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Il tema delle migrazioni ha certamente perso rilievo mediatico, anche per la riduzione degli sbarchi lungo le coste italiane, ma non ha perso niente del suo contenuto sociale e antropologico. Perché il flusso migratorio non si è per niente interrotto e perché restano intatte le esigente umanitarie e civili di accoglienza, convivenza e integrazione dei migranti. Su questi temi l’Ordine dei giornalisti della Sardegna e L’Associazione Carta di Roma organizzano un seminario dal titolo “Flussi migratori nella comunicazione mediatica: principi della Carta di Roma e il racconto dei protagonisti”. Si svolgerà giovedì prossimo 21 marzo, nella sala del Ghetto degli ebrei dalle 9.30 alle 13.30. Ai giornalisti partecipanti saranno assegnati sei crediti formativi.
Dopo l’introduzione del presidente dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna, Francesco Birocchi, interverranno: Giovanni Maria Bellu (già presidente Associazione Carta di Roma), Flavio Di Giacomo (portavoce Organizzazione Internazionale Migrazione), Marco Sechi (Unità accoglienza Migranti, Regione Sardegna), e Piera Francesca Mastantuono (Associazione Carta di Roma).
La Carta di Roma è un protocollo deontologico per i giornalisti che si occupano di migranti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tratta, firmato da Ordine dei giornalisti, FNSI e UNHCR (Agenzia ONU per i rifugiati).
Nel corso del seminario saranno approfondite le linee guida della Carta di Roma con particolare attenzione al “glossario”, allegato al “Testo unico dei doveri del giornalista”; verranno forniti dati ed infografiche sui flussi migratori; si parlerà del rischio dei viaggi, della situazione in Libia e si farà il punto sulla gestione dell’accoglienza in Sardegna. Il discorso sarà completato dalle testimonianze dei rappresentanti della diaspora e da alcune osservazioni su discriminazione, identità e cittadinanza.
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La Sardegna torna in Senegal per un monitoraggio dei risultati sin qui raggiunti con i due accordi di cooperazione territoriale sottoscritti con la città di Pikine Est (nel dipartimento della capitale Dakar) e la regione di Matam.
L’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu nelle giornate del 7 e 8 dicembre prossimi sarà impegnato nella missione istituzionale che lo porterà nei territori in cui i progetti hanno trovato concreta realizzazione. Della delegazione fanno parte i tecnici dell’Agenzia Forestas, ai quali è affidato l’intervento nella regione di Matam, e Marco Sechi, responsabile dell’Unità di Progetto della Regione sui flussi migratori.
Il 7 dicembre Filippo Spanu incontrerà, nella sede del Municipio, il sindaco Issakha Korka Adiouma Diop ed i cittadini di Pikine est. L’attenzione sarà rivolta al progetto in corso di attuazione con il coordinamento della Regione che si avvale del contributo dei comuni di Cagliari ed Oristano. Verranno presentate le iniziative di impresa avviate in loco e finanziate attraverso il microcredito.
Nel corso della giornata è inoltre in programma un incontro per sensibilizzare i giovani senegalesi sui rischi dell’immigrazione illegale.
L’8 dicembre la delegazione della Regione, guidata dall’assessore Filippo Spanu, si sposta nella parte nord-orientale del Senegal, nella Regione di Matam.
Nel villaggio di Dabia, alla presenza del ministro dello Sviluppo Territoriale del Governo del Senegal Yaya Abdoul Kane e dei rappresentanti delle istituzioni locali, verrà tracciato il primo bilancio delle attività svolte nei campi dell’agricoltura, dell’approvvigionamento idrico, del rimboschimento e della lotta agli incendi in base all’intesa sottoscritta, il 20 maggio del 2017, da Regione Sardegna e dal Raggruppamento d’interesse comunitario (GIC) di Bossea.
«Torniamo in Senegal per un’analisi comune delle cose fatte. Stiamo realizzando interventi in linea con le reali esigenze dei territori. Attraverso progetti mirati – sottolinea l’assessore Filippo Spanu – vogliamo contribuire migliorare, attraverso un corretto utilizzo delle risorse naturali, le condizioni sociali ed economiche e arginare le migrazioni verso l’Europa. Lo scambio di informazioni e la trasmissione di buone pratiche sono gli aspetti fondamentali di queste intese che valorizzano il ruolo de territori che diventano artefici di scelte che riguardano il loro futuro.»
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L’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ed il vice primo ministro ugandese Moses Ali hanno sottoscritto oggi ad Adjumani, nel nord-ovest dell’Uganda, l’intesa tra la Regione Sardegna e la Sub Regione del Madi-West Nile per promuovere lo scambio di buone pratiche nel settore dell’approvvigionamento idrico, nella gestione delle risorse forestali e nella formazione tecnica e scientifica per le attività di rimboschimento.
Alla cerimonia della firma, che si è svolta nel Multi Purpose Training Centre, hanno preso parte anche l’ambasciatore d’Italia Federico Fornara, il ministro dell’Agricoltura del governo ugandese Vincent Ssempijja e l’ambasciatrice in Italia Elizabeth Paula Napeyok.
«Il rapporto di cooperazione appena nato tra i nostri due territori – ha detto l’assessore Filippo Spanu – è un esempio concreto di ‘cooperazione territoriale decentrata’, basata sulla condivisione di problematiche comuni e sulla diretta richiesta di intervento del Governo ugandese. In questi giorni ho avuto modo di apprezzare questo territorio in cui sono presenti molte opportunità e una popolazione molto giovane, ricca di slanci ed energie, e proprio a partire da questi aspetti possiamo costruire con successo le nostre proposte progettuali condivise in modo tale da renderle il più possibile efficaci e sostenibili.»
La Sardegna ha, per anni, portato avanti progetti di mitigazione degli effetti della desertificazione riservando particolare attenzione alla conservazione del suolo, del paesaggio e della biodiversità. La Sub Regione del Madi-West Nile intende avvalersi del supporto scientifico della Regione per attività di rimboschimento e la formazione dei suoi tecnici in questo campo specifico.
La delegazione guidata dall’assessore Filippo Spanu è composta da Luciano Gutierrez, pro rettore per l’internazionalizzazione e ricercatore del Centro intedipartimentale ‘Nucleo di Ricerca sulla desertificazione’ (NRD) dell’Università di Sassari, Laura Altea, che opera nell’ambito dello stesso nucleo di ricerca, dai tecnici dell’Enas Maria Antonietta Dessena ed Andrea Virdis, e dai funzionari dell’Unità di Progetto della Regione sui flussi migratori guidata da Marco Sechi.
I tecnici e i ricercatori giunti dalla Sardegna, attraverso sopralluoghi e incontri con la popolazione, gli amministratori locali e gli esperti ugandesi, stanno verificando sul campo la reale situazione per poi definire la proposta progettuale che sarà messa a punto entro la fine dell’anno.
La Sub Regione del Madi-West Nile è impegnata con grande generosità nell’accoglienza di oltre 500mila rifugiati provenienti dal Sud Sudan, che vivono in 48 insediamenti. Solo il territorio di Adjumani ospita oltre 200mila persone in fuga da guerre e persecuzioni. Tutto questo determina una continua pressione sulle risorse territoriali: terreni, foreste, zone umide e acqua.
«Ho visitato ad Adjumani – sottolinea Filippo Spanu – il campo che ospita i rifugiati e ho constatato il grande sforzo che l’Uganda compie in questo momento per dare ospitalità a persone in fuga da guerre e persecuzioni. La Sardegna mette in campo le competenze e le professionalità dell’Enas, di Forestas e dell’Università di Sassari per migliorare le condizioni della popolazione locale e dei profughi. È un’apertura doverosa verso un Paese che ospita al suo interno oltre un milione di rifugiati e che ha raggiunto il terzo posto al livello mondiale nell’accoglienza. Credo che l’Uganda rappresenti un modello significativo per la comprensione delle dinamiche legate alla migrazione e dovrebbe essere preso come punto di riferimento da tanti Paesi, soprattutto europei. Siamo qui perché crediamo che aprire i confini ai migranti, pur con equilibrio e in modo ordinato, sia un dovere civile.»
L’accordo, che nasce da numerosi incontri tra le due delegazioni e dalla visite dei rappresentanti istituzionali del paese dell’Africa subsahariana in Sardegna, ha un valore specifico anche per le opportunità che si aprono per gli imprenditori sardi in un mercato molto interessante soprattutto negli ambiti del turismo, delle opere pubbliche e delle energie rinnovabili.
L’assessore Filippo Spanu nel corso della missione ha incontrato inoltre il primo ministro ugandese Ruhakana Rugunda ed il capo delegazione dell’Unione europea Attilio Pacifici. Di particolare interesse, per i risultati che sono scaturiti in vista dei progetti da attuare, il momento di approfondimento a cui hanno preso parte il ministro dell’Acqua e dell’Ambiente Sam Cheptoris e i rappresentanti istituzionali, delle associazioni professionali e culturali e del mondo universitario della Sub Regione del Madi-West Nile.
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Virtuosa catena di solidarietà assiste i bambini bielorussi del progetto Chernobyl costretti a rimanere una giornata a Roma in attesa del volo per Anche quest’anno, come da tradizione, le famiglie sarde accolgono qualche centinaio di bambini bielorussi nell’ambito del progetto Chernobyl promosso da diverse organizzazioni di volontariato dell’Isola. Un movimento di solidarietà longevo che lega Sardegna e Bielorussia da ormai più di trent’anni.
Un consistente gruppo di bambini, il cui arrivo era previsto il 29/06/2018, per un disguido dovuto all’enorme fila al controllo passaporti, una volta arrivato con il volo di linea da Minsk non si è presentato in tempo per l’imbarco per Cagliari. Unica soluzione possibile è stata quella di riproteggere il gruppo per il 30/06/2018 su ultimo volo per Cagliari (unico con disponibilità di così tanti posti).
L’Associazione Cittadini del Mondo di Cagliari che organizza l’accoglienza del gruppo di bambini in questione, non si è persa d’animo e grazie alla collaborazione di tutti ed in stretto contatto con Ambasciata Bielorussa e Consolato onorario a Cagliari, e, soprattutto, il prezioso ed insostituibile aiuto della Regione Sardegna nella persona di Marco Sechi e della Protezione civile Sardegna nella persona di Paolo Pittau, ai quali va il nostro sincero ringraziamento, si è riusciti a trasformare un fastidioso disguido in un gita fra amici.
Carlo Altea responsabile dei Progetti Chernobyl dell’Associazione Cittadini del Mondo si è imbarcato sul primo volo per Roma per coordinare le attività di assistenza sul posto.
Regione Sardegna e Protezione Civile Sardegna hanno messo in moto una virtuosa catena della solidarietà che ha visto protagonisti gli amici della PROCIV-ARCI: un grande grazie ad Anna Cascino responsabile regionale della PROCIV-ARCI Sardegna, Fabio Mangani presidente nazionale, Alessandro Maietto responsabile regionale Lazio, Alessandro Angeli responsabile del gruppo Prociv-ARCI Roma sud “Iqbal Masih” ONLUS. Nelle operazioni logistiche ha dato una mano anche l’associazione di protezione civile SOS di Roma.
Risultato tutto gruppo dei bambini bielorussi è stato ospitato presso la casa famiglia Iqbal Centro Educativo Residenziale per ragazzi dai 3 ai 16 anni struttura in Roma dove ha trascorso la notte, e la serata del 29 giugno è stata trascorsa con una bella pizzata e tanti giochi.
Nella mattinata del 30 giugno gita per conoscere un antico acquedotto romano e pranzo e nel pomeriggio trasferimento di tutto il gruppo in aeroporto.
Associazioni, volontariato, istituzioni unite nella solidarietà: a nome di tutti i piccoli ospiti un particolare ringraziamento va Alessandro Angeli responsabile del gruppo Prociv-ARCI Roma sud “Iqbal Masih” ONLUS e a tutti i volontari per la disponibilità dimostrata e per l’accoglienza riservata. GRAZIE!! SPASIBO (russo), DZIAKUJ (bielorusso)!!
L’auspicio per il futuro, che si possa prevedere una corsia preferenziale per il controllo passaporti dei gruppi dei minori partecipanti ai programmi di accoglienza solidale così da evitare disguidi che rendano poi complicato il successivo imbarco per la Sardegna, tenuto conto che nel periodo estivo è difficile poi trovare posti per gruppi così numerosi sui voli immediatamente successivi.
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Dal 25 al 28 febbraio una delegazione della città di Iglesias ha visitato la Bielorussia, su invito della città gemella di Bobruisk. Giornate dense di incontri che hanno permesso alla delegazione sarda di conoscere meglio la realtà sociale, culturale e produttiva della Paese e di costruire relazioni utili per le collaborazioni future.
Per approfondire meglio le opportunità concrete si aprono per le nostre imprese con particolare riferimento ai settori turistico e dell’agro-alimentare, l’Amministrazione comunale ha deciso di convocare per lunedì 19 marzo un seminario informativo a cui parteciperanno il Console Onorario della Repubblica Bielorussa in Sardegna, Giuseppe Carboni ed il dottor Marco Sechi, in rappresentanza della Presidenza della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna.
Appuntamento alle ore 17.30 nella Sala Riunioni del Centro Direzionale di Via Isonzo.
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Una sorpresa inattesa, che ha riempito di gioia il pubblico e gli artisti, la presenza e il saluto, in un Auditorium Comunale stracolmo di spettatori, dell’Arcivescovo di Cagliari S.E. Arrigo Miglio al Gran Concerto per il Natale Ortodosso che si è tenuto ieri 7 gennaio per festeggiare una ricorrenza molto sentita che coinvolge la comunità immigrata proveniente dallo spazio post sovietico che è numerosissima in Sardegna. I suoi auguri e saluti sono stati accolti con un fragoroso applauso dalle centinaia di persone (immigrati ucraini, bielorussi, russi, moldavi, ma anche tanti sardi amanti della buona musica e delle tradizioni slave) che hanno riempito sino alla massima capienza il teatro cagliaritano ormai piccolo con i suoi trecento posti, per questo concerto che è divenuto una gradita tradizione della città.
Oltre a S.E. monsignor Arrigo Miglio hanno portato i saluti e gli auguri monsignor Marco Lai per la Caritas, padre Nikolay Volshyy per la Chiesa Ortodossa del Patriarcato di Mosca e padre Ioan Agape della Chiesa Ortodossa Rumena. Non sono mancati i saluti delle istituzioni: Regione Sardegna (Marco Sechi Ufficio di gabinetto della Presidenza), Comune di Cagliari (assessore Yuri Marcialis) Università di Cagliari (prorettore Micaela Morelli), Consolato Bielorusso in Sardegna (console onorario Giuseppe Carboni)
Gli artisti del quartetto bielorusso “MUSIC KVATRO” di Bobruisk, hanno incantato il pubblico: Volha Auseika soprano con una voce calda e potente, Valeriy Narkevich contrabbassista di indubbia qualità, Yauheni Girshin tastierista e musicista di esperienza, e Sergey Mitchenkov violinista di talento che come ha detto S.E. Arrigo Miglio alla fine dello spettacolo quando si è trattenuto con gli artisti “è un tutt’uno tra corpo e violino”, hanno reso indimenticabile la giornata festiva del Natale ortodosso, particolarmente sentita quando si è lontani dalla propria casa, incontrando nel contempo anche il forte apprezzamento del pubblico italiano.
Il programma musicale è stato un vero e proprio viaggio nella ricchezza e complessità dell’oriente slavo dove svariati popoli e tradizioni convivono da secoli, con una suddivisione del concerto in 4 grandi blocchi tematici: inizio con le canzoni bielorusse, per continuare con il blocco dedicato alle canzoni popolari russe con alcune incursioni nella tradizione zigana, il proseguo con le musiche e le canzoni della tradizione ebraica, doveroso per degli artisti che provengono dalla città di Bobruisk, dove, sino allo scoppio della seconda guerra mondiale, si contava una popolazione di origini ebraiche che raggiungeva l’80% del totale. Ed infine il blocco dedicato alle canzoni popolari ucraine, dai canti natalizi alle canzoni della tradizione popolare sino al canto dedicato alla “mamma”. Lunghi e ripetuti i bis richiesti dal pubblico alla fine del concerto.
La manifestazione si è tenuta nell’ambito delle iniziative del Progetto “Rete per l’interazione culturale e la conoscenza” dell’Associazione Cittadini del Mondo Onlus – Biblioteca “Rodnoe Slovo” – Centro di lingua russa e cultura slava di Cagliari. Con il contributo della Fondazione di Sardegna, la collaborazione del comune di Bobruisk (Bielorussia) ed il patrocinio del Consolato onorario Repubblica Belarus in Cagliari.
Le fotografie allegate sono di Dietrich Steinmetz e Renato d’Ascanio Ticca.
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Interverranno Marco Sechi, che segue questi temi nell’ambito della Presidenza della Regione, Gonaria Carta, coordinatrice dei Centri per l’Impiego di Cagliari, Elisabetta Atzeni e Riccardo Rosas rispettivamente dell’Agenzia sarda per le politiche attive del lavoro (Aspal) e dell’assessorato del Lavoro e Federico Perotti, presidente regionale di Comunità, Impegno, Servizio, Volontariato (Cisv).
Nel corso dell’incontro verranno illustrati i contenuti e le finalità del progetto FORIMM, finanziato dalla Fondazione con il Sud attraverso l’Avviso “Iniziativa Immigrazione 2014”. Verranno inoltre proposte le esperienze degli immigrati che in Sardegna hanno realizzato, con buoni risultati, attività di impresa.
L’obiettivo è quello di contribuire all’integrazione sociale, professionale ed economica dei cittadini stranieri rafforzando il ruolo delle associazioni e degli enti del territorio nel sostegno all’inserimento lavorativo e alla promozione dell’imprenditorialità. Il partenariato territoriale che deve realizzare il progetto è composto da Regione Sardegna, Cisv, Crenos (Università di Cagliari), Confartigianato, l’associazione Alleviare la povertà e le associazioni di promozione sociale Quisqueya, Foudu Dia, Singh Sabha.
L’evento, che costituisce il momento conclusivo delle attività del progetto, verrà replicato ad Oristano il 21 dicembre.
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La Regione, insieme alla Congregazione Figlie della Carità, ha programmato interventi ed attività per il contrasto alla tratta degli esseri umani, un fenomeno che anche in Sardegna ha assunto dimensioni gravi e preoccupanti alla luce dei recenti flussi migratori. Di questo tema si è discusso nel corso di un incontro che si è svolto a Cagliari, nella sede della Congregazione.
Con un finanziamento di 500mila euro, che rientra nell’avviso del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione e Congregazione realizzeranno una serie di azioni per assicurare tutela e protezione alle vittime, il loro inserimento in strutture protette e l’assistenza necessaria per affrontare una vita diversa, libera dai precedenti terribili vincoli. In via di rafforzamento le attività di primo contatto (Unità di strada, Sportello anti tratta, presenza agli sbarchi), gli interventi di sostegno educativo e psicologico, consulenza ed orientamento e l’intera rete di aiuto e supporto a chi ha subito le conseguenze di questa attività criminale.
La Giunta ha inoltre destinato altre risorse (10mila euro per il 2017) per la realizzazione di attività di informazione e sensibilizzazione, sempre in raccordo con la Congregazione. Si tratta delle azioni inserite nel Piano flussi migratori non programmati, strumento di pianificazione regionale, che dedica una intera sezione alla lotta alla tratta degli esseri umani. Sono previsti incontri nelle scuole e nelle università, percorsi formativi rivolti agli operatori che si occupano di immigrazione e la progettazione di percorsi di formazione pratica nelle imprese per i migranti vittime di tratta per favorire il processo di inclusione.
La tratta di esseri umani, nota anche come trafficking, è un’attività criminale che rende vittime, ogni anno, migliaia di uomini, donne e bambini. Inizialmente maggiormente diffusa ai fini di sfruttamento sessuale, si è ormai ramificata in diverse tipologie e ciò rende molto più difficile identificare tale reato. Il trafficking è ora, infatti, praticato con anche diverse finalità: lo sfruttamento lavorativo, l’accattonaggio, i matrimoni forzati, il traffico illegale di organi, il compimento di attività illecite come il traffico di droga. I minori vittima di schiavitù e grave sfruttamento nel mondo sarebbero, secondo le stime, un milione e 200mila. Una vittima di tratta su cinque è un bambino o un adolescente.
All’incontro sono intervenuti Vincenzo Castelli, esperto di politiche sociali, Tonia Cattari e Corinne Vigo che si sono soffermate sul progetto ‘Elen Joy’ per sostenere l’assistenza alle vittime della tratta, Silvana Tilocca, responsabile del Dipartimento di Prevenzione dell’Ats, Marco Basile, dirigente della Squadra Mobile della Questura e Marco Sechi, in rappresentanza della Regione Sardegna.
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La città di Iglesias ha una nuova città gemella. Si tratta di Bobruisk in Bielorussia, una cittadina di circa 220mila abitanti che si trova nella regione di Mogilev, distante 120 chilometri dalla capitale bielorussa Minsk.
Lunedì 23 ottobre, nella sala del Consiglio comunale, il sindaco di Iglesias Emilio Gariazzo ed il sindaco di Bobruisk Aleksandr Studnev, hanno formalmente suggellato il patto di gemellaggio alla presenza del console onorario della Repubblica Bielorussa in Sardegna, Giuseppe Carboni e di Marco Sechi, in rappresentanza della Presidenza della Giunta della Regione Autonoma della Sardegna.
La delegazione della città di Bobruisk era composta da: Aleksandr Studnev, sindaco; Chizh Larisa, ingegnere capo Industria Pellami di Bobruisk SPA in rappresentanza del mondo delle imprese; Vladimir Hatsko, consigliere regionale della Regione di Gomel e responsabile politica sanitaria città di Bobruisk. Il comune di Iglesias era rappresentato da: Emilio Gariazzo, sindaco; Mauro Usai, presidente del Consiglio comunale; Simone Franceschi, vicesindaco ed assessore della Cultura e Turismo; Pietrina Chessa, presidente della commissione comunale della Cultura e del Turismo; Vito Didaci, consigliere comunale.
I legami della città di Iglesias con questa repubblica ex sovietica sono di lunga data, grazie al coinvolgimento dal basso di tanti cittadini iglesienti che hanno ospitato nelle loro case, in questi ultimi vent’anni, centinaia di bambini bielorussi nell’ambito del Progetto Chernobyl, numerosi anche i casi nei quali questi bambini sono diventati cittadini a pieno titolo della città essendo stati adottati da famiglie iglesienti.
La cerimonia ha ufficializzato un impegno di amicizia e cooperazione commerciale, economica e sociale con particolare riferimento ai settori della cultura e del turismo e che trovano le loro fondamenta nei rapporti di solidarietà e amicizia che legano i due territori.
Prima di recarsi in sala consiliare, la delegazione bielorussa ha incontrato le associazioni culturali iglesienti che hanno presentato la loro intensa attività culturale. Al termine della riunione è stata espressa la comune volontà di lavorare su progetti artistici che vedano coinvolte le due città, favorendo i contatti fra le realtà culturali delle due città gemellate.
La delegazione del comune di Bobruisk nella mattinata di martedì 24 ottobre ha incontrato un gruppo di imprenditori locali. La riunione è stata molto costruttiva. In particolare la delegazione bielorussa ha espresso grande interesse per una collaborazione nel settore turistico, con presentazioni mirate dell’offerta turistica del territorio iglesiente presso i propri operatori locali. Particolare attenzione gli ospiti hanno prestato alla produzione enogastronomica del nostro territorio che potrebbe così trovare nuovi potenziali mercati di sbocco.
L’amministrazione comunale di Bobruisk ha, quindi, invitato ufficialmente una delegazione di imprese a visitare la propria città per conoscere meglio la realtà produttiva locale e le opportunità legate alle esportazioni e anche la collaborazione nel settore della produzione eventualmente anche attraverso aziende miste, mettendo in evidenza la posizione strategica della città a cavallo fra Mosca, San Pietroburgo e le capitali orientali dell’Unione europea, e le opportunità offerte dalla partecipazione della Bielorussia all’Unione Doganale con Russia e Kazakistan che apre le porte ad una vasto mercato che va ben oltre la popolazione bielorussa. La proposta è stata accolta dai presenti e con tutta probabilità la visita si svolgerà alla fine del mese di novembre.