5 November, 2024
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Nuovo attentato intimidatorio a Esporlatu, ai danni del sindaco del paese Francesco Giuseppe Furriolu. Ignoti , intorno alla mezzanotte, hanno tentato di incendiare il portoncino d’ingresso della sua abitazione. I militari hanno avviato le indagini.

«L’attentato subìto dal sindaco di Esporlatu è un gesto che offende i valori di democratica e civile convivenza che sono il fondamento della vita di ogni comunità.»

Sono le parole del presidente della Regione Francesco Pigliaru, che esprime la più ferma condanna per l’atto intimidatorio e manifesta, a nome di tutta la Giunta, la solidarietà a Francesco Giuseppe Furriolu e agli amministratori di Esporlatu, ribadendo il pieno appoggio a quanti, pur tra problemi e difficoltà, portano avanti la loro azione amministrativa nell’esclusivo interesse dei cittadini.

«L’investimento sulla rete di videosorveglianza e l’estensione del progetto a tutti i Comuni della Sardegna è un contributo importante sul fronte della dissuasione – aggiunge Francesco Pigliaru, ricordando che anche Esporlatu, nella seconda fase dell’intervento, ha presentato la richiesta -. Ma non solo. Siamo profondamente convinti che la vera prevenzione si faccia attraverso istruzione e cultura , strumenti essenziali per il futuro dei nostri giovani ma anche argine fondamentale a fenomeni di malessere e criminalità. Per questo abbiamo investito tanto in Iscol@ e proprio qui, a Bono, con uno stanziamento di 4 milioni e 400mila euro, nascerà nel 2020 una nuova scuola che sarà un punto di riferimento del territorio, un presidio non solo di cultura ma anche di civiltà e legalità. Vuol dire che noi abbiamo fatto e continuiamo a fare la nostra parte ma lo Stato deve fare la sua, smettendo di arretrare pericolosamente dai nostri territori e, anzi, rinforzando una presenza istituzionale tanto più necessaria e urgente quanto più le azioni contro gli amministratori si susseguono con frequenza. L’accordo per la promozione della sicurezza integrata che abbiamo stretto con il ministro Marco Minniti e nel quale si sono andati ad inserire i singoli Patti territoriali per noi è tuttora valido. Abbiamo chiesto più volte al ministro Matteo Salvini il rispetto degli impegni assunti dal suo ministero – conclude Francesco Pigliaru -, la Sardegna si aspetta che siano confermati e attuati.»

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Il governatore Francesco Pigliaru ha chiesto un incontro al ministro dell’Interno Matteo Salvini sulla criticità degli sbarchi diretti dall’Algeria in Sardegna. Si tratta della prosecuzione di un’interlocuzione già aperta con il precedente ministro, Marco Minniti, con la richiesta di rendere operative politiche mirate alla chiusura del canale diretto. Il presidente della Regione, che segnala l’aggravarsi del fenomeno nella stagione estiva, sottolinea come tali arrivi non controllati rendano «ancora più gravosa e complessa la gestione dei flussi migratori non programmati in Sardegna, in quanto impattano pesantemente sul funzionamento di tutte le strutture deputate all’accoglienza che, a causa della scarsità di mezzi e personale, sono già fortemente impegnati in tali attività». Nella nota vengono poi riportati i numeri relativi agli sbarchi diretti.
«Si tratta di un movimento che, così come già avvenuto nel 2017, anche per il 2018 dimostra di avere dimensioni importanti – scrive Francesco Pigliaru al ministro Matteo Salvini -. Quest’anno sono già oltre 500 le persone arrivate direttamente in Sardegna dall’Algeria (non tutte di nazionalità algerina), un trend che sembra confermare l’elevato numero di arrivi che si era già registrato lo scorso anno, quando era giunto in Sardegna il numero più alto di sempre, ben 1936 (a fronte dei 1106 giunti nel 2016, dei 159 sbarcati direttamente sull’isola nel 2014 e dei 291 del 2015).»
Le dimensioni del fenomeno rendono evidente come debba «essere bloccato nel più breve tempo possibile anche per la concreta possibilità che la rotta Algeria-Sulcis, priva di un adeguato controllo, possa divenire ben presto ulteriore via di fuga verso l’Europa, rendendo la governabilità del fenomeno migratorio ancor più difficile. Come da noi sempre sottolineato – prosegue il presidente Francesco Pigliaru -, riteniamo che tale obiettivo possa essere effettivamente raggiunto solo con un forte e costante raccordo con le autorità algerine che, possibilmente, consenta di pervenire alla stipula di un Accordo Italia-Algeria per la gestione concertata del fenomeno migratorio. Su quest’ultimo aspetto, vorrei ancora una volta confermare la piena disponibilità della Regione Sardegna a supportare le eventuali azioni diplomatiche che dovessero essere avviate, attraverso la creazione e valorizzazioni di partenariati territoriali specie con la regione di Annaba – conclude Francesco Pigliaru – da cui provengono la maggior parte degli sbarchi che interessano le nostre coste.»

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pigliaru erriu spanu confstampa videosorveglianza urbana
Sistemi di videosorveglianza in altri 267 Comuni per un finanziamento di oltre 20 milioni di euro. Si va da un minimo di 35mila euro per i Comuni sino a 1.000 abitanti a un massimo di 200mila euro per quelli oltre i 20mila abitanti. Lo prevede il bando ‘a sportello’ promosso dalla Giunta guidata da Francesco Pigliaru a cui potranno partecipare tutti gli enti locali non ancora coperti.

Il nuovo bando, basato su una procedura agile e snella che incentiva le aggregazioni tra Comuni, è stato presentato, dopo il via libera della Giunta, dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dagli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu. Alla conferenza stampa erano presenti anche il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, il sindaco della Città Metropolitana di Cagliari Massimo Zedda e l’assessora dell’Industria del comune di Oristano Pupa Tarantini.

«Dai nostri territori arriva una domanda crescente di sicurezza – ha detto il presidente Pigliaru – esigenza che riguarda gli amministratori locali, troppo spesso vittime di intimidazioni come sappiamo bene, e in generale tutti i cittadini. Per questo abbiamo investito molto sulla videosorveglianza, non solo in termini infrastrutturali ma come progetto completo, di rete, su cui oggi stanziamo altri 20 milioni così da coprire tutti i 377 Comuni sardi, nessuno escluso. Se per tutti la videosorveglianza, come strumento di dissuasione e prevenzione, è un essenziale passo in avanti sul fronte della sicurezza, per le zone interne, in particolare, ha un ruolo importante nella lotta allo spopolamento. Insieme a Iscol@, che migliora le scuole di tutta la Sardegna, e con LavoRas, che crea opportunità di lavoro in modo diffuso, è un tassello cruciale nell’attuazione di queste politiche – ha concluso Francesco Pigliaru – che per noi sono prioritarie.»

«Abbiamo fatto tesoro – ha spiegato l’assessore Filippo Spanu nell’illustrare i dettagli del bando – di alcune indicazioni scaturite dal precedente bando. In particolare stiamo valorizzando le associazioni tra Comuni con conseguenti grandi vantaggi per gli enti locali che costruiscono rapporti stabili per realizzare le reti di monitoraggio. È una modalità di collaborazione istituzionale che siamo convinti possa produrre ottimi risultati. Il nuovo bando – ha aggiunto l’assessore degli Affari Generali – risponde alle istanze e alle esigenze più volte manifestate dalle comunità locali e nasce sulla base degli accordi sottoscritti con il Ministero dell’Interno, le Prefetture, l’Anci e il Cal.»

«È la prima volta che Regione, sistema delle autonomie locali e forze di polizia mettono in piedi un sistema integrato di videosorveglianza che, con un adeguato incentivo economico, punta all’aggregazione dei Comuni – ha sottolineato l’assessore Cristiano Erriu -. Prevenzione dei reati di vandalismo contro il patrimonio pubblico e privato, di episodi di criminalità organizzata o di atti intimidatori contro gli amministratori locali e i cittadini: sono alcuni dei principali obiettivi che ci siamo posti. È un progetto unico in Italia perché in nessun’altra regione tutti i Comuni sono legati in rete per garantire la pubblica sicurezza.»
Il presidente dell’Anci, Emiliano Deiana, ha espresso grande soddisfazione per il bando che apre la strada alla piena operatività di strumenti tecnologici in grado di far crescere notevolmente i livelli di sicurezza nei Comuni e che si aggiunge ad altri progetti, come il Reis e Lavoras, attuati dalla Giunta per dare risposte al disagio sociale. Il valore del nuovo bando, che destina ingenti risorse a un ambito delicato per la vita pubblica, come quello della sicurezza dei cittadini, è stato sottolineato anche dal sindaco della Città Metropolitana di Cagliari, Massimo Zedda. Analogo apprezzamento è stato manifestato dall’assessora Pupa Tarantini intervenuta in rappresentanza del sindaco di Oristano Andrea Lutzu.

La Regione così completa il progetto per la realizzazione di Sistemi tecnologici di sorveglianza finalizzati a garantire migliori condizioni di sicurezza in tutti i Comuni e favorire la prevenzione e il contrasto del fenomeno degli atti intimidatori ai danni degli amministratori locali. Le risorse economiche necessarie per la nuova tranche di finanziamenti agli enti locali, in forma singola o associata, pari a 20 milioni e 200mila euro, sono così suddivise: 16 milioni 930mila euro, comprensivi dell’integrazione alle associazioni-aggregazioni di Comuni che hanno ottenuto il finanziamento sul precedente bando, e 3 milioni 200mila euro per l’estensione della Rete Telematica Regionale. In base al cronoprogramma le opere dovranno essere ultimate entro il mese di luglio del 2020.

Verranno inoltre destinati ulteriori 50mila euro al comune di Macomer per realizzare una rete di monitoraggio e controllo collegata al CPR di imminente apertura.
I protocolli per la sicurezza. Il nuovo bando si è sviluppato in seguito al Protocollo d’intesa tra la Regione, l’ANCI e le Prefetture della Sardegna siglato nel marzo del 2015 e ai successivi accordi per la promozione della sicurezza integrata sottoscritti dalla Regione, nello scorso mese di febbraio, con l’allora ministro dell’Interno Marco Minniti, con l’Anci, il Cal e le Prefetture.

Nello scorso mese di dicembre la Giunta ha stanziato oltre 7 milioni di euro per il collegamento in fibra ottica alla Rete Telematica Regionale delle 109 sedi comunali in cui è già finanziato il sistema di videosorveglianza con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la funzionalità dell’intero sistema e creare un unico punto di controllo dell’intera rete di monitoraggio e consentire alle forze di polizia di accedere direttamente ai sistemi di videosorveglianza dei singoli Comuni.
Bilancio del primo bando. Con il primo intervento, che non aveva le caratteristiche di bando ‘a sportello’, la Giunta ha finanziato 110 Comuni, dei quali 30 hanno concluso le opere. Per tutti gli altri la conclusione è prevista entro la fine del 2018. In questo caso l’importo complessivo del finanziamento è stato di 7 milioni e 150mila euro, di cui 6 milioni e 900mila euro di finanziamenti per gli enti locali e 250mila euro per la realizzazione del nodo centralizzato di monitoraggio.

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Il prefetto di Cagliari Tiziana Costantino ed i sindaci di Cagliari, Quartu Sant’Elena, Portoscuso, Nuraminis, Pauli Arbarei, Sanluri, Settimo San Pietro e Villamar questa mattina, alla presenza dell’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, del presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana, hanno firmato i Patti per l’attuazione della sicurezza urbana e per l’installazione di sistemi di videosorveglianza. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della Questura di Cagliari e dei Comandi provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza.

L’assessore Erriu, nel portare i saluti del presidente Francesco Pigliaru, ha ricordato che «la Regione, con 20 milioni 500mila euro di risorse del POR FESR, finanzierà il bando a sportello che sarà pubblicato entro un mese e che sarà aperto ai Comuni interessati. La prospettiva è quella di garantire la copertura dei 256 Comuni sardi che ancora non dispongono di impianti di videosorveglianza per la prevenzione e la repressione dei reati. Gli enti locali potranno presentare richiesta di ammissione ai finanziamenti statali disponibili, pari a 37 milioni di euro per il triennio 2017-2019».

«Si tratta di un nuovo, importante passo avanti – ha sottolineato ancora Cristiano Erriu – che si compie dopo l’Accordo siglato lo scorso 18 gennaio a Nuoro con il ministro dell’Interno Marco Minniti, poi rafforzato dall’Accordo per la promozione della Sicurezza integrata che il ministro Minniti e il presidente Pigliaru hanno sottoscritto lo scorso 27 febbraio a Roma. Un percorso articolato ma condiviso dalla Regione e dagli enti locali, di cui la videosorveglianza è un fondamentale tassello che consente di aumentare la sicurezza nei territori e la percezione che i cittadini sardi hanno di essa. Credo che sarà di grande aiuto ricevere dalle forze di polizia gli indirizzi operativi per il miglior utilizzo delle risorse e delle apparecchiature tecnologiche da mettere in rete.»

L’assessore Cristiano Erriu ha poi fatto gli auguri al prefetto Costantino, che oggi ha compiuto il suo ultimo atto ufficiale alla guida della Prefettura di Cagliari, e ha rimarcato «lo spirito di proficua e leale collaborazione tra le istituzioni statali, regionali e locali che ha permesso di raggiungere importanti risultati, su tutti l’Accordo firmato dal ministro Marco Minniti».

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Roma, Viminale, firma presidente Pigliaru ministro Minniti e prefetta di Cagliari Costantino

Questo pomeriggio al Viminale il presidente della Regione Francesco Pigliaru, il ministro Minniti ed il prefetto di Cagliari Tiziana Costantino, presenti gli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu con il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, hanno firmato l’intesa sui Patti territoriali.
Lo scorso 18 gennaio Pigliaru e Minniti, nel corso della visita del Ministro a Nuoro e in particolare nell’incontro con i presidenti di Cal e Anci e con una folta delegazione di sindaci, avevano concordato infatti la stipula di Patti territoriali sulla sicurezza per contrastare il fenomeno degli attentati ai danni degli amministratori locali. I Patti, di cui l’accordo è la cornice, saranno declinati localmente per rispondere alle singole esigenze dei differenti territori in cui si andranno ad applicare.
L’obiettivo generale è quello di migliorare la qualità della vita favorendo l’inclusione sociale, l’integrazione dei migranti regolari e dei richiedenti asilo, e, nel complesso, innalzando i livelli di sicurezza e conseguentemente contrastando le situazioni di illegalità.
La Regione e, attraverso le Prefetture, il Ministero opereranno congiuntamente per l’implementazione ed il potenziamento degli strumenti operativi ricompresi nei principali filoni di intervento individuati nell’accordo. Sul fronte dei flussi migratori in arrivo dall’Algeria, una particolare attenzione viene rivolta al Cpr di prossima apertura a Macomer, all’interno dell’ex struttura carceraria.
Vengono previsti il rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza e della interconnessione, a livello territoriale, delle sale operative delle Polizie locali con le sale operative delle forze di polizia, settore nel quale si registrano significativi esempi di sinergie e collaborazioni che sono alla base di un’incisiva attuazione delle politiche di sicurezza integrata.
In tale ambito si potrà promuovere, in favore dei Comuni, l’adozione di misure di sostegno per l’adeguamento tecnologico delle ‘centrali’ esistenti o per la creazione di nuovi sistemi. Le iniziative da assumere dovranno anche essere finalizzate a garantire che gli apparati di videosorveglianza realizzati da parte degli Enti locali si inseriscano in un circuito complessivo in grado di dialogare ed interagire.
A tal fine la Regione, con deliberazione n. 56/8 del 20 dicembre 2017, ha già destinato oltre 7 milioni di euro per il collegamento in fibra ottica alla Rete Telematica Regionale delle sedi comunali. La Giunta Pigliaru ha deciso di modificare l’articolazione finanziaria dell’Asse prioritario II del POR FESR, assegnando una parte delle economie derivanti dal Piano Tecnico (circa 25 milioni di euro) per la realizzazione della Banda Ultra Larga a favore dei nuovi interventi per le reti di videosorveglianza da destinare ai Comuni in ragione dei fabbisogni rappresentati dal sistema delle Autonomie locali con particolare riferimento agli ambiti ottimali costituiti da Unioni di Comuni.
La Regione Sardegna si impegna ad affiancare i Comuni che, nell’ambito dei Patti per l’attuazione della sicurezza urbana, intendano avanzare richieste di accesso al finanziamento ai fondi statali per l’installazione di sistemi di videosorveglianza.
Nell’Accordo sottoscritto oggi si fa riferimento inoltre all’estensione al territorio della Sardegna del Numero unico di emergenza europeo 112 (cd. 112 NUE). La Regione si impegna in particolare ad avviare il Servizio ‘112 NUE’, previo specifico accordo col Ministero dell’Interno, secondo il modello della centrale unica di risposta.
Saranno avviati progetti di inclusione sociale, con l’obiettivo del miglioramento della qualità della vita, e di riqualificazione socio-culturale delle realtà territoriali individuate maggiormente in sofferenza. Su questo specifico tema, la Regione si impegna a dare piena attuazione ad alcune misure di finanziamento già programmate direttamente o attraverso gli Enti locali: ‘LavoRas’, Investimenti territoriali integrati (ITI), REIS (reddito di inclusione sociale), bando ‘Includis’ e ‘Prendere il volo’.
Verranno potenziate iniziative di prevenzione e contrasto del fenomeno degli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali che saranno coinvolti per l’individuazione delle azioni coordinate ritenute maggiormente rispondenti alle necessità dei territori.
Le parti concordano di realizzare congiuntamente, con le loro strutture, campagne di sensibilizzazione dei giovani, nelle scuole di ogni ordine e grado, attraverso iniziative didattiche nel campo dell’educazione alla legalità.
Il Centro di permanenza per i rimpatri, che sarà ospitato nell’ex carcere di Macomer, avrà una capienza non superiore a cento unità. Viene prevista la realizzazione di impianti di videosorveglianza e di illuminazione su tutto il perimetro della struttura. Il Ministero dell’Interno, con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, in relazione alla necessità di garantire le migliori condizioni di sicurezza nelle aree contigue alla struttura, si impegna a finanziare per un importo fino a un massimo di 200mila euro il potenziamento della rete di illuminazione pubblica nelle aree dell’abitato di Macomer più vicine. Lo stesso Ministero assicurerà i necessari servizi di vigilanza presso il Centro, anche eventualmente avvalendosi dei militari delle Forze Armate impiegati nell’operazione ‘Strade Sicure’. Riguardo al personale della Guardia di Finanza, viene condivisa la necessità della riattivazione della caserma di Macomer. Per raggiungere l’obiettivo il Comune di Macomer si impegna a mettere a disposizione, in comodato d’uso gratuito, uno stabile di adeguate dimensioni che sarà riadattato per l’impiego da parte della Guardia di Finanza. Per il reperimento delle risorse necessarie alla riapertura saranno promosse le indispensabili sinergie istituzionali.
La videosorveglianza del quartiere che ospita il Centro di permanenza per i rimpatri, così come degli snodi strategici e nevralgici del Marghine, rientra nei previsti ambiti attuativi del presente protocollo relativi ai sistemi integrati di controllo territoriale, cui verrà riconosciuta priorità nell’ambito degli specifici investimenti regionali.
I Comuni dell’Unione del Marghine, per i quali è stato riconosciuto ammissibile il progetto SPRAR per l’accoglienza diffusa, saranno esentati dalla istituzione di nuovi CAS, in conseguenza dell’apertura del Centro di permanenza per i rimpatri.
L’Accordo si sofferma anche sule criticità, connesse alla sicurezza, determinate dai flussi migratori non programmati. Viene stabilito l’adeguamento delle forze di sicurezza disponibili in particolare nelle aree di sbarco e nelle immediate vicinanze dei Centri di accoglienza di più rilevanti dimensioni in area urbana; Viene stabilito poi di rafforzare le azioni destinate al contrasto di fenomeni di tratta legati ai flussi.
Sono previsti interventi d’urgenza per le prime azioni di assistenza sanitaria ed integrazione sociale dei migranti per i quali la Regione Sardegna per il 2018 ha già destinato 320mila euro e l’attivazione delle strutture altamente specializzate per l’assistenza dei Minori Stranieri non Accompagnati mediante l’utilizzo di fondi nazionali e comunitari.

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L’Unità di Progetto per l’eradicazione della Peste suina africana in Sardegna si è riunita sabato a Cagliari alla presenza del presidente Francesco Pigliaru e dell’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria. Tutte le componenti dell’UdP, compresa la rappresentanza del ministero della Salute, hanno fatto il punto sul piano di eradicazione e sullo stato della malattia nei diversi territori dell’Isola.

Il presidente Pigliaru ha ricordato, ringraziando le donne e gli uomini impegnati ogni giorno sul campo, l’enorme sforzo che sta facendo la Regione per vincere questa battaglia di civiltà che ha un enorme valore economico e simbolico. Un impegno annunciato già dai primi giorni della legislatura e che, nonostante alcuni momenti difficili, sta iniziando a dare dei risultati anche sul piano culturale, dove la mentalità sta pian piano cambiando facendo intravedere la possibilità di un futuro di nuovo sviluppo economico, soprattutto per le aree interne della Sardegna. Francesco Pigliaru ha spiegato inoltre che la Regione si sta impegnando a tutto campo coinvolgendo i soggetti, compreso il governo nazionale, che a vario titolo possono garantire un sostegno per l’eradicazione della malattia. Uno degli ultimi passaggi c’è stato proprio la settimana scorsa a Nuoro, quando il presidente Pigliaru ne ha parlato direttamente con il ministro dell’Interno, Marco Minniti.

L’impegno messo in campo dalla Regione Sardegna nella lotta alla PSA è stato apprezzato e riconosciuto dalla componente ministeriale dell’UdP guidata dal direttore generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del ministero della Salute, Silvio Borrello. Il team giunto da Roma ha evidenziato il forte sostegno politico impresso dalla Giunta Pigliaru nella lotta alla malattia, invitando tutti a proseguire con il piano di eradicazione.

Se nel 2013, stagione in cui vi fu l’ultima grande ondata di PSA fra i suini domestici, si erano contatti in Sardegna 109 focolai nel 2017 si è scesi a 17, mentre quest’anno si è registrato un focolaio ad Aritzo. Dei 17 casi segnalati la scorsa stagione ben 12 si erano verificati nella vecchia provincia di Nuoro, 2 in Ogliastra, 2 a Cagliari e 1 nella provincia di Olbia-Tempio. A seguito delle attività intraprese a partire dal 2015, con le campagne di regolarizzazione ed emersione dall’illegale per gli allevatori e con i depopolamenti dei suini al pascolo brado non censiti, la situazione epidemiologica della PSA è sensibilmente migliorata sia negli allevamenti suini domestici e sia nei cinghiali.

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E’ duro il giudizio di Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, residente a Nuoro, sulla visita del ministro dell’Interno Marco Minniti nel capoluogo barbaricino.

 «I ministri del Partito democratico perdono il pelo ma non abbandonano il vizio. In occasione degli appuntamenti elettorali, come già accaduto per il referendum del 4 dicembre, gli esponenti del Governo nazionale si ricordano che esiste anche la Sardegna con tutti i suoi problemi irrisolti: dalla disoccupazione alle povertà, dalla sicurezza ai migranti – ha commentato Pietro Pittalis -. Del resto anche la visita del ministro dell’Interno Marco Minniti si è risolta in una serie di dichiarazioni ed annunci, senza alcuna utile e tangibile iniziativa concreta volta a creare le condizioni perché gli amministratori possano operare nelle loro comunità in sicurezza e per fronteggiare l’emergenza relativa ai migranti, abbandonati a se stessi in assenza di una politica seria dell’accoglienza e dell’integrazione. Cosa ancora più grave, l’atteggiamento passivo e remissivo di un Presidente e di una Giunta regionale, ai quali tutto va bene pur di non creare dispiaceri a Renzi, sacrificando così gli interessi dei sardi. Non senza rimarcare, infine, il grave sgarbo fatto nei confronti dei consiglieri regionali del territorio, almeno quelli dell’opposizione, che non sono stati neppure invitati all’incontro nelle sedi istituzionali. I sardi saranno molto più attenti ed intelligenti – ha concluso il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale – per non farsi ancora una volta ingannare dalle passerelle elettorali davvero leziose, da un Governo che tra un mese sarà sonoramente licenziato dagli italiani.»

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Giudizi positivi del senatore Silvio Lai e del deputato Emanuele Cani (Pd) sulla visita a Nuoro del ministro dell’Interno Marco Minniti. 

«La proposta del ministro Minniti presentata oggi in Sardegna, sui patti territoriali sulla sicurezza, è attuabile in tempi strettissimi e è una risposta concreta al fenomeno degli attentati agli amministratori in Sardegna – scrive in una nota il senatore Silvio Lai -. Condivido pienamente anche la scelta di un coordinamento che abbia come cabina di regia la Regione e che prevede un ruolo attivo di tutti gli enti locali: dalla Regione alle province e fino ai Comuni. La conoscenza diretta delle singole realtà territoriali consente di individuare gli interventi e gli strumenti necessari per prevenire e bloccare la lunga serie di attentati e atti intimidatori nella nostra regione e soprattutto di dare maggiore sicurezza e serenità agli amministratori, ai cittadini ed in generale alle nostre comunità.»

«Positiva la presenza del ministro Marco Minniti in Sardegna e l’attenzione verso i territori e gli enti locali, troppo spesso bersaglio facile di intimidazioni e attentati – dice il deputato Emanuele Cani -. La proposta dei patti territoriali sulla sicurezza è sicuramente positiva e attuabile in tempi abbastanza rapidi per contrastare il fenomeno della violenza. Solo attraverso un lavoro che non sia solo di controllo ma anche di conoscenza e prevenzione di questi fenomeni si riesce a garantire la sicurezza sia a chi amministra le istituzioni locali in nome dei cittadini, sia ai cittadini delle diverse comunità.»

 

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«È stato un lavoro proficuo e costruttivo su temi molto importanti. Avevamo chiesto al ministro Minniti di affrontarli con noi qui in Sardegna e così abbiamo fatto. Sia sul fronte migranti che su quello della sicurezza abbiamo trovato disponibilità al dialogo e al confronto, condividendo la volontà di trovare insieme soluzioni alle criticità che i sindaci presenti, direttamente o attraverso l’Anci, hanno manifestato.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, facendo un bilancio degli incontri, svoltisi oggi a Nuoro, con il ministro dell’Interno Marco Minniti sui temi della sicurezza degli amministratori locali e dell’accoglienza dei migranti.
Nella prima parte della giornata, Francesco Pigliaru e Marco Minniti hanno preso parte, nella sede della Prefettura, alla riunione del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori non programmati. Erano presenti, inoltre, gli assessori degli Affari Generali Filippo Spanu, della Sanità Luigi Arru e della Difesa dell’Ambiente con delega alla Protezione Civile Donatella Spano, i Prefetti della Sardegna con i rappresentanti delle forze dell’ordine, il presidente dell’Anci, i sindaci dei Comuni capoluogo e di Macomer. «Sui flussi migratori abbiamo affrontato concretamente temi molto importanti quali la qualità dell’accoglienza, che deve essere diffusa ed equilibrata – ha detto Francesco Pigliaru -. Abbiamo apprezzato che il Ministro abbia mantenuto l’impegno assunto lo scorso giugno al Viminale di mantenere la quota di migranti che spetta alla Sardegna entro il tetto stabilito, rispettando la proporzione con le altre regioni in relazione al numero di abitanti». 
Il presidente Pigliaru ha fatto poi riferimento ai Patti per la sicurezza che verranno stretti con i territori, sottolineando che sarà presto operativo anche un patto per la sicurezza specifico per Macomer, che ha scelto di ospitare il CPR, il Centro di permanenza per i Rimpatri, e i Comuni circostanti.
«Il CPR è destinato ad ospitare temporaneamente le persone in attesa di essere rimpatriate – ha precisato – e avrà un presidio costante di Forze dell’ordine. Rappresenta il nostro contributo per limitare i flussi diretti provenienti dall’Algeria, questione che avevamo portato all’attenzione del ministro Minniti già nel giugno scorso ottenendo un primo intervento immediato con le autorità algerine – ha concluso il presidente Pigliaru – che ora ci aspettiamo venga rinnovato e ulteriormente rinforzato.»
Francesco Pigliaru e il ministro Marco Minniti, con l’assessore Filippo Spanu ed il dirigente scolastico Carla Rita Marchetti, hanno poi incontrato pubblicamente gli studenti delle quarte e quinte classi dell’Istituto di Istruzione superiore ‘Ciusa’. Il presidente della Regione ha ricordato la valenza strategica del progetto “Iscol@”, il piano straordinario per l’edilizia scolastica e la didattica su cui la Regione ha investito quasi 300 milioni. Sottolineando l’importanza di un’accoglienza dei migranti diffusa ed equilibrata nei territori, Francesco Pigliaru ha ribadito il ruolo cruciale della scuola in questo processo, sia per l’inserimento dei minori stranieri che per l’integrazione nelle comunità locali, azioni che la Regione sostiene concretamente su più fronti, dalla presenza di mediatori culturali nelle scuole ai laboratori dedicati. Quattro giovani migranti hanno poi raccontato le loro esperienze di integrazione nella realtà della Sardegna.
Nella sala della Provincia di Nuoro, infine, Francesco Pigliaru e Marco Minniti hanno incontrato gli amministratori locali sul tema della sicurezza. Presenti anche l’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu, i presidenti di Anci e Cal Emiliano Deiana ed Andrea Soddu, una delegazione composta da primi cittadini e amministratori locali che hanno subito intimidazioni e attentati, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, l’amministratore della Provincia Costantino Tidu, i prefetti dell’Isola ed i rappresentanti delle Forze dell’ordine.
«Abbiamo ribadito la nostra ferma richiesta di un’inversione di tendenza rispetto al costante, inaccettabile arretramento dello Stato dai nostri territori – ha detto Francesco Pigliaru – ed abbiamo ricevuto dal Ministro rassicurazioni in questo senso, in particolare per quanto riguarda una maggiore presenza delle Forze dell’ordine. Per quanto ci compete, noi facciamo la nostra parte in tanti modi, nella consapevolezza che questa battaglia di civiltà si vince in primo luogo sul fronte dello sviluppo, della cultura, del lavoro, dell’istruzione», ha spiegato ricordando alcuni tra i più importanti interventi della Regione, dalla Programmazione Territoriale ad Iscol@ sino agli investimenti sul lavoro, compreso il piano straordinario LavoRas, con i 128 milioni destinati in Finanziaria.
«Nello specifico – ha aggiunto – abbiamo già trasferito a circa 100 Comuni le risorse, pari a 7 milioni di euro, per realizzare gli impianti di videosorveglianza, importantissimi in termini di prevenzione, dissuasione e controllo. Altro 27 milioni andranno al completamento della rete in tutto il territorio regionale. Ma va anche detto che la Sardegna è la seconda regione europea per investimenti pro capite sulla fibra ottica nelle aree rurali, tassello essenziale per far funzionare la rete della videosorveglianza. Su questo chiediamo al Governo – ha sottolineato ancora Francesco Pigliaru – di affiancarci con risorse finanziarie e umane, fondamentali per creare un sistema completo, in cui tutto funzioni in maniera coordinata. Ed appoggiamo la proposta del Ministro di Patti per la sicurezza di nuova generazione, studiati sulle esigenze dei singoli territori e che saranno un tassello fondamentale per riuscire a portare avanti progetti comuni di sviluppo sociale, economico e culturale.»
In chiusura, il passaggio sulla lotta alla peste suina africana, che il presidente Pigliaru ha definito «esempio eloquente dei risultati che si possono raggiungere attraverso la collaborazione tra i vari livelli di governance in cui si articola lo Stato, incluso gli Enti locali. E questa leale collaborazione è fondamentale – ha detto – nell’affrontare problemi complessi come quelli che abbiamo oggi davanti a noi e permette di trovare soluzioni molto migliori rispetto a quelle a cui potrebbe arrivare uno Stato centralista. Nel caso della lotta alla peste suina, in particolare, oltre all’ottima intesa con le Prefetture, il Governo ha fatto la sua parte abbattendo le sanzioni previste per i trasgressori e aiutando così tanti allevatori a mettersi in regola. Sconfiggere la peste suina è una battaglia per il bene comune – ha concluso Francesco Pigliaru -, che produrrà benefici per tutti». 

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I problemi legati all’accoglienza dei migranti ed alla sicurezza degli amministratori locali sono i temi al centro degli incontri, domani 18 gennaio, a Nuoro, tra il presidente della Regione Francesco Pigliaru ed il ministro dell’Interno Marco Minniti.
Alle 10.00, nella sede della Prefettura, Francesco Pigliaru e Marco Minniti, con gli assessori Filippo Spanu, Luigi Arru e Donatella Spano, prenderanno parte alla riunione del Tavolo di coordinamento regionale sui flussi migratori non programmati per fare il punto sulle iniziative di integrazione in corso di attuazione a livello regionale. Verrà inoltre esaminata, alla presenza del sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu, la situazione del Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr), importante deterrente per i flussi migratori diretti dall’Algeria.
Alle 11.00 Francesco Pigliaru e Marco Minniti saranno all’Istituto d’Istruzione Superiore “Ciusa” per un incontro con gli studenti sul tema dell’accoglienza dei migranti. Saranno presenti gli assessori Filippo Spanu e Giuseppe Dessena.
Alle 12.15 nella sala della Provincia, il presidente della Regione e l’esponente del Governo, insieme all’assessore degli Enti Locali Cristiano Erriu, si riuniranno per discutere della sicurezza degli amministratori locali. Interverranno i presidenti di Anci e Cal, Emiliano Deiana e Andrea Soddu, una delegazione composta da 25 sindaci, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, i prefetti ed i rappresentanti delle forze dell’ordine. Il problema è più che mai di stretta attualità, dopo le ripetute minacce subite nei giorni scorsi dal sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo.

Al termine dell’ultimo incontro, il presidente Francesco Pigliaru ed il ministro Marco Minniti incontreranno i giornalisti.