22 November, 2024
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La Neurologia del Policlinico in prima linea per la cura del Parkinson. È stato posizionato il primo impianto per l’infusione sottocutanea di un nuovo preparato farmaceutico contenente foslevodopa-foscarbidopa: si tratta di una terapia, di recente introduzione, per il trattamento della malattia in fase avanzata, che consente di infondere la levodopa (gold standard della terapia per la patologia) in maniera continua nelle 24 ore, attraverso l’utilizzo di un infusore portatile.

Il primo impianto, al Duilio Casula, è stato effettuato in un paziente di 74 anni che da 16 è affetto da Parkinson. Il posizionamento del sistema infusionale ha consentito di ottenere un buon controllo della sintomatologia sin dai primi giorni di trattamento.

«Si tratta – spiega il dottor Marcello Mascia, neurologo del Policlinico Duilio Casuladi una terapia innovativa a livello mondiale, per il trattamento della malattia di Parkinson avanzata. Questa procedura è stata autorizzata in Italia a febbraio di quest’anno ed è attualmente disponibile solo in alcune regioni.»

«Gli studi clinici – conclude il neurologo hanno dimostrato l’efficacia del trattamento nel controllo delle complicanze motorie della malattia come: fluttuazioni motorie, movimenti involontari e incontrollati (discinesie) e disturbi del sonno, con conseguente miglioramento della qualità di vita.»

Il trattamento è riservato ai pazienti nei quali le combinazioni dei farmaci “tradizionali” non garantiscono un adeguato compenso clinico.

Sabato 29 novembre al Policlinico Duilio Casula di Monserrato si terrà la “Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson”. L’evento è promosso dalla Lega Nazionale per la Lotta Contro la Malattia di Parkinson (LIMPE), dalle Associazioni dei malati: Parkinson Italia (PI) e Associazione Italiana Parkinsoniani (AIP), sotto il patrocinio della Presidenza della Repubblica.

La manifestazione è organizzata dalla Clinica Neurologica dell’Università di Cagliari (diretta da professor Francesco Marrosu), e sarà coordinata dal dottor Antonino Cannas, responsabile della struttura semplice per la “diagnosi e cura della malattia di Parkinson ” e dagli altri medici del centro (Paolo Solla e Marcello Mascia), in collaborazione con l’associazione “PARKINSON SARDEGNA”. Interverranno, infatti, Raimondo Pala, presidente dell’associazione dei pazienti “Parkinson Sardegna e gli altri membri del direttivo dell’Associazione.

L’evento avrà inizio, alle ore 9.00, e si svolgerà presso l’Aula Magna Boscolo della Cittadella Universitaria di Monserrato. La “Giornata Nazionale Parkinson” è naturalmente aperta a tutti i pazienti affetti da malattia di Parkinson o parkinsonismi e ai loro familiari, anche non afferenti al Centro Parkinson del Policlinico di Monserrato, che avranno il piacere, l’interesse e la curiosità di saperne di più su questa malattia, sulle sue cause, sul suo decorso e sulle terapie oggi a disposizione.

La giornata inizierà col saluto del direttore del Clinica Neurologica dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, professor Francesco Marrosu, dal dottor Antonino Cannas, e dal presidente dell’associazione “Parkinson Sardegna”, Raimondo Pala.

Oltre ai dottori Cannas, Solla e Mascia, specialisti dedicati alla malattia di Parkinson presso il Policlinico altri medici della Clinica neurologica, o di altre specialità, esperti nella gestione di alcune competenze legate alla malattia (Gianluca Floris, Francesca Di Stefano, Rita Farris, Daniela Ciaccio, Roberto Serpe – dietologo), Giuseppe D’Alia – chirurgo endoscopista digestivo), parleranno dei vari aspetti della malattia e saranno a disposizione dei pazienti e dei familiari per qualsiasi domanda o consulenza che abbia attinenza con la malattia.

La riunione contemplerà, la partecipazione attiva dei pazienti, che non saranno solo fruitori di nozioni scientifiche elargite dagli esperti, ma soggetti attivi dell’animazione della giornata. Alcuni di essi, infatti, proporranno la loro testimonianza riguardo alle loro esperienze personali con le terapia più innovative, alternative alla terapia tradizionale con farmaci dopaminergici assunti per via orale, come l’infusione intradigiunale di levodopa.

Altri pazienti, che dopo la diagnosi di malattia e l’inizio della terapia dopaminergica, hanno sviluppato capacità creative originali di tipo artigianale o artistico, esporranno alla visione dei partecipanti alcuni dei loro manufatti o dei loro prodotti culturali, a testimonianza della vitalità intellettuale che molti pazienti non solo conservano, ma addirittura amplificano lungo il decorso della malattia e durante l’assunzione della terapia dopaminergica.