23 December, 2024
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Da domani riprende il lavoro delle commissioni consiliari. La quarta commissione “Ambiente”, presieduta da Antonio Solinas,  si riunisce alle 10 per esaminare il DL 134 (Istituzione dell’Ente di governo dell’ambito della Sardegna, ai sensi dell’articolo 2, comma 186 bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191 e del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152). Nel pomeriggio, dalle 16.00, all’esame dell’organismo consiliare  il progetto di legge 159 (proroga del termine della legge regionale n. 3/2013 e successive modifiche ed integrazioni).

Sempre martedì alle 16 si riunisce la quinta“Attività produttive”. All’ordine del giorno dei commissari, presieduti da Luigi Lotto, il disegno di legge 98 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna Promozione), la proposta di legge 6 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna promozione), la proposta di legge 12 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna promozione), il testo unico proposte di legge 45-61 (apicoltura). Seguirà l’audizione dell’Assessore regionale dell’Industria sulle criticità relative al mancato riconoscimento del regime di essenzialità per le centrali elettriche sarde.

Martedì, alle 10.00, in sesta commissione “Salute e politiche sociali”, presieduta da Raimondo Perra, saranno sentiti, sulle problematiche sanitarie connesse all’amianto, il presidente dell’associazione regionale ex esposti Amianto Sardegna (AREAS) e il presidente dell’associazione familiari e Vittime Amianto A.F. e V. A. Sardegna Onlus. Seguirà l’audizione dell’assessore regionale alla sanità sul disegno di legge 149 (disposizioni urgenti per l’eradicazione della peste suina africana) e sul progetto di legge 92 Piano di eradicazione della peste suina africana). Compatibilmente con i  lavori del Consiglio la seconda commissione “Lavoro”, presieduta da Gavino Manca, è convocata giovedì 18 dicembre 2014 alle ore 16.00. All’ordine del giorno il progetto 32 (Piano di dimensionamento delle istituzioni scolastiche 2015/2016 – Linee guida) e le audizioni del Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale; di ANCI-UPS-ASEL e di CGIL-CISL-UIL Scuola.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

Consiglio regionale 2 copia

Il Consiglio regionale ha approvato il disegno di legge sull’intervento di natura straordinaria a favore dei lavoratori dipendenti di società partecipate al 100% della Regione Sardegna, il disegno di legge della Giunta regionale sul piano di chiusura delle attività della Miniera di Nuraxi Figus in favore di Carbosulcis S.p.a. – Decisione definitiva n. C (2014) 6836 della Commissione europea del 1° ottobre 2014 sull’aiuto di Stato n. S.A. 20867 (ex 2012/NN e ha approvato la proposta di legge sulle modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti). Il Consiglio ha poi esaminato due mozioni sulla riduzione dell’esenzione dell’Imu per i terreni agricoli, poi ricomprese in un ordine del giorno unitario sulla riduzione dell’esenzioni Imu, approvato all’unanimità.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, l’Assemblea ha proseguito l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge della Giunta regionale che prevede un intervento di natura straordinaria a favore dei lavoratori dipendenti di società partecipate al 100% della Regione Sardegna. Il presidente ha aperto la discussione generale.

Il consigliere Paolo Truzzu (Sardegna-Fdi) ha osservato in apertura che «non è facile parlare con le donne chiuse nella miniera di Igea, espressione di una lotta che si protrae da tempo in cui i lavoratori pagano responsabilità della politica in senso lato». Truzzu è stato critico sulla proposta della Giunta: «Stiamo ancora una volta illudendo le persone perché con questo strumento non risolveremo il problema e stiamo operando senza il necessario coraggio». In concreto, il consigliere si è dichiarato molto perplesso sulla natura del fondo di rotazione per i dipendenti delle società partecipate «che vorrebbe dire che un soggetto anticipa e uno restituisce ma questo passaggio non è chiaro, perché non è pensabile che sia la stessa Igea che non riesce a pagare gli stipendi». «Sarebbe stato più giusto – ha concluso – attivare l’agenzia delle bonifiche e farla funzionare, senza dimenticare che esiste il rischio che il fondo si possa configurare come potenziale aiuto di Stato, esponendo la Regione a possibili sanzioni».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha affermato che «il problema di Igea richiama quello più generale delle bonifiche di Sulcis e dei siti minerari di tutta la Sardegna». Abbiamo di fronte un quadro, ha proseguito Locci, «in cui c’è da un lato una convenzione con la Regione che non è stata applicata e dall’altro una società decotta con grandissime difficoltà finanziarie e gestionali: stiamo provando a mettere una toppa per pagare gli stipendi arretrati ai lavoratori in un clima tensione emotiva molto forte». E’ importante perciò, ha concluso, «che non si colga questa occasione per le solite recriminazioni, privilegiando invece azioni chiare per rilanciare la società e mettere finalmente la parola fine alle pastoie burocratiche che stanno ostacolando l’attività di questa ed altre società».

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha definito il tema in discussione “complesso” e ha evidenziato come le ultime due giunte regionali non siano riuscite a trovare una soluzione definitiva alla questione che riguarda le società partecipate interamente dalla Regione, le cosiddette società in house, come è l’Igea.

L’esponente della minoranza ha spiegato che la struttura societaria in house non agevola la ricerca di una soluzione definitiva e ha auspicato una riforma complessiva dell’Igea per garantire, primi tra tutti, i lavoratori. Alessandra Zedda ha quindi preannunciato il voto favorevole al disegno di legge approvato dalla Giunta e arrivato all’esame dell’Aula con la corsia preferenziale, garantita dall’articolo 102 del vigente regolamento interno del Consiglio regionale.

L’ex assessore dell’Industria prima e della Programmazione poi, della Giunta Cappellacci, non ha nascosto perplessità in ordine ai meccanismi di rimborso ma ha affermato che i contenuti del provvedimento sono sostanzialmente condivisibili. Alessandra Zedda ha concluso offrendo la disponibilità a procedere per una soluzione definitiva del problema che della società Igea.

Il consigliere dell’Udc, Giorgio Oppi, ha dichiarato in apertura l’assenso del suo gruppo al provvedimento e ha compiuto alcune precisazioni sulla gestione dell’Igea. L’esponente della minoranza ha ricordato che nel 2009 si è proceduto con la nomina di Battista Zurru per sanare un buco in bilancio di circa 14 milioni di euro e nel 2013 – ha spiegato Oppi – è stato approvato il consuntivo 2012 che si è chiuso con 2 milioni di sbilancio. «Il presidente Zurru – ha dichiarato il consigliere dell’Udc – ha lasciato con due mesi di stipendi arretrati mentre col commissario gli stipendi non pagati sono diventati sei».

L’ex assessore dell’Ambiente della Giunta Cappellacci ha quindi denunciato “atteggiamenti di scarsa collaborazione” nei confronti di Igea da parte dei funzionari dell’assessorato dell’Industria ed in particolare di quelli del settore “miniere”.

Oppi nell’auspicare una soluzione definitiva al problema Igea, ha rimarcato l’inopportunità di procedere con la società in house («sarebbe meglio una trasformazione in agenzia») ed ha proposto, nell’ottica di un risparmio nei costi di gestione, di fare ricorso all’esodo di 40 lavoratori che insieme con 20 nuove assunzioni, a giudizio di Oppi, comporterebbero un risparmio sul costo del personale di circa 3.5 milioni di euro nell’arco di un triennio.

Efisio Arbau, capogruppo di Sardegna Vera, ha sottolineato la necessità di ripensare a un programma di riconversione dei siti minerari. «In altre zone dell’Isola come Lula – ha detto Arbau – si pensa alla tutela delle miniere come patrimonio dell’umanità, si vuole lavora per costruire un sistema che funzioni e produca reddito e sia in grado di stare sul mercato». L’esponente della maggioranza ha poi invitato l’opposizione a tener conto della situazione di emergenza in cui si trovano oggi i lavoratori dell’Igea, ormai senza stipendio da mesi. «Abbiamo a che fare con una situazione molto delicata – ha proseguito Arbau – è vero che trovare una soluzione complessiva al problema è difficile. Ora l’obiettivo è quello di prenderci tre-quattro mesi, che sono il tempo del concordato, e pagare gli stipendi a persone che si trovano in oggettiva difficoltà».

Secondo Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori sardi, occorre pensare da subito a una nuova politica industriale per la Sardegna. «Oggi è stata trovata una soluzione per dare risposte ai lavoratori Igea e alle donne che hanno deciso di occupare i pozzi in segno di protesta. Si tratta di un provvedimento tampone che servirà per l’immediato ma che non individua un percorso definitivo per la società partecipata dalla Regione».

Per il consigliere di minoranza è arrivato il momento di avviare una profonda riflessione per tutti gli enti strumentali e le agenzie regionali. «Serve sobrietà in un momento di grave crisi – ha affermato Dedoni – se non siamo capaci di fare questo offriremo il fianco a coloro che propongono l’abolizione delle regioni a statuto speciale come il Presidente della Regione Toscana, Rossi». Il capogruppo dei Riformatori, infine, ha chiesto un intervento forte della politica per mettere mano alle storture dell’apparato burocratico regionale.

Ha poi preso la parola il presidente del gruppo Sardegna, Modesto Fenu, il quale ha voluto specificare che l’intervento del collega Truzzu  voleva essere «uno stimolo per trovare una soluzione definitiva per questi lavoratori». Fenu ha esortato, quindi, la Giunta a risolvere il problema e ha annunciato il voto favorevole.  Il consigliere del Centro democratico, Annamaria Busia, ha ricordato che proprio lei, nella sua veste di avvocato, aveva sollecitato per Igea l’intervento della Procura della Repubblica, che ha avviato un’inchiesta ancora in corso. Busia ha ricordato che lo stesso ex assessore dell’Industria, Antonello Liori, aveva detto che l’Igea era gestita da incapaci e ha fatto l’esempio di un bando del 2010 per lo smaltimento dell’amianto. Per eseguire quell’operazione, secondo l’esponente della maggioranza, Igea ha speso il doppio di quanto sarebbe stato necessario: circa un milione e 300mila euro contro i 700mila euro necessari. Secondo la Busia le cause sono da cercare nella gestione avvenuta nella scorsa legislatura.

Ha annunciato il suo voto favorevole Fabrizio Anedda (Misto – RCSinistra sarda) «per pagare gli stipendi ai lavoratori di Igea». Per il consigliere c’è un problema da risolvere: Igea è una società che gestisce 200 operai e il committente è la Regione. Secondo Anedda o la Regione non ha dato i soldi alla società o chi gestisce non è in grado, e ha proposto di analizzare la produttività di Igea e affrontare la situazione in maniera definitiva.

Il consigliere Emilio Usula (Soberania e Indipendentzia) ha ribadito che «si tratta di un intervento straordinario attorno al quale nessuno può fare esercizio di retorica o prendersi meriti forse non dovuti; è necessario fare una analisi delle responsabilità politiche e gestionali e, infatti, di questi aspetti si sta occupando la magistratura, ma ora bisogna dare corso alla soluzione individuata dalla Giunta e dall’assessore». «In questo modo – ha sottolineato – stiamo dando una risposta ai lavoratori da mesi senza stipendio: è vero che si tratta di una soluzione importante ma non definitiva e su questa prospettiva bisogna concentrare i nostri sforzi, senza dimenticare che dietro gli uomini e le donne che lottano in galleria ci sono famiglie che hanno diritto a lavoro, dignità e futuro».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha condiviso le argomentazioni del consigliere Usula. «Il punto centrale – ha sostenuto – è la straordinarietà dell’intervento che arriva dopo l’incontro dei capigruppo con i rappresentanti sindacali di Igea». «La Giunta – ha detto ancora Cocco – ha fatto bene ad individuare la soluzione proposta attraverso il disegno di legge; è il minimo che il Consiglio regionale possa fare, e sotto questo profilo va apprezzata l’azione incisiva del presidente della Giunta per una vicenda ormai diventata di livello nazionale». «Oggi è inutile parlare del passato – ha concluso – anche perché le responsabilità saranno accertate, ma oggi votare questa legge è nostro dovere».

Il consigliere Gianluigi Rubiu (Udc) ha definito «una ennesima umiliazione per tutti i sardi assistere alla lotta delle donne barricate dentro le gallerie per difendere diritti sacrosanti, contro una politica dimostratasi incapace di dare una prospettiva ad Igea». «Servono soluzioni definitive – ha spiegato Rubiu – attraverso un meccanismo virtuoso e nuove risorse che possano far ripartire la società per mettere in moto un processo di normalità e di vero rilancio dell’azienda». L’agenzia, ha continuato il consigliere dell’Udc, «può essere una ipotesi solida, Igea e Regione avranno più margini di manovra, vogliamo che Igea abbia un ruolo attivo nelle bonifiche sotto il controllo pubblico perché la Sardegna ne ha bisogno in un quadro di trasparenza». «Piuttosto – ha osservato – il riferimento a passate eredità contenuto nella relazione non è chiaro, la questione non è tornare indietro di quattro anni o quindici anni, perché o siamo tutti colpevoli o tutti innocenti». «Il nostro voto sarà favorevole – ha concluso Rubiu – nonostante le speculazioni».

Il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, in riferimento ad alcuni accenti polemici emersi nel corso della discussione dai banchi dall’opposizione, ha sottolineato come quello varato dalla Giunta sia un provvedimento “semplice” che “mette a disposizione 5 milioni di euro attraverso un fondo di rotazione da pagare con la Sfirs per garantire le retribuzioni arretrate ai lavoratori dell’Igea”.

«Il tutto significa – ha spiegato l’esponente della maggioranza – che chi prima ha gestito l’Igea non lo ha fatto nella maniera dovuta». Pietro Cocco ha inoltre sintetizzato le tappe di Igea, nata nel ’90 per fare le bonifiche e gestire patrimonio e siti minerari nell’Isola. «Igea – ha affermato il capogruppo dei democratici – non ha saputo svolgere i suoi compiti».

Cocco ha anche confermato il ruolo di Igea nel settore delle bonifiche dei siti minerari «che – ha dichiarato – devono essere fatte da una società pubblica.»

Il capogruppo Pd ha quindi rassicurato sulla presentazione di un piano di rilancio dell’Igea e ha ricordato l’esistenza di un piano di esodo per i lavoratori che riguarda 94 lavoratori. Oggi però – ha proseguito Pietro Cocco – diamo una risposta all’emergenza delle retribuzioni non pagate ai lavoratori. «Lo ricordo – ha concluso Cocco – a quei consiglieri che hanno governato per cinque anni e che hanno lasciato in eredità situazioni disastrose».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha ribadito la richiesta avanzata dal suo gruppo perché il provvedimento su Igea e Carbosulcis fosse inserito in cima all’ordine del giorno dei lavori in Consiglio regionale.

L’esponente della minoranza ha definito “non risolutive” le disposizioni del Dl 155 pur riconoscendo che rappresentano un primo passo nel verso dei problemi dei lavoratori. «Siamo un’opposizione responsabile – ha dichiarato Pittalis – e non cerchiamo divisioni sulle emergenze del lavoro ma chiediamo che si proceda con un piano industriale adeguato per il rilancio del ruolo e delle funzioni di Igea». Il capogruppo di Fi ha ribadito la necessità di una soluzione definitiva per scongiurare il rischio di nuovi interventi dettati dalle emergenze.

Nella parte conclusiva del suo intervento, Pietro Pittalis, si è rivolto al presidente della Giunta: «Presidente Pigliaru – ha dichiarato Pittalis – sul lavoro, il disagio sociale e il precariato, Forza Italia è al fianco di chi pone in essere iniziative serie per dare risposte ai problemi dei sardi».

Al termine dell’intervento del capogruppo di Forza Italia, il presidente Ganau ha dato la parola al Presidente della Giunta per il parere al disegno di legge.

Pigliaru ha chiarito da subito che la decisione adottata dall’Esecutivo è una soluzione di emergenza per dare una risposta ai lavoratori Igea. «Si tratta di una soluzione pienamente legittima che non sottrae l’azienda ai suoi obblighi – ha detto il capo dell’Esecutivo – è un provvedimento di sostegno al reddito dei singoli lavoratori e non influenza negativamente il principio della libera concorrenza».

Il presidente della Regione ha poi evidenziato “il disordine” in cui si trovano le società partecipate, alcune delle quali create da una cattiva politica al fine della mera gestione del potere che oggi non hanno però nessun ruolo nel mercato.

«I dipendenti Igea non devono pagare questo disordine creato dalla politica – ha affermato Pigliaru – oggi si tratta di risolvere un problema contingente ma importantissimo: consentire ai lavoratori in grande difficoltà di ricevere gli stipendi arretrati». La Giunta in ogni caso lavorerà per consentire a Igea di procedere alle bonifiche dei siti minerari: «Ci sono difficoltà forti che speriamo di poter risolvere – ha assicurato Pigliaru – il nuovo commissario si sta muovendo con molta determinazione per recuperare i ritardi causati da una politica distratta». Il presidente ha poi ringraziato l’opposizione per il contributo dato in Aula e si è detto convinto che con un confronto franco e diretto si possano trovare altre buone soluzioni per la Sardegna.

Chiusa la discussione generale, il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula all’unanimità. Subito dopo il Consiglio è passato all’esame dell’articolo 1. Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il testo dell’art.1 che è stato approvato all’unanimità. Successivamente è stato votato l’articolo 2 e il relativo emendamento aggiuntivo che fissa l’entrata in vigore del provvedimento nel giorno della pubblicazione nella Gazzetta ufficiale. Articolo ed emendamento sono passati con 52 voti a favore e uno contrario. Ganau ha quindi messo in votazione il testo integrale della legge che è stato approvato con 52 voti a favore e uno contro.

Il presidente Ganau ha messo in discussione il secondo punto all’ordine del giorno: il DL 154 (Giunta regionale) “Piano di chiusura delle attività della Miniera di Nuraxi Figus in favore di Carbosulcis S.p.a. – Decisione definitiva n. C (2014) 6836 della Commissione europea del 1° ottobre 2014 sull’aiuto di Stato n. S.A. 20867 (ex 2012/NN)”. Il presidente ha aperto la discussione generale e ha dato la parola a Luca Pizzuto (Sel). Il consigliere ha affermato “che o si sta dalla parte del lavoro o non ci si sta”. Pizzuto ha ricordato che «abbiamo ereditato una situazione del mondo del lavoro, attinente ai finanziamenti della Regione, disastroso». E ha ricordato l’intervento dell’attuale Giunta per risollevare le sorti dei lavoratori di Igea, con il Dl appena approvato, di Alcoa (oggi recuperata) e della Carbosulcis con un percorso  di chiusura che dà sicurezza ai lavoratori. Pizzuto ha annunciato che il gruppo di Sel sosterrà le due proposte e si impegnerà a dare risposte ai lavoratori.  

L’ex assessore dell’Industria, Alessandra Zedda (FI), ha evidenziato che «quando bisogna dare risposte ai lavoratori noi non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto, ma non abbiamo invece goduto dello stesso atteggiamento da parte dell’opposizione nella scorsa legislatura». Zedda ha ripercorso le tappe che hanno portata alla crisi della Carbosulcis, ricordando che il problema arriva da lontano, e ha imputato responsabilità alla Regione, ma anche allo Stato.  Zedda ha annunciato il voto favorevole per una «norma dovuta», che eviterà alla Regione di incorrere nella procedura di infrazione dell’Europa e consentirà di sostenere fino al 2027 tantissimi lavoratori e le loro famiglie. Zedda ha esortato il presidente della Regione a cercare di ottenere il maggior numero di finanziamenti possibili dallo Stato da destinare al rilancio del territorio del Sulcis Iglesiente.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha sostenuto che con il provvedimento in esame «inizia un percorso giusto in continuità con un cammino avviato alcuni anni fa, nell’ambito di un progetto di chiusura programmata condiviso fra lavoratori, sindacati e Regione ed Unione europea». Si chiude un pezzo della storia industriale della Sardegna, ha ricordato Locci, «ma oggi non avevamo soluzioni diverse; confermiamo quindi il sostegno a questa legge raccomandando che non sia una soluzione temporanea ma si rafforzi nel tempo con una prospettiva forte già a partire, per quanto riguarda la Regione, dalla prossima finanziaria».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, rivolgendosi al consigliere Pizzuto, ha affermato che «il ragionamento politico è un divenire, democrazia significa aprirsi alla partecipazione del popolo sia su scelte economiche che istituzionali, in un percorso spesso non omogeneo segnato da grandi difficoltà». Le politiche del settore minerario in Sardegna, ha aggiunto Dedoni, «sono state inadeguate e poco partecipate, segno che la politica e la classe dirigente non riescono a mettersi in sintonia con la gente; bisogna recuperare una sensibilità nuova capace di offrire più fatti e meno parole».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha ricordato che «stiamo chiudendo l’ultima miniera di carbone d’Italia è non si tratta  di una questione romantica, perché nel tempo ci sono state responsabilità oggettive che hanno portato a questo risultato». «La vicenda della miniera di Nuraxi Figus – ha detto ancora Cocco – poteva andare diversamente con scelte più coraggiose anche industriali e tecniche ma ora siamo di fronte ad una scelta obbligata: piuttosto, dobbiamo concentrare il nostro impegno sulla creazione di un polo tecnologico sostenibile da punto di vista ambientale, sui diversi passaggi che accompagneranno questo processo, dalla chiusura nel 2018 fino al completamento dei piani di bonifica nel 2027». Ci sono insomma molte idee da mettere in campo, ha concluso il capogruppo del Pd, «e la Regione ha un ruolo importantissimo che dovrà esercitare con grande attenzione e competenza anche nelle scelte che riguarderanno il management della società, perché non ci possono essere uomini per tutte le stagioni».

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi concesso la parola al presidente della Giunta. Il presidente Francesco Pigliaru ha sottolineato in apertura del suo intervento l’importanza del Dl 154 che fa parte – ha spiegato il capo dell’Esecutivo – del piano Carbosulcis. «Facciamo la nostra parte – ha dichiarato il presidente della Regione – e creiamo le condizioni perché il percorso di chiusura delle attività della miniera di Nuraxi Figus in favore di Carbosulcis Spa (così come richiesto dalla Commissione Europea) avvenga con il minor danno possibile per i lavoratori».

Pigliaru ha quindi confermato la volontà di procedere così come concordato nell’apposito piano ed ha annunciato l’incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Graziano Delrio, in programma domani (giovedì 4 dicembre) a Cagliari sui temi dell’Igea, Piano Sulcis e sulle altre vertenze aperte in Sardegna.

A conclusione delle dichiarazioni del presidente della Giunta, il presidente del Consiglio ha concesso la parola per le dichiarazioni di voto ai consiglieri Pizzuto (Sel), Truzzu (Fdi-Sardegna), Rubiu (Udc) e Arbau (La Base-Sardegna Vera) che hanno dichiarato voto favorevole al Dl 154.

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione il passaggio agli articoli che è stato approvato dall’Aula. Si è proceduto, dunque, con la votazione dell’articolo 1) “Approvazione  del Piano di chiusura della miniera di Nuraxi Figus” che è stato approvato con votazione elettronica (52 presenti, 51 votanti e 51 voti favorevoli), quindi dell’articolo 2) “Copertura finanziaria” che è stato approvato con 51 votanti e 51 voti favorevoli.

Il presidente Ganau ha quindi posto in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 1, presentato da tutti i capigruppo del Consiglio (primo firmatario il capogruppo Pd, Pietro Cocco) che così recita: “La presente legge entra in vigore nel giorno della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione autonoma della Sardegna (Buras)”. L’Aula ha dato il via libera all’unanimità (51 votanti e 51 favorevoli) all’emendamento aggiuntivo all’articolo 2 e sempre con votazione unanime sono stati approvati gli allegati A) e B) al testo di legge.

Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato aperta la votazione finale ed ha proclamato l’approvazione del Dl 154 con 51 votanti e 51 voti a favore.  (am)

Successivamente il Consiglio è passato all’esame della proposta di legge n. 139/B “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Norme in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agrobiodiversità, marchio collettivo, distretti)”.

Il testo introduce alcuni correttivi alla legge approvata nei mesi scorsi e impugnata dal Governo davanti alla Corte Costituzionale perché ritenuta contrastante con le norme europee sulla libera circolazione delle merci e sulla libera concorrenza.  Il primo firmatario Luigi Lotto, presidente della Commissione Attività Produttive, ha spiegato l’obiettivo primario della legge n.16/2014:  creare un marchio di qualità per la valorizzazione dei prodotti sardi. «Quella legge era stata licenziata all’unanimità dal Consiglio – ha ricordato Lotto – la Giunta aveva impostato una procedura presso l’Unione Europea per l’approvazione del marchio di qualità. Il Governo ha impugnato la legge contestando l’iniziativa perché andrebbe contro le normative europee sulla libera concorrenza. Noi abbiamo voluto creare un marchio che valorizzasse sistemi produttivi certificati per promuovere valori e tradizioni del mondo agricolo sardo». Il presidente della Quinta Commissione ha poi ricordato all’Aula che in Italia altre regioni si sono dotate di un marchio di qualità. Alcuni progetti sono andati in porto, altri hanno subito le contestazioni del Governo. «Non sono in grado di sapere quale sarà il destino finale della nostra legge – ha affermato Lotto – c’è però una scelta politica di fondo fatta dal Consiglio all’unanimità per porre le basi che consentano al mondo agricolo sardo di creare sviluppo economico». Lotto ha poi spiegato che con la proposta in discussione saranno corretti solo alcuni passaggi obiettivamente suscettibili di rilievi, mentre sarà mantenuto l’impianto della legge 16 e difesa l’idea della Regione di creare un marchio di qualità per valorizzare i propri prodotti tipici. “Ad altre Regioni è stato consentito – ha proseguito Lotto – come Regione Autonoma non possiamo accettare supinamente che il Governo e la Corte lascino in piedi le leggi di altre regioni cassando la nostra». In mattinata la Quinta Commissione aveva respinto la proposta del presidente del Gruppo “Sardegna” Modesto Fenu che chiedeva di non procedere ad alcuna modifica della legge regionale n.16 impugnata dal Governo. «Abbiamo deciso in sintonia con gli uffici di procedere ad alcune modifiche senza rinunciare all’impianto di fondo – ha concluso Lotto – siamo convinti che la creazione del marchio di qualità per i prodotti sardi sia un’operazione pienamente legittima».

Ha poi preso la parola il leader dell’Uds Mario Floris che ha chiesto di ritirare la sua firma dal progetto di legge. «Pensavo che ci fossero state delle interlocuzioni con il Governo nazionale – ha detto l’ex presidente della Regione – questa proposta introduce invece delle modifiche per i rilievi del governo. Fino a questo momento abbiamo difeso la nostra specialità con ricorsi e contestazioni, ora ci stiamo rimangiando tutto». Floris ha poi invitato Giunta e Consiglio a riappropriarsi del ruolo di capofila tra le regioni a statuto speciale: «Oggi ci adagiamo sulle decisioni di altri – ha affermato Floris – eppure la Sardegna è stata la prima regione al mondo a dotarsi di un testo unico sull’agricoltura». Il consigliere di minoranza ha quindi concluso il suo intervento sollecitando una difesa più forte delle tipicità sarde in modo da evitare l’invasione dei prodotti provenienti dall’estero.

Il presidente ha poi dato la parola al vice presidente della commissione Attività produttive, Luigi Crisponi (Riformatori sardi), il quale ha evidenziato il lavoro fatto dal parlamentino nell’analisi delle richieste fatte dal governo. Crisponi si è detto dispiaciuto nel rinunciare a parti importanti della legge, approvata ad agosto, come il contrassegno, la dicitura prodotto in Sardegna e sulle sanzioni, «ma dobbiamo soggiacere» a causa dei regolamenti comunitari. Il consigliere ha ricordato che la Regione Sardegna ha passato, però, indenne il controllo dell’Unione europea sul marchio di qualità e di origine dell’artigianato di qualità della Sardegna, utilizzando il marchio Isola. «Questo impone una riflessione della commissione». Crisponi ha concluso dichiarando «inevitabile assicurare, per adesso, il voto favorevole».

Per Mario Tendas (Pd) probabilmente c’è stato qualche errore a livello procedurale sul marchio collettivo di qualità. Il consigliere ha richiamato la sentenza della Corte Costituzionale 66/13 relativamente ai marchi di qualità regionali in cui viene affermato che “introdurre un marchio «regionale» di qualità può indurre il consumatore a preferire prodotti contrassegnati da tale marchio rispetto ad altri similari, producendo, quantomeno indirettamente o in potenza, effetti restrittivi sulla libera circolazione delle merci”. Tendas ha ricordato anche l’esperienza della Puglia, che ha allargato l’utilizzo del marchio ai soggetti operanti nell’Unione europea che rispettino determinati principi di qualità. Un’iniziativa, secondo l’esponente della maggioranza, da approfondire in Commissione. Il consigliere del Pd ha esortato l’Aula ad approvare la legge che «consente di salvare il salvabile».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia)  si è detto dispiaciuto del fatto che «la legge sia sotto lo schiaffo dell’avvocatura dello Stato pur essendo il frutto di un lavoro importante cui hanno contribuito maggioranza e opposizione». Con le modifiche che stiamo apportando, ha continuato Tedde, «si è deciso di salvare il bambino buttando l’acqua che comunque non è sporca ed è evidente che da parte del Governo c’è stato un eccesso di zelo: dal punto di vista tecnico stiamo facendo una operazione abbastanza marginale ma sul piano politico va denunciato l’atteggiamento del Governo che si concentra su atti formali e non guarda alla sostanza, dato che la legge non vuole violare i principi della libera concorrenza ma richiamare l’attenzione dei consumatori sul nostro marchio di qualità».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Italia) ha operato una distinzione. Da una parte, ha sostenuto, «c’è un percorso di tecnica legislativa che porta al rispetto delle norme sovra ordinate nazionali ed europee ma, dall’altro, c’è poi un aspetto che riguarda la politica su cui c’è molto da dire». Il nostro obiettivo, ha spiegato, «è quello di promuovere la qualità dei nostri prodotti; in altre parole mangia sardo e compra sardo lo possiamo e lo dobbiamo dire, vogliamo avere uno strumento di promozione forte ed efficace e per questo abbiamo due strade, prodotti con marchio di qualità più un marchio qualità Sardegna che verrà regolato dai disciplinari di produzione delle varie filiere».

Il consigliere Pier Mario Manca (Sardegna Vera), in apertura, ha espresso dispiacere per la posizione del consigliere Floris che ha ritirato firma, «fermo restando che rilievi del Governo non sono del tutto condivisibili soprattutto in materia di concorrenza sleale». La politica, però, ha continuato Manca, «è mediazione, il legislatore deve governare il territorio con norme che consentano agli operatori economici di lavorare con dignità e non ci possiamo arroccare sulle nostre posizioni». Oggi, ha detto ancora, «dobbiamo salvaguardare l’impianto della legge e lavorare sui marchi di qualità, utilizzando anche il meglio di altre esperienze con riferimento a marchi di società private». Forse non è la migliore legge possibile, ha concluso il consigliere, «ma è l’inizio di una strada nuova che ci può portare a risultati migliori nel futuro, un segnale che inverte la tendenza e che si potrà ulteriormente consolidare con la programmazione dei fondi Por 2014 – 2020 che consentiranno di intervenire positivamente sulle nostre filiere».

Il consigliere del Psd’Az, Angelo Carta, ha definito l’approvazione della legge n. 16 dello scorso 7 agosto “una bella pagina della Legislatura” e un “buon esercizio di un pezzo di quella sovranità tanto sbandierata”. Carta ha quindi dichiarato di considerare “un attacco alla Sardegna” la decisione del governo di impugnare la legge 16 dinanzi alla Corte costituzionale, perché – ha aggiunto il consigliere della minoranza – la potestà legislativa in materia di agricoltura e foreste è garantita dall’articolo 3 dello Statuto di Autonomia. «Ma Renzi – ha attaccato  il rappresentante sardista – della nostra Specialità se ne frega e non si può dunque accettare la decisione del governo procedendo con l’approvazione del Dl 139».

A giudizio di Carta, il Consiglio regionale non deve infatti modificare il testo della legge 7 agosto 2014 sul marchio dei prodotti agroalimentari ma “andare fino in fondo, fino al giudizio dinanzi della Corte costituzionale”. «Conduciamo la nostra battaglia per difendere la nostra specialità oppure saremo complici del governo nazionale», ha insistito Angelo Carta, che si è rivolto alla componente indipendentista e sovranista della coalizione del centrosinistra, perché incalzino la maggioranza per un’azione più coraggiosa e incisiva.

Il consigliere del Psd’Az ha concluso annunciando il ritiro della firma al Dl 139 ed ha preannunciato il voto contrario al testo che modifica la legge 16 approvata in Consiglio lo scorso 7 agosto.

Il consigliere del Pd, Luigi Lotto, ha ribadito l’opportunità di procedere con l’approvazione del Dl 139 che – a giudizio del presidente della Quinta commissione –modifica quelle parti della legge 16/2014 che sono a rischio di bocciatura dinanzi alla Corte costituzionale. «Il nostro obiettivo – ha dichiarato Lotto – è salvaguardare la possibilità per la Regione di gestire il proprio marchio attraverso gli appositi disciplinari di produzione».

Luigi Lotto si è detto sicuro che senza le modifiche contenute nel Dl 139 la legge, che istituisce il marchio Sardegna, per i prodotti dell’agroalimentare sarà bocciata dalla Corte costituzionale. (am)

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ha difeso l’impianto della legge n.16. «Quel testo per il quale oggi si presenta una proposta di modifica – ha detto Rubiu – era una legge condivisa, la sintesi perfetta delle proposte di maggioranza e opposizione. Per questo siamo contrari ai correttivi».  Rubiu ha poi chiesto all’Aula di prendere in considerazione l’emendamento alla legge presentato insieme al consigliere Modesto Fenu con il quale si affida la gestione del marchio ad un soggetto terzo di diritto privato. «In questo modo si difenderebbero i nostri prodotti tipici e si impedirebbe ad aziende non sarde di produrre e commercializzare con il marchio Sardegna». Rubiu ha quindi annunciato il proprio voto contrario in caso di mancato accoglimento dell’emendamento proposto.

Efisio Arbau, presidente del Gruppo “Sardegna Vera” ha sottolineato il nuovo spirito identitario presente in Sardegna da cui è nata l’esigenza di creare un marchio di qualità. «Questo – ha detto Arbau – sta consentendo a molte aziende di presentarsi con orgoglio nei mercati nazionali ed internazionali. Oggi però c’è l’esigenza di portare a casa un risultato positivo». Arbau ha messo in evidenza l’obbligo del legislatore di individuare strumenti e iniziative buone per tutti. «Gli strumenti da noi votati – ha proseguito il capogruppo di Sardegna Vera – sono stati ritenuti illegittimi dal Governo. Oggi abbiamo il dovere di fare i buoni legislatori e ottenere il miglior risultato possibile».

Rivolgendosi al consigliere Mario Floris, Arbau ha chiesto se si vuole davvero fare una battaglia per la creazione dello Stato sardo. «Noi siamo pronti a sostenere questa battaglia – ha concluso Arbau – altrimenti sventolare la bandierina solo sul dettaglio ci porta a prendere schiaffi dalla Corte Costituzionale». (Psp)

Il presidente del gruppo Sardegna, Modesto Fenu, ha affermato di essere dispiaciuto nel sentire consiglieri che paragonano la Sardegna a regioni come la Puglia non a Statuto speciale. «Noi siamo chiamati qui oggi non per assecondare quello che ci viene chiesto dal Governo ma per difendere l’autonomia, i diritti e le aspettative delle aziende agroalimentari sarde». Fenu ha ricordato che «il divario tra le esportazioni e importazioni ammonta a 2 miliardi e mezzo di euro», e che se si riuscisse a incidere almeno del 40 per cento si porterebbe un incremento di fatturato per le nostre aziende di oltre un miliardo di euro.

L’avvocatura dello Stato ci offende, ha affermato, perché hanno utilizzato diversi comportamenti con altre regioni non sono state e perché chiunque così potrà avere il marchio. «E non è un caso che ci chiedono di inserire il regolamento 207 del 2009» ha aggiunto Fenu, «significa che noi non possiamo intervenire neanche con i disciplinari di produzione». Per l’esponente della minoranza bisogna approvare un testo che difenda la Sardegna e gli interessi delle aziende sarde e non comportarci sempre come una colonia. Fenu ha ricordato che il Regolamento CE 1169 del 2013 non solo non impedisce di creare il marchio, «ma ce lo chiede». «Non è possibile che dobbiamo sempre essere figli di un Dio minore. Non è possibile accettarlo. Non posso votare questa legge», ha concluso Fenu.

Emilio Usula (Rossomori), capogruppo di Soberania e Indipendentzia, ha annunciato: «Voterò a favore di questa legge anche con un po’ di mal di pancia. Tutte le strade che portano alla promozione dei nostri prodotti devono essere percorse. La legge approvata all’unanimità ad agosto – ha continuato – va vista in questa direzione e l’impugnazione del Governo dimostra che stiamo andando nella direzione giusta». Usula ha affermato che la Roma ci sono forze che rispondono agli interessi della grande distribuzione che si vede minacciata da questo tipo di legge. «Dobbiamo difendere il nostro prodotto agricolo sardo e con i disciplinari saremo in grado di farlo». (eln)

L’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi, a nome della Giunta, ha affermato che «le modifiche proposte sono corrette e vanno sostenute, perché affermano la volontà della Sardegna di sostenere i suoi prodotti, decisione fortemente attesa dagli operatori del settore che punta a distinguere il prodotto sardo e difenderlo da una concorrenza molto aggressiva». L’impugnativa del Governo, ha precisato, «punta ad interrompere questo cammino virtuoso; per il futuro, comunque, niente ci vieta di effettuare interventi successivi per connotare meglio i nostri prodotti attraverso l’iniziativa delle imprese private, oggi dobbiamo andare avanti nella tutela della nostra agricoltura».

Il presidente Ganau ha messo in votazione il passaggio agli articoli della legge, che l’Aula ha approvato. Successivamente, il Consiglio ha approvato l’art.1 (36 favorevoli, 4 contrari), l’art. 2 (36 favorevoli, 4 contrari e 3 astenuti) e l’art. 3 (35 favorevoli e 4 contrari).

Nella discussione generale dell’art.4 sono intervenuti i consiglieri Modesto Fenu (Sardegna-Zona Franca), Luigi Lotto e Roberto Deriu (Pd).

Il consigliere Modesto Fenu (Sardegna-Zona Franca) ha sottolineato che, con l’articolo in esame, «si cancella la concessione esclusiva del marchio ad imprese che hanno sede in Sardegna, quindi si dà la possibilità ad imprese del territorio nazionale di confezionare nostri prodotti ottenendo per giunta il nostro marchio, distorsione che non è possibile correggere con i disciplinari».

Il consigliere Luigi Lotto (Pd) ha ricordato che «quando venne introdotta questa modifica lo si fece per difendere la visione unitaria della legge, superando i rilievi degli uffici che avevano avvertito sulla possibilità di una censura; il cuore della legge è l’art.22, che prevede l’obbligo di indicare il luogo in cui i prodotti vengono confezionati in base a precisi disciplinari dove vengono, al consumatore la scelta finale, a noi il compito di dare valore a questo aspetto della legge».

Il consigliere Roberto Deriu (Pd) ha detto che «la mente mi porta a sostenere l’approvazione della legge ma il cuore mi porterebbe a sostenere le ragioni dell’autonomia, senza dimenticare che proprio la prima legge della Sardegna venne rimandata indietro dal Governo e la Sardegna la riapprovò». La vera scelta, ha sostenuto, «è invitare i consumatori a orientarsi su prodotti sardi perché si può essere autonomisti credendo nel mercato e nella concorrenza leale: noi, difendendo l’origine del prodotto, facciamo un passo avanti anche se vorremmo fare qualcosa di più, fermo restando che la riflessione politica su come esprimere la nostra autonomia rimane tutta».

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente Ganau ha messo in votazione l’art.4 che è stato approvato con 37voti favorevoli e 4 contrari.

Il consigliere del gruppo “Sardegna”, Modesto Fenu, ha confermato le critiche alle disposizioni contenute nella Pl 139 ed ha ribadito che le modifiche proposte alle legge regionale n. 16 non tengono conto delle prerogative statutarie in materia di agricoltura e foreste. «A ciò si aggiunga – ha concluso l’esponente della minoranza – che all’articolo 5 della Pl 139 si lascia intendere che i disciplinari di produzione debbano avere una sorta di parare preventivo da parte del ministero».

Il presidente del Consiglio, non avendo altri iscritti a parlare a posto in votazione l’articolo 5 “Modifiche all’articolo 19 (Disciplinare di produzione) della legge regionale n. 16 del 2014” che è stato approvato con 33 voti favorevoli, 11 contrari, su 44 votanti. Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione sull’articolo 6), al quale è stato presentato l’emendamento aggiuntivo n. 1 (Fenu-Rubiu), e il presidente del Consiglio ha invitato i presentatori ad indicare la copertura finanziaria. Il consigliere Fenu (Zona Franca-Sardegna) ha indicato l’Upb è specificato che la copertura finanziaria prevista è pari a 50mila euro. Modesto Fenu ha quindi proseguito il suo intervento denunciando che con l’approvazione della Pl 139 di fatto si impedisce la valorizzazione attraverso l’apposito marchio dei prodotti dell’agroalimentare sardo per quelle produzioni con ingrediente principale sardo. Fenu si è detto convinto che al marchio Sardegna possa applicarsi il regolamento Ue 1169/2011 che consente alla Francia di tutelare e valorizzare i prodotti delle produzioni agricole.

Il consigliere dei Riformatori, Luigi Crisponi, ha ricordato come l’ipotesi del marchio collettivo a gestione privata sia stato in realtà cassato dall’Unione europea nel 2002, in riferimento ad un’iniziativa condotta in tal senso dalla Germania.

Il consigliere del Pd, Luigi Lotto, ha espresso il parere contrario della commissione Quinta e la Giunta, con l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, ha dichiarato di rimettersi al parere della commissione.

Il consigliere Fenu (Zona Franca-Sardegna) è intervenuto per dichiarazione di voto ed ha invitato il Consiglio a riflettere sul fatto che le modifiche alla legge 16, attraverso quanto previsto nella Pl 139, si tradurranno in una penalizzazione per la Sardegna e avranno come risultato che “i culurgiones prodotti con la fecole di patate olandesi avranno il marchio dei prodotti sardi”.

Il consigliere Luigi Lotto (Pd) ha annunciato il voto contrario all’emendamento Fenu-Rubiu ma ha sottolineato come in sede di discussione in commissione si è dichiarata la disponibilità ad affrontare il tema del marchio collettivo a gestione privata.

Il consigliere del gruppo Soberania&Indipendentzia, Piermario Manca, ha sottolineato la disponibilità al confronto dichiarata in tal senso dall’assessore Falchi.

Il consigliere di Sel, Eugenio Lai, ha evidenziato come il compito principale del Consiglio regionale sia quello di concludere il percorso normativo segnato dalla legge 16 del 7 agosto 2014 e che ha registrato il favore di agricoltori e allevatori in Sardegna.

Il consigliere di Forza Italia, Oscar Cherchi, ha dichiarato il favore alla proposta avanzata da Fenu e Rubiu per il marchio collettivo a gestione privata.

Non essendoci altri iscritti a parlare, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi posto in votazione l’articolo 6 “Abrogazioni” che è stato approvato con 38 voti a favore e 5 contrari, mentre l’emendamento aggiuntivo n. 1 (Fenu-Rubiu) non è stato approvato (42 votanti, 11 favorevoli e 31 contrari). Approvato con 40 favorevoli e 3 contrari l’articolo 7 “Entrata in vigore”, il presidente Ganau ha dichiarato aperta la votazione finale del testo di legge e ne ha quindi proclamato l’approvazione: 43 votanti, 39 favorevoli e 4 contrari.

L’Aula è poi passata all’esame di due mozioni, una della maggioranza e una dell’opposizione, sulla revisione delle esenzioni Imu sui terreni agricoli introdotta dal Governo nazionale. La prima mozione è stata illustrata da Antonio Solinas, presidente della Commissione Urbanistica e primo firmatario del documento.

Solinas ha evidenziato i pericoli del decreto interministeriale n.66/2014, convertito in legge lo scorso 23 giugno, con il quale si cancellano le esenzioni Imu per i terreni agricoli finora assicurate alle aree montane, collinari e svantaggiate lasciandole in vigore solo per i centri situati ad oltre 600 metri di altitudine sul livello del mare. «Se applicato – ha detto Solinas – questo provvedimento metterebbe a rischio le già asfittiche casse dei comuni sardi e impedirebbe di rispettare il principio del pareggio di bilancio».

Secondo il primo firmatario della mozione, la decisione del Governo, oltre a penalizzare i comuni, arrecherebbe un colpo mortale all’intero comparto agricolo della Sardegna. «Per questo – ha concluso Solinas – si chiede l’impegno della Giunta regionale a sostegno del mondo delle campagne e degli enti locali per scongiurare i rischi per i loro bilanci derivanti dalla revisione dalle esenzioni Imu sui terreni agricoli.

Pietro Pittalis (capogruppo Forza Italia Sardegna) ha illustrato la mozione n. 96 di cui è primo firmatario. Non basta approvare un  ordine del giorno – ha detto – bisogna intervenire a livello parlamentare. Il capogruppo di Forza Italia ha detto che l’iniziativa di predisporre un ordine del giorno bipartisan è lodevole  ma non basta. Il problema è far svegliare i parlamentari della Sardegna per far valere le nostre  prerogative. Questo onere di 18 milioni e 500 mila euro non può gravare sul bilancio dei comuni e del comparto agricolo. Eugenio Lai (Centro democratico Sardegna) ha parlato di “mannaia” per il nostro mondo agricolo e di “fuga” dello Stato davanti alle proprie responsabilità. Per Lai è necessario aprire  una vertenza Sardegna e un confronto continuo con il governo nazionale.

Il consigliere Pier Mario Manca (Sardegna Vera) ha messo l’accento sul fatto che il provvedimento del governo colpisce un settore, come quello agricolo, che stava mostrando timi segnali di ripresa. La Sardegna, ha aggiunto, «è la Regione che paga di più perché ha un altimetria media molto bassa e la maggioranza dei Comuni ricade in una fascia che non potrà godere di nessuna esenzione». Nella nostra Regione inoltre, ha detto ancora Manca, «esistono caseggiati di grandi dimensioni per immagazzinare grandi quantità di prodotti come i cereali, che sarebbero ulteriormente penalizzati; in definitiva, siamo davanti a un colpo mortale per la nostra agricoltura, che si potrebbe evitare semplicemente ritornando al concetto di altimetria media eliminando il legame fra l’imposta e la posizione della casa comunale».

Il consigliere Oscar Cherchi (Forza Itaila) ha affermato che, con il provvedimento del Governo sull’Imu, «si sta gettando nella disperazione tutta l’agricoltura sarda». Sul piano istituzionale, secondo Cherchi, «viene completamente ribaltata la situazione precedente in base alla quale la Regione sarda poteva azzerare l’impatto dell’Imu sui terreni agricoli, considerando tutta la Sardegna zona svantaggiata; ora invece la competenza passa allo Stato con gli effetti che conosciamo». A parte il criterio assurdo di legare l’imposizione alla sede legale del Comune, ha concluso Cherchi, «chiediamo che il presidente e  l’assessore si trasferiscano a Roma fino alla soluzione del problema».

Il capogruppo dei Riformatori Sardi Attilio Dedoni ha rivendicato in Aula la decisione di presentare insieme ai colleghi del centrodestra una mozione per arrivare poi alla predisposizione di un ordine del giorno unitario. «Gli agricoltori non possono essere trattati in questo modo – ha detto Dedoni – questo decreto sulle esenzioni Imu per i terreni agricoli è l’ennesimo attacco all’autonomia sarda. Dal Governo abbiamo ricevuto piccoli contentini, per il resto solo tasse e penalizzazioni».

Angelo Carta (Psd’Az) ha auspicato un’azione forte nei confronti del Governo che domani sarà rappresentato in Sardegna dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Del Rio. «Ho firmato l’ordine del giorno unitario consapevole che non cambierà le sorti dei comuni sardi ma servirà per ribadire a Roma che non siamo disposti a continuare a subire penalizzazioni». Carta ha poi annunciato, come sindaco di Dorgali, l’intenzione di trasferire la sede legale del suo comune a 800 metri di altitudine per poter continuare a beneficiare delle esenzioni Imu.

L’ordine del giorno è stato condiviso dalla giunta. Siamo fortemente preoccupati – ha detto l’assessore all’Agricoltura – dall’impatto che questo provvedimento avrà sui nostri territori. Questo provvedimento deve essere rivisto.

Il Consiglio ha poi messo in votazione un ordine del giorno firmato da tutti i capigruppo. Questo ordine del giorno impegna la giunta regionale a mettere in campo tutte le azioni necessarie per difendere le prerogative della Regione e le norme approvate in ragione della propria autonomia, a tutelare gli Enti locali della Sardegna rispetto ai rischi derivanti per i loro bilanci dalle modalità di applicazione della revisione delle esenzioni Imu sui terreni agricoli e a sostenere il mondo agropastorale sardo di fronte ad un provvedimento che, se applicato, aggraverà la situazione di pesante crisi che attraversa il settore. L’ordine del giorno è stato approvato. Il Consiglio è stato convocato a domicilio.

Le commissioni del Consiglio regionale torneranno al lavoro da martedì pomeriggio. La Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd) si riunirà domani, 2 dicembre, alle 15,30. All’ordine del giorno l’esame del disegno di legge 140 (mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico di trasporto marittimo con le isole minori. Modifiche all’articolo 5, comma 32, della legge regionale n. 7 del 2014 19 novembre 2014) – approvazione definitiva. La commissione si riunirà anche giovedì 4 dicembre, alle 10.00. All’ordine del giorno l’esame del disegno di legge 130 (norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia). I lavori proseguiranno nel pomeriggio, alle 16.00, e se necessario venerdì alle 10.00.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà giovedì, 4 dicembre, alle 10.00. All’ordine del giorno l’esame del Testo Unico proposte di legge 558-79-107-115-121-122 (multifunzionalità in agricoltura), l’esame del disegno di legge 98 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna Promozione) della proposta di legge 6 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna promozione), della proposta di legge 12 (soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna promozione), del Programma regionale di sviluppo XV legislatura 2014-2019, parere sulle parti di competenza e del Testo unico proposte di legge 45-61 (apicoltura). I lavori della Commissione proseguiranno nel pomeriggio alle 16.00.

Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

I dipendenti dell’Ara Sardegna hanno chiesto alla Regione chiarezza sul loro futuro e sulla possibilità di essere integrati nell’organico dell’agenzia Laore nel corso dell’audizione dei sindacati dei 294 lavoratori dell’associazione in Commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd).

Giuseppe Lai (Confederia) ha chiesto perché, a distanza di tre mesi e mezzo dall’approvazione dell’ordine del giorno unitario «sulla necessità di procedere con le immediate azioni necessarie a porre fine all’annosa ed inaccettabile, tanto sul piano morale che su quello giuridico, situazione di incertezza e precarietà in cui permangono i dipendenti ARAS», ancora niente è stato fatto. Lai ha ricordato che quest’anno i dipendenti sono rimasti senza stipendio per cinque mesi e che si sono dovuti indebitare per poter provvedere al mantenimento delle proprie famiglie. Il rappresentante sindacale ha ricordato che il loro lavoro ha portato importanti risultati per il settore zootecnico sardo con un miglioramento della qualità del latte e con la vaccinazione diretta dei capi ovini contro la Blue tongue e conseguente riduzione dei contagi. Un patrimonio di competenze, secondo Lai, che la Regione non può perdere e che inserito all’interno di Laore sarebbe in grado di portare ben più ampi risultati.

Marino Contu, direttore dell’Aras, sentito anche lui in audizione, ha poi presentato i numeri e un quadro completo dell’associazione che ha necessità per l’anno in corso di altri 2 milioni e 600mila euro. Contu ha spiegato che l’Aras ha ridotto in maniera notevole i costi: segue oltre 9.746 aziende con un costo per azienda di 1.518 euro, contro i 2.877 euro del 2011 e i 1580 del 2013. Su 294 dipendenti, soltanto 16 sono amministrativi, gli altri sono veterinari, zootecnici, addetti al laboratorio e ced.  I dipendenti hanno un’età media di 52 anni e 7 mesi e  sono sempre presenti sul territorio, nelle aziende e dagli allevatori, con un tasso medio di assenza per malattia bassissimo: 4 giorni l’anno. L’Aras ha avuto un  costo complessivo di gestione di 14 milioni 482mila euro per il 2014 di cui 13milioni e 154mila euro per il personale con un risparmio del 4,25 per cento rispetto al 2013. Gli altri costi sono costi di gestione e spese generali.

A fronte di questi costi l’Aras si occupa di Benessere animale, piano di Qualità del latte ovicaprino, Piano di qualità del latte bovino, profilassi diretta alla Blue tongue, assistenza tecnica tradizionale a favore degli allevamenti che ne fanno richiesta, analisi per conto dell’Istituto zoo profilattico (45per cento delle analisi dell’Izs), ricerca e formazioni dei dottorandi di Medicina veterinaria e Scienze agrarie, azioni di coordinamento delle Associazioni provinciali allevatori, monitoraggio e analisi del rischio delle principali patologie emergenti, protocollo operativo per le Aflatossine nel settore ovino del latte, autocontrollo per la paratubercolosi bovina e analisi del latte di singola bovina per la diagnosi di gravidanza.

La Federalberghi-Confcommercio e la Confesercenti hanno manifestato perplessità e preoccupazione per alcuni aspetti contenuti nelle proposte di legge, all’esame della commissione Attività produttive sugli agriturismi e sulla multifunzionalità in agricoltura, nel corso delle audizioni svolte in Quinta commissione, presieduta da Luigi Lotto (Pd). Gli operatori non sono contro gli agriturismi, ma chiedono che questi rispettino le norme che disciplinano la loro attività e non facciano concorrenza ai ristoratori e agli albergatori che non usufruiscono delle agevolazioni riservate agli agriturismi. Secondo il presidente della Confcommercio Sardegna, Agostino Cicalò, il vero problema è che non vengono eseguiti i controlli e che ci sono strutture che superano ampiamente i 20 posti letto, arrivando a più di 30 e in un caso addirittura a 69.

«Se queste strutture – ha aggiunto Cicalò – vogliono diventare alberghi lo facciano pure, ma a pari condizioni dal punto di vista normativo e fiscale con le strutture tradizionali, diversamente si verrebbe a configurare una concorrenza non ammissibile con ristoranti e albergatori.»

Tra le proposte di modifica al Testo unico presentate dalla Federalberghi-Confcommercio: portare dal 30 al 50 per cento la percentuale di prodotti propri somministrati ai clienti e da 70 a 90 per cento i prodotti tipici sardi utilizzati. L’attività agricola, inoltre, deve essere preponderante e deve essere inserito un limite giornaliero di coperti per la ristorazione, pari a 40, eliminando il limite di 1.800 mensili fissati dalla proposta di legge. Federalberghi-Confcommercio hanno chiesto, infine, di confermare i posti letto a un massimo di 20, come previsto dalla legge regionale 23 giugno 1998, n. 18, e non aumentare il limite massimo a 36.

Dello stesso parere anche il presidente di Confesercenti, Marco Sulis, il quale però ha proposto un massimo di 80 coperti giornalieri e confermato la possibilità di offrire massimo 20 posti letto.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Commissioni del Consiglio regionale al lavoro da martedì pomeriggio. La Prima (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà mercoledì, 26 novembre, alle 10.00.

All’ordine del giorno: l’elezione di un segretario e i seguenti pareri: Soppressione dell’Agenzia governativa regionale Sardegna Promozione); Testo unificato sulla norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo); l’esame della proposta di legge sull’abrogazione della L.R. n. 19 del 2000 ”Istituzione del Consiglio regionale dell’economia e del lavoro”) e la programmazione dei lavori, in particolare sulla riforma degli Enti locali. E’ prevista anche l’audizione dei componenti della Commissione Paritetica di cui all’art. 56 dello Statuto speciale.

Mercoledì si riunirà, alle 10.00, anche la Seconda commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca (Pd).

All’ordine del giorno il programma regionale di sviluppo. XV legislatura. 2014-2019; il riconoscimento del titolo di studio del tecnico dei servizi socio-sanitari; la ricognizione della situazione precari nel sistema regionale. In caso di necessità i lavori proseguiranno nel pomeriggio con lo stesso ordine del giorno.

La Terza commissione (Programmazione, bilancio e politiche europee), presieduta da Franco Sabatini (Pd), si riunirà domani, 25 novembre, alle 16.00.

All’ordine del giorno: audizione dei rappresentanti degli enti locali sul Programma regionale di sviluppo – XV legislatura 2014-2019; pareri finanziari sul Testo Unico della norma di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo e sulla proposta di legge sulle norme per l’istituzione di un servizio pubblico regionale per l’informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda); seguito esame Programma regionale di sviluppo 2014-2019.

I lavori proseguiranno nel pomeriggio e nella mattinata di giovedì 27 novembre con l’esame del Programma regionale di sviluppo 2014-2019. Giovedì pomeriggio, alle 17, la Commissione sentirà, in audizione, le Autorità di gestione dei programmi operativi FESR, FSE, PSR in merito al raccordo tra il Programma regionale di sviluppo e la Programmazione europea, lo stato di avanzamento finanziario della Programmazione 2007-2013, lo stato dei negoziati in corso relativi alla Programmazione 2014-2020, il recepimento nei Programmi operativi degli indirizzi deliberati dal Consiglio regionale con Risoluzione n. 2 del 10 luglio 2014.

La Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd) si riunirà mercoledì, alle 15,30. All’ordine del giorno: esame del D.L. 140 (mantenimento dei livelli essenziali di servizio pubblico di trasporto marittimo con le isole minori. Modifiche all’articolo 5, comma 32, della legge regionale n. 7 del 2014 19 novembre 2014); audizione dell’assessore regionale dei Trasporti; esame del disegno di legge sulle norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia). Se necessario lavori proseguiranno giovedì 27 novembre alle 10.00.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà domani, 25 novembre, alle 17.00.

All’ordine del giorno: audizione dell’assessore regionale dell’Agricoltura sullo stato dei risarcimenti danni da calamità naturale e sugli effetti derivanti dall’aggiornamento della classificazione delle aree agricole sarde operate da AGEA ai fini della corresponsione dei contributi comunitari.

I lavori proseguiranno con l’audizione di Confederdia sullo stato della stabilizzazione dei dipendenti ARA; audizione di ARA Sardegna sulle problematiche relative alle risorse finanziarie dell’associazione; audizione dell’Associazione interprovinciale allevatori di Nuoro-Ogliastra in merito al commissariamento dell’Associazione; audizione di Federalberghi – Confcommercio Sardegna sulle proposte di legge all’esame della Commissione in materia di multifunzionalità in agricoltura.

I lavori proseguiranno mercoledì, alle 10,30. All’ordine del giorno: esame del T.U. delle proposte di legge sulla multifunzionalità in agricoltura; parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo XV legislatura 2014-2019; proposta di legge regionale per l’incentivazione dell’allevamento apistico e per la tutela e la salvaguardia dell’Apis mellifera ligustica; esame della proposta di legge sulle disposizioni in materia di apicoltura. I lavori della commissione proseguiranno nel pomeriggio alle 16 con lo stesso ordine del giorno.

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Psi), si riunirà mercoledì, alle 10,30.

All’ordine del giorno: parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo. XV legislatura. 2014-2019; P/26  (Contratti di Formazione Specialistica per la frequenza delle Scuole di Specializzazione in discipline mediche delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università degli Studi di Cagliari e di Sassari – a.a. 2013/2014. euro 2.550.000. Capitolo SC02.1118 – U.P.B. S02.04.010); esame della proposta di legge sulle norme sui controlli sulle merci in ingresso nella Regione Sardegna; esame della proposta di legge su interventi straordinari per la promozione e la diffusione della pratica sportiva a sostegno delle associazioni sportive dilettantistiche per la partecipazione ai campionati nazionali ed europei. I lavori, se necessario, proseguiranno nel pomeriggio.

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Le commissioni consiliari regionali tornano al lavoro da questa mattina.

La Prima commissione (Autonomia e ordinamento regionale), presieduta da Francesco Agus (Sel), si riunirà oggi, 18 novembre, alle 16,30. All’ordine del giorno: Esame emendamenti al disegno di legge 72/A (misure urgenti in materia di organizzazione della Regione).

Oggi, si riunirà, alle 10,30 anche la Seconda Commissione (Lavoro, cultura e formazione professionale), presieduta da Gavino Manca (Pd). All’ordine del giorno il progetto di legge n° 76 (norme per l’istituzione di un servizio pubblico regionale per l’informazione televisiva locale e per la produzione e diffusione di programmi per la valorizzazione della lingua, della cultura e della identità sarda) e il Programma regionale di sviluppo. XV Legislatura. 2014-2019). I lavori proseguiranno nel pomeriggio alle 16,30.

La Terza Commissione (Programmazione, bilancio e politiche europee), presieduta da Franco Sabatini, si riunirà oggi alle 10.00. All’ordine del giorno l’audizione delle parti sociali e dei rappresentanti delle categorie produttive sul Programma regionale di sviluppo – XV LEG. 2014-2019. I lavori proseguiranno nel pomeriggio.

La Quarta commissione (Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità), presieduta da Antonio Solinas (Pd), si riunirà oggi 10,30. All’ordine del giorno il disegno di legge n° 130 (norme per il miglioramento del patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia):

– ore 10,30 audizione di: ANCE Sardegna, ANAEPA Confartigianato, CNA costruzioni, Collegio ANIEM Sardegna, Legacoop, FENEA UIL, FILCA CISL e FILLEA CGIL;

– ore 12 audizione di: Legambiente, Gruppo di intervento giuridico, Italia Nostra, WWF. I lavori proseguiranno nel pomeriggio alle 16.00 con l’esame del D.L. n° 130.

La Quinta commissione (Attività produttive), presieduta da Luigi Lotto (Pd), si riunirà oggi, alle 16,30. All’ordine del giorno: P.L. 139 (modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 agosto 2014, n. 16 (Modifiche in materia di agricoltura e sviluppo rurale: agro biodiversità, marchio collettivo, distretti); progetto di legge n° 28 (POR FESR Sardegna 2007-2013. Asse VI “Competitività”, Linea di attività 6.3.1.a “Azioni di sistema e supporto all’internazionalizzazione delle imprese”. Utilizzo economie e partecipazione all’Expo 2015. Direttive di attuazione); Parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo XV legislatura 2014-2019; progetto di legge n° 45 (legge regionale per l’incentivazione dell’allevamento apistico e per la tutela e la salvaguardia dell’Apis mellifera ligustica); progetto di legge n° 61 (disposizioni in materia di apicoltura); T.U. PP.LL. 58-79-107-115-121-122 (multifunzionalità in agricoltura).

La Sesta commissione (Sanità e politiche sociali), presieduta da Raimondo Perra (Psi), si riunirà oggi, alle 10,30. All’ordine del giorno: Parere sulle parti di competenza del Pogramma regionale di sviluppo. XV Legislatura. 2014-2019). Audizione dell’assessore della Sanità e parere su:  

– Borse di studio per la frequenza delle Scuole di Specializzazione della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Sassari, a.a. 2013/2014. Euro 174.052,35. Capitolo SC02.1118 della U.P.B. S02.04.010);

– (Legge regionale 7 agosto 2009, n. 3, art. 8, comma 10. Borse di studio in favore dei laureati medici e non medici per la frequenza delle Scuole di Specializzazione in discipline non mediche delle Facoltà di Medicina e Chirurgia e della Scuola di Specializzazione in Farmacia Ospedaliera. Anno accademico 2013/2014. Euro 232.069,80 – Capitolo SC02.1118 dell’U.P.B. S02.04.010);

– (Contratti di Formazione Specialistica per la frequenza delle Scuole di Specializzazione in discipline mediche delle Facoltà di Medicina e Chirurgia delle Università degli Studi di Cagliari e di Sassari – a.a. 2013/2014. Euro 2.550.000. Capitolo SC02.1118 – U.P.B. S02.04.010).

– (L.R. 17 maggio 1999, n. 17. Provvedimenti per lo sviluppo dello sport in Sardegna. Programma annuale esercizio 2014. Modifiche ed integrazioni al Piano triennale per lo sport 2013-2015). I lavori occorrendo proseguiranno nel pomeriggio.

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Audizione in 5ª commissione dei segretari Filctem-Cgil, Flaei-Cisl e Uiltec-Uil sul progetto di ristrutturazione di Enel distribuzione in Sardegna. I rappresentanti delle segreterie regionali hanno manifestato alla commissione Attività produttive, presieduta da Luigi Lotto (Pd), preoccupazione per la decisione dei vertici di Enel distribuzione di accorpare degli uffici e delle Unità territoriali tra cui le zone di Sassari e Olbia e quelle di Nuoro e Oristano in due distinte nuove zone: Sassari-Olbia e Nuoro-Oristano, di accorpare fra loro le unità operative di Alghero e Ozieri, Oristano e Laconi, Nuoro e Macomer, Cagliari e Assemini, ed eliminare il distaccamento di progettazione ed esecuzione lavori di Nuoro.

Per i le organizzazioni sindacali, la Sardegna sarebbe così penalizzata a livello di qualità del servizio che già la vede tra le ultime regioni di Italia con 57 minuti di interruzione lo scorso anno contro i 27 minuti della Lombardia. «L’Enel – hanno spiegato – ha intenzione di investire ingenti somme nelle rete intelligente e sarebbe opportuno che la politica intervenisse per chiedere all’Enel di destinare una importante quota alla Sardegna».

L’Isola, secondo i sindacati, ha una delle reti più vecchie d’Italia, ormai da sostituire.

Il presidente Lotto ha evidenziato la grande importanza dell’argomento e ha condiviso la considerazione che l’energia debba essere prodotta ma anche distribuita con reti adeguate. «La Commissione – ha concluso Lotto – valuterà i passi da fare anche con il coinvolgimento dell’assessore regionale dell’Industria».

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Sono in programma alcune audizioni, questo pomeriggio, in Terza, Quarta e Quinta commissione del Consiglio regionale.

Alle 16.00 la commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini, sentirà l’assessore alla programmazione sul programma regionale di sviluppo 2014-2019.

L’organismo consiliare esaminerà anche il DL 135 “Approvazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013” e darà anche il parere finanziario sul DL 72 “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”.

Sempre alle 16.00, la commissione Ambiente presieduta da Antonio Solinas, sentirà in audizione il Direttore generale dell’Agenzia del Distretto idrografico della Sardegna sulle “Norme di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo”. Seguirà l’audizione dell’assessore regionale all’Urbanistica sul DL 130 “Norme per il miglioramento de patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e sulla proroga del Piano casa”.

Alle 17.00, la commissione Attività produttive presieduta da Luigi Lotto, sentirà in audizione le segreterie regionali Filctem Cgil, Flai Cisl e Uiltec Uil sul progetto di riassetto della rete elettrica della Sardegna. La commissione dovrà esprimere anche il parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo 2014-2019 e dovrà esaminare il Testo Unificato “Multifunzionalità in agricoltura”.   

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Domani, martedì 11 novembre, si riuniscono la Terza, la Quarta e la Quinta commissione. Alle 16.00 la commissione Bilancio, presieduta da Franco Sabatini, sentirà in audizione l’assessore alla programmazione sul programma regionale di sviluppo 2014 -2019.

L’organismo consiliare esaminerà anche il DL 135 “Approvazione del rendiconto generale della Regione per l’esercizio finanziario 2013” e darà anche il parere finanziario sul DL 72 “Disposizioni urgenti in materia di organizzazione della Regione”.

Sempre alle 16.00, la commissione Ambiente presieduta da Antonio Solinas, sentirà in audizione il Direttore generale dell’Agenzia del Distretto idrografico della Sardegna sulle “Norme di semplificazione amministrativa in materia di difesa del suolo”. Seguirà l’audizione dell’assessore regionale all’Urbanistica sul DL 130 “Norme per il miglioramento de patrimonio edilizio e per la semplificazione e il riordino di disposizioni in materia urbanistica ed edilizia e sulla proroga del Piano casa.

Alle 17.00, la commissione Attività produttive presieduta da Luigi Lotto, sentirà in audizione le segreterie regionali Filctem Cgil, Flai Cisl e Uiltec Uil sul progetto di riassetto della rete elettrica della Sardegna. La commissione dovrà esprimere anche il parere sulle parti di competenza del Programma regionale di sviluppo 2014-2019 e dovrà esaminare il Testo Unificato “Multifunzionalità in agricoltura”.