consiglio regionale ha approvato un ordine del giorno unitario contro la paventata soppressione della sezione staccata di Sassari della #Corte d’Appello di Cagliari.

La seduta statutaria del Consiglio, prevista dall’art.20 dello Statuto, si è aperta sotto la presidenza del presente Gianfranco Ganau.

A prendere per primo la parola è stato il consigliere dei Riformatori sardi, Michele Cossa, primo firmatario dell’interpellanza del gruppo “sull’imposizione degli oneri di servizio pubblico per i collegamenti aerei minori in regime di continuità territoriale (c.d. CT2)”.

Il consigliere Cossa ha sottolineato la stretta attualità del tema «perché la situazione attuale prevede 3 giorni alla settimana senza alcun collegamento con importanti scali della Penisola, mentre dal 27 ottobre sarà operativa solo la linea Cagliari-Napoli che, secondo le intenzioni di Meridiana, dovrebbe diventare il suo nuovo hub del Mezzogiorno». «Per i passeggeri sardi – ha sostenuto Cossa – questa situazione è causa di gravissimi problemi soprattutto per i viaggi a scopo sanitario; quindi occorre sapere perché la Regione non ha ancora emanato il bando per queste rotte, bando che peraltro poteva interessare la compagnia Meridiana che ha sempre operato su questi scali.»

L’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, ha ricordato che «a fronte dei 10 collegamenti originari della c.d. CT2, 4 sono stati cancellati in questi anni e ne restano solo 6, in un regime privo di contribuzione e di copertura degli oneri di servizio pubblico». «La scelta della compagnia #Meridiana di fare base su Napoli – ha proseguito l’assessore – è stata unilaterale». «Per quanto riguarda il bando – ha poi precisato Deiana – è stato comunicato all’Unione europea che aveva aperto una procedura di informazione su presunti abusi nell’imposizione di oneri di servizio pubblico, su segnalazione di alcune low cost come Ryanair e della stessa Meridiana». «Nelle interlocuzioni con Bruxelles – ha ricordato Deiana – ci è stato raccomandato di evitare alcune criticità come la sovrapposizione di rotte onerate con rotte esistenti, soprattutto sull’area commerciale Firenze e Pisa con vettori in libero mercato, ma anche su Torino e in Sicilia». «Questi rilievi – ha concluso l’assessore dei Trasporti – ci hanno indotto a rivedere l’imposizione oneri di servizio pubblico ma la situazione è ancora in movimento perché non ci sono garanzie per il mantenimento delle rotte su 12 mesi.»

Nella sua replica il consigliere Cossa si è dichiarato “non soddisfatto”. «Comprendo l’impegno – ha detto – ma c’è la necessità di rivedere completamente il sistema di continuità compresa la la c.d. CT1 senza peraltro mettersi interamente nelle mani delle compagnie low cost, coniugando le esigenze del libero mercato con quelle della Sardegna, altrimenti la Sardegna marcerà sempre più velocemente verso l’isolamento.»

Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha illustrato l’interpellanza n. 7 «sulla necessità di interventi di somma urgenza per la messa in sicurezza e la funzionalità del porto industriale di Oristano» ed ha rimarcato la necessità di azioni adeguate per salvaguardare operatività e funzionalità dello scalo marittimo oristanese. Il presidente della Commissione Infrastrutture del Consiglio regionale ha evidenziato inoltre l’assenza di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria insieme con le conseguenti penalizzazioni che ne derivano alle imprese concessionarie che operano nell’area. Il consigliere Antonio Solinas ha quindi ricordato il sopralluogo effettuato nell’infrastruttura oristanese con l’assessore regionale dei Trasporti e lo ha invitato a procedere con le interlocuzioni a livello ministeriale e ad informare il Consiglio degli eventuali sviluppi.

L’assessore dei Trasporti, Massimo Deiana, ha dichiarato di aver bene presente la situazione in cui versa il porto industriale di Oristano ed ha ricordato le carenze in ordine alle manutenzioni ad incominciare dai problemi inerenti l’illuminazione dei piazzali e quelli legati al cattivo funzionamento delle cosiddetta torre faro. Un problema, quest’ultimo, così ha affermato l’assessore, che impedisce l’utilizzo dello scalo oristanese nelle ore notturne.

L’esponente dell’esecutivo ha quindi spiegato che il porto di Oristano è stato classificato come scalo di rilevanza nazionale e come tale le competenze e le responsabilità delle manutenzioni sia ordinarie che straordinarie sono poste in capo allo Stato. Nonostante l’assenza di competenze dirette da parte della Regione sarda, l’assessore Deiana ha ribadito disponibilità e impegno per sensibilizzare il ministero sulla necessità di interventi urgenti e per favorire una soluzione tempestiva al problema delle torri faro. In particolare, l’assessore Deiana, ha mostrato favore per l’iniziativa concordata con il comandante del porto che prevede l’anticipazione dei costi necessari per la riparazione delle torri faro, da parte dei concessionari privati che operano nel porto di Oristano.

Nello spazio riservato alla replica è intervenuto il primo firmatario dell’interpellanza n .7, il consigliere del gruppo Pd, Mario Tendas che si è dichiarato soddisfatto della risposta della Giunta. L’esponente della maggioranza ha ribadito l’urgenza di interventi per garantire la piena operatività dello scalo marittimo di Oristano.(Am)

Ha quindi preso la parola il consigliere del Psd’Az, Christian Solinas per illustrare l’interpellanza n. 62/A “sulle politiche culturali e linguistiche e il progressivo depauperamento dei relativi capitoli di spesa del bilancio regionale”.

«Quello che proponiamo – ha esordito Solinas – non è un tema da salotto, si tratta di un’affermazione di principio che sta alla base di tutte le altre politiche di settore. Se non si capisce questo, sarà difficile fare sintesi su tutte le altre questioni

Solinas ha quindi elencato le criticità che impediscono di sviluppare una seria politica linguistica: «I tagli degli stanziamenti decisi nell’assestamento di bilancio per i settori della lingua e della cultura sono inquietanti – ha evidenziato Solinas – tutto questo avviene in un contesto di particolare difficoltà, oggi non si riesce a gestire nemmeno uno scavo come quello di Monte Prama». Secondo l’esponente del Psd’Az è necessario dare una svolta alla politica regionale e puntare sull’economia della cultura che in altre nazioni europee sta dando eccellenti risultati: «Si aprono vertenze in tutti i settori mentre per la lingua e la cultura non si fa nulla – ha detto ancora il consigliere sardista – oggi si propone come capitale della cultura Cagliari, città dove i registi teatrali riprendono a fare gli artisti di strada e dove si rinuncia all’insegnamento della lingua sarda». 

«I temi della cultura e della lingua sarda non sono né secondari né trascurati da questa giunta – ha replicato l’assessore regionale alla Cultura Claudia Firino – le difficoltà di bilancio hanno avuto come conseguenza la riduzione dei capitoli di spesa». Firino ha poi spiegato che il Piano triennale sulla lingua è scaduto nel 2013: «la precedente Giunta non ha avviato l’iter per l’adozione di quello nuovo, per cui sarà prorogato il piano triennale 2011-2013 in modo da programmare, con il coinvolgimento di tutti gli operatori, il nuovo piano triennale che vedrà la luce nel 2015».

L’assessore ha poi rivendicato gli interventi urgenti fatti dalla Giunta per consentire di programmare “a tempo di record” le iniziative per Sa Die de sa Sardigna e pagare gli stipendi agli operatori degli sportelli linguistici, che «rappresentano la struttura portante per la promozione della lingua nel territorio».  Sui tagli ai capitoli di spesa del bilancio regionale, Firino ha affermato che «non sono tagli veri e propri, si tratta di una riduzione di risorse che nel 2014 non potevano essere erogate. Il plafond a disposizione di ogni assessorato ci impedisce di far fronte a tutte le spese». In conclusione del suo intervento, Firino ha ribadito che la Giunta lavora per l’introduzione del sardo nelle scuole: «Una lingua rimane viva solo se le nuove generazioni se ne faranno carico – ha detto l’esponente dell’esecutivo – l’introduzione del sardo a scuola e la sperimentazione dell’insegnamento veicolare sono i punti caratterizzanti delle nostre politiche linguistiche. Ricordo che nella finanziaria 2014 la precedente Giunta non aveva previsto nessun stanziamento su questo versante».

Il consigliere Solinas, in sede di replica, ha dichiarato la propria insoddisfazione per la risposta dell’assessore. «Non ho colto nel suo intervento l’intenzione di nominare il direttore del servizio lingua sarda, posto oggi vacante, né l’intenzione di sostenere un settore spesso sacrificato per  le esigenze di bilancio».

«Dire che se la situazione è grave non è sufficiente – ha aggiunto Solinas – come se lo Stato, per difficoltà di bilancio rinunciasse a insegnare l’italiano. La lingua è una questione fondamentale. La Giunta regionale ha approvato un assestamento di bilancio che stabilisce una variazione di circa 200 milioni di euro. Nulla è stato stanziato per la lingua, secondo noi, si potevano fare valutazioni diverse». Il consigliere sardista ha poi evidenziato le difficoltà che stanno vivendo gli operatori del cinema e del teatro: «Le scelte della Giunta – ha concluso Solinas – metteranno a rischio tutto il sistema culturale della Sardegna». 

Il presidente Ganau ha dato la parola ad Alessandra Zedda, vice capogruppo di Forza Italia, per l’illustrazione dell’interpellanza n. 31 “sulle scuole dell’infanzia paritarie”. La prima firmataria del documento ha evidenziato come l’interpellanza sia stata presentata a giugno «ma come purtroppo sia ancora attualissima». Zedda ha ricordato all’assessore Firino che le scuole paritarie, 264, frequentate da 10mila bambini, siano in una situazione di grave difficoltà a causa dei ritardi accumulati dalla Regione nell’erogazione dei contributi dell’anno appena concluso e dell’anno in corso. «Con la Finanziaria 2014 credevamo di avere risolto il problema – ha spiegato Zedda – ma ancora oggi il problema è ancora attuale. Zedda ha ricordato che non esiste un’istruzione di serie a e di serie b, ma un’istruzione di qualità che viene offerta ai nostri bambini.»

Nel testo dell’interpellanza il vice capogruppo di Forza Italia ha ricordato che «risulta pertanto in forte ritardo l’erogazione della seconda parte dell’acconto (siamo a giugno) relativo all’anno scolastico 2013/2014;  risulta in ritardo l’erogazione del saldo, relativo all’anno scolastico 2012/2013, già rendicontato dalle scuole entro dicembre 2013» e che «tali ritardi ed inadempienze derivanti dalla trascuratezza da parte delle istituzioni pubbliche gravano sulle spalle di 264 scuole» che «sopperisce alla carenza di strutture pubbliche adeguate, che offre un servizio di qualità in conformità alle norme previste del MIUR, e che non ha finalità di lucro». Zedda ha anche evidenziato come ci siano situazioni di particolare emergenza a Olbia per i danni causati dall’alluvione e che «la spesa per le scuole dell’infanzia paritaria non risulta tra nessuna delle tipologie prioritarie indicate nella delibera n. 15/1 del 2014 relativa all’utilizzo del plafond sul patto di stabilità». Zedda ha annunciato all’assessore che molte di questi istituti stanno per chiudere, a causa dei ritardi della Regione che hanno costretto le scuole paritarie a contrarre mutui e sostenere ingenti interessi passivi.

Il presidente Ganau ha quindi dato la parola all’assessore della Pubblica Istruzione, Claudia Firino, la quale ha ricordato che «il tema delle scuole non è mai stato sottovalutato da questa Giunta, e che quando è stato possibile l’erogazione dei contributi è stato fatta con la massima celerità». L’assessore ha sottolineato che a luglio scorso è stato saldato l’anno 2012-2013, per quanto riguarda il 2013-2014 «stiamo predisponendo l’ulteriore erogazione del 17 per cento per arrivare all’80 per cento complessivo». Per quanto riguarda l’anno appena iniziato, la legge stabilisce che le scuole hanno tempo fino al 30 settembre per inviare all’assessorato la certificazione della riapertura, «quindi a breve sarà erogato l’acconto del 30 per cento per l’anno in corso». L’assessore ha garantito che non soltanto non si vuole mettere in crisi le scuole paritarie, ma potenziare la qualità dell’offerta.

Il consigliere Zedda si è detta parzialmente soddisfatta per gli annunci fatti dall’assessore, «in attesa di vedere la trasformazione degli annunci in atti concreti».

Successivamente il presidente ha dato la parola al consigliere Salvatore Demontis (Pd), primo firmatario dell’interpellanza «sul pericolo di inquinamento ambientale derivante dal fallimento della società Vinyls ubicata nella zona industriale di Porto Torres».

Il consigliere Demontis ha ricordato che la Vinyls è stata dichiarata fallita nel luglio 2013 e resterà in esercizio provvisorio fino al prossimo 7 dicembre, esprimendo preoccupazione sia per le decine di tonnellate di sostanze pericolose da smaltire sia per i pericoli di cedimento dei serbatoi che le contengono. «Il problema principale – ha affermato Demontis – è che il curatore fallimentare della società ha comunicato il 17 settembre scorso di non avere risorse per sicurezza del sito e la bonifica e inoltre, dal 7, provvederà a licenziare le unità ancora in organico». Ora, ha osservato il consigliere del Pd, «il Decreto legislativo n°152 dice che deve bonificare il sito inquinato il responsabile dell’inquinamento, altrimenti gli enti pubblici e in particolare il ministero dell’Ambiente devono esercitare poteri sostituitivi, essendo quello di Porto Torres un sito di interesse nazionale».  Demontis ha suggerito quindi l’attivazione di un tavolo presso il Ministero «per capire chi fa cosa in tempi rapidi».

L’assessore dell’Ambiente Donatella Spano ha dichiarato che quello della bonifica dei siti inquinati «è un problema aperto nei confronti del Ministero su cui occorre un forte impegno istituzionale e politico». «Alcuni impianti di Porto Torres – ha rilevato – sono stati tenuti in esercizio per ragioni di sicurezza ma è stata evidenziata una alta criticità ambientale, nonostante siano state completate le procedure di smaltimento di molti materiali pericolosi e la bonifica dei serbatoi, perché restano da bonificare altre aree a cura della società americana che ha acquisito l’impianto per lo smontaggio». «L’assessorato – ha concluso – ha chiesto al ministero dell’Ambiente già dal mese di giugno un incontro per la soluzione dei problemi più urgenti a partire dalla sostituzione in danno dello stesso Ministero in luogo dei responsabili, mentre a luglio è stato inviato un sollecito relativo alla accurata analisi del sito».

Il consigliere Demontis si è detto soddisfatto dell’esposizione dell’Assessore, mettendo in evidenza tuttavia che «occorre mantenere una forte attenzione presso il Ministero, del quale molto spesso abbiamo lamentato l’inerzia ad intervenire sui siti sensibili».

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha illustrato l’interpellanza n. 50 in tema di gestione delle Aziende sanitarie regionale ed ha contestato indebite ingerenze del governo regionale nell’attività di gestione delle Asl di competenza dei direttori generali. Al centro delle critiche del consigliere Tedde la delibera 28/17 approvata dalla Giunta lo scorso 17 luglio che ha imposto ai direttori delle Asl la sospensione dell’efficacia degli atti aziendali e di non adottare atti eccedenti l’ordinaria amministrazione in difetto di preventiva valutazione da parte dell’assessorato all’Igiene e Sanità.

Per Marco Tedde, tale provvedimento contraddice quanto contenuto nelle dichiarazioni programmatiche del presidente della Regione Pigliaru, in ordine alla necessità di scongiurare commistioni tra poteri di indirizzo e programmatori e compiti di gestione, per proteggere il servizio sanitario regionale da indebite pressioni ed ingerenze politiche. L’esponente della minoranza ha concluso l’illustrazione dell’interpellanza chiedendo alla Giunta il ritiro della deliberazione 28/17.

L’assessore alla Sanità, Luigi Arru, ha ribadito la correttezza dell’operato dell’esecutivo regionale e, dopo aver elencato le norme statali e regionali, ha ribadito l’efficacia e l’opportunità della deliberazione dello scorso luglio, con particolare riferimento alla necessità di contenere i costi del sistema sanitario e procedere con le necessarie iniziative per la razionalizzazione dei posti letto e l’individuazione dei così detti “standard” di costo e di qualità dei servizi.

«La deliberazione dello scorso 17 luglio – ha proseguito l’assessore Arru – è in linea con funzioni di governo attribuite dalla normativa nazionale e regionale». Il rappresentante dell’esecutivo ha concluso annunciando che il 30 settembre 2014, la Giunta ha approvato la costituzione di un comitato permanente di monitoraggio delle attività di gestione delle Asl in Sardegna.

Il consigliere Marco Tedde si è quindi dichiarato insoddisfatto della risposta articolata dall’assessore Luigi Arru ed ha ribadito le critiche alla deliberazione dello scorso luglio insieme con i pericoli di commistioni e condizionamenti politici verso i direttori delle aziende sanitarie. Tedde ha poi definito la costituzione di un comitato permanente di valutazione per le Asl «un preoccupante messaggio non perfettamente rettilineo verso i direttori generali».

Il presidente Ganau ha quindi deciso di procedere alla discussione congiunta dell’interpellanza n. 57/A (Arbau e più) e la mozione n.76 (Tedde e più) sul rischio chiusura della sezione staccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari.

Efisio Arbau, capogruppo di “Sardegna Vera”, illustrando l’interpellanza, ha definito una “sciagura” la paventata soppressione della sede giudiziaria della Corte d’Appello nel Nord Sardegna. «Alcuni territori dell’Isola, come la provincia di Nuoro, sono già fortemente penalizzati – ha detto Arbau – il rischio è che si arrivi a un caso di giustizia negata». Secondo il consigliere regionale, la situazione della Sardegna per condizioni geografiche e alto tasso di criminalità in alcuni territori» merita un’attenzione particolare da parte dello Stato: «E’ necessario che la Giunta – ha concluso Arbau – intervenga presso il Governo per sollecitare scelte diverse».

Sullo stesso argomento è poi intervenuto Marco Tedde (Forza Italia) che ha invece illustrato la mozione firmata da tutti i gruppi d’opposizione. «La sezione distaccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari  – ha ricordato Tedde – venne istituita nel ‘92 grazie alle sollecitazioni provenienti dai rappresentanti politici e istituzionali del Nord Sardegna. Nel 2011 gli ispettori del Ministero della Giustizia, riconoscendo le particolari condizioni della Sardegna, auspicarono l’istituzione di una Corte d’Appello autonoma a Sassari. Oggi si va in una direzione diversa. Si tratta di tagli lineari. C’è da temere in modo forte la chiusura della sezione. Noi puntiamo all’autonomia mentre il Ministero punta alla soppressione. Se questo accadesse si verificherebbe un arretramento dello Stato in alcuni territori dell’Isola». Tedde ha quindi sollecitato l’apertura di un tavolo istituzionale con la partecipazione di tutti i parlamentari sardi per impedire la soppressione della sede di Sassari. Dal consigliere azzurro, infine, anche la richiesta alla Giunta di intervenire con urgenza presso il ministero della Giustizia «per rappresentare le ragioni che stanno alla base della richiesta di autonomia per la sezione staccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari.»

Il presidente Ganau ha dato la parola al consigliere del Pd, Salvatore Demontis, il quale si è detto favorevole sia alla mozione Tedde sia all’interpellanza Arbau sulla soppressione della sezione staccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari. Demontis ha affermato di non vedere alcun vantaggio economico, ma soltanto svantaggi: il reperimento dei locali con l’eventuale onere della locazione, i costi dei trasferimenti del personale e dei detenuti, e un sicuro blocco delle attività. Demontis ha evidenziato i notevoli disagi che ci sarebbero anche dalla chiusura del Tribunale dei minori e del Tribunale di sorveglianza e ha infine esortato l’Aula a fare fronte comune e approvare un ordine del giorno unitario.

Per il consigliere del Centro Democratico, Annamaria Busia, è arrivato il momento che il presidente Pigliaru e tutto il Consiglio regionale si occupino della giustizia in Sardegna. «Non è pensabile – ha affermato – che la sezione di Sassari venga portata a Cagliari». Una decisione scellerata secondo l’esponente della maggioranza che ha sollecitato il presidente a chiedere conto al governo centrale di questa decisione, come di quella di portare in Sardegna un numero consistente di detenuti sottoposti al 41 bis, ossia al “carcere duro” per i delitti più gravi tra cui mafia, terrorismo e sequestri di persona. «La popolazione detenuta sarda è in crescente aumento, ma anche qualitativamente molto pericolosa e comporterà un aumento di lavoro per il Tribunale di sorveglianza», portando a un collasso del sistema. «Dichiaro il mio voto a favore – ha concluso Busia – ma chiedo anche che sia l’occasione per ridiscutere il sistema giustizia in Sardegna».  Favorevole alla mozione anche Peppino Pinna (Udc), il quale ha evidenziato come non ci sarebbe alcun risparmio, ma soltanto enormi costi legati ai trasferimenti dei detenuti e del personale. Pinna ha anche ricordato che la legge prevede che le diverse sedi della Corte d’Appello non devono essere distanti più di 150 chilometri e tra Sassari e Cagliari la distanza è superiore

Il consigliere Daniele Cocco (Sel) ha detto di condividere le considerazioni dei consiglieri che lo hanno preceduto per ragioni evidenti che sarebbe perfino inutile ripetere. «Non è sopportabile – ha sostenuto – che la cosiddetta spending review incida sulla legalità; da troppo tempo assistiamo in Sardegna ad uno stillicidio di provvedimenti che riguardano tribunali, caserme, presidi dello Stato». Il consigliere di Sel ha infine auspicato un ordine del giorno unitario del Consiglio condiviso da tutte le forze politiche, «in modo che il presidente Pigliaru possa rappresentare al meglio le istanze Sardegna in materia di diritti costituzionali e civili«.

A nome della Giunta, il presidente Pigliaru ha manifestato apprezzamento per i contenuti esposti nell’interpellanza. «Davanti ai tagli lineari – ha ribadito – abbiamo sempre una forte percezione di iniquità, come per il carcere Macomer dove i tagli sbagliati hanno indotto il Ministero ad una retromarcia». Quelli del Consiglio, ha continuato il presidente della Regione, «sono argomenti molto ragionevoli, non solo per 220 chilometri fra Sassari e Cagliari che sarebbero comunque tanti se avessimo treni normali, in realtà sono più di 600 se consideriamo gli attuali tempi di percorrenza; mentre da Milano è possibile raggiungere  Roma in poco più di 2 ore, da i tempi sono il triplo». «Sostenere una politica di tagli lineari – secondo Pigliaru – significa quindi essere ciechi rispetto alla Sardegna, per questo siamo pronti a fare la nostra parte per sostenere che la chiusura della sezione staccata della Corte d’Appello di Sassari sarebbe un probabile disastro per la giustizia nella nostra Regione».«Siamo il Paese che ha il grande problema di non riuscire ad attrarre investimenti dall’estero proprio a causa dell’inefficienza del nostro sistema giudiziario – ha concluso il presidente – ed è evidente che non possiamo sostenere costi molto più alti proprio per la giustizia; anche per questo è auspicabile un ordine del giorno di tutto il Consiglio, che certamente renderà più forte la nostra azione.»

Il consigliere Efisio Arbau (Sardegna Vera) è intervenuto per annunciare la sua rinuncia alla replica.

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha espresso il suo apprezzamento per i precedenti interventi dei consiglieri a cominciare da quelli della maggioranza, aggiungendo che, in effetti, la sua mozione intendeva sollecitare il voto unanime di tutto il Consiglio. Tedde ha poi fornito alcuni dati numerici, qualitativi e quantitativi, che a suo giudizio confermano d al là di ogni interpretazione la necessità di mantenere a Sassari una sezione della Corte d’Appello. «A Cagliari sono in organico 21 magistrati e a Sassari 11 ma, nonostante questa differenza, la sezione di Sassari ha altissimi indici di produttività; gli uffici di Sassari hanno definito 184 fascicoli rispetto ai 174 di Cagliari, ed i fascicoli iscritti sono 200 a Sassari e 144 a Cagliari, Sassari ha un bacino di oltre 650.000 abitanti che rappresenta la maggioranza in Sardegna: sono numeri che segnalano una grande efficienza che merita riconoscimento». Avviandosi alla conclusione, l’esponente di Forza Italia ha invitato il presidente della Regione ad attivare proficui contatti con i magistrati sassaresi che hanno individuato una sorta di emendamento da trasferire ai parlamentari che, a breve, dovranno votare il progetto di riforma della giustizia.

Il presidente Ganau ha comunicato che la votazione dell’ordine del giorno unitario del Consiglio in materia di giustizia sarà posticipata alla fine della mattinata, al termine della discussione della mozione sulla compagnia Meridiana.

I lavori sono proseguiti con la discussione congiunta dell’interpellanza n.52 (Arbau e più) “sulla vertenza Meridiana e sulla necessità di costituire un sistema aeroportuale della Sardegna” e della mozione 77 (Busia e più) «sulle misure da adottare per far fronte alla crisi della compagnia aerea Meridiana e garantire la continuità territoriale».

Il capogruppo di “Sardegna Vera”, Efisio Arbau, ha sottolineato con favore l’istituzione del tavolo ministeriale sulla vertenza Meridiana e rimarcato l’impegno in tal senso della Giunta regionale e dell’assessore dei trasporti, in particolare.

L’esponente della maggioranza ha ricordato le varie fasi della vertenza ed ha invitato l’esecutivo e la politica sarda a richiamare la compagnia aerea alle proprie responsabilità. «Non possiamo permetterci di perdere le professionalità presenti in Meridiana – ha dichiarato Efisio Arbau – e ricordiamoci che dobbiamo partire dal capitale umano, cioè dai dipendenti che oggi sono in protesta».

Arbau ha inoltre illustrato la parte dell’interpellanza che chiede alla Ginuta regionale di lavorare per la creazione di un sistema aeroportuale sardo che comprenda anche gli scali di Tortolì e Oristano e non solo quelli di Cagliari, Sassari e Olbia.

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi concesso la parola alla consigliere del Centro Democratico, Anna Maria Busia che ha illustrato la mozione n. 77 incentrata sulla crisi di Meridiana. La consigliere Busia ha rivolto pesanti critiche verso i contenuti del piano industriale che prevede il taglio delle rotte e, soprattutto, il licenziamento di migliaia di lavoratori sardi. L’esponente della maggioranza ha quindi dichiarato di condividere le denunce mosse dai dipendenti di Meridiana in ordine alla strategia dell’attuale management volta a trasferire le attività e le azioni di rilancio verso Air Italy.

«Serve un nuovo piano industriale – ha dichiarato Anna Maria Busia – che garantisca il diritto alla mobilità dei sardi e non faccia ricadere sui lavoratori sardi le responsabilità dell’attuale management».

La consigliere del Cd ha infine ricordato la disponibilità offerta dai dipendenti per ridiscutere la complessiva organizzazione del lavoro ed i relativi livello di costo.

Per Giuseppe Fasolino (Forza Italia), la difficile situazione della compagnia dell’#Aga Khan rischia di diventare drammatica. «E’ sufficiente pronunciare la parola Meridiana – ha detto Fasolino – per provocare emozioni e preoccupazioni. Meridiana è quel vettore che ci ha permesso di contare a livello internazionale. E’ l’azienda più importante dell’Isola, un gioiello creato dal principe ismaelita che ha consentito di rompere l’isolamento e internazionalizzare l’immagine della Sardegna. Oggi è però il simbolo della crisi». Fasolino ha poi espresso preoccupazione per i lavoratori di Meridiana: «Ci sono 1.600 posti di lavoro in ballo – ha rimarcato il consigliere della minoranza – e un intero sistema turistico a rischio. Inutile oggi analizzare le cause che hanno portato a questa situazione, però non si possono non ricordare gli incentivi per le compagnie low cost che hanno penalizzato Meridiana. La priorità, adesso, è evitare un collasso sociale ed economico».  Per Fasolino, infine, l’andamento negativo del mercato non può pesare esclusivamente sulle spalle dei lavoratori. «Serve un impegno straordinario – ha concluso l’esponente azzurro – Governo e Regione coinvolgano l’azionista di maggioranza per tentare di trovare una via d’uscita».

Edoardo Tocco (Forza Italia) ha sottolineato la necessità di difendere la nostra “compagnia di bandiera”. «Il marchio Meridiana è indissolubilmente legato alla Sardegna. Ci troviamo a combattere per difendere famiglie nate e cresciute con Meridiana. Il provvedimento annunciato dalla compagnia aerea produrrà effetti devastanti». Tocco ha quindi ricordato i numeri drammatici che riguardano Meridiana: «Servirebbero circa 120 milioni di euro all’anno per tamponare la falla, c’è bisogno di interventi straordinari». Il consigliere di Forza Italia, rivolgendosi all’assessore ai Trasporti e al presidente della Regione Francesco Pigliaru, ha auspicato per Meridiana una soluzione simile a quella adottata per il salvataggio di Alitalia: «Presidente e assessore – ha concluso Tocco – si facciano portatori di questa proposta. In certi momenti bisogna avere il coraggio di affrontare una strategia differente».

Secondo Michele Cossa (Riformatori sardi), la vicenda Meridiana sconta “importanti carenze gestionali”. «Ho sentito parlare di compagnia amica della Sardegna – ha detto Cossa – ma Meridiana non si è rivelata sempre amica dell’Isola. In passato ci sono state scelte strane, come quella di non partecipare ai bandi della continuità territoriale o di ricorrere al leasing di altri vettori da una compagnia aerea della Bulgaria». Il consigliere dei Riformatori sardi ha quindi avanzato una proposta: «La Giunta per sbloccare la situazione deve accelerare sulla CT2 (continuità territoriale verso gli scali minori). Questa operazione potrebbe rappresentare un’opportunità per Meridiana. Se la compagnia partecipa e si aggiudica queste rotte si creerebbe un vincolo più difficile da rompere. Il Governo – ha concluso Cossa – non può accettare un impoverimento così drammatico dell’offerta di collegamenti da e per la Sardegna. Non credo che non si possano applicare a Meridiana le stesse logiche applicate ad Alitalia. In quel caso sono state buttate cifre enormi, adesso occorre stanziare risorse per salvare i posti di lavoro». 

Il presidente ha dato la parola al consigliere dei Riformatori sardi, Luigi Crisponi, il quale ha sottolineato la necessità di non perdere la compagnia aerea e tutelare «i nostri 1600 fratelli che hanno diritto ad avere il loro posto di lavoro». Crisponi ha evidenziato che l’azienda ha fatto numerosi errori manageriali sia dal punto di vista dell’organizzazione sia per quanto riguarda le previsioni. Il consigliere di minoranza ha auspicato un intervento concreto della Giunta affinché #Meridiana mantenga i livelli occupazionali e garantisca una migliore circolazione dei passeggeri da e per la Sardegna con mezzi rinnovati e con un livello di sicurezza più elevato.

Per Stefano Tunis (Forza Italia) è fondamentale tutelare il capitale umano che fa parte di Meridiana, le tante professionalità che rischiano di essere perse. Tunis ha ricordato che è sicuramente una vertenza nazionale, ma la Sardegna deve fare la sua parte per garantire i livelli occupazionali. L’esponente di minoranza ha proposto di creare un gruppo di lavoro che possa seguire sul piano politico e tecnico questa vertenza. Per Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia-Sardegna) stiamo pagando e stanno pagando i lavoratori scelte manageriali sbagliate. Il compito della politica in questa situazione e quella di creare il clima favorevole per creare impresa. Fondamentale per Truzzu è la tutela dei posti di lavoro dei dipendenti di Meridiana sardi.

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha ringraziato l’Aula per aver affrontato, sia pure tardivamente, il problema del trasporto aereo e di Meridiana, in particolare, che ha scritto pagine importanti della storia della Sardegna. «Ci sono stati sicuramente errori del management – ha affermato – ma non va dimenticata la proficua collaborazione con la compagnia fin dal nascere della continuità territoriale». E’vero anche, ha riconosciuto Cherchi, che «in questi anni sono cambiati profondamente l’economia mondiale ed il comparto del trasporto aereo ma oggi l’obiettivo fondamentale è la salvaguardia dei posti di lavoro, perché Meridiana appartiene a tutti i Sardi». La Regione, quindi, secondo il consigliere di Forza Italia «deve essere presente, attivare tutte le sinergie possibili, anche se la vertenza è all’attenzione del livello nazionale». Su tutto, però, ha aggiunto Cherchi, «c’è l’esigenza di difendere la nostra autonomia, il nostro turismo, la nostra economia, evitando di perdere credibilità e specificità come purtroppo avviene da alcuni anni a questa parte». Ci aspettiamo dunque, ha concluso il consigliere, “la definizione di un percorso chiaro dal governo regionale perchè non possiamo permetterci di perderci una bandiera che ha volato in tutto il mondo; non basta limitarsi all’attivazione di un tavolo, peraltro partito in ritardo, chiediamo alla Giunta interventi concreti ed efficaci”.

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha richiamato l’attenzione dell’Aula sul fatto che, proprio ieri, «il Governo nazionale ha deliberato il piano aeroporti che prevede ad esempio, per la Sicilia, uno scalo orientale a Catania ed uno a Palermo per l’area occidentale dell’Isola. E’evidente che anche la Sardegna deve essere capace di gestire le sue infrastrutture aeroportuali con due scali forti, uno a nord e uno a sud, per dare risposte alle esigenze concrete di mobilità dei sardi, in quadro generale in cui la Sardegna non ha un sistema di trasporti efficiente». «Non dimentichiamo tuttavia – ha detto ancora Dedoni – che c’è in gioco il destino di 1600 persone e delle loro famiglie, giusto il richiamo alla necessità di una gestione regionale del trasporto aereo ma oggi serve una iniziativa di approfondimento, sollecitando una solidarietà reale dello Stato che in altre occasioni è mancata». 

Il consigliere Daniele Cocco (Sel), ha invitato il Consiglio a non dimenticare che «non stiamo parlando di numeri bensì di famiglie e di progetti di vita che sono a rischio». Cocco si è detto poi ottimista sull’esito del tavolo costituito presso il Governo nazionale, arricchito dalle conoscenze e dalle competenze espresse dalla nostra Regione. Per il consigliere di Sel «non è il momento delle dietrologie, che fanno perdere di vista il problema dei posti di lavoro: bisogna invece ripartire proprio da qui, perché i lavoratori di Meridiana non se ne fanno niente della nostra solidarietà». «La replica del presidente Pigliaru a proposito del problema della giustizia – ha dichiarato il consigliere Cocco – ci ha convinto e ci rassicura, per questo l’ordine del giorno unitario appare uno strumento in grado di far sentire, anche sulla vertenza Meridiana, la forza dell’unità del Consiglio regionale e di tutti i Sardi».

Il capogruppo del Psd’Az, Christian Solinas, ha ricordato come con la vertenza Meridiana si paga il conto di una serie di politiche errate messe in campo dai vertici aziendali. L’ex assessore dei Trasporti della giunta Cappellacci ha quindi rimarcato come la Regione sarda partecipi da socio con Meridiana nella gestione dello scalo aeroportuale di Olbia e alle attività della “Meridiana Maintenance”. Solinas ha poi evidenziato le pesanti criticità aziendali, ad iniziare dal costo passeggero pari a 180 euro contro i 153 euro dell’Alitalia, passando per l’inadeguatezza della flotta, fino al sottodimensionamento della rete internazionale dei collegamenti. L’esponente dell’opposizione ha quindi fatto riferimento al generale contesto di crisi del comparto aereo al livello europeo, insieme con la sempre più marcata presenza di compagnie mediorientali che vantano organici ridotti e possono contare sul basso costo di carburante. Ma al di là delle difficoltà e della crisi che minaccia il comparto, a giudizio di Christian Solinas, la vertenza Meridiana è frutto delle direttive comunitarie in materia di continuità territoriale. L’esponente sardista ha quindi concluso affermando che la vertenza #Meridiana deve essere rivolto con un intervento in sede europea che riconoscendo la condizione dell’isola e il diritto dei sardi alla mobilità, consenta un intervento di natura pubblica.

Il consigliere del Pd, Antonio Solinas, ha sottolineato come la crisi di Meridiana arrivi da lontano. «Il presidente della Quarta commissione consiliare ha invitato a considerare la realtà che vive la compagnia e che – così ha affermato Solinas – è quella emersa nel tavolo ministeriale. «Significa – ha spiegato l’esponente della maggioranza – avere ben presente che siamo davanti a 1.630 esuberi su un totale di 2500 dipendenti». Solinas ha quindi ricordato la decisione del tribunale di Tempio con la quale, di recente,  sono stati stabilizzati circa 1.400 lavoratori stagionali per ribadire che, dai dati presentati dal management i costi della compagnia Meridiana appaiano insostenibili. Antonio Solinas ha infine rimarcato il ruolo prettamente politico della Regione nella vertenza ed ha invitato l’assessore dei Trasporti e la Giunta a proseguire nella strada intrapresa.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha chiesto all’esecutivo regionale di sgomberare il campo da “atteggiamenti di accondiscendenza” verso quelli che ha definito “atteggiamenti irresponsabili” condotti dai vertici della compagnia aerea. «Diteci – ha incalzato l’esponente dell’opposizione – se volete porvi come la stampella del management di Meridiana oppure al fianco dei dipendenti per difendere i posti di lavoro e il futuro dell’azienda».

Pittalis ha quindi ricordato come nel 2011 i dipendenti di Meridiana abbiano rinunciato a parte della retribuzione per favorire i progetti di rilancio della compagnia.

Pittalis ha concluso il suo intervento invitando il presidente della Giunta, Francesco Pigliaru, «a portare fino a Palazzo Chigi la vertenza Meridiana». «E’ una vertenza nazionale non una semplice crisi aziendale», ha dichiarato Pietro Pittalis, prima di offrire la disponibilità dell’opposizione a contribuire in modo unitario («ma senza posizioni e atteggiamenti al ribasso») ad una definizione della crisi. «Ma – ha ammonito Pittalis – l’azienda Meridiana può salvarsi solo se si salveranno i 1600 posti di lavoro».

Conclusi gli interventi dei consiglieri, il presidente Ganau ha dato la parola all’assessore dei Trasporti Massimo Deiana per la replica.

Prima di entrare nel merito della questione, l’esponente dell’esecutivo ha voluto precisare alcune questioni. «Non si giustifica un bel niente – ha detto Deiana rivolgendosi al capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis. A noi sono stati riferiti dei numeri e sulla base di quelli abbiamo detto che la situazione è difficile. La Regione – ha aggiunto – sta giocando fino in fondo il suo ruolo. Grazie al nostro impegno abbiamo messo intorno a un tavolo azienda, sindacati e istituzioni, cosa che non accadeva da tempo. Ciò ha consentito di raggiungere un importante risultato, seppur interlocutorio: convincere l’azienda a revocare le lettere di licenziamento». Deiana ha poi ricordato il calendario di incontri concordato nel tavolo istituzionale: dopo la prima riunione tecnica di ieri ce ne saranno altre due il 3 e 7 ottobre prossimi, il 14 ci sarà invece una verifica dello stato delle trattative, per poi arrivare all’incontro decisivo del 21 ottobre.

L’assessore ha poi ribadito che la Regione, dopo essere riuscita a bloccare la procedura di licenziamento, metterà in campo tutte le energie per difendere i posti di lavoro. «Siamo pronti – ha detto – a sostenere tutte le azioni per garantire la continuità aziendale e aprire prospettive di sviluppo e non di liquidazione. Con una precisazione: la Regione non predispone piani industriali di un’azienda privata». L’esponente dell’esecutivo ha quindi sottolineato la necessita di pensare a nuovi scenari che consentano a Meridiana di trovare partner internazionali e lavorare a un nuovo progetto. «Su un punto rassicuro il Consiglio – ha detto Deiana – abbiamo chiesto con forza al Governo di estendere ai lavoratori Meridiana gli ammortizzatori sociali utilizzati per #Alitalia».

Perplessità da parte dell’esponente esecutivo, invece, su alcuni interventi che hanno associato la vertenza Meridiana alla questioni relative alla continuità territoriale. «L’intera partita dei voli a tariffe agevolate – ha spiegato Deiana – garantirebbe solo un centinaio di posti di lavoro. Anche se la compagnia dell’Aga Khan partecipasse a tutti i bandi, vincendoli, non sarebbe sufficiente a risolvere la situazione».

Il lavoro della Regione – ha assicurato Deiana, continuerà nei tavoli tecnici. «Saranno messe in campo tutte le azioni necessarie per garantire lo sviluppo dell’azienda e scongiurare i tagli occupazionali. L’esito non dipende da noi ma dalla volontà dell’azienda. Il problema di Meridiana non è soltanto il costo del lavoro ma anche quello industriale. Il costo medio di “sedile per km” è attualmente al di fuori da qualunque media europea. Su questo noi abbiamo poca possibilità di incidere – ha concluso Deiana – ma faremo di tutto per creare le condizioni favorevoli perché si possa competere».

Il presidente Ganau ha dato la parola al consigliere Efisio Arbau (La Base – Sardegna vera) per la replica. Arbau si è detto formalmente soddisfatto della risposta dell’assessore, ma insoddisfatto della situazione in cui verte la compagnia Meridiana. «Una situazione drammatica che va affrontata in maniera unitaria, senza strumentalizzazioni». Arbau ha proposto un ordine del giorno, condiviso da tutti, e ha ribadito la necessità  di creare il sistema aeroportuale che sia in grado di attrarre i vettori, visto che il traffico di passeggeri da e per la Sardegna consente a qualunque compagnia di fare utili. Il consigliere del Centro Democratico, Annamaria Busia, ha chiesto la sospensione dell’esame della mozione per predisporre un ordine del giorno da portare in aula nel pomeriggio. Il presidente ha acconsentito e ha poi sospeso la seduta per cinque minuti in attesa dell’ordine del giorno sulla #Corte d’Appello di Sassari. Alla ripresa dei lavori, il presidente Ganau ha comunicato che era pervenuto l’ordine del giorno unitario, sottoscritto da maggioranza e opposizione, sulla «necessità di scongiurare la paventata soppressione della Sezione distaccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari e sulla necessità di trasformarla in sezione autonoma».
Il documento impegna il presidente della Regione a «costituire un tavolo, con la partecipazione di tutti i parlamentari sardi, al fine di sostenere presso le competenti sedi istituzionali, compresa quella parlamentare, le istanze del Comitato per l’autonomia della Sezione distaccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari; di intervenire con urgenza presso il ministero della Giustizia, rappresentando in maniera puntuale e forte le ragioni che stanno alla base della necessità dell’autonomia per la Sezione distaccata di Sassari della Corte d’Appello di Cagliari; promuovere, con la collaborazione del Consiglio regionale, tutte le iniziative politiche e culturali che riterrà utili per il raggiungimento dell’obiettivo; a porsi alla “guida” di azioni di “sensibilizzazione” verso il Governo italiano per la riconsiderazione delle ipotesi di riduzione al sistema giudiziario isolano per evitare un ulteriore disimpegno dello Stato dai nostri territori e l’ennesimo sopruso alla specialità della Sardegna».
L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità (51 favorevoli e 1 astenuto).

Ospedale Brotzu 1 copia
Al via entro il mese di febbraio 2015 i nuovi corsi di formazione professionale per #Operatori Socio Sanitari in Sardegna. Lo prevede una delibera, approvata ieri dalla Giunta regionale, grazie alla quale saranno resi disponibili oltre 6 milioni di euro per complessivi 60 corsi che formeranno tra 1.200 e 1.500 persone. È stato approvato un programma regolamentato di corsi di formazione autofinanziati o parzialmente autofinanziati con risorse provenienti dal recupero di #Fondi POR 2007-2013 (oltre 4 milioni e 760mila euro) e Fondi a valere sul #POR Fse 2014-2020 (1 milione e 275mila euro). È importante sottolineare che si avvia la possibilità di utilizzare risorse 2014-2020. Gli assessorati del Lavoro e della Sanità intendono da un lato rispondere al crescente fabbisogno di Operatori Socio Sanitari, e dall’altro porre un freno al profilare di costosi corsi gestiti da organismi non accreditati e non autorizzati dalla Regione.
Tra i destinatari dei corsi, un occhio di riguardo sarà dato ai disoccupati e a quanti negli ultimi tre anni erano inseriti nel bacino dei fruitori di ammortizzatori sociali.
Quattro le categorie d’intervento, ognuna con 375 posti riservati. Le selezioni riguarderanno:
1) disoccupati e inoccupati di età non inferiore ai 18 anni
2) disoccupati e inoccupati di età compresa tra i 18 e i 29 anni (misura che si aggiunge alle altre previste da “Garanzia Giovani”)
3) disoccupati e occupati che siano stati destinatari di ammortizzatori sociali negli ultimi tre anni
4) occupati nei servizi socio-assistenziali e socio-sanitari non in possesso della qualifica di OSS. Circa i titoli di studio, per accedere ai corsi basterà essere in possesso della licenza media.
Gli uffici dell’assessorato del Lavoro provvederanno alla pubblicazione di un avviso, entro il 10 ottobre, per acquisire le candidature delle Agenzie Formative interessate all’organizzazione e alla realizzazione dei corsi. Le Agenzie dovranno avere sede operativa stabile in Sardegna, essere state affidatarie di almeno tre interventi di formazione per OSS nell’ultimo quinquennio ed avere una sede con aula sanitaria attrezzata.
La selezione degli allievi sarà basata esclusivamente sull’attribuzione di punteggi per i titoli posseduti. Sarà compito delle Agenzie affidatarie dei corsi stilare le graduatorie sulla base di precisi parametri. I corsi dovranno essere avviati entro il primo febbraio del 2015. L’80 per cento delle ore corsuali dovrà essere completato entro il 31 ottobre 2015.
Per il finanziamento, la delibera prevede la formula dei voucher individuali per sostenere le spese di partecipazione secondo i seguenti criteri: copertura del 100% per i corsi destinati a disoccupati e inoccupati di età compresa tra i 18 e i 29 anni; copertura del 90% per i corsi dei disoccupati di lunga durata e per coloro i quali abbiano usufruito di ammortizzatori sociali; infine, copertura del 70% del costo per i corsi destinati agli occupati.
«Interveniamo in un settore importante – sottolineano gli assessori del Lavoro e della Sanità, Virginia Mura e Luigi Arru – perché la richiesta di servizi socio-sanitari è in costante aumento.»
L’offerta di nuovi operatori – negli intendimenti della Giunta Pigliaru – soddisferà soprattutto il mercato privato, consentendo quindi una riduzione sensibile della spesa sanitaria pubblica.

Palazzo della Regione 1 copia
La Giunta regionale ha approvato oggi le linee guida per la #Riforma degli Enti locali: dalla primavera del 2015 giungono a scadenza naturale le Province. L’esecutivo, infatti, ha approvato la delibera di indirizzo proposta dall’assessore Cristiano Erriu che prevede principi e finalità dei provvedimenti che andranno a costituire il cuore della Riforma.

L’esecutivo, riunitosi nel palazzo di viale Trento a Cagliari, ha approvato inoltre una delibera di indirizzo, proposta sempre dall’assessore degli Enti locali Erriu, sulla realizzazione di un unico strumento elettronico, una piattaforma informatica, che governerà l’acquisizione di beni servizi e appalti e coinvolgerà anche l’assessorato della Sanità e dei Lavori pubblici. Uno strumento di questo tipo gestirà servizi per un miliardo e 400mila euro e porterà, appunto, alla istituzione del Mercato Elettronico della Regione Sardegna.

Sempre dall’assessore Erriu è stata presentata la delibera sui progetti pilota per il riutilizzo turistico delle borgate marine. Nello specifico si tratta di un investimento di 2 milioni di euro per Alghero Fertilia. Il progetto per Fertilia prevede il recupero di immobili in stato fatiscente come l’ex cinema, l’ex casa del fascio e la ex torre littoria. L’attuazione del piano si articola in tre fasi: la prima e la seconda comprendono immobili da destinare a strutture pubbliche, mentre la terza comprende sia immobili per attività commerciali che a residenze.

La Regione, infine, ha dato il via libera alla delibera del titolare dell’Urbanistica, per l’alienazione a favore del comune di Villanovatulo, al prezzo simbolico di un euro, di alcune aree e immobili da destinare ad attività turistica. La zona interessata si trova nei pressi del Lago Flumendosa e del percorso del Trenino Verde.

La Giunta ha inoltre approvato una delibera con la quale si ottempera alla sentenza del Tar che, accogliendo un ricorso di un cittadino, ha disposto che si ridisegnasse – correggendolo e riducendolo – per la prima volta in Sardegna, il perimetro del centro storico di San Teodoro. L’esecutivo ha deciso di impugnare la sentenza con richiesta di sospensiva.

In materia di lavoro l’assessore Virginia Mura, di concerto con l’assessore della Sanità Luigi Arru, ha proposto la programmazione il finanziamento di percorsi formativi per le qualifiche di operatori socio-sanitari. L’intervento finanziario è di 6 milioni di euro.

Via libera dalla Giunta regionale anche all’istituzione del Comitato di monitoraggio dell’andamento della gestione delle aziende sanitarie e della qualità dell’erogazione dei LEA, proposta dall’assessore Luigi Arru. Sempre in materia di sanità, approvato il censimento degli immobili della Asl 4 di Lanusei e il riordino dell’Istituto Zooprofilattico.

Finanziate infine borse di studio per le scuole di specializzazione in discipline non mediche e della Scuola di Farmacia ospedaliera, per un totale di 230 mila euro. Mentre le risorse assegnate per borse di studio per la frequentazione di Scuole di specializzazione della facoltà di Veterinaria di Sassari ammontano a 174mila euro.

Oltre due milioni e 700mila euro sono destinati alla fornitura gratuita o semi-gratuita dei libri di testo per l’anno scolastico 2014-2015 per le scuole secondarie di primo grado e per il biennio di secondo grado. Grazie all’approvazione della delibera presentata dall’assessore della Cultura e Istruzione Claudia Firino, i libri di testo saranno consegnati alle famiglie in base a dei criteri di reddito stabiliti dall’indicatore Isee.

La delibera proposta dall’assessore Paolo Maninchedda e approvata dall’esecutivo evidenzia la carenza di ingegneri e geologi nei servizi tecnici periferici dell’assessorato. Con la delibera si chiede di riconoscere tali esigenze al fine di potersi avvalere di dirigenti della Regione o provenienti da Enti e Agenzie. Sempre su proposta dell’assessore Maninchedda sono stati stanziati 600mila euro per la messa in sicurezza di invasi montani.

Su proposta dell’assessore Elisabetta Falchi sono stati approvati sia il conto consuntivo 2013 dell’agenzia Argea, sia il rendiconto consuntivo dell’agenzia Agris. Nulla osta alla previsione di Bilancio da parte della Giunta Pigliaru per la variazione di Bilancio di previsione 2014 dell’agenzia Laore. Un milione di euro infine per il miglioramento della qualità delle carni bovine, attraverso l’acquisto di capi di bestiame altamente selezionati.

Dall’assessore dell’Ambiente Donatella Spano arriva la proposta di una procedura di verifica per due cave, la prima nel comune di Telti e la seconda nel comune di Santa Giusta.

Approvata, infine, la delibera dell’assessore Raffaele Paci per il recupero e la riscossione dei crediti regionali e la definizione delle direttive per rinegoziare le convenzioni con le Banche incaricate della gestione dei crediti della Regione.

 

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La prima commissione (Autonomia) tornerà a riunirsi domani, martedì 30 settembre, alle 10.00, con all’ordine del giorno l’elezione di un segretario, l’esame del disegno di legge n° 72 (misure urgenti in materia di organizzazione della Regione) e la formulazione del parere di competenza sul disegno di legge n° 111 (assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016).

Sempre martedì, ma alle 16.00, riprenderanno i lavori della terza commissione (Finanze) che si occuperà del disegno di legge n° 111 (assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016) e di altri provvedimenti sui cui dovrà essere formulato il parere di competenza.

La quarta commissione (Governo del territorio) comincerà anch’essa i suoi lavori martedì alle 16.00, prima con l’esame del disegno di legge n° 111 (assestamento alla manovra finanziaria 2014-2016) e poi con due audizioni dedicate alla vertenza #Meridiana. La prima alle 17.00 con l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, sulle problematiche inerenti la compagnia aerea e la seconda, alle 18.00, con una delegazione dei rappresentanti sindacali di #Meridiana.

La sesta commissione (Sanità), infine, è convocata sempre per martedì ma alle 15.00. All’ordine del giorno la votazione finale sulla proposta di legge n° 71 (Norme urgenti per la riforma del sistema sanitario regionale) e due audizioni: dell’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, sulle parti di competenza del disegno di legge n° 111 (assestamento della manovra finanziaria 2014-2016) e del sindacato autonomo professionisti e medici italiani – #Sapmi – sull’aggiornamento del nomenclatore tariffario regionale della specialistica ambulatoriale ai sensi del D.M. 18 ottobre 2012.

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La #Giunta regionale ed il #Movimento Pastori Sardi hanno raggiunto un’intesa, questa mattina, nel Palazzo della Regione di Viale Trento, a Cagliari, sui rimedi da adottare per combattere la #lingua blu, che ha colpito gli allevamenti, e sugli interventi per rilanciare l’attività nelle campagne. Al termine dell’incontro, nel quale la Regione era rappresentata dal presidente, Francesco Pigliaru, e dagli assessori della Sanità, Luigi Arru, e dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, il leader del Movimento, Felice Floris, ha annunciato lo stop alla mobilitazione dei pastori. Le parti hanno superato anche i malintesi sul Piano di sviluppo rurale emersi negli ultimi mesi. 

Non più tardi di ieri sera, intorno alle 20.00, nel corso dell’incontro svoltosi nel Parco di Villa Sulcis, a Carbonia, nell’ambito della Festa di Sinistra Ecologia Libertà, Francesco Pigliaru aveva detto di non aver capito le ragioni della manifestazione del Movimento Pastori Sardi di qualche giorno fa, ma di essere pronto all’incontro convocato per questa mattina, poi conclusosi con l’intesa.

Edoardo Tocco copia

Il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), componente della Sesta Commissione, ha proposto all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, l’istituzione di un numero verde per dare informazioni alle famiglie sui fondi a disposizione per la non autosufficienza.

«Oggi la Commissione si è espressa in modo favorevole, all’unanimità, sulla legge 7 del 2014 sul Fondo per la non autosufficienza. E’ importante – ha detto Tocco – che l’assessorato della Sanità si attivi, con urgenza, per comunicare ai servizi sociali dei singoli Comuni i tempi per l’erogazione e le finalità delle risorse. La situazione delle famiglie è disperata e hanno bisogno di risposte immediate. Per questo motivo ho proposto all’assessore Arru di istituire il numero verde e, devo dire, che ha accolto favorevolmente la mia proposta.»

«La medicina penitenziaria anche in Sardegna è parte integrante dei servizi garantiti dalla Regione a tutti i cittadini. Il passaggio tuttavia non è stato facile e indolore. La riforma del 2008 è arrivata al traguardo nel 2011 con strascichi polemici e inadempienze. A tutt’oggi però SDR riceve continue segnalazioni – non solo da Cagliari ma anche da Sassari e da Oristano – di inefficienze e carenze.» Lo sostiene in un’articolata lettera inviata all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, la presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” Maria Grazia Caligaris, invitandolo ad «un personale approfondimento su un tema troppo a lungo trascurato al punto che non è mai stato attivato con continuità, l’Osservatorio della Sanità Penitenziaria, inaugurato tuttavia nel 2012».

«C’è un serio problema di assistenza – sottolinea Maria Grazia Caligaris – per quanto riguarda per esempio l’odontoiatria. E’ irrisolto nelle diverse ASL l’uso delle attrezzature. Gli aspetti più problematici sono però legati al sistema di garanzie rispetto ai livelli essenziali di assistenza. L’organizzazione è molto carente innanzitutto perché i ristretti non possono far riferimento a un “medico di base”.»

«Si rileva un via vai di sanitari ciascuno dei quali propone una cura diversa e/o prescrive medicinali e/o esami che un altro – osserva la presidente di SDR – annulla in quanto li ritiene superflui. L’unico luogo in cui i detenuti hanno riferimenti certi è il Centro Diagnostico Terapeutico di Buoncammino dove però non mancano i disagi. Ci sono poi le problematiche dei tossicodipendenti, dei malati psichiatrici e di quelli con doppia diagnosi. I gesti autolesionistici sono all’ordine del giorno e le situazioni non possono essere risolte soltanto con psicofarmaci e/o ricoveri nel Servizio Psichiatrico. Il ricorso agli specialisti esterni e agli strumenti diagnostici è viziato da tempi biblici che non permettono interventi tempestivi. Spesso le visite nelle strutture ospedaliere slittano di mese in mese determinando situazioni di alta criticità, non sempre poi senza pesanti conseguenze. E’ fondamentale la collaborazione con le strutture esterne pubbliche e/o private. Attualmente la situazione risulta irrazionale. La pletora di personale medico e infermieristico non è supportata da linee guida ben definite e il Centro Clinico di Cagliari è ormai un reparto di geriatria con persone addirittura di 76, 83 e 85 anni. Osservare la situazione dentro le strutture penitenziarie significa per la Regione trovare un modo per rendere più umana la permanenza di chi deve scontare una pena ma anche individuare strutture alternative. Indispensabile è istituire tetti di spesa specifici per detenuti in modo che possano accedere a residenze sanitarie, comunità e/o case famiglia.»

«Il nuovo Piano Sanitario – osserva ancora Maria Grazia Caligaris – suggerisce una sua visita nel carcere di Buoncammino, nelle strutture di Bancali, Massama e Tempio nonché nel nuovo Villaggio Penitenziario di Uta per verificare di persona le oggettive condizioni logistiche e predisporre le opportune indicazioni organizzative. Non si tratta – a nostro modesto avviso – di incrementare il numero dei Sanitari in servizio, ma di fare in modo che sia stabilito un ruolo esclusivo per chi opera all’interno della struttura detentiva in modo da garantire continuità terapeutica. E’ inoltre indispensabile, nel caso di Uta, che l’ambulanza del 118 vi permanga stabilmente. Il progetto di utilizzare il presidio di stanza a Teulada non sembra poter essere utilmente impiegato in caso di emergenza. Il servizio sanitario regionale – conclude Maria Grazia Caligaris – ha ormai assunto un compito che non può più derogare anche sul piano della formazione di tutti gli operatori. La crescita culturale impone il riconoscimento dei diritti, unico strumento per riabilitare coloro che hanno sbagliato. Occorre quindi più umanità.»

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Si è tenuto oggi, nel Palazzo di viale Trento, a Cagliari, l’incontro fra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, gli assessori della Sanità, Luigi Arru, e dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, e le associazioni di categoria agricole: #Coldiretti, #Cia, #Confagricoltura e #Copagri. Il contrasto alla “Blue tongue” e la sospensione del decreto sugli adempimenti 2014-2015, relativi alla profilassi vaccinale obbligatoria contro la febbre catarrale degli ovini, sono stati al centro dei colloqui. Le parti hanno parlato poi del prezzo del latte, dell’apertura di nuovi mercati di esportazione e dell’eradicazione della peste suina.
«Si è trattato di un momento di ascolto e confronto – ha spiegato il presidente Pigliaru – dove abbiamo avuto modo di approfondire determinati aspetti del settore e ragionare con i rappresentanti di categoria su come la Regione può fare al meglio la propria parte.»
L’assessore alla Sanità ha fatto il punto sullo stato delle vaccinazioni contro l’epidemia della “Blue tongue” che, per completare l’efficacia e tenere sotto controllo il virus, è necessario arrivino, e manca poco, intorno all’80% della copertura fra i capi ovini dell’isola.
«Ogni giorno giungono aggiornamenti dai territori – ha detto Luigi Arru – ed il monitoraggio della malattia è costante, nonostante la situazione di quest’anno, con appena 11 capi morti, sia di gran lunga più rassicurante di quella del 2013.»
Con le associazioni di categoria si è concordato di rafforzare la comunicazione sulla lotta alla lingua blu, che deve continuare.
«Oltre alle emergenze sanitarie è necessario affrontare e pianificare – ha ribadito l’assessore dell’Agricoltura – una serie di interventi per far crescere il prezzo del latte e migliorare la redditività delle aziende.»
Il presidente Pigliaru ha concluso: «Vogliamo che in questa legislatura l’agricoltura sarda cresca e per questo dobbiamo parlare di crescita di mercato».

 

«Occorre un intervento urgente dell’assessorato della Sanità per accelerare il progetto di riorganizzazione del presidio #Pediatrico-Microcitemico di Cagliari che, a distanza di anni, appare ancora una “incompiuta” del servizio sanitario regionale.»

Lo ha sollecitato, con un’interrogazione rivolta all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, il consigliere regionale di Sel Eugenio Lai che, nella sua nota, pur prendendo atto delle difficoltà legate alla concentrazione in un’unica struttura delle attività  di Pediatria e Neuropsichiatria infantile, ha evidenziato “la presenza di unità operative che svolgono funzioni sovrapponibili e non coordinate fra loro, determinando spreco di risorse, parcellizzazione degli interventi e disorientamento dell’utenza”.

«Attualmente – osserva ancora Lai – non esiste un vero pronto soccorso pediatrico in Sardegna e questa grave lacuna, sommata alle altre, fa sì che l’utenza della nostra Regione percepisca un peggioramento generale dell’offerta di servizi sanitari. La riorganizzazione del presidio Pediatrico-Microcitemico va dunque portata a termine in temi ragionevolmente brevi, per dare concretezza ad un modello di sanità efficace, efficiente e sostenibile fondato, in questo caso, sul binomio bambino-genitore e sulla capacità di rispondere ai bisogni dei bambini nella loro integrità.»

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La Giunta regionale ha approvato la delibera presentata dall’assessore della Pubblica istruzione, Claudia Firino, sul Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche e di ridefinizione della rete scolastica e dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2014/2015. L’Esecutivo guidato da Francesco Pigliaru, ha prorogato inoltre la gestione commissariale del #Consorzio di Bonifica della Sardegna Centrale per sei mesi, con la nomina di Giampiero Deiana, già dirigente dell’amministrazione regionale, su delibera dell’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, chiamato ora alla gestione ed alle procedure per le elezioni degli organi consortili. Approvata anche la delibera che conferma le condizioni già stabilite nella delibera del settembre 2013 (39/27 del 26.9.2013) per la risoluzione transattiva del contenzioso con la società #Polaris. 
Su proposta dell’assessore del Bilancio Raffaele Paci, è stata confermata la partecipazione della Regione Sardegna al programma “Marittimo” 2014- 2020. Azione di cooperazione transnazionale e interregionale nell’alto Tirreno, di cui è capofila la regione Toscana, il programma distribuisce 169 milioni di euro tra le regioni partecipanti in una dimensione fortemente marittima e di sviluppo dell’economia del mare. 
A seguito della prima delle due delibere provenienti dall’assessore Gianmario Demuro, è stato integrato il #Coran (Comitato per la rappresentanza negoziale della Regione Sardegna) con la nomina, in sostituzione di un componente dimissionario, del dott. Salvatore Piras. La seconda delibera dell’Assessore degli Affari Generali ha previsto criteri interpretativi per la mobilità temporanea dei dirigenti, per esigenze e questioni specifiche. 
La Giunta ha dato il via libera alla proroga di 30 giorni del Commissario straordinario dell’Agenzia del lavoro, proposta dall’assessore Virginia Mura, al fine di consentire una valutazione dei candidati che hanno conseguito la classificazione di ottimo al termine della procedura di evidenza pubblica per il conferimento dell’incarico di Direttore. 
S proposta dell’assessore della Sanità Luigi Arru, infine, la Giunta ha approvato le modalità per l’assistenza ai non autosufficienti: entro dieci giorni dall’approvazione definitiva della delibera, che deve passare alla Commissione Sanità del Consiglio regionale, i Comuni devono presentare un piano con il loro fabbisogno triennale. Oggi la Giunta ha impegnato complessivamente 193.133.518 euro, di cui la metà già erogati, per il 2014.