24 November, 2024
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In attesa dell’inaugurazione di giovedì, San Gavino si prepara al Festival Letterario del Monreale con un’anteprima curata dall’associazione Materialia. Si comincerà alle 18.45 con la tavola rotonda “Identità e futuro: il valore dei beni culturali nella società moderna”. Interverranno Arianna Murru (conservatrice dei beni architettonici e ambientali), Efisio Carbone (funzionario del settore musei dell’ISRE), Roberto Ibba (storico dell’Università di Cagliari), Giancarlo Spanu (esperto di comunicazione e marketing), Giorgio Pia (professore associato di Scienza e tecnologia dei materiali all’Università di Cagliari). Coordinano Emanuela Cruccu e Marta Cappai.

Alle 19.30, il collettivo Elias Mandreu parlerà della sua opera “Mantene s’odiu” (Piemme) con Daniele Mocci.

Elias Mandreu. È il nome di un collettivo composto da Andrea e Mauro Pusceddu e da Eugenio Annicchiarico. Ha pubblicato i romanzi “Nero riflesso”, “Dopotutto” e partecipato alle antologie 2Giallo Sardo” e “Giallo sardo 2”, curate da Francesco Abate e edite da Piemme.

Il libro. Il maresciallo Mirko Stankovic è stato sbattuto in un paesino sperduto tra i monti della Barbagia e il mare dove non accade mai niente. Non ha mai amato le regole e per questo, dopo l’ennesimo sgarro, è scattato il trasferimento punitivo. Quando entra nel suo nuovo ufficio di Santa Lucia, che assomiglia più allo scantinato di una pizzeria che a un luogo istituzionale, inizia a pensare che con la vita d’azione potrebbe aver chiuso per sempre. A smentirlo, però, ci pensa il rinvenimento, pochi giorni dopo il suo arrivo, del cadavere di una donna all’interno di una grotta naturale per metà sommersa dall’acqua. La vittima, Marcella Ferrante, era figlia di un noto imprenditore locale, Manuel Ferrante, proprietario dei club più esclusivi della Costa Smeralda. I primi rilievi fanno pensare a un omicidio di stampo malavitoso, ma Stankovic, appellandosi al suo fiuto investigativo, si convince che si tratti di una falsa pista. Un rapimento risalente a quasi cinquant’anni prima e un riscatto sparito nel nulla lo porteranno a scoprire per l’ennesima volta che nessun caso può essere archiviato con leggerezza.

L’ultimo incontro della serata sarà alle 20.30 con Emanuele Aldrovandi e il suo romanzo “Il nostro grande niente” (Einaudi). Con l’autore dialogherà Giorgio Pia.

Emanuele Aldrovandi (Reggio Emilia, 1985) è autore e regista per teatro e cinema. “Il nostro grande niente” è il suo primo romanzo.

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Il 5 settembre 2019, a Seneghe, prende il via la XV edizione del Cabudanne de sos poetas.

Oltre sessanta gli ospiti in arrivo: Ida Travi, Alba Donati, Mariagiorgia Ulbar, Rachel Falchi, Franc Ducros, Serge Pey, Valerio Magrelli, Claudio Pozzani, Nanni Falconi, Anna Cristina Serra, Azzurra d’Agostino, Pinar Selek, Lea Nocera, Antonia Arslan, Siobhan Nash-Marshall, Chiara Mulas, Michael Raji, Antonella Puddu Gaviano, Giangavino Costeri, Gisele Pierra, Nicola Melis, Giovanni Salis, Manuela Ennas, il Teatro delle Albe, Alessandro Renda, Marcello Anselmo e Pietro Marcello di Rai Radio3 Zazà, Nicola Muscas, Marco Menon, Raimondo Cubeddu, Marco Santagata, Sebastiano Pilosu, Davide Melis, Machina Amniotica, Andrea Melis, Raul Moretti, il musicista italo-algerino (tuareg) Faris Amine, Antonio Cubadda e Marcello Marras, Fabio Pillonca, Pier Sandro Pillonca, Tonino Oppes, Bachisio Bandinu, Andrea Tramonte, Carlo Gianbarrese, Giulio Piscitelli, Paola Atzeni, Antonio Bove, i rapper Joz, Ale Zin ed Alessio Mura (Balentia) e tanti altri.

Gli itinerari poetici come dei viaggi nella letteratura e nelle storie altre, raccontate in versi, rappresentano un cardine dell’esperienza letteraria stessa, che ha costruito una ricca tradizione nella poesia come nella narrativa. Viaggiare serve a conoscere, a conoscersi, a liberarsi da vecchi pregiudizi, a mettersi in discussione. Attraverso il viaggio ritroviamo il più profondo senso di appartenenza all’umanità. In che modo e in quali mondi ci può far viaggiare la poesia? In quali ambiti di racconto viaggio e poesia si incontrano? “Viaggi. Itinerari di versi” è il tema centrale della quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas, il festival di poesia, letteratura e arte curata dall’Associazione Perda Sonadora che vedrà dal 5 all’8 settembre quattro giorni di incontri con la poesia sarda, italiana e internazionale, laboratori, mostre, teatro, concerti, attività culturali e laboratoriali, e un programma molto nutrito con oltre sessanta ospiti tra gli scorci più antichi e affascinanti di Seneghe, gioiello in basalto del Montiferru. Prentza de Murone, Campo della Quercia, Putzu Arru, Piazza dei balli, Bar Su Recreu, Casa Addis e Domo de sa poesia, i luoghi centrali del paese deputati all’incontro, allo scambio e all’ascolto, ospiteranno anche quest’anno i momenti più intensi con i versi letti da alcuni dei poeti contemporanei tra i più amati, ma anche artisti, attori, musicisti, registi, studiosi e intellettuali provenienti dalla Sardegna, dall’Italia, dalla Francia, dalla Turchia, Armenia, USA, Algeria, che porteranno le proprie opere e testimonianze al pubblico del festival e alla comunità seneghese nell’incantevole borgo, tra poesia, musica, arte, mostra fotografica, cinema, installazioni, colori, sapori, tradizioni e occasioni di degustazione con i migliori prodotti tipici locali.

Tra le novità il ritorno del Teatro delle Albe di Ravenna, sodalizio con il festival dei poeti inaugurato dodici anni fa attraverso la collaborazione con Roberto Magnani, stavolta con l’attore e regista Alessandro Renda che oltre alla conduzione insieme a Giuseppina Pintus e Mariano Mastinu dell’esito de “La non-scuola del Teatro delle Albe” in apertura del festival (giovedì 5, alle 18.00, al Campo della Quercia), il laboratorio con i giovanissimi interpreti seneghesi, porterà in scena venerdì 6 settembre, alle 21.30, il monologo scritto da Marco Martinelli “Rumore di acque” con le musiche di Guy Klucevsek.

In attesa della quindicesima edizione del Cabudanne de sos poetas come di consueto partono gli appuntamenti con le anteprime: il 25 agosto a Seneghe, nella località Perda Sonadora alle 18.00 “Imaginary Soundscape”, concerto per computer, tromba e voci di e con Francesco Medda Arrogalla e Francesco Bachis. Con la partecipazione de su Contrattu Seneghesu. Il 30 agosto al Campeggio Nurapolis di Narbolia, si terrà alle 19.00 la presentazione del libro “Harraga. In viaggio bruciando le frontiere”, di Giulio Piscitelli (le cui foto saranno esposte a Casa Addis). Dialoga con l’autore Luca Manunza. Il 31 agosto a Seneghe, alle 21.30, protagonista sarà l’arte dell’improvvisazione poetica in una gara a tema. I poeti estemporanei Salvatore Ladu e Celestino Mureddu si sfideranno a suon di versi in una gara poetica, accompagnati da Su Cuntrattu de Vincenzo Uda.  Il 1° settembre ancora a Seneghe, Casa Addis, presentazione della rivista di poesia S’Ischiglia, con Mario Cubeddu, Gavino Mameli, Duilio Caocci, Antonio Canalis, Luciana Onnis. Letture di Stefano Raccis, in collaborazione con la Fondazione Faustino Onnis. Il 4 settembre, alle 18.30, l’appuntamento con l’anteprima ufficiale che darà il via il giorno a dopo al festival dei poeti è ancora a Prentza de Murone (Seneghe), con “Poesie dagli Alberi: installazione audio sul “Festival dei poeti di Castel Porziano del 1979”, a cura di Nino Iorfino, sperimentatore multimediale, e Lidia Riviello di Rai Radio 3. Col progetto “Alberi Poeti”, Nino Iorfino innesta voci poetiche fra gli alberi di giardini e festival. Le registrazioni scelte per l’installazione di Alberi-Poeti nel giardino di Sa Prentza, furono realizzate da Radio Alice il 30 giugno 1979 sulla spiaggia di Roma, dove, nell’ultima giornata del festival internazionale dei poeti di Castel Porziano si alternarono senza sosta i più noti poeti della Beat Generation.

 

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La II commissione del Consiglio regionale ha concluso il ciclo di audizioni sul testo unificato in materia di lingua sarda (proposte di legge nn. 6, 167 e 228) e non è escluso che già dalla prossima settimana proceda con la discussione generale e l’esame degli articoli. «L’obiettivo – ha detto il presidente della commissione Cultura, Gavino Manca – resta quello di approvare una proposta condivisa prima della pausa estiva, così da consentirne la discussione in Aula a partire da settembre».

Questa mattina la commissione ha ascoltato l’operatore culturale Ivo Murgia; il presidente della società cooperativa “l’altra cultura”, Antonio Garau; il direttore editoriale del periodico on line in lingua sarda “Boxis”, Manuela Ennas; il direttore di “Eja tv”, Tore Cubeddu; il docente dell’Università di Sassari, Dino Manca; il direttore di Rai Regione, Giovanni Maria Dettori; il consigliere di amministrazione della Rai, Franco Siddi ed il direttore della comunicazione della Regione sarda, Michela Melis.

Ivo Murgia e Antonio Garau hanno svolto considerazioni con riferimento alle parti del provvedimento che trattano, principalmente, gli sportelli linguistici, l’agenzia per la lingua ed anche le cosiddette arti proprie ed entrambi hanno dichiarato una sostanziale condivisione per i contenuti presenti nel testo unificato.  Il presidente della coop “Altra cultura”, per ciò che attiene l’insegnamento nelle scuole, ha inoltre rimarcato il favore per la limba sarda comuna («ma è chiaro che campidanese e logudorese continueranno ad esistere»).

Manuela Ennas e Tore Cubeddu hanno invece incentrato i rispettivi interventi sugli aspetti legati alla comunicazione (articolo 19, informazione e editoria) auspicando maggiori opportunità per le aziende portatrici di innovazione ed interventi mirati per incentivare la comunicazione in limba dei grandi eventi patrocinati dalla Regione ed in generale dagli enti pubblici.

Il professore associato dell’Ateneo turritano, Dino Manca, nel corso del suo articolato intervento ha invece confermato contrarietà per l’utilizzo della limba comuna ma ha salutato con favore la proposta di legge ribadendo “la centralità della scuola” per la valorizzazione e la tutela delle lingue della Sardegna. Il rappresentante dell’Università ha quindi evidenziato l’assenza di un linguista e di un esperto in letteratura e poesia nell’istituendo comitato tecnico scientifico (art. 15) ed ha sollecitato una misura immediata per il “controllo” del materiale didattico in lingua sarda («in via transitoria si potrebbero istituire apposite commissioni nelle università di Cagliari e Sassari che valutino testi e altri materiali didattici») nonché la previsione in legge di un congruo numero di assegni di ricerca finanziati dalla Regione.

Il consigliere di amministrazione della Rai, Franco Siddi, ha insistito sulle questioni attinenti l’inserimento del sardo nella convenzione nazionale, siglata di recente tra  la Rai e lo Stato («è la prima volta che accade ed è un fatto di rilevanza storica per la valorizzazione e la promozione della lingua») a cui seguirà, presumibilmente entro la fine dell’anno in corso, la firma del contratto di servizio nel quale sono indicate le risorse e le azioni. «È opportuno – ha dichiarato Franco Siddi – che la Regione si attivi per aprire il negoziato con il Governo,  perché siano garantite, nel contratto di servizio, le risorse per sostenere e finanziare la lingua sarda nelle produzioni Rai». Il consigliere di amministrazione Rai ha quindi illustrato le opportunità che ne deriverebbero alla Sardegna non solo sotto il profilo culturale e identitario ma, soprattutto, sotto l’aspetto economico ed occupazionale, ad incominciare dal recupero dell’autonomia della sede Rai della Sardegna e per la possibilità di richiedere la “riserva” nelle assunzioni per i giornalisti sardofoni.

La direttrice della comunicazione della Regione sarda, Michela Melis, ha esplicitato ai commissari le “conseguenze” che l’approvazione della legge produrrebbe sul sistema regione  in relazione alle attività dell’Urp, della pubblicità istituzionale, della cosiddetta comunicazione diffusa e della formazione del personale dell’amministrazione. La dottoressa Melis ha quindi evidenziato la necessità di una congrua dotazione finanziaria per sostenere e attuare le misure previste nel testo unificato.

Sul tema delle risorse e sulla opportunità di un testo organico è intervenuto, tra gli altri, il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini, che ha auspicato «la fine dei meccanismi che hanno portato, nel corso degli anni, ad una spesa disorganica nelle attività di promozione della lingua e della cultura sarda» per realizzare una programmazione “seria” delle risorse e delle azioni «per affermare una efficace politica linguistica in Sardegna».    

 

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Sabato 11 marzo, dalle ore 10.00 alle ore 13.00, si svolgerà nell’Aula Magna Capitini della Facoltà di Magistero la Conferenza dal titolo “Tecnologia e disuguaglianze di genere”, organizzata dal movimento Rosadigitale e dai suoi referenti per la Sardegna Patrizia Lampis e Marco Frau.

Rosadigitale è un movimento nazionale, fondato proprio a Cagliari nel novembre 2015, che si occupa di Pari opportunità in ambito tecnologico e si prefigge l’obiettivo di abbattere la disuguaglianza di genere. “The conquest is information”, ovvero “la conquista è informazione”, è il motto del movimento che ne interpreta completamente lo spirito e il compito di avvicinare il mondo femminile a quegli ambiti, quali scienza, tecnologia e informatica, che per stereotipo sono ritenuti da sempre maschili.

La conferenza, con il patrocinio del comune di Cagliari, è inserita nel ciclo di eventi della settimana del RosaDigitale (4-12 Marzo 2017) e vedrà coinvolti diversi esperti del settore che racconteranno la loro esperienza in  materia e stimoleranno un dibattito costruttivo con gli studenti dell’Ateneo.

Interverranno la presidente e fondatrice di Rosadigitale Sara Broi, la referente internazionale di Rosadigitale Liliana de los Rios, la vicepresidente della Commissione Pari opportunità della Regione Sardegna Barbara Congiu, il presidente del corso di laurea in Scienze della comunicazione Elisabetta Gola, la docente di Informatica nel Dipartimento di Matematica dell’Università di Cagliari Nicoletta Dessì, il docente di grafica all’Accademia d’Arte Santa Caterina Stefano Obino, l’ingegnere elettronico Romina Lobina, la giornalista e attivista digitale Manuela Vacca, la docente di Psicologia sociale, del lavoro e delle organizzazioni Cristina Cabras. Saranno presenti anche gli altri collaboratori dello staff di RosaDigitale Manuela Ennas, Matteo Sesselego e Matteo Enna.

I petali rosa che identificano gli eventi organizzati dal movimento non vogliono significare un’affermazione di diversità fra uomo e donna, ma semmai rimarcare la necessità delle donne di inserirsi in contesti nei quali ancora faticano ad essere presenti e ad avere un giusto riconoscimento, con azioni concrete che mirino al superamento del gender gap e conducano i giovani e la società futura ad una parità sotto ogni aspetto.