Venerdì 10 e sabato 11 a Ozieri, Mogoro, Guspini e Senorbì verrà presentato il libro “Suicidate Attilio Manca”.
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Quattro incontri per non dimenticare Attilio Manca, il medico siciliano morto in circostanze ancora da chiarire e che potrebbe aver assistito all’intervento alla prostata al quale nel 2003 era stato sottoposto in una clinica di Marsiglia il mafioso Bernardo Provenzano, o quanto meno potrebbe averlo visitato prima o dopo l’intervento. Uccidendo il dottor Manca il boss di Corleone si sarebbe così liberato di un pericoloso testimone di quella trasferta. Della vicenda parla il libro “Suicidate Attilio Manca”, scritto da Lorenzo Baldo e con la prefazione di don Luigi Ciotti, che verrà presentato dal fratello di Attilio Manca, l’avvocato Gianluca Manca, nel corso di quattro incontri. Venerdì 10 marzo appuntamento, alle ore 10.00, al Teatro Civico di Ozieri e alle ore 17.00, nella sala convegni del Centro Fiera del Tappeto di Mogoro, mentre sabato 11 il libro verrà presentato alle ore 8.30 a Guspini presso l’Aula Magna dell’Istituto Buonarroti (via Spano 7) e alle ore 11.30 a Senorbì nell’Aula Magna dell’Istituto Einaudi (in piazza del Popolo 1).
Gli incontri (promossi da Libera Sardegna in collaborazione con Sardegna Solidale e l’Ufficio Scolastico Regionale) rientrano nell’ambito delle iniziative “Verso il 21 marzo”, che culmineranno con la celebrazione della “Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie” in programma a Locri (manifestazione nazionale) e a Olbia (manifestazione regionale).
Come ha scritto don Ciotti, «non posso non pormi una serie di domande di fronte alla tesi sostenuta con forza dagli avvocati della famiglia Manca, ossia che le omissioni e le false piste dell’indagine sono collegate al fatto che fare luce sulla morte di Attilio Manca significa scoperchiare parte della cosiddetta trattativa Stato-mafia, avviata da Cosa nostra per chiedere, in cambio della cessazione della stragi, quella del regime di carcere duro per i boss. Sono domande a cui la Direzione distrettuale antimafia di Roma, a cui è stato assegnato un ulteriore filone di indagini, mi auguro sappia rispondere».