22 November, 2024
HomePosts Tagged "Marco Sau" (Page 3)

[bing_translator]

Ritorna il campionato di serie A con le partite dell’ottava giornata e per il Cagliari, alla Sardegna Arena, c’è l’ostacolo Genoa (fischio d’inizio ore 15,00, dirige Davide Massa di Imperia, assistenti di linea Ranghetti e Bresmes, quarto uomo Serra, arbitro designato al Var Pairetto, addetto all’Avar Pillitteri). Reduce da tre sconfitte consecutive, le prime delle quali pesantissime, contro Sassuolo e Chievo (la terza sul campo della capolista Napoli), la squadra di Massimo Rastelli ha l’obbligo di tornare alla vittoria, per allontanare i fantasmi (sia quelli della quadra, risucchiata ai confini della zona calda della classifica, sia quelli personali, considerato che una nuova battuta d’arresto metterebbe fortemente in discussione la posizione del tecnico campano sulla panchina rossoblu).

Il Genoa ha solo 2 punti in classifica ma finora non ha avuto molta fortuna, perché per quanto espresso sul campo, la squadra allenata da Ivan Jurić (anche lui a rischio esonero) avrebbe meritato sicuramente un bottino di punti migliore.

Massimo Rastelli si attende molto dalla sua squadra in termini di orgoglio e di gioco, con un occhio particolare verso gli uomini più rappresentativi, soprattutto nel reparto offensivo, ad iniziare da Joao Pedro, Diego Farias e, soprattutto, Leonardo Pavoletti, il grande ex di turno, ancora alla ricerca del primo goal con la nuova maglia rossoblu. Sarà a disposizione anche Marco Sau. Prima convocazione per il difensore olandese Gregory van der Wiel. Il Genoa riproporrà in prima linea l’ex centravanti del Milan Gianluca Lapadula.

[bing_translator]

Primo passo falso casalingo del Cagliari, contro il Sassuolo, nella quinta giornata del campionato di serie A. A decidere il match è stato un calcio di rigore trasformato dall’ex Alessandro Matri, dopo che lo stesso centravanti del Sassuolo si era fatto neutralizzare un precedente tiro dal dischetto dal portiere rossoblu Alessio Cragno.

La sconfitta punisce troppo severamente il Cagliari che non ha brillato ma avrebbe meritato il pari, per il gioco espresso e le occasioni da goal costruire e non sfruttate. La squadra di Massimo Rastelli ha pagato anche l’uscita forzata di Leonardo Pavoletti all’inizio della ripresa per un infortunio e i problemi fisici accusati da Luca Ceppitelli nel finale.
Massimo Rastelli inizialmente ha confermato la squadra che ha vinto Ferrara, con l’unica eccezione di Diego Farias al posto di Marco Sau. Il Sassuolo ha iniziato meglio, impegnando subito Alessio Cragno con gli ex Simone Missiroli e Alessandro Matri. Il Cagliari ha replicato con Pol Lirola, Diego Farias e Leonardo Pavoletti, senza riuscire ad impensierire il portiere del Sassuolo.

Alla mezz’ora il primo calcio di rigore per il Sassuolo, concesso per un fallo commesso da Leonardo Pavoletti su Alessandro Matri. Lo stesso centravanti si è incaricato della battuta, trovando una splendida risposta di Alessio Cragno, bravo ad opporsi d’istinto. Il Cagliari si è scosso, cercando più volte la via della rete del vantaggio, ma per la difesa del Sassuolo non sono maturati grandi pericoli.

L’avvio della ripresa ha visto mettersi in evidenza subito Leonardo Pavoletti con un colpo di testa neutralizzato da Andrea Consigli e dopo pochi minuti lo stesso Pavoletti ha dovuto lasciare il campo per un fastidio muscolare.
Al 15′ il calcio di rigore che ha deciso la partita. Stefano Sensi entra in contatto in area con Fabio Pisacane, va giù e l’arbitro fischia il secondo calcio di rigore per il Sassuolo. Questa volta Alessandro non sbaglia e con un tiro angolatissimo batte Alessio Cragno e porta in vantaggio il Sassuolo.

La reazione del Cagliari è stata decisa ma le occasioni per riportarsi in parità sono state poche e nel finale, in contropiede il Sassuolo ha sfiorato anche il raddoppio con Antonino Ragusa. evitato da una prodezza di Alessio Cragno.

Il Sassuolo espugna la Sardegna Arena, conquistando la prima vittoria stagionale. Il Cagliari ferma la sua corsa dopo due vittorie consecutive ed ora ha subito l’occasione di riscattarsi, visto che il calendario gli propone la seconda partita casalinga consecutiva, contro il Chievo, una diretta concorrente nella lotta per la salvezza.

[bing_translator]

Il Cagliari c’è. La squadra di Massimo Rastelli ha espugnato il campo della Spal dell’ex Marco Borriello con un netto 2 a 0 (reti di Nicolò Barella e Joao Pedro) ed ha risalito la classifica fino all’8° posto, alla pari con Fiorentina e Roma (la squadra di Eusebio Di Francesco deve recuperare la partita di Genova con la Sampdoria).

I buoni segnali emersi nelle prime due sfortunate trasferta, sui campi di Juventus e Milan, sono stati confermati nelle due partite successive, contro avversari di pari livello e ambizioni, e le vittorie maturate sono il risultato del buon lavoro fatto dal gruppo guidato da Massimo Rastelli.

Oggi il tecnico rossoblu aveva chiesto ai suoi ragazzi di portare lo spirito espresso in casa anche in trasferta ed è stato accontentato con una prova autoritaria, di carattere. Il Cagliari ha ridimensionato la Spal con una condotta di gara praticamente perfetta.

Il primo goal del Cagliari è arrivato al 17’: conclusione di Sau, respinta di Gomis e conclusione vincente di Nicolò Barella. La Spal non è riuscita a reagire ed il Cagliari ha controllato la partita con autorità.

La “musica” dell’incontro non è cambiata nel secondo tempo ed il portiere ferrarese Gomis s’è dovuto superare per negare a Leonardo Pavoletti il primo goal con la maglia rossoblu ed il raddoppio.

Massimo Rastelli ha inserito Diego Farias al posto di Marco Sau. Il brasiliano è entrato bene in partita, ma ha trovato sulla sua strada ancora il portiere Gomis. Altre occasioni per Pavoletti che ha sfiorato il palo e per Farias, preludio del goal del raddopppio che, ormai nell’aria, è arrivato puntuale: Joao Pedro dalla sinistra si è accentrato, ha saltato un difensore ed ha una parabola straordinaria per potenza e precisione, imparabile per Gomis. Un autentico capolavoro.

Il Cagliari ha sfiorato la terza segnatura in più occasioni, sempre con Farias. Nel finale s’è messo in vetrina anche il portiere rossoblu Alessio Cragno, bravissimo sia su una punizione di Marco Borriello deviata in barriera da Nicolò Barella, sia su un gran tiro di Viviani, deviata da un difensore. E’ finita 2-0 per il Cagliari, vittorioso a Ferrara per la prima volta nella sua storia. Ora la squadra rossoblu attende la visita del Sassuolo, nel turno infrasettimanale di mercoledì.

«Era una di quelle quattro-cinque partite chiave che capitano nell’arco di una stagione, la prima di un trittico di tre gare in una settimana – ha commentato a fine partita il tecnico rossoblu Massimo Rastelli -. Punti doppi che abbiamo portato a casa con una prova di carattere, soffrendo solo negli ultimi minuti del primo tempo e nei primi della ripresa. Abbiamo tenuto bene la gestione del pallone e nel finale abbiamo legittimato. Se proprio devo muovere un rimprovero ai ragazzi è proprio quello di non avere chiuso definitivamente la partita: poteva bastare poco per riaprirla e soffrire nel finale. Fortunatamente è stato bravissimo Cragno.»

 

Mercoledì arriva il Sassuolo. «Qualcosina cambierò senza stravolgere troppo. Ho in testa cosa fare, ma faremo la conta – ha concluso Massimo Rastelli -, valuteremo e prenderò atto della condizione di tutti per effettuare eventuali modifiche».

[bing_translator]

Dopo la vittoria sul Crotone, nuova trasferta per il Cagliari, a Ferrara, prima di un trittico che porterà i rossoblù a giocare tre partite in sette giorni. Spal, Sassuolo e Chievo, una dopo l’altra. Tre gare impegnative, come tutte in Serie A, ma contro avversari teoricamente più alla portata rispetto a Milan e Juventus; e due partite nel giro di quattro giorni da giocare nel covo della Sardegna Arena. Insomma, è una settimana cruciale che può indirizzare il campionato dei rossoblù: bisogna approfittarne per mettere fieno in cascina.

La Spal, neo promossa, reduce dalla prima sconfitta subita sul campo dell’Inter, ha conquistato finora 4 punti nelle prime due partite. Un motivo di interesse in più è suscitato alla vigilia dalla presenza nelle sue fila dell’ex Marco Borriello.

Il Cagliari si presenta all’appuntamento forte delle sue sicurezze, aumentate dopo la vittoria magari non brillantissima ma mai in discussione ottenuta contro il Crotone. A Torino e Milano i rossoblù hanno giocato bene ma non sono stati premiati dai risultati. Oggi si chiede di replicare la prestazione portando qualcosa a casa. Massimo Rastelli fa affidamento sul momento di grazia di Marco Sau, decisivo contro il Crotone, e sulla voglia di gol di Leonardo Pavoletti. Scalpita la coppia brasiliana, Farias-Joao Pedro. Per la retroguardia sarà un nuovo esame.

Se Andreolli non dovesse smaltire in tempo i suoi guai fisici niente paura: c’è pronto Luca Ceppitelli. Un risultato positivo al “Paolo Mazza” (dove il Cagliari non ha una grande tradizione) e poi occhio e testa ai due impegni casalinghi: una piccola fetta di salvezza passa da questi sette giorni.

 

[bing_translator]

Buona la prima. Il Cagliari ha bagnato con la prima vittoria e quindi i primi 3 punti stagionali il debutto nel nuovo stadio, la Sardegna Arena, superando il Crotone con un goal di Marco Sau. Non è stata una grande partita ma il Cagliari l’ha fatta sua con sufficiente autorità, sbloccando il risultato poco dopo la mezz’ora e controllando il vantaggio acquisito riuscendo ad andare vicino al raddoppio pi di quanto non sia riuscita ad andare vicina al pareggio la squadra calabra che non ha saputo mai creare problemi ad Alessio Cragno.

Il goal partita, dopo alcuni tentativi rossoblu non andati a buon fine, è arrivato al 33′. Joao Pedro sulla trequarti ha inventato un assist perfetto per Marco Sau, che si è presentato solo davanti al portiere ospite e lo ha superato con freddezza, con un tiro preciso sul palo più lontano. Il primo goal alla Sardegna Arena porta quindi la firma di un calciatore sardo.

Dopo soli tre minuti Joao Pedro ha realizzato il secondo goal, annullato per posizione di fuorigioco.

Nel secondo tempo i due tecnici hanno operato diverse sostituzioni ma non sono arrivate grandi emozioni, con un solo brivido per Cragno su una punizione di Barberis, spentasi sul fondo a fil di palo.

Al triplice fischio finale, il Cagliari ha festeggiato con i suoi tifosi la prima vittoria e i primi 3 punti in classifica che rimettono a posto la classifica, dopo le due sconfitte iniziali subite con Juventus e Milan.

Domenica prossima seconda trasferta stagionale, a Ferrara, contro la Spal dell’ex Marco Borriello, reduce dalla prima sconfitta rimediata a Milano con l’Inter. Sarà un secondo testa a testa consecutivo con una diretta concorrente per la salvezza.

 

[bing_translator]

Il Cagliari torna sconfitto anche dal Giuseppe Meazza di Milano ma come è più di quanto è accaduto la scorsa settimana all’Allianz Stadium di Torino, con la consapevolezza di aver giocato una bella partita, al cospetto di un avversario che per larghi tratti ha subito l’iniziativa rossoblu. E le recriminazioni aumentano, pensando ad alcuni episodi più che dubbi verificatisi nell’area di rigore rossonera, sui quali il direttore di gara, Luca Pairetto, non ha ritenuto, incomprensibilmente, di fare ricorso alla VAR.

Dopo aver subito il goal del Milan, autore ancora una volta il giovane Patrick Cutrone, già al 10′, il Cagliari ha iniziato a macinare gioco e al 22′ Marco Sau ha fatto tremare il Milan, cogliendo un palo pieno con Gianluigi Donnarumma battuto. Il resto del primo tempo è stato quasi interamente di marca rossoblu, senza fortuna nelle conclusioni. Ma al 36′ il Cagliari ha protestato per una trattenuta di Leonardo Bonucci su Joao Pedro, lanciato a rete, sulla quale ha ritenuto di non dover chiedere l’intervento della VAR.

Al ritorno in campo dopo il riposo, il Cagliari ha continuato a macinare gioco e al 12′ ha riagguantato il pari, con una precisa conclusione di Joao Pedro, sugli sviluppi di un’azione innescata da un errato disimpegno di Franck Kessié.

A quel punto Vincenzo Montella ha tentato la carta Lucas Biglia, al rientro da un infortunio, inserito al posto di un evanescente Hakan Çalhanoğlu e di lì a poco il Milan s’è riportato in vantaggio, al 24′. Suso ha messo in crisi la difesa rossoblu con un’azione personale, Nicolò Barella lo ha fermato fallosamente al limite dell’area e l’esterno spagnolo (convocato in Nazionale per la decisa sfida per le qualificazioni mondiali di sabato prossimo contro l’Italia) ha scavalcato la barriera con una parabola micidiale che non ha lasciato scampo ad Alessio Cragno.

Cinque minuti dopo Joao Pedro è stato costretto a lasciare il campo dopo uno scontro con Leonardo Bonucci, sostituito da Duje Čop. Montella ha fatto esordire anche Nikola Kalinić, mandato in campo al posto di Patrick Cutrone, osannato dai suoi tifosi, e Massimo Rastelli ha inserito Paolo Faragò per Simone Padoin.
Il Cagliari non s’è arreso fino alla fine, l’arbitro ha concesso ben 9′ di recupero ed il tecnico rossoblu ha concesso cinque minuti anche ad Andrea Cossu al posto di Diego Farias. Il Cagliari ci ha provato ancora, prima con Marco Sau, servito da Andrea Cossu, poi con Paolo Faragò, imbeccato ancora da Andrea Cossu, ma il risultato non è più cambiato.

Il Cagliari torna  a casa a mani vuote dopo le trasferte di Torino e Milano, ma – come già sottolineato – con la consapevolezza di essere sulla strada giusta e fiducioso, in attesa dell’inserimento di Gregory van der Wiel e del nuovo centravanti, che dovrebbe essere Leonardo Pavoletti.

Il campionato ora si ferma per lasciare spazio al doppio impegno della Nazionale di Giampiero Ventura (sabato 2 agosto al Santiago Bernabéu di Madrid con la Spagna, martedì 5 agosto al Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia, con Israele). Alla ripresa del campionato, il Cagliari affronterà il Crotone, primo avversario pienamente alla sua portata, una delle rivali dirette per la salvezza, quasi certamente nel nuovo stadio provvisorio, realizzato a tempo di record sul piazzale del vecchio stadio Sant’Elia che verrà quindi demolito per lasciare spazio alla nuova “Sardegna Arena” rossoblu.

Joao Pedro.

[bing_translator]

Il Cagliari torna in campo questa sera al Giuseppe Mezza di Milano (fischio di inizio ore 20.45, arbitro Luca Pairetto di Nichelino, assistenti di linea Fabiano Preti di Mantova e Stefano Liberti di Pisa, quarto uomo Marco Serra di Torino, assistenti al VAR Davide Massa di Imperia e Davide Ghersini di Genova), contro il nuovo Milan di Vincenzo Montella, per la seconda giornata del campionato di serie A 2017/2018. Dopo la sconfitta all’esordio con la Juventus, per la quale le proporzioni del punteggio sono andate al di là di quanto emerso sul campo che ha visto i rossoblu sciupare un calcio di rigore con Diego Farias sullo 0 a 1, Massimo Rastelli chiede ai suoi una pronta reazione e, alla vigilia del match, non si sente assolutamente vittima sacrificale contro una delle squadre più ambiziose della nuova stagione.

Contro il Milan Massimo Rastelli esordì in serie A da calciatore 20 anni fa, esattamente iIl 31 agosto 1997, con la maglia del Piacenza (la partita si concluse in parità, 1 a 1, allo stadio Garilli).

«Siamo ripartiti con entusiasmo da quel primo tempo dove abbiamo tenuto testa alla Juventus, creato le nostre occasioni e con un pizzico di buona sorte in più avremmo potuto anche andare al riposo in parità – ha detto alla vigilia il tecnico rossoblu –. C’è disponibilità da parte del gruppo, mi stanno mettendo in difficoltà ed è questo ciò che voglio. Vedo quella determinazione e quella voglia di migliorare che fa la differenza. Domani a Milano andiamo a giocarcela, consapevoli di affrontare una grande squadra.»
«I rossoneri sono propositivi e rispetto alla Juventus sono più rodati, hanno due settimane di lavoro in più e quattro partite ufficiali – ha aggiunto Massimo Rastelli -. Il tasso qualitativo è elevato. Ti costringono a difenderti e sono bravi a pressarti, a riconquistare il pallone e ripartire. Noi vogliamo essere bravi nelle due fasi, non rinunciatari ma restando compatti dietro e gestendo la palla sotto pressione in modo da creare situazioni pericolose. Abbiamo la nostra identità con qualche piccolo accorgimento in base all’avversario, ma solo così puoi fare buone prestazioni e di solito se fai buone prestazioni arriva il risultato.
Se Marco Sau è in grado di fare la prima punta? Lui può fare tutto! È un giocatore fondamentale per noi – ha concluso Massimo Rastelli -, quest’anno non è ancora partito titolare ma avrà il tempo nell’arco della stagione per rifarsi e dare il suo contributo alla squadra
Questa sera nella formazione anti-Milan non ci sarà l’ultimo acquisto, il difensore olandese Gregory van der Wiel, alle prese con una leggera distorsione rimediata negli ultimi giorni di allenamento con la squadra turca del Fenerbahçe, dalla quale in settimana lo ha prelevato il Cagliari.

[bing_translator]

Una serata semplice e allo stesso tempo di gran gala. Era d’obbligo l’abito rossoblù ma andavano bene anche il bianco, il rosso e l’oro: i colori delle tre maglie e della divisa per il portiere che i giocatori del Cagliari indosseranno nel corso della stagione 2017-18, presentate nella suggestiva cornice del Caffè degli Spiriti, nel cuore di Castello.

A fare da testimonial una folta rappresentanza della squadra, con in testa il tecnico Massimo Rastelli ed il vice Nicola Legrottaglie; ad accendere l’entusiasmo i tantissimi tifosi che sono accorsi per gustarsi in anteprima lo spettacolo della maglie, incuranti del forte vento di maestrale.

Proprio Massimo Rastelli e Nicola Legrottaglie sono stati i primi a parlare sul palco, sollecitati dai presentatori della serata, i giornalisti Fabiano Gaggini de “L’Unione Sarda” e Virginia Saba di “Mediaset”.

«Sono così belle queste maglie che viene voglia di indossarle e scendere in campo – ha detto sorridendo il tecnico -. Purtroppo, il tempo da calciatori è passato, ora il nostro ruolo è fare capire a questi ragazzi l’importanza della maglia che indossano, una casacca di grande tradizione che va sempre onorata. Ai tifosi chiedo di trasformare il nostro nuovo stadio, la Sardegna Arena, in una bolgia: grazie a loro in casa abbiamo sempre ottenuto grandi risultati.»

Nicola Legrottaglie, da ex difensore, ha risposto alla domanda sul rendimento della retroguardia: «Per me non ci sono difensori più forti di quelli che abbiamo. Lavoreremo con loro e siamo convinti che il lavoro paghi. Sono sicuro che i tifosi ci staranno vicini, soprattutto nei momenti di difficoltà».

Prima di salutare, i due tecnici hanno effettuato un bel selfie con la muraglia umana dei tifosi come sfondo.

Quindi è stata la volta dei calciatori, vestiti con le nuove maglie: Rafael indossava la divisa da portiere color oro, Daniele Dessena e Luca Cigarini la rossoblù, Marco Sau e Marco Andreolli la bianca, Andrea Cossu e Miangue la rossa.

Parola a Rafael: «Le maglie sono bellissime. Da portiere ho indossato anche quella rossoblù, un grande onore per me».

Daniele Dessena, all’ottavo anno di Cagliari, ha ricordato il suo arrivo sull’Isola da giocatore rossoblù: «Ero partito dal porto di Genova in nave, avevo l’auto. Temevo di lasciare casa, ero un po’ mammone, ma grazie alla gente di Cagliari in questi anni sono diventato uomo». Daniele Dessena ha scherzato con Luca Cigarini sulla rivalità tra parmigiani e reggiani, ma il neo acquisto rossoblù ha puntualizzato: «Siamo cresciuti insieme e siamo grandi amici». Poi Luca ha promesso con un sorriso un’esultanza con qualche passo di ballo sardo al primo gol: «Il difficile non è tanto ballare quanto fare il gol».

Marco Sau è pronto per tornare a casa sua, ad Aritzo, per la seconda parte del ritiro: «Ormai è il terzo anno che andiamo, ci troviamo bene».

Marco Andreolli ha salutato i suoi nuovi tifosi: «Siete tanti, è bello essere qui». Una battuta su Marco Sau: «Lo invidio, i piccoletti entrano in forma prima».

Andrea Cossu ha sottolineato il fascino della terza maglia, quella rossa: «Fa venire in mente quella della memorabile vittoria del 2009 sul campo della Juventus. Sono felice di essere qui, aspettavo da tanto questo momento»; Miangue, dopo essersi cimentato con una frase in lingua sarda (promosso)  ha affermato di sapere bene che questa sarà per lui una stagione importante. «Devo migliorare in tante cose, soprattutto nella parte tattica».

I giocatori hanno concluso i loro interventi lanciando verso il pubblico dei beer cooler omaggiati da Ichnusa e brandizzati Cagliari Calcio.

Ha portato il suo saluto l’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Sardegna, Filippo Spanu: «Il Cagliari è la Sardegna e la Sardegna è il Cagliari. Avrete notato che sulle maglie è rappresentato il cavallino di Tavolara, simbolo dell’artigianato sardo che la squadra porta ovunque. Lo stadio avrà il nome della nostra Isola: nel Cagliari ci riconosciamo tutti. La Società ci sta dando anche una grossa mano a combattere il razzismo: stiamo cercando di dare un’occasione sportiva a tanti migranti ed il Cagliari ci sta aiutando molto».

La serata è proseguita con la premiazione di William Sogus, il vincitore della selezione creativa del Logo Sardegna Arena. William è stato premiato con due abbonamenti per la stagione 2017-18 che gli sono stati consegnati dalla responsabile marketing Federica Vargiu; inoltre al vincitore sono andati altri due abbonamenti omaggio della Società per permettergli di recarsi allo stadio con i suoi bambini, tifosissimi rossoblù.

Successivamente, è intervenuto Gabriele Tacconi, sports marketing manager Macron: «Le nuove maglie sono molto simili a quelle dell’anno scorso. Uniche differenze? Sono un po’ più leggere per venire incontro alle esigenze dei calciatori e i pantaloncini sono leggermente più corti».

Chiusura affidata al direttore generale del club rossoblù Mario Passetti che, dopo aver portato i saluti del presidente Tommaso Giulini e ringraziato i tifosi per avere dato ancora una volta dimostrazione di grande affetto verso i colori rossoblù, ha annunciato un’importante iniziativa sociale: «Le maglie mostrate nella presentazione di oggi saranno messe a disposizione per un’asta benefica e dopo ogni partita casalinga la maglia del giocatore votato come migliore in campo sarà messa all’asta. Il ricavato sarà devoluto a fine anno per un progetto sociale per il territorio sardo che comunicheremo più avanti».

[bing_translator]

L’umiliante sconfitta per 6 a 2 subita sul campo del Sassuolo nell’ultima trasferta stagionale, a salvezza già acquisita da diverse settimane, ha rimesso in discussione il rinnovo del contratto per il tecnico del Cagliari Massimo Rastelli, protagonista della promozione un anno fa e in questa stagione di una salvezza tranquilla, caratterizzata però da alcune sconfitte pesantissime, subite con 4, 5 e 6 goal al passivo.

Il passivo pesantissimo è maturato già nel primo tempo, con tre goal subiti nei primi 13 minuti, segno evidente dell’approccio completamente sbagliato, poi confermato dallo stesso tecnico, con il quale i rossoblu hanno affrontato la trasferta al Mapei Stadium di Reggio Emilia. E neppure il goal realizzato da Marco Sau a metà tempo, ha modificato la situazione, tanto che a 11 minuti dal riposo, un clamoroso autogoal di Marco Borriello ha riportato a tre reti il margine tra le due squadre. Nel secondo tempo, gli altri due goal del Sassuolo (il secondo messo a segno al 90′ dall’ex Alessandro Matri) e il secondo rossoblu di Artur Ionita, hanno segnato solo il punteggio finale di una partita senza storia.

La stagione del Cagliari, come già sottolineato, va considerata sicuramente positiva, ma la ripetitività di umilianti rovesci come quello di ieri, inducono a riflettere su quella che, al di là degli aspetti, è la tenuta psicologica di una squadra che in certe giornate sembra quasi assente e priva di alcuna reazione.

«E’ stato uno dei peggiori approcci della stagione – ha ammesso a fine partita Massimo Rastelli -: tre gol dopo il primo quarto d’ora e partita di fatto chiusa. Praticamente non siamo scesi in campo. Mi assumo tutte le responsabilità per questa sconfitta: evidentemente non sono stato bravo durante la settimana a fare salire la tensione e la concentrazione al punto giusto. Venivamo da un’ottima prestazione contro l’Empoli, mi auguravo che mantenendo lo stesso atteggiamento di vedere un risultato diverso. Mi spiace perché la stagione è stata positiva e speravo di chiuderla nel modo migliore. Ho provato a cambiare modulo ed avevamo trovato un equilibrio. Nulla oggi faceva presagire che potessimo ricadere nei soliti errori. Si vede che alcune cose non riusciamo a farle funzionare, nonostante ci mettiamo tanta attenzione in allenamento. Questi errori però – ha concluso il tecnico rossoblu – possono essere un punto di partenza su dove iniziare a lavorare per l’anno prossimo.»

 

[bing_translator]

Il Cagliari non è ancora sazio. Nonostante la salvezza fosse ormai acquisita, contro un avversario assetato di punti come l’Empoli, la squadra di Massimo Rastelli ha disputato una grande partita, chiudendo i conti già nel primo tempo, con tre splendidi goal di Marco Sau e Diego Farias, quest’ultimo autore di una doppietta.

Per oltre un’ora è stato un Cagliari brillantissimo, capace di dare spettacolo puro grazie ai suoi attaccanti letteralmente scatenati. L’Empoli, nonostante avesse assoluto bisogno di fare risultato per respingere i tentativi di rimonta del Crotone, vittorioso anche oggi sull’Udinese (nelle ultime sette giornate la squadra di Davide Nicola è quella che conquistato più punti di tutte, 17, alla pari dello straordinario Napoli di Maurizio Sarri che oggi ha espugnato l’Olimpico di Torino con un clamoroso 5 a 0) è stato letteralmente travolto dal Cagliari nei primi 45′ e s’è svegliato troppo tardi, realizzando due goal nel finale.

 

«Nel primo tempo abbiamo mostrato azioni in velocità e trame ficcanti, segnando tre gol e chiudendo la pratica – ha commentato a fine partita Massimo Rastelli -. Poi nei minuti finali si è persa lucidità in difesa, un po’ per il caldo, un po’ perché alcuni giocatori come Farias e Joao Pedro non sono ancora al top, lo stesso Borriello pur avendo giocato bene non era brillantissimo. L’Empoli non aveva niente da perdere, si è lanciato in avanti ed ha accorciato le distanze. Però abbiamo avuto altre tre-quattro occasioni nitidissime per arrotondare. Il risultato non fa una piega.»

«Dobbiamo onorare la maglia e rispettare società e tifosi sino all’ultimo. Siamo grandi professionisti, l’abbiamo dimostrato oggi e l’anno scorso. Daremo il massimo – ha concluso Massimo Rastelli – poi se gli avversari saranno più bravi, complimenti a loro.»