13 May, 2025
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Giovedì 20 agosto, alle ore 21.00, il Teatro Actores Alidos porterà in scena lo spettacolo-concerto “Galanìas” presso l’Anfiteatro di Piazza Marmilla a Carbonia.

Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con il Comune di Carbonia nell’ambito del progetto ARCHEOMEDSITES Projects “Tutela, valorizzazione e qualità della gestione. Applicazione dei modelli di gestione nei siti archeologici e nei contesti urbani”. Capofila del progetto è il MIBACT; il comune di Carbonia è partner insieme al ministero della Cultura del Libano, l’Institut National du Patrimoine della Tunisia, la Direzione Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanea (PaBAAC), la Soprintendenza archeologica per le province di Avellino-Benevento-Caserta e Salerno, la Soprintendenza Archeologica delle province di Cagliari e Oristano, il Comune di Siena e di Firenze, Università di Sassari, FederCultura, Ricerca e Cooperazione.

“Galanìas”, con la regia di Gianfranco Angei, è affidato alla calda voce dell’interprete principale boghe sola Valeria Pilia (autrice di alcuni testi e di tutti gli arrangiamenti in chiave polifonica), che guida le altre quattro interpreti, Elisa Marongiu, Valeria Parisi, Roberta Locci e Manuela Ragusa, in canti tradizionali e di nuova composizione, con l’accompagnamento del polistrumentista Orlando Mascia.

Il nuovo progetto musicale degli Actores Alidos segue la scia del successo del primo disco “Canti delle Donne Sarde”, che ha debuttato nel 2001 al Festival “Waves” in Danimarca ed ha partecipato a prestigiosi Festival di venti nazioni europee, ottenendo numerosi riconoscimenti e Premi tra cui il Primo Posto al Festival Malzhaus Folkherbst di Plauen e il Premio Maria Carta in Sardegna nel 2007.

In “Galanìas” le Donne Sarde di Alidos affrontano, con spirito innovativo, un nuovo progetto musicale ispirato alle bellezze armoniche e interpretative dei canti femminili della Sardegna. In equilibrio tra innovazione e tradizione, suggestioni antiche e contemporanee Galanìas propone canti femminili rivisitati in chiave polifonica che si alternano a canti inediti e vanti appartenenti al repertorio maschile.

Il concerto offre una grande varietà musicale, passando dai canti a ballo a quelli di lavoro, dalle ninna nanne ai canti sacri, dalle filastrocche ai canti d’amore, dai canti di festa a quelli di tradizione maschile per rendere uno spaccato antico e nello stesso tempo moderno delle sonorità della nostra terra. Ricchezza timbrica ed espressiva delle voci, sonorità di vari strumenti di lavoro, delicate atmosfere teatrali, danza tradizionale e videoproiezioni di antichi filmati, trovano armonia in un concerto dalla forte componente spettacolare e concorrono a divulgare i valori della cultura identitaria del canto femminile della Sardegna.

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Straordinaria esibizione ieri sera, in Piazza Venezia, a Cortoghiana, di Silvia Mezzanotte. La cantante bolognese, 48 anni, dal 1999 al 2004 è stata la voce dei Matia Bazar, gruppo nel quale è rientrata nel 2010, dopo aver intrapreso una carriera da solista che ora porta avanti part time.
Il concerto è stato organizzato dal comitato per i festeggiamenti del Sacro Cuore, con il concorso della popolazione di Cortoghiana e la collaborazione del parroco della chiesa del Sacro Cuore, Don Andrea.

Silvia Mezzanotte è tornata nel Sulcis a distanza di tre anni da un’altra straordinaria esibizione tenuta a Carloforte con i Matia Bazar, in occasione della decima edizione del Girotonno. Ieri sera ha dedicato il suo concerto ad alcune grandi donne della musica internazionale e non solo. Non sono mancati alcuni dei più grandi successi dei Matia Bazar, ad iniziare da “Vacanze romane” “Messaggio d’Amore”, con il quale il gruppo vinse il Festival di Sanremo nel 2002, ma il pubblico di Piazza Venezia (numericamente, purtroppo, non adeguato alla grandezza dell’artista) ha apprezzato molto l’omaggio alla grande Mia Martini con “Gli uomini non cambiano”, quello ad Ella Fitzgerald, il breve ricordo di Maria Carta con un accenno a “No potho reposare”, un brano di Mina e tanti altri ancora.

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Sabato sera #Noa ha incantato il pubblico accorso alla #Tomba dei giganti di Sa Domu e S’Orcu, a Siddi, nel concerto organizzato nell’ambito dell’evento “Appetitosamente”, festival regionale del buon cibo.

Nonostante la pioggia caduta a intermittenza in una serata davvero insolita ad inizio agosto, Noa non ha deluso gli amici sardi accorsi per assistere al grande evento. A duettare con lei in una straordinaria “No potho reposare”, è stata la cantante cagliaritana Stefania Secci.

Noa, cantautrice e percussionista dotata di una voce angelica e di una presenza scenica magnetica. Insieme a Gil Dor, da sempre suo direttore musicale e chitarrista, ha incantato il pubblico di tutto il mondo con il suo unico ed appassionato stile di scrittura e di interpretazione. E sabato sera non s’è smentita. Indimenticabili le interpretazioni delle canzoni più conosciute, oltre “No potho reposare”, “Beautiful that way”, colonna sonora de “La vita è bella”, il film di Roberto Benigni che ha vinto l’Oscar, e la napoletana “Santa Lucia Lontana“. E, infine, al rientro sul palco per l’immancabile bis, l’“Ave Maria” di Gounot. E ancora le canzoni frutto della collaborazione con il grande #Pat Metheny.

L’amore di Noa per la Sardegna è testimoniato dal suo legame con altre voci sensibili dell’Isola. Indimenticabile la collaborazione artistica con #Andrea Parodi e il legame con la #Fondazione Maria Carta. Nel 2003 Noa vince la prima edizione del premio in onore della grande cantante sarda scomparsa nel 1994, riconoscimento istituito dall’omonima Fondazione «l’intento di valorizzare ed incentivare gli artisti, ma anche studiosi, ricercatori, produttori, che si muovono nell’ambito della musica tradizionale sarda e della sua rielaborazione».

Il suo instancabile e coraggioso lavoro per la pace, e i suoi numerosi impegni di volontariato in tutto il mondo, le sono valsi una lunga lista di titoli e riconoscimenti, tra cui Ambasciatrice di buona volontà della FAO, Cavaliere della Repubblica Italiana, il Chrystal Award del WEF di Davos, la Colomba della Pace di Shimon Peres, e molti altri ancora. Il suo talento e l’integrità artistica hanno catturato l’attenzione e il cuore di alcune tra le più grandi leggende della musica del nostro tempo, tra cui Quincy Jones, Sting e Pat Metheny, che ha prodotto per Geffen Records il suo primo album internazionale “Noa”, nel 1994.

Noa si è esibita in Vaticano davanti a Papa Giovanni Paolo II, cantando la sua versione originale dell’Ave Maria. Ha co-scritto e cantato Beautiful That Way, tema principale della colonna sonora de “La vita è bella”, il film premio Oscar di Roberto Benigni. Ha collaborato con una lunga lista di artisti internazionali e scritto centinaia di canzoni in inglese ed ebraico.

Noa è capace di toccare il cuore di ogni tipo di pubblico che le sta davanti, con la forza della sua voce e la profonda umanità del suo messaggio. Questo è il suo grande dono.

In merito alla guerra in Medio Oriente, anche in risposta alle contestazioni ricevute anche all’ingresso dell’area archeologica, da alcuni pacifisti che hanno distribuito dei volantini, Noa ribadisce ancora una volta il suo pensiero al riguardo, rimandando alla lunga “Lettera aperta al vento“, pubblicata sul suo blog martedì 22 luglio. Scrive: «Ci sono soltanto due parti in questo conflitto, ma non sono Israeliani e Palestinesi, Ebrei ed Arabi. Sono i moderati e gli estremisti. Io appartengo ai moderati, ovunque essi siano. Loro sono la mia fazione. E questa fazione ha bisogno di unirsi». La cantante si dice «terrorizzata, angosciata, depressa, frustrata ed arrabbiata… C’e’ un’allerta missile ogni ora, da qualche parte vicino casa mia. A Tel Aviv e’ anche peggio».

Oggi, alle 12.00, l’artista israeliana incontrerà pubblico e stampa nella chiesa parrocchiale di Siddi. Un incontro importante, nel corso del quale l’artista si è resa disponibile a rispondere a giornalisti, associazioni, esponenti della chiesa, della politica, del volontariato, interessati al  dibattito pubblico.

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