Il presidente regionale dell’Associazione Caccia Pesca Ambiente solleva il caso dei danni subiti dalle colture agricole.
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Il presidente regionale dell’Associazione Caccia Pesca Ambiente Marco Efisio Pisanu ha rivolto un appello ai ministri dell’Agricoltura, dell’Interno e dell’Ambiente e, per conoscenza, agli assessorati dell’Ambiente e dell’Agricoltura, alla provincia, al Prefetto ed alla Coldiretti di Oristano, sui danni alle colture agricole.
«Nella mia qualità di vicepresidente nazionale dell’Associazione Caccia Pesca Ambiente, associazione che da tanti anni si occupa delle problematiche inerenti l’attività venatoria e delle attività ad esse collegate, come ad esempio i danni causati dalla fauna selvatica alle colture agricole – scrive Marco Efisio Pisanu -. In riferimento all’appello inviato al Prefetto di Oristano dagli Agricoltori del territorio (“Ci aiuti, Regione e Provincia sono insensibili al problema”), vorrei esprimere alcune considerazioni in merito e soprattutto provare a dare il nostro apporto e la disponibilità per arginare il problema.»
«La provincia di Oristano, come le altre Province e Regioni d’Italia, ha un nutrito e valido gruppo di Cacciatori Coadiutori, che fino allo scorso anno ha prestato gratuitamente la propria professionalità, partecipando ai piani di contenimento di alcune specie particolarmente nocive. I piani di contenimento stavano dando degli ottimi risultati e si era quasi raggiunto il giusto equilibro per garantire un po’ di serenità alle attività produttive – aggiunge Marco Efisio Pisanu -. Il tutto è venuto a mancare a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n° 217 del 24 ottobre 2018, che, sulla scorta di alcuni precedenti della medesima Corte, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 44, comma 2, quinto periodo, limitatamente alle parole “e dei cacciatori iscritti o ammessi agli ATC interessati, nominativamente segnalati dai comitati di gestione”, e comma 6, lettera c), della legge della Regione Abruzzo 28 gennaio 2004, n. 10 (Normativa organica per l’esercizio dell’attività venatoria, la protezione della fauna selvatica omeoterma e la tutela dell’ambiente). Tale pronuncia ha, di fatto, travolto tutti i progetti che nelle varie provincie italiane avevano dato degli importati risultati.»
«Al fine di rendere effettiva l’esigenza di contenere le specie nocive e creare (e mantenere) un equilibrio nell’ecosistema che è preminente interesse della normativa nazionale – conclude Marco Efisio Pisanu – si rende necessaria una modifica legislativa, modificando il comma 2 dell’articolo 19 della legge n° 157/92 con l’inciso “… e dei titolari di licenza di caccia che siano stati abilitati all’attività di Coadiutore dalle Province, adeguatamente formati.»