22 November, 2024
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Sciopero Cagoiari 2

Il corteo è partito da piazza del Carmine ed ha attraversato la via Roma fino a piazza Darsena, dove si è svolto il comizio organizzato dalle segreterie regionali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, concluso dall’intervento del segretario nazionale di Fim Cisl, Marco Bentivogli.

«Sull’occupazione occorre aprire una vertenza nazionale sulla Sardegna – ha detto Marco Bentivogli -. Non possiamo accettare che i giovani sia ancora costretti a lasciare le loro famiglie e la loro terra, alla ricerca di un lavoro lontano dalla Sardegna.»

Sulla vertenza Alcoa, Marco Bentivogli ha detto che «è giunta l’ora che il premier Matteo Renzi ritorni nell’Isola e ci spieghi cosa ne è stato delle promesse fatte un anno fa, questa è una mobilitazione per il lavoro, oltre che per il rinnovo del contratto. Il premier e il governatore Francesco Pigliaru dovrebbero ascoltare questa piazza.»

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E’ in programma domani, 15 giugno, uno sciopero di 8 ore indetto dalle segreterie dei metalmeccanici Fsm, Fiom e Uilm della Sardegna, con una manifestazione che, a Cagliari, partirà da Piazza del Carmine alle ore 9.30 e si concluderà in Piazza Deffenu con un comizio che vedrà gli interventi dei delegati delle principali realtà industriali della Sardegna e la partecipazione del segretario nazionale della Fim-Cisl Marco Bentivogli.

«Lo sciopero – spiega Marco Bentivogli -, si è reso indispensabile per contrastare la posizione di totale chiusura di Federmeccanica che rifiuta qualsiasi ragionamento sulle nostre legittime rivendicazioni salariali. Auspichiamo una ripresa immediata delle trattative perché i lavoratori non possono aspettare oltre per un contratto scaduto ormai da un anno.»

La trattativa per il contratto aveva segnalato nei mesi scorsi diversi passi avanti per quanto riguarda i punti legati alla formazione dei lavoratori, della sanità integrativa e della previdenza complementare. Ma si era arenata sull’aumento salariale che per le organizzazioni sindacali dovrebbe attestarsi a non meno di 105 euro mentre per Federmeccanica, al contrario, sarebbe ingiustificato vista la condizione di deflazione in cui versa l’economia italiana.

«Addirittura l’associazione degli imprenditori – aggiunge il segretario nazionale Fim -, pretenderebbe che i lavoratori restituissero indietro una parte del salario conquistato con il precedente contratto adducendo motivazioni legati a un presunto mancato aumento del costo della vita (parametro sul quale erano collegati i meccanismi di calcolo degli aumenti ma che non trova pieno riscontro nella realtà). In realtà noi pensiamo sia ora di finirla di scaricare la crisi e le responsabilità per la mancata competitività e produttività delle aziende sulle spalle dei lavoratori che al contrario – conclude Marco Bentivogli – in questi anni difficili hanno mostrato grande responsabilità.»

«Da Alcoa, Keller, EurAllumina, Portovesme Srl, Saipem, alla Chimica Verde e a tutte le altre realtà produttive chiuse o in crisi della nostra isola – dice Rino Barca, segretario regionale della Fsm-Cisl -, lo sciopero sarà anche l’occasione per pretendere da parte delle istituzioni regionali e nazionali una maggiore attenzione ai problemi dell’industria in Sardegna: appare evidente la gravissima crisi dell’industria sarda. E’ indispensabile che i nostri governanti intervengano immediatamente per fare tutto il possibile affinché gli stabilimenti chiusi vengano riavviati e quelli in difficoltà siano sostenuti con massicci interventi infrastrutturali e strutturali in grado di renderli competitivi. L’industria – conclude Rino Barca – ha rappresentato per molti decenni un valore economico aggiunto importantissimo e irrinunciabile per la nostra isola del quale ancora oggi non possiamo fare a meno.»

Sciopero 3

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Il segretario nazionale della FIM-CISL Marco Bentivogli ha scritto al ministro dell’Interno, Angelino Alfano, sulla vicenda degli 11 lavoratori dell’Alcoa denunciati per la manifestazione del 10 settembre 2012 ad opera della Digos.

«I reati contestati – scrive Marco Bentivogli – vanno da lesioni a resistenza a pubblico ufficiale. La denuncia rischia di avere gravi conseguenze penali per le persone interessate, che sono coinvolte esclusivamente in manifestazioni di protesta e di mobilitazione indette dalle organizzazioni sindacali, per difendere il posto di lavoro e il sito produttivo di un’area tra le più povere del Paese, contro le scelte irresponsabili dell’azienda, che ha deciso di disinvestire e di abbandonare l’attività.»

«I lavoratori – aggiunge Marco Bentivogli – non si sono resi protagonisti di alcun reato, il livello di responsabilità, il loro e quello delle organizzazioni sindacali che hanno organizzato le manifestazioni, è sempre stato massimo e volto ad evitare qualunque tipo di tensione e di illecito. Esprimiamo tutta la nostra amarezza e preoccupazione per l’evolversi della vicenda giudiziaria, che rischia di trasformare in fatto di ordine pubblico, una manifestazione sindacale per il lavoro. Una mobilitazione che sta proseguendo proprio in queste ore nell’area del Sulcis, a fronte del permanere dell’incertezza sulle prospettive industriali.»

«Chiediamo che, da parte delle autorità, vi sia la considerazione oggettiva della situazione e non vi siano provvedimenti o sanzioni ingiustificate nei confronti dei lavoratori. Riteniamo utile – conclude Marco Bentivogli – e chiediamo la convocazione di un incontro a breve per gli approfondimenti necessari.»

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Alcoa 22 marzo 2016 B

«Apprezziamo le parole del presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, riguardo un impegno più forte di tutto il governo per un positiva soluzione della vertenza Alcoa . Era un intervento che sollecitavamo da tempo, da aggiungere al lavoro del ministro Federica Guidi e del sottosegretario Claudio De Vincenti.»

Lo ha detto, questa sera, Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl.

«Sono parole importanti – ha aggiunto Marco Bentivogli -, che devono essere impegnative nei confronti della realtà del Paese che più di tutte ha pagato la crisi con un contributo di disoccupazione inaccettabile per un paese civile. Vigileremo affinché dalle parole si giunga finalmente ai fatti.

Mi Auguro, che dentro la giornata di domani si costruiscano le condizioni, a fronte di una valutazione comune con i lavoratori, affinché: Rino, Daniela e Roberto, scendano dal silos e possano passare la Pasqua, come meritano, con le loro famiglie.»

«Questi giorni a 60 metri di altezza, in condizioni atmosferiche e ambientali proibitive – ha concluso Marco Bentivogli – non dovrebbero essere, il prezzo da pagare per poter richiedere, da parte di lavoratori onesti attenzione al loro futuro.»

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«Siamo riusciti ad ottenere, per chi acquisterà lo stabilimento ex Alcoa, un prezzo per l’energia inferiore ai 30 euro a mw/h, che è il prezzo più basso praticato in Europa.»

Lo ha detto Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, poco fa, nel corso della trasmissione de La 7 Coffee Break, che si sta occupando della crisi industriale del Paese, con specifico riferimento all’ex Alcoa e all’Ilva di Taranto.

La proposta del Governo Renzi, prospettata ieri alle parti presenti all’incontro di Palazzo Chigi dal sottosegretario della Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, salvo imprevisti, sarà possibile grazie alla stipula di un accordo bilaterale con un produttore primario di energia operante in Sardegna.

Per la precisione, il prezzo che verrà proposto a Glencore, la multinazionale svizzera che già un anno fa ha dato la sua disponibilità a rilevare lo stabilimento a condizione che le vengano riconosciute condizioni tariffarie dell’energia elettrica in linea con la media europea, per 10 anni, dovrebbe oscillare tra i 28 e i 29 euro per mw/h.

Il ricorso ad accordi bilaterali consentirà di evitare il vaglio dell’Unione Europea che fino ad oggi ha sempre creato grossi ostacoli in tal senso, avanzando forti dubbi sullo “sconfinamento” verso gli “aiuti di Stato”.

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Ancora una riunione interlocutoria quella svoltasi questo pomeriggio a Palazzo Chigi sulla vertenza dello stabilimento ex Alcoa. Il Governo, rappresentato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, affiancato dal segretario generale di Palazzo Chigi, Paolo Aquilani, ha confermato l’impegno a mantenere la vertenza aperta su tutti i fronti ed ha aggiornato l’incontro con le organizzazioni sindacali al 7 marzo prossimo.

Le parti stanno lavorando per la definizione della partita energetica, con il riconoscimento al nuovo acquirente (la multinazionale svizzera Glencore), un accordo bilaterale di lungo termine «che – ha spiegato il segretario della Uilm, Mario Ghini – porterebbe il costo energetico ad essere tra i più competitivi d’Europa e questo fa ben sperare per il prosieguo del confronto con Glencore che si farà nei prossimi giorni». E’ stata esclusa invece la nomina di un commissario per Alcoa, in quanto non sussistono né le condizioni per poter utilizzare la legge Marzano né quelle previste per l’Ilva.

Alla riunione hanno partecipato, il presidente della Giunta regionale della Sardegna, Francesco Pigliaru, il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi e il responsabile dell’Unità di gestione delle crisi industriali del ministero dello Sviluppo economico, Giampiero Castano. Il ministro Federica Guidi non ha partecipato perché impegnata fuori sede in incontri istituzionali ma si è tenuta costantemente in contatto telefonico.

«La presidenza del Consiglio – ha detto da parte sua Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl – ci ha informato che Glencore non ha ancora dato la risposta che si attendeva per il 20 gennaio. Nel frattempo il ministero dello Sviluppo economico sta lavorando con un gestore di energia disponibile ad un accordo di lungo periodo bilaterale.»

L’ipotesi allo studio, secondo Bentivogli, prevede di utilizzare i primi due anni di superinterrompibilità e i successivi di interrompibilità per avvicinare il prezzo dell’energia a quello previsto nel memorandum of understanding (con una media per 10 anni al di sotto dei 30 euro/MW).

Il Governo chiederà a Glencore una risposta definitiva entro febbraio e, al tempo stesso «ha informato di aver richiamato Alcoa, dopo aver dato l’autorizzazione per l’accesso in data room, a consentire la visita all’altra società che ha dichiarato interesse all’acquisto, Sider Alloys per completare il quadro utile ad avere informazioni complete per presentare un piano industriale e finanziario e formulare la sua offerta.

«I lavoratori dell’indotto sono senza alcun reddito, a breve anche i lavoratori Alcoa. È inaccettabile che dopo 4 anni di lotta e di promesse e illusioni i lavoratori siano senza prospettive. Vogliamo il Governo – ha concluso Marco Bentivogli – tutto in campo per una soluzione positiva.»

«Da oltre un anno lavoriamo giorno per giorno, settimana dopo settimana, per trovare una soluzione, ben consapevoli che la situazione è difficile – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. C’è ancora da lavorare molto insieme al Governo su dettagli importanti, per essere in grado offrire condizioni che siano convincenti per l’investitore interessato. Lo faremo in pochi giorni. Intanto dal Governo oggi è arrivato un messaggio importante: è stato affermato con forza l’impegno dell’Esecutivo a mantenere comunque aperta la prospettiva, affinché nel Sulcis riparta la produzione dell’alluminio. Questo è un punto fondamentale e vogliamo dare fiducia a queste parole del Governo, che hanno un significato rilevante.»

Durante lo svolgimento dell’incontro, è proseguito in Piazza Montecitorio il presidio degli oltre 200 lavoratori che hanno raggiunto la Capitale per sollecitare una soluzione rapida della lunga vertenza, iniziata oltre tre anni fa con la chiusura dello stabilimento da parte di Alcoa.

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Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha confermato alla delegazione dei lavoratori ex Alcoa, incontrati al termine della manifestazione svoltasi all’aeroporto di Elmas, che da parte di Glencore c’è la volontà di restare al tavolo, ma che ritengono insufficienti per la durata, gli strumenti energetici messi in campo dal Governo. Glencore chiede strumenti aggiuntivi e una durata il più possibile vicina a ciò che era stato sottoscritto nel protocollo del MOU.

«Francesco Pigliaru ha riferito di aver comunicato le intenzioni di Glencore al Ministero e di concerto con lo stesso, dichiara, di voler esplorare tecnicamente tutte i percorsi possibili dall’interconnector, all’interrompibilità semplice, più la possibilità di un accordo bilaterale per avvicinare le condizioni attuali del costo e della durata dell’energia a quelle esposte nel MOU e richieste fortemente da Glencore – ha dichiarato Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl -. Nel frattempo Alcoa pare voglia negare a SiderAlloys la possibilità di svolgere la due diligence a cui si è impegnata dopo la manifestazione di interesse per Portovesme. Chiediamo che il Ministro Guidi intervenga sul veritce Alcoa. Inoltre, la Regione ha reso noto di voler esplorare di concerto al governo, un percorso che possa vedere una compartecipazione di qualche agenzia pubblica all’acquisizione dello stabilimento da parte di Glencore.»

«Dopo 3 anni di lotta, è inaccettabile restare senza speranze concrete – aggiunge Bentivogli -: troppe dichiarazioni fumose ma nulla di concreto. Siamo sempre fermi alla questione energetica che ci trasciniamo ormai da più di sei anni. Sul tavolo c’è poi la situazione degli ammortizzatori sociali per i quali è previsto un nuovo incontro tra Ministero e Regione Sardegna per presentare i numeri dei lavoratori rimasti senza ammortizzatori sociali con l’obiettivo di trovare percorsi e soluzioni, una possibilità può essere un ammortizzatore sociale di bacino (viste le gravissime condizioni economiche-sociali-industriali del territorio) o introdurre e concedere finanziamenti per attuale politiche attive del lavoro e di salvaguardia del reddito.»

Attualmente sono 50 lavoratori indotto Alcoa che hanno già perso l’ammortizzatore e altri 250 lo perderanno (diretti e indiretti Alcoa) a partire da gennaio 2017. Oltre a questi, nella filiera dell’alluminio (ex Ila e appalti Eurallumina) 100 lavoratori lo hanno già perso e altri 150 lo perderanno da fine 2016.

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Non c’è solo la multinazionale svizzera Glencore, già proprietaria dello stabilimento Portovesme srl, interessata all’acquisizione dello stabilimento ex Alcoa. Nel corso della riunione svoltasi questo pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico, infatti, è trapelato da fonti sindacali che un’altra società svizzera, la SiderAlloys di Lugano, impegnata nel ciclo di trasformazione dell’alluminio, avrebbe manifestato il proprio interesse.

Alla riunione, al ministero dello Sviluppo economico, hanno partecipato il ministro Federica Guidi; il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti; il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Federica Guidi ha annunciato che oggi è arrivata la lettera del commissario Ue alla concorrenza, Margrethe Vestager, che autorizza la super interrompibilità per le isole per un periodo di due anni rinnovabile per un terzo anno, a condizioni economiche molto vantaggiose, 170.000mw corrispondenti con ulteriori misure di efficientamento a 26,5Mw/h per la centrale di Portovesme.

«La proposta è stata illustrata a Glencore – ha commentato Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl – che ha apprezzato la riduzione del costo dell’energia ma ha ritenuto i 2 anni rinnovabili, insufficienti e si prenderà fino al 20 gennaio per una risposta definitiva. Alcoa in questo periodo si impegna a non procedere con ulteriori atti unilaterali. Nel frattempo si è presentato un altro investitore industriale, Sider Alloys che ha giudicato interessanti le condizioni di costo energetico proposte e che sarebbe disponibile ad un investimento per aggiuntivo accanto allo smelter per la trasformazione dell’alluminio. Questo Gruppo si è impegnato ad inviare un’eventuale formale manifestazione di interesse entro venerdì. Per noi è il momento di chiudere positivamente questa vertenza. È il momento di giocare a carte scoperte e valutare le volontà reali di acquisizione e ripartenza dello smelter. I lavoratori passeranno l’ennesimo Natale con la fabbrica chiusa. Entro gennaio serve questa chiarezza perché ogni settimana diminuisce la copertura degli ammortizzatori sociali per i lavoratori dell’indotto e alla fine del 2016 riguarderà anche i diretti, quadro che sta da troppo tempo mettendo in ginocchio il Sulcis. Il sottosegretario De Vincenti – ha concluso Marco Bentivogli – ha dato disponibilità ad un incontro nel mese di gennaio per verificare con il Ministero del lavoro le problematiche relative alla copertura degli ammortizzatori sociali.»

Allegate le fotografie di Romeo Ghilleri.

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«Gli operai Alcoa processati, i teppisti no. Il ministero degli Interni ci convochi subito». Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl, ieri ha lanciato un chiaro messaggio in coincidenza con la nuova manifestazione dei lavoratori Alcoa sotto il Palazzo della Prefettura, in Piazza Palazzo, a Cagliari.

«Nella recente visita a maggio in Sardegna – si legge in una del segretario generale della Fim Cisl – il Premier Renzi aveva annunciato l’impegno a sollecitare l’Unione europea per accelerare il responso della commissione Ue alla strumentazione predisposta per il contenimento del costo dell’energia che è un’inaccettabile impasse sul processo di cessione dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme a Glencore. Il Premier, insieme al ministro Delrio, annunciava il possibile riavvio dopo l’estate.»

«E invece delle buone notizie, da parte del Governo – aggiunge Marco Bentivogli – ai lavoratori sono arrivate le denunce per la manifestazione del 20 settembre a Roma contro la chiusura dello stabilimento. Manifestazione in cui fu encomiabile la gestione da parte del servizio d’ordine e molto discutibile la condotta di alcuni agenti delle forze dell’ordine. Un fatto gravissimo su cui chiediamo la convocazione da parte del ministro Alfano e del ministero degli Interni. Poche ore più tardi la beffa: il tribunale di Rotterdam ha giudicato non perseguibili i teppisti olandesi “perché non esistono le immagini video” dei tifosi, che lo scorso 19 febbraio, in occasione della partita dell’Europa League Roma-Feyenoord, devastarono la fontana della “Barcaccia” in Piazza di Spagna a Roma, nonostante queste immagini siano state diffuse in tutto il mondo e ancora disponibili sul web.»

«E’ gravissima la responsabilità del ministero degli Interni che, a distanza di poche ore, considera criminali i lavoratori e garantisce il salvacondotto ai veri delinquenti, non rendendo disponibili le immagini del 19 febbraio. Da cinque giorni chiediamo al Governo di intervenire e al ministro degli Interni di riceverci. Non abbiamo ancora risposta. Scordatevi che accetteremo che si perseguano ingiustamente i lavoratori – conclude Marco Bentivogli – e ci si agevoli l’impunità dei delinquenti.»

Attendati Alcoa 2

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Il sostituto procuratore Luca Tescaroli ha concluso, alla Procura di Roma, le indagini sugli incidenti verificatisi nella Capitale il 10 settembre 2012, nel corso della manifestazione messa in atto dai lavoratori ex Alcoa per contrastare la chiusura dello stabilimento ed ha inviato a 11 lavoratori, alcuni accusati di resistenza a pubblico ufficiale, altri di accensioni ed esplosioni pericolose e danneggiamento aggravato, i relativi avvisi di conclusione delle indagini preliminari.

Appresa la notizia, il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, ha diffuso una nota, dalla quale traspaiono amarezza e critica.

«Ad alcuni lavoratori Alcoa e indotto, stanno arrivando denunce per la manifestazione del 20 settembre a Roma contro la chiusura dello stabilimento – scrive Marco Bentivogli -. Lavoratori che lottano da anni, hanno perso tutto e sono in presidio permanente davanti alla loro fabbrica chiusa da oltre un anno.»

«E’ noto a tutti – aggiunge il segretario generale della Fim Cisl – che il corteo fu gestito egregiamente dalle Rsu che organizzarono un servizio d’ordine per evitare qualsiasi violenza. Sappiamo che la violenza, in qualsiasi forma, non è mai amica dei lavoratori. Dalla mattina due agenti del reparto celere, colpivano il servizio d’ordine mentre attraverso i cordoni contenevano i loro compagni di lavoro per una corretta direzione e svolgimento del corteo. L’unico momento in cui il corteo si è scaldato, è stato dovuto al comportamento di uno di questi, che avevamo chiesto di allontanare dalla gestione dell’ordine pubblico, in quanto erano ormai le cause dei disordini che comunque non si verificarono. Caro ministro Alfano – sottolinea ancora Marco Bentivogli – allora non c’era il segretario Fiom, come in AST Terni e, pertanto, abbiamo avuto meno copertura televisiva e “attenzione politica” ma di manganellate ne arrivarono tante e ancor più ingiustificate.»

«E invece della convocazione al Ministero e a Palazzo Chigi, come per AST, ora arrivano le denunce. Vi chiediamo un incontro immediato – conclude il segretario generale della Fim Cisl – scordatevi di far passare i lavoratori Alcoa per delinquenti e, visto che ero presente e davanti, inserite anche me tra quelli da denunciare.»

Manifestazione Alcoa a Roma 8 luglio 2015 1