22 November, 2024
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Il mondo produttivo che ruota intorno al mirto e alle altre piante aromatiche. Mirtò, il Festival internazionale del Mirto, ha ottenuto una visibilità internazionale, ha allargato l’orizzonte geografico e merceologico della sua offerta, ma non dimentica i produttori del mirto. Il Dna di Mirtò, quel mondo produttivo che ruota intorno a un liquore, che è diventato sinonimo di Sardegna, rappresenta la prima vocazione di una rassegna nata sulla spinta del successo nazionale del Vinitaly. Partendo da un piccolo paese della Gallura, Nicola Mancini, l’ideatore di Mirtò, insieme all’allora giovane assessore Giuseppe Pinna, hanno trasformato una saga dal forte richiamo popolare in una macchina di promozione di tutto il territorio e le eccellenze della Sardegna. Insieme a loro il presidente della Pro Loco dell’epoca, Giuseppe Fancellu, con lo staff e il direttivo dell’associazione Mirtò, che sono rimasti invariati nel tempo. Poi la decisione nel 2016 di trasferirsi ad Olbia, la città di Nicola Mancini, grazie ad un accordo sottoscritto e fortemente voluto dal Comune, con l’assessore al Turismo, Marco Balata e dalla Confcommercio Gallura, grazie al presidente Pasquale Ambrosio.

Il grande attore e regista George Clooney considera il mirto il suo elisir di giovinezza. Durante le riprese ad Olbia della serie “Catch-22”, andata in onda su Sky Atlantic, sia lui che lo staff della Paramount sono stati omaggiati del mirto dei produttori nel catering del set che era stato allestito dallo stesso Nicola Mancini, Salvatore Pinducciu e Giovanni Pirina e da tutto lo staff di Mirtò. George Clooney è un amico di Mirtò ed è diventato anche un ottimo testimonial delle bellezze della Sardegna. A partire proprio dalla sua passione per il mirto. In un’intervista al settimanale Oggi, lo stesso George Clooney aveva raccontato il suo amore per la Sardegna, dove ha girato parte della sua serie Catch-22. «Adoro il pane Carasau! Ne mangerei a quintali. E poi il mirto: lo conosco da 20 anni, ma bevendolo tutti giorni per mesi… Guardami: non mi ha fatto ringiovanire?», ha scherzato con il giornalista. Il mirto e Mirtò hanno quindi conquistato nel tempo palcoscenici nazionali e internazionali. In questa quinta edizione di Mirtò il modello del Vinitaly in salsa gallurese è stato affinato, con gli stand e gli espositori che si sono ritrovati al centro di Olbia, lungo il Corso Umberto. Unendo le forze, usufruendo dell’esperienza di Mirtò, questa quinta edizione appena conclusa si è rivelata un formidabile mezzo di promozione per le aziende partecipanti.

Tra queste c’era Mintou, di Armando Columbano. «Siamo di Arzachena e produciamo mirto tradizionale e barricato – spiega Armando Columbano -. Soprattutto quest’ultimo è piaciuto molto ai visitatori. Considero Mirtò una vetrina fondamentale per le aziende, una manifestazione bellissima e una tappa imprescindibile che permette di farci conoscere ed esporre le eccellenze della Sardegna. E’ stato molto interessante anche scambiare le reciproche esperienze con gli altri produttori». Tra i produttori anche l’azienda Galù Liquori, di Anna Piccinnu. «Abbiamo partecipato a Mirtò fin dall’inizio, partendo dallo stesso paese gallurese, possiamo dire di essere nati insieme – sottolinea la Piccinnu -. Produciamo il mirto tradizionale e la crema di mirto. Siamo gli unici a produrla poi direttamente dalle foglie del mirto. La nostra clientela è di un livello alto, crediamo di poter garantire un prodotto di fasci alta per clienti che abbiano capacità di spendere».

Direttamente da Ilbono, in Ogliastra, arriva l’azienda agricola Tarè, di Nando Piroddi. Produttori di liquori da tutte le materie prime: mirto, ovviamente, ma anche corbezzoli e fichi d’India. «Abbiamo una produzione variegata e vendiamo anche fuori dalla Sardegna: ci avvaliamo di punti vendita a Milano, Torino e Roma – conferma Nando Piroddi -. Il mercato va bene, quest’anno abbiamo aumentato le vendite del 30%».

Tra i partecipanti anche Fragus e Saboris de Sardigna, azienda di Sadali specializzata nella coltivazione di piante aromatiche da cui ricava, oltre i liquori tra cui il mirto, olii essenziali, idrolati, oleoliti, unguenti e saponi. «Per noi è sempre un piacere partecipare a Mirtò, vorremmo tornare anche l’anno prossimo», dice Frediano Mura. Tra i tanti turisti c’è stata per loro anche una visita inaspettata: un ricercatore del Cnr che visiterà l’azienda per studiare i metodi di produzione e i macchinari brevettati per la produzione degli olii essenziali. Una grande convinta partecipazione di aziende produttrici di mirto che hanno creduto nel progetto e hanno aderito convintamente alla quinta edizione di Mirtò: il mirto Mannena di Antonello Orecchioni, importante imprenditore di Arzachena; come il mirto Marchese di Gallura, di Valentina Marchese, che dopo aver ottenuto la laurea specialistica in Scienze Agroambientali, scelse di tornare a Sant’Antonio di Gallura per curare la sua azienda. C’è poi Sapori Santoni, di Pasqua Santoni, un laboratorio artigianale dove i prodotti vengono lavorati a mano, senza conservanti e coloranti, con verdura e frutta a chilometro zero della fertile Valle del Coghinas. O La Neula, azienda gallurese che è nata nel settembre del 2008 e si dedica alla produzione di olio, olive e vino. A questi prodotti ha affiancato anche il miele e il liquore di mirto, uno dei simboli più tipici dell’enogastronomia sarda, realizzato secondo la ricetta tradizionale. Infine, la Liquoreria Collu di Villasor, che interpreta con passione e sapienza l’antica tradizione che sa trasformare la ricca varietà di piante tipiche sarde in mirto rosso, distillato di vinacce più conosciuto come filu ‘e ferru, poi il liquore di agrumi, di carruba, di foglie di Maria Luisa e di buccia di limone (il celebre limoncello).

 

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Partenza da Ollolai, arrivo ad Olbia. Una linea di continuità tra costa e interno della Sardegna, all’insegna della qualità e delle eccellenze nel campo dell’artigianato, dell’enogastronomia, della cultura e delle tradizioni. La vocazione di Mirtò, il festival internazionale del Mirto, arrivato alla sua quinta edizione, resta immutata ma si evolve, in un percorso che valorizza i prodotti della tradizione sarda. Questa mattina ad Olbia, davanti alla Ruota panoramica “La Maestosa”, è stata presentata l’anteprima di Mirtò, che anche quest’anno prenderà il via da Ollolai. Appuntamento per domani, sabato 10 agosto, nel centro della Barbagia, con un programma ricco di eventi sul tema “l’Isola della longevità”.

Dalle 10.00 alle 18.00, escursioni guidate nel parco di San Basilio, con servizio navetta. Alle 11.00 inaugurazione e apertura degli stand. Alle 15.00 visita al planetario astronomico con lezione sulle costellazioni. Dalle 18.00, esibizione dei gruppi folk di Ollolai e Samugheo, insieme ai Tenores Monte Gonare Sarule. Dalle 19.00, degustazioni enogastronomiche con le ricette dei Centenari, in collaborazione con il Consorzio del Pecorino romano Dop, il Consorzio dell’Agnello di Sardegna Igp e la Pro Loco di Ollolai. Alle 22.00, chiuderà la giornata l’attesissimo concerto di Piero Marras.

Dal 17 agosto Mirtò si sposterà tra Porto Rotondo ed Olbia, anche se il centro nevralgico del progetto di questa quinta edizione sarà il teatro Michelucci, all’esordio nella sua nuova veste di Expò dell’artigianato di qualità ed incubatore di eventi culturali. Una prima assoluta fortemente voluta dall’associazione Mirtò e dal Comune di Olbia

«Siamo entusiasti che Mirtò abbia scelto Olbia e il teatro Michelucci per i suoi eventi – ha sottolineato Sabrina Serra, assessore della Cultura del Comune di Olbia -. Il Michelucci riaprirà alla città dopo i lavori di riqualificazione del progetto Iti. Anche la cultura avrà uno spazio molto importante.»

L’anteprima di Mirtò ha scelto ancora una volta Ollolai come punto di partenza. «Con Mirtò siamo diventati dei compagni di viaggio – ha spiegato Efisio Arbau, sindaco di Ollolai -. Abbiamo iniziato l’anno scorso con un evento che comprendeva la finale del reality show olandese che si era svolto nel nostro paese, poi si è confermato questo connubio che crea una simbiosi tra mare e montagna. Con noi ci sono anche il Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp e del Pecorino romano Dop. Un percorso di medio e lungo termine che prevede aggregazioni e idee condivise sul modello di Mirtò, che come capo di gabinetto dell’assessorato all’Agricoltura posso dire si sposi con il programma del governo regionale e la programmazione comunitaria».

«La sinergia con Ollolai nel segno di Mirtò è un grande traguardo, per presentarci ai turisti con ciò che rappresenta l’eccellenza dei nostri territori – ha detto Marco Balata, assessore del Turismo del comune di Olbia –. Stiamo lavorando per creare un turismo alternativo al mare, facendo scoprire i sapori e le tradizioni di un territorio in cui tornare anche dopo l’estate.»

Fiore all’occhiello di questa edizione la partnership con Grimaldi Lines. «I visitatori, presentando un biglietto della Grimaldi, avranno uno sconto del 10% sui menù delle degustazioni, più una degustazione gratuita di mirto – sottolinea Elena Bilardi di Grimaldi Lines -. Ai visitatori del festival, invece, Mirtò regalerà un voucher che darà diritto a uno sconto del 15% sul prezzo del biglietto per le prenotazioni effettuate dal 19 agosto al 30 settembre su tutte le partenze disponibili della Grimaldi. Il biglietto di Mirtò, in sostanza, sarà accompagnato da un codice sconto valido sulle navi della compagnia di navigazione per tutte le rotte da e per la Sardegna». «Mirtò è importante per la ricaduta economica positiva che trasmette a tutto il territorio – ha confermato Pasquale Ambrosio, presidente di Confcommercio Gallura -. Quando cinque anni fa Mirtò ci propose il suo progetto ne fummo entusiasti, ora la qualità si è alzata moltissimo e la scommessa per Olbia si è rivelata vincente».

«Siamo orgogliosi di presentare qui il progetto di destagionalizzazione dell’agnello sardo – ha spiegato Alessandro Mazzette, direttore del Consorzio di tutela dell’Agnello di Sardegna Igp -. Olbia è il luogo ideale per promuovere il nostro messaggio: che l’agnello sardo è un prodotto che si può consumare anche d’estate.»

Durante gli eventi di Mirtò a Olbia sarà presente anche il Consorzio dei mitilicoltori di Olbia, che racconterà, in una sorta di percorso etnografico, la storia della cozza di Olbia, accompagnandolo a menù degustazione.

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Una vetrina illuminata dal marchio internazionale di Mirtò, un veicolo di promozione straordinario che segue gli eventi più importanti. Un Expò itinerante che valorizza i borghi della Sardegna, i piccoli paesi dell’entroterra, portando le produzioni locali, l’enogastronomia e l’artigianato al centro della scena turistica. Nasce su solide fondamenta il progetto della “Città del Mirto”, che dopo il suo esordio nella tappa di Alghero del mondiale “Rally Italia Sardegna”, guarda al futuro con grandi prospettive. Un appuntamento organizzato dall’Automobile Club d’Italia, grazie al presidente Angelo Sticchi Damiani; l’Aci Sassari con Giulio Pes ed il direttore della tappa del rally, Antonio Turitto. La Città del Mirto sarà un veicolo per le economie dei territori, una occasione per lanciare startup di giovani legate all’artigianato e all’agroalimentare. Da Olbia a Cagliari, fino ad Alghero e tutto il nord dell’Isola. Con il marchio Mirtò a fare da propulsore di un’idea che punta su un progetto di valorizzazione delle eccellenze dei territori dell’interno dell’isola.

La Città del Mirto nasce con il fondamentale supporto del comune di Olbia, grazie all’impegno dell’assessore del Turismo, Marco Balata e di Alghero, grazie all’iniziativa di Nunzio Camerada. Un progetto che vede in prima fila anche Cagliari, che sarà al centro di importanti iniziative legate alla presenza di Luna Rossa, la barca del Team Prada, in preparazione della Coppa America. Città del Mirto ha ottenuto il patrocinio dell’assessorato all’Agricoltura e dell’assessorato al Turismo della Regione Sardegna.

«Siamo sensibili a iniziative di promozione per la valorizzazione dei prodotti tipici della Sardegna, con progetti che puntino sull’enogastronomia, artigianato e cultura – sottolinea l’assessore regionale al Turismo, Gianni Chessa -. La Città del Mirto dimostra la capacità dei nostri imprenditori nel costruire iniziative che possano raggiungere risultati ottimali sul territorio. Sull’obiettivo di valorizzazione dei borghi della Sardegna stiamo valutando, per capire che tipo di supporto dare e come coordinare e condividere le esperienze e i diversi progetti.»

Tra le linee programmatiche del presidente della Regione, Christian Solinas, c’è quella della creazione dei distretti legati ai prodotti locali. «Città del Mirto ha ricevuto il patrocinio dell’assessorato all’Agricoltura proprio perché rappresenta una iniziativa che coincide con la programmazione regionale, che vuole costruire ambiti distrettuali che puntino su prodotti legati ai territori – spiega Efisio Arbau, presidente dell’Unione dei Comuni della Barbagia -. L’idea dei distretti, però, va al di là del singolo prodotto, guarda al territorio e alla promozione di tutta una serie di iniziative legate alla cultura e all’artigianato come attrattori turistici».

La storia, la cultura, le tradizioni. La promozione del territorio diventa sempre di più il fulcro del progetto di Mirtò, il festival del mirto, che ha fatto delle eccellenze enogastronomiche un marchio conosciuto in tutta Europa. Nasce da qui, come una naturale evoluzione, l’idea di costruire un Expò itinerante del patrimonio storico e archeologico di Olbia, della Gallura e della Sardegna, attraverso l’impulso del Comune di Olbia e dell’Aspo, il suo braccio operativo sul fronte turistico, grazie alla partecipazione di Mirtò alle più importanti fiere d’Europa. Un progetto che sarà parte integrante anche della nuova iniziativa della Città del Mirto.

«Nell’ambito del progetto ad Alghero abbiamo dato vita ad uno spazio per la divulgazione delle risorse culturali della Sardegna – spiega Viviana Pinna, archeologa, specializzata in archeologia preistorica e protostorica, una delle protagoniste di Mirtó fin dalla sua fondazione nel 2014 -. Come nel Dna di Mirtò, la promozione ha sempre avuto una visione sistemica mirata a includere le diverse eccellenze della Regione, sia delle zone costiere che interne. Abbiamo avviato già alcune partnership importanti, con il Distretto culturale del Nuorese, il Nuraghe Majori di Tempio Pausania, il Museo del sughero di Calangianus ed i siti archeologici di Alghero.»

 

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Bilancio positivo, nonostante il maltempo, per la rassegna Invitas svoltasi lo scorso fine settimana ad Olbia.

Invitas ha portato nel capoluogo gallurese 4 giornate di spettacoli sulla tradizione sarda. Il grande inizio con la fusione nuragica per mano di Andrea Loddo, la parata inaugurale con il gruppo folk locale, i Boes e Merdules di Ottana, gli sbandieratori di Sassari e le massaie  del gruppo folk di Nuraxi Figus, per concludere il giorno di Pasquetta con le Fruste del Campidano ed i Mustayones e s’ Orku Foreu di Sestu.
Sono stati circa 90 gli espositori provenienti da tutta la Sardegna, tra prodotti agro-alimentari, artigiani e cibo di strada.

Migliaia gli ospiti presenti ad Invitas, soprattutto, provenienti dall’estero, che sono rimasti impressionati dagli spettacoli della tradizione  sarda. Alessia Littarru, presidente di Primavera Sulcitana, organizzatrice dell’evento, ha espresso parole di ringraziamento nei confronti dell’Amministrazione comunale di Olbia, guidata dal sindaco Settimo Nizzi e dall’assessore Marco Balata, per la grande accoglienza ed il sostegno offerto.

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La storia, la cultura, le tradizioni. La promozione del territorio diventa sempre di più il fulcro del progetto di Mirtò, il festival del mirto, che ha fatto delle eccellenze enogastronomiche un marchio conosciuto in tutta Europa. Nasce da qui, come una naturale evoluzione, l’idea di costruire un Expò itinerante del patrimonio storico e archeologico di Olbia, della Gallura e della Sardegna, attraverso l’impulso del comune di Olbia e dell’Aspo, il suo braccio operativo sul fronte turistico, attraverso la partecipazione di Mirtò alle più importanti fiere d’Europa. Si è partiti con l’appuntamento di Amsterdam, in corso di svolgimento fino al 3 febbraio nello stand istituzionale del comune di Olbia, per proseguire con la fiera di Berlino, dal 6 al 10 marzo. Mirtò punta anche a una tappa in Spagna e per il 2020 si pensa a Stoccarda. In giro per l’Europa con Olbia e la Gallura come vetrine. L’ARCHEOLOGIA. Olbia, la Gallura e tutta la Sardegna brillano per le straordinarie bellezze archeologiche, frutto di una storia millenaria. L’anima del progetto culturale di Mirtò è Viviana Pinna, archeologa, specializzata in archeologia preistorica e protostorica, una delle protagoniste di Mirtó fin dalla sua fondazione nel 2014.

«E’ fondamentale sviluppare la promozione culturale del nostro territorio, con la valorizzazione degli aspetti della nostra storia che prescindono dal modello sole e mare – spiega Viviana Pinna -. La Sardegna ha uno straordinario patrimonio storico e archeologico, noi cercheremo di essere un veicolo per farlo conoscere al pubblico che parteciperà alle nostre iniziative.»

Sarà questo il tema portante che condurrà Mirtò lungo un cammino che nel 2019 lo vedrà protagonista in giro per l’Europa. L’esordio ad Amsterdam, in Olanda, per la seconda edizione della fiera “Little Italy Taste & Travel”, evento al quale partecipa il comune di Olbia e che si svolge all’interno del suggestivo Westergasfabriek, un grande open space autentico e contemporaneo, utilizzato per manifestazioni di carattere nazionale e internazionale. EXPÓ DELLA CULTURA. Il progetto di Mirtó è quello della creazione di un Expó della cultura, archeologia e dell’artigianato di qualità, da portare all’estero in attesa della grande stagione estiva che riproporrà il binomio con Olbia e Porto Rotondo. Un progetto fortemente sostenuto dal comune di Olbia, con in prima fila l’assessore alla Cultura, Sabrina Serra e quello al Turismo, Marco Balata.

«Siamo felici del grande successo ottenuto con la nostra partecipazione alla fiera di Amsterdam, un percorso che punta a valorizzare le bellezze di Olbia e di tutta la Sardegna nei luoghi più visitati e conosciuti in Europa – spiega Marco Balata, assessore del Turismo del comune di Olbia -. I tantissimi visitatori presenti hanno molto apprezzato l’abbinamento tra le cozze e il vermentino. Siamo poi particolarmente orgogliosi di aver portato ad Amsterdam le nostre eccellenze, in un contesto che riconosce la bellezza e la qualità della vita come valori fondamentali.»
Amsterdam rappresenta la prima occasione per lanciare questo progetto di altissimo profilo culturale. Poi Mirtó sarà protagonista anche a Berlino, alla Borsa internazionale del Turismo, che andrà in scena nella capitale tedesca dal 6 al 10 marzo all’interno dello stand istituzionale dell’assessorato al Turismo della Regione Sardegna.

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Dalle eccellenze enogastronomiche alla moda. Sempre nel solco della valorizzazione della qualità e delle migliori espressioni della Gallura e della Sardegna. Questa volta, però, con un tocco ancora più cosmopolita. Mirtò, il festival internazionale del mirto, diventato brand conosciuto anche all’estero, ha organizzato per sabato 22 settembre, alle ore 21, a Porto Rotondo, una sfilata di moda all’interno della manifestazione “Vita da aMare”: l’iniziativa sociale, patrocinata dalla Regione Lombardia, il comune di Olbia e dal Consorzio di Porto Rotondo, durante la quale, per tre giorni, decine di ragazzi con disabilità e i loro accompagnatori verranno ospitati in barca a vela per raccogliere i migliori stimoli che la vita sul mare può offrire. Mirtò ha sposato in pieno il valore sociale dell’iniziativa decidendo di dare un contributo con una sfilata che vedrà protagonisti Marije Graafsna, 28 anni e Ovan Abdullah, 30 anni, i due stilisti olandesi che hanno vinto il reality show “Het Italiaanse Dorp: Ollolai”, che spopola nei Paesi Bassi e che ha visto proprio Ollolai come set delle trenta puntate andate in onda sulla televisione olandese Rtl. Marije e Ovan, produttori del marchio di moda Amkina, avevano organizzato una grande sfilata tra i vicoli del paese, ma ora avranno per loro un nuovo palcoscenico di grande impatto. «Abbiamo pensato di organizzare questa sfilata dopo aver conosciuto gli stilisti olandesi nell’ambito dell’iniziativa con cui Mirtò ha coinvolto Ollolai e i Comuni della Barbaglia nella rassegna di eccellenze enogastronomiche, svoltasi lo scorso agosto tra Olbia e Porto Rotondo – spiega Giuseppe Pinna, direttore marketing di Mirtò ed ideatore dell’evento -. La rete televisiva olandese Rtl ha rappresentato un importante veicolo di promozione per la Sardegna e ora, grazie al valore acquisito dal marchio Mirtò, abbiamo scelto di organizzare la sfilata a Porto Rotondo con gli abiti dei due stilisti olandesi, che consideriamo ormai due sardi acquisiti».

La sfilata di moda, organizzata con il contributo di Antonella Fini, stilista ed organizzatrice di molti eventi legati alla solidarietà, vedrà esibirsi nella passerella di piazza Cascella, con il teatro Mario Ceroli che fungerà da magico “backstage” della manifestazione, anche diversi protagonisti della scena olbiese. Oltre alla stessa Antonella Fini, la stilista di Porto Torres che proporrà i suoi capi in jeans, ci sarà Irene Piccinnu, artista che mostrerà i suoi capi disegnati con l’antica tecnica sarda della xilografia, con l’incisione a rilievo su legni duri, imprimendo poi la stampa sul tessuto e colorandolo. Ci sarà poi Paola Tangianu, stilista che farà sfilare in passerella i suoi rinomati capi in pelle. Alla serata parteciperanno anche Niko Veccia, hair stylist e la make up artist Emiliana Sancamillo. «Si tratta di una sfilata di primissimo livello, all’interno di una manifestazione, come Vita da aMare, che conferma la sua veste sociale, ma anche di valorizzazione dell’inclusione e del turismo accessibile – spiega Marco Balata, assessore del Turismo del comune di Olbia -. Mirtò conferma la sua vocazione con questo spazio che intende valorizzare gli stilisti sardi».

Ma il vero colpo di scena sarà la presenza del noto stilista Paolo Isoni, in qualità di ospite d’onore della manifestazione. Non solo una presenza simbolica, però. Isoni, infatti, sarà uno dei protagonisti del progetto di inserimento dei ragazzi diversamente abili voluto da Mirtò, che lo ha ideato. Nascerà così un premio pensato per i ragazzi con disabilità, gli stessi protagonisti dell’evento “Vita da aMare”, che durante l’inverno disegneranno degli abiti che il prossimo anno Isoni si è preso l’impegno di realizzare. «Nella prossima edizione della manifestazione sfileranno le creazioni disegnate dai ragazzi e realizzate nei miei laboratori – spiega lo stilista olbiese -. Il prossimo 22 settembre sarò presente a Porto Rotondo in veste di ospite, proprio per dare il mio sostegno a questa iniziativa, con la quale creeremo un premio per valorizzare le creazioni nate dalla loro inventiva. Gli daremo da fare i compiti a casa, con l’obiettivo di avvicinare due mondi e due sensibilità, anche se saranno loro i protagonisti». L’iniziativa vede uniti Mirtò con l’assessore del Turismo, Marco Balata e dei Servizi sociali, Simonetta Lai, del comune di Olbia, grazie al fondamentale contributo di Maria Antonietta Cossu, presidente della commissione consiliare ai Servizi sociali e pedagogista di professione.

A decretare la vittoria degli stilisti, è stata la popolazione di Ollolai, dopo aver dato vita ieri sera a delle vere e proprie elezioni in cui gli abitanti del paese hanno fatto la fila per qualche ora pur di dare la preferenza alla coppia preferita. Marije e Ovan, produttori del marchio di moda Amkina, che nei giorni scorsi hanno dato vita alla grande sfilata tra i vicoli del paese, sono stati scelti tra cinque coppie protagoniste del reality: oltre a Marije a Ovan, c’erano Joy e Danielle, Paul e Chantal, Sandra e Marcello, Diederik e Brenda con la piccola Cloe.

Gli ollolaesi sono arrivati per le “elezioni” in una piazza stracolma che ha accolto la festa finale del reality show mandato in onda dalla Tv olandese Rtl. Lo show però continua le sue registrazioni, forse fino a ottobre. Restano infatti da registrare 16 puntate delle 30 previste.

Le cinque coppie erano arrivate a Olloai dopo il progetto lanciato dal sindaco Efisio Arbau, che ha scommesso sulla rinascita di questo borgo di 1.200 anime arroccato sulla montagna del Nuorese: vendere le vecchie case a 1 euro per ripopolare il paese a una sola condizione: che venissero ristrutturate e abitate. Una proposta che è piaciuta a una giornalista olandese arrivata nel cuore della Sardegna e che ha favorito l’incontro con i produttori del reality messo in onda dalla tv Rtl. Le cinque coppie olandesi, che hanno scelto di vivere a Ollolai, una delle comunità isolane più colpite dallo spopolamento, dovranno ora ristrutturare le case acquistate a 1 euro e progettare il loro futuro nel paese barbaricino.

 

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La porta di Olbia che si è trasformata per tre giorni nell’ingresso della Sardegna. Un salotto del gusto e delle eccellenze enogastronomiche che si chiama Mirtò, festival internazionale del Mirto. Un marchio sinonimo di qualità, che quest’anno ha trovato uno scenario mai così consono, da piazza Elena di Gallura a Corso Umberto. Un luogo magico, che ha richiamato migliaia di persone, per una quarta edizione che entrerà negli annali. Una cura dei dettagli, un servizio professionale, che ha visto insieme ai piatti tipici dei Comuni della Barbagia la grande tradizione di Isola della Scala, con i suoi risotti campioni di un’italianità conosciuta in tutto il mondo. Regista di un allestimento e una scenografia perfetti, con l’esibizione di Piero Marras in un concerto che ha celebrato i 40 anni di carriera, è stato Salvatore Pinducciu, professione assistente di volo di Air Italy, ma una grande passione per Mirtò.

«Ringraziamo l’Autorità portuale ed il comune di Olbia per averci messo a disposizione lo straordinario palcoscenico naturale di piazza Elena di Gallura – sottolinea Pinducciu, responsabile del catering per Mirtò –. Noi siamo una associazione no profit, tutti facciamo altri mestieri, ma ci accomuna la voglia di portare qualcosa per il nostro territorio, per la Sardegna. Quest’anno abbiamo voluto che tutto fosse curato nei dettagli, grazie alla collaborazione di camerieri sardi professionisti, che hanno servito i piatti con eleganza. Poi vogliamo ringraziare i sommelier e il Consorzio di tutela del vermentino Docg, che ha messo a disposizione i propri vini per il grande pubblico che ha affollato Mirtò.»

Il dna di Mirtò, quello di far conoscere l’eccellenza del mirto nel mondo, resta invariato, ma si accompagna a una crescita del livello di accoglienza e professionalità, perché i prodotti di qualità legati alla tavola, il buon cibo e il buon bere, devono essere serviti in un contesto adeguato. Ecco l’evoluzione della missione di Mirtò, che alla quarta edizione, partendo da Ollolai, fino a Porto Rotondo e Olbia, ha tracciato una nuova strada da seguire.

«La quarta edizione del Festival internazionale del Mirto ha già raccolto numeri in forte ascesa e una presenza importante di turismo internazionale, che ha sfidato anche il maltempo pur di assicurarsi un assaggio fra gli allestimenti – sottolinea Marco Balata, assessore al Turismo del comune di Olbia -. La formula itinerante, attraverso la creazione di un vero e proprio percorso enogastronomico, ha permesso che tutte le attività del centro beneficiassero del continuo flusso di persone che visitavano gli stand. Un successo che conferma il valore assoluto delle nostre produzioni, certificando che, se promosse in maniera coordinata, rappresentano un’eccellenza unica e un volano in grado di incrementare un segmento turistico sempre più in crescita.»

Il cuore della manifestazione è stato nelle Isole del Gusto e del Mirto, ma la grande novità è stato il percorso che ha condotto verso le piazze Regina Margherita e Matteotti, con le Isole degli Artigiani e del Miele. In quest’ultima si sono segnalate le eccellenze del territorio di Monti, apprezzatissime dal pubblico dei visitatori.

«Il Comune e la Pro Loco hanno accettato con entusiasmo l’invito di Mirtò, per una collaborazione dalle grandi potenzialità grazie a un brand di livello internazionale – conferma Emanuele Mutzu, sindaco di Monti -. Mirtò rappresenta il valore aggiunto per imprimere una spinta alla qualità dei nostri prodotti: il miele, il vermentino e la zuppa montina, iscritta dal 2012 tra i piatti tipici dall’Accademia della cucina italiana e che durante l’evento ha riscosso grandissimo successo tra i turisti.»

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Un percorso di gusto, eventi, emozioni, tradizioni, folclore, con il meglio che il territorio può presentare a livello artistico ed enogastronomico. Un evento, insomma, che per il quarto anno ha scelto di allestire un grande palcoscenico all’aperto. Mirtò arriva alla quarta edizione con l’abito della festa. Il festival internazionale del mirto è partito oggi, da Porto Rotondo, per un’anteprima suggestiva nel borgo capitale del turismo, per spostarsi poi a Olbia, lungo una direttrice che coinvolgerà tutto il centro storico della città. Da domani, sabato 18 agosto a lunedì 20 agosto, un percorso che si snoda da piazza Elena di Gallura, davanti al Comune e a ridosso del Molo Brin, passando per gli stand di Corso Umberto, fino a raggiungere le piazze Regina Margherita e Matteotti. Un insieme di isole tematiche, dall’Isola del Mirto a quella del Gusto, a quelle degli Artigiani e del Miele, che rappresentano vetrine delle eccellenze enogastronomiche, artistiche e culturali. Un’idea di festival che rompe i confini locali, per diventare festa di tutta la Sardegna, all’interno di una vocazione sempre più regionale, di valorizzazione del meglio delle produzioni dell’Isola.

All’interno di un format innovativo, ecco una serie di eventi a loro modo unici per Olbia. A partire dal concerto del grande chitarrista Marino De Rosas, che si esibirà domenica 19 agosto, dalle 21,30, nella terrazza del Museo Archeologico. Per chiudere con il concerto di Piero Marras, che ha deciso di festeggiare i 40 anni di una straordinaria carriera proprio all’interno del Festival Mirtò, durante il quale suonerà brani del suo incredibile repertorio lunedì 20 agosto, dalle 22.00, in piazza Elena di Gallura, all’interno dell’Isola del Gusto.

«Si tratta di eventi nell’evento, siamo felici che Mirtò sia l’occasione per portare a Olbia grandi artisti e questo grazie al patrocinio dell’assessorato comunale alla Cultura e di quello al Turismo, con in prima fila il sindaco, Settimo Nizzi e gli assessori Marco Balata e Sabrina Serra – sottolinea Salvatore Azzena, presidente di Mirtò -. Con l’anteprima di Porto Rotondo e l’evento di Mirtò ad Olbia completiamo un percorso iniziato ad aprile a Porto Cervo, con l’evento organizzato grazie alla grande disponibilità del Consorzio Costa Smeralda. Si conferma così l’obiettivo di Mirtò, quello di promuovere tutta la Sardegna in tutti i territori e tutto l’anno.»

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Isola e isole. C’è la Sardegna, con la sua cultura e la sua storia, rappresentata dalle eccellenze enogastronomiche. Poi ci sono le isole, quelle tematiche, che rappresentano il meglio della cucina, dell’artigianato e delle tradizioni della nostra terra. La quarta edizione di Mirtò, il Festival internazionale del Mirto, è partita venerdì sera da Ollolai per proseguire il suo cammino e portare avanti questa vocazione: valorizzare i piatti della tradizione “povera” della Sardegna per farli diventare in un futuro prossimo l’emblema di un turismo enogastronomiche che superi l’unico tema del mare e delle spiagge, per far conoscere la cultura e le tradizioni dell’Isola nel mondo. Da qui l’accordo con l’Unione dei Comuni della Barbagia, ieri a Ollolai rappresentati dal sindaco del paese barbaricino, Efisio Arbau. Quegli stessi Comuni che avranno i loro stand all’interno del Festival Mirtò, che inizierà con un’anteprima a Porto Rotondo, il prossimo venerdì 17 agosto, prima dell’evento vero e proprio che sarà ospitato nel centro di Olbia da sabato 18 a lunedì 20 agosto.

«La nostra missione è quella di promuovere le eccellenze della Sardegna in tutti i contesti, anche internazionali – spiega Salvatore Azzena, presidente di Mirtò -. Siamo qui, nel cuore della Sardegna, in un territorio ricco di tradizione e cultura, per sposare questa unione di intenti nel segno di Mirtò, che sposa la filosofia del nostro marchio: quella di creare vetrine di prestigio per i prodotti della tradizione della nostra Sardegna». Proprio Porto Rotondo rappresenta in qualche modo la porta dell’isola per l’eccellenza del turismo, il gioiello del comune di Olbia, un borgo che punta sul proprio patrimonio artistico e sulle tradizioni oltre la bellezza del mare e delle spiagge.

«L’Unione dei Comuni della Barbagia ha risposto con entusiasmo a questa iniziativa, con un primo passo per una collaborazione con Mirtò che crediamo sarà molto utile per la promozione del territorio – ha sottolineato Efisio Arbau, sindaco di Ollolai e presidente dell’Unione dei Comuni -. Il Festival Mirtò sarà un’occasione per far conoscere i prodotti dei nostri espositori, dopo la quale pensiamo ad altre iniziative comuni per lavorare in fiere e mostre all’estero. La prima potrebbe essere una settimana di esposizione di prodotti sardi ad Amsterdam, nella rassegna che si chiamerà “Little Italy” per la quale stiamo ragionando insieme a Mirtò ed al comune di Olbia. Per la prossima edizione di Mirtò, invece, pensiamo a un prologo qui ad Ollolai con tutti gli espositori.»

Nella serata in cui si è svolta la finale del reality show olandese “Het Italiaanse Dorp: Ollolai”, che ha decretato vincitori Marije Grafsma (olandese) e Ovan Adbullah (del Kurdistan iracheno), la coppia di stilisti che hanno organizzato la grande sfilata con le creazioni del loro marchio Amkin, si è concluso il patto per il turismo tra Olbia ed Ollolai.

«Vogliamo dare un segnale importante a tutta la Sardegna – ha spiegato Marco Balata, assessore del Turismo del comune di Olbia -. Crediamo sia arrivato il momento di sollevare l’asticella, qui si compie un connubio tra un privato, Mirtò con la sua “Casa Sardegna”, e due Comuni diversi che vogliono completarsi. La promozione delle eccellenze dei Comuni della Barbagia all’interno del Festival internazionale Mirtò credo sia un messaggio forte».

 

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Il 10 agosto presentazione del “Festival del mirto” nel centro Sardegna: poi anteprima il 17 agosto a Porto Rotondo e il clou dell’evento a Olbia dal 18 al 20 agosto con grandi novità

Mirtò abbraccia la Sardegna. Il quarto festival del mirto partirà da Ollolai, con una presentazione in grande stile che coinvolgerà l’Unione dei Comuni della Barbagia. Il cuore dell’isola che batterà il 10 agosto proprio ad Ollolai, nel padiglione “Casa Sardegna” all’interno del Festival Mirtò. Si racconteranno le storie, la valorizzazione di tradizioni lunghissime che hanno il cibo come veicolo di cultura popolare. Pienamente nella vocazione di Mirtò, capace di passare da Porto Cervo, la vetrina del turismo di lusso e delle eccellenze, con lo straordinario successo di pubblico ottenuto lo scorso aprile, fino al cuore pulsante dell’interno dell’isola. Un primo appuntamento che anticipa di una settimana l’anteprima del Festival che sarà il 17 agosto a Porto Rotondo. Per arrivare ai giorni della kermesse vera e propria, che si svolgerà dal 18 al 20 agosto nel centro di Olbia. Un lavoro di promozione del territorio che diventa sempre più incisivo, attraverso nuove iniziative e nel solco di un marchio che è partito dalla Sardegna per diventare internazionale. L’ultimo segno tangibile di un successo e una promozione dell’isola nel mondo, confermato dal lavoro svolto durante le riprese della serie “Catch-22”, con regista e protagonista George Clooney, che ha visto tutta la troupe omaggiata con le eccellenze del territorio della Gallura: dal mirto, appunto, ai vini del Consorzio di tutela del vermentino di Gallura Docg.

“Come città di Olbia ringraziamo Mirtò per averci scelto nuovamente in qualità di sede della quarta edizione del festival, con questa importante novità della giornata del 17 agosto come anteprima a Porto Rotondo – sottolinea Marco Balata, assessore al Turismo del Comune di Olbia -. C’è poi l’importante collaborazione con l’Unione dei Comuni della Barbagia, un progetto di valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche del centro Sardegna accolto con entusiasmo dal presidente, Efisio Arbau. L’evento, infatti, guarda a tutta la Sardegna, oltre ad essere una delle date di punta dell’estate olbiese”.

Una linea di continuità con quello che dalla nascita è il dna di Mirtò: la promozione della Sardegna, attraverso il mirto e le altre eccellenze enogastronomiche, in mezzo alla gente, raccontando storie e tradizioni.

“Siamo grati agli organizzatori del Festival Mirtò ed al comune di Olbia per averci coinvolto in questa iniziativa” conferma lo stesso Arbau. Un ritorno alle origini per un festival che è capace di accompagnare anche la sua vocazione internazionale, come un Expò itinerante che dalla Sardegna e da Olbia guarda anche all’Italia e al mondo.