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L’aula magna della facoltà di Medicina – Cittadella universitaria, Monserrato – ha ospitato nei giorni scorsi Sara Gerini. L’evento, curato dal presidente del corso di laurea in Scienze motorie e sportive, Andrea Loviselli, con interventi dei docenti-pedagogisti, Manola Bacchis e Massimiliano Zonza, sui temi “Lo sport è vita” e “Specialità nello sport”. L’incontro ha coniugato una straordinaria storia umana e sportiva con le attenzioni e la formazione degli studenti dell’ateneo di Cagliari.
“Campionessa nello sport e nella vita” è stata la cornice dell’incontro. Sara Gerini è sorda oralista dalla nascita. Il suo appello a favore dell’abbattimento delle barriere ha avuto venti milioni di clic. Unica sarda a vestire la maglia della nazionale di pallavolo, gioca un mondiale, vince l’argento agli Europei in Turchia nel 2011, approda al beach volley e viene eletta, tra udenti e non udenti, miglior giocatrice sarda. Miete successi anche nel beach tennis, disciplina di cui è istruttrice. Originaria di Carbonia, 37 anni, Sara ha parlato il 3 marzo scorso, Giornata dell’udito, nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera dei deputati. A seguire, è stata madrina al Ferrara film festival: il primo completamente accessibile ai sordi. Per gli studenti un racconto affascinante ed istruttivo. Elementi chiave di una donna forte, dentro e fuori, semplicità e tenacia. La famiglia quale pilastro fondamentale, la scuola indispensabile per un percorso di ricerca dell’equilibrio psicofisico e sociale. «Lo sport è parte della mia vita. Un episodio? Ricordo un cartone animato degli anni ’80. Si chiamava “Schira e Milo campioni della pallavolo”».
All’incontro coordinato dal professor Loviselli, oltre ai docenti, ha preso parte anche la madre di Sara: tenace quanto la figlia nell’educarla e nell’insegnarle il linguaggio parlato con metodi logopedici. «Un risultato eccellente. Sara sfida se stessa e gli altri per il raggiungimento di vittorie con valori puri, compete con fair play, cerca soluzioni ed alternative. Vanno promosse e sostenute le potenzialità e i valori dell’individuo, senza negare i limiti ma mettendo in evidenza le capacità che ognuno possiede» è il messaggio rilanciato dagli specialisti.
Con la pallavolo, gioco di squadra vincente, quale riferimento gli studenti hanno assistito rapiti alla lezione di Sara Gerini. Il mantra? “Se devo sbagliare e perdere devo farlo in piedi”. E non solo. «Quando lo sport annulla le barriere, fa vincere il dolore e ti insegna a vivere» ha rilanciato la campionessa. Dalla platea interesse, partecipazione e condivisione. Più tanti selfie con Sara. In breve, una mattinata costruttiva e utile: «Per il futuro lavorativo, magari da allenatori, gli allievi del nostro corso triennale hanno constatato che – spiega Andrea Loviselli – uno dei primi gradini, nello sport e nella vita, riguarda la comprensione e la rilevanza dell’umanizzazione».