E’ slittato a oggi il parere vincolante della #Sesta Commissione del Consiglio regionale sul progetto per l’ospedale #San Raffaele di Olbia. Maggioranza ed opposizione hanno trovato un sostanziale accordo per il via libera all’investimento della #Qatar Foundation ma prima sarà necessario definire meglio alcuni aspetti sulle deroghe governative per superare i limiti dei posti letto e dei tetti di spesa imposti dalla spending review e sull’interpretazione della norma regionale (legge n. 12 del 2011) che affida alla Giunta la possibilità di accreditare una nuova struttura ospedaliera in assenza del Piano Sanitario. Aspetti che saranno chiariti entro domani mattina dai funzionari della Regione e sottoposti a una nuova valutazione della Commissione convocata per le ore 12.00.
A questa conclusione si è arrivati dopo un dibattito andati avanti per quasi quattro ore. Il parlamentino, presieduto da Raimondo Perra, aperto oggi alla partecipazione di tutti i capigruppo di maggioranza ed opposizione, ha sentito in audizione il presidente della Regione Francesco Pigliaru, l’assessore alla Sanità Luigi Arru e il direttore generale dell’assessorato Giuseppe Maria Sechi.
Il presidente Pigliaru ha illustrato nel dettaglio la delibera n.24 adottata dalla Giunta il 26 giugno scorso per l’attivazione dell’ospedale e del polo di ricerca nell’area territoriale della Gallura. Pigliaru, in apertura del suo intervento, ha ricordato i vari passaggi della vicenda cominciata con la firma, nel dicembre del 2013, del Memorandum tra gli investitori della Qatar Foundation e la Giunta Cappellacci.
«Si tratta di un investimento di grosse dimensioni – ha detto Pigliaru – per il quale occorre dare risposte credibili e in tempi rapidi.»
«La Giunta – ha proseguito il presidente – ha immediatamente avviato un’interlocuzione con il Governo per chiedere le deroghe necessarie alle normative nazionali che impongono vincoli rigidi sul numero dei posti letto e della spesa ammissibile per le convenzioni con i privati. Il progetto San Raffaele – ha ricordato Pigliaru – prevede 178 posti letto nella fase di avvio (108 per acuti e 70 post acuti), per arrivare poi a 242 a regime (142 acuti e 100 post acuti). Dal Governo è arrivato l’impegno formale a sostenere il progetto con una lettera di intenti firmata dal Ministro della Salute Lorenzin e dal sottosegretario Del Rio. Si tratta adesso di formalizzare il via libera con una deroga ufficiale”. L’obiettivo dell’intervento è duplice – ha sottolineato Pigliaru – integrare il sistema sanitario regionale e creare un polo di eccellenza nella ricerca. La struttura, oltre a fornire una risposta a un territorio finora penalizzato, avrà un grosso impatto per abbattere i costi dei viaggi della speranza (circa 60 milioni all’anno) effettuati dai sardi per curare alcune patologie e, allo stesso tempo, farà da attrattore per i pazienti che vorranno venirsi a curare in Sardegna. Alcuni lo faranno con le coperture finanziarie garantite dai loro sistemi sanitari, altri pagheranno di tasca propria il costo delle cure (per questi utenti il progetto prevede appositamente 50 posti letto in solvenza erogati senza oneri a carico del servizio sanitario regionale).»
«Una parte importante – ha precisato il capo dell’esecutivo regionale – sarà poi dedicata alla ricerca: l’ospedale punterà ad ottenere in 5 anni le certificazioni IRCCS con le quali potrà accedere ad importanti finanziamenti nazionali. La Qatar Foundation ha inoltre assicurato una dotazione di 10 milioni di euro all’anno, a disposizione delle università sarde e di altri soggetti come il Crs4 o il Cnr, per le attività di ricerca. L’investimento iniziale sarà di circa 163 milioni di euro per gli interventi strutturali, l’ammodernamento e l’acquisto di attrezzature, i costi di gestione annuali ammonteranno invece a circa 70 milioni di euro. Il costo a carico della Regione per la convenzione si aggira sui 55 milioni di euro.
L’assessore alla Sanità Luigi Arru è entrato invece nel dettaglio del progetto spiegando ai componenti della Sesta Commissione che l’obiettivo della Giunta sarà quello di coprire le specialità assenti nel sistema della sanità gallurese e dell’intera Isola: «Si punterà su settori come la pediatria, la riabilitazione intensiva in campo sportivo, la chirurgia vascolare e oncologica, la cardiologia e la neurologia. Per andare avanti – ha confermato Arru – sarà però necessario ottenere dal Governo le deroghe necessarie. L’ambizione dell’ospedale – ha proseguito Arru – dovrà essere quella di diventare un centro di riferimento a livello internazionale».
Nel dibattito sono intervenuti diversi commissari. Daniela Forma (Pd) ha rivolto un plauso all’approccio della Giunta Pigliaru: «Pro e contro sono stati valutati attentamente – ha detto Forma – il progetto San Raffaele darà risposte a chi ha necessità di curarsi, integrerà il sistema sardo e darà spazio alla ricerca».
Pietro Pittalis (capogruppo di Forza Italia) ha posto alcune questioni pregiudiziali: «Siamo d’accordo con questo progetto – ha esordito – ma c’è la necessità di chiarire meglio tutti gli aspetti giuridici per evitare che la delibera della Giunta si areni nelle secche di qualche tribunale amministrativo». Secondo Pittalis, che ha parlato a nome di tutta l’opposizione, «prima di arrivare al parere vincolante della Commissione occorre precisare meglio le procedure di accreditamento delle nuove strutture sanitarie e le vicende legate alla curatela fallimentare dell’ospedale». Per Pittalis, inoltre, «la lettera di intenti firmata dal Ministro della Salute non è sufficiente. Serve una intervento ad hoc per superare i limiti imposti dalla spending review nazionale e dalla legge regionale n.21 del 2012 sui posti letto e sui tetti di spesa».
L’ex assessore della Sanità Giorgio Oppi (Udc) ha ricordato che «del progetto San Raffaele si parla ormai da oltre 20 anni. Il progetto presentato nel 1991 da Don Verzè non decollò perché mancavano le coperture finanziarie. Anche oggi – ha proseguito Oppi – uno dei partner del progetto, il Bambin Gesù, “non naviga nell’oro”. Da più parti arrivano forti critiche sui progetti avviati in altri parti d’Italia, soprattutto nel Sud. Per questo occorre vigilare sull’affidabilità di tutti i soggetti coinvolti”. Oppi ha poi concluso il suo intervento suggerendo alla Giunta di puntare su specialità effettivamente utili ad un’integrazione del sistema sanitario regionale come l’urologia pediatrica».
Per il capogruppo del Psd’Az Christian Solinas nella delibera «non si individuano con precisione i soggetti che manderanno avanti il progetto di cui farà parte la Qatar Foundation né c’è un’attenta valutazione e quantificazione dell’investimento». Solinas ha poi ricordato che il costo della struttura, certificato dal concordato preventivo, è di circa 11 milioni di euro. Mancano però le valutazioni sull’adeguamento dell’ospedale e di quanto si spenderà a fronte di un finanziamento regionale di circa 55 milioni di euro. «Questa operazione – ha detto Solinas – potrebbe farsi senza rischio di impresa. Di solito, prima si fanno gli investimenti e poi si chiede l’accreditamento». L’esponente sardista, infine, ha chiarito che non c’è nessuna ostilità al progetto ma, al contrario, una forte volontà di andare avanti evitando all’iter amministrativo un percorso accidentato.
Attilio Dedoni (capogruppo dei Riformatori) ha espresso parere favorevole all’investimento ma – ha detto – «senza creare traumi che rischino di vanificare l’operazione». E’ necessario – secondo Dedoni – un passaggio in Consiglio per sanare eventuali profili di illegittimità della delibera».
Su questo ed altri punti posti dalla minoranza è intervenuto il direttore generale dell’assessorato della Sanità, Giuseppe Maria Sech, che ha difeso la scelta di ricorrere alla previsione dell’art 24, comma 6, della legge regionale 12 del 2011 che consente alla Giunta, in assenza del Piano sanitario regionale, di disporre, sentita la commissione competente, l’accreditamento per una sola volta di una struttura ospedaliera. «Si tratta però di un percorso amministrativo puro – ha detto Sechi – la delibera della Giunta non accredita nessun ospedale. La norma è l’unico appiglio in mancanza del Psr. In ogni caso occorrerà ottenere le necessarie deroghe dal Governo e successivamente procedere ad ulteriori atti di programmazione».
Gigi Ruggeri(Pd) ha chiesto espressamente di inserire nel parere della commissione alcuni punti: «Questo progetto – ha detto – dovrà fungere da traino e gratificare l’intero sistema regionale. Nostro dovere sarà vincolare la presenza degli investitori del Qatar nei termini previsti dal progetto, creare una struttura di riferimento per la ricerca e una garanzia perché l’occupazione nella struttura, nell’indotto, nelle forniture e nei piccoli appalti premino i lavoratori sardi». Da Ruggeri, infine, la richiesta che la società di cui faranno parte la #Qatar Foundation e i suoi partner abbia sede in Sardegna e paghi le tasse nell’Isola.
Luca Pizzuto(Sel) ha annunciato il parere favorevole del suo gruppo alla proposta della Giunta. «Questo progetto – ha detto Pizzuto – è la garanzia che la sanità pubblica non sarà smantellata, non saranno ridimensionati i presidi periferici, né ci saranno conseguenze per il personale. Tutto questo, insieme al richiamo ad un’integrazione armonica del sistema sanitario e l’importanza data alla ricerca ci convincono della bontà dell’iniziativa».
Marcello Orrù (Psd’Az) ha invece chiesto espressamente che il progetto non penalizzi altre eccellenze presenti in Sardegna, in particolare a Sassari dove i centri per la sclerosi multipla, la cardiochirurgia e la neurochirurgia rappresentano dei veri fiori all’occhiello. «L’apertura del San Raffaele – ha detto ancora Orrù – non deve causare tagli ai danni delle altre strutture».
Su questi ultimi punti, l’assessore Arru ha dato ampie garanzie, assicurando anche grandi opportunità formative per gli studenti e i medici sardi.
Al termine degli interventi, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, a nome di tutta la minoranza, ha avanzato la proposta di sospendere i lavori per arrivare a un accordo unanime. Proposta accolta dalla maggioranza e dalla Giunta. La commissione si riunirà domani, alle 12.00, per la votazione finale del documento che accoglierà alcuni suggerimenti scaturiti dalla discussione.