20 November, 2024
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Maria Carmela Folchetti-02

E’ un vero e proprio “Piano Marshall” quello che la presidente regionale di Confartigianato, Maria Carmela Folchetti, ha proposto oggi al Governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, durante l’incontro in svolgimento nel capoluogo barbaricino sulla crisi e sullo sviluppo del territorio.

«Fiscalità di vantaggio, rifinanziamento della legge per le imprese artigiane, collegamenti viari e internet ad alta velocità – ha affermato la Presidente Folchetti – per combattere la crisi, far ripartire economia e imprese, combattere gli ostacoli naturali, crescere culturalmente ed essere competitivi con il mondo intero. Il nuorese ha necessità di interventi straordinari – ha proseguito la neo Presidente Regionale di Confartigianato – come quelli per le zone terremotate, capaci di un forte impatto su imprese, paesi e cittadini.»

La presidente ha ricordato come il tessuto produttivo artigiano del Nuorese e dell’Ogliastra, circa 7mila imprese e oltre 20mila dipendenti, nonostante la “rarefazione” dello Stato, delle Istituzioni, del tessuto imprenditoriale e della popolazione non si voglia arrendere e creda ancora  nel valore dell’impresa, nella qualità del lavoro individuale, nella potenzialità del territorio e nell’investimento in tecnologia. Ha anche aggiunto come il territorio “non sia abituato a piangersi addosso e neanche al sostegno dello Stato e delle Istituzioni anche perché la loro  presenza è stata impalpabile”.

Poi la richiesta dell’istituzione della “zona a fiscalità di vantaggio”, come quella attuata a L’Aquila e nel Sulcis: questa consentirebbe alle piccole e micro imprese, vecchie e nuove, di avere l’abbattimento delle imposte sui redditi, dell’Irap, delle altre tasse sugli immobili e sui contributi, nel limite massimo di 200 mila euro cumulati in tre anni.

«Concedere una fiscalità di vantaggio per un territorio che attualmente si annovera tra i meno densamente popolosi della nazione – ha proseguito la Folchetti – parliamo di centri abitati ormai ridotti al lumicino, poche migliaia di residenti in un area di centinaia di chilometri quadrati, non comporterebbe un aggravio di spesa insostenibile e sarebbe l’unico veicolo perseguibile per porre un argine all’emorragia demografica in quanto si verrebbero a creare, a breve termine, posti di lavoro non occasionali e non precari.»

Poi la richiesta del rifinanziamento della legge regionale 51 per l’artigianato che per circa 2 decenni ha dato la possibilità alla imprese artigiane di progettare, fare investimenti e di crescere.

La presidente regionale di Confartigianato ha ribadito come il territorio non chieda favoritismi ma solo  pari opportunità con il resto dell’Isola. «Chiediamo infrastrutture viarie e tecnologiche per essere competitivi non con le zone limitrofe, ma con il mondo intero. Abbiamo necessità di strade e di linee web ad alta velocità per la movimentazione dei beni che produciamo e per la veicolazione della conoscenza, della cultura e dei prodotti dell’ICT. Abbiamo necessità di utilizzare i prossimi Fondi europei per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori montani.»

Maria Carmela Folchetti-02

La nuorese Maria Carmela Folchetti è la nuova presidente regionale di Confartigianato Imprese, prima donna alla guida di un’associazione artigiana della Sardegna e attualmente l’unica donna alla guida di un’associazione imprenditoriale. Lo hanno deciso i delegati regionali all’assemblea associativa che si è svolta questa mattina a Nuoro.

Folchetti, fotografa, 46 anni, guiderà l’associazione per il prossimo biennio. Nel suo incarico verrà affiancata dal nuovo vicepresidente vicario Antonio Matzutzi, 41enne imprenditore del lapideo di Oristano e supportato da altri due vicepresidenti: Giacomo Meloni, 48enne imprenditore edile di Olbia e Giampiero Lecis, autoriparatore di Cagliari.

L’assemblea ha provveduto a eleggere anche la Giunta regionale di cui fanno parte, oltre alla presidente e ai vicepresidenti, anche Mario Piras di Alghero, Luciano Murgia e Roberto Poddighe di Sassari, Carmine Arzu di Lanusei, Agostino Pirina di Olbia, Luca Murgianu di Cagliari e Giuseppe Giarrusso di Oristano.

La Presidente, nel suo primo discorso, ringraziando il presidente uscente, Luca Murgianu, per l’impegno svolto in questi ultimi 5 anni, ha cominciato ad analizzare la situazione politica, economica e sindacale della Sardegna, le prospettive del comparto e annunciato le prossime iniziative programmate dall’associazione.

La Folchetti ha poi ribadito il proprio impegno e quello di Confartigianato Sardegna per continuare il dialogo con il presidente della Regione, la Giunta e il Consiglio regionale, per dare coraggio, energia, credito e opportunità alle 37.877 imprese artigiane e ai 77.057 addetti, chiedendo l’approvazione definitiva del nuovo “Piano Casa”, appena licenziato dalla IV Commissione, il rilancio dell’attività edilizia anche con l’apertura dei cantieri e con la riqualificazione degli edifici esistenti, la velocizzazione dei pagamenti della Pubblica Amministrazione, l’allentamento della stretta creditizia bancaria, la riduzione della burocrazia, l’avvio della continuità territoriale merci, auspicando una rapida e concreta ripresa di tutti i settori produttivi della Sardegna.

«Noi artigiani siamo quelli che non si arrendono – ha detto nel suo discorso la Folchetti – perché crediamo nel valore dell’impresa, nella qualità del lavoro individuale, nella potenzialità del territorio, nell’investimento in tecnologia ma soprattutto noi siamo quelli che non abbandonano le loro radici ma credono nel presente e nel futuro.»

«Ogni territorio custodisce la qualità manifatturiera del made in Sardegna – ha continuato la neo presidente – se adeguatamente valorizzati, questi rappresentano un volàno strategico per la competitività dell’artigianato e delle Pmi. I dati ci raccontano di una vocazione imprenditoriale importante nonostante gli ostacoli naturali, gap infrastrutturali e svantaggi normativi che possono, anzi devono, essere affrontati nel prossimo nuovo periodo di programmazione dell’Unione europea (2014-2020), che pone al centro dell’agenda le PMI e l’ambiente.»

«Come artigiani non chiediamo favoritismi – precisa la Folchetti – ma pretendiamo pari opportunità con il resto dell’Italia e del Mondo. Per esempio chiediamo infrastrutture viarie e tecnologiche per essere competitivi non con le zone limitrofe, ma con il mondo intero. Abbiamo necessità di strade e di linee web ad alta velocità per la movimentazione dei beni che produciamo e per la veicolazione della conoscenza, della cultura e dei prodotti dell’ICT. Abbiamo necessità di utilizzare i prossimi Fondi europei per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori montani.»

Poi la Folchetti rilancia sul ruolo delle Associazioni Imprenditoriali: «In questo periodo dove l’assenza dello Stato si sente in ogni singola azione quotidiana, attuando un quotidiano smantellamento dei suoi presìdi, dove le Istituzioni abbandonano i propri cittadini, dove i Comuni sono ormai quasi impossibilitati a svolgere le proprie funzioni, per carenze di organico e finanziarie, le Associazioni d’Impresa rappresentano l’ultimo, forse l’unico, presidio di welfare territoriale. Queste rappresentano un “avamposto para istituzionale” insostituibile, perché conoscono pregi, carenze e necessità dei territori, delle imprese e delle persone,  sostituendosi, con grandissime difficoltà, alle Istituzioni stesse.»

Poi un primo messaggio al Presidente Pigliaru e alla Giunta: «A nome di Confartigianato Imprese Sardegna e di tutte le imprese artigiane, è necessaria una strategia di sviluppo che lavori e investa su ogni chilometro quadrato della nostra isola, affinché si possano porre le imprese al centro dello sviluppo e della creazione del lavoro, che le faccia migliorare. Sono necessarie le risorse pubbliche, ma è ancora più necessario, anzi fondamentale, conoscere le vere esigenze di imprenditori e comunità.»

«Chiediamo, infine – conclude la Folchetti -, di promuovere la perequazione territoriale (evitare, quindi, le discriminazioni territoriali ovvero una distribuzione più equa delle risorse); favorire l’autogoverno dei territori; investire in capitale umano; fare rete; far crescere la competitività del sistema.»

Da Ava Gardner a Marlene Dietrich, da Rita Hayworth a Sofia Loren passando per Anna Magnani e Michelle Pfeiffer. Saranno in tutto 26 le attrici di fama mondiale che si ritroveranno a Nuoro dal 12 al 22 dicembre prossimo. Poco conta se queste “dive”, oltre a essersi fatte fotografare, nella vita quotidiana sono anche medico, imprenditrice, avvocato, dirigente della Polizia Scientifica o giudice, hanno tra i 35 e i gli 84 anni e vivono in Sardegna. Donne che hanno avuto la voglia e il coraggio di mettersi in gioco, di raccontare una “doppia anima” sconosciuta, dopo essersi scontrate con la banalità del quotidiano e le difficoltà dello straordinario.

E’ questo il taglio, per certi versi ironico, del progetto “Una come te”, un originale spaccato trasversale della società al femminile, ideato e realizzato dalla fotografa artigiana nuorese Maria Carmela Folchetti e dall’avvocato Monica Murru che, grazie una serie di pannelli fotografici hanno voluto mettere in risalto come l’appartenenza al genere femminile possa essere più multiforme rispetto a quanto si creda. E quindi, anche grazie a trucchi e acconciature, abiti di scena e accessori, come in un gioco di specchi piacevolmente deformanti, l’immagine della seria quotidianità si è riflessa nel divismo patinato, e l’essere donna e lavoratrice ha riverberato nel modello della regina del jet set.

L’inaugurazione è prevista per venerdì 12 nel capoluogo nuorese presso “Casa Sulis” (in via A.Mario 27, vicino piazza Su Connottu), con inizio alle ore 18.00; lo stabile accoglierà, per 10 giorni, le fotografie e le vere biografie di queste “dive”. Per l’occasione verrà presentato anche un libro che racconterà la storia delle 26 donne e conterrà sia le foto delle stesse in versione “star”, sia nella vita di tutti i giorni. Queste ultime immagini saranno corredate da schede biografiche a cura di Monica Murru.

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La luce, che per più di 2 decenni ha illuminato la Silicon Valley del Mediterraneo, si sta spegnendo. E’ questa, in sintesi, la dura analisi sull’ICT in Sardegna e sulle imprese artigiane legate al comparto dell’elettronica e informatica, che emerge dal rapporto “Indice Confartigianato della propensione ad innovare”, che ha rielaborato i dati di diverse fonti (Unioncamere, Mise, Banca d’Italia, ecc.).

L’analisi, che ha preso in esame ben 27 indicatori regionali (che vanno, per esempio, dalla quota imprese high tech al loro export, dal tasso di innovazione tecnologica alla diffusione della banda larga nelle imprese, dai pagamenti on line all’aggiornamento del proprio sito fino all’utilizzo dei social network, oppure l’intensità dell’uso di internet oppure, ancora, la percentuale del PIL regionale relativo alla ricerca e sviluppo) pone la Sardegna al 19esimo posto in Italia, assai lontana dalla Lombardia (prima in classifica). Con un duro contraccolpo anche sulle imprese artigiane dell’ICT che, in 1 solo anno, vedono la loro riduzione del 4,4% rispetto al 2013.

Insomma, un panorama sardo che fino a pochi mesi fa reggeva e che ora, velocemente, arretra mentre cresce a livello nazionale (+0,3%)

«La Sardegna deve ridiventare quel laboratorio di nuove imprese dell’ICT che dovranno interagire con il manifatturiero, l’alimentare, le energie rinnovabili, il turismo, le smart city, i trasporti e l’edilizia – sottolinea Maria Carmela Folchetti, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – anche se adesso siamo come un computer nuovissimo ma che usa un modem vecchio, quello a 28.8 kbs e quindi non riesce a esprimere tutto il suo potenziale·»

Su un indice che va da 100 a 1.000, quello della Sardegna segna 379, 19esimo posto, prima solo del Molise (330) e lontanissimo dal primo della Lombardia (689 punti).

Dall’analisi, emerge anche come la nostra Isola si piazzi nelle ultime 5 posizioni in 14 settori di 27; in altri 10 galleggia tra la decima e la 15esima posizione; solo 2 volta si ritrova nella “top five”, quella per l’uso di social network e quella per la potenza generata da fonti rinnovabili (4a posizione assoluta per entrambe).

In calo anche le imprese artigiane che operano nel settore; nel terzo trimestre 2014, quelle dell’ICT sono state 878 (il 2,3% del comparto artigiano), in calo del 4,4% rispetto al 2013 (peggior calo tra tutte le regioni). A sorpresa il 2,3% rispetto a tutte le imprese registrate, pone la Sardegna al primo posto in Italia (secondo il Friuli con 2,1 e terze le Marche con 1,7%).

Delle 878 imprese, 106 fabbricano computer e prodotti elettronici (12,1% del settore ICT), 2 commercializzano all’ingrosso apparecchiature ICT (0,2%), 139 producono software (15,8%), 3 sono nelle telecomunicazioni (0,3%), 362 elaborano dati e attività per gestione siti web (41,2%), 266 riparano computer e apparecchiature per le comunicazioni (30,3%).

Tra le vecchie province, 383 imprese artigiane dell’ICT sono presenti a Cagliari (calo del 4,3%), 322 a Sassari (calo del 3%), 125 a Nuoro (calo del 7,4%) e a Oristano (calo del 5,9%).

«Questo settore può e deve rappresentare un volano per lo sviluppo economico, occupazionale e tecnologico – continua Folchetti – per colmare il divario che si è creato tra le varie realtà italiane e del resto del Mondo.»

«Si sta delineando una nuova geografia dello sviluppo economico e la Sardegna non deve rimanere fuori – riprende la vicepresidente – esiste una architettura che mette assieme tre asset fondamentali dell’Italia, la manifattura, l’artigianato e le tecnologie digitali, e la nostra isola deve essere protagonista”.

Il digitale, dunque, sembra assurgere a nuova frontiera per il manifatturiero, che potrà trovare impulso non solo dalle stampanti 3D ma anche dalla interazione tra i software, internet, i nuovi dispositivi come smartphone e tablet con la creatività e la capacità manuale della creazione del “pezzo unico”, su misura. Ecco quindi che sarti, calzolai, falegnami e persino coloro che operano nel campo del benessere e della bellezza della persona, possono trovare nel mondo digitale del validi supporti alla propria attività, anche soltanto per promuovere la propria produzione o i servizi sul web (legandolo a percorsi turistici ad esempio) mantenendo un costante contatto con il mondo intero con la clientela già fidelizzata.

La Folchetti, in conclusione lancia un appello: «Abbiamo tutte le caratteristiche e potenzialità per essere nuovamente la Silicon Valley del Mediterraneo: i giovani e gli artigiani stanno facendo l’impossibile per non chiudere. Ora aspettiamo segnali concreti, immediati e tangibili da chi ci governa. Non sostenere questo settore significa essere condannati a una preistoria che i sardi non meritano».

Sono stati oltre 27 i milioni di euro di merce falsa sequestrata in Sardegna dal 2008 alla fine dello scorso anno.

Le operazioni effettuate per la confisca dei prodotti sono state 2.342 (1milione 470mila pezzi) vedono più colpiti i settori della cosmesi (9 milioni di euro), delle apparecchiature elettriche (6 milioni circa), dell’abbigliamento (3,5 milioni) e della gioielleria-orologeria (3,2 milioni). Nel 2013 le merci sequestrate hanno ammontato a 2,4 milioni di euro; il picco si è registrato nel 2009 con 11,1 milioni di euro mentre il minimo si registrò nel 2011 con soli 300mila euro.

A rivelare le dimensioni del fenomeno della contraffazione in Sardegna è un rapporto elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha analizzato i dati del MISE e di Unioncamere dal 2008 al 2013.

Nei primi 6 mesi del 2014, il mercato del falso ha danneggiato, direttamente o indirettamente, circa 930 imprese artigiane sarde con 904 addetti, ovvero una l’11,4% sul totale delle imprese manifatturiere isolane.

I settori più colpiti sono quelli dell’oreficeria-orologeria (323 imprese), dell’abbigliamento (290 aziende), e del tessile (173).

Nelle province, le imprese artigiane “interessate” dal fenomeno della contraffazione a Cagliari sono state 388 (il 12,4% del manifatturiero), a Sassari 331 (11.6%), a Nuoro 1.640 (10,7%) e a Oristano 726 (7,7%).

«La contraffazione – sottolinea Maria Carmela Folchetti, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – è un business colossale e globalizzato che gira a pieno regime ed è tra le cause della crisi delle piccole imprese manifatturiere in tutta Italia e anche in Sardegna.»

«Le norme sul “made in” – aggiunge la Folchetti – sono le sole che potrebbero consentire di difendere il diritto dei consumatori a una corretta informazione sull’origine dei beni acquistati, combattere il fenomeno della contraffazione, valorizzare il patrimonio manifatturiero anche della Sardegna.»

«Questo fenomeno criminale è di dimensioni globali – avverte la vicepresidente – e va combattuto con armi globali. Serve un’azione congiunta a tutti i livelli di Governo, in Italia, in Europa e a livello internazionale. L’azione repressiva, la collaborazione tra le Forze dell’Ordine di tutti i Paesi, devono essere accompagnate da attività di prevenzione e da iniziative legislative a tutela dell’origine e della qualità dei prodotti, a cominciare dall’approvazione di una regolamentazione europea, come quella sul “made in”, che obblighi a indicare l’origine dei prodotti e garantirne la piena tracciabilità.»

Per Maria Carmela Folchetti è necessario, soprattutto, «intensificare le attività di formazione e informazione alle imprese a ai consumatori sui danni provocati dalla contraffazione, sulla difesa della proprietà intellettuale e industriale, sulla tutela del made in Italy e made in Sardegna».

«Confartigianato – conclude – si batte da sempre per una chiara e inequivocabile identificazione dell’origine dei prodotti e delle lavorazioni, perché il mondo cerca i prodotti fatti in Italia e in Sardegna, i consumatori sono disposti a pagare un “premium price” pur di avere un prodotto fatto a regola d’arte.»

L’artigianato sardo ha sempre la febbre alta ma per il settore parrebbe intravedersi un piccolo barlume di speranza. La mortalità delle imprese, costante ormai dal 2008 (quando in Sardegna operavano oltre 43mila imprese), infatti, è passata dal -0,26% (del terzo trimestre 2013) al -0,20% (del terzo trimestre di quest’anno).

«Quella minima differenza positiva dello 0,06% non sono solo numeri ma imprese con dipendenti e famiglie – sottolinea Maria Carmela Folchetti, vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna anche se non dobbiamo dimenticare che finché nella differenza tra aperture e chiusure non ci sarà il segno positivo, dobbiamo dire che l’artigianato è in piena crisi.»

Il settore oggi ha 37.877 imprese (dati Movimprese, al 31 settembre 2014) contro le 38.803 del 31 dicembre 2013, ovvero una perdita secca di 926 unità in 9 mesi.

«Un comparto in queste condizioni – riprende la Folchetti – non solo non ha dinamicità interna, vedi i consumi, ma è proprio un settore“grippato”, considerando il fatto che in 3 mesi ci sono state solo 363 nuove iscrizioni, ovvero un valore tra i più bassi mai registrati: 4 al giorno in tutta la Sardegna.»

«Il settore vive nell’incertezza più assoluta – continua la vicepresidente regionale – come sta succedendo ora con la recente Legge di Stabilità. Questa conteneva diversi spunti e indicazioni importanti per noi imprenditori sia in tema di lavoro che in tema fiscale e degli incentivi. Ma nessuno è in grado di capire, dopo solo pochi giorni dal Consiglio dei ministri, cosa realmente verrà realizzato e cosa accantonato. L’incertezza costante e continua è il primo male da combattere se vogliamo tornare a crescere.»

«Tra le tante incertezze – riprende – una certezza potrebbe esserci: quella della proroga del Piano Casa. Mancando solo 32 giorni, e non essendoci ancora la nuova legge, il comparto rischierebbe il vuoto normativo. Con il rinvio della scadenza – conclude la Folchetti – si consentirebbe ai cittadini di essere dentro i tempi, e ai tecnici e alle imprese, di fare il proprio lavoro senza la paura di perdere una occasione importante come questa.»

Tra il 1° luglio e il 30 settembre 2014, si sono registrate 363 nuove imprese e 440 cancellazioni, con un saldo finale di -77 imprese.

Lo stock al 30 settembre ha registrato 37.877 imprese, contro le 38.803 del 31 dicembre 2014. Il record storico è del 2008: 43.018. Per trovare solo 37mila imprese bisogna tornare al 31 dicembre 2001: 37.720.

Oggi, a livello territoriale, con un totale di 3.264 imprese e una crescita dello +0,03%, Oristano è la prima provincia sarda che vede crescere il suo comparto da molto tempo a questa parte.

Segno nettamente negativo per tutte le altre.

Sassari, con 13.433 imprese, registra un -0,20%, Cagliari con 14.337 imprese attive registra un -0,22%. Ultima Nuoro con 6.843 imprese e un -0,29%. La media nazionale è dello -0,07% con la crescita maggiore registrata a Salerno che ha registrato un +0.90%.

Si svolgerà mercoledì 15 ottobre 2014 nella Sala Centro di Formazione Professionale Regionale “ex CISAPI” (via Caravaggio), dalle 9.30 alle 13.30, l’incontro intitolato “La qualità nel mercato elettronico della PA”.

L’evento fa parte delle attività di animazione 2014 dello Sportello Appalti Imprese (www.sportelloappaltimprese.it): un servizio gratuito a sostegno degli operatori economici sardi intenzionati a entrare o a consolidarsi nel mercato degli appalti pubblici, ideato e promosso da Sardegna Ricerche in collaborazione con Promo PA Fondazione.

Il seminario, a partecipazione gratuita, vuole essere un’interessante occasione di confronto e dibattito tra gli operatori del settore degli appalti pubblici sulle gare con offerta economicamente più vantaggiosa, realizzate attraverso il mercato elettronico della pubblica amministrazione di Consip.

Attualmente, infatti, il MEPA è utilizzato poco per presentare offerte con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, dove cioè si premia la qualità dei progetti,sostituito piuttosto dal criterio del massimo ribasso. Succede così che le imprese si trovino in difficoltà a fornire prodotti di qualità a costi competitivi, con conseguenti problemi  di utilizzo del MEPA, seppure lo strumento sia strutturato e in grado di funzionare perfettamente anche per veicolare procedure con criteri diversi da quello del massimo ribasso.

Proprio alla luce di questo contesto e vista la diffusione che il MEPA ha avuto negli ultimi anni è necessario, dunque, che le imprese e le stazioni appaltanti vengano sensibilizzate sulla necessità di promuovere la qualità anche attraverso il mercato telematico. Tanto più che proprio in Sardegna, nel giugno 2014, grazie anche all’attività dello Sportello, sono ben 1153 le imprese sarde online sul MEPA con un fatturato di circa 35,6 milioni di euro. Un dato davvero importante se si pensa che solo nel 2012 erano appena 200.

Quasi 700 sono invece i fornitori sardi “transanti” sul MEPA, cioè le aziende non semplicemente iscritte, ma attive e operanti dal punto di vista commerciale: qui la crescita è stata ancora maggiore: + 520% rispetto al 2012, a fronte di una media Italia che segna un + 380%.

Non meno significativo inoltre il dato delle PA sarde, che a fine 2012 facevano acquisti per appena 10 milioni di euro e sono arrivati ad oltre 58 milioni a giugno 2014. Anche in questo caso la performance della Sardegna è superiore a quella del dato medio nazionale (+ 475% contro un + 289%) e testimonia della dinamicità e consapevolezza con cui il mondo sardo, anche grazie ad una proficua collaborazione con Consip, si sta avvicinando al tema della centralizzazione degli acquisti.

Mercoledì la giornata di lavori prenderà il via alle 10.15, con gli esperti di Consip Massimiliano Barba e Silvia Pibiri si parlerà del funzionamento della  piattaforma di Consip con un focus sull’offerta economicamente più vantaggiosa. Dalle 11.30 poi si succederanno gli interventi di imprese e stazioni appaltanti che vedrà alternarsi Pierpaolo Fisichella di Graficstudio Sas, Roberto Muller di Veltios  Srl, Gianfranco Piroddi di Agenzia Laore. Concluderanno l’incontro Maria Carmela Folchetti, Vice Presidente Confartigianato Imprese Sardegna e Vincenzo Francesco Perra dello Sportello Appalti Imprese.

La partecipazione è gratuita ma è obbligatoria l’iscrizione al sito.

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Sono ben 234 i comuni montani, e parzialmente montani, della Sardegna, i cui abitanti superano le 863mila unità, che ospitano 87.690 imprese, di cui oltre 22mila artigiane, con 44.237 addetti. Sono questi i dati sulla Sardegna forniti da Confartigianato attraverso il #Rapporto “Montagna, territorio strategico per le PMI”, che ha analizzato la struttura e la dinamica delle imprese artigiane nei comuni montani e nelle aree interne dell’isola, attraverso l’elaborazione dei dati ISTAT al 20 gennaio di quest’anno.

Dall’analisi emerge come più della metà della popolazione sarda (ben il 52,7%) risieda nei comuni interni e come la stessa percentuale di imprese (52,3%) operi negli medesimi territori. L’analisi dice anche che, tra il 2012 e 2013, le imprese dell’interno sono calate del 3,3% (-747 unità) mentre quelle dei territori “costieri” sono diminuite solo del 3% (-531 unità). Da non dimenticare che ogni 1000 abitanti delle zone interne, ci sono ben 26 imprese.

«Le zone interne dell’Isola custodiscono la qualità manifatturiera made in Sardegna e, se adeguatamente valorizzate, rappresentano un territorio strategico per la competitività dell’artigianato e delle Pmi. E necessario, per questo, utilizzare i Fondi europei 2014-2020 per interventi finalizzati a sostenere le attività produttive e a colmare i gap infrastrutturali che comprimono le potenzialità economiche dei territori montani.»

Questa è la proposta alla Giunta regionale di Maria Carmela Folchetti, vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna, a commento dei dati che raccontano di una vocazione imprenditoriale molto importante nonostante gli ostacoli naturali, gap infrastrutturali e svantaggi normativi che possono, anzi devono, essere affrontati nel prossimo nuovo periodo di programmazione dell’Unione europea (2014-2020), che pone al centro dell’agenda le PMI e l’ambiente.

Secondo #Confartigianato Imprese Sardegna le problematiche più importanti che si riscontano a livello locale sono la “rarefazione” delle Istituzioni, lo spopolamento e il conseguente calo della domanda, la scarsa infrastrutturazione viaria e tecnologica (come l’assenza di “banda larga”) per non parlare dei pagamenti e della burocrazia.

«Le imprese delle zone interne – prosegue la vicepresidente di Confartigianato Sardegna – nonostante siano assai integrate con i territori, tanto da agire come una“rete” naturale, allo stesso tempo soffrono la trama istituzionale frammentata (è l’annoso problema dei Comuni piccoli), la scarsa dotazione infrastrutturale e di banda larga, maggiori oneri burocratici, maggiori costi fisici (trasporti, dispersione abitativa, bolletta energetica), carenza di ricerca, sviluppo e trasferimento tecnologico anche per la distanza con i centri universitari e i parchi tecnologici.»

«Queste inoltre subiscono le carenze dei Comuni ormai quasi impossibilitati a svolgere le proprie funzioni, per carenze di organico e finanziarie – aggiunge la Folchetti – e, in questo contesto, dove l’assenza dello Stato si sente in ogni singola azione quotidiana, l’ultimo “avamposto istituzionale” è rappresentato dalle associazioni imprenditoriali, o sindacali, che conoscono pregi, carenze e necessità dei territori, delle imprese e delle persone e che, sempre più, si stanno sostituendo, con grandissime difficoltà, alle Istituzioni

Per Confartigianato Imprese Sardegna, quindi è necessaria una strategia di sviluppo che lavori ed investa su tutte le aree interne a rischio spopolamento, che possa porre le imprese al centro dello sviluppo e della creazione del lavoro, che le faccia migliorare. Sono necessarie le risorse pubbliche, ma è ancora più necessario, anzi fondamentale, conoscere le vere esigenze di imprenditori e comunità.

«Da qui – conclude la vicepresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – per la nostra Isola, alla Giunta regionale lanciamo le nostre proposte: promuovere la perequazione territoriale (evitare, quindi, le discriminazioni territoriali ovvero una distribuzione più equa delle risorse); favorire l’autogoverno dei territori; investire in capitale umano; fare rete; far crescere la competitività del sistema.»

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Ieri sera, a Orosei, è stato presentato il manuale “Più sicuri insieme”, vademecum  contro le truffe agli anziani, realizzato dall’#ANAP Confartigianato, l’associazione nazionale artigiani e pensionati della #Confartigianato e dalle forze di Pubblica Sicurezza.

L’evento, organizzato in collaborazione con la Questura di Nuoro, ha visto la partecipazione di oltre 600 pensionati artigiani di #Confartigianato provenienti da tutta Italia, e si è svolto presso il “Club Hotel Marina Beach Golfo di Orosei”, nell’ambito della “Festa nazionale del socio ANAP”.

L’iniziativa ha avuto lo scopo di sensibilizzare la popolazione più debole sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi dai malintenzionati e per prevenire i reati.

«Questa giornata – ha detto la presidente regionale dell’ANAP Sardegna, Paola Montis – rappresenta una delle tante iniziative ideate dall’Associazione a sostegno della comunità e, in particolare dei nostri anziani, cuore e anima del nostro territorio. È fondamentale per noi essere sempre in prima linea nella sensibilizzazione contro quelle condotte deviate che penalizzano il nostro Paese”.

Dalle rilevazioni del ministero dell’Interno emerge che gli anziani vittime di reato, nell’arco temporale 2011-2013, sono in aumento. In effetti, nel 2012 le vittime di reato con età superiore a 65 anni sono aumentate dell’8% rispetto al 2011 e nel 2013 sono aumentate del 7,8% rispetto all’anno precedente. Di contro, il totale delle vittime di reato registra un aumento più modesto (+2% nel 2012 rispetto al 2011, +1,8% nel 2013 rispetto all’anno precedente).

«Questi dati mostrano come gli anziani siano molto esposti ai fenomeni di criminalità – ha sottolineato Maria Carmela Folchetti, vice presidente regionale e presidente di Confartigianato Nuoro – e,  pertanto, abbiamo ritenuto di promuovere una mirata campagna di sensibilizzazione che fornisca alle potenziali vittime utili consigli per evitare di incorrere in situazioni di pericolo.»

«Questo delle truffe è un problema che riguarda tutti anche se colpisce particolarmente le persone anziane – ha affermato il #Commissario capo della Questura di Nuoro, Manuela Marafioti – per questo noi da anni seguiamo e affrontiamo il problema con una costante presenza sul territorio e attraverso campagne di comunicazione e sensibilizzazione”. “I risultati di queste azioni ci sono anche se da parte della popolazione c’è sempre timore a denunciare i fatti – ha aggiunto il Commissario – soprattutto per vergogna e paura. Ma l’azione della Polizia può essere efficace a stroncare queste “squallide azioni” solo con la collaborazione di chi è stato vittima o di chi si accorge di qualche cosa di sospetto. Lo Stato è sempre più sul territorio e sempre più lo sarà a tutela di chi è in difficoltà però, ripetiamo, occorre collaborazione.»

«Le occasioni di potenziale pericolo sono ovunque e possono manifestarsi in ogni circostanza – ha sottolineato l’Assistente di Polizia della Questura di Nuoro, Alessandro Loi – noi nella nostra consueta attività di prevenzione all’interno dei quartieri delle città, sensibilizziamo i cittadini rispetto ai “trucchi” messi in atto dai malintenzionati e le “risposte” di prudenza da adottare. Su tutte, l’invito è sempre quello di rivolgersi a noi con fiducia per segnalare comportamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo. Fondamentale è la coesione tra vicini, l’aiutarsi a vicenda per sventare situazioni potenzialmente pericolose.»

I vademecum presentati contengono suggerimenti per le persone anziane, volti a consentire loro di difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine.

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Al via da domani la 14esima edizione di Autunno in Barbagia, mostra itinerante della tradizione barbaricina, che in tutti i fine settimana fino al 14 dicembre presenterà le bellezze dei 28 Comuni della Provincia di Nuoro, nell’affascinante territorio della Barbagia.
Un appuntamento lungo quattro mesi, dedicati alla cultura in tutte le sue forme: arte, storia, folklore, artigianato ed enogastronomia in uno scenario dai paesaggi indimenticabili. Ogni week end si potrà conoscere un paese diverso con le sue caratteristiche e specialità, grazie alle mostre allestite nelle “corti”, i tipici cortili delle case antiche della Sardegna e nei vicoli di questi.
Stamane, presso la #Camera di Commercio è stato presentato l’intenso calendario di appuntamenti di #Autunno in Barbagia e l’articolata campagna di comunicazione e promozione dell’iniziativa progettata e sviluppata dalla Camera di Commercio di Nuoro e dalla sua #Azienda Speciale Aspen.
Presenti il presidente della CCIAA di Nuoro Agostino Cicalò,  il presidente dell’Azienda Speciale ASPEN Vincenzo Cannas ed alcuni componenti della Giunta e del Consiglio Camerale (Tonino Bruno, Maria Carmela Folchetti, Roberto Bornioli, Alessandro Deiana); hanno preso parte alla conferenza anche i rappresentanti di alcune Amministrazioni comunali del circuito: Antonio Ladu, sindaco di Olzai; Giuseppe Ciccolini, sindaco di Bitti; Martino Salis, vice sindaco ed assessore del Turismo, Politiche del Lavoro del comune di Oliena; Simonetta Ladu, assessore della Cultura, Istruzione e Spettacolo del comune di Sarule; Leonardo Moro, vice sindaco ed assessore della Cultura, Sport, Turismo e Spettacolo del comune di Nuoro.
Visitare la Sardegna durante Autunno in Barbagia è un viaggio emozionale per visitare paesi prima sconosciuti, significa immergersi in un collage di emozioni, musiche, cortili, sapori, arte, colori, costumi, dialetti, artigianato. Infatti, la Sardegna non è solo il mare, ma nel cuore del suo territorio custodisce un patrimonio naturale, artistico e culturale unico al mondo. Sono questi gli elementi che caratterizzano tutta la campagna di comunicazione con la quale si invita il turista a “Sfogliare le storie della Sardegna”, a conoscere il territorio e a partecipare a tutte le iniziative. Il coinvolgimento del pubblico è centrale.

Le attività tradizionali, affissioni, uscite stampa e brochure, raggiungeranno il pubblico più maturo e affezionato, mentre il target più giovane e quindi “digitalizzato” verrà coinvolto dai social media, dalla gamification e dai contenuti accessibili tramite QR code.

Dall’inizio del gioco (23 luglio)  ad oggi l’#Instant Win “Carta che vince, Autunno che arriva” ha coinvolto 5247 appassionati, che hanno giocato in totale 61901 volte, realizzando ben 572 vincite, che consistevano in una tipica berritta sarda, realizzata artigianalmente, con ricamato il noto logo di #Autunno in Barbagia.
Domani, con le prime tappe della manifestazione a Sarule e poi da sabato anche a Bitti, inizierà anche il photo contest “Il nostro autunno”, che darà il via alla gamification, un ulteriore modo di stimolare alla partecipazione attiva gli utenti, attraverso azioni che porteranno alla conquista di badge e vantaggi reali.
I fortunati vincitori porteranno a casa uno dei cesti di deliziosi prodotti locali in palio in ogni tappa: sarà sufficiente iscriversi al sito cuoredellasardegna e compiere una serie di azioni (condividere foto durante le tappe, iscriversi alla newsletter ecc): si guadagneranno in questo modo dei punti virtuali grazie ai quali si potrà vincere un originale premio o addirittura vedere la propria foto pubblicata nei materiali promozionali della prossima edizione di #Autunno in Barbagia.
«Abbiamo pensato di rinnovare un po’ le tappe di #Autunno in Barbagia – ha dichiarato il presidente Cannas – inserendo il concorso fotografico ed altre novità, senza ovviamente snaturare il cuore del circuito stesso: troverete quindi le tipiche cortes come tutti gli anni,  affiancate dalle novità della gamification e dal nuovo sito internet cuoredellasardegna.it, dal quale si potranno scaricare programmi, cartine, curiosità sul paese, informazioni su dove mangiare, dormire, fare acquisti o escursioni turistiche nei pressi dei paesi.
Gli obiettivi della campagna di comunicazione e promozione sono molteplici: da un lato si continuerà a consolidare il mercato interno, mentre dall’altro l’impegno è rivolto ad attrarre turisti dal mercato nazionale e internazionale. A tal fine, si è scelto di migliorare la visibilità e la fruibilità degli eventi con azioni di comunicazione pubblicitaria e promozione diretta ma, soprattutto, con l’introduzione di dinamiche coinvolgenti che incoraggino la partecipazione (attraverso le opportunità che offrono photo contest e gamification) e siano al tempo stesso un utile strumento di diffusione virale delle meraviglie dei territori che i Comuni coinvolti desiderano valorizzare.»
Il presidente Cicalò ha dichiarato: «Le novità di quest’anno sono state pensate per allungare il periodo di presenza del turista sull’isola, intercettandolo nei mesi estivi mentre già si trova a contatto con le bellezze delle nostre coste, così da offrirgli spunti e ispirazioni per pianificare un ritorno in Sardegna, questa volta per scoprire il volto e i sapori più autentici e nascosti della Barbagia. Alla luce delle importanti collaborazioni con l’Assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, con il #Gruppo Meridiana (#Meridiana, #Wokita e #Geasar), con il #Banco di Sardegna e con Tiscali, nonché la partnership con i vettori navali #Tirrenia, #Moby e #Sardinia Ferries che stanno svolgendo un ruolo importante nella campagna di comunicazione, rendendosi disponibili alla diffusione del materiale promozionale di “Autunno in Barbagia” a bordo delle loro navi, e raggiungendo in questo modo un target di turisti ancora più ampio, Cicalò ha dichiarato: “il valore aggiunto di questa 14esima edizione  è la forte collaborazione tra partner istituzionali e non, impegnati a condividere le proprie professionalità e competenze per la valorizzazione del territorio e la riuscita di un’iniziativa dedicata al Cuore della Sardegna».