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La nuova intimidazione subita dal sindaco di Pula Carla Medau rilancia l’emergenza sicurezza tra gli amministratori locali. Gli ignoti attentatori hanno preso di mira la sua auto parcheggiata nel posteggio di casa all’aperto: un bastone telescopico per scope attaccato con dello scotch a due pezzi di diavolina, è stato trovato accanto all’auto di Carla Medau e vicino alla fotocellula del cancello d’ingresso del parcheggio è stata rinvenuta della carta di giornali parzialmente bruciata.
Il fatto è accaduto tra il 4 e il 5 novembre, mentre il sindaco di Pula stava partendo per la Penisola, ma la denuncia è stata formalizzata soltanto ieri al suo rientro. Sull’accaduto stanno indagando i carabinieri di Pula.
«Noi siamo con Carla Medau e con tutti gli amministratori locali che ogni giorno lavorano con altrettanto coraggio per dare servizi essenziali a propri cittadini – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru, che questo pomeriggio ha raggiunto telefonicamente il sindaco di Pula, vittima di un atto intimidatorio -. Ho parlato a lungo con Carla Medau e mi ha confermato, con la fermezza e la determinazione che conosciamo e apprezziamo, che non ha alcuna intenzione di farsi intimidire dal gesto sciagurato di qualche vigliacco. È l’ennesima offesa ai rappresentanti delle istituzioni e ai sardi: tutti insieme dobbiamo dire basta a questa inaccettabile sequenza di atti vili e indegni. Abbiamo portato all’attenzione del ministro Marco Minniti il problema della sicurezza già nell’incontro del giugno scorso al Viminale – ha concluso Francesco Pigliaru – e siamo pronti a ribadire le nostre preoccupazioni e le nostre richieste qui in Sardegna».
Il sindaco di Carbonia, Paola Massidda, ha espresso solidarietà alla collega di Pula Carla Medau.
«I fatti accaduti a Pula sono di una gravità inaudita. Il tentativo di far esplodere l’auto del sindaco Carla Medau è un attentato che condanniamo con fermezza per il suo carattere vigliacco e meschino. Esprimo, a nome di tutta l’Amministrazione comunale di Carbonia, solidarietà e vicinanza al Sindaco Carla Medau e a tutta la comunità di Pula. Mi stringo alla collega Carla in un forte abbraccio – ha concluso Paola Massidda – e la esorto a non mollare e a continuare nel suo impegno politico al servizio della cittadinanza pulese.»
Solidarietà a Carla Medau anche da parte del senatore del Partito democratico Silvio Lai.
«Voglio prima di tutto esprimere la mia solidarietà e la più totale vicinanza a Carla Medau, sindaco di Pula che la notte scorsa ha subito un grave atto intimidatorio. Mi auguro che i responsabili di un gesto così vile possano essere individuati dagli inquirenti ma si tratta di un fatto sul quale è giusto necessario riporre un’attenzione particolare anche da parte di tutte le istituzioni e dunque anche e soprattutto del governo nazionale. Atti di questo tipo si ripetono oramai con preoccupante frequenza a danno di amministratori locali della Sardegna. Chi ogni giorno lavora al servizio della propria comunità con passione, competenza e senso civico come Carla Medau – ha concluso Silvio Lai – deve poter svolgere il proprio compito in piena serenità. Serenità che deve essere garantita con atti concreti e facendo sentire la presenza dello Stato.»
Ha espresso la sua solidarietà al sindaco di Pula anche il deputato del Partito democratico Francesco. «Ho parlato con Carla Medau, sindaco di Pula, dopo l’intimidazione vigliacca che ha subito nei giorni scorsi – ha scritto su facebook Francesco Sanna -. A lei – e per suo tramite alla comunità di Pula – ho manifestato tutta la solidarietà che il caso merita e voglio che questo avvenga pubblicamente. Cosa dobbiamo fare, in questo ed in tanti altri casi in cui la violenza contro gli amministratori si manifesta? Intanto, non lasciarli soli. Facendo capire alla zona grigia che rende possibile questi atti – qualcuno che sa, qualcuno che vede e non dice – che la minaccia e l’intimidazione non appartengono al gioco democratico, e chi le usa è fuori dalla comunità.»
«E’ necessario che in Sardegna – la regione dove il fenomeno delle intimidazioni è proporzionalmente il più elevato d’Italia – ha concluso Francesco Sanna – magistratura e forze dell’ordine diano la prova che questa violenza non è consegnata all’impunità ed alla rassegnazione.»