22 December, 2024
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Non tutti lo sanno, ma forse senza Alan Lomax i Beatles ed i Rolling Stones non sarebbero mai esistiti. E sarebbe andata perduta gran parte della musica blues afroamericana con tutte le sonorità che di lì a poco avrebbero fatto nascere il rock and roll. A far luce sull’infaticabile lavoro di questo etnomusicologo americano, classe 1907 con antiche origini italiane, è il docufilm “Radici” di Luigi Monardo Faccini, presentato in prima visione in Sardegna, a Villanova Monteleone, per la tappa del Sardinia Film Festival dedicata al documentario.

Quello di Luigi Monardo Faccini è un docufilm intenso, nato da un’idea di Marina Piperno e prodotto e distribuito dall’Istituto Luce-Cinecittà, che permette di imboccare un percorso tra il presente e il passato della musica popolare, attingendo da introvabili documenti d’archivio sonori e visivi.

Un po’ dello spirito del suo amato blues Lomax lo aveva trovato anche in Italia tra il 1953 e il 1954, nel suo viaggio lungo la Penisola in compagnia di Diego Carpitella, noto collaboratore dell’antropologo Ernesto De Martino. I due studiosi, insieme riuscirono a cristallizzare gli ultimi echi della tradizione popolare italiana, registrando un numero impressionante di sonorità che, di lì a poco, l’industrializzazione incombente avrebbe forse spazzato via con la sua spinta verso il progresso.

Solo un rimpianto: la Sardegna. Perché per mancanza di fondi, Lomax non riuscì a venire nell’isola.

«Avendo sentito le registrazioni di Giorgio Nataletti fatte nel 1951, lui aveva anche capito che nell’isola c’era il cuore dell’universo Mediterraneo – ha spiegato Luigi Monardo Faccini -. Probabilmente la riteneva una specie di boa sulla quale avevano fatto approdo tutti gli apporti del Medio Oriente, poi deviati verso il centro e il nord Europa. Voleva impadronirsi anche di queste radici.»

Ma se Lomax non vi riuscì, Luigi Monardo Faccini in qualche modo ha colmato questo desiderio portando in Sardegna una parte del suo documentario. Questo percorso verso la terra dei tenores ha seguito le tracce del Coro di Neoneli, il gruppo guidato da Tonino Cau, che sul palco di Villanova Monteleone, di fronte al un pubblico numeroso del festival, ha presentato alcuni dei suoi brani più rappresentativi, accompagnato dalle launeddas di Orlando ed Eliseo Mascia.

Nel documentario si riscopre uno scrigno impressionante di espressività popolari, dalla tarantella di Monte Marano ai gruppi genovesi del trallallero, fino ai canti di lavoro veneziani ed i tenores sardi.

«La mia idea di cercare le radici del rock and roll è nata da bambino proprio grazie ai dischi in vinile di Lomax, lui aveva capito che la ritmica nativa era quella dei tam tam – ha affermato il regista -. Aveva capito che anche un’espressione polifonica contrappuntistica come il trallallero genovese ha corrispettivi in alcuni canti dei pigmei africani. E aveva anche scoperto che c’è un po’ di blues in tutta la musica popolare, nei canti di lavoro o di lamento e, in qualche modo, anche nel quattro/quarti utilizzato nel ballo a sulittu o dalle launeddas.»

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La natura incontaminata che spazia dal mare alla montagna, gli importanti monumenti archeologici e la grande poesia sarda rappresentano uno straordinario patrimonio per Villanova Monteleone. La graziosa cittadina collocata sulla costa nord occidentale dell’isola, dal 2013 ha deciso di scommettere anche sul cinema per promuovere la sua immagine, divenendo in pochi anni la piccola capitale sarda del documentario.

Dal 28 al 30 giugno, nel cuore del centro storico, ritorna il Sardinia Film Festival con il Premio Villanova Monteleone al miglior documentario italiano, giunto quest’anno alla settima edizione grazie alla ferma volontà dell’Amministrazione comunale guidata da Quirico Meloni.

Ad inaugurare la tre giorni villanovese presentata da Rachele Falchi, venerdì alle 20.30, in Piazza Piero Arru sarà il Coro di Neoneli, che si esibirà accompagnato dalle launeddas di Orlando ed Eliseo Mascia.

Subito dopo, alle 21.00, un’attesissima anteprima nazionale: la speciale proiezione di “Radici”, film documentario di Luigi Monardo Faccini prodotto dall’Istituto Luce.

Nato da un’idea di Marina Piperno, il documentario racconta il viaggio compiuto in Italia negli anni Cinquanta da Alan Lomax, etnomusicologo americano di origini italiane. Questo viaggio riesce a far riscoprire un paese non ancora alterato da quelle grandi trasformazioni economiche e sociali, che lo vedranno passare dalla specificità agricola a quella industriale. Si riscoprono vitalità perdute della gente comune e identità negate. Il regista sarà presente per salutare il pubblico e rispondere alle domande.

Sabato (29 giugno) si riparte alle 18.00, a Su Palatu, con la prima parte del workshop “La figura del Location manager nel cinema” a cura di Gennaro Aquino. Il laboratorio sarà suddiviso in due giornate. La prima sarà introduttiva, per illustrare questa importante figura professionale che opera nell’ambito delle produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie. Il suo ruolo è quello di individuare le location più adatte alla narrazione di un film. Gennaro Aquino ha ricoperto il ruolo di location manager in molti film di Matteo Garrone.

Alle 21.00, si ritorna in Piazza Piero Arru per le proiezioni delle opere in concorso: “Retour au village” di Flora Pesenti; “Briganti” di Fabrizio e Bruno Urso; “La camicia di Basilio” di Filippo Biagianti; “My Tyson” di Claudio Casale; “Hoa” di Marco Zuin; “Malo tempo” di Tommaso Perfetti.

Domenica 30 giugno, la giornata finale inizia alle 18.00, a Su Palatu, con la seconda parte del workshop di Gennaro Aquino. Questa seconda giornata vedrà i partecipanti protagonisti di una vera e propria location scouting nel territorio di Villanova Monteleone.

Alle 21.00, in Piazza Piero Arru, seguono le proiezioni di “Seddas de Misa – La collina delle Sorgenti” di Camilla Cardia; “Dreaming folk” di Alessandro Stevanon; “Sirios” di Daniel Falappa; “Da Teletorre19 è tutto!” di Vito Palmieri; “Hora” di Graziana Saccente e Maria Alba. Alle 22.30, è prevista la proclamazione del vincitore.

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Quindici giorni di appuntamenti in quattro diverse località del nord Sardegna, centoventi proiezioni in lingua originale e sottotitolate, ben diciotto prime europee e tante altre nazionali, oltre duemila opere totali pervenute al concorso. E ancora ospiti d’eccezione, concerti, incontri e masterclass.

Sono i numeri della XIV edizione del Sardinia Film Festival, il premio internazionale organizzato dal Cineclub Sassari dedicato al cortometraggio, divenuto uno degli appuntamenti più attesi nell’isola per il cinema indipendente. Sono coinvolti i comuni di Sassari, Villanova Monteleone, Bosa e Alghero, per un circuito che comprende fiction, documentari, animazioni, sperimentali e videoart.

«Quest’anno si registra un forte incremento di opere dall’ampia tematica sociale che arrivano soprattutto da paesi in via di sviluppo – ha affermato il direttore artistico Carlo Dessì -. Provengono dalle zone del nord-Africa, dal Medi Oriente, dal Sudamerica e dall’Asia, e non a caso presentano spesso una particolare attenzione alla condizione della donna, ai diritti umani e al lavoro. Questa è la prima edizione senza Nando Scanu, decano e socio fondatore del Cineclub – ha proseguito Dessì – e cercheremo di rendere onore alla grande eredità che ci ha lasciato».

«Ci siamo organizzati per offrire al nostro pubblico una visione privilegiata di punti di vista diversi e restare collegati alla cose del mondo», è il commento del presidente Angelo Tantaro.

Il programma è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa all’Aeroporto Sogeaal di Alghero, alla presenza del direttore artistico Dessì, della project manager Marta Manconi, della direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission Nevina Satta, del regista Antonello Grimaldi, dei sindaci e degli amministratori dei comuni coinvolti, del garante per i diritti dei detenuti Mario Dossoni, del capo area trattamentale Ilenia Troffa e dell’attivista per le politiche di genere Maria Francesca Fantato.

Il festival sarà anticipato da un’anteprima di due giorni il 14 e 15 giugno all’Accademia Mario Sironi di Sassari, dove saranno proiettati i corti della sezione Experimental e Videoart. Si riparte con una seconda anteprima il 24, 25 e 26 giugno a Palazzo di Città, che accoglie i segmenti Vetrina Italia e Vetrina Sardegna e numerosi eventi collaterali. Tra questi i più attesi sono la tavola rotonda “Focus Donna”, che si terrà il 24 in collaborazione con l’associazione  noi “Donne 2005”, e la masterclass di sceneggiatura che si svolgerà il 25 a cura di Filippo Kalomenidis.

Per i lungometraggi sono in calendario diverse prime assolute da non perdere. Il 25 la proiezione del film “Restiamo Amici” di Antonello Grimaldi, tratto dal romanzo di Bruno Burbi “Si può essere amici per sempre”, e interpretato da Michele Riondino, Alessandro Roja e Violante Placido.

Sempre il 25 da segnalare la presentazione de “L’ultimo pizzaiolo” del giornalista Sergio Naitza, un lavoro che focalizza l’attenzione sulla chiusura delle sale cinematografiche in Sardegna.

Poi il 26, arriva perfettamente restaurata dopo un impegnativo lavoro di recupero la pellicola “Altura” di Mario Sequi, il primo film sardo girato nel dopoguerra (1949). L’opera, che ha avuto come protagonisti Massimo Girotti, Eleonora Rossi Drago e Roldano Lupi con le musiche di Ennio Porrino, è stata recuperata dal circolo Gremio dei Sardi a Roma, grazie a una ricerca di Franca Farina del Centro sperimentale di cinematografica Cineteca Nazionale, che lo ha scovato nella collezione di un privato.

La partenza ufficiale del festival sarà invece il 28 giugno a Villanova Monteleone con tre giornate di appuntamenti nella suggestiva località turistica, per il Premio al Miglior documentario italiano.

A dare il via alle manifestazioni, in qualità di special guest sarà il coro di Neoneli, attraverso una performance a tenore accompagnata dalle launeddas di Orlando ed Eliseo Mascia, che lasceranno spazio a una prima assoluta, quella del documentario “Radici” di Luigi Monardo Faccini, nato da un’idea di Marina Piperno.

Sarà appositamente allestito il palco per le proiezioni in Piazza Piero Arru, mentre gli altri eventi troveranno spazio nelle accoglienti sale di Su Palatu, dove il 29 e il 30 maggio Gennaro Aquino terrà uno workshop sulla figura del location manager nel cinema. L’assegnazione del VII Premio Villanova Monteleone avverrà il 30 giugno.

Dal 1 luglio a fare da cornice del festival per due giornate sarà la meravigliosa cittadina sul Temo, con il V “Bosa Animation Award” dedicato ai corti d’animazione provenienti da tutto il mondo. A fungere da sala di proiezione sarà in questo caso il chiostro dell’ex convento del Carmine.

Già nella serata d’avvio la Sala convegni ospiterà la prima parte del “Laboratorio di lettura e scrittura del fumetto – per bambini e ragazzi” a cura del Centro Internazionale del Fumetto diretto da Bepi Vigna, che proseguirà il giorno seguente. Tra i protagonisti del 2 luglio ci sarà anche Luca Raffaelli, che presenterà al pubblico il suo libro “Le anime disegnate”. In serata saranno proclamati i vincitori della sezione Animazione.

La tappa finale della manifestazione, dal 3 al 7 luglio si terrà nell’incantevole centro storico di Alghero, precisamente a Lo Quarter.  Le proiezioni delle fiction e dei documentari avranno come sede il piazzale del complesso architettonico, mentre gli eventi collaterali si svolgeranno nella Sala convegni Mosaico.

Attesissimo è il focus “Sardinia Animation Net”, uno spazio dedicato alla formazione e all’approfondimento sul cinema d’animazione, che favorirà l’incontro tra filmaker, animatori e produttori. Sarà ancora un appuntamento imperdibile per gli appassionati, l’unico nell’isola a dedicare al tema ben due giornate di proiezioni più due di formazione con protagonisti di fama internazionale.

Il primo momento sarà la masterclass “Breve storia del cinema d’animazione” del giornalista e scrittore Luca Raffaelli (3 luglio). Quindi spazio ai professionisti con il panel “Il cinema d’animazione dall’idea alla distribuzione” (4 luglio) tenuto da Cristian Jezdic, vicepresidente di Cartoon Italia, Pedro Citaristi, sales manager della Superights e Lucia Geraldine Scott di Red Monk Studio, che affronteranno il tema dell’industry.

Una seconda masterclass sul “Mondo della produzione in Italia” sarà (il 5 luglio) a cura di Giannandrea Pecorelli, dirigente televisivo e produttore cinematografico, già responsabile delle produzioni e coproduzioni per RCS FILM & TV, capostruttura di RAI Fiction, dirigente di Sony International, dirigente di Endemol di cui è stato anche produttore esecutivo. “Don Matteo”, “Un Medico in famiglia” e “Notte prima degli esami” sono alcun dei suoi lavori più noti.

Sia Raffaelli che Pecorellli fanno parte delle giurie d’animazione, fiction e documentari composte da esperti del settore, critici e registi. Alla cerimonia di premiazione, prevista per la serata del 7 luglio, sarà possibile accedere previa prenotazione e fino ad esaurimento posti.

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