21 November, 2024
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Battute finali a Neoneli, domani, domenica 6 ottobre, per la rassegna Licanìas e Lichitos”, ideata dal Comune del piccolo paese del Barigadu. Si rinnova la tradizionale festa dedicata a due piatti tipici della cucina neonelese: sa fregula istuvada e sa cassola. Arricchiscono il programma della giornata, dal mattino fino al pomeriggio, laboratori gastronomici, degustazioni, visite guidate e musica. La scaletta di appuntamenti prende il via alle 10.00 nelle stradine di Neoneli, dove sono di scena in un’esibizione itinerante, dopo il concerto della sera prima, due membri del gruppo Brinca, Jonathan Della Marianna alle launeddas e Federico Di Chiara all’armonica e voce. Fino alle 20.00, è ancora possibile visitare gli stand di artigiani e produttori agroalimentari. Sempre dalle 10.00 (e fino alle 19.00), ancora visite guidate a cura dei bambini delle scuole alla Chiesa Parrocchiale di San Pietro, e un appuntamento che si rinnova, anno dopo anno: quello con le massaie di Neoneli impegnate (fino alle 13.00), a Sa ‘Omo ‘e Bona, in una dimostrazionelaboratorio sulle tecnica di preparazione della fregula. Alle 10.30 (e fino alle 18.00), in piazza Italia, ritornano il grandi giochi in legno, mentre nella scuola materna Virgo Fidelis, dalle 15.30 alle 17.30, si tiene il laboratorio gastronomico La felicità in cucina”. All’oratorio in via San Pietro si potrà partecipare a varie degustazioni (ognuna al costo di 5 euro): alle 11.00, è in programma quella del miele con l’esperto Luigi Manias (pluripremiato apicoltore di Ales, erede e continuatore di una lunga tradizione familiare), alle 15.00 e alle 16.30 quella dell’olio a cura di Giandomenico Scanu (funzionario dell’agenzia regionale AGRIS e esperto olio EVO), mentre Sa ‘Omo ‘e Bona ospita quella dedicata al pane (sempre alle 15.00 e alle 16.30 al costo di 5 euro). Alle 13.00, in piazza Barigadu, arriva il momento del pranzo tipico di Neoneli all’insegna de “sa fregula istuvada e sa cassola”: nel primo piatto la tipica pasta di semola viene cotta in brodo e condita col pecorino e lo strutto; il secondo è a base di carne di pecora. Le degustazioni costano 10 euro per la fregula più la cassola, più il vino; si pagano invece 6 euro per la fregula più il vino oppure per la cassola più il vino. Poi, alle 17.00, prende il via l’ultimo evento in scaletta di Licanìas e Lichitos: si balla “a passu ‘e tres” in piazza Barigadu, con il Coro a tenores Cultura Popolare di Neoneli, prestigiosa istituzione culturale del paese, che in questo 2019 raggiunge il traguardo di quarantatré anni di “storie cantate”, accompagnato da Orlando ed Eliseo Mascia alle launeddas, l’organetto diatonico e altri strumenti della tradizione sarda.


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Dopo “Licanìas”, la rassegna letteraria dello scorso giugno, Neoneli ospita altre tre intense giornate, ora all’insegna della gastronomia e delle riflessioni sulle “culture e i sapori dei paesaggi rurali“. Si intitola “Licanias e Lichitos” il cartellone di eventi allestito dal Comune del piccolo centro del Barigadu con il contributo dell’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio e della Fondazione di Sardegna, che tiene banco da venerdì 4 a domenica 6 ottobre: degustazioni e laboratori gastronomici, incontri con esperti e con imprenditori che scommettono sulle produzioni agroalimentari e il saper fare locale. E, ancora, mostre, concerti e – sabato 5 ottobre – la tradizionale gara di cucina a base di “fregula”, la caratteristica pasta sarda di semola di grano duro, che l’indomani – domenica 6 – sarà anche protagonista dell’immancabile festa gastronomica con i piatti simbolo della cucina locale: “sa fregula istuvada e sa cassola”, due squisitezze, o “lichitos”, del territorio.
Prologo alla manifestazione, giovedì 3, alle 17.00, al salone Corrale, l’inaugurazione di “Sèberu da Alghero, Street Photography Awards 2019″, una mostra fotografica di una selezione degli scatti vincitori del concorso ASPA promosso nella cittadina sardo-catalana dall’associazione Officine di Idee al Festival Internazionale della Fotografia di Strada e d’Autore. Ideata e curata da Sonia Borsato, direttrice artistica dell’ASPA, in collaborazione con l’associazione Su Palatu, l’esposizione è strutturata in base alle sezioni del concorso, che per la sua seconda edizione si concentra sul tema delle Migrazioni: fotografia di Viaggio, di Strada, Documentaria, di Ricerca e Insula/Insulae (tema speciale interamente realizzato in Sardegna), più una sezione dedicata ai giovanissimi, oltre al Premio Blow up, conferito a lavori che, fra tutti i progetti presentati in tutte le categorie, si distinguono per un’audace lettura di argomenti rilevanti nel quotidiano. In mostra le foto dell’ungherese Simon Móricz-Sabján (primo premio fotografia documentaria), della tedesca Sandra Hoyn (premio Blow up), del sardo Andrea Cappai (premio Insula/Insulae), della spagnola Maria Contreras Coll (premio Blow up), del canadese Amy Friend (premio Blow up).
Venerdì (4 ottobre) Licanìas e Lichitos entra nel vivo. Il primo appuntamento in agenda è alle 8.30 del mattino: con partenza dal piazzale delle scuole in via Scano, si rinnova il rito della vendemmia “all’antica”, con il coinvolgimento degli alunni delle scuole dell’infanzia e primaria di Neoneli, Ardauli, Nughedu Santa Vittoria e Ula Tirso.  
Alle 17.00, all’oratorio in via San Pietro, si ragiona su Enogastronomia: radici e identità per la cultura e lo sviluppo economico di un territorio, in un convegno moderato dal gastrosofo Alex Revelli Sorini, docente presso Università San Raffaele di Roma, rettore dell’Accademia Italiana di Gastronomia e Gastrosofia, coautore del Manuale di Gastrosofia e di numerose pubblicazioni, e giornalista scientifico in programmi Rai come “La vita in Diretta” e “Mi manda Raitre”. In scaletta gli interventi di diversi ospiti: l’agronomo Maurizio Fadda, impegnato da vent’anni con ragazzi e agricoltori per una nuova rinascita rurale su basi etiche ed ecologiche e per la creazione e gestione di reti di filiera corta; Marianna Virdis, titolare insieme a Francesco Mascia dell’azienda agricola Sa Laurera, con sede a Villanovaforru, specializzata in agricoltura storica, studio, ricerca, recupero e valorizzazione di antiche razze e varietà della Sardegna, conservazione di pratiche agricole tradizionali, tutela del paesaggio rurale e degli agro ecosistemi; Gianmatteo Baldi, amministratore delegato di “Isteddu”, progetto che scommette sulla produzione enologica dei territori nella zona di confine tra il Barigadu e il Mandrolisai, che, come spiega il general manager dell’azienda, ha la sua prima origine dalla scoperta di Neoneli in occasione di un dibattito su il famoso libro-diario di Mario Soldati “Vino al Vino“; il Master of Food del Miele Luigi Manias, direttore tecnico “Apiaresos”, la più importante associazione di apicoltori nell’Isola, erede e continuatore di una tradizione familiare iniziata dal nonno materno Luigi Olla ad Ales, che nel 1917 fu tra i primi in Sardegna a introdurre l’apicoltura col favo mobile; Michelangelo Salis, titolare de I Salis di Ploaghe, azienda partner con il Consorzio del Bue Rosso di Seneghe per la diffusione e commercializzazione del bovino di razza Sardo Modicana, esperto nello studio e nella realizzazione di prodotti di salumeria tradizionale dal suino sardo e nella produzione di prodotti innovativi a base di bovini, pecora, capra e suino; Antonio Moi, allevatore e promotore progetto pilota Seulo dell’azienda agricola Su Mannali, con sede nel piccolo e caratteristico comune di montagna compreso nella fascia sud del Gennargentu; la sua specialità è l’allevamento semibrado di suini di razza ibrida con prevalenza sarda, da cui ricava i classici prodotti tramandati dalla cultura seulese; Cinzia Loi, archeologa specializzata nel campo dell’archeologia dei paesaggi e dell’etnoarcheologia, che ha condotto il censimento dei monumenti archeologici del territorio del Comune di Neoneli. Prevista anche, per le conclusioni, la presenza dell’assessora regionale all’agricoltura e riforma agro-pastorale Gabriella Murgia.
Alle 22.00 musica in piazza Italia con il duo Fantakolk di Andrea Pisu alle launeddas e Vanni Masala all’organetto. Riconosciuti maestri dei loro rispettivi strumenti, apprezzati per le capacità virtuosistiche e la piena padronanza del repertorio tradizionale, ma non solo, nel 2016 i due si sono aggiudicati il Premio Maria Carta per la loro musica coinvolgente e dal forte carattere personale.
Giornata densa di appuntamenti sabato 5 ottobre. Alle 10.00 si inaugura una seconda mostra al salone Corrale: curata da Baingiu Cuccu, ANIMA, artigianato a Neoneli. Iconografie del mondo agropastorale– questo il titolo – vedrà la partecipazione di una quindicina di maestri ceramisti, coltellinai, artigiani del ferro e del rame, del tessile, cestineria, vestiario e calzoleria. Tutti i prodotti in mostra fanno parte, da tempi remoti, della quotidianità del mondo contadino e pastorale. Al taglio del nastro è prevista la presenza dell’assessore regionale al turismo, artigianato e commercio Giovanni Chessa.
Lungo i viottoli del centro storico, dalle 10.00 fino alle 20.00, saranno allestiti degli stand a cura di artigiani e i produttori agroalimentari, e fino alle 19.00 sarà possibile partecipare all’iniziativa Piccole guide turistiche, con visite guidate alla Chiesa Parrocchiale di San Pietro, a cura dei bambini e ragazzi delle scuole.
All’oratorio in via San Pietro, alle 10.30, spazio alla premiazione dei vincitori del Premiu ‘e poesia sarda Barigadu, bandito lo scorso luglio, che ha contato sessantaquattro partecipanti. Vince la sezione in rima Giangavino Vasco di Bortigali con la poesia “Fizu”, secondo classificato Antonio Sannia di Bortigali con “Làcanas Luadas”, terzo Angelo Maria Ardu di Flussio con “Sighi Poeta”. Per la sezione versi sciolti, invece, il vincitore è Giuseppe Tirotto di Castelsardo con “Li ghjemmi di la vida”, il secondo Andrea Meleddu di Sorgono con “Reu de continu”, il terzo Pier Giuseppe Branca di Cheremule con “Carbuncos”. I primi tre classificati di ciascuna sezione del premio si aggiudicano rispettivamente 300, 200 e 100 euro.
Nel pomeriggio, mentre dalle 16.00 alle 19.00 in piazza Italia si tiene il laboratorio per i bambini GLE, grandi giochi in legno, una prima iniziativa a cura dell’associazione Lughenè, in piazza Barigadu arriva invece il momento più atteso della manifestazione: la gara di cucina con ricette originali a base di fregula, con la conduzione affidata ad Alex Revelli Sorini. Coordinata dallo chef del ristorante HUB di Macomer Leonardo Marongiu e dallo chef, vicepresidente regionale dell’Unione Cuochi Elia Saba, la competizione culinaria vede in gara nove chef: Fabio Vacca (ristorante “Chia Laguna”), Cristian Deriu (ristorante “Hub”, Macomer), William Pitzalis (chef del Cagliari Calcio), Juri Biscione (ristorante “Scorfano Allegro”, Golfo Aranci), Giannu Mannu (Hotel Mannu, Bosa), Mattia Pippia (ristorante Craf, Oristano), Niccolò Vellino (chef Dolci Sfizi, Macomer), Andrea Atzori (ristorante La Rinascente, Cagliari) e Giacomo Cicalò (sous chef Frades Bottega, Porto Cervo).
La giuria, composta da Dario Cappelloni (collaboratore della “Guida Essenziale ai vini d’Italia – Doctor Wine”), Paolo Zaccaria (collaboratore della guida “Gambero Rosso”), Erica Battellani (autrice di “Via dei Gourmet)”, Tommaso Fratini (executive chef “Rimessa Roscioli”, Roma), Leonardo Lucarelli (chef e scrittore), Giuseppe Carrus (collaboratore della guida “Gambero Rosso”), Luciano Tona (responsabile della didattica della scuola Internazionale di Cucina Alma), Maurizio Valeriani (collaboratore della guida Vinodabere), ha il compito di giudicare le ricette a base di “fregula” anche sotto il profilo dell’originalità e innovatività, e della capacità dei concorrenti di utilizzare prodotti “poveri”. Alle 17.00 è prevista una degustazione dei piatti in gara e, alle 20.00, verranno annunciati e premiati i vincitori.
In contemporanea, alle 18.00, all’oratorio in via San Pietro è possibile partecipare ad una degustazione guidata (al costo di 7 euro) di birre artigianali europee con Luca Pretti, ricercatore presso Porto Conte Ricerche, esperto di tecnologie birrarie. Sono quattro le birre in degustazione: la belga Rochefort 8″ (Strong Brown Ale) , le tedesche Ott Edel-Pils (Pilsner) e Schlenkerla Rauchbier Marzen (Rauchbier), l’inglese St. Peter’s Old Style Porter (Porter).
Alle 22.00 in piazza Italia la giornata si conclude sulle note di Brinca, gruppo composto da Paride Peddio all’organetto diatonico, Jonathan Della Marianna alle launeddas, Federico Di Chiara alla voce e all’armonica a bocca, Davide Pudda alla chitarra, Fabio Carta alla batteria e alle percussioni. I Brinca hanno pubblicato nel 2016 il loro primo CD omonimo, che vanta tra i featuring nomi come quelli di Beppe Dettori, Elena Ledda e Carlo Crisponi. Il loro ultimo lavoro è Balla e Brinca, un disco di ampio respiro, che presenta non solo brani in sardo ma anche, nell’ultima traccia, un classico gospel della tradizione americana: When The Saints Go Marching In.
La giornata conclusiva di “Licanias e Lichitos“, domenica 6, è nel segno delle leccornie e squisitezze del territorio. Mentre dalle 10.00 alle 20.00 è ancora possibile fare una passeggiata nel centro storico, visitando gli stand di artigiani e produttori agroalimentari, dalle 10.00, nelle stradine di Neoneli, reduci dal concerto della sera prima, sono di scena in un’esibizione itinerante due membri del gruppo Brinca, Jonathan Della Marianna alle launeddas e Federico Di Chiara all’armonica e voce. Sempre dalle 10.00 (fino alle 19.00), ancora visite guidate a cura dei bambini delle scuole alla Chiesa Parrocchiale di San Pietro, e un appuntamento che si rinnova anno dopo anno: quello con le massaie di Neoneli impegnate (fino alle 13.00) in una dimostrazione – laboratorio sulle tecnica di preparazione della fregula. Per i più piccoli due iniziative a cura dell’associazione Lughenè: alle 10.30 (e fino alle 18.00), in piazza Italia, ritornano il grandi giochi in legno, mentre nella scuola materna Virgo Fidelis, dalle 15.30 alle 17.30, si tiene il laboratorio gastronomico” La felicità in cucina”.
Diverse le degustazioni previste, al costo di 7 euro, all’oratorio in via San Pietro: quella del miele con l’esperto Luigi Manias, alle 11.00, quella dell’olio (alle 15.00 ed alle 16.00) a cura di Giandomenico Scanu, funzionario dell’agenzia regionale AGRIS, esperto olio EVO, e quella del pane (alle 15.00 e alle 16.30).
Regine della giornata sono “sa fregula istuvada e sa cassola”, piatti tipici della cucina neonelese, in degustazione nella tradizionale festa gastronomica in programma alle 13.00 in piazza Barigadu (al costo di 16 euro). Nel pomeriggio, alle 17.00, le battute finali della manifestazione: si balla “a passu ‘e tres” con esibizione dei maestri di launeddas Orlando ed Eliseo Maxia, con il Coro a Tenores Cultura Popolare di Neoneli, prestigiosa istituzione culturale neonelese che in questo 2019 raggiunge il traguardo di quarantatré anni di “storie cantate”.

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

«Per il settore del cinema in Sardegna il 2015 è stato un anno di svolta perché, anche grazie alla certezza delle risorse disponibili fino al 2018 (3 milioni), è stato possibile impostare una buona programmazione pluriennale”.

Lo ha dichiarato Marco Benoni, vice presidente della Fondazione Sardegna Film Commission, davanti alla seconda commissione (Lavoro-Cultura) presieduta dall’on. Gavino Manca (Pd) che ha avviato un ciclo di audizioni di tutti i soggetti che operano nei settori del cinema, dello spettacolo e della cultura.

Nel suo intervento, Benoni ha espresso un giudizio positivo sulla finanziaria, sottolineando fra l’altro che «la legge sul cinema sta iniziando a dare i suoi frutti» ma ha chiesto alla Regione «uno sforzo ulteriore”» in termini di risorse aggiuntive per consentire alla Fondazione di sviluppare la sua capacità di attrarre nuove produzioni cinematografiche in Sardegna, ruolo che già svolgono da tempo e con successo le diverse Film Commission regionali.

Per l’associazione Moviementu, Paolo Floris si è soffermato sulle ricadute positive dei bandi regionali «che hanno fatto respirare il settore consentendo la ripartenza di molte attività ed aprendo nuovi spazi alle diverse anime della cinematografia sarda».

Nella sua doppia veste di portavoce della associazioni che operano nello spettacolo Marco Benoni ha ricordato «la crisi di cui il settore soffre da molti anni, dovuta in parte alla congiuntura globale ed in parte ad una specificità della Sardegna che, dal 2011 ad oggi, ha registrato una riduzione delle risorse fra il 30 ed il 35%»«Il mondo dello spettacolo non è volontariato – ha aggiunto – ma un campo in cui lavorano professionisti ed imprese e circa 1000 persone; la strada maestra, dunque, è quella della continuità ed occorrono risorse maggiori per garantire al settore il minimo vitale». Proponiamo, ha concluso, «che il fondo per lo spettacolo passi dagli attuali 7.5 milioni ad almeno 10.5».

A nome di Assoartisti-Confesercenti Maria Virginia Siriu ha richiamato l’attenzione della commissione sulle realtà più piccole, lamentando che «la revisione dei criteri per l’assegnazione dei fondi introdotta dalla Regione nel 2013 ha determinato un taglio reale delle risorse di circa il 50%: siamo oltre la soglia di pericolo».

Concetta Vacca, di Assobande, ha posto l’accento sulla gravità della crisi che attraversa il mondo della cultura, affermando che «il movimento bandistico è fatto da volontari, soprattutto giovani, che fanno musica gratuitamente nei grandi e nei piccoli centri pagando i diritti Siae; ora siamo a rischio estinzione perché le risorse della Regione sono le uniche su cui possiamo contare».

Bustianu Pilosu, coordinatore dell’associazione Campos che riunisce autori, artisti e musicisti della tradizione sarda (più di 1000 secondo un primo censimento) ha messo in evidenza la peculiarità della cultura tradizionale «per certi aspetti più famosa nel mondo che in Sardegna, che finora si è dimostrata capace di vivere di niente (appena 60.000 euro) e, di fatto, è fuori dalla normativa regionale di settore; chiediamo di poter essere inseriti con una voce stabile, per la realtà che rappresentiamo e soprattutto per il grandissimo numero di appassionati».

Il presidente della commissione Gavino Manca ha ricordato nelle conclusioni che «nonostante una situazione generale di grande difficoltà, già dal 2015 la Regione ha dato segnali concreti al mondo della cultura, un settore su cui vogliamo continuare ad investire perché riteniamo che possa dare un contributo importante alla crescita della Sardegna». «Al di là del perimetro della finanziaria di quest’anno – ha proseguito – faremo un ragionamento complessivo, sia per valutare i risultati delle leggi di settore e vedere come e dove migliorarle, che per verificare alcune situazioni specifiche che, in un contesto per molti aspetti positivo, hanno fatto registrare penalizzazioni eccessive».

Ne parleremo, ha infine annunciato, subito dopo la legge di riforma del lavoro.

Subito dopo è stata la volta della Federazione della Stampa e dell’Ordine dei Giornalisti. Per la Fnsi il segretario regionale Celestino Tabasso ha affermato che, «dopo l’intervento forte della Regione che ha dato sollievo al settore televisivo in profonda crisi, restano le emergenze di nuovi media come la radiofonia ed i giornali on line ai quali occorre rivolgere molta attenzione, anche perché hanno costi di esercizio più bassi rispetto ai media tradizionali ed un grande radicamento nei territori». «In prospettiva – ha concluso – crediamo sia urgente una riforma della legge regionale sull’editoria, all’interno della quale il settore dell’informazione va separato, a nostro giudizio, da quello dell’editoria classica, ed aperto ai nuovi mezzi di comunicazione».

Il presidente dell’Ordine Francesco Birocchi si è soffermato invece sul dato occupazionale della crisi dell’informazione in Sardegna, ricordando che «più della metà del circa 500 professionisti attivi in Sardegna è precario o non ha un contratto stabile, il settore è attraversato da una crisi strutturale da cui si può iniziare ad uscire anche con il sostegno pubblico a nuovi mezzi come il web ma soprattutto assicurando una crescita nella qualità».

A nome degli Editori sardi dell’Ares (di cui fanno parte 26 case editrici sarde in cui lavorando circa 200 persone) Simonetta Castia ha lamentato il sostanziale “disimpegno della Regione”, disimpegno che a suo giudizio si è manifestato anche con un taglio significativo delle risorse assegnate in alcune occasioni molto importanti per l’editoria sarda, come la Fiera del Libro, il progetto per l’Editoria digitale, il bando per la competitività delle imprese e la promozione della cultura della Sardegna. Anche gli editori hanno sollecitato la riforma della legge sull’editoria (la n. 22/98) utilizzando i contributi della commissione mista di esperti che, hanno ancora sottolineato criticamente, «esiste da tempo ma non è mai stata convocata».

Nel rappresentare la situazione di una realtà storica della Sardegna come l’Isre (Istituto superiore regionale etnografico) il presidente Bruno Murgia ha messo l’accento sulla capacità dell’istituto di «allargare il suo campo di azione nella cultura, veicolando con nuovi mezzi espressivi il grande messaggio identitario della Sardegna». «Chiediamo risorse aggiuntive – ha detto – per fare e non per esistere, abbiamo grandi progetti e persone molto motivate a realizzarli ma per competere e far emergere la qualità delle nostre proposte anche nella cultura c’è bisogno di specialisti».

Nella Fondazione Nivola, ha osservato la presidente Giuliana Altea, «c’è molto volontariato a cominciare dal consiglio di amministrazione ma soprattutto la volontà di proporre alla Sardegna (e non solo) una programmazione aperta alle altre realtà dell’isola ed alle più importanti istituzioni culturali ma i fondi regionali ci consentono appena di coprire i costi di funzionamento». «Abbiamo bisogno di più risorse – ha concluso – perché pensiamo di poter dare col nostro lavoro una spinta alla diversificazione delle nostre attività per conquistare spazi di autonomia che ci rendano sempre meno dipendenti dal sostegno della Regione».

Come rappresentante della Coop Athena di Tempio, che dal 1998 gestisce il sistema bibliotecario della Gallura, Immacolata Sanna ha rivolto un appello alla Regione per un settore che «tutti i giorni fornisce ai cittadini servizi gratuiti di qualità ma viene considerato la Cenerentola della cultura». La Sanna ha poi espresso preoccupazione per l’impostazione della finanziaria relativa al settore, con cui i costi del sistema bibliotecario regionale vengono ripartiti fra Regione e Comuni, con questi ultimo che dovranno farsi carico del 15% delle spese. I Comuni non ce la faranno, ha sostenuto la Sanna, «e quelli più piccoli saranno costretti a chiudere le biblioteche».

Luigi Manias ha richiamato l’attenzione della commissione sulla specificità della Biblioteca gramsciana, «il fondo librario più articolato d’Italia con oltre 5.000 volumi che rappresentano un riferimento specialistico per studiosi e ricercatori». «Dal 2007 – ha ricordato – abbiamo costituito una onlus che, attraverso una rete sempre più sviluppata di collaborazioni nazionali ed internazionali, ha realizzato eventi culturali legati all’opera gramsciana; chiediamo alla Regione di poter proseguire questo percorso virtuoso».

Assente il presidente della Fondazione Garibaldi Mario Birardi, è toccato al capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta sollevare il problema della presenza della Regione nell’istituzione, nata in occasione dei 150 anni dell’unità d’Italia ed ospitata a Caprera nel forte di Abbuticci, risalente alla seconda guerra mondiale e completamente ristrutturato. E’un luogo, ha detto fra l’altro Zanchetta, «che racconta la vita e l’opera di Garibaldi al mondo e la Sardegna non può essere assente da questo formidabile veicolo di cultura».

La commissione, infine, ha ascoltato i rappresentanti delle Scuole civiche di musica, 41 strutture presenti in un territorio comprendente 100 comuni, con 12.000 alunni ed 800 docenti.

A nome delle scuole, Andrea Santucciu ha espresso apprezzamento per l’intervento aggiuntivo operato dalla Regione lo scorso anno, che ha permesso alle scuole di operare in un quadro di maggiore stabilità. «Le scuole civiche di musica – ha ricordato – sopperiscono anche alle carenze dello Stato nella pubblica istruzione, nei territori come nel rapporto con le Università». Sulla finanziaria, Santucciu ha chiesto alla Regione un ulteriore sforzo per assicurare la continuità didattica delle strutture ed un nuovo regolamento per impostare una programmazione pluriennale ed incrementare gli iscritti.