24 November, 2024
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Primo comandamento dettato dal Coronavirus è: ti devi ri-convertire! Non importa che tu sia una barista o un design, il proprietario di una grande o piccola azienda, un barbiere o uno stilista: il virus impone che ci adattiamo tutti alle regole di questa nuova vita.

E così è successo anche all’artista e designer Mara Damiani e all’imprenditore Giovanni Pasella che avevano in mente un interessante progetto di collaborazione per la creazione di tessuti con stampe personalizzate per la creazione di complementi di arredo casa, textile design di pregio artistico.

Le mascherine artistiche. «E’ arrivato il virus e con lui l’ordine di chiudere tuttoha raccontato Giovanni Pasella a questo punto anche il progetto con Mara Damiani doveva interrompersi. Come tutto il resto. Abbiamo continuato a sentirci e abbiamo pensato però che anche noi avremmo potuto “riconvertire” le nostre professionalità alle esigenze del momento, e così nasce l’idea delle mascherine artistiche e della beneficenza.»

I tessuti e la manodopera sono stati forniti dalla azienda Pasella, che ha tanti punti vendita di artigianato artistico nell’isola. Mentre la parte artistica e i disegni sono quelli riconoscibilissimi della tradizione sarda di Mara Damiani.

«Abbiamo pensato di creare un oggetto utile in questo momento storico: utile e piacevole – ha detto Mara Damiani Utile perché le mascherine sono un bene di prima necessità e prezioso, anche complicato da reperire per l’uso di massa che ci si è trovati a farne. Ancora più utile è dunque realizzarle in tessuto in modo tale che siano lavabili e riutilizzabili. E poi belle, perché hanno una stampa che richiama l’arte e soprattutto la nostra tradizione, e ancor più belle quando si sa che acquistandole si fa anche un gesto di solidarietà e beneficenza.»

La certificazione. Per la realizzazione sono state fornite all’azienda tutte le indicazioni dal ministero della Sanità e della Salute e sono certificate. Le mascherine sono confezionate e tutte hanno le istruzioni per l’uso, il lavaggio e il metodo di stiratura.

La vendita e baneficenza. La vendita delle mascherine Pasella-Damiani non è fine a se stessa, l’imprenditore e la designer, infatti, hanno voluto che una parte del ricavato venga devoluto alla Caritas di Cagliari.

E’ possibile acquistare on line le mascherine nel sito dell’azienda Pasella, all’indirizzo http://www.artigianatopasella.com nella sezione negozio online alla voce “mascherine lavabili” e all’immagine mascherine d’autore di Mara Damiani.

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Tre Aziende, tre artigiani sardi, e tre elementi. Legno, tessuto e l’arte del design si uniscono, anzi si intrecciano in una commistione che dà vita a vere e proprie opere d’arte, artigianato, design e arredamento per la casa di eccellenza. Ed è proprio intrecciandosi che questi elementi danno vita a un nuovo modo di lavorare e presentare l’artigianato artistico di eccellenza sul mercato isolano, nazionale e internazionale. Tradizione e innovazione, e ancora professionalità che si mettono insieme ed elementi diversi che si amalgamano tra loro, per dare risposte a un mercato dell’artigianato che è sempre più esigente e competitivo.

– Il legno incontra il tessuto. E’ il nome dell’iniziativa e dell’evento pensato dai Fratelli Rosella, Giorgio ed Andrea Cau, della Falegnameria Cau di Collinas, che con la materia del legno hanno evidentemente molta confidenza. La collaborazione con la designer Mara Damiani e gli artigiani Bianca Damiani e Furio Carturan di Filatex Ricami (Decimomannu) è stata fondamentale per la buona riuscita dell’idea.

L’appuntamento è per l’8 febbraio a Collinas nello Show-Wood della falegnameria Cau, dalle ore 17.00 alle 20.00 a Collinas. «Abbiamo voluto unire il Legno al Tessuto – ha spiegato Rosella Cau – in una nuova linea di porte interne e complementi d’arredo su misura e uniche nel loro genere. La linea “Contrast” della designer Mara Damiani, realizzata in collaborazione con gli artigiani di Filatex Ricami, si è evoluta ancora ed è stata declinata per arredare in maniera artistica e con gusto appartamenti o locali».

Le linee pulite e semplici del legno creano un armonico-contrasto con i colori del tessuto.
I disegni sono ispirati alla Sardegna con riferimenti alle icone e ai cromatismi che affondano le radici in tempi antichi, con un linguaggio moderno che porta in se un forte senso identitario all’isola, il tutto rivisitato in chiave moderna, nello stile di Mara Damiani.

«Ci apriamo alle esigenze e tendenze del mercato artigianale e artistico, che vede uno stravolgimento continuo grazie anche alle nuove tecnologie delle quali può avvalersi – ha proseguito Rosella Cau – quindi tutto il nostro lavoro vuole e deve essere un richiamo alla nostra terra, ma gli elementi scelti, come il legno e i filati, si devono necessariamente muovere nel segno della modernità e qualità che i tempi richiedono. Solo così l’artigianato di eccellenza sardo può essere un prodotto ricercato e ambito a livello internazionale, ne siamo convinti.»

Un nuovo modo di lavorare e di pensare l’artigianato, dunque, e di presentarsi al mercato con nuove idee, attraverso le contaminazioni. «Le porte vengono ricoperte di tessuto, i quadri possono essere filati con richiami alla Sardegna più atavica. Abbiamo già sperimentato la contaminazione con il metallo, legno e metallo insieme, e abbiamo realizzato delle vere e proprie opere d’arte. L’idea è piaciuta molto – ha concluso Rosella Cau – e per questo abbiamo pensato di andare avanti e lavorare con il design e i filati.»

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“Manlio Brigaglia”, l’inedito filmato di Peter Marcias, in chiusura della mostra del libro “Qui c’è aria di Cultura”, a Tempio Pausania, è stato come un tuffo al cuore. È stato come incontrare per un’ultima volta ancora questo personaggio di straordinaria cultura che per la sua capacità comunicativa era riuscito a farsi apprezzare ed amare da intere generazioni.

E lo stesso Peter Marcias, classe 1977, in apertura della serata alla Casa del fanciullo, ha raccontato al pubblico le curiosità e i retroscena del suo rapporto con questo grande intellettuale, prima, durante e dopo la realizzazione del docufilm “Uno sguardo alla terra”,  alla riscoperta del capolavoro di Fiorenzo Serra di cui Manlio Brigaglia era stato il protagonista nella stesura dei testi. La video-testimonianza, estrapolata da un elaborato di almeno tre ore, rappresenta una delle ultime interviste, forse l’ultima rilasciata dal “professore” prima della scomparsa, ed è ricavata dal contenuto extra del documentario distribuito da Istituto Luce Cinecittà, ancora in fase di produzione.

Dopo tre giornate intense tra presentazioni, eventi, concerti e spettacoli con al centro l’editoria e le produzioni librarie dell’isola, la manifestazione organizzata dall’AES di concerto con l’amministrazione comunale tempiese e la collaborazione della libreria Bardamù, si è conclusa con il reading letterario a cura del Circolo Culturale Aristeo, dedicato a un’altra icona della cultura sarda, Enrico Costa, e al suo romanzo “Il muto di Gallura”, che più di tutti è ispirato al nord-est dell’isola. Il sipario sull’intera manifestazione è calato sulle ruvide narrazioni dell’attore Daniele Monachella, dalle quali sono scaturite le suggestioni della tremenda faida che dal 1850 al 1856 aveva sconvolto il territorio di Aggius.

Spigliato e brillante, un entusiasta Matteo Porru è stato invece il grande protagonista degli incontri con gli autori allo Spazio Faber, dove nel rispondere alle domande del giornalista Salvatore Taras ha raccontato la sua esperienza di fresco vincitore, a Venezia, del prestigioso Premio Campiello Junior. «È stato come diventare ciò che avevo sempre sognato di essere -ha dichiarato il giovane scrittore cagliaritano –. Ai giovani autori consiglierei tanta pazienza, non correre mai, anche se nel mio caso sembrerebbe un paradosso. È stata sicuramente una cosa che ti cambia la vita. Senza alcuna presunzione, cambia il modo di sentirti autore».

Tra storia e letteratura il romanzo “Eva Canta” di Maria Tiziana Putzolu, edito da Aipsa e presentato dall’autrice assieme ad Anna Maria Baldussi, è stato occasione per rievocare un momento difficile e controverso della storia italiana, quello coloniale. Tratto dalla storia vera di una famiglia di imprenditori ferraresi, il narrato si snoda su più spazi temporali, permettendo al lettore di calarsi in contesti che spaziano dall’avvento fascista sino alla fuga verso una Tripoli in cantiere. E quindi nel dopoguerra, in una Sardegna impoverita e proiettata verso le speranze del piano di rinascita.

Di assoluta originalità il volume “Carrasegare Design” realizzato da Mara Damiani per Arkadia Editore. Dopo aver riscoperto in Sardegna tanti spunti di ispirazione per il suo lavoro, rapita da Nivola e affascinata dalle opere di Tavolara, l’autrice ha fatto tesoro della lunga esperienza nel mondo della grafica e del design (che gli ha permesso di lavorare per la Disney), traducendo la sua folgorazione per i carnevali e le maschere della tradizione in un linguaggio costituito da elementi grafici essenziali ma dal forte impatto emozionale.

Dalla mostra del libro non poteva essere trascurato Fabrizio De Andrè, personaggio amato come pochi altri dai cittadini di Tempio Pausania. Alla libreria Bardamù, dopo l’inaugurazione della mostra artistica “Il mondo illustrato di Simone Sanna”, Giuseppe Pulina ha presentato il libro “Fratello senza peccato”, edito da Paolo Sorba, in compagnia dell’autrice Brunella Lottero e del protagonista Filippo Mariotti.

Una presentazione resa ancora più accattivante dalle interpretazioni canore dell’artista Daniela Pes. È la storia di un’amicizia divenuta fraterna tra il fattore dell’Agnata ed il padrone di casa, in cui sono rivelati i momenti della vita quotidiana nella tenuta, il rapporto con l’isola e con la Liguria, quello con i media, il dramma e i retroscena del sequestro fino agli aspetti più semplici della vita e le fragilità che forse sono state anche il motore ispirativo delle sue più indimenticabili canzoni.

Nel tracciare un primo bilancio dell’evento, la presidente AES Simonetta Castia ha evidenziato la mostra del libro di Tempio Pausania abbia centrato l’obiettivo di creare un dialogo tra la comunità gallurese e il mondo dell’editoria libraria sarda, suscitando interesse e curiosità: «Nondimeno ha permesso di fare emergere le criticità del settore – come evidenziato nel dibattito tra editori e librai – nella consapevolezza che sia opportuno presentare delle modifiche per una vera attualizzazione della legge regionale sull’editoria».