22 December, 2024
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Il 29 dicembre del 1922 Luigi e Salvatore Fois furono vigliaccamente uccisi a sangue freddo, da una banda fascista proveniente da Iglesias mentre erano al lavoro a Portovesme. L’azione criminosa si inquadra nel disegno del padronato e della dirigenza delle miniere di eliminare il movimento popolare, che nell’Iglesiente, nella seconda metà dell’Ottocento, aveva conosciuto un importante sviluppo a seguito del processo di industrializzazione. La conseguenza fu la proletarizzazione di vasti strati di masse contadine fino ad allora addette ai lavori agricoli e la nascita di un movimento operaio industriale. Sorgono così le leghe di resistenza, le cooperative e la Federazione dei minatori, viene fondata la cooperativa dei battellieri, che organizza gli addetti al trasporto dei minerali da Portoscuso a Carloforte. Si sviluppano nell’Iglesiente all’inizio del Novecento una serie di lotte, talora molto dure come quelle di Buggerru del 1904, di Gonnesa e Nebida del 1906, che ebbero un’eco nazionale, ponendo il movimento socialista in breve tempo alla guida del governo locale. Nelle elezioni del 26 luglio del 1914, infatti, le liste socialiste vincono ad Iglesias, Domusnovas, Fluminimaggiore, Gonnesa, Calasetta e Carloforte; nella successiva tornata del 1920 conquistano anche le amministrazioni di Arbus, Guspini, Villamassargia e Portoscuso. Vengono mandati all’opposizione i ceti agrari, che fimo ad allora avevano gestito i comuni in alleanza con la dirigenza mineraria. La prospettiva è l’ulteriore estensione della forza e dell’influenza delle organizzazioni popolari che induce una crescente preoccupazione nel padronato industriale, non disposto ad accettare passivamente i nuovi equilibri economici e politici imposti dal proletariato minerario. Gli industriali minerari e gli agrari aspettano l’occasione per ribaltare i rapporti di forza. E trovano l’occasione propizia nei fatti che portano alla Marcia su Roma e alla nomina di Benito Mussolini a capo del governo. Sorgono così ad Iglesias e nei principali centri sulcitani le sezioni del fascio, che avviano un’azione violenta ed illegale di riconquista delle amministrazioni.

I fratelli Fois erano a capo della cooperativa dei battellieri, dalla quale i fascisti pretendevano di estrometterli con l’intimidazione e la violenza. La loro uccisione fu la reazione criminale e premeditata al loro rifiuto e alla loro ferma resistenza. Ricordare il sacrificio dei fratelli Fois significa, dunque, onorare, con loro, quanti si sono opposti al fascismo, difendendo le libertà democratiche e i diritti del lavoro. Con questo spirito, mentre nel Paese e in Sardegna si manifesta una ripresa di umori e movimenti che si richiamano al fascismo, l’ANPI ha diramato un appello col quale invita i cittadini a partecipare alle iniziative, organizzate dal Comune a Portoscuso e dall’Anpi a Cagliari, in ricordo dei fratelli Fois nell’anniversario del loro assassinio, e a continuarne l’opera in difesa delle libertà sancito nella Costituzione antifascista. Il 29, alle 9.00, si terrà a Portoscuso la commemorazione ufficiale indetta dal comune di Portoscuso, che proseguirà con diversi eventi per tutta la mattinata. Il 29, alle 17,45, nella sala della CSS via Marche n. 9 a Cagliari l’ANPI, insieme al CRC – Coordinamento per la democrazia costituzionale – ricorda l’eccidio dei fratelli Fois con un incontro introdotto da Andrea Pubusa, lettura degli atti processuali di Rita Atzeri e Piero Marcialis, canti popolari e antifascisti del Coro dell’Anpi diretto da Roberto Deiana.

Andrea Pubusa