5 November, 2024
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Dopo il successo nei mondiali di deltaplano lo scorso luglio, il tricolore sventola anche sul podio del 16° Campionato del Mondo di volo in parapendio che si è concluso a Krushevo, in Macedonia.
Joachim Oberhauser, pilota di Termeno (Bolzano), 43 anni, esperto di macchine agricole nella vita, è il nuovo Campione del Mondo. Insieme a lui il team Italia vince per la prima volta identico titolo a squadre in condivisione con la Francia. Oltre che da Joachim Oberhauser, la nazionale azzurra comprendeva la milanese Silvia Buzzi Ferraris, Christian Biasi di Rovereto (Trento), Marco Busetta di Paternò (Catania), Alberto Vitale pilota ragusano trapiantato a Bologna ed Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano), in veste di Commissario Tecnico.
Il successo è scaturito al termine di dieci task, una al giorno, su percorsi dai 65 ai 130 chilometri. Giudici di gara i funzionari della FAI, Fédération Aéronautique Internationale.
Osso duro da battere per i 150 piloti iscritti in rappresentanza di 48 nazioni quelli francesi, campioni del mondo uscenti a squadre, individuale maschile e femminile. In pratica tutte le medaglie erano loro e non si sono smentiti neppure nei cieli macedoni prendendo all’inizio il comando della gara. Per gli azzurri sono stati dieci giorni di passione, su è giù per la graduatoria fino alla svolta nella settima giornata quando Joachim Oberhauser è riuscito a scalzare Honorin Hamard dal comando. Alla fine al francese andrà la medaglia di bronzo a pari merito con Vladimir Bacanin (Serbia) e dietro al russo Gleb Sukhotskiy, vice campione del mondo
Un altro momento importante per l’Italia quando Marco Busetta ha vinto la penultima prova portando al team i punti necessari per prendere il comando della classifica a squadre. La reazione dei francesi non si è fatta attendere, tanto che a giochi chiusi i transalpini raggiungeranno gli azzurri sul gradino numero uno del podio. Seguono Giappone e Svizzera.
Tra le quote rosa, impossibile battere Méryl Delferriere (Francia) che ha mantenuto il comando sulle 21 colleghe per tutto il campionato. Medaglia d’argento alla svizzera Yael Margrlisch; quella di bronzo ad Ellis (Australia).
Dopo questa impresa possiamo guardare all’Italia come la nazione più forte al mondo nel volo libero in parapendio e deltaplano, laddove per libero si intende il volo senza motore, sulle ali del vento e delle correnti d’aria ascensionali. Non si ricorda neppure un altro sport nel quale atleti azzurri abbiano vinto di più.

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È sbarcata a Kruscevo, nella Macedonia del Nord, la nazionale che rappresenterà l’Italia alla 16ª edizione dei Campionati del Mondo di parapendio organizzata sotto l’egida della FAI, Fédération Aéronautique Internationale.

Fanno parte del team azzurro la milanese Silvia Buzzi Ferraris, Christian Biasi di Rovereto (Trento), Marco Busetta di Paternò (Catania), Joachim Oberhauser di Termeno (Bolzano), Alberto Vitale pilota ragusano trapiantato a Bologna e Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano) in veste di CT.

Tutti francesi i titoli da difendere a partire da quello a squadre e poi quelli individuali con Pierre Remy il maschile e Seiko Fukuoka Naville il femminile. Li avevano conquistati in Italia nel 2017. Ci proveranno le 48 nazioni iscritte per un totale di 146 piloti, comprese 21 donne. L’Italia si presenta come vice campione d’Europa a squadre, titolo conquistato lo scorso anno in Portogallo. La manifestazione si chiuderà il 18 agosto.

Kruscevo, posta a 1.350 metri di altitudine e a 159 km dalla capitale macedone Skopje, è la città più alta dei Balcani. I piloti utilizzeranno principalmente due siti di decollo, uno a 1.420 metri di altitudine esposto verso la valle della Pelagonia e l’altro molto vicino al primo a 1.440 metri. Da qui i piloti spiccheranno i voli lungo percorsi che potrebbero toccare distanze prossime ai 100 km. Sono previsti dieci prove, una al giorno meteo permettendo, inframezzate da un giorno di riposo. Sommando i risultati di queste sarà compilata la classifica finale per eleggere i nuovi campioni del mondo di volo in parapendio.

Nel frattempo, dopo i mondiali di deltaplano che hanno visto l’ennesimo trionfo azzurro, i cieli del Friuli ospiteranno dal 9 al 15 agosto la tappa italiana della Coppa del Mondo di volo acrobatico in parapendio AcroMax. Sette giorni con i migliori piloti di questa disciplina che coloreranno il cielo sopra il Lago dei Tre Comuni (Udine) cosiddetto dai paesi che vi si affacciano, Cavazzo, Bordano e Trasaghis, una cinquantina di piloti stranieri e nostrani si sfideranno per la conquista della Coppa del Mondo di volo acrobatico in parapendio. Organizza la manifestazione con epicentro a Trasaghis il Volo Libero Friuli che ha anche in calendario il campionato del mondo 2020 di questa specialità.

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Dal 15° Campionato Europeo di parapendio gli azzurri tornano a casa con un soddisfacente risultato, medaglia d’argento per la squadra e bronzo per il bolognese Alberto Vitale nel singolo.

La squadra campione d’Europa 2018 è la Spagna che precede appunto l’Italia, poi a Francia campione del mondo in carica e Germania. La medaglia d’oro nella classifica individuale è stata messa al collo del britannico Theo Warden che ha superato d’un soffio il tedesco Torsten Siegel e il nostro Alberto Vitale, protagonista di una splendida rimonta. Migliore nella graduatoria femminile la francese d’origini nipponiche Seiko Fukuoka Naville. Argento per Yael Margelisch (Svizzera), bronzo per Meryl Delferriere (Francia). La campionessa d’Italia Silvia Buzzi Ferraris, milanese, ha terminato al sesto posto dopo aver vinto una prova femminile. Ventuno le quote rosa presenti.

Un plauso per le prestazioni di Joachim Oberhauser di Termeno (Bolzano), di Marco Littamè (Torino) e Marco Busetta di Paternò (Catania) che si sono messi in luce durante alcune task, contribuendo al successo del collettivo.

L’evento ha impegnato 150 piloti in rappresentanza di 28 nazioni per due settimane nei cieli di Montalegre, nel nord del Portogallo. Il team italiano si è presentato con la ferma determinazione di cancellare la prova opaca dello scorso anno ai mondiali di Feltre. Operazione riuscita. Questi i restanti piloti azzurri convocati dal CT Alberto Castagna di Cologno Monzese: Christian Biasi di Rovereto (Trento), Federico Nevastro (Padova) e l’emiliano Michele Boschi.

Durante il campionato sono stati effettuati otto voli, uno al giorno, su distanze tra i 52 ed i 94 chilometri, percorsi contrassegnati da punti salienti del territorio, che i parapendio hanno aggirato prima di raggiungere l’atterraggio in media dopo due o tre ore, in un caso anche solo un’ora e mezza. Cancellate due task per avverse condizioni meteo, un dovere per riguardo alla sicurezza dei piloti.

 

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La squadra nazionale di volo libero in parapendio è prossima alla partenza per la 15ª edizione dei Campionati europei della disciplina che si terranno a Montalegre, in Portogallo, dal 16 al 28 luglio.

Difficile il compito degli azzurri a partire dal riscatto dopo la pallida prova ai campionati del mondo dello scorso anno, quando la squadra non ha sfruttato il fattore campo, visto che si sono disputati nei cieli nostrani di Feltre. Subito dopo quello di battere i mostri francesi che da anni regnano incontrastati nei cieli. I piloti transalpini negli ultimi cinque campionati del mondo hanno vinto altrettante medaglie d’oro individuali maschili, due femminili e tre a squadra. Durante gli scorsi europei, dove l’Italia ha vinto una medaglia d’argento nell’individuale grazie a Joachim Oberhauser e quella di bronzo a squadre, i cugini d’oltralpe hanno riempito il sacco con tutte le medaglie d’oro e l’argento femminile.

Questi i convocati dal CT Alberto Castagna di Cologno Monzese: Silvia Buzzi Ferraris, milanese e fresca di titolo italiano, Christian Biasi di Rovereto (Trento), Joachim Oberhauser di Termeno (Bolzano), Federico Nevastro (Padova), l’emiliano Michele Boschi, Marco Littamè (Torino), Alberto Vitale (Bologna) e, dalle pendici dell’Etna, Marco Busetta.

La cittadina di Montalegre è situata nel nord del Portogallo, nel distretto di Vila Real. Tutto intorno alte montagne, valli aperte e vaste pianure, sito di volo collaudato che ha già ospitato altri eventi internazionali. Dal decollo di Serra do Larouco a 1.525 metri d’altitudine i piloti dirameranno lungo percorsi contrassegnati da punti salienti del territorio e, con condizioni del tempo favorevoli, voleranno anche per 100 km prima di raggiungere l’atterraggio.

Il titolo è assegnato in base ai risultati conseguiti da ciascun pilota nel corso di dieci voli, uno al giorno, meteo permettendo. Oltre 30 le nazioni europee partecipanti per un massimo di 150 piloti, numero dettato da ragioni organizzative e di sicurezza.