2 November, 2024
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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, e i commissari delle aziende sanitarie e delle due aziende ospedaliero universitarie, sono stati sentiti in audizione dalle commissioni Bilancio e Sanità del Consiglio regionale, per l’esame delle problematiche relative al piano di rientro del debito, alla luce degli obiettivi di riduzione dei costi in capo ai commissari di Asl e Aziende ospedaliere universitarie e dell’aumento delle aliquote Irpef e Irap, nonché al controllo e al monitoraggio “stretto” della spesa sanitaria, vista la sua incidenza sul bilancio regionale.

In apertura dei lavori, il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd), nel rimarcare l’incidenza della spesa sanitaria («vale la metà dell’intero bilancio regionale») ha definito una “vera emergenza” l’esigenza non più derogabile di tenere sotto controllo costi e impegni ed ha annunciato la presentazione di un emendamento per migliorare il livello e la qualità delle informazioni che, in proposito, devono essere trasmesse al Consiglio regionale. «Proporrò – ha spiegato Sabatini – che ai sensi della legge n. 5/2015 l’assessore della Sanità riferisca trimestralmente anche alla Terza commissione e non soltanto a quella competente per materia, sul monitoraggio della spesa e sul piano di rientro, mentre entro il 30 giugno 2016, dovrà esserci la relazione sull’andamento della spesa delle Asl e delle Aou».

Il presidente della commissione Sanità, Raimondo Perra (Socialisti), ha quindi invitato l’assessore a confermare l’entità del disavanzo che sembra attestarsi introno ai 399 milioni di euro ed ha altresì auspicato un’indicazione realistica sul peso dell’aumento dell’aliquota Irap nei bilanci delle singole Asl, che già nel 2015 hanno sostenuto maggiori oneri rispetto al 2014, a causa del primo incremento dell’imposta.

L’assessore, nel corso del suo articolato intervento, supportato dal direttore generale dell’assessorato, Giuseppe Sechi, ha illustrato i capitoli e le dotazioni di bilancio di competenza ma in premessa ha comunicato ai consiglieri, che nelle ore che hanno preceduto l’audizione, è stato particolarmente impegnato “per scongiurare il rischio commissariamento, da parte del ministero della Salute, sul piano di eradicazione della peste suina africana in Sardegna”.

In ordine al Bilancio 2016, l’assessore Arru ha preliminarmente osservato che rispetto al disavanzo stimato per il 2015, pari a 399 milioni, nel consuntivo dell’ultimo trimestre 2015 si è registrato un risparmio di 50 milioni, frutto – a suo giudizio – delle «buone pratiche nel frattempo introdotte».

Per il 2016 il fabbisogno dell’assessorato della sanità è quantificato in 3.280.115.000 di euro, a fronte di uno stanziamento in bilancio pari a 3.127.800.000 (meno 152 milioni di euro) mentre la richiesta di 300 milioni per la copertura del disavanzo è stata soddisfatta fino alla cifra di 280 milioni di euro. Restano, invece, senza stanziamento il saldo per la mobilità sanitaria interregionale relativa agli esercizi pregressi (fabbisogno 25.721.000 euro) e la quota integrativa per il trasferimento alle Asl delle risorse vincolate agli obiettivi prioritari (fabbisogno 10.823.000). Nella relazione dell’assessorato sono invece definite “voci sottostimate” lo stanziamento di 7 milioni per le borse di studio per la frequenza delle scuole di specializzazione (fabbisogno di 10 milioni); le integrazioni per lo svolgimento dell’assistenza sanitaria penitenziaria (2 milioni e mezzo a fronte di una richiesta di 4 milioni e 900mila ) e le spese per investimenti (stanziati 5 milioni su 29.654.000 richiesti).

Il taglio per le politiche sociali, per l’anno 2016, ammonta invece a poco più di 32 milioni di euro (210.547.000 contro i 242.592.000 del 2015) e sono ridotti di 17 milioni (30 milioni su 47 milioni) i finanziamenti per le cosiddette leggi di settore (provvidenze per talassemici, linfopatici, emofilici, nefropatici, trasporto handicappati, sussidi a persone affette da patologie psichiatriche) e di 10 milioni quelli a valere sulla legge 162/98, mentre sale a 14 milioni di euro la riduzione al fondo per il sistema integrato dei servizi alla persona (finanziamento Plus: da 24 milioni a 20 milioni per il 2016).

«Serve fare delle scelte – ha detto l’assessore – ma non può più passare il messaggio che la sanità sarda è un buco nero, mentre è vero che la sanità costa e che il mio compito è quello di qualificare la spesa.»

L’assessore, nel richiamare l’innalzamento dell’età media di vita anche nell’Isola e la particolare incidenza di alcune malattie, come ad esempio la sclerosi multipla, ha evidenziato l’incremento della spesa nei farmaci per l’epatite di tipo “C” ed ha auspicato la presa in carico da parte del sistema sanitario nazionale dei 50mila euro che la Regione spende per i farmaci innovativi.

Il responsabile della Sanità ha quindi riconosciuto come un “problema” per il contenimento dei costi, quelli relativi al personale ed alla spesa farmaceutica ed ha richiamato gli obiettivi di riduzione della spesa, imposti ai commissari delle Asl e delle Aou, per conseguire nel prossimo triennio risparmi pari a 330 milioni di euro, dei quali 62 milioni di euro nel 2016 (24 milioni sui farmaci territoriali; 12 milioni su farmaci ospedalieri; 17.300.000 euro su l’efficientamento degli ospedali, altri 3 milioni per l’efficientamento del territorio e 3 milioni su integrativa e protesica).

Luigi Arru ha concluso ponendo in rilievo l’urgenza della riorganizzazione della rete ospedaliera sarda ed ha dichiarato: «Senza le prerogative che ci derivano dall’essere regione autonoma, saremmo stati obbligati dal governo a fare fronte al disavanzo in sanità con l’aumento di Irap, Irpef e l’introduzione dei ticket».

I consiglieri della minoranza intervenuti (Edoardo Tocco, Fi; Giorgio Oppi, Udc; Ignazio Locci, Fi; Paolo Truzzu, FdI; Christian Solinas, Psd’Az;) hanno evidenziato come  dal quadro dei conti esposto dall’assessore si evince uno sbilanciamento di 172 milioni di euro, qualora il governo si faccia carico dei 50 milioni per i rimborsi dei farmaci per l’epatite “C” e se le Asl riusciranno a realizzare 62 milioni di risparmi nel 2016. I consiglieri dell’opposizione, nel merito del disavanzo, hanno inoltre rimarcato come manchi dalla previsione di sbilanciamento, l’incidenza dell’aumento dell’aliquota Irap che appesantirà i bilanci delle Asl per il 2016 nonchè la mancata quantificazione del costo delle anticipazioni finanziarie a cui hanno fatto ricorso le aziende sanitarie nell’ultimo trimestre 2015.

I consiglieri della maggioranza (Gigi Ruggeri, Pd; Annamaria Busia, Cd; Luca Pizzutto, Sel; Augusto Cherchi, Pds; Roberto Desini, Cd; Emilio Usula, Rossomori; Gianfranco Congiu, Pds; Pietro Cocco, Pd; Daniele Cocco, Sel; Rossella Pinna, Pd) hanno posto l’accento sui costi per il personale, sulle attività legate alla prevenzione e sulle conseguenza negative che deriverebbero dalla conferma dei tagli sul sociale.

A seguire i commissari dell’Asl 1 (Sassari), Agostino Sussarellu; dell’ Asl 2 (Olbia), Paolo Tecleme; dell’Asl 3 (Nuoro), Mario Palermo; dell’Asl 4 (Lanusei), Fabrizio Argiolas; dell’Asl 5 (Oristano), Maria Giovanna Porcu; dell’Asl 6 (Sanluri), Maddalena Giua; dell’Asl 7 (Carbonia), Antonio Onnis; dell’Asl 8 (Cagliari), Savina Ortu; dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari, Giorgio Sorrentino; dell’Azienda ospedaliera universitaria di Sassari, Giuseppe Pintor; hanno illustrato ai componenti la Terza e l’Ottava commissione le rispettive azioni poste in essere per conseguire gli obiettivi di contenimento dei costi (62 milioni di euro per il 2016, 128 milioni nel 2017 e 138 milioni nel 2018) stabiliti nella deliberazione della giunta regionale n.62/24 del 15 dicembre 2015.

I commissari, pur con alcuni distinguo legati alle peculiarità gestionali delle rispettive aziende, si sono detti fiduciosi nel conseguimento degli obiettivi di spending review fissati dall’esecutivo regionale ed hanno mostrato particolare ottimismo in riferimento ai risparmi che deriveranno dalle cosiddette “gare uniche” per le forniture di servizi e materiali alle diverse Asl dell’Isola.

Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore della Sanità, Luigi Arru, hanno incontrato ieri mattina nel Palazzo di viale Trento, i commissari delle Asl sarde e delle Aziende Ospedaliere Universitarie. Agostino Sussarellu per la Asl 1 di Sassari, Paolo Tecleme Asl 2 di Olbia, Mario Carmine Antonio Palermo Asl 3 di Nuoro, Federico Argiolas Asl 4 di Lanusei, Maria Giovanna Porcu Asl 5 di Oristano, Maria Maddalena Giua Asl 6 Sanluri, Antonio Onnis Asl 7 di Carbonia, Savina Ortu Asl 8 Cagliari, Giorgio Sorrentino Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari e Giuseppe Pintor per Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari.
L’incontro è stato aperto dal saluto del presidente della Regione Francesco Pigliaru, che ha ringraziato i commissari per aver accettato «di condividere questa sfida così importante: migliorare il servizio e farlo con efficienza, riducendo gli sprechi. Abbiamo basato la scelta dei vostri nomi sulla valutazione di capacità e competenze che ci permettano di raggiungere questi obiettivi – ha detto il presidente Pigliaru -. Sappiamo di avere una enorme responsabilità nei confronti della Sardegna, soprattutto se parliamo di sanità. A noi spetta dare gli indirizzi, monitorare e valutare; a voi lavorare con l’alta qualità tecnica che vi appartiene e con un approccio da portatori di interesse sempre generale e mai particolare, senza cedere a certe vecchie logiche che non ammettiamo. Nella sanità sarda le cose stanno cambiando, le indicazioni sono chiare e vogliamo che siano seguite con coerenza».
Nel suo intervento, l’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha sottolineato come «le Asl non dovranno mai più essere undici Repubbliche indipendenti, ma formare un sistema integrato di stretta comunicazione tra Aziende e Regione, dando vita a un lavoro di squadra che metta in campo le migliori competenze per dare risposte al cittadino sardo. Abbiamo diverse sfide per la sanità in Sardegna – ha detto l’assessore Arru, che tra le tante ha evidenziato, in campo veterinario, l’eradicazione della peste suina – e l’unico modo per centrare l’obiettivo è creare un efficace sistema di comunicazione: puntare sulla competenza in ogni scelta è un imperativo etico. La filosofia di questa Giunta è lavorare al meglio con le risorse, di grande qualità, che abbiamo scelto e restituire fiducia al cittadino-paziente sardo. Vigileremo sull’operato di ciascuno di voi in questi mesi in cui traghetterete le Aziende sanitarie locali, e questo porterà anche a decisioni sulle scelte future, in vista di una più ampia riforma della sanità in Sardegna e di una significativa riduzione del numero delle Asl».
In chiusura, l’assessore Arru, ha reso noto ai commissari presenti all’incontro la rinuncia da parte di Giorgio Lenzotti all’incarico per il quale era stato scelto dalla Giunta Pigliaru, ovvero tenere le redini della più grande azienda sanitaria dell’isola, l’ospedale Brotzu.
«La rinuncia del dottor Lenzotti – ha spiegato l’assessore Arru – non era attesa ed è ascrivibile alla sola sfera personale e familiare. La Giunta ne prende atto e, nel più breve tempo possibile, nominerà un altro commissario che abbia le stesse competenze e la stessa professionalità.»

Ospedale Brotzu Cagliari2

Palazzo della Regione 1 copia

La Giunta regionale presieduta da Francesco Pigliaru, ieri sera, su proposta dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, ha nominato i nuovi commissari straordinari delle 11 Asl della Sardegna. Riceveranno l’incarico per quattro mesi, con possibilità di un rinnovo per altri quattro mesi.

Asl n° 1 di Sassari: Agostino Sussarellu, 64 anni, dirigente medico, presidente dell’Ordine regionale dei Medici Chirurghi e Odontoiatri.

Asl n° 2 di Olbia: Paolo Tecleme, 55 anni, dirigente medico, direttore della Struttura Complessa “Area Programmazione, Controllo, Committenza”.

Asl n° 3  di Nuoro: Mario Carmine Antonio Palermo, 60 anni, responsabile U.O. Interdipartimentale di Endocrinologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari.

Asl n° 4 di Lanusei: Federico Argiolas, 45 anni, dirigente medico, responsabile Struttura Semplice “Appropriatezza dei trattamenti, qualità e percorsi clinico-terapeutici”, Direzione Sanitaria, Ospedale “Businco” di Cagliari.

Asl n° 5 di Oristano: Maria Giovanna Porcu, 48 anni, laurea in Giurisprudenza, dal 2011 è direttore amministrativo della ASL 5 di Oristano.

Asl n° 6 di Sanluri: Maria Maddalena Giua, 59 anni, laurea in Giurisprudenza, dirigente amministrativo, responsabile della struttura complessa Area Amministrativa Territoriale della Asl 8.

Asl n° 7 di Carbonia: Antonio Onnis, 62 anni, medico chirurgo, direttore del servizio Igiene e Sanità pubblica e direttore del Dipartimento di Prevenzione alla Asl 7 di Carbonia.

Asl n° 8 di Cagliari: Savina Ortu, 54 anni, laurea in Economia e Commercio, dirigente amministrativo della Asl di Cagliari. È stata direttore generale della Asl 6 di Sanluri e direttore amministrativo della Asl 7 di Carbonia.

Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari: Giorgio Lenzotti, 61 anni, laurea in Medicina e Chirurgia, direttore sanitario del Presidio Unico Provinciale di Modena, dal 2007 al 2009 è stato direttore generale dell’azienda sanitaria locale di Olbia e dal 2005 al 2006 direttore sanitario della ASL di Sassari.

Azienda Ospedaliera Universitaria di Cagliari: Giorgio Sorrentino, 59 anni, dal 2013 direttore sanitario del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.

Azienda Ospedaliera di Sassari: Giuseppe Pintor, 51 anni, laurea in Giurisprudenza, capo di Gabinetto dell’assessorato regionale della Sanità. È stato dirigente amministrativo alla Asl 2 di Olbia e, in precedenza, direttore amministrativo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari.