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Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di ieri, 11 settembre, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.
La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge n.527/A -Giunta regionale – sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio.
Prima dell’inizio della discussione, il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha ricordato che, nella seduta del 2 agosto scorso, era stato presentato dal suo gruppo un ordine del giorno di censura sull’operato dell’assessore della Sanità, e ne ha sollecitato la discussione possibilmente al termine della seduta odierna.
Il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato che la decisione sulla discussione del documento sarà assunta dai capigruppo.
Congiu, affermando di voler rispettare i ruoli, ha sostenuto che a suo avviso la conferenza dei capigruppo non può calendarizzare ordini del giorno in quanto la materia è di competenza consiliare come conferma la prassi seguita in questa legislatura.
Il presidente Ganau ha ribadito che l’ordine del giorno sarà sottoposto ai capigruppo ed eventualmente potrà discutere nella prossima seduta.
Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione del disegno di legge n. 527.
Il relatore Franco Sabatini (Pd) ha brevemente ripercorso l’iter del provvedimento in commissione, dove è stato approvato dalla sola maggioranza con alcune modifiche, ce nel merito si è rimesso alla relazione di accompagnamento della Giunta.
A nome dell’Esecutivo l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha affermato che si è giunti al terzo anno di applicazione del decreto legislativo n.118 che disciplina la materia a livello nazionale. Per quanto concerne il contenuto, ha proseguito Paci, si tratta in prevalenza di debiti fuori bilancio degli assessorati, dell’ufficio ufficio legale, sentenze esecutive, ed acquisizioni di beni e servizi per circa 2 milioni complessivi. Di tutti gli atti, ha concluso, è stata data piena informazione con procedure rigorose e relazioni puntuali.
Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, contrario, ha sottolineato che si tratta di spese effettuate senza copertura preventiva ed al di là dei principi contabili fissati dalla legge, una condotta che va censurata perché la verifica sugli atti fa ritenere che ci siano state gravi disfunzioni organizzative anche per attività ordinarie come forniture di energia elettrica e polizze auto, che potevano certamente essere programmate per tempo. Ne scaturisce quindi, secondo Rubiu, un deficit di programmazione pubblica che non può passare sotto silenzio anche per le sue dimensioni rilevanti.
Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli.
Sull’art. 1 il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, contrario, ha dichiarato che la Giunta cerca di far passare di soppiatto questo disegno di legge come un atto dovuto e necessario ma non è così, perché invece emergono una confusione inammissibile, una pletora di somma da pagare non programmate e perfino pignoramenti presso la Regione. In sostanza, ha continuato, ci sono negligenze e caos gestionale, segno di una situazione complessiva che dovrebbe essere analizzata con la massima attenzione, fermo restando che il responsabile politico di tutto ciò è l’assessore.
Subito dopo il Consiglio ha approvato sia l’art. 1 che gli altri 3 articoli della legge, oltre alla tabella ed all’allegato di variazione.
In sede di votazione finale, la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, ha criticato le affermazioni dell’assessore Raffaele Paci definite insufficienti e non condivisibili. Non può passare tutto sotto silenzio, ha aggiunto, perché i debiti fuori bilancio sono situazioni serie e non si può continuare a scaricare le colpe sul passato; ne comprendiamo alcune dinamiche ma in molti casi si potevano e dovevano evitare.
La legge, infine, è stata approvata con 29 voti favorevoli e 26 contrari.
Al termine dello scrutinio il Consiglio ha iniziato l’esame del Dl n. 528 – Giunta regionale – sempre in materia di debiti fuori bilancio di Regione, Enti locali ed organismi collegati.
Il relatore Franco Sabatini (Pd), come per il provvedimento precedente, ha ricordato le modifiche introdotte dalla commissione mentre, per il contenuto, si è rimesso alla relazione della Giunta.
Anche l’assessore Paci ha ribadito le sue ribadisco dichiarazioni precedenti precisando che gli atti riguardano in massima parte sentenze esecutive.
Successivamente sono stati approvati i 3 articoli della legge, la tabella e l’allegato. Il Consiglio ha poi approvato la legge con 30 voti favorevoli e 24 contrari.
Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della Proposta di legge n.456, sottoscritta da tutti i capigruppo e sottoposta all’Aula in base all’art.102 del regolamento, sulla proroga al 31 dicembre delle graduatorie relative al servizio sanitario regionale.
Nella discussione generale, il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha messo in luce che il provvedimento è in qualche modo l’emblema di quanto sta accadendo perché gli organici di tutte le strutture sanitarie sarde sono in grande sofferenza, e da ciò dipendono molti risultati negativi del servizio. Edoardo Tocco ha poi auspicato che la Regione si occupi seriamente di una sanità efficiente al servizio dei cittadini, dando spazio a chi vuole veramente impegnarsi nella professione medica, con particolare attenzione ai giovani, aumentando gli accessi alle facoltà attraverso una collaborazione più stringente con le università. I medici devono stare sui territori, ha detto ancora il consigliere, e lo stesso elisoccorso potrebbe avere migliori performances se si facesse di più, per cui la proroga deve arrivare fino al 31 dicembre senza abbandonare i vincitori e gli idonei ai concorsi.
Per il Pd la consigliera Rossella Pinna ha messo l’accento sul fatto che con la legge si parla di numeri importanti di assunzioni per circa 1200 nuovi contratti complessivi, di cui 580 di precari da stabilizzare e 619 per le mobilità esterne. Con lo scorrimento delle graduatorie pubbliche, ha osservato Rossella Pinna, contiamo di raggiungere l’obiettivo di contenere la spesa e salvaguardare le aspettative di quanti attendono da tempo di essere assunti dopo aver vinto i concorsi, dopo il blocco del turn over che ha determinato dal 2015 il ricorso a contratti flessibili ed agenzie interinali. Ora si rimedia a questa situazione di difficoltà, ha concluso, prorogando l’efficacia delle graduatorie ed alleggerendo di conseguenza i problemi degli organici del sistema, con l’auspicio di attivare quanto prima nuovi concorsi.
Ancora in rappresentanza del Pd il consigliere Luigi Ruggeri ha affermato che la legge si presta a valutazioni contraddittorie e contrapposte, perché da una parte c’è la soddisfazione di quanti hanno vinto i concorsi o sono risultati idonei, mentre dall’altra c’è il rischio di negare opportunità a quanti sono arrivati dopo per concorrere ai posti disponibili. Occorre poi evitare sperequazioni, ha ammonito Ruggeri, perché le graduatorie attive diventano valide su tutto il territorio regionale mentre secondo l’Ats sono parcellizzate azienda per azienda e questo rallenta molto le procedure. Un contrasto, ha concluso, che cercherò di sanare con alcuni emendamenti correttivi.
Ha preso poi la parola l’on. Roberto Desini (PDS), che ha ringraziato la conferenza dei capigruppo “per la celerità della discussione in Aula del provvedimento a firma del Partito dei sardi. Il senso di questa proposta è prorogare le graduatorie in ambito sanitario. Ma non posso esimermi di fare alcune considerazioni politiche: mi sarei aspettato che fosse l’assessore alla Sanità ad anticipare i tempi ma mi rendo conto che non tutti siano capaci di anticipare i problemi. Non guardo al passato e mi assumo le mie responsabilità ma nel 2014 e nel 2015 noi eravamo in maggioranza e già chiedevamo che il personale fosse attinto dalle graduatorie. Così siamo arrivati a oggi e sono aumentati i disservizi in Sanità: si chiudono le guardie mediche estive perché non ci sono i medici disponibili, come accaduto a Valledoria e a Sorso”.
Per l’oratore “si sono calpestati i diritti chiamando a lavorare non i vincitori dei concorsi ma i lavoratori delle agenzie interinali, che magari non avevano passato nemmeno le prime prove del concorso”.
Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori) “basterebbe leggere i titoli dei giornali per capire cosa c’è dentro gli ospedali e in particolar modo nell’Oristanese dentro il San Martino dove mancano sei cardiologi per far funzionare il sistema giorno e notte. E così mancano i radiologi e pure gli infermieri. Noi prorogheremo queste graduatorie perché è legittimo e giusto, ma ho paura di tutto quello che manca e ho paura del sistema sanitario che avete costruito”.
Ha preso poi la parola l’on. Daniele Cocco (Sinistra), che ha parlato di “atto dovuto verso alcune persone che hanno dei veri e propri diritti acquisti. Per troppe volte si sono usate le agenzie interinali in spregio alle graduatorie vigenti”. Per l’oratore “l’assessore Arru deve vigilare perché non si faccia più uno sfregio alle graduatorie esistenti”.
Dall’Udc è intervenuto l’on. Giorgio Oppi, che ha detto: “In tutti i settori ci sono esigenze particolari, c’è carenza di anestesisti come di altre specializzazioni mediche. Eppure i concorsi nno si fanno o se ne fanno pochi, troppo pochi. Ecco perché siamo favorevoli a far slittare le graduatorie al 31 dicembre, come previsto a livello nazionale”.
Per l’on. Augusto Cherchi (Pds) “c’è poco da discutere perché stiamo allineando le graduatorie dei nostri concorsi a quelle italiane. Non voteremo invece emendamenti che modificano la legge 17, perché non è questa la sede . All’onorevole Oppi invece voglio dire che non è una speranza quella di avere dei dati ma un preciso dettato legislativo. Tutti gli anni entro il 30 giugno il direttore generale deve consegnare alla Giunta una relazione e la Giunta deve consegnarla ai consiglieri. Ecco, in questi cinque anni io non ho mai ricevuto la relazione del direttore generale. Non sono disposto ad accettare atti contrari a quel che il Consiglio ha votato”.
L’assessore Luigi Arru ha ricordato la finalità della norma e ha aggiunto alcune notizie: “Da circa dieci anni non ci sono assunzioni e ci troviamo a dovere stabilizzare circa 509 persone a causa di fabbisogno aziendale e pensionamenti. Dal continente da ultimo sono arrivati invece in mobilità circa 100 infermieri. Penso che sia giusto indicare il termine del 31 dicembre 2018 per la proroga della validità della graduatoria. Aggiungo che dai nostri dati risulta che in questi cinque anni sia fortemente ridotto il numero degli interinali”.
Per dichiarazione di voto l’on. Marco Tedde (FI) ha detto che “non solo dai banchi dell’opposizione ma dal Pds arrivano contro l’assessore Arru accuse molto taglienti che non hanno avuto replica. Ma noi sappiamo cosa sta accadendo nel 118 e dentro Areus, sappiamo che non avete ancora presentato il Piano per la riorganizzazione della rete ospedaliera: perché lo avete inviato al ministero?”.
Per dichiarazione di voto ha ripreso la parola l’on. Augusto Cherchi (Pds): “Visto che abbiamo a disposizione 50 nuovi medici di emergenza e urgenza, come ha appena detto l’assessore Arru, si sappia che ci sono in Sardegna pronto soccorso con due soli medici, ormai pronti a chiudere”.
Per l’on. Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc, “questa proroga nasce dalla inefficienza della Sanità sarda. Per tutto agosto nel Sulcis sono state chiuse quattro sale operatorie per consentire all’unico chirurgo di prendere le ferie”.
Favorevole anche l’on. Marcello Orrù (Fratelli di Italia).
L’Aula è poi passata all’esame degli articoli e degli emendamenti. Sull’articolo 1, il capogruppo del Pd, on. Cocco si è detto favorevole agli emendamenti 1, 2, 5.
Per l’on. Marco Tedde (FO) “sono sempre più cruente le critiche nei confronti dell’assessore Arru, che non è gradito a una buona parte della maggioranza ma ugualmente vanno imperterriti per la loro strada e non ascoltano né il Pd né il Pds”.
L’on. Pietro Cocco (capogruppo Pd) ha detto che “il senso di questa legge è molto chiaro. Ma l’occasione è buona ancora una volta per attaccare l’assessore alla Sanità. Ecco, io sfido chiunque in quest’Aula a dichiararsi innocente rispetto alla Sanità, materia sulla quale in passato si sono cimentati in tanti”.
Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola alla capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, la quale ha chiesto all’assessore in che fase si trova l’approvazione della rete ospedaliera che il Consiglio regionale ha approvato. La consigliera ha evidenziato che questa incertezza sta creando molta confusione e comportamenti, a volte, non conformi a quanto prevede la legge di riordino.
Gianfranco Congiu (capogruppo del Partito dei Sardi) ha annunciato il voto contrario del suo partito agli emendamenti perché alterano lo spirito della legge. Gianfranco Congiu ha poi attaccato il capogruppo del Pd per le critiche mosse al suo partito. Il consigliere ha ricordato che lealtà significa alleanza non complicità e ha ribadito la sua critica all’assessore della Sanità per il trattamento riservato ai diabetici.
L’Aula ha, poi, approvato all’unanimità il testo dell’articolo 1 (Proroga al 31 dicembre 2018 delle graduatorie dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeterminato delle aziende del sistema sanitario regionale) e con 44 voti favorevoli e 6 contrari l’emendamento aggiuntivo n.1 (Peru e più) (All’inizio del comma 1, prema delle parole “L’efficacia”, sono inserite le seguenti parole: “Al fine di sopperire al fabbisogno di personale, consentendo contestualmente il contenimento della spesa e il maggior utilizzo delle graduatorie vigenti”).
Sull’emendamento aggiuntivo n. 5 ha chiesto la parola Luigi Ruggeri (Pd), che ha voluto spiegare che l’emendamento serve soltanto a equiparare le graduatorie di tutte le aziende sanitarie della Sardegna.
Alessandra Zedda (Forza Italia) ha chiesto al presidente Gianfranco Ganau una sospensione di cinque minuti.
Alla ripresa dei lavori, la consigliera Alessandra Zedda ha preso la parola per precisare che la bocciatura dell’emendamento sostitutivo parziale n.2 (Alla fine del comma 1, le parole “con scadenza al 30 settembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “vigenti al 31 dicembre 2016 e con scadenza entro il 30 settembre 2018”) è stata decisa non per bocciare la sostanza del testo su cui erano d’accordo, ma perché ritenuto pleonastico, in quanto il testo della legge già proroga tutte le graduatorie.
Pietro Cocco (Pd) ha accolto la spiegazione della collega, ma ha chiesto un’interpretazione autentica ai funzionari del Consiglio regionale in modo da essere sicuri di non escludere le precedenti graduatorie. Anche per Augusto Cherchi (Partito dei sardi) l’emendamento è pleonastico. Il capogruppo dei Riformatori sardi per l’Europa, Attilio Dedoni, ha annunciato il ritiro della sua firma dal provvedimento. Per Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi), invece, l’emendamento sarebbe stato discriminatorio per chi fa parte di graduatorie precedenti a quella indicata nel testo.
Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha ricordato la condivisione unanime per l’approvazione della proroga per tutte le graduatorie concorsuali senza ulteriori specifiche. Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Fasolino, ha ribadito la posizione del gruppo invitando il presidente del gruppo Pd ad evitare di fornire “ulteriori precisazioni”. Luigi Lotto (Pd): «Sono che certo che ciascuno vuole che siano garantite le stesse garanzie a tutti coloro che sono nelle graduatorie dei concorsi e dunque chiudiamo qui le dispute e se necessario in futuro interveniamo per le eventuali norme interpretative». Sulla stessa linea il capogruppo Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco: «L’intento dei consiglieri è prorogare tutte le graduatorie, la legge è questa chiudiamola qui». Marco Tedde (Fi): «Non comprendo alcune affermazioni della maggioranza, soprattutto di quelli che hanno voluto bacchettare i consiglieri dell’opposizione. La ratio della legge è chiaro prorogare tutte le graduatorie, il resto sono strumentalizzazioni». Roberto Deriu (Pd): «Ognuno giochi la sua partita ma su questo provvedimento c’è la pelle delle persone. C’è l’accordo unanime per la proroga di tutte le graduatorie, votiamo il provvedimento e cessiamo le dispute».
Posto in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 5 (Ruggeri) è stato approvato con 36 a favore e 3 contrari. Con 52 favorevoli su 52 votanti è stato approvato invece l’articolo 2 “Norma finanziaria” e con il medesimo scrutinio anche l’articolo 3 (entrata in vigore).
Prima della votazione finale della legge, via libera (33 sì e 8 no) all’ordine del giorno presentato dal capogruppo Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, che impegna il presidente della Giunta e l’assessore della Sanità ad “assumere le opportune iniziative con il Governo per procedere alla proroga della validità ed efficacia delle graduatorie vigenti dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeterminato al 31 dicembre 2019”. Prima della votazione il consigliere del Pds, Augusto Cherchi, aveva dichiarato voto contrario: «Undici anni di proroghe sono più che sufficienti per vedere riconosciuti i diritti di chi è in graduatoria nei concorsi».
In sede di dichiarazione di voto sulla legge sono invece intervenuti a favore i consiglieri Roberto Desini (Pds) e Antonello Peru (Fi). Posta in votazione la legge che proroga al 31 dicembre 2018 le graduatorie dei concorsi pubblici è stata approvata con 50 favorevoli su 50 votanti.
Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha comunicato la convocazione dell’Assemblea sarda al domicilio dei consiglieri e l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo e della Terza commissione consiliare.