22 November, 2024
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La Quinta Commissione del Consiglio regionale prosegue l’esame della proposta di legge per un intervento urgente a favore delle imprese artigiane e commerciali scaturita dall’attività della Commissione speciale sulla crisi del settore presieduta da Roberto Deriu.

Nel pomeriggio, l’organismo consiliare guidato da Luigi Lotto ha sentito l’assessore al Turismo, artigianato e commercio, Barbara Argiolas. L’esponente dell’esecutivo regionale ha dato una valutazione positiva sull’impianto complessivo del provvedimento che arriva proprio nel momento in cui la Giunta si appresta a presentare alcune modifiche alla legge 23 del 1998: «Vi trasmetteremo in tempi rapidi le nostre proposte che potrebbero costituire un elemento utile a rafforzare la proposta della Commissione speciale. La vecchia legge sul commercio è ormai obsoleta, per questo abbiamo pensato di intervenire con la legge di semplificazione 2018 – ha spiegato Barbara Argiolas – l’importante è evitare sovrapposizioni».

Barbara Argiolas è poi entrata nel merito della proposta di legge all’esame della Quinta Commissione. In particolare, Argiolas ha invitato a chiarire meglio il ruolo dei distretti territoriali e dei centri commerciali naturali in modo da non entrare in conflitto con le previsioni della legge n. 5/98.

L’assessore infine ha espresso qualche perplessità sul contenuto dell’articolo 7 che prevede contributi per le ristrutturazioni edilizie. «Queste agevolazioni potrebbero sparire dal prossimo anno – ha detto Barbara Argiolas – questo sembra essere l’orientamento del governo nazionale. Anche in questo caso sarebbe opportuno capire come muoversi, magari prevedendo una forma di incentivo regionale».

Il presidente della Commissione Luigi Lotto ha accolto con favore la proposta di esaminare il disegno di legge di semplificazione della Giunta in materia di Commercio: «Potremmo pensare a un Testo unico con una norma più forte a favore del settore». Martedì prossimo sarà sentito l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci.

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Da domani (martedì 9 ottobre) riprenderà il lavoro delle commissioni consiliari permanenti del Consiglio regionale.

La commissione Autonomia presieduta da Francesco Agus (Campo progressista) si riunirà martedì alle 12.00. Dopo l’elezione del vice presidente e del segretario saranno esaminate le questioni riguardanti le progressioni professionali del comparto di contrattazione regionale ed il Dl 520 sul lavoro straordinario dei dipendenti regionali in occasione delle consultazioni elettorali-Interpretazione autentica dell’art. 90 della legge regionale 7/79.

La commissione, infine, si occuperà del rinnovo dei componenti di espressione regionale della Commissione paritetica Stato-Regione.

Sempre martedì ma alle 17.30, si riunirà la commissione Bilancio presieduta da Franco Sabatini (Pd). All’ordine del giorno la discussione del Dl 549 (Disposizioni finanziarie e seconda relazione al bilancio 2018-2020); il dibattito proseguirà nei giorni successivi.

Ancora per martedì, alle 16.00, è in programma la riunione della commissione Governo del territorio presieduta da Antonio Solinas (Pd). La commissione ascolterà le relazione degli assessori dell’Urbanistica Cristiano Erriu e dell’Ambiente Donatella Spano sul Dl 542 in materia di semplificazione.

Successivamente saranno esaminati il Testo unificato sulla raccolta e commercializzazione dei funghi epigei e ipogei spontanei ed il Dl 504 sul governo idro-geologico del territorio regionale.

Ultima riunione di martedì, alle 10.00, quella della commissione Sanità e Politiche sociali presieduta da Raimondo Perra (Cps) che ascolterà una relazione dell’assessore della Sanità Luigi Arru sulle linee guida relative a requisiti, autorizzazioni ed accreditamento delle strutture sociali. A seguire l’esame del Dl 542 sulla semplificazione e delle proposte di legge per la prevenzione del gioco d’azzardo (Pl 56-280-514).

Mercoledì 10 ottobre alle 10.30 sarà la volta della commissione Attività produttive presieduta da Luigi Lotto (Pd) che proseguirà la discussione del Testo unico sulla birra artigianale.

Sempre mercoledì, con inizio alle 10.00, la commissione d’inchiesta sull’area di Ottana presieduta da Luigi Crisponi (Riformatori) sarà impegnata in una serie di audizioni: il sindaco e l’ex sindaco di Ottana ed il presidente del Consorzio industriale di Nuoro, mentre nel pomeriggio, alle 15.30, sarà ascoltato il direttore del dipartimento Arpas di Nuoro.

Giovedì, alle 10.30, infine, nuova riunione per la commissione speciale sulla grave situazione delle imprese artigiane, presieduta da Roberto Deriu (Pd). Al centro dei lavori, l’esame della proposte di legge sulle misure a sostegno del commercio e dell’artigianato e la relazione conclusiva della commissione.

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La Quinta Commissione “Attività Produttive” si è riunita questa mattina per l’esame del disegno di legge sulla semplificazione legislativa.

Il parlamentino guidato da Luigi Lotto ha sentito, per le parti di competenza, l’assessore all’Industria Maria Grazia Piras che ha illustrato le proposte di modifica in materia di energia, attività Suape, miniere dismesse e impianti termici.

«Si tratta di interventi che mirano a rendere più semplice la vita dei cittadini e l’attività delle imprese – ha spiegato Maria Grazia Piras – il disegno di legge, predisposto dal nostro assessorato, accoglie anche altre richieste di semplificazione avanzate dai colleghi di Agricoltura, Ambiente, Urbanistica  e Sanità.»

Per quanto riguarda l’Industria, una delle proposta di modifica alle leggi vigenti riguarda le miniere dismesse: «Abbiamo un patrimonio minerario immenso per il quale si pone il problema della riqualificazione – ha detto Maria Grazia Piras – alcuni siti, come Porto Flavia e la Galleria Herny, sono stati ceduti ai Comuni per essere utilizzati a fini turistici. Ci sono però altri progetti incentrati sulla ricerca come quello sulla materia oscura nelle miniere della Carbosulcis e per le onde gravitazionali a Sos Enattos di Lula. Questa legge consentirà di utilizzare i siti anche per queste finalità». Un’altra norma, inserita in legge, definirà invece le funzioni di polizia mineraria che interesseranno esclusivamente le attività estrattive e non quelle di trasformazione della materia prima.

Novità anche per il Suape (Sportello unico per le attività produttive e per l’edilizia abitativa): «Anche in questo caso abbiamo introdotto una serie di norme che mirano ad accelerare i processi amministrativi – ha spiegato l’assessore – stiamo intervenendo per evitare imbuti burocratici e rendere più agili concessioni e autorizzazioni». La legge interverrà, inoltre, sulle modalità di rilascio della certificazione di attestazione energetica. Non sarà più obbligatoria la presentazione dell’Ape per il trasferimento a titolo oneroso di quote immobiliari indivise, per le donazioni, comodato d’uso e trasferimenti a titolo gratuito. Esclusi anche gli edifici dichiarati inagibili, gli immobili di edilizia residenziale pubblica concessi in locazione, e le porzioni di unità immobiliari date in affitto.

L’assessorato all’Industria, infine, proporrà una modifica anche sugli oneri istruttori e le tariffe: «Oggi i Comuni sardi applicano tariffe diverse per il rilascio di concessioni e autorizzazioni – ha affermato Maria Grazia Piras – con questa legge cerchiamo di uniformarle seguendo un criterio di legittimità ed equità».

Nei prossimi giorni la Quinta Commissione esprimerà il proprio parere di competenza e lo comunicherà alla Prima Commissione “Autonomia e ordinamento regionale” che ha in carico il provvedimento legislativo.

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Buona metodologia applicata nelle attività degli 11 tavoli tematici di discussione e volontà che questi momenti di incontro e condivisione continuino anche nel futuro. Questi i punti maggiormente condivisi da chi ieri sera ha partecipato ai gruppi di lavoro e oggi ha seguito le tavole rotonde in cui sono stati illustrati e quindi analizzati i temi più interessanti emersi dallo scambio di idee fra i diversi portatori di interesse. La platea del Padiglione D della Fiera di Cagliari ha cambiato volto lungo tutta la giornata man mano che si alternavano i temi snocciolati nelle tavole rotonde.

La mattina si è aperta con i saluti dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, che ha detto: «Sono molto soddisfatto di quanto fatto finora. Lo sono, soprattutto,dopo aver raccolto le impressioni positive di chi ieri si è trattenuto fino a sera per discutere del futuro di tutto il comparto agricolo sardo, ma anche di chi oggi arricchirà il dibattito con nuovi contributi. Solo dal confronto puntuale e franco possono emergere le migliori idee per migliorare il settore produttivo più radicato in tutta la regione. Solo attraverso momenti di condivisione come questi, dove a prendere la parola sono gli operatori delle campagne, i trasformatori e i commercializzatori agroalimentari possiamo crescere di più un po’ tutti».

È quindi intervenuto Francesco Alfieri, capo della Segreteria del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che sul prossimo PSR ha detto di non volere una programmazione che cancelli il ruolo centrale delle regioni nella gestione delle risorse e delle politiche agricole. Si è soffermato quindi sulla lotta alle contraffazioni alimentari e sulla necessità di rafforzare gli strumenti di difesa del made in Italy.

Cinque tavole rotonde, l’ultima si terrà domani mattina, hanno animato le attività di oggi con uno sguardo a 360 gradi verso tutto il mondo delle campagne isolano. Si è partiti con cerealicoltura, leguminose, colture innovative, ortofrutta, vitivinicolo e olivicolo. Si è quindi passati ad apicoltura, avicunicoltura, piante officinali, selvicoltura e allevamento del cavallo. Nel pomeriggio si è partiti con la tavola rotonda dedicata alla Zootecnia con gli approfondimenti su latte, foraggicoltura da pascolo e carne, con 12 relatori che si sono confrontati per quasi 5 ore. Si sono tenuti poi altri due tavoli: Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale – Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende agricole e diversificazione dell’attività agricola.

«Di aggregazione ridotta che limita la crescita del comparto» ha parlato Giuseppe Ecca dell’Associazione agricoltori villacidresi, che si è soffermato sull’importanza degli Stati generali dell’Agricoltura dove «gli operatori primari che lavorano sul territorio hanno avuto la possibilità di spiegare le proprie necessità anche in vista della prossima programmazione agricola che deve nascere tenendo conto delle reali esigenze del comparto».

Il mondo equestre, sopravvissuto a decenni di crisi soprattutto grazie alla passione e a una lunga tradizione conservata in tutta l’Isola, sta dando timidi segnali di ripresa da quando, in questi ultimi anni, la politica ha deciso di investire nuove risorse. Come è stato ricordato oggi durante la tavola rotonda, a investimenti iniziali ridotti il ritorno in termini economici è molto elevato. Tale settore inoltre è quello più forte che può legare l’agricoltura al turismo. Angelo Mulas, allevatore di cavalli da generazioni, ha osservato che la convocazione degli Stati generali ha dato «la possibilità, sicuramente positiva, di fare il punto su criticità, problematiche, prospettive e opportunità del comparto. Durante il confronto abbiamo evidenziato che con poche risorse possiamo recuperare il terreno perso. In questi ultimi anni c’è un nuovo ascolto della politica e speriamo di trovare delle soluzioni per un mondo che si aspetta delle grandi cose».

Francesco Forma, imprenditore del settore carni, ha evidenziato la novità metodologica messa in campo nei gruppi di lavoro di questi giorni. «Abbiamo sperimentato un nuovo metodo di confronto, atipico in Sardegna. Speriamo sia solo il primo di tanti incontri del genere e che vengano ripetuti più spesso». Sullo stato di salute del comparto Forma ha osservato che, «per sconfiggere la forte concorrenza dei competitor si deve investire nel fare sistema e nell’abbattere i costi di produzione che possano garantire, oltre a un’alta qualità dei prodotti, anche la giusta remunerazione a tutti gli attori della filiera».

Sul lattiero-caseario, Annalisa Uccella direttore del Consorzio di tutela del Pecorino sardo, ha ricordato che senza azioni sinergiche promosse con le altre Dop (Pecorino romano e Fiore sardo) i margini di crescita sono assai ridotti. «Dobbiamo credere di più sulla enorme qualità, poiché si tratta di un potenziale inespresso grandissimo. Grazie a un’azione di promozione nazionale e internazionale possiamo far crescere la conoscenza e la cosiddetta curva di domanda dei nostri prodotti».

Non poteva mancare al dibattito il tema della Peste suina africana su cui Alessandro De Martini, responsabile dell’Unità di Progetto per l’eradicazione della malattia, ha aggiornato la platea. «Mentre in Sardegna siamo sempre più vicini a sconfiggere la PSA, nel resto dell’Europa e dell’Asia si sta diffondendo pericolosamente».

L’appuntamento per la giornata di chiusura degli Stati generali dell’Agricoltura 2018 è per le 9.30 di domani nel Padiglione D della Fiera di Cagliari. Dopo l’ultima tavola rotonda dedicata alla gestione delle risorse idriche, ci saranno i saluti dell’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, del presidente della Commissione attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, e del direttore generale dell’Assessorato dell’Agricoltura, Sebastiano Piredda.

 

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I maggiori portatori di interesse, coinvolti a vario titolo nelle attività del mondo agricolo sardo, si ritroveranno faccia a faccia in una tre giorni di lavori serrati in cui si farà il punto sullo stato di salute del comparto isolano e sulle migliori prospettive di crescita e di sviluppo da mettere in campo negli anni a seguire. L’appuntamento per gli Stati generali dell’Agricoltura è al Polo fieristico di Cagliari dove, dal 20 al 22 settembre, tra gruppi di lavoro, tavole rotonde e un resoconto finale si proverà a mettere i paletti sulla strada da percorrere nel futuro per migliorare le condizioni di lavoro, produttive e di rendita delle migliaia di aziende regionali. La volontà di creare un momento di confronto che partendo dalle macro-attività raggiungesse le pieghe e le problematiche più nascoste dell’agricoltura e dell’allevamento sardo era stata più volte espressa, nel corso dei suoi 18 mesi di mandato, dall’assessore Pier Luigi Caria alle associazioni di categoria agricola, agli imprenditori delle campagne e ai diversi uffici, coinvolti oggi nell’organizzazione dell’iniziativa, dell’Assessorato e delle Agenzie Agris, Argea e Laore.

«Gli Stati generali dell’Agricoltura 2018. Dal PSR 2014-2020 alla Programmazione 2021-2027. Gestione, attuazione e prospettive per la crescita competitiva dell’agricoltura in Sardegna», è la traccia su cui si articoleranno i lavori di una tre giorni in cui la vera opportunità per il comparto sarà garantita dalle analisi oculate sull’evoluzione del settore in questi ultimi decenni e dalle idee propositive che dovranno essere portate a sintesi, con progetti realizzabili nel medio e lungo periodo, per affrontare le nuove sfide imposte dai mercati globali e dai cambiamenti climatici.

Dopo le relazioni introduttive e i saluti istituzionali si terrà un workshop che vedrà lo svolgimento in parallelo di 11 tavoli di lavoro, ognuno dedicato a un specifica filiera o a un tema trasversale. Alle attività parteciperanno rappresentanti del mondo produttivo e associativo, della trasformazione, della distribuzione, della ricerca, dell’assistenza tecnica, della formazione, delle amministrazioni pubbliche.

Questi gli argomenti che saranno affrontati fino al tardo pomeriggio: Cerealicoltura, leguminose e colture innovative; Ortofrutta; Vitivinicoltura e Olivicoltura; Zootecnia – Latte e foraggicoltura da pascolo; Zootecnia – Carne; Altri comparti: apicoltura, avicunicoltura, piante officinali; Selvicoltura; Allevamento del cavallo; Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende agricole e diversificazione dell’attività agricola; Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale; Gestione delle risorse idriche.

Giovedì mattina alle 9.30 l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, porterà i saluti istituzionali di tutto l’Esecutivo. Seguiranno poi gli interventi dell’eurodeputato e vice presidente della Commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro, che per sopraggiunti impegni non potrà partecipare di persona, ma invierà un videomessaggio. Sarà poi la volta del Capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle Politiche agricole, Giuseppe De Blasi, della responsabile cooperazione di Nomisma, Ersilia Di Tullio, del direttore commerciale della Coop Conad del Tirreno, Alessandro Baciotti, e di Luigi Ledda del dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari.

La partecipazione per la seconda e terza giornata è aperta al pubblico previa registrazione da fare al seguente link: goo.gl/AS3v8u .

Da venerdì fino alla prima mattina di sabato i risultati degli 11 tavoli di lavoro saranno illustrati in sede plenaria pubblica, quindi analizzati e discussi in una serie di tavole rotonde da parte di rappresentanti delle istituzioni, dell’associazionismo, del mondo produttivo e della ricerca. Gli Stati generali dell’Agricoltura 2018 si chiuderanno con gli interventi del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dell’assessore Pier Luigi Caria, dei rappresentanti delle associazioni agricole e del mondo della cooperazione, del presidente della Commissione attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, del direttore generale dell’Assessorato dell’Agricoltura e rappresentante dell’Autorità di gestione sul PSR, Sebastiano Piredda.

«Si tratta di un appuntamento importante e di particolare responsabilità per tutto il mondo agricolo regionale. Un’occasione in cui giocare a carte scoperte per il bene del comparto e dei tanti lavoratori che ogni giorno faticano per far quadrare i conti – ha detto l’assessore Pier Luigi Caria -. La nostra agricoltura ha margini di crescita straordinari, ma necessita di una riorganizzazione condivisa che parta dal basso e che permetta a questo mondo di produrre profitti e occupazione in un momento così difficile per la Sardegna e l’Italia intera. Noi come politica vogliamo fare la nostra parte creando le migliori condizioni per il confronto. Solo dal dialogo possono venire fuori soluzioni innovative che permettano ai numerosi portatori di interesse di rivoluzionare, finalmente nel bene, questo pilastro così importante della nostra storia e della nostra economia.»

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Tre giorni di lavori con i maggiori portatori di interesse istituzionali regionali e nazionali, del mondo delle imprese e delle associazioni di categoria, di Università e Centri di ricerca caratterizzeranno gli Stati generali dell’Agricoltura convocati nel polo fieristico di Cagliari dal 20 al 22 settembre. Un appuntamento che mira ad analizzare lo stato di salute del comparto così da permettere alla prossima programmazione agricola 2021-2027 di dare le migliori risposte, nel medio e lungo periodo, per assicurare una crescita competitiva e innovativa alla variegata galassia agricola sarda.

Alla luce dell’evoluzione delle politiche europee e nazionali, delle ipotesi di riforma della Politica Agricola Comune (PAC), dell’evoluzione del mercato agroalimentare, degli accordi sul commercio internazionale e dei cambiamenti climatici, si cercherà di individuare quali azioni e quali innovazioni (tecniche e tecnologiche, infrastrutturali, promozionali e commerciali, di ricerca e assistenza tecnica, di formazione, e di organizzazione orizzontale e verticale delle filiere) possono contribuire allo sviluppo del settore e alla crescita della redditività e produttività delle diverse filiere. Si individueranno quindi criticità, punti di debolezza e possibili soluzioni per l’attuale programmazione e per quella del prossimo settennio.

Ad aprire la tre giorni sarà giovedì alle 9.30 l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria, a cui seguiranno gli interventi dell’eurodeputato e vice presidente della commissione Agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Sarà poi la volta del Capo dipartimento delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo rurale del Ministero delle Politiche agricole, Giuseppe De Blasi, della responsabile cooperazione di Nomisma, Ersilia Di Tullio, del direttore commerciale della Coop Conad del Tirreno, Alessandro Baciotti, e di Luigi Ledda del dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari. Si apriranno quindi 11 tavoli tematici così suddivisi: Cerealicoltura, leguminose e colture innovative; Ortofrutta; Vitivinicoltura e Olivicoltura; Zootecnia – Latte e foraggicoltura da pascolo; Zootecnia – Carne; Apicoltura, avicunicoltura, piante officinali; Selvicoltura; Allevamento del cavallo; Sviluppo locale, GAL, SNAI, multifunzionalità delle aziende agricole e diversificazione dell’attività agricola; Semplificazione legislativa e amministrativa, pagamenti in agricoltura, Organismo Pagatore Regionale; Gestione delle risorse idriche.

Nella seconda e nella terza giornata i risultati dei tavoli di lavoro verranno illustrati in sede plenaria pubblica, quindi analizzati e discussi in una serie di tavole rotonde da parte di rappresentanti delle istituzioni, dell’associazionismo, del mondo produttivo e della ricerca. A metà mattinata del 22 settembre partirà la fase conclusiva con gli interventi del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, dell’assessore Pier Luigi Caria, dei rappresentanti delle associazioni agricole e del mondo della cooperazione, del presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto, del direttore generale dell’assessorato dell’Agricoltura e rappresentante dell’Autorità di gestione sul PSR, Sebastiano Piredda.

«Si tratta di un appuntamento importante e di particolare responsabilità per tutto il mondo agricolo regionale. Un’occasione in cui giocare a carte scoperte per il bene del comparto e dei tanti lavoratori che ogni giorno faticano per far quadrare i conti – ha detto l’assessore Pier Luigi Caria -. La nostra agricoltura ha margini di crescita straordinari, ma necessita di una riorganizzazione che parta dal basso e che permetta a questo mondo di produrre profitti e occupazione in un momento così difficile per la Sardegna e l’Italia intera. Noi come politica vogliamo fare la nostra parte creando le migliori condizioni per il confronto. Solo dal dialogo possono venire fuori soluzioni innovative che permettano ai numerosi portatori di interesse di rivoluzionare, finalmente nel bene, questo pilastro così importante della nostra storia e della nostra economia.»

Per poter partecipare alle attività aperte al pubblico è necessario registrarsi al seguente link: goo.gl/AS3v8u

 

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Il Consiglio regionale ha approvato nella seduta di ieri, 11 settembre, il riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge n.527/A -Giunta regionale – sul riconoscimento dei debiti fuori bilancio.

Prima dell’inizio della discussione, il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha ricordato che, nella seduta del 2 agosto scorso, era stato presentato dal suo gruppo un ordine del giorno di censura sull’operato dell’assessore della Sanità, e ne ha sollecitato la discussione possibilmente al termine della seduta odierna.

Il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato che la decisione sulla discussione del documento sarà assunta dai capigruppo.

Congiu, affermando di voler rispettare i ruoli, ha sostenuto che a suo avviso la conferenza dei capigruppo non può calendarizzare ordini del giorno in quanto la materia è di competenza consiliare come conferma la prassi seguita in questa legislatura.

Il presidente Ganau ha ribadito che l’ordine del giorno sarà sottoposto ai capigruppo ed eventualmente potrà discutere nella prossima seduta.

Successivamente il Consiglio ha iniziato la discussione del disegno di legge n. 527.

Il relatore Franco Sabatini (Pd) ha brevemente ripercorso l’iter del provvedimento in commissione, dove è stato approvato dalla sola maggioranza con alcune modifiche, ce nel merito si è rimesso alla relazione di accompagnamento della Giunta.

A nome dell’Esecutivo l’assessore della Programmazione Raffaele Paci ha affermato che si è giunti al terzo anno di applicazione del decreto legislativo n.118 che disciplina la materia a livello nazionale. Per quanto concerne il contenuto, ha proseguito Paci, si tratta in prevalenza di debiti fuori bilancio degli assessorati, dell’ufficio ufficio legale, sentenze esecutive, ed acquisizioni di beni e servizi  per circa 2 milioni complessivi. Di tutti gli atti, ha concluso, è stata data piena informazione con procedure rigorose e relazioni puntuali.

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, contrario, ha sottolineato che si tratta di spese effettuate senza copertura preventiva ed al di là dei principi contabili fissati dalla legge, una condotta che va censurata perché la verifica sugli atti fa ritenere che ci siano state gravi disfunzioni organizzative anche per attività ordinarie come forniture di energia elettrica e polizze auto, che potevano certamente essere programmate per tempo. Ne scaturisce quindi, secondo Rubiu, un deficit di programmazione pubblica che non può passare sotto silenzio anche per le sue dimensioni rilevanti.

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli.

Sull’art. 1 il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde, contrario, ha dichiarato che la Giunta cerca di far passare di soppiatto questo disegno di legge come un atto dovuto e necessario ma non è così, perché invece emergono una confusione inammissibile, una pletora di somma da pagare non programmate e perfino pignoramenti presso la Regione. In sostanza, ha continuato, ci sono negligenze e caos gestionale, segno di una situazione complessiva che dovrebbe essere analizzata con la massima attenzione, fermo restando che il responsabile politico di tutto ciò è l’assessore.

Subito dopo il Consiglio ha approvato sia l’art. 1 che gli altri 3 articoli della legge, oltre alla tabella ed all’allegato di variazione.

In sede di votazione finale, la capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda, ha criticato le affermazioni dell’assessore Raffaele Paci definite insufficienti e non condivisibili. Non può passare tutto sotto silenzio, ha aggiunto, perché i debiti fuori bilancio sono situazioni serie e non si può continuare a scaricare le colpe sul passato; ne comprendiamo alcune dinamiche ma in molti casi si potevano e dovevano evitare.

La legge, infine, è stata approvata con 29 voti favorevoli e 26 contrari.

Al termine dello scrutinio il Consiglio ha iniziato l’esame del Dl n. 528 – Giunta regionale – sempre in materia di debiti fuori bilancio di Regione, Enti locali ed organismi collegati.

Il relatore Franco Sabatini (Pd), come per il provvedimento precedente, ha ricordato le modifiche introdotte dalla commissione mentre, per il contenuto, si è rimesso alla relazione della Giunta.

Anche l’assessore Paci ha ribadito le sue ribadisco dichiarazioni precedenti precisando che gli atti riguardano in massima parte sentenze esecutive.

Successivamente sono stati approvati i 3 articoli della legge, la tabella e l’allegato. Il Consiglio ha poi approvato la legge con 30 voti favorevoli e 24 contrari.

Successivamente il Consiglio ha iniziato l’esame della Proposta di legge n.456, sottoscritta da tutti i capigruppo e sottoposta all’Aula in base all’art.102 del regolamento, sulla proroga al 31 dicembre delle graduatorie relative al servizio sanitario regionale.

Nella discussione generale, il consigliere di Forza Italia Edoardo Tocco ha messo in luce che il provvedimento è in qualche modo l’emblema di quanto sta accadendo perché gli organici di tutte le strutture sanitarie sarde sono in grande sofferenza, e da ciò dipendono molti risultati negativi del servizio. Edoardo Tocco ha poi auspicato che la Regione si occupi seriamente di una sanità efficiente al servizio dei cittadini, dando spazio a chi vuole veramente impegnarsi nella professione medica, con particolare attenzione ai giovani, aumentando gli accessi alle facoltà attraverso una collaborazione più stringente con le università. I medici devono stare sui territori, ha detto ancora il consigliere, e lo stesso elisoccorso potrebbe avere migliori performances se si facesse di più, per cui la proroga deve arrivare fino al 31 dicembre senza abbandonare i vincitori e gli idonei ai concorsi.

Per il Pd la consigliera Rossella Pinna ha messo l’accento sul fatto che con la legge si parla di numeri importanti di assunzioni per circa 1200 nuovi contratti complessivi, di cui 580 di precari da stabilizzare e 619 per le mobilità esterne. Con lo scorrimento delle graduatorie pubbliche, ha osservato Rossella Pinna, contiamo di raggiungere l’obiettivo di contenere la spesa e salvaguardare le aspettative di quanti attendono da tempo di essere assunti dopo aver vinto i concorsi, dopo il blocco del turn over che ha determinato dal 2015 il ricorso a contratti flessibili ed agenzie interinali. Ora si rimedia a questa situazione di difficoltà, ha concluso, prorogando l’efficacia delle graduatorie ed alleggerendo di conseguenza i problemi degli organici del sistema, con l’auspicio di attivare quanto prima nuovi concorsi.

Ancora in rappresentanza del Pd il consigliere Luigi Ruggeri ha affermato che la legge si presta a valutazioni contraddittorie e contrapposte, perché da una parte c’è la soddisfazione di quanti hanno vinto i concorsi o sono risultati idonei, mentre dall’altra c’è il rischio di negare opportunità a quanti sono arrivati dopo per concorrere ai posti disponibili. Occorre poi evitare sperequazioni, ha ammonito Ruggeri, perché le graduatorie attive diventano valide su tutto il territorio regionale mentre secondo l’Ats sono parcellizzate azienda per azienda e questo rallenta molto le procedure. Un contrasto, ha concluso, che cercherò di sanare con alcuni emendamenti correttivi.

Ha preso poi la parola l’on. Roberto Desini (PDS),  che ha ringraziato la conferenza dei capigruppo “per la celerità della discussione in Aula del provvedimento a firma del Partito dei sardi. Il senso di questa proposta è prorogare le graduatorie in ambito sanitario. Ma non posso esimermi di fare alcune considerazioni politiche: mi sarei aspettato che fosse l’assessore alla Sanità ad anticipare i tempi ma mi rendo conto che non tutti siano capaci di anticipare i problemi. Non guardo al passato e mi assumo le mie responsabilità ma nel 2014 e nel 2015 noi eravamo in maggioranza e già chiedevamo che il personale fosse attinto dalle graduatorie. Così siamo arrivati a oggi e sono aumentati i disservizi in Sanità: si chiudono le guardie mediche estive perché non ci sono i medici disponibili, come accaduto a Valledoria e a Sorso”.

Per l’oratore “si sono calpestati i diritti chiamando a lavorare non i vincitori dei concorsi ma i lavoratori delle agenzie interinali, che magari non avevano passato nemmeno le prime prove del concorso”.

Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori) “basterebbe leggere i titoli dei giornali per capire cosa c’è dentro gli ospedali e in particolar modo nell’Oristanese dentro il San Martino dove mancano sei cardiologi per far funzionare il sistema giorno e notte. E così mancano i radiologi e pure gli infermieri. Noi prorogheremo queste graduatorie perché è legittimo e giusto, ma ho paura di tutto quello che manca e ho paura del sistema sanitario che avete costruito”.

Ha preso poi la parola l’on. Daniele Cocco (Sinistra), che ha parlato di “atto dovuto verso alcune persone che hanno dei veri e propri diritti acquisti. Per troppe volte si sono usate le agenzie interinali in spregio alle graduatorie vigenti”. Per l’oratore “l’assessore Arru deve vigilare perché non si faccia più uno sfregio alle graduatorie esistenti”.

Dall’Udc è intervenuto l’on. Giorgio Oppi, che ha detto: “In tutti i settori ci sono esigenze particolari, c’è carenza di anestesisti come di altre specializzazioni mediche. Eppure i concorsi nno si fanno o se ne fanno pochi, troppo pochi. Ecco perché siamo favorevoli a far slittare le graduatorie al 31 dicembre, come previsto a livello nazionale”.

Per l’on. Augusto Cherchi (Pds) “c’è poco da discutere perché stiamo allineando le graduatorie dei nostri concorsi a quelle italiane. Non voteremo invece emendamenti che modificano la legge 17, perché non è questa la sede . All’onorevole Oppi invece voglio dire che non è una speranza quella di avere dei dati ma un preciso dettato legislativo. Tutti gli anni entro il 30 giugno il direttore generale deve consegnare alla Giunta una relazione e la Giunta deve consegnarla ai consiglieri.  Ecco, in questi cinque anni io non ho mai ricevuto la relazione del direttore generale. Non sono disposto ad accettare atti contrari a quel che il Consiglio ha votato”.

L’assessore Luigi Arru ha ricordato la finalità della norma e ha aggiunto alcune notizie: “Da circa dieci anni non ci sono assunzioni e ci troviamo a dovere stabilizzare circa 509 persone a causa di fabbisogno aziendale e pensionamenti. Dal continente da ultimo sono arrivati invece in mobilità circa 100 infermieri. Penso che sia giusto indicare il termine del 31 dicembre 2018 per la proroga della validità della graduatoria. Aggiungo che dai nostri dati risulta che in questi cinque anni sia fortemente ridotto il numero degli interinali”.

Per dichiarazione di voto l’on. Marco Tedde (FI) ha detto che  “non solo dai banchi dell’opposizione ma dal Pds arrivano contro l’assessore Arru accuse molto taglienti che non hanno avuto replica. Ma noi sappiamo cosa sta accadendo nel 118 e dentro Areus, sappiamo che non avete ancora presentato il Piano per la riorganizzazione della rete ospedaliera: perché lo avete inviato al ministero?”.

Per dichiarazione di voto ha ripreso la parola l’on. Augusto Cherchi (Pds): “Visto che abbiamo a disposizione 50 nuovi medici di emergenza e urgenza, come ha appena detto l’assessore Arru, si sappia che ci sono  in Sardegna pronto soccorso con due soli medici, ormai pronti a chiudere”.

Per l’on. Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc, “questa proroga nasce dalla inefficienza della Sanità sarda. Per tutto agosto nel Sulcis sono state chiuse quattro sale operatorie per consentire all’unico chirurgo di prendere le ferie”.

Favorevole anche l’on. Marcello Orrù (Fratelli di Italia).

L’Aula è poi passata all’esame degli articoli e degli emendamenti. Sull’articolo 1, il capogruppo del Pd, on. Cocco si è detto favorevole agli emendamenti 1, 2, 5.

Per l’on. Marco Tedde (FO) “sono sempre più cruente le critiche nei confronti dell’assessore Arru, che non è gradito a una buona parte della maggioranza ma ugualmente vanno imperterriti per la loro strada e non ascoltano né il Pd né il Pds”.

L’on. Pietro Cocco (capogruppo Pd) ha detto che “il senso di questa legge è molto chiaro. Ma l’occasione è buona ancora una volta per attaccare l’assessore alla Sanità. Ecco, io sfido chiunque in quest’Aula a dichiararsi innocente rispetto alla Sanità, materia sulla quale in passato si sono cimentati in tanti”.

Il presidente Gianfranco Ganau ha dato la parola alla capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, la quale ha chiesto all’assessore in che fase si trova l’approvazione della rete ospedaliera che il Consiglio regionale ha approvato. La consigliera ha evidenziato che questa incertezza sta creando molta confusione e comportamenti, a volte, non conformi a quanto prevede la legge di riordino.

Gianfranco Congiu (capogruppo del Partito dei Sardi) ha annunciato il voto contrario del suo partito agli emendamenti perché alterano lo spirito della legge. Gianfranco Congiu ha poi attaccato il capogruppo del Pd per le critiche mosse al suo partito. Il consigliere ha ricordato che lealtà significa alleanza non complicità e ha ribadito la sua critica all’assessore della Sanità per il trattamento riservato ai diabetici.

L’Aula ha, poi, approvato all’unanimità il testo dell’articolo 1 (Proroga  al 31 dicembre 2018 delle graduatorie dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeterminato delle aziende del sistema sanitario regionale) e con 44 voti favorevoli e 6 contrari l’emendamento aggiuntivo n.1  (Peru e più) (All’inizio del comma 1, prema delle parole “L’efficacia”, sono inserite le seguenti parole: “Al fine di sopperire al fabbisogno di personale, consentendo contestualmente il contenimento della spesa e il maggior utilizzo delle graduatorie vigenti”).

Sull’emendamento aggiuntivo n. 5 ha chiesto la parola Luigi Ruggeri (Pd), che ha voluto spiegare che l’emendamento serve soltanto a equiparare le graduatorie di tutte le aziende sanitarie della Sardegna.

Alessandra Zedda (Forza Italia) ha chiesto al presidente Gianfranco Ganau una sospensione di cinque minuti.

Alla ripresa dei lavori, la consigliera Alessandra Zedda ha preso la parola per precisare che la bocciatura dell’emendamento sostitutivo parziale n.2 (Alla fine del comma 1, le parole “con scadenza al 30 settembre 2018” sono sostituite dalle seguenti: “vigenti al 31 dicembre 2016 e con scadenza entro il 30 settembre 2018”) è stata decisa non per bocciare la sostanza del testo su cui erano d’accordo, ma perché ritenuto pleonastico, in quanto il testo della legge già proroga tutte le graduatorie.

Pietro Cocco (Pd) ha accolto la spiegazione della collega, ma ha chiesto un’interpretazione autentica ai funzionari del Consiglio regionale in modo da essere sicuri di non escludere le precedenti graduatorie. Anche per Augusto Cherchi (Partito dei sardi) l’emendamento è pleonastico. Il capogruppo dei Riformatori sardi per l’Europa, Attilio Dedoni, ha annunciato il ritiro della sua firma dal provvedimento. Per Gianfranco Congiu (Partito dei Sardi), invece, l’emendamento sarebbe stato discriminatorio per chi fa parte di graduatorie precedenti a quella indicata nel testo.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha ricordato la condivisione unanime per l’approvazione della proroga per tutte le graduatorie concorsuali senza ulteriori specifiche. Il consigliere di Forza Italia, Giuseppe Fasolino, ha ribadito la posizione del gruppo invitando il presidente del gruppo Pd ad evitare di fornire “ulteriori precisazioni”. Luigi Lotto (Pd): «Sono che certo che ciascuno vuole che siano garantite le stesse garanzie a tutti coloro che sono nelle graduatorie dei concorsi e dunque chiudiamo qui le dispute e se necessario in futuro interveniamo per le eventuali norme interpretative». Sulla stessa linea il capogruppo Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco: «L’intento dei consiglieri è prorogare tutte le graduatorie, la legge è questa chiudiamola qui». Marco Tedde (Fi): «Non comprendo alcune affermazioni della maggioranza, soprattutto di quelli che hanno voluto bacchettare i consiglieri dell’opposizione. La ratio della legge è chiaro prorogare tutte le graduatorie, il resto sono strumentalizzazioni». Roberto Deriu (Pd): «Ognuno giochi la sua partita ma su questo provvedimento c’è la pelle delle persone. C’è l’accordo unanime per la proroga di tutte le graduatorie, votiamo il provvedimento e cessiamo le dispute».

Posto in votazione l’emendamento aggiuntivo n. 5 (Ruggeri) è stato approvato con  36 a favore e 3 contrari. Con 52 favorevoli su 52 votanti è stato approvato invece l’articolo 2 “Norma finanziaria” e con il medesimo scrutinio anche l’articolo 3 (entrata in vigore).

Prima della votazione finale della legge, via libera (33 sì e 8 no) all’ordine del giorno presentato dal capogruppo Art. 1 – Sdp, Daniele Cocco, che impegna il presidente della Giunta e l’assessore della Sanità ad “assumere le opportune iniziative con il Governo per procedere alla proroga della validità ed efficacia delle graduatorie vigenti dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeterminato al 31 dicembre 2019”. Prima della votazione il consigliere del Pds, Augusto Cherchi, aveva dichiarato voto contrario: «Undici anni di proroghe sono più che sufficienti per vedere riconosciuti i diritti di chi è in graduatoria nei concorsi».

In sede di dichiarazione di voto sulla legge sono invece intervenuti a favore i consiglieri Roberto Desini (Pds) e Antonello Peru (Fi). Posta in votazione la legge che proroga al 31 dicembre 2018 le graduatorie dei concorsi pubblici è stata approvata con 50 favorevoli su 50 votanti.

Il presidente del Consiglio ha quindi dichiarato conclusi i lavori ed ha comunicato la convocazione dell’Assemblea sarda al domicilio dei consiglieri e l’immediata convocazione della conferenza dei capigruppo e della Terza commissione consiliare.

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La vertenza Aras è stata anche oggi al centro dei lavori della Commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale.

Il parlamentino presieduto da Luigi Lotto, dopo aver ascoltato ieri le rappresentanze sindacali e l’assessore al personale Filippo Spanu, ha sentito l’assessore dell’Agricoltura Pier Luigi Caria che ha confermato la strategia seguita dalla Giunta per arrivare a una soluzione positiva della vicenda nella quale sono coinvolti circa 300 lavoratori.

«La Regione ha due obiettivi – ha affermato Pier Luigi Caria – assicurare i servizi al mondo delle campagne e salvaguardare i posti di lavoro. Per questo puntiamo ad ottenere il via libera da parte del Ministero alla piena applicazione della legge 3 del 2009 che prevede il passaggio dei dipendenti Aras a Laore. Le interlocuzioni vanno avanti e speriamo in una positiva e rapida conclusione della partita.»

Caria ha poi illustrato alla Commissione le difficoltà incontrate dalla Regione nel confronto con il collegio dei liquidatori. «I Commissari finora non hanno fornito la documentazione necessaria per una chiusura dei conti della precedente gestione – ha detto l’assessore – questo impedisce di accertare l’effettivo credito vantato da Aras nei confronti di Laore e il conseguente pagamento delle somme spettanti». Sulla mancata nomina di un nuovo commissario, Caria ha spiegato di aver provato ad individuare un percorso condiviso con il collegio dei liquidatori: «Abbiamo chiesto ad Aras di riunire l’assemblea dei soci per procedere alla nomina – ha aggiunto Pier Luigi Caria – ma ci è stato prospettata una soluzione diversa: la creazione di una nuova società in sostituzione di Aras e l’individuazione di un amministratore delegato. Una soluzione per noi improponibile: la Giunta, su mandato del Consiglio, lavora solo a un percorso con Aras, ogni altra ipotesi non ci interessa».

Pier Luigi Caria ha poi espresso preoccupazione per la possibile perdita di importanti risorse europee: «A rischio ci sono le misure del benessere animale – ha detto l’assessore – se i servizi vengono meno e le prestazioni previste dalla convenzione Aras-Laore non vengono erogate, i soldi dell’Unione Europea potrebbero essere bloccati».

Pier Luigi Caria ha per questo annunciato che, nelle prossime ore, la Giunta regionale presenterà al Tribunale di Cagliari la richiesta di nominare un nuovo commissario liquidatore in sostituzione dell’attuale gestione.

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La maggioranza del centrosinistra, con in testa il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto (Pd); il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu; l’assessore dell’Agricoltura, Pier Luigi Caria ed i consiglieri Fabrizio Anedda (Misto); Valter Piscedda, Cesare Moriconi e Gianmario Tendas (Pd), nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri mattina in Consiglio regionale, ha escluso – con riferimento anche alle accese polemiche che sono seguite all’approvazione della legge sulla valorizzazione della suinicoltura sarda (legge regionale n. 28/2018) – rischi per la produzione del tipico maialetto sardo ed ha difeso obiettivi e finalità della norma approvata dall’Assemblea sarda lo scorso 24 luglio, con due soli voti di astensione, 39 favorevoli e nessuno contrario.

«Nessuno dovrà smettere di allevare maialetti, per la vendita o il consumo familiare – ha dichiarato il presidente della Quinta commissione – e confermiamo gli obiettivi della legge (lotta alla peste suina, rilancio degli allevamenti, avvio di un programma di formazione e professionalizzazione degli operatori, valorizzare i prodotti e il suino di razza sarda) escludendo qualsiasi intento punitivo verso qualsiasi tipo di allevamento.»

A giudizio dei consiglieri del centrosinistra e dell’assessore Pier Luigi Caria gli eventuali equivoci o le differenti interpretazioni su quanto disposto all’articolo 4 del provvedimento, in particolare per ciò che attiene i commi 2 e 3, potrebbero essere superati con “stringenti direttive di attuazione” che esplicitino l’assenza di divieti e complicazioni per tutti coloro che allevano e macellano per uso familiare scrofe e maialetti in Sardegna. Non è esclusa a priori neppure una modifica in Aula della legge, sebbene sul punto si sia pronunciato contro il capogruppo Pds, Congiu («non andremo mai contro la tradizione sarda: questa legge valorizza il comparto e il saper fare dei sardi, resta solo da impartire direttive efficaci per dare piena applicazione ad una norma attesa da tempo»). «Un’ottima legge a favore delle imprese e a tutela dei consumatori – ha incalzato Fabrizio Anedda – che deve garantire sostegni immediati agli operatori». «Una norma condivisa e non solo in Consiglio – ha spiegato Gianmario Tendas – in continuità con il piano di contrasto e per la eradicazione della peste suina nell’Isola». 

Sulla classificazione degli allevamenti il presidente Luigi Lotto ha cercato di fugare timori e dubbi ricordando il varo della norma nazionale nel 2010 (D.Lgs 200 “Attuazione della direttiva 2008/71/CE relativa all’identificazione e alla registrazione dei suini”) ed illustrando la situazione delle principali categorie degli allevamenti suinicoli sardi in applicazione della citata norma nazionale.

Nel 2010, in Sardegna, risultavano 6.937 allevamenti da “riproduzione  a ciclo chiuso” (sono allevamenti con riproduttori che producono animali da macello); 6.441 allevamenti di tipo “familiare” (allevamenti con un massimo di 4 capi senza riproduttori); 1.766 allevamenti “da riproduzione a ciclo aperto” (allevamenti con capi riproduttori e i capi sono venduti, oppure sono allevati suini non riproduttori provenienti da altri allevamenti).

Con l’entrata in vigore del D.Lgs n. 200, in Sardegna, la maggior parte di coloro che avevano allevamenti familiari (cioè non producono per la vendita) hanno preferito registrarsi come allevamenti professionali con riproduttori per la produzione dei maialetti per uso familiare e così gli allevamenti da riproduzione a ciclo chiuso sono passati dai 6.937 del 2010, ai 15.025 del 2018. Gli allevamenti di tipo familiare si sono ridotti fino a 314 unità e quelli a ciclo aperto sono andati in diminuzione, rispetto al 2010, fino a raggiungere le 429 unità.

Resta un punto: l’articolo 4 comma 3 della legge regionale n. 28/2018 così recita: «L’allevamento professionale ha come finalità produttiva la vendita di capi suini a vita o per il macello. Gli allevamenti professionali si distinguono in: a) allevamenti a ciclo completo, in cui sono allevati sia i suini riproduttori che tutte le categorie di suini fino ai capi che raggiungono le caratteristiche scelte per la loro destinazione al macello; b) allevamenti a ciclo aperto, in cui sono allevati suini riproduttori e sono venduti capi a vita o sono allevati suini non riproduttori provenienti da altri allevamenti».

«È evidente che non possiamo costringere alla vendita dei maialetti chi vuole produrre solo per uso familiare – ha concluso Luigi Lotto – e crediamo che si possa chiarire il tutto con le direttive di attuazione ma se non dovesse bastare siamo pronti a introdurre le necessarie modifiche in legge per scongiurare i rischi per la tradizione del maialetto sardo.»

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«Abbiamo presentato in Consiglio regionale una provvedimento contenente modifiche alla Legge regionale 5 agosto 2015, n. 20 “Trasformazione in agenzia del Consorzio per l’assistenza alle piccole e medie imprese Sardegna Ricerche, istituito con la legge regionale 23 agosto 1985, n. 21.»

Lo ha detto la consigliera regionale Daniela Forma che, unitamente ai colleghi del Partito Democratico Pietro Cocco, Lotto, Raimondo Cacciotto, Alessandro Collu, Piero Comandini, Lorenzo Cozzolino e Gianmario Tendas, sta sostenendo la modifica della suddetta legge per consentire ai ricercatori di Porto Conte Ricerche, del CRS4 e della Fondazione ICM – Centro Marino Internazionale di programmare al meglio le loro attività.

«Ho ricevuto diverse segnalazioni in proposito e, verificata la sussistenza delle criticità sollevate, in relazione alla richiesta di programmi pluriennali previsti dai bandi regionali, ho deciso di intervenire al fine di favorire una migliore attuazione dei progetti di ricerca. Le modifiche proposte, infatti, sono necessarie poiché le disposizioni di cui all’art. 9, comma 1, lett. c) della L. R. n. 20/2015 che stabiliscono le misure finanziarie di cui dispone l’Agenzia “Sardegna Ricerche” creano una situazione che impedisce di fatto la corretta realizzazione dei progetti, limitandoli all’annualità.

Sotto l’Agenzia “Sardegna Ricerche” si inserisce, per esempio, l’attività della Porto Conte Ricerche srl. I ricercatori della società Porto Conte Ricerche S.r.l. operano in 2 dei 7 settori in cui si articola la Strategia di specializzazione intelligente (S³) della Regione Autonoma della Sardegna: l’agrifood e la biomedicina. Quando si opera su un progetto di ricerca scientifica e/o di trasferimento tecnologico che implicano il reperimento o la caratterizzazione di materie prime stagionali (latte, siero di latte, mosti di vino, cereali etc…) e per questioni burocratiche il progetto non iniziasse quando il prodotto oggetto di sperimentazione è reperibile, il rischio è quello di incidere negativamente sulle attività progettuali limitandone l’efficacia.

L’articolo 9 (Entrate dell’agenzia) comma 1, lett. c) della legge regionale n. 20 del 2015, garantisce copertura finanziaria per le attività di ricerca scientifica, innovazione tecnologica, servizi alle imprese, formazione e trasferimento tecnologico alle società di ricerca partecipate dall’agenzia regionale “Sardegna Ricerche”, limitando però l’intervento finanziario ad una sola annualità. Chiaramente, ciò obbliga i ricercatori a rimodulare progetti, di durata pluriennale, in attività annuali, che perdono di efficacia in quanto, nei periodi di collegamento tra più annualità, si verificano interruzioni più spesso riconducibili a procedimenti burocratici.

«La nostra proposta di legge – conclude Daniela Forma – mira a ampliare la misura del contributo su scala biennale e, di conseguenza, anche la predisposizione dei programmi. In questo modo pensiamo di poter dare una maggiore stabilità ai progetti che interessano le piccole e medie imprese della Sardegna e che offrono lavoro ai nostri ricercatori, con una ricaduta occupazionale oltre che scientifica.»