27 July, 2025
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Stamane la studentessa Francesca Mereu ha conseguito la laurea magistrale in Archeologia all’Università di Cagliari con una tesi sulla Grotta di Acquacadda (Nuxis), relatore il professor Riccardo Cicilloni.
«Oggi è stata una giornata specialeha detto Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club Nuxis, associazione che gestisce il sito di Sa Marchesa, dove si trova la Grotta di Acquacadda, sulla quale è incentrata la tesi della neo laureata -. Francesca Mereu ha conseguito la laurea magistrale in Archeologia con la tesi sulle ceramiche di un settore della Grotta di Acquacadda dove anche lei stessa ha scavato per cinque stagioni. Il relatore è il professor Riccardo Cicilloni, direttore scientifico dello scavo archeologico nella Grotta di Acquacadda. Per noi, per l’amministrazione comunale e per la comunità di Nuxis è un grande giorno.
Grazie Francesca Mereu, grazie professor Riccardo Cicilloni, grazie Marco Cabras, grazie Federico Porcedda, grazie ai ragazzi che hanno scavato grazie al sindaco Romeo Ghilleri e all’assessore Damiano Cani, ma anche grazie a Piero Andrea Deias, perché con lui è iniziata questa bella avventura, grazie anche a Dario Melis che, purtroppo, non c’è più, anche lui ha condiviso con entusiasmo il lavoro. Ringrazio i soci dello Speleo Club Nuxis che con il loro sacrificio hanno permesso lo svolgimento del tutto. Grazie anche a quelli che non ho nominato ma che hanno partecipato attivamente.»
«Questa mattina, come Amministrazione comunale, siamo stati presenti all’Università di Cagliari per assistere con orgoglio alla discussione della tesi di laurea della studentessa Francesca Mereu, dedicata al sito delle Grotte Acquacadda Sa Marchesa di Nuxis – ha detto il sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri -. Francesca Mereu, da cinque anni impegnata negli scavi del sito con l’Università, ha scelto di raccontare e valorizzare il nostro patrimonio archeologico attraverso il suo lavoro accademico, contribuendo così alla sua diffusione tra le nuove generazioni. È un grande onore per il nostro paese essere al centro di un percorso di studio e ricerca di questo livello. Un ringraziamento va anche al professor Riccardo Cicilloni e al suo staff, che con passione e competenza accompagnano gli studenti in questa importante esperienza. Un altro passo avanti nel cammino di *NuxisfuoriNuxis*, per far conoscere il nostro territorio oltre i suoi confini.»

Si è conclusa ieri 18 luglio la sesta campagna di scavi archeologici nella grotta di Acquacadda, sito di Sa Marchesa, a Nuxis.
Anche quest’anno gli scavi nella la grotta hanno fornito ottimi risultati, con nuove scoperte che nei prossimi mesi saranno oggetto di studi di approfondimento e costituiranno la base di partenza della terza triennalità di scavi che avrà inizio nell’estate 2026..
«Un ringraziamentoha detto Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club Nuxis, associazione che gestisce il sito geo speleo archeologico Sa Marchesaa tutti quelli che hanno permesso la buona riuscita dello scavo, al professore Riccardo Cicilloni, responsabile scientifico della campagna di scavi, ai suoi collaboratori il dott. Marco Cabras e il dott. Federico Porcedda, agli studenti che hanno lavorato duro, al sindaco Romeo Ghilleri, all’assessore Damiano Cani che hanno anche partecipato a tutte le iniziative legate al progetto, ai soci dello Speleo Club Nuxis per il loro instancabile lavoro organizzativo e logistico e anche un ringraziamento a me stesso per aver creduto in questo ambizioso progetto e che dopo tanti sacrifici sta dando i suoi frutti.»

Ieri, mercoledì 9 luglio, nella sala riunioni del sito Geo speleo archeologico di Sa Marchesa, a Muxis, si è tenuto il quarto incontro di “Dopo gli scavi”, curato dal professor Riccardo Cicilloni, direttore scientifico della campagna di scavi in corso nella grotta di Acquacadda. Dopo l’intervento di saluto del sindaco di Nuxis, Romeo Ghilleri, e la presentazione curata dallo stesso professor Riccardo Cicilloni e dell’archeologo Marco Cabras, sono intervenuti i professori Mattia Sanna Montanelli, Fabio Pinna, l’australiano Guy Geltner, e il francese Nicolas Minuieille che hanno esposto il progetto Argentaria, nel quale viene considerata l’attività mineraria dal XII a XIX secolo, argomento coinvolgente considerato che sia la storia e l’economia del Sulcis Iglesiente Guspinese nei secoli scorsi sono state caratterizzate in modo fondamentale dalle attività estrattive.

Al termine della conferenza, abbiamo intervista il presidente del gruppo speleologico di Nuxis, Roberto Curreli, e il professor Riccardo Cicilloni, impegnata nella direzione scientifica della campagna di scavi, con la partecipazione di 22 studenti, fino a tutta la prossima settimana.

Giampaolo Cirronis

 

 

Per la prima volta a Calasetta, venticinque artisti sardi, provenienti in gran parte dal Campidano e dal Sulcis, si incontrano per dar vita a una grande collettiva multidisciplinare. Si chiama “Incontri d’Arte” ed è una rassegna culturale che dal 12 al 19 luglio trasformerà gli spazi del Demanio, gestiti dal Comune, nel Lungomare Colombo, in un laboratorio creativo a cielo aperto tra pittura, ceramica, scultura, live painting e laboratori per grandi e piccoli.

Promosso dall’associazione FarArte Calasetta con il patrocinio dell’amministrazione comunale, l’evento è curato dal direttore artistico Fernando Marroccu, maestro ceramista e autore di numerosi murales, e organizzato dall’associazione guidata da Luciano Lasio, con l’obiettivo dichiarato di dare impulso a un movimento artistico stabile nel borgo tabarchino e creare una piattaforma d’incontro tra autori, artigiani e visitatori.

Alla rassegna partecipano circa 25 artisti tra scultori, pittori, ceramisti e illustratori, per una varietà di linguaggi e materiali senza precedenti in paese. Tra gli scultori: Antonio Aracu, Marco Cabras, Marco Fontana, Tore Caboni, Luigi Tatti, Giuseppe Maccioni. Presenti anche opere dello scultore Gianni Salidu, grazie alla generosa disponibilità della vedova Pinella Bullegas, che arricchiranno la mostra.

Alle prese con matite, pennelli e tele ci saranno Marie Atzeni, Tomas Contu, Elisabetta Farchi, Gianna Floris, Antonietta Maxia, Nicola Obino, Halina Omelianenco, Serenella Sanna, Maria Grazia Scanu, Bruno Piga. Presenti anche due giovanissime promesse dell’arte, Daria Penoni e Chiara Pintus, fresche di diploma al Liceo Artistico di Sant’Antioco, che porteranno in mostra le loro opere pittoriche. Giampaolo Farchi è il ceramista e art designer che oltre alle sue opere dimostrerà anche le tecniche di lavorazione e creazione.

Accanto allo spazio espositivo, sarà attiva un’area all’aperto per performance artistiche live, ritratti dal vivo, dimostrazioni al tornio dei ceramisti e laboratori interattivi pensati per coinvolgere anche i bambini. In programma anche reading e incontri con Suami Bernardini, scrittrice per l’infanzia, autrice di cinque romanzi per bambini, che racconterà le sue storie ai più piccoli, in un clima familiare e partecipativo.

Tutti gli artisti saranno presenti ogni giorno per dialogare con il pubblico, mostrare le tecniche e condividere il proprio lavoro in modo diretto. Le attività si svolgeranno in due fasce orarie: dalle 9.00 alle 11.00 e dalle 19.00 alle 24.00, per godere dell’arte tra la luce del mattino e la magia delle serate estive sul mare.

«Incontri d’Arte vuole essere solo l’iniziosottolinea Luciano Lasio -. L’idea è quella di trasformare Calasetta in un centro creativo, dove artisti, artigiani e cittadini si possano incontrare, contaminare e crescere insieme.»

Lunedì 23 giugno prenderanno il via, per il sesto anno consecutivo, gli scavi archeologici presso il sito della Grotta di Acquacadda, in località Sa Marchesa, a Nuxis. Le attività, che coinvolgeranno 20 studenti dell’Università di Cagliari, si svolgeranno fino al 18° luglio sotto la guida del professor Riccardo Cicilloni, del dottor Marco Cabras e del dottor Federico Porcedda.

Il progetto sarà realizzato in collaborazione con il professor Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club Nuxis, e tutto il suo staff.

«Si tratta di un’iniziativa di grande valore per la valorizzazione culturale e turistica del nostro territorio. Il sito di Sa Marchesa continua a crescere grazie al contributo della Regione Sardegna, della provincia del Sud Sardegna, del Parco Geominerario, del Cammino di Santa Barbara e, non da ultimi, dei nostri preziosi dipendenti comunali per il grande lavoro di supportodice il sindaco di Nuxis, Romeo Ghilleri -. Come amministrazione comunale, esprimiamo profonda gratitudine a tutti coloro che ogni anno contribuiscono con impegno e competenza a far crescere questo straordinario progetto. Continuiamo insieme, con determinazione, il cammino di “NuxisfuoriNuxis”.»

La sala convegni del sito geo speleo archeologico “Sa Marchesa”, presso l’ex Miniera di Sa Marchesa, a Nuxis, ha ospitato sabato un convegno sulla promozione dei siti pre-preistorici della Sardegna, organizzato da Riccardo Cicilloni professore associato del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università di Cagliari, dagli archeologi Federico Porcedda e Marco Cabras e da Roberto Curreli, presidente dello Speleo Club di Nuxis.

Sono intervenuti l’assessora della Cultura e Pubblica istruzione della Regione Autonoma della Sardegna Ilaria Portas, funzionari della Regione Autonoma della Sardegna e della Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano, e rappresentanti di diverse realtà del settore, in presenza o in videoconferenza: Museo archeologico provincia di Badajoz (Spagna, Area archeologica di Santa Vittoria di Serri, Parco archeologico di Pranu Muttedu di Goni, Nuraghe Arrubiu di Orroli, Archeonova di Villagrande Strisaili, Area archeologica di Montessu a Villaperuccio, Area archeologica di Tamuli a Macomer, Parco archeologico di Seleni a Lanusei, Fondazione Monte Prama di Cabras, Museo archeologico e paleobotanico di Perfugas, Nuraghe Palmavera di Alghero e, infine, Museo civico di Santadi.

   

 

Dal 2 al 5 novembre, per il secondo anno consecutivo, lo Speleo Club Nuxis ha partecipato alla 25ª Borsa Mediterranea del Turismo archeologico 2023, svoltasi, a Paestum. Insieme al Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, rappresentato dal commissario straordinario dottoressa Elisabetta Anna Castelli e dal direttore dottor Fabrizio Atzori, lo Speleo Club di Nuxis guidato dal presidente Roberto Curreli ha promosso il sito geospeleologico archeologico Sa Marchesa con la Grotta di Acquacadda, dove nello scorso mese di settembre si è svolta la prima annualità del secondo triennio di scavi diretti dal professore Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari, con i suoi collaboratori, gli archeologi Marco Cabras e Federico Porcedda e da un gruppo di studenti dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Spettacolo, in Archeologia e Storia dell’Arte e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Cagliari, avviato su concessione del Ministero della Cultura e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna.

Le iniziative di promozione del sito geospeleologico archeologico Sa Marchesa con la Grotta di Acquacadda, come la campagna di scavi, sono state rese possibili grazie a un contributo della Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Turismo, artigianato e commercio.

E’ in corso di svolgimento a Paestum, in provincia di Salerno, la XXV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Il Salone espositivo della BMTA, in programma da giovedì 2 a domenica 5 novembre 2023, è il più grande al mondo dedicato al turismo archeologico.

Gli espositori esteri provengono da ben 22 Paesi: Albania, Algeria, Cipro, Colombia, Corea del Sud, Cuba, Ecuador, Estonia, Grecia, Guatemala, Iran, Malta, Perù, Repubblica slovacca, Serbia, Siria, Slovenia, Spagna, Sudafrica, Tunisia, Vaticano ed Uzbekistan.

Sono 120 gli espositori italiani, tra i quali, con la Regione Sardegna, ci sono Il Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, lo Speleo Club di Nuxis con il sito di Sa Marchesa, Ales con Arte Lavoro e Servizi Spa, il Gal Sinis e il Gal Sinis Fondazione Mont’e Prama.

Lo Speleo Club Nuxis è presente a Paestum per il secondo anno consecutivo, con lo stand per la promozione del sito di Sa Marchesa che sia ieri che oggi ha registrato numerose visite, in particolare di addetti ai lavori.

Lo Speleo Club di Nuxis è rappresentato a Paestum dal suo presidente Roberto Curreli, presente anche l’assessore comunale Damiano Cani.

Domani, sabato 4 novembre, nel corso di una conferenza, il direttore degli scavi della grotta di Acquacadda, il professor Riccardo Cicilloni, e gli archeologi Marco Cabras e Federico Porcedda, con il presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli, presenteranno i risultati della prima annualità di scavi del secondo triennio, svoltasi dal 4 al 29 settembre scorsi.

Allegate alcune fotografie dello stand dello Speleo Club Nuxis.

 

 

 

 

Le cavità artificiali presenti nel territorio della Sardegna e in particolare nel Sulcis Iglesiente, costituiscono un patrimonio culturale straordinario, attraverso il quale è possibile costruire un grande progetto per l’affermazione di un turismo sostenibile per 365 giorni l’anno.

E’ il principale messaggio emerso ieri nella prima giornata del convegno organizzato dall’associazione Speleo Club Nuxis APS, incaricata della realizzazione per l’attuazione del progetto finanziato dalla Regione Sardegna, Assessorato del Turismo, artigianato e commercio, dal titolo: “Attuazione di un programma di promozione del Turismo sostenibile speleologico ed archeologico”, svoltasi presso il sito geo speleo archeologico di “Sa Marchesa” del comune di Nuxis, denominato “Le Cavità Artificiali – Per un turismo sostenibile”.

Dopo la presentazione degli organizzatori e il saluto del sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri, dell’assessore Damiano Cani, del presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli, dell’archeologo Marco Cabras e del consigliere regionale Michele Ennas, sono stati diversi i relatori, esperti del settore speleologico e di quello archeologico, presentati da Francesco Randaccio, che si sono alternati nell’arco di tutta la giornata, portando le loro testimonianze.

L’archeologo Nicola Dessì ha parlato delle «numerose civiltà che si sono avvicendate e ci hanno lasciato testimonianze legate all’utilizzo di cavità naturali per diversi scopi. Il patrimonio ipogeico più consistente ed emblematico è legato però alle diverse migliaia di ambienti scavati artificialmente dalle comunità che hanno abitato i vari territori dell’isola. Partendo, appunto dalle numerose domus de janas scavate durante la Cultura di San Michele di Ozieri (V millennio a.C.) per scopi funerari, passando per i pozzi sacri e i silos realizzati durante l’Età nuragica, le tombe a camera di età punica e romana, gli acquedotti ed infine le cisterne dell’epoca medievale, possiamo con assoluta certezza affermare che il loro valore e la loro importanza collocano l’isola ai primi posti in Europa».

Antonello Floris ha esaminato la cronologia delle opere idrauliche a Cagliari, inserendole nel contesto generale delle cavità artificiali, inquadrandole per tipologia e periodi storici e ha illustrato quelle attualmente fruibili al pubblico e quelle che potrebbero essere turisticizzate, valutando alcuni itinerari tematici possibili per uno sviluppo turistico sostenibile che concili gli aspetti della sicurezza, relazionandoli alla città di sopra.

Pierpaolo Dore nell’intervento che ha chiuso la sessione di lavori del mattino, prima della pausa pranzo, ha spiegato che dopo la caduta dell’Impero Romano l’uomo, minacciato dall’avvento di guerre ed armi sempre più grandi e potenti, ha iniziato a costruire opere belliche vere e proprie, dai castelli ai forti ottocenteschi fino alle batterie di difesa della seconda guerra mondiale. Queste opere sono sempre accompagnate da strutture ipogee di grande valore storico che oggi sempre in più località vengono riscoperte e valorizzate per la diffusione della cultura storica.

L’ingegnere Maurizio Boaretto, alla ripresa dei lavori nel pomeriggio, ha iniziato il suo intervento partendo da una panoramica sul patrimonio minerario dismesso, con particolar attenzione a quello sardo, focalizzando l’attenzione sull’applicazione della normativa vigente per la gestione degli spazi minerari sotterranei dismessi, nonché sulla loro potenzialità per uso turistico.
Maurizio Boaretto, inoltre, ha illustrato le attività progettuali richieste per il recupero e la fruizione turistica degli ex siti minerari, mostrando alcuni esempi tra i più significativi di opere già realizzate sia a livello europeo, sia italiano e sardo.

Mauro Villani, rappresentante del Centro Italiano della Cultura del Carbone, ha ricostruito la storia della Grande Miniera di Serbariu, straordinario esempio di recupero del sito carbonifero, esteso su 33 ettari, con 21 edifici per complessivi 80.000 metri cubi, importantissimo nella storia della città di Carbonia, prima abbandonato dalla Carbosarda dopo l’interruzione dell’attività estrattiva, poi recuperato dal comune di Carbonia a fini turistici, inaugurato nel 2006 ed oggi al centro di un grande progetto di valorizzazione, Il sito ospita anche il museo dei Paleo Ambienti Sulcitani E.A. Martel, la Sezione di Storia locale, il Centro Ricerche Sotacarbo, l’Ex Dì – Fabbrica del Cinema, gli uffici del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e diverse attività artigianali ed associazioni culturali. Mauro Villani ha sottolineato i riconoscimenti ricevuti dal CICC a livello internazionale e le collaborazioni in atto con analoghi siti e progetti operanti in altri paesi europei.

Giuseppe Piras ha illustrato dal punto di vista metodologico le modalità di svolgimento di un lavoro commissionato dal comune di Cagliari che nel 2009 ha deciso di dotarsi di uno strumento conoscitivo sulle cavità esistenti nel sottosuolo urbano. Il Centro Studi Ipogei SPECUS ha ricevuto, a seguito di partecipazione ad un bando dell’Amministrazione comunale, l’incarico della mappatura delle cavità artificiali nell’area cagliaritana. Con la collaborazione del Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano e dell’Unione Speleologica Cagliaritana, il C.S.I. SPECUS ha provveduto ad individuare un primo blocco di circa 100 cavità, i cui rilievi sono stati opportunamente georeferenziati nella mappa tecnica della Città.
Il lavoro effettuato, da un lato colma in parte il vuoto conoscitivo sulla presenza di cavità presenti nel sottosuolo, spesso condizione di potenziale pericolo, talora evidenziatosi in episodi di crolli e dissesti avvenuti nell’ambito urbano, ma risulta anche un importante lavoro che ha consentito di restituire informazioni sull’importanza del patrimonio di “opere” sotterranee, dal punto di vista storico-culturale, legate all’utilizzo pregresso delle popolazioni che hanno vissuto questi luoghi fin da tempi remoti.

Roberto Nini, giunto per l’occasione da Narni, ha portato la sua testimonianza sul grande lavoro svolto nella città umbra, dove nel 1979 sei giovani speleologi del Gruppo UTEC scoprirono il sotterraneo di un antico convento domenicano. Seguirono anni di impegno per sensibilizzare le istituzioni e intervenire direttamente per sgomberare i locali dalle macerie. Nel 1994 gli spazi furono aperti con il nome di “Narni sotterranea”, con pochi mezzi ma tanta buona volontà. Nel 1995 fu creata l’Associazione Subterranea per gestire l’ipogeo, visto che era necessario un costante ed assiduo impegno per portare avanti l’ambizioso progetto.
Grazie all’aiuto di decine di volontari e alle ricerche portate avanti dalla nuova associazione, il sito ha trovato una sua collocazione nella storia di Narni e oggi è divenuto il principale attrattore turistico della città e fra i più importanti dell’intera Umbria.

Ha concluso gli interventi Roberto Curreli, presidente dell’associazione Speleo Club di Nuxis, che ha parlato del lavoro svolto negli ultimi due lustri per “la valorizzazione del sito geo-speleologico archeologico Sa Marchesa”, della quale lo Speleo Club è stato investito con l’attribuzione della gestione del sito Geo Speleo Archeologico di Sa Marchesa, dove si è appena conclusa la quarta annualità della campagna di scavi nella grotta naturale di Acquacadda, diretta dal professore Riccardo Cicilloni. Nel corso del pomeriggio, durante una pausa dei lavori, i presenti hanno visitato la Grotta, dove Roberto Curreli ha spiegato i risultati raggiunti dalla campagna di scavi.

Nel pomeriggio ha fatto un breve intervento anche Angelo Naseddu, presidente della Federazione speleologica sarda Angelo Naseddu.

Il programma dei lavori del convegno si è concluso oggi con una visita al sito ipogeico di Montessu, nel comune di Villaperuccio.

Il convegno è stato patrocinato da: Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna; Speleo Club Nuxis APS; Comune di Nuxis; Federazione Speleologica Sarda; Commissione Cavità Artificiali Cammino minerario di Santa Barbara.

 

 

 

E’ stata presentata questa mattina, nel sito geo speleo archeologico “Sa Marchesa”, nell’ex Miniera Sa Marchesa, comune di Nuxis, la quarta campagna di scavi nella grotta di Acquacadda, diretta da Riccardo Cicilloni, professore di Preistoria e Protostoria del Dipartimento di Lettere, Lingue e Beni Culturali dell’Università degli Studi di Cagliari. Alla presentazione, con il presidente dello Speleo Club di Nuxis Roberto Curreli, hanno partecipato, tra gli altri: il sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri con gli assessori della Giunta; i sindaci di Perdaxius Gianluigi Loru, di Masainas Gian Luca Pittoni e di Villaperuccio Marcellino Piras; la dottoressa Giovanna Pietra, funzionario archeologo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Cagliari e per le Province di Sud Sardegna e Oristano; il dottor Marco Cabras, archeologo, collaboratore del professor Riccardo Cicilloni; Fabio Calogero Pinna, professore associato dell’Università di Cagliari, coordinatore dei corsi di Beni culturali; gli studenti dei Corsi di Laurea in Beni Culturali e Spettacolo, in Archeologia e Storia dell’Arte e della Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Cagliari; Stefano Naitza, docente di Geologia Economica all’Università di Cagliari; Francesco Randaccio, rappresentante della federazione speleologica sarda.

Sono stati numerosi gli interventi che hanno sottolineato l’importanza del progetto di valorizzazione del sito di Sa Marchesa, sia dal punto di vista scientifico, sia da quello della promozione dello stesso e del territorio di Nuxis e dell’intero Sulcis a fini turistici.

Quella iniziata nei giorni scorsi e presentata stamane è la prima annualità del secondo triennio di scavi, avviato su concessione del Ministero della Cultura e il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna, nel corso del quale l’equipe diretta dal professor Riccardo Cicilloni continuerà a riportare alla luce lo straordinario patrimonio custodito da millenni nella grotta che sta destando un sempre maggiore interesse sia tra gli studiosi sia tra gli appassionati di archeologia e speleologia. Non a caso stamane, alcuni turisti inglesi sono giunti spontaneamente nel sito ed hanno chiesto di poter visitare la grotta. Le visite sono possibili tutto l’anno, dietro prenotazione, perché il sito è gestito dai volontari dello Speleo Club Nuxis.

Allegati un vasto album fotografico della giornata con la conferenza di presentazione e la visita alla grotta e le interviste al professor Riccardo Cicilloni, al sindaco di Nuxis Romeo Ghilleri e al presidente dello Speleo Club Nuxis Roberto Curreli.