26 December, 2024
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La situazione delle riserve idriche accumulate nel Sistema Idrico Multisettoriale della Sardegna è stata esaminata questo pomeriggio a Cagliari dalla Cabina di Regia istituita dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Sardegna. L’incontro è stato presieduto dall’assessore dei Lavori Pubblici, Edoardo Balzarini, e vi hanno partecipato le assessore dell’Industria e della Difesa dell’Ambiente, Maria Grazia Piras e Donatella Spano, ed i rappresentanti degli Enti e degli organismi che a vario titolo si occupano di risorse idriche nell’Isola.
Alberto Piras, presidente Direttore Generale del Distretto Idrografico della Sardegna, ha illustrato la situazione attuale delle risorse presenti negli invasi e l’esigenza di procedere subito, attraverso la convocazione di specifici tavoli tecnici di approfondimento, alla individuazione degli usi consentiti e delle misure di salvaguardia da proporre al Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino. E’ stato quindi affrontato il tema di una diversa regolamentazione dell’utilizzo dei reflui per gli usi irrigui. I rappresentanti della Giunta regionale hanno evidenziato come per il tema in argomento sia massima l’attenzione per le attività in corso e da svolgersi. È stata rimarcata, infine, l’esigenza di verificare, nel contempo, il tempestivo utilizzo delle risorse finanziare attribuite per far fronte alle emergenze idriche sinora monitorate nei bacini dell’Isola.

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Il segretario generale della Femca Cisl Nino D’Orso ed i delegati RSU della stessa Femca Cisl Puddu, Meletti e Muller, hanno chiesto l’immediato interessamento dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras e del presidente della Regione Francesco Pigliaru, per chiarire la situazione di incertezza nella quale versa la Carbosulcis con circa 200 lavoratori.

«Già nell’incontro tenutosi lo scorso 9 novembre 2017 presso l’assessorato dell’Industria – si legge in una nota – la Femca Cisl ha portato all’attenzione dell’azionista le problematiche che riguardano la vita lavorativa all’interno della Carbosulcis, evidenziando la necessità di conoscere il futuro die lavoratori. Raccolte le preoccupazioni emerse in quell’incontro, l’assessore Piras aveva assunto l’impegno di riconvocare le parti entro la prima quindicina del gennaio 2018. La Femca Cisl non può però esimersi dal denunciare che la politica industriale di dismissione dell’attività estrattiva carbonifera, approvata con legge regionale 4 dicembre 2014, delibera n° 52/21 del 23/12/2014, ha soltanto prodotto tra le maestranze uno stato di immobilismo per il quale si ritiene debbano essere utilizzati urgentemente tutti gli strumenti atti a garantire la certezza del futuro a tutti i lavoratori attualmente in forza lavoro.»

«Già dal 1 marzo 2018, per via dei progressivi esodi incentivati, resteranno in capo all’azienda 99 lavoratori assunti tra il 1977 ed il 1991, ed altri 89 lavoratori assunti tra il 2006 ed il 2009 – aggiungono il segretario D’Orso ed i delegati RSU Puddu, Meletti e Muller –. Se si considera che dal piano industriale e dei progetti sperimentali di riconversione non si conoscono ancora gli sviluppi, e tantomeno i numeri del personale interno che sarà impiegato, restano grosse perplessità rispetto al futuro del personale che sarà comunque escluso da tali progetti. La Femca Cisl è convinta che si debba discutere urgentemente di soluzioni che salvaguardano il posto di lavoro di tutti i dipendenti Carbosulcis, e a tal proposito rendono noto che, sulla base del Dlgs 100/2017 in materia di riorganizzazione delle società partecipate, l’azienda avrebbe dovuto dichiarare gli esuberi entro il 30 novembre 2017, darne comunicazione ai rappresentanti sindacali entro il 10 dicembre e, infine, alla regione Sardegna entro il 20 dicembre 2017.»

Il segretario generale D’Orso e i delegati RSU Puddu, Meletti e Muller chiedono all’assessore dell’Industria e al presidente della Regione:

– di conoscere le motivazioni per le quali la regione Sardegna non ha assunto posizione rispetto al decreto Madia;

– che venga subito dichiarato lo stato di crisi, gli esuberi, e venga presa in seria considerazione la possibilità di attuare immediatamente le procedure di accesso alla mobilità tra partecipate, per la fascia dei lavoratori più giovani, assunti tra il 2006 ed il 2009:

– che venga siglato un accordo tra azienda, rappresentanze sindacali ed Inps, per attuare l’isopensione, che riguarda la fascia dei lavoratori a cui mancano sino a 7 anni per il completamento dei requisiti pensionistici, in applicazione della nuova legge di bilancio 2018;

– che venga attuata una sanatoria dei contributi previdenziali, assegnando la marca pesante ai dipendenti che, per causa di scelte (poco condivisibili) aziendali, sono stati oggetto di discriminazioni e non hanno potuto maturare il beneficio dello scivolo per poter avere accesso alla pensione al raggiungimento dei 30 anni lavorativi, come stabilito dalle normative di legge per i lavoratori del settore estrattivo e di cava.

La Femca Cisl è convinta che, solo attraverso questi strumenti, si possano dare concrete garanzie a tutte le maestranze Carbosulcis, e sulla base di queste proposte intendono concentrare un serio confronto con l’azionista.

 

 

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LAS VEGAS

Riscontri positivi ed ottimi consensi per le 7 start up innovative sarde presenti al CES di Las Vegas, la fiera dell’Hi-Tech più importante del mondo che oggi chiude i battenti. La nutrita delegazione isolana, ospitata nello stand della Regione Sardegna, grazie al Programma per l’Internazionalizzazione coordinato e gestito dall’assessorato dell’Industria in collaborazione con ICE Agenzia, ha suscitato l’interesse e la curiosità del pubblico e degli addetti ai lavori. Le start up provenienti dalla Sardegna rappresentavano 1/6 delle aziende italiane che per la prima volta sono sbarcate a Las Vegas con tutto il loro carico di dispositivi altamente tecnologici: dalle mattonelle che producono energia a congegni di realtà aumentata per bambini, passando per sofisticati joystick da utilizzare nei videogiochi. Idee e progetti nati e sviluppati da giovani imprenditori che nell’isola possono contare su incubatori pubblici e privati attivi ormai da molti anni. Un settore, quello delle start up e delle piccole e medie imprese innovative, sulla cui promozione nell’ultimo triennio la Giunta Pigliaru ha puntato molto, mettendo in campo aiuti economici mirati ed efficaci politiche di Internazionalizzazione che stanno iniziando a dare i primi risultati. Il Programma triennale per l’export, aggiornato nell’ottobre scorso al 2018-2020 e opportunamente raccordato con il Programma Export Sud II, unitamente alla rafforzata collaborazione con ICE Agenzia e MISE, ha già permesso a molte aziende dell’agro-alimentare di intraprendere nuove rotte commerciali oltre i confini nazionali e alle imprese dell’ICT, che nell’isola ha numeri significativi, di farsi conoscere all’estero e di aprirsi a nuovi investitori.
«La partecipazione al CES di Las Vegas è un passaggio importante per le start up innovative sarde, non lo consideriamo un traguardo ma, al contrario, un ottimo punto di partenza – spiega il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Da questa esperienza e da quelle analoghe che l’hanno preceduta, di Singapore e Los Angeles, unitamente a quelle che seguiranno nel corso del 2018, le imprese trarranno nuovi stimoli per consolidare i loro progetti e continuare a farsi strada in un mercato difficile e in continuo mutamento. E il fatto che la nostra delegazione sia stata più numerosa rispetto a quelle di altre regioni, è la conferma che in Sardegna, grazie anche alle Università e ai Centri di ricerca, ci sono le conoscenze e le condizioni per sviluppare questo tipo di attività imprenditoriali. Abbiamo giovani talenti dell’innovazione tecnologica – prosegue il presidente Pigliaru – con idee e progetti in grado di riscuotere l’interesse ai massimi livelli: noi vogliamo che restino in Sardegna e diano un aiuto fondamentale allo sviluppo della nostra regione
«Nel Programma di Internazionalizzazione abbiamo puntato molto sull’ICT perché la Sardegna ha una storia importante nel settore, sempre sulla frontiera dell’innovazione e della tecnologia – è il commento dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Questo ha creato un clima ideale per un vero e proprio distretto, con aziende grandi che hanno fatto da traino, start up che hanno continuato a innovare, le università che hanno contribuito ad aumentare sempre più le competenze e la capacità di innovazione. Non è un caso che imprese leader del settore abbiano deciso di investire e fare ricerca e sviluppo in Sardegna. Proprio per non disperdere quell’importante patrimonio di competenze e di fervore imprenditoriale abbiamo formato export manager, abbiamo finanziato piani export e investimenti produttivi e adesso abbiamo realizzato una missione entusiasmante.
»
Delle 7 start up che hanno partecipato al CES di Las Vegas, quattro sono di Cagliari, due di Sassari e una di Lanusei. Autentico è una società cagliaritana che produce software, e ha portato al CES un sistema innovativo di etichettatura certificata anti frode. Veranu, start up già vincitrice di numerosi premi, ha portato negli USA la mattonella che produce energia. Sempre in chiave energetica è il dispositivo ideato dalla start up ogliastrina Life Tree: si tratta di un albero tecnologico in grado di sfruttare l’energia del sole e trasformare l’aria in acqua. Altra start up cagliaritana è la Bautiful che produce il Bautiful Box, un congegno grazie al quale è possibile controllare e intrattenere da remoto gli animali domestici. Il controllo a distanza è anche il fulcro dell’idea della start up sassarese Lifley che ha inventato un sistema per il monitoraggio e la cura a distanza delle piante da appartamento. A Las Vegas non poteva poi mancare un prodotto di realtà aumentata: si tratta dei Super Poteri ideati dalla Brave Potions grazie ai quali i bambini riescono a vincere la paura di medici e dentisti. Infine, la start up sassarese Cube Controls che al CES 2018 ha presentato una linea innovativa di joystick per giochi elettronici.

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La vertenza della Keller di Villacidro il 22 gennaio sarà al centro di un incontro al Mise, a Roma, al quale parteciperanno anche Regione e sindacati.
«Il nostro impegno per garantire il rilancio dello stabilimento Keller e la messa in sicurezza dei lavoratori non è mai venuto meno – dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Ricordo che anche grazie all’azione portata avanti in questi ultimi anni dalla Giunta e dall’Assessorato, è stata scongiurata la vendita frazionata dei beni della società. Ciò avrebbe decretato la chiusura definitiva della Keller e avrebbe fatto tramontare ogni ipotesi di riavvio produttivo. Se oggi c’è ancora una speranza di rilancio, con possibilità di trovare un nuovo investitore disposto a rilevare la fabbrica, lo si deve soprattutto al nostro lavoro. Negli ultimi tre anni, alcuni gruppi industriali si sono fatti avanti manifestando interesse ad acquisire la Keller, ma nonostante la Regione abbia messo a disposizione tutti gli strumenti, anche di natura finanziaria, per rendere ‘appetibile’ l’investimento, nessuna vera proposta di acquisto è stata mai avanzata. Ancora oggi l’attività di scouting è viva e sono in corso alcune interlocuzioni. Si tratta, sia chiaro, di un’operazione complessa e delicata. Noi crediamo che ci siano tutti i presupposti per un riavvio degli impianti e per una ricollocazione dei lavoratori, altamente specializzati nella realizzazione e nella manutenzione delle carrozze ferroviarie. Il prossimo incontro di Roma – conclude Maria Grazia Piras – sarà occasione per trovare nell’immediato soluzioni legate al sostegno al reddito per quei lavoratori che hanno perso o stanno per perdere gli ammortizzatori sociali.»

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Il gruppo del Partito democratico  ha presentato una mozione in Consiglio regionale, prima firmataria Rossella Pinna, per salvaguardare la continuità produttiva e occupazionale dei lavoratori della Keller di Villacidro, la fabbrica sorta negli anni ‘80 grazie ad importanti finanziamenti statali della ex legge sul Mezzogiorno – per la costruzione, manutenzione e ristrutturazione e allestimento, di carrozze e vagoni ferroviari, è oggetto di una mozione a firma della consigliera del Partito democratico Rossella Pinna e sottoscritta dal capogruppo Pietro Cocco e dal gruppo consiliare del Pd.

Da circa sette anni la Keller è seriamente interessata da un’inarrestabile crisi, culminata con la dichiarazione di fallimento della sezione civile del Tribunale di Cagliari il 12 novembre 2014, che ha prodotto, in un territorio già compromesso dalla fame di lavoro, un vero e proprio dramma sociale in quanto ha  privato oltre 400 lavoratori e le loro famiglie  della principale e spesso unica fonte di sostentamento.

Nonostante l’apertura del tavolo di crisi ed un’attenzione costante da parte della Giunta regionale, dei sindacati e delle forze politiche e istituzionali del territorio, a fronte di imprenditori interessati e dell’azione compiuta negli ultimi mesi dal Consorzio Industriale di Villacidro, che avvalendosi delle prerogative previste dalla legge, ha avviato le procedure per la riacquisizione della proprietà della fabbrica allo scopo di evitare la vendita per lotti da parte dei curatori fallimentari e, dunque, la dismissione definitiva dello stabilimento, l’ipotesi di soluzione concreta sembra non essere imminente.

A fronte dell’elevato grado di criticità raggiunto e malgrado l’impegno dei parlamentari sardi e degli assessori Virginia Mura e Maria Grazia Piras col viceministro Teresa Bellanova per ripristinare gli strumenti di protezione sociale, la situazione si è ulteriormente aggravata con la scadenza, avvenuta lo scorso 31 dicembre 2017, degli ammortizzatori sociali che ha gettato nella disperazione e nell’incertezza oltre 300 famiglie.

La mozione impegna il presidente della Giunta, l’assessore dell’Industria e l’assessore del Lavoro, innanzitutto, «a ripristinare la protezione sociale dei lavoratori, a ricercare una soluzione condivisa attraverso la ricerca in Italia ed all’estero di gruppi imprenditoriali qualificati in grado valorizzare, con un piano industriale serio e credibile, le potenzialità dello stabilimento ed infine a convocare, nel più breve tempo possibile, tutte le parti coinvolte ed attivare tutti i livelli istituzionali, compreso il governo centrale, affinché si facciano carico di un impegno straordinario per il rilancio dell’attività produttiva e il  riavvio della crescita del territorio del Medio Campidano».

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Una delibera approvata oggi dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras di concerto con l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, prevede il passaggio dell’ex Cartiera di Arbatax dalla SARIND alla Regione. Sarà poi compito dell’assessorato degli Enti locali cedere i beni, ad un prezzo simbolico, al comune di Tortolì. Il passaggio è vincolato alla finalità pubblica, in modo che l’area e i beni dell’ex stabilimento siano resi disponibili al Consorzio Industriale Provinciale dell’Ogliastra.

«Con il passaggio dei beni alla Regione, e quindi al comune di Tortolì e al Consorzio Industriale ogliastrino, diamo un impulso allo sviluppo di nuove attività produttive in un territorio che, come altri in Sardegna, ha sofferto della crisi e che ora, grazie anche al sostegno finanziario della Programmazione territoriale, ha possibilità di ricostruire il tessuto imprenditoriale e avviare un rilancio nei settori dell’agroalimentare, del turismo, della nautica e delle infrastrutture – ha detto l’assessore Piras -. La SARIND era stata creata proprio per acquisire le aree dell’ex Cartiera e favorire la riconversione della fabbrica. La delibera odierna – ha aggiunto l’assessore – è un intervento che rientra nel Piano di razionalizzazione delle società e delle partecipazioni societarie possedute dalla Regione, un Piano voluto dalla Giunta per razionalizzare e contenere la spesa pubblica.»

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Ieri mattina il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, dopo l’incontro allo stabilimento ex Alcoa, si è recato in visita all’Eurallumina, dove ad attenderlo c’erano un centinaio di lavoratori. Il ministro, con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, dell’Ambiente Donatella Spano, del Lavoro Virginia Mura e dell’Urbanistica ed Enti locali Cristiano  Erriu, ha prima incontrato la direzione aziendale (guidata dall’amministratore delegato Vincenzo Rosino), poi si sono ritrovati nella sala mensa per l’incontro con i lavoratori.

Con il ministro si è parlato delle tariffe elettriche agevolate, per le quali è stato compiuto finalmente il passo decisivo, anche se resta in piedi la durata delle agevolazioni (l’azienda ha chiesto 10 anni ma, quasi certamente, per evitare ostacoli a livello comunitario, si arriverà ad un’intesa sui 5 anni + 5 anni). L’incontro si è svolto in un clima disteso e molto cordiale, oltre che di fiducia per quanto fatto dal Parlamento, sulla spinta impressa dai parlamentari locali, e dal Governo.

Con i lavoratori, poi, si è parlato soprattutto delle problematiche legate alle autorizzazioni di natura ambientale, VIA e AIA, in capo alla Regione Sardegna che, come ha sottolineato ed auspicato nel suo intervento iniziale Antonello Pirotto, rappresentante della RSU, dovrebbero essere definite entro il prossimo mese di gennaio 2018.

Vediamo ora il filmato degli interventi del ministro Carlo Calenda e del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215308476893113/

                                 

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«Abbiamo compiuto un passo avanti importante, frutto del lavoro di tutti, ma oggi non c’è niente da festeggiare. Festeggeremo solo il giorno in cui saluteremo l’uscita da questo stabilimento, del primo lingotto di alluminio targato Sider Alloys.»

E’ questo il passaggio più significativo dell’intervento fatto questa mattina dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, nella sala mensa dello stabilimento ex Alcoa di Portovesme che da questa mattina è ufficialmente passato di proprietà dalla multinazionale statunitense Alcoa ad Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), rappresentata dal suo più alto dirigente, l’amministratore delegato Domenico Arcuri. Presente a Portovesme anche Giuseppe Mannina, amministratore delegato della Sider Alloys, la multinazionale svizzera destinata a rilevare la proprietà dello stabilimento da Invitalia il prossimo 15 febbraio. In questo arco di tempo, proseguiranno gli incontri per definire tutti gli aspetti procedurali e l’11 gennaio è fissato un incontro tra azienda e sindacati, per l’avvio dell’esame del piano industriale (è previsto un investimento iniziale di 135 milioni di euro, 80 dei quali saranno coperti da un finanziamento del Governo da restituire a tasso agevolato, mentre sono previsti una quota di una decina di milioni a fondo perduto ed un concorso della Regione Sardegna per altri 8 milioni di euro) e degli organici che dovranno concorrere alla riapertura ed al rilancio produttivo dello stabilimento.

All’incontro di stamane erano presenti il governatore della Sardegna, Francesco Pigliaru, accompagnato da quattro assessori (Maria Grazia Piras dell’Industria, Donatella Spano dell’Ambiente, Virginia Mura del Lavoro e Cristiano Erriu dell’Urbanistica ed Enti locali); i parlamentari Francesco Sanna ed Emanuele Cani, i consiglieri regionali Pietro Cocco e Luca Pizzuto; il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi; e numerosi sindaci dei comuni del territorio.

I rappresentanti delle organizzazioni sindacali ed i lavoratori tutti hanno ringraziato il governatore Pigliaru e, soprattutto, il ministro Calenda, per il lavoro svolto per la soluzione di una vertenza che si trascina da cinque anni, e di aver continuato a lavorare, al fianco dei lavoratori, anche quando tutto sembrava perduto e le speranze di poter vedere la fabbrica ripartire sembravano ormai svanite.

Il ministro Calenda ha sottolineato che l’Italia è diventata un grande paese grazie all’industria ed è con l’industria, affiancata dagli altri settori produttivi, che può rilanciarsi nei prossimi anni.

In serata e domani pubblicheremo un ricco album fotografico della giornata ed alcuni filmati registrati questa mattina durante la visita del ministro Calenda, prima al presidio, poi nella sala mensa, dove sono intervenuti, oltre al ministro Carlo Calenda, anche il governatore Francesco Pigliaru e l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. E, al termine, sono state poste le firme sul passaggio di proprietà dello stabilimento ad Invitalia.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215304544874815/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215302027651886/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215302157895142/

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215311613331522/?notif_id=1514048094288088&notif_t=feedback_reaction_generic

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10215311805896336/

 

                           

 

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Via libera ai lavori definitivi di bonifica e messa in sicurezza dell’area mineraria dismessa di Santu Miali, a Furtei. A seguito dell’approvazione del progetto operativo, parte il risanamento ambientale teso a sanare lo stato di emergenza risalente al 2009, anno del fallimento della Sardinia Gold Mining (Sgm) che ha operato su una superficie di 530 ettari. In questi anni Igea, società in house della Regione, ha comunque provveduto a mantenere il sito in sicurezza in attesa delle attività di bonifica, finalmente giunte al via grazie all’impegno della Giunta Pigliaru. La stessa Igea, che in questi due anni ha definito i progetti di risanamento, eseguirà gli interventi il cui costo complessivo è pari a 65 milioni di euro. Questa mattina l’inaugurazione dell’avvio delle bonifiche, nel cantiere di Furtei, con il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori Maria Grazia Piras e Donatella Spano, i sindaci dei comuni di Furtei, Nicola Cau, di Guasila, Paola Casula, di Segariu, Andrea Fenu e di Serrenti, Mauro Tiddia, e l’amministratore unico di Igea, Michele Caria.

«Oggi qui parte un cantiere di fondamentale importanza non solo per questo territorio ma per tutta la Sardegna – ha detto il presidente Francesco Pigliaru -. Abbiamo lavorato a lungo e con determinazione per far partire la bonifica che avevamo promesso, perché le parole diventassero fatti: la giornata di oggi dimostra che ci siamo riusciti. Siamo molto orgogliosi di essere arrivati a questo punto e, soprattutto, di aver raggiunto l’obiettivo con IGEA. Tutti ricordiamo che solo qualche anno fa le lavoratrici di IGEA avevano occupato una miniera per segnalare la gravità della situazione. Anche se ben pochi scommettevano su una soluzione positiva, noi ci abbiamo comunque creduto, investendo risorse ed energie. Tanto impegno è servito perché IGEA, come stiamo dimostrando, è tornata alla piena operatività: oggi lavora garantendo occupazione e mettendo le sue importanti competenze a servizio di tutta la Sardegna, per restituire alla comunità territori finalmente bonificati», ha aggiunto Francesco Pigliaru, ricordando infine che buona parte del progetto su Furtei è già finanziato. «E se serviranno ulteriori risorse – ha concluso il governatore -, non avremo difficoltà a trovarle attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione, perché le bonifiche sono investimenti infrastrutturali essenziali».

Soddisfatta l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano, che ha dichiarato: «Abbiamo raggiunto un altro importantissimo traguardo perché possiamo dare ai sardi risposte certe sul risanamento ambientale, sul quale questa Giunta si è impegnata su tutto il territorio regionale. Le bonifiche, per l’alta complessità che caratterizza questi procedimenti, specialmente su porzioni così ampie del territorio, hanno una tempistica necessariamente lunga a garanzia della qualità del progetto e delle tecniche utilizzate. Voglio ringraziare – ha concluso l’assessore Spano – i funzionari dell’Amministrazione regionale che hanno lavorato per rispettare l’iter amministrativo e seguire la tabella di marcia quanto più celermente possibile».

La competenza di esecuzione degli interventi, che prevede un cronoprogramma di tre anni, è in carico all’assessorato dell’Industria tramite la società in house IGEA. «Le bonifiche sono un obiettivo di legislatura: restituire alla popolazione i propri spazi e anche offrire nuove opportunità per lo sviluppo economico, per future intraprese – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Spesso si parla di equilibrio fra ambiente e attività produttive. Furtei era una ferita in un territorio che non ha avuto né sviluppo né tutela dell’ambiente. Stiamo iniziando un’operazione di giustizia e lo stiamo facendo con Igea, nostra società in house a cui abbiamo dato una nuova mission dopo le difficoltà del passato». Maria Grazia Piras ha ringraziato la grande squadra che ha permesso, oggi, l’inaugurazione della «prima, importante bonifica. Tre anni fa – ha commentato – in pochi avrebbero scommesso che ce l’avremmo fatta».

La caratterizzazione ha restituito elevate concentrazioni di metalli pesanti in corrispondenza delle strutture di deposito dei rifiuti minerari. La presenza di acque acide ad elevato contenuto di metalli pesanti in corrispondenza del bacino sterili, dei vuoti minerari e delle falde hanno reso necessaria la progettazione di soluzioni specifiche per le acque minerarie. Dinanzi a questa situazione complessa sono state definite le priorità di intervento. Sarà realizzato un impianto di trattamento per le acque dei vuoti minerari e del bacino sterili. Quindi andranno isolate in maniera definitiva le sorgenti della contaminazione: il progetto prevede che le maggiori discariche minerarie siano completamente rimosse e messe in sicurezza. In una seconda fase si procederà agli interventi sui suoli limitrofi ai centri di pericolo e sulle matrici di riporto nell’area impianti.