2 November, 2024
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La sala conferenze del Centro Ricerche Sotacarbo, nella Grande Miniera di Serbariu, ha ospitato stamane un seminario di approfondimento sullo stato di avanzamento del Piano Sulcis, per delegati e dirigenti delle federazioni territoriali del Sulcis Iglesiente, organizzato dalla CISL Sulcis Iglesiente.

I lavori, dopo la proiezione di un filmato sulla nascita di Carbonia e di quella del polo industriale di Portovesme, seguita alla chiusura delle miniere, sono stati aperti dalla relazione introduttiva del commissario UST Sulcis Iglesiente, Piero Ragazzini. Tore Cherchi, ex coordinatore del Piano Sulcis, ha svolto un’ampia relazione sullo stato di avanzamento dell’importante strumento che con uno stanziamento di oltre un miliardo e 200 milioni di euro, 805 milioni dei quali di fondi pubblici, prevede una lunga serie di interventi in vari settori: dai programmi destinati  alla salvaguardia dell’area industriale metallurgica ed alla diversificazione e all’innovazione del modello di sviluppo – quelli con maggiore impatto in termini di occupazione -, alla fiscalità di vantaggio per le micro e piccole imprese; dai bandi per incentivi alle imprese agli interventi nella filiera dell’agroalimentare, dal rilancio del Parco Geominerario al progetto ARIA; dalle bonifiche delle ex aree minerarie, dell’ex Sardamag e dell’area industriale di Portovesme, alle infrastrutture di porti, approdi e viabilità, tra i quali l’intervento più rilevante è quello previsto a Sant’Antioco, al centro da alcuni anni di un acceso dibattito; e, infine, l’interconnessione dei bacini del Sulcis Iglesiente.

Tore Cherchi ha sottolineato i ritardi accumulati ma, al tempo stesso, la rilevanza degli interventi in itinere e di quelli ancora in cantiere che vanno seguiti con grande attenzione. Il coordinatore del Piano Sulcis è il presidente della Regione Christian Solinas che, contrariamente a quanto fece il suo predecessore Francesco Pigliaru con Tore Cherchi, non ha ancora affidato la delega ad un esterno.

Nel corso di un breve dibattito, sono intervenuti, tra gli altri, l’ex segretario regionale della FSM Cisl, Rino Barca, ed Antonello Pirotto, leader della RSU Eurallumina, che ha rimarcato la necessità di una forte mobilitazione a difesa della realtà industriale, indispensabile per dare un futuro al territorio. L’attenzione principale è stata dedicata alle ormai note vicende legate al processo di decarbonizzazione che prevede il phase-out entro il 2025, termine ritenuto non attuabile in Sardegna, unica regione in Italia priva del metano, per la quale il Governo non intende concedere né deroghe per il phase-out né il via libera alla realizzazione della dorsale del gas, sostenendo in alternativa la realizzazione di un cavidotto per l’approvvigionamento dalla Sicilia e di piccoli depositi di accumulo costieri.

E’ poi intervenuto Gavino Carta, segretario generale USR Sardegna, che ha rimarcato la necessità di una forte mobilitazione a difesa di ciò che resta dell’industria in Sardegna e in particolare nel Sulcis Iglesiente, con una forte sensibilizzazione, e sollecitazione alla Giunta regionale, perché faccia pressione sul Governo affinché modifichi la sua rigida posizione su phase-out e dorsale del gas, per evitare il tracollo del polo industriale e quindi dell’intero territorio.

I lavori sono stati conclusi dall’intervento di Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della CISL, che ha svolto un’ampia relazione, partendo dal Piano Sulcis, spaziando poi per le emergenze nel polo industriale, con particolare riferimento alla vertenza energetica, e ai rapporti con il nuovo Governo, sui temi della politica energetica ed industriale.

I lavori sono stati preceduti da una visita guidata al Museo del Carbone.

Alleghiamo alcune fotografie e, a breve, stralci degli interventi di Gavino Carta e Luigi Sbarra.

                                 

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Si è tenuto oggi, al Mise, l’incontro tra le confederazioni confederali CGIL, CISL e UIL ed il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, sul rinnovo degli ammortizzatori sociali anche per le aree di crisi industriale complessa. Il segretario generale aggiunto della CISL, Luigi Sbarra, questa sera ha diffuso una nota sui contenuti della riunione.

«Le posizioni espresse dalla CISL sono state di apprezzamento per la decisione di dare continuità alla cassa integrazione per cessazione, con la misura già inserita nel decreto legge “urgenze”, ma anche di preoccupazione per la ripresa economica ancora troppo debole per dare un impulso effettivo all’occupazione, con moltissime aziende che faticano ad uscire dalla crisi, mettendo a rischio siti produttivi e posti di lavoro, e l’occupazione che cresce, ma soprattutto quella a termine – scrive Luigi Sbarra -. Abbiamo quindi chiesto che, in un prossimo provvedimento di legge, siano inserite due misure di grande importanza per fronteggiare la questione dei trattamenti di cassa integrazione guadagni straordinaria che verranno a scadenza nei prossimi mesi:

• la proroga di 12 mesi della cassa integrazione guadagni straordinaria e della mobilità in deroga nelle aree di crisi complessa;

• la riformulazione della norma sulla proroga di 12 mesi della cassa integrazione guadagni straordinaria nelle aziende fuori delle aree di crisi complessa, ma con piani di risanamento complessi. Quest’ultima norma non necessita di proroga, essendo già prevista per il biennio 2018-2019, ma di una riscrittura che elimini l’attuale limite di 100 dipendenti e ricomprenda nell’ambito di applicazione anche i contratti di solidarietà al fine di offrire ampia copertura.»

«Inoltre abbiamo sollecitato con forza una misura straordinaria per le attività danneggiate dal crollo del ponte a Genova, inspiegabilmente stralciata dal decreto “urgenze”, che consenta di fruire della cassa integrazione in deroga per favorire la ripresa delle attività, e che introduca misure di semplificazione degli adempimenti e proroghe delle scadenze per la presentazione delle domande – aggiunge Luigi Sbarra -. La CISL ha anche sottolineato la centralità di una strategia efficace sui servizi pubblici per l’impiego, non più rinviabile, con forti investimenti in risorse umane e finanziarie per far decollare finalmente le politiche attive e l’assegno di ricollocazione. Infine, abbiamo parlato del decreto dignità, sul quale non solo sono necessarie verifiche di tipo interpretativo ed un ruolo maggiore della contrattazione collettiva, ma è anche importante colmare la gravissima lacuna relativa agli incentivi al lavoro stabile: l’incentivo ai contratti a tempo indeterminato va portato al 100% per incoraggiare effettivamente la stabilità del lavoro.»

Luigi Sbarra rimarca che «il ministro Luigi Di Maio ha dato disponibilità a riconoscere le proroghe per gli ammortizzatori sociali in scadenza, con emendamenti al decreto urgenze o al decreto fiscale, per poi eventualmente aumentare i finanziamenti con la legge di bilancio; a valutare il riconoscimento della cassa integrazione in deroga per la città di Genova nel provvedimento di conversione in legge del decreto “urgenze”, ad aprire un confronto con il sindacato sulle politiche attive e, sollecitato dalla CISL, ha chiarito che il reddito di cittadinanza non andrà a sostituire l’assetto degli ammortizzatori sociali».

Il confronto proseguirà in sede tecnica, dove saranno affrontati gli elementi qualificanti delle organizzazioni sindacali confederali.