22 December, 2024
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Sabato 25 gennaio è in programma la prima iniziativa del 2020 del Coordinamento della Prometeo AITF ODV per la provincia di Sassari: un’assemblea pubblica organizzata in collaborazione con il comune di Castelsardo per sensibilizzare la comunità sulla donazione di organi e per informarla sui trapianti e le malattie che possono renderli necessari.

L’incontro, con inizio alle ore 18.00, si terrà presso la sala 11 della terrazza del Castello e sarà finalizzato, in particolare, a promuovere il servizio attivo presso l’Ufficio anagrafe che consente di registrare, al momento del rilascio o del rinnovo della carta di identità, la propria volontà riguardo alla donazione degli organi in caso di morte. Le dichiarazioni positive registrate in poco più di un anno di attività in questo Comune sono ben l’86,3% del totale, ma ci sono tante persone che ancora non sono informate sull’argomento e che, per questo, potrebbero scegliere di non esprimersi nel momento in cui l’Ufficiale dell’Anagrafe dovesse porre loro il delicato quesito: è soprattutto per consentire a queste persone di maturare una scelta consapevole prima di quel momento che l’associazione di trapiantati ha proposto questa iniziativa al Comune. Sabato saranno proprio rappresentanti dell’Amministrazione comunale a parlare di tale opportunità, mentre la dott.ssa Paola Murgia, Coordinatrice locale dei prelievi e dei trapianti dell’ospedale “SS. Annunziata” di Sassari, e la dott.ssa Maria Cossu, Direttrice della Nefrologia, dialisi e trapianto dello stesso ospedale, spiegheranno come avviene il processo donazione-trapianto chiarendo, anche su richiesta del pubblico, gli aspetti che più generano dubbi e diffidenze, come l’accertamento di morte. Alcuni trapiantati della Prometeo, inoltre, racconteranno la loro esperienza di rinascita.

L’assemblea di Castelsardo è inclusa nel progetto dell’associazione “Sardegna – Un dono per la vita 2020”, cofinanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro (L.R. n. 13/1991, art. 72).

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PROFUMO DELLA STORIA

Sabato 21 dicembre presso la sala consiliare del comune di Sant’ Antioco è stato presentato il libro “Il profumo della storia”, edito CTE di Iglesias, grazie ai fondi stanziati dalla Fondazione Banco di Sardegna, che l’associazione Agorà ringrazia sentitamente per aver permesso la realizzazione di tale progetto.

La serata, coordinata e moderata dal giornalista e scrittore Giacomo Mameli si è rivelata molto partecipata ed interessante, tanto d’attirare l’attenzione del numeroso pubblico presente in sala sino alla fine, senza mai veder calato l’interesse.

Il libro narra le circostanze storiche della nascente comunità isolana di Sant’Antioco e prende vita in seguito alla lettura, da parte dell’associazione Agorà, del romanzo storico “Il profumo del ginepro” scritto da Paolo Balia, giunto, come seconda pubblicazione, dopo una raccolta di storie per bambini intitolata “Il bosco delle fiabe”.

L’autore racconta uno spaccato di storia lungo circa 70 anni, durante i quali un popolo sofferente cerca con grande coraggio di riappropriarsi di una terra in passato appartenente ai loro padri, terra che per tanto tempo ha custodito radici profonde da cui dar vita a “nuove piante”, linfa rigenerante per una nuova comunità. Il ripopolamento di Sant’Antioco iniziato nel 1700, dopo che per circa 1.000 anni gli abitanti, che prima popolavano le coste, e che non si sentivano più sicuri a causa delle incursioni dei predatori provenienti dal mare, si erano ritirati a vivere nell’entroterra. Un popolo fiero delle proprie origini, che con l’aiuto del suo santo protettore Antioco, ricominciò a vivere e a ripopolarsi sino a giungere, tra mille difficoltà socio-economiche e di salute, al momento che portò finalmente a dire a don Pintus, nell’omelia del 1° maggio 1954, «Ora siamo un bel paese». Oggi questo paese ha voluto rendere omaggio, a quelle lotte per la sopravvivenza, in vista di un futuro migliore che miri alla salvezza della propria identità storico-culturale, come simbolo di appartenenza alla propria terra nativa, pubblicando questo libro, importante testimone del passato.

Hanno curato la stesura degli argomenti trattati:

L’associazione Agorà

Maria Cossu: presidente della sopracitata associazione

Dario Siddi: letterato, regista, archeologo

Mario Marrocu: chirurgo e studioso di storia locale

Onorino Strina: letterato scrittore

Giuseppe Mura: scrittore, studioso di storia medievale del Sulcis Iglesiente

Giovanni Sedda: studioso di storia sarda

Marco Massa: direttore dell’archivio storico di Sant’Antioco.

Un grande lavoro svolto con attenzione, puntualità, precisione e professionalità, un lavoro nato inizialmente come una serie di conferenze in cui venivano sviscerati i vari argomenti che, sono poi sfociati nella stesura del libro.

L’Amministrazione comunale, nella persona del sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e dell’assessora della Cultura Rosalba Cossu, presenti all’evento, ha espresso grande stima per gli autori dell’opera di promozione culturale ed ha invitato alla lettura del romanzo storico di Paolo Balia, scomparso poco dopo la pubblicazione del suo secondo libro, e del testo di ricerca storica allegato.

Buona lettura a tutti!

Nadia Pische

 

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Un totale di 34 accertamenti di morte e soltanto 3 opposizioni, con un elevato numero di organi prelevati, in crescita rispetto al 2018. Sono alcuni dei dati che sono emersi ieri durante l’incontro “Natale in corsia” e che pongono Sassari ai primi posti per le donazioni. L’incontro, organizzato dal Coordinamento provinciale Prometeo Aitf Odv con il patrocinio dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari al settimo piano dell’ospedale civile, aveva proprio l’obiettivo di rimarcare l’importanza di un gesto prezioso, in grado di donare la vita.

«Un’occasione importante per i componenti dell’associazione che così – è stato sottolineato dal coordinatore dell’incontro Marco Di Battista – hanno fatto presente come la donazione e il trapianto abbiano segnato per loro una seconda nascita. Ma è stato anche un momento di riflessione, per ricordare i donatori e il loro atto d’amore.»

E se da una parte è emerso che le donazioni a Sassari sono in crescita, dall’altra è stato messo l’accento su quanto sia fondamentale supportarle. «È importante avere risorse dedicate – ha sottolineato il direttore sanitario dell’Aou Bruno Contu – saranno così necessari sempre più specialisti che dovranno far funzionare l’intera macchina dei prelievi e dei trapianti».

«Le donazioni e i trapianti sono un gioco di squadra – ha detto la dottoressa Paola Murgia, coordinatrice locale delle donazioni del Santissima Annunziata – e a Sassari sta funzionando bene, grazie all’impegno di tutti gli operatori sanitari.»

«Sassari ha una vera e propria tradizione e non soltanto per le donazioni – ha aggiunto Maria Cossu, direttore della Nefrologia dialisi trapianti dell’Aou – è sempre stata tra i più alti centri e ha rappresentato anche un punto di riferimento per i trapianti di rene, che venivano effettuati per la prima volta proprio trent’anni fa.»

Toccanti alcune delle testimonianze portate dai trapiantati e familiari presenti all’incontro. Tante le difficoltà e le sofferenze vissute lungo un percorso che ha portato i pazienti a incontrare il loro angelo, il loro “buon samaritano”, che ha donato loro una nuova vita. Come quella che da oltre 27 anni vive un paziente trapiantato di cuore o una giovane donna trapiantata di rene.

«Ognuno di noi – ha aggiunto il cappellano del Santissima Annunziata don Pietro Bussu – deve imparare a essere un chicco che cade nella terra e porta frutto. Ma perché il bene possa continuare a fare il bene bisogna crederci.»

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Sabato 7 dicembre 2019 il Coordinamento provinciale della Prometeo AITF ODV ed il Comune terranno a Ploaghe, presso la sala conferenze del Centro di aggregazione sociale e con inizio alle ore 17.30, un’assemblea pubblica per informare sui trapianti di organi e promuovere la donazione.

Particolare attenzione sarà riservata al servizio che consente di registrare presso l’Ufficio anagrafe la propria volontà riguardo alla donazione degli organi in caso di morte. Le dichiarazioni già registrate a Ploaghe sono per circa l’80% positive: un ottimo dato, in linea con la media regionale, che, tuttavia, deve essere consolidato, alimentando con continuità la “cultura della donazione”. Da qui l’idea di questo incontro, nel quale interverranno Amministratori comunali, trapiantati della Prometeo e due operatori sanitari dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari: la dott.ssa Maria Cossu, direttrice della Nefrologia, dialisi e trapianto dell’ospedale “SS. Annunziata”, e il dott. Lorenzo Pirisi, Coordinatore del personale infermieristico della Terapia intensiva delle Cliniche “San Pietro”.

L’iniziativa è inclusa nel progetto dell’associazione “Sardegna – Un dono per la vita 2019”, cofinanziato dalla Fondazione di Sardegna e dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro (L.R. n. 13/1991, art. 72).

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Un incontro educativo dedicato ai pazienti che svolgono la dialisi peritoneale a domicilio e ai familiari che ne condividono l’esperienza, mirato ad una migliore conoscenza della malattia renale cronica avanzata e alla gestione del trattamento. È stato questo il tema centrale della riunione organizzata nei giorni scorsi dalla struttura complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’Aou di Sassari, all’hotel Carlo Felice.

La dialisi peritoneale costituisce in Italia, e nel mondo, la metodica dialitica domiciliare più diffusa. È un trattamento continuo e fisiologico, con molti vantaggi clinici rispetto all’emodialisi. Per essere in grado di gestirla, prendersi cura di sé e collaborare con il personale sanitario – è stato detto durante l’incontro il paziente e i familiari devono essere formati alla gestione del trattamento, attraverso fasi di apprendimento costanti e ripetute nel tempo.

«Il paziente che svolge la Dialisi Peritonealespiega Maria Cossu, direttore della Struttura Complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto dell’AOU di Sassari può organizzare al meglio la propria vita, perché non è legato al trattamento in ospedale.»

Il vantaggio è quello di potersi spostare portando con sé l’attrezzatura. L’Aou di Sassari ha stipulato un contratto con l’azienda fornitrice del servizio che recapita a domicilio del paziente il materiale per la dialisi peritoneale e ne garantisce la fornitura anche negli spostamenti in Italia e all’estero.

«Il trattamento – aggiunge Vincenzo Fanelli, responsabile del Servizio di dialisi peritoneale e responsabile scientifico dell’incontro – viene eseguito in molti casi con una metodica automatizzata notturna che si giova di un controllo remoto dal nostro centro, attraverso un sistema cloud via modem telefonico. Questo, a esempio ha consentito a un paziente sassarese, che per diversi mesi all’anno vive in Sud America, di ricevere anche all’estero il materiale e avere un controllo terapeutico a distanza.»

La struttura sassarese segue 35 pazienti, tra questi alcuni bambini dai primi mesi di vita in dialisi peritoneale. Il più piccolo – fanno sapere i medici della Nefrologia, dialisi e trapianto – ha un anno e sarà al più presto avviato al trapianto, mentre un altro è stato trapiantato all’età di due anni, attualmente ha 10 anni e conduce una vita normale.

«Lo scopo – riprende Maria Cossu è quello di garantire al paziente la migliore qualità di vita e la possibiità di trapianto». E sabato durante l’incontro erano presenti proprio alcuni pazienti trapiantati che in passato hanno svolto la dialisi peritoneale e che hanno portato la loro testimonianza.

All’incontro hanno partecipato i medici e infermieri della struttura di Nefrologia, Dialisi e Trapianto. Si è discusso dell’igiene e della prevenzione delle infezioni, e con la dottoressa Maria Piredda del comportamento alimentare e dell’esercizio fisico, mentre il dottor Milco Ciccarese ha introdotto l’argomento dei trapianti di rene.

A parlare invece della gestione del paziente, nella parte riservata alla formazione e addestramento del paziente e del familiare, è stata Vanna Porcu, infermiera dedicata alla dialisi peritoneale.

 

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«Il tuo aiuto per ridare colore alla vita», è lo slogan della giornata mondiale del rene 2019 che quest’anno, a Sassari, si svolgerà domani, 14 marzo, in piazza d’Italia. L’obiettivo è portare all’attenzione della popolazione le regole d’oro per mantenere sani i reni.

La manifestazione è promossa dalla Società internazionale di Nefrologia, dalla Fondazione italiana del rene e a Sassari è organizzata dalla struttura complessa di Nefrologia dialisi e trapianto dell’Azienda ospedaliero universitaria e diretta dalla dottoressa Maria Cossu.

E i consigli che gli specialisti sono pronti a dare alla popolazione per mantenere sani i reni sono: mantieniti attivo e in forma, controlla i livelli di zucchero nel sangue, controlla la pressione sanguigna, segui una dieta sana e bilanciata, mantieni un corretto e regolare apporto di liquidi, non fumare, non assumere farmaci se non su indicazione del medico, mantieni sempre sotto controllo la funzione renale se hai uno o più fattori di rischio.

A Sassari, in piazza d’Italia, grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco, che quest’anno saranno presenti anche con una esposizione di mezzi e attrezzature utilizzate nelle situazioni di emergenza, del Comune e della Provincia, sarà allestita una tenda all’interno della quale il personale medico ed infermieristico della struttura complessa di Nefrologia dialisi e trapianto sarà a disposizione dei cittadini dalle ore 9.00 alle 18.00. All’evento, parteciperà anche la Croce Rossa italiana, con proprio personale e un’ambulanza.

Lo screening offerto prevede la raccolta dell’anamnesi, il controllo della pressione arteriosa, del peso corporeo ed un esame delle urine: in questo modo può essere già possibile identificare alcuni fattori di rischio molto comuni della popolazione quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, la calcolosi e l’obesità.

Si potranno quindi ricevere suggerimenti sulla condotta di vita da adottare oppure su indagini cliniche e laboratoristiche da effettuare, per indagare alcuni dati evidenziati durante lo screening.

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“Il tuo aiuto per ridare colore alla vita”, è questo in sintesi lo slogan della giornata mondiale del rene 2019 che punta a promuovere la conoscenza e sensibilizzare la popolazione sul tema delle malattie renali. Quest’anno ha come obiettivo quello di portare all’attenzione della popolazione le regole d’oro per mantenere sani i reni. A Sassari la giornata si svolgerà il 14 marzo, in piazza d’Italia.

La manifestazione è promossa dalla Società internazionale di Nefrologia, dalla Fondazione italiana del rene e a Sassari è organizzata dalla struttura complessa di Nefrologia dialisi e trapianto dell’Azienda ospedaliero universitaria e diretta dalla dottoressa Maria Cossu.

Quest’anno la giornata mondiale del rene ha come obiettivo quello di portare all’attenzione della popolazione le otto regole d’oro per mantenere la salute dei reni. E i consigli sono: mantieniti attivo e in forma, controlla i livelli di zucchero nel sangue, controlla la pressione sanguigna, segui una dieta sana e bilanciata, mantieni un corretto e regolare apporto di liquidi, non fumare, non assumere farmaci se non su indicazione del medico, mantieni sempre sotto controllo la funzione renale se hai uno o più fattori di rischio

A Sassari, in piazza d’Italia, grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco, che quest’anno saranno presenti anche con una esposizione di mezzi e attrezzature utilizzate nelle situazioni di emergenza, del Comune e della Provincia, sarà allestita una tenda all’interno della quale il personale medico ed infermieristico della struttura complessa di Nefrologia dialisi e trapianto sarà a disposizione dei cittadini dalle ore 9.00 alle 18.00. All’evento parteciperà anche la Croce Rossa italiana, con proprio personale e un’ambulanza.

Lo screening offerto prevede la raccolta dell’anamnesi, il controllo della pressione arteriosa, del peso corporeo ed un esame delle urine: in questo modo può essere già possibile identificare alcuni fattori di rischio molto comuni della popolazione quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, la calcolosi e l’obesità.

Si potranno quindi ricevere suggerimenti sulla condotta di vita da adottare oppure su indagini cliniche e laboratoristiche da effettuare, per indagare alcuni dati evidenziati durante lo screening.

«L’importanza della prevenzione – afferma Maria Cossu – è legata al fatto che le patologie renali danno una sintomatologia molto tardiva e quando il paziente avverte i disturbi, nella maggior parte dei casi la funzionalità renale è già severamente compromessa.»

Le malattie renali – secondo i dati a disposizione della struttura complessa di Nefrologia dialisi e trapianto – colpiscono milioni di persone in tutto il mondo. Il rischio di sviluppare una malattia renale è, infatti, almeno equivalente nelle donne rispetto agli uomini, ma potrebbe essere addirittura più elevato con una prevalenza, secondo alcuni studi, del 14 per cento per le donne e del 12 per cento negli uomini.

«Tuttavia – afferma Maria Cossu – il numero di donne sottoposte a dialisi è inferiore rispetto al numero di uomini e questo per varie ragioni. A esempio, la progressione della malattia renale cronica è più lenta nella donna, le barriere psico-sociali tra cui la minore conoscenza della malattia, possono indurre ad iniziare più tardivamente la dialisi e la mancanza di copertura sanitaria in molti paesi può determinare una importante discriminazione nell’accesso alle cure. È quindi importante incoraggiare e facilitare l’educazione, la diagnosi precoce e uno stile di vita sano per prevenire la malattia e rallentarne l’evoluzione», conclude la specialista dall’Aou di Sassari.

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Coinvolgimento nelle decisioni che portano a modifiche nell’atto aziendale dell’Aou quindi ricerca condivisa delle soluzioni per salvaguardare l’esistenza della scuola di specializzazione in Cardiologia. Quindi ancora, l’attivazione delle procedure concorsuali per la nomina del nuovo direttore della struttura complessa di Cardiologia. Sono le richieste che i direttori delle strutture complesse del Santissima Annunziata, attraverso una lettera inviata per mail, presentano al direttore generale dell’Aou di Sassari.

A firmare la missiva sono i direttori delle strutture complesse di Medicina interna Franco Bandiera, di Ortopedia e Traumatologia Franco Cudoni, di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Luigi Cugia, Nefrologia e dialisi Maria Cossu, di Psicologia Fabrizio De Maria, di Malattie della coagulazione Luciana Mameli, della Stroke unit Antonio Manca, di Recupero e Riabilitazione Funzionale Gildo Motroni, di Chirurgia d’Urgenza Pietro Niolu, di Pronto soccorso e medicina d‘urgenza Mario Oppes, di Oncologia medica Antonio Pazzola, di Medicina d’urgenza Paolo Pinna Parpaglia, del Centro ustioni Alma Posadinu, della Radiologia Stefano Profili, della Geriatria Patrizia Tilocca, della Lungodegenza e post acuti Antonio Uneddu.

Da parte loro arriva anche una possibile soluzione alternativa «a quelle ipotizzate finora per salvare la Scuola di Cardiologia. Una di queste è affidare un programma specifico, così come previsto dalla legge 517/99, a un docente di Cardiologia che verrebbe equiparato a un direttore di struttura complessa».

«Si tratta, in linea di massima, di richieste condivisibili – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso – e che discuterò con il rettore dell’Università di Sassari con il quale ho condiviso l’assetto organizzativo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari già dall’approvazione dell’atto aziendale. Con lui abbiamo iniziato ad occuparci della questione relativa alle scuole di specializzazione e quindi anche di quella di Cardiologia.»

La modifica della natura di una struttura, da direzione ospedaliera a universitaria, così prevede l’atto aziendale all’articolo 72 e approvato a ottobre 2017, viene infatti «adottata con atto deliberativo dal direttore generale dell’Aou di Sassari, d’intesa con il rettore, nel rispetto delle relazioni sindacali e previa informativa alla direzione regionale Sanità della Regione autonoma della Sardegna».

«Nelle nostre strutture, universitarie e ospedaliere – riprende Antonio D’Urso – si preparano i giovani che saranno i professionisti di domani. Per questo siamo tutti interessati a mantenere sia la Facoltà di Medicina e Chirurgia sia tutte le scuole di specializzazione, compresa quella di Cardiologia. Facciamo parte tutti di un’unica azienda che mira all’assistenza dei cittadini e coniuga questa attività con quelle della ricerca e della formazione. Lavoriamo, allora, assieme per un obiettivo comune.»

Visione che appare condivisa dagli stessi firmatari della lettera, i quali ricordano che «i medici ospedalieri della Aou Sassari, che per inciso costituiscono il 90 per cento dell’organico complessivo, hanno un interesse primario nel mantenere aperte ed efficienti le scuole di specializzazione perché i nuovi specialisti presto diventeranno i colleghi con cui affrontare le difficoltà quotidiane che la professione impone. I medici ospedalieri ogni giorno sostengono concretamente gli specializzandi facendo i tutor, insegnando nei corsi, contribuendo alla ricerca e alla raccolta dei dati per redigere le tesi».

La massima apertura da parte del direttore generale quindi che sottolinea il fatto che «siamo pronti ad ascoltare le esigenze, le istanze e a valutare i suggerimenti che ci vengono proposti, affinché possano continuare a operare quelle scuole di specializzazione che, da tutti, sono considerate di prestigio e punto di eccellenza del Nord Sardegna».

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Si è insediato questo pomeriggio il collegio di direzione dell’Aou di Sassari. Una riunione importante quella svolta nei locali della direzione generale perché, da oggi, inizia la sua attività l’organo deputato a supportare la direzione strategica nel perseguimento della missione aziendale e nel governo complessivo dell’Azienda.

«Posso dire che ci sentiamo meno soli – ha esordito il direttore generale Antonio D’Urso durante la riunione – perché l’azienda, che in precedenza non aveva un atto aziendale, da oggi ha un consiglio d’amministrazione che può e deve supportare la direzione».

E questo pomeriggio, attorno al tavolo della sala riunioni della direzione generale, si sono ritrovati appunto, oltre ai vertici aziendali dell’Aou, con il direttore generale che presiede l’organo, anche tutti i direttori dei dipartimenti e il direttore della direzione medica di presidio quindi il direttore Igiene e controllo infezioni ospedaliere.

Per l’occasione, «perché – ha aggiunto il direttore generale – ritengo che in un momento di z garantire la pluralità sia un momento di forza», hanno partecipato anche il direttore della struttura complessa di Farmacia, della struttura complessa delle Professioni sanitarie, i vice direttori del dipartimento del Farmaco e del dipartimento amministrativo e tecnico.

Nel ricordare la composizione del collegio di direzione, il manager ha fatto sapere che è stata pubblicata una deliberazione di rettifica per la nomina dei direttori di dipartimento, a seguito di nota del rettore dell’Università di Sassari. In precedenza, infatti, dall’Università era stato indicato come titolare del dipartimento Tutela delle fragilità un componente che al momento, invece, rivestirà l’incarico “pro tempore”, in attesa dell’effettuazione delle procedure previste dal regolamento Università-Aou di Sassari per l’individuazione dei direttori titolari delle strutture complesse a direzione universitaria.

Il collegio ha quindi approvato all’unanimità il regolamento di oganizzazione e funzionamento. Nove articoli in tutto, che disciplinano la composizione e l’attività di uno dei quattro organi presenti in azienda, oltre al direttore generale, al collegio sindacale e all’organo di indirizzo.

Il direttore generale, infine, ha colto l’occasione per far sapere che sono state indette le votazioni della componente elettiva dell’ultimo collegio di dipartimento, quello delle professioni sanitarie. Ad essere chiamati al voto, il 23 aprile dalle 9 alle 18, sono oltre 1.500 dipendenti del comparto delle professioni sanitarie.

Questa sera alla riunione hanno partecipato: il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, quindi i direttori dei dipartimenti dell’assistenza integrata Francesco Bandiera per quello Medico, Maria Cossu delle Specialità mediche e della riabilitazione, Francesco Bussu Neuroscienze testa collo,Pierfranco Terrosu Cardio toraco vascolare, Stefano Profili Farmaco e diagnostica. Quindi ancora per l’Emergenza urgenza Pierpaolo Terragni, per quello Chirurgico Alberto Porcu, per quello Oncoematologico Gian Vittorio Campus, per quello della Tutela della Salute donna e bambino Salvatore Dessole, per il dipartimento Tutela delle fragilità Stefano Sotgiu. Inoltre, per quello amministrativo e tecnico Chiara Seazzu. Erano presenti anche i direttori della direzione Medica di presidio, Bruno Contu, della struttura complessa di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere Ida Iolanda Mura, della struttura complessa di Farmacia Gabriella Carmelita, della struttura complessa delle Professioni sanitarie Pina Brocchi. E ancora i vice direttori del dipartimento del Farmaco Salvatore Rubino e del dipartimento amministrativo e tecnico Luigi Spanu.

Così come prevede l’atto aziendale il collegio di direzione partecipa al governo delle attività cliniche e, più in generale, a quello strategico dell’Aou assumendone responsabilità collegiale. Partecipa, inoltre, alla pianificazione delle attività, incluse quelle relative alla didattica e alla ricerca nell’ambito dei programmi dell’Università degli Studi di Sassari ed è consultato obbligatoriamente dal direttore generale su tutte le questioni attinenti al governo delle attività cliniche. Quindi ancora, partecipa alla definizione delle soluzioni organizzative per l’attuazione dell’attività libero-professionale intramuraria e concorre allo sviluppo organizzativo e gestionale dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, con particolare riferimento all’individuazione di indicatori di risultato clinico assistenziale e di efficienza e dei requisiti di appropriatezza e qualità delle prestazioni. Partecipa anche alla valutazione interna dei risultati conseguiti in relazione agli obiettivi prefissati.

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I dipartimenti dell’Aou di Sassari hanno i loro direttori. Sono stati nominati mercoledì con delibera del direttore generale con la quale sono stati nominati anche i vice direttori di dipartimento e i coordinatori di area funzionale dipartimentale. Sempre mercoledì, è stato costituito il collegio di direzione dell’Aou di Sassari.

«Abbiamo creato una squadra di professionisti clinici – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – che supporteranno la direzione aziendale nel governo dell’Aou. Un’attività corale e condivisa che, assieme alla professionalità degli attori coinvolti, deve rappresentare e contraddistinguere l’azione della nostra azienda.»

Sono undici i direttori di dipartimento nominati dal direttore generale: dieci quelli dei dipartimenti dell’assistenza integrata e uno del dipartimento amministrativo e tecnico. Per quanto riguarda i primi, cinque sono direzione universitaria e cinque a direzione ospedaliera.

Per quelli a direzione universitaria, il direttore generale Antonio D’Urso ha preso atto della nota del rettore dell’Ateneo turritano Massimo Carpinelli che ha indicato quale direttore del dipartimento Emergenza Urgenza Pierpaolo Terragni, per quello Chirurgico Alberto Porcu, per quello Oncoematologico Gian Vittorio Campus, per quello della Tutela della Salute donna e bambino Salvatore Dessole, per il dipartimento Tutela delle fragilità Stefano Sotgiu.

Per quelli a direzione ospedaliera, il rettore dell’Università di Sassari ha espresso parere favorevole sulle nomine comunicate dal direttore generale. Queste ultime, sulla base del regolamento per l’organizzazione e funzionamento dei dipartimenti, sono state fatte sui candidati in possesso dei requisiti validi. I loro nominativi sono venuti fuori dalle riunioni dei comitati di dipartimento che si sono svolte nei giorni scorsi. Direttore del dipartimento Medico sarà Francesco Bandiera, del dipartimento Specialità mediche e della riabilitazione Maria Cossu, del dipartimento Neuroscienze testa collo Francesco Bussu, del dipartimento Cardio toraco vascolare Pierfranco Terrosu e del dipartimento Farmaco e diagnostica Stefano Profili.

Chiara Seazzu, infine, sarà il direttore del dipartimento amministrativo e tecnico.

Contestuali quindi le nomine dei coordinatori di area funzionale dipartimentale. Per il dipartimento Farmaco e diagnostica saranno Stefano Profili all’area della diagnostica per Immagini e interventistica quindi Salvatore Rubino all’area della diagnostica di laboratorio. Per il dipartimento amministrativo e Tecnico, invece, Chiara Seazzu all’area amministrativa e Luigi Spanu all’area tecnica.

Nominati anche i vice direttori del dipartimento Farmaco e diagnostica, sarà Salvatore Rubino, e del dipartimento amministrativo e tecnico, sarà Luigi Spanu.

Successivamente saranno nominati gli altri vice direttori di dipartimento. Restano ancora da istituire il comitato di dipartimento delle Professioni sanitarie e da nominare il relativo direttore.

L’incarico di direttore di dipartimento ha natura fiduciaria, è triennale, rinnovabile a seguito di valutazione e decade in ogni caso trascorsi 90 giorni dalla cessazione dell’incarico di direttore generale.

È stato costituito, infine, il collegio di direzione, cioè l’organo deputato a supportare la direzione strategica nel perseguimento della missione aziendale e nel governo complessivo dell’azienda.

È formato dal direttore generale che lo presiede, quindi dal direttore sanitario, Nicolò Orrù, e amministrativo, Lorenzo Pescini, dai direttori di dipartimento, dal direttore della direzione Medica di presidio, Bruno Contu, e dal direttore Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere Ida Mura. A questi componenti con diritto di voto si affiancano i componenti senza diritto di voto rappresentati dai vice direttore del dipartimento Farmaco e diagnostica e dal vice direttore del dipartimento amministrativo e tecnico, quindi dal direttore della struttura complessa di Farmacia, Gabriella Carmelita, e dal direttore della struttura complessa delle Professioni sanitarie, Pina Brocchi.