2 November, 2024
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Nuovo appuntamento, questa sera a Sarroch, per il trittico di serate di Mare e Miniere, organizzate dall’associazione culturale Elenaledda Vox. In programma al Parco Siotto, con inizio alle 21.30 e ingresso gratuito, “Contrattempi”, uno spettacolo che vede due attori, Laura Fortuna e Daniel Dwerryhouse, duellare in scena attraverso alcuni tra i brani più brillanti del repertorio di Achille Campanile; un duello scandito e accompagnato dalle musiche di Mauro Palmas ai plettri, affiancato da Silvano Lobina al basso e Marco Argiolas al sax e al clarinetto; un duello fatto di inversioni, parodie, capovolgimenti, ripetizioni, audaci giochi dialettici, pantomime e assurdità, situazioni surreali e continui equivoci che generano quella comicità irresistibile tipica del geniale scrittore e drammaturgo romano, che ha saputo raccontare con leggerezza e umorismo la società e la condizione umana.

Musica e parole sono gli ingredienti di base anche dell’ultimo appuntamento – sabato 27, sempre alle 21.30 – di questa tappa a Sarroch di Mare e Miniere: “La via del pepe”, uno spettacolo musicale tratto dall’omonimo libro di Massimo Carlotto con le illustrazioni di Alessandro Sanna, pubblicato nel 2014 da Edizioni e/o: una “finta fiaba africana per europei benpensanti”, come recita il sottotitolo, che narra di un giovane migrante, naufrago nel suo viaggio verso Lampedusa; una fiaba ironica e commovente che tocca il dramma delle migliaia di esseri umani alla deriva nel Mediterraneo spinti dalla fame e dalle guerre. Prendendo spunto dal racconto dello scrittore padovano, la cantante Elena Ledda e la voce recitante di Simonetta Soro, accompagnate dall’Orchestra Poco Stabile di Mare e Miniere, daranno forma a un affresco in musica e parole sui temi del viaggio, della morte e della speranza, in uno spettacolo capace di trasfigurare il reale anche nei suoi aspetti più difficili. Firma i testi delle canzoni Maria Gabriela Ledda, mentre le musiche originali sono di Mauro Palmas.


 

Una chitarra e una voce, quelle di Maurizio Geri che raccontano viaggi di uomini e donne, per terra e per mare, in fuga da vite precarie alla ricerca di lavoro o per curiosità dell’immaginazione; brani che evocano vicende diverse di amori e amicizie in cammino, di marinai e passeggeri, di mercati e stazioni, vicende e emozioni rappresentate su un unico grande palcoscenico: la strada. Si presenta così la prima parte della serata di domani – sabato 25 giugno – a Portoscuso per la rassegna di concerti che affianca ogni sera, dalle 21.30 alla Tonnara di Su Pranu, i seminari della quindicesima edizione di Mare e Miniere, in corso fino a domenica nella cittadina costiera del Sud Sardegna per l’organizzazione dell’associazione culturale Elenaledda Vox e la direzione artistica del compositore e polistrumentista Mauro Palmas.

Altre sonorità e atmosfere nella seconda parte della serata di domani che vedrà al centro dei riflettori Francesca Corrias, voce di spicco della scena jazzistica isolana, in compagnia dei Sunflower per proporre il repertorio di “De diora”, l’album pubblicato lo scorso autunno dall’etichetta S’Ard Music: una produzione ricca di sonorità, melodie e atmosfere completamente in lingua sarda campidanese, scovate tra i ricordi dell’infanzia custoditi nella memoria più profonda della cantante. Immagini, consuetudini e parole riemerse dal tempo e trasformate in canzoni attraverso le composizioni tipiche dell’ensemble di Filippo Mundula al contrabbasso, Sandro Mura al pianoforte e Pierpaolo Frailis alla batteria, con la consulenza poetica e linguistica della scrittrice Maria Gabriela Ledda, che ha guidato Francesca Corrias nella ricerca delle forme più belle e profonde della lingua campidanese, e con gli arrangiamenti e le partiture per archi e fiati curate da Silvano Lobina.

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Dopo il successo dei Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare andati in scena a Portoscuso dal 25 al 30 giugno, Mauro Palmas, direttore artistico di Mare e Miniere, torna dal vivo a Sant’Antioco il 13 luglio per la prima nazionale del suo nuovo album “Palma de Sols” che inaugurerà la terza edizione dell’Arena Fenicia Festival. La rassegna, che ospiterà tra gli altri Vinicio Capossela, Carl Brave ed un omaggio a Fabrizio De André della Polifonica Santa Cecilia con Antonella Ruggiero, si aprirà con l’atteso concerto del musicista e compositore sardo, per l’occasione, accompagnato da una formazione di ben dodici elementi composta da Simonetta Soro (voce), Fabio Rinaudo (cornamuse), Andrea Ruggeri (percussioni e batteria), Silvano Lobina (basso), Marco Argiolas (clarinetto e sax), Marcello Peghin (chitarre), Alessandro Foresti (pianoforte e organo) e gli Archaea Strings con Mauro Fabbrucci, Damiano Puliti, Riccardo Capanni e Marcello Puliti, ai quali si aggiungeranno alcuni ospiti d’eccezione. Mauro Palmas darà, così, vita ad un viaggio evocativo e senza tempo sulle antiche rotte del Mare Nostrum, testimone di molteplici destini e custode di inestimabili bellezze, ma anche teatro di indicibili sofferenze e veicolo di sogni e promesse di vita, tanto individuali quanto di interi popoli. Al centro della narrazione ci sarà, dunque, il Mediterraneo un tempo culla di civiltà diverse e di dialogo ed ora specchio di egoismi feroci ed intolleranza.

Da tempo immemorabile, in queste acque si addensano vite e destini che Mauro Palmas ha messo in musica traducendolo in composizioni suggestive e di grande lirismo, trasfigurando nelle pieghe del mito vicende che riguardano ancora le cronache dei nostri giorni. Ad incorniciare i brani il suggestivo dialogo tra corde, fiati e pianoforte sarà il racconto, scritto appositamente per questo lavoro da Maria Gabriela Ledda ed affidato alla voce di Simonetta Soro, che accompagnerà il pubblico attraverso quadri sonori di grande suggestione.
Pubblicato da Squilibri e molto apprezzato dalla critica nazionale, Palma de Sols è ispirato a Sant’Antioco, isola delle migrazioni per antonomasia, e intessuto nelle storie di quanti al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che invece vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde.  I protagonisti del racconto, Antoni e Adrià, assieme al timoniere Juan Edmond Ravel e al giovane mozzo Mohamed, sono in viaggio verso Palma de Sols dove si sono dati convegno i più grandi suonatori del mondo per una competizione senza eguali in onore di Sant’Antioco.

Il disco si apre con il Valzer degli increduli, un’accattivante melodia musicale a tempo di valzer, suonata tra liuto cantabile, organo ed organetto per accompagnare la danza vorticosa durante la festa in onore del santo “moro”. Ed è poi un susseguirsi continuo di suoni ed emozioni che prendono per mano l’ascoltatore e lo guidano alla scoperta di tutto un mondo: Éspero, a indicare la malinconia che accompagna l’inizio del viaggio, il tramonto e anche il vento di ponente; Juan Edmond Ravel, il mare aperto, l’audacia, la speranza e la musica nei pensieri del timoniere; Est, il desiderio di un ritorno a casa secondo nostalgie sempre fortissime, la struggente Suonata del corso, ispirata alla Corsicana, e poi a seguire ancora gli altri brani fino ai Gozos San Antìogo, l’unico brano cantato, affidato alla suadente voce di Simonetta Soro, esito di un lungo studio sui Cantìgas de Santa Maria, vale a dire oltre 500 componimenti popolari dedicati alla Vergine, per lo più voti per ottenere una liberazione o per guarire da qualche malattia.

Insomma, quello che andrà in scena il 13 luglio sarà evento unico e, per molti versi irripetibile.

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E’ tutto pronto per la terza edizione dell’Arena Fenicia Festival che, dal 13 luglio al 17 agosto 2019, in controtendenza rispetto alla cronaca più recente, tornerà ad agitare la bandiera di un Mediterraneo come luogo di incontri tra popoli e culture diverse, nello scenario incantevole dell’area archeologica di Sant’Antioco.

Il festival, che ospiterà tra gli altri Vinicio Capossela, Carl Brave e un omaggio a Fabrizio De André della Polifonica Santa Cecilia con Antonella Ruggiero, si aprirà il 13 luglio con la prima nazionale di Palma de Sols di Mauro Palmas, con la formazione al completo che ha accompagnato il mandolinista sardo in questo suggestivo viaggio musicale nella storia e nel mito di una terra come la Sardegna che ha come santo patrono un migrante, Sant’Antioco, nato in una regione tra il Marocco e l’Algeria. Ed è ancora più emblematico che il tutto avvenga proprio a Sant’Antioco, l’isola delle migrazioni per antonomasia, alla quale Mauro Palmas ha dedicato tutto il suo ultimo lavoro: Palma de Sols era, infatti, la denominazione data all’isola dai catalano-aragonesi quando decisero di invadere la Sardegna.

Pubblicato da Squilibri e molto apprezzato dalla critica nazionale, Palma de Sols è dedicato a quanti al mare affidano la propria vita e le proprie speranze, ai tanti che ce la fanno e ai troppi che invece vedono il proprio sogno frantumarsi tra le onde. Di brano in brano, con la forza evocativa della musica, si profila così un viaggio senza tempo sulle antiche rotte di un mare testimone di molteplici destini e custode di inestimabili bellezze, teatro di indicibili sofferenze e veicolo di sogni e promesse di vita. Il “mare nostrum”, quel Mediterraneo una volta enclave di civiltà diverse e ora specchio di egoismi feroci, diventa pertanto protagonista di suoni e voci che, a loro volta, diventano racconto grazie al testo di Maria Gabriela Ledda che, scritto appositamente per questo lavoro e affidato alla voce di Simonetta Soro, si snoda come un seducente filo conduttore tra i diversi brani, nominando quanto la musica esprime ma non dice. Da tempo immemorabile, del resto, in quel mare si addensano vite e destini che Mauro Palmas ha deciso di raccontare, in dieci brani di grande suggestione, con la leggerezza del sogno e la potenza del linguaggio musicale, trasfigurando nelle pieghe del mito vicende che riguardano ancora le cronache dei nostri giorni.

In un evento unico e, per molti versi irripetibile, sul palco dell’Arena Fenicia Festival, il 13 luglio, a Sant’Antioco, assieme al liuto e alla mandola di Mauro Palmas anche la voce di  Simonetta Soro, le cornamuse di Fabio Rinaudo, le percussioni e la batteria di Andrea Ruggeri, il basso di Silvano Lobina, il clarinetto e il sax di Marco Argiolas, gli Archaea Strings con Mauro Fabbrucci, Damiano Puliti, Riccardo Capanni e Marcello Puliti, le chitarre di Marcello Peghin, l’organo e il pianoforte di Alessandro Foresti  e, ancora, non pochi ospiti a sorpresa.

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Mare e Miniere prosegue la sua programmazione a Muravera, in Piazza Europa, domani 12 agosto, alle ore 22,00, con Elena Ledda che porterà in scena il nuovo disco “Làntias” insieme a Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (liuto e mandola), Silvano Lobina (basso), Marcello Peghin (chitarre) e Andrea Ruggeri (batteria e percussioni). Frutto di preziose sinergie e collaborazioni, il disco sintetizza un percorso artistico che spazia dalla Sardegna al mondo. L’album, prodotto dall’etichetta S’ArdMusic, comprende dodici brani ispirati dalle complesse vicende umane che caratterizzano la società alle soglie del terzo millennio. Un disco intenso in cui musiche e parole viaggiano tra le intricate trame della contemporaneità, senza perdere il legame con le radici. Storie forti in contesti attuali, che vanno dalle stragi di innocenti in ogni parte del mondo in Ses andau e De Arrùbiu, alle tragedie dei migranti nei nostri mari e nelle infuocate sabbie del deserto in Cantu Luxis e Arenas; alla violenza che esplode nelle relazioni tra uomo e donna in Bèni. Tematiche che non possono non toccare le corde di un’artista, che sente l’esigenza di fare del proprio lavoro uno strumento di comunicazione attraverso il quale cercare di trasmettere emozioni, dare occasione di riflessione e, per quanto possibile, indicare piccoli lumi (Làntias) di speranza. Ma Làntias non tralascia i suoni e i colori della festa religiosa popolare, dove si rivivono sogni e passioni con Nora; il richiamo alla semplicità ed alla saggezza dell’antica civiltà contadina, l’evocazione di padri che fungano da guide e maestri per una più sana esistenza con Làntias e Torrandi; il gioco tra senso e nonsense in una trascinante filastrocca sulla consapevolezza dell’uomo in relazione al suo passaggio sulla terra con Ca sa terra est tunda. Un’antologia poetica racchiusa in nove pezzi emblematici, scritti in sardo da Maria Gabriela Ledda (con la partecipazione di Enzo Avitabile per De Arrùbiu) e tradotti in musica da Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marcello Peghin, che hanno accompagnato Elena Ledda nel suo intenso cammino e nella sua evoluzione artistica, sul palco come in sala d’incisione. Impreziosiscono e completano idealmente l’itinerario tra le emozioni tre splendide canzoni d’amore: Serenada, del musicista galiziano Antonio Placer; la Ninna nanna in re di Bianca D’Aponte, omaggio alla talentuosissima cantautrice aversana scomparsa all’età di 22 anni ed un celebre canto popolare andino, Ojos Azules. La produzione artistica del disco è curata da Michele Palmas per S’Ardmusic & Egea e gli arrangiamenti sono di Silvano Lobina. Il progetto artistico ha voluto mettere in risalto il talento e la meravigliosa, incantevole voce di Elena Ledda ed il “suono” di un ensemble che dopo tanti anni di musica insieme ha consolidato una propria originale cifra espressiva. In questo contesto si inseriscono i preziosissimi incontri documentati nel disco, con musicisti come Enzo Avitabile, Luigi Lai, Gabriele Mirabassi e Gianluca Pischedda.

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Dopo il grande successo degli anni precedenti ed in particolare dell’edizione 2017 che ha visto la partecipazione di un gran numero di corsisti, provenienti da tutta Europa, tornano gli attesi Seminari di Canto e Musica Popolare di Mare e Miniere con una imperdibile anteprima che prenderà il via il 27 aprile  ad Iglesias e proseguirà fino al 29. E’ possibile iscriversi agli stage in programma all’indirizzo mareminiere@gmail.com .

Parallelamente ai corsi rivolti agli iscritti, la tre giorni prevede anche un ricco programma serale che si aprirà venerdì 27 aprile alle ore 21,00 nella suggestiva officina della miniera Pozzo Sella con il doppio concerto dedicato alle musiche del Nord Italia. Dopo l’apertura affidata al Duo D’Altrocanto, composto da Elida Bellon e Giulia del Prete, seguirà il set in solo di Gigi Biolcati. Il percussionista piemontese presenterà il suo disco di debutto omonimo “Da Spunda”, un disco funambolico suonato esclusivamente da solo, accompagnando la propria voce con una pluralità di percussioni (includenti anche vassoi metallici, damigiane, giocattoli), sintetizzatori, kalimba, piano elettrico, chitarra classica, la “fast-foot” – cassetta di legno suonata a piedi nudi da lui creata – e una chitarra autocostruita con materiali di recupero, percossa da una bacchetta del ristorante cinese. Del tutto uniche le performances di “Body Percussion” e la trasformazione del ritmo del dialetto in una sorta di rap.

L’officina della Miniera Pozzo Sella farà da cornice anche alla serata di sabato 28 alle ore 21.00, con un focus sulla tradizione musicale calabrese che vedrà protagonisti il talentuoso polistrumentista Davide Ambrogio, e a seguire l’imperdibile set di Peppe Voltarelli, uno dei più emblematici esponenti della cultura e della canzone d’autore italiana, il quale proporrà i brani tratti dal suo ultimo album “Voltarelli Canta Profazio” che gli ha fruttato la Targa Tenco nel 2016 come miglior interprete. Sarà l’occasione per ascoltare brani come “La leggenda di Colapesce”, “Qui si campa d’aria”, “A lu mè paisi” e “Mafia e parrini”, tratti dal repertorio del conterraneo Otello Profazio, leggenda vivente della musica folk italiana.

Per la chiusura, domenica 29 aprile alle ore 19.00, la rassegna si sposterà al Teatro Electra dove andrà in scena “LUXÌA Contus de fèminas e maìa” con Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce) e le musiche di Mauro Palmas (liuto cantabile e mandola) e Silvano Lobina (basso). La vita quotidiana, la fatica, gli affanni, la gioia, gli amori, la straordinarietà delle nostre donne. Intense figure femminili raccontate con indulgente ironia attraverso i racconti di Maria Gabriela Ledda. La narrazione, affidata a Elena Ledda e Simonetta Soro, dipinge, come in una tela, vicende e luoghi che catturano l’ascoltatore e lo avvolgono in una dimensione familiare, nella quale sono riconoscibili personaggi del passato e del presente, con la loro unica e universale bellezza.  Il racconto sarà sapientemente accompagnato e arricchito dai musicisti in scena. Un lavoro scritto interamente in lingua sarda, che si propone ancora una volta di vincere la sfida della capacità della nostra lingua di essere altamente espressiva, nobile e poetica.

Le attività seminariali si terranno, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00, presso l’Edificio ex Scuole Maschili che ospiterà gli stage di canto con Elena Ledda e Simonetta Soro, chitarra con Marcello Peghin e body-percussions tenuto dal percussionista Gigi Biolcati. Indirizzati tanto a cantanti e musicisti già formati, quanto a coloro che desiderano avvicinarsi per la prima volta al mondo della musica tradizionale, i corsi rappresentano una preziosa occasione per entrare in contatto con una visione colta della musica popolare, approfondendo i vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. 

Sarà una tre giorni da non perdere, non solo per la preziosa offerta formativa che Mare e Miniere proporrà ai suoi stagisti, ma anche per il gustoso programma serale che promette di regalare momenti da ricordare.

Una ricchissima anteprima, insomma, che anticipa i Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare che si terranno a Portoscuso dal 26 giugno 2018 al 1 luglio 2018 nella suggestiva cornice della Vecchia Tonnara Su Pranu. 

 

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Dopo il grande successo degli anni precedenti ed in particolare dell’edizione 2017 che ha visto la partecipazione di un gran numero di corsisti, provenienti da tutta Europa, tornano gli attesi Seminari di Canto e Musica Popolare di Mare e Miniere con una imperdibile anteprima che si terrà dal 27 al 29 aprile 2018 ad Iglesias. E’ possibile iscriversi agli stage in programma all’indirizzo mareminiere@gmail.com .

Parallelamente ai corsi rivolti agli iscritti, la tre giorni prevede anche un ricco programma serale che si aprirà venerdì 27 aprile alle ore 21,00 alla Miniera Pozzo Sella con il doppio concerto dedicato alle musiche del Nord Italia. Dopo l’apertura affidata al Duo D’Altrocanto, composto da Elida Bellon e Giulia del Prete, seguirà il set in solo di Gigi Biolcati. Il percussionista piemontese presenterà il suo disco di debutto omonimo “Da Spunda”, un disco funambolico suonato esclusivamente da solo, accompagnando la propria voce con una pluralità di percussioni (includenti anche vassoi metallici, damigiane, giocattoli), sintetizzatori, kalimba, piano elettrico, chitarra classica, la “fast-foot” – cassetta di legno suonata a piedi nudi da lui creata – e una chitarra autocostruita con materiali di recupero, percossa da una bacchetta del ristorante cinese. Del tutto uniche le performances di “Body Percussion” e la trasformazione del ritmo del dialetto in una sorta di rap.

La Miniera Pozzo Sella farà da cornice anche alla serata di sabato 28 alle ore 21.00, con un focus sulla tradizione musicale calabrese che vedrà protagonisti il talentuoso polistrumentista Davide Ambrogio, e a seguire l’imperdibile set di Peppe Voltarelli, uno dei più emblematici esponenti della cultura e della canzone d’autore italiana, il quale proporrà i brani tratti dal suo ultimo album “Voltarelli Canta Profazio” che gli ha fruttato la Targa Tenco nel 2016 come miglior interprete. Sarà l’occasione per ascoltare brani come “La leggenda di Colapesce”, “Qui si campa d’aria”, “A lu mè paisi” e “Mafia e parrini”, tratti dal repertorio del conterraneo Otello Profazio, leggenda vivente della musica folk italiana.

Per la chiusura, domenica 29 aprile alle ore 19.00, la rassegna si sposterà al Teatro Electra dove andrà in scena “LUXÌA Contus de fèminas e maìa” con Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce) e le musiche di Mauro Palmas (liuto cantabile e mandola) e Silvano Lobina (basso). La vita quotidiana, la fatica, gli affanni, la gioia, gli amori, la straordinarietà delle nostre donne. Intense figure femminili raccontate con indulgente ironia attraverso i racconti di Maria Gabriela Ledda. La narrazione, affidata a Elena Ledda e Simonetta Soro, dipinge, come in una tela, vicende e luoghi che catturano l’ascoltatore e lo avvolgono in una dimensione familiare, nella quale sono riconoscibili personaggi del passato e del presente, con la loro unica e universale bellezza. Il racconto sarà sapientemente accompagnato e arricchito dai musicisti in scena. Un lavoro scritto interamente in lingua sarda, che si propone ancora una volta di vincere la sfida della capacità della nostra lingua di essere altamente espressiva, nobile e poetica.

Le attività seminariali si terranno, dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 18.00, presso l’Edificio ex Scuole Maschili che ospiterà gli stage di canto con Elena Ledda e Simonetta Soro, chitarra con Marcello Peghin e body-percussions tenuto dal percussionista Gigi Biolcati. Indirizzati tanto a cantanti e musicisti già formati, quanto a coloro che desiderano avvicinarsi per la prima volta al mondo della musica tradizionale, i corsi rappresentano una preziosa occasione per entrare in contatto con una visione colta della musica popolare, approfondendo i vari aspetti che caratterizzano le pratiche attuali degli strumenti, delle tecniche vocali tradizionali, partendo dall’apprendimento di brani e danze legate al repertorio della musica popolare. 

Sarà una tre giorni da non perdere, non solo per la preziosa offerta formativa che Mare e Miniere proporrà ai suoi stagisti, ma anche per il gustoso programma serale che promette di regalare momenti da ricordare.

Una ricchissima anteprima, insomma, che anticipa i Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare che si terranno a Portoscuso dal 26 giugno 2018 al 1 luglio 2018 nella suggestiva cornice della Vecchia Tonnara Su Pranu. 

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Mare e Miniere 2018 inizierà con una produzione originale dedicata alle donne, l’8 marzo a Capoterra, alle ore 19,00 presso Casa Melis, con “LUXÌA Contus de fèminas e maìa”, Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (liuto cantabile e mandola), Silvano Lobina (basso). La vita quotidiana, la fatica, gli affanni, la gioia, gli amori, la straordinarietà delle nostre donne. Intense figure femminili raccontate con indulgente ironia attraverso i racconti di Maria Gabriela Ledda. La narrazione, affidata a Elena Ledda e Simonetta Soro, dipinge, come in una tela, vicende e luoghi che catturano l’ascoltatore e lo avvolgono in una dimensione familiare, nella quale sono riconoscibili personaggi del passato e del presente, con la loro unica e universale bellezza. Il racconto sarà sapientemente accompagnato e arricchito dai musicisti in scena. Un lavoro scritto interamente in lingua sarda, che si propone ancora una volta di vincere la sfida della capacità della nostra lingua di essere altamente espressiva, nobile e poetica.

Dopo lo straordinario successo degli anni scorsi ed in particolare della ultima edizione che ha visto la presenza di oltre cento corsisti provenienti da tutta Europa, tornano i Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare che si terranno a Portoscuso dal 26 giugno 2018 al 1 luglio 2018 nella suggestiva cornice della Vecchia Tonnara Su Pranu. Tante le novità in cantiere e soprattutto alcuni nuovi corsi come quello di body-percussions tenuto dal talentuoso percussionista Gigi Biolcati. Come ogni anno non mancherà la consueta anteprima, un piccolo antipasto invernale per i tanti corsi estivi che si preannunciano imperdibili.

Mare e Miniere 2018 è organizzato da Elenaledda vox con il contributo di Fondazione di Sardegna, Regione Autonoma di Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport – Sardinia Ferries e la media partnership di Blogfoolk e del Giornale della Musica.

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Municipio Teulada 139 copia
Dopo il grande successo della Serie di Seminari di Musica, Canto e Danza Popolare, “Mare e Miniere” prosegue la sua programmazione con due appuntamenti da non perdere che si terranno a Teulada nel Giardino dell’Ex Casa Baronale Sanjust. Si parte venerdì 15 luglio, alle ore 21,00, con lo spettacolo “AMAIUS – Contus de oi cun sa maia de àturus tempus” con Elena Ledda (voce), Simonetta Soro (voce), Mauro Palmas (madole), Marcello Peghin (chitarra) e Silvano Lobina (basso). Elena Ledda presenta un originale viaggio poetico nel quale offre al pubblico, con la singolare forza espressiva della sua voce struggenti ed evocative storie che trasudano passione e raccontano l’amore dell’artista per la sua terra. Un lavoro di straordinaria intensità dove l’antico e il nuovo si fondono in continuazione nella versatile e potente voce della cantante. Il progetto nasce dal desiderio di contribuire al riconoscimento alla lingua sarda dell’efficacia e della contemporaneità nelle sue infinite possibilità di espressione. Proseguendo il lavoro di riproposizione di temi universali (nascita, crescita, lavoro, sacralità) legati fortemente alla tradizione, nasce un percorso interamente scritto in lingua sarda da Maria Gabriela Ledda, che sviluppa questi temi nella dimensione della nostra contemporaneità. Storie di vita quotidiana, sogni e desideri di uomini e donne della nostra realtà raccontate con il canto da Elena Ledda e Simonetta Soro. Canti accompagnati da musiche originali influenzate da atmosfere jazz e mediterranee alternate a cadenze ora malinconiche, ora amare,  ora dolci e vitali magistralmente esaltate  da preziosi arrangiamenti. Con lei  l’immancabile ensemble di primo livello composto da: Mauro Palmas, da sempre compagno dei percorsi musicali della cantante con la sua mandola, Silvano Lobina al basso, Simonetta Soro (voce) e Marcello Peghin alla chitarra.
Venerdì 22 luglio alle 21,00 si prosegue con TAMA TRIO, in un’inedita formazione con Mauro Palmas (mandola e liuto cantabile), e Pietro Cernuto (ciaramedda a paru, friscalettu) ai quali si aggiungerà come ospite Gabriella Aiello (voce). Le eleganti trame sonore intessute dal liuto cantabile e dalla mandola di Mauro Palmas, i suoni antichi degli aerofoni di Pietro Cernuto, e la straordinaria voce di Gabriella Aiello, condurranno il pubblico in un suggestivo viaggio sonoro “a voce, a corde, a pizzico, a fiato e a percussione” tutto giocato sugli intrecci tra le tradizioni dell’Italia Meridionale con la tradizione partenopea che si stringe in un abbraccio a quella sarda e poi ancora a quella siciliana. Le magnifiche architetture sonore si fondono, così, in un magico incontro ora con la voce intensa della Aiello, ora con quella passionale ed intimista di Cernuto, nell’alternarsi tra intensi canti d’amore, travolgenti tammuriate, e spaccati poetici di rara bellezza. Nato dall’incontro tra Mauro Palmas, Pietro Cernuto e Nando Citarella, tre eccezionali strumentisti che hanno incrociato i rispetti background artistici, il TAMA TRIO rappresenta uno dei progetti artistici più originali della scena musicale italiana, tanto per la modularità a geometrie variabili del suo organico, quanto per la sua peculiare ricerca sonora che prende le mosse dalle tradizioni musicali del Sud Italia per toccare ora la canzone d’autore, ora i suoni speziati del Mediterraneo.