Domani i segretari generali dei pensionati Cgil, Cisl, Uil incontrano il presidente del Consiglio regionale, Michele Pais, sui problemi del sistema sanitario
Domani, alle 16.00, i segretari generali dei pensionati Cgil, Cisl, Uil incontrano il presidente del Consiglio Regionale, Michele Pais, sui problemi del sistema sanitario e socio assistenziale.
«La riforma di questo settore deve nascere da una visione d’insieme delle situazioni territoriali e regionali per evitare penalizzazioni nei confronti delle zone più povere. Il diritto alla salute è uguale per tutti. La riforma della sanità non può iniziare con l’occupazione delle poltrone, ma deve mettere al centro i bisogni dei cittadini – scrivono in una nota Marco Grecu (Spi-Cgil), Alberto Farina (Fnp-Cisl), Rinaldo Mereu (Uilp-Uil) -. Saremo finalmente ricevuti dal presidente del Consiglio regionale per prospettargli l’urgenza di convocare al più presto una sessione consiliare esclusivamente dedicata ai problemi della Sanità sarda e del socio assistenziale: organizzazione amministrativa, territoriale, potenziamento delle strutture e dei presidi medici, territorializzazione dei servizi, assunzioni di personale medico e paramedico, autosufficienza. SPI-CGIL, FNP-CISL e UILP-UIL sono interpreti e portavoce di una popolazione over 65 di quasi 400 mila persone. I pensionati che si riferiscono ai vari regimi previdenziali in Sardegna sono oltre 470.000, di cui 53% con pensioni di invalidità e 38% di vecchiaia, con assegno medio pari a 700 euro/mese. Al presidente Michele Pais chiederemo di portare all’attenzione dei gruppi consiliari e della Giunta regionale le emergenze del sistema sanitario che ricadono con maggior gravità proprio sulle popolazioni anziane. A cominciare dalle interminabili liste d’attesa che possono aggravare le patologie; le insicurezze accentuano i disturbi psichici (nel 2018 il tasso di dimissioni ospedaliere con questa malattia è stato 55,60 ogni 10 mila abitanti per i maschi tra 65-74 anni di età e di 206,58 negli over 75, addirittura del 233,93 nelle femmine oltre 75 anni). Nel 2019 la Sardegna ha battuto tutte le regioni meridionali per consumo di farmaci antidepressivi. Alto anche il numero delle persone over 65 dimesse dagli ospedali per abuso, dipendenza o psicosi da sostanze psico attive. Altri problemi: le carenze negli organici di personale medico e paramedico e la territorializzazione dei servizi fondamentale per attivare processi di prossimità.»
«Il pianeta sanità e socio-assistenziale è da rivisitare totalmente con gli occhi non dei manager e degli imprenditori, ma degli anziani e delle loro famiglie, e da codificare in una legge da costruire insieme alle parti sociali. In questa riforma dovrà trovare risposta definitiva il riconoscimento dei caregivers come lavoratrici e lavoratori per l’assistenza che svolgono nei confronti dei loro cari – concludono Marco Grecu (Spi-Cgil), Alberto Farina (Fnp-Cisl), Rinaldo Mereu (Uilp-Uil) -. Infine, la normativa di riforma del socio-sanitario dovrà contenere provvedimenti per rinnovare le Rsa, potenziandone l’assistenza sociosanitaria, soprattutto a livello territoriale, sperimentando nel contempo anche altre forme di residenzialità, oltre a quelle già esistenti.»