Si acuisce lo scontro interno al PD di Carbonia: Poggi, Cicilloni e Cuccu hanno votato NO al Bilancio.
Si acuisce lo scontro interno al Partito Democratico di Carbonia. Tre consiglieri, Luisa Poggi, ex assessore del Turismo della Giunta Cherchi, Francesco Cicilloni e Ignazio Cuccu, presidente del Consiglio comunale, hanno votato NO al Bilancio di previsione 2015, approvato lunedì dal Consiglio comunale con 22 voti favorevoli.
I tre consiglieri, molto critici in seno alla maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Casti ormai da diversi mesi, hanno scelto di rendere note le ragioni del dissenso, con la pubblicazione e distribuzione di un volantino e di una locandina.
«E’ vero che, a fronte di tagli dello Stato e della Regione per circa un milione e mezzo di euro, in questo bilancio vi sarà una riduzione del 10% del costo del servizio mensa (circa 40 centesimi a pasto in meno) e diminuirà del 10% la retta dell’asilo nido. Stando solo a questi dati, naturalmente, si sarebbe dovuto votare Sì – sostengono Poggi, Cicilloni e Cuccu -. Si pubblicizza pure un ribasso della TARI con il doveroso potenziamento del servizio ecocentro, dimenticandosi però di dire che, insieme al ribasso del 10-15%, vi sarà un dimezzamento di alcuni servizi, quali la raccolta di carta-cartone, plastica, vetro, alluminio e, soprattutto, ancora una volta si disconosce il diritto del cittadino a compartecipare agli utili derivanti dalla vendita dei rifiuti differenziati. Vi sarà pure una differenziazione del servizio, con l’istituzione delle isole ecologiche (cioè si potrà gettare i rifiuti quando si vuole, anche tutti i giorni) solo per 362 utenze a fronte di circa 13.000 utenze (cioè famiglie). Ma ci sono altri dati fondamentali che non solo non si pubblicizzano, ma addirittura vengono oscurati. In questo Bilancio si prevede (senza avere alcuna certezza) di recuperare € 2.700.000 di IMU evasa negli anni 2012-2013-2014.»
«Naturalmente è assolutamente giusti operare per recuperare l’evasione fiscale, ma si pongono alcune domande – aggiungono i tre consiglieri del PD -:
• ma davvero a Carbonia si è evasa l’IMU per € 2.700.000? … e se sì: si tratta di evasione o di impossibilità al pagamento data la terribile crisi economica?
• ma davvero siamo sicuri – senza che, al momento, esista neanche un progetto esecutivo, di poter recuperare in pochi mesi quello che non si è fatto in quattro anni? Anche per l’ICI è previsto un recupero di € 500.000 per l’anno 2011. Se oggi si è così certi del recupero di queste somme, perché non si è provveduto al recupero di anno in anno, anziché aumentare l’addizionale IRPEF come avvenuto in passato?
E’ noto che il Bilancio prevede le stesse cifre in Entrata e in Uscita, ciò significa che il 74% di € 2.700.000 (l’altro 36% va ad incrementare il Fondo Svalutazione Crediti) in Entrata vanno a coprire delle spese, quali? Se non si riuscirà a recuperare queste cifre in entrata, come si farà fronte alle spese? Si prevede oggi di restituire parte della TASI del 2014, ma non si dice che è già previsto un aumento della tariffa, che passerà dall’attuale 1,5 per mille al 3,50 nel 2016 e al 4,50 per mille nel 2017. Perché questo non si dice? C’è stata chiusura totale rispetto a richieste anche minime, ma simbolicamente importanti (vedi Centro Giovani e borse per supporto allo studio per i “figli della crisi”).»
«Infine – sottolineano Poggi, Cicilloni e Cuccu -, perché non si vuole rispondere a due semplici domande sul servizio raccolta rifiuti appena trascorso e che è costato tanti soldi ai cittadini:
1 – Perché, nonostante l’obbligo contrattuale di usare tutti mezzi nuovi di fabbrica (del resto ben remunerati anche per gli oneri di ammortamento) si sono usati a lungo, e ancora oggi se ne vedono, mezzi vecchissimi, presumibilmente non soggetti a oneri di ammortamento? E come sono stati pagati questi mezzi vecchi?
2 – Perché i mezzi in uso a Carbonia (e pagati dai nostri cittadini) possono essere usati anche in altri Comuni? Non è che i cittadini di Carbonia pagano anche un po’ del servizio svolto negli altri Comuni? Semplici domande alle quali non si è voluto rispondere, se non con la derisione e gli insulti. Per questi motivi abbiamo votato NO, non si possono avallare scelte improbabili derivanti da dati aleatori e davvero poco credibili per la nostra città.»