28 July, 2024
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Grazie al sostegno finanziario della Regione e al Patto per la Sardegna, i poli universitari di Cagliari e Sassari realizzeranno due progetti pilota per sperimentare lo sviluppo di Smart Grid e rendere più efficienti dal punto di vista energetico le strutture degli Atenei. Lo prevede una delibera illustrata oggi in una conferenza stampa a Cagliari dal presidente della Regione Francesco Pigliaru e dall’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, alla presenza dei Rettori delle Università di Cagliari e Sassari, Maria Del Zompo e Massimo Carpinelli. Gli interventi, per uno stanziamento pari a 24 milioni di euro (12 milioni per ogni Università), rientrano nelle azioni previste dal Piano Energetico Ambientale Regionale approvato dalla Giunta nel 2016 e si inseriscono nella più ampia strategia energetica della Regione che punta modernizzare il sistema, passando da un modello centralizzato a uno regionale, distribuito, integrato, interconnesso e, soprattutto, sostenibile.
«Stiamo per avvicinare il futuro, un futuro nel quale produrremo energia a costo basso e senza danni per l’ambiente. Più si investe in intelligenza e risorse, più la tecnologia avanza e più in fretta possiamo cambiare le cose in meglio. Ne siamo profondamente convinti e lavoriamo con grande impegno in questa direzione, certi che è quella giusta – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru. –Insieme ad azioni come l’investimento sulla mobilità elettrica e il successo del bando sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici, questo è un altro tassello di una strategia precisa. Vogliamo essere in prima fila nella transizione verso le energie rinnovabili con cui tutta Europa sta facendo i conti. Questi progetti di sperimentazione e innovazione portati avanti con le due Università, in particolare, aiuteranno la Sardegna a capire sempre meglio come fare a meno di un’energia basata sui fossili, in un percorso in cui il metano è un passaggio fondamentale – ha sottolineato Francesco Pigliaru, ricordando che le risorse provengono interamente dal Patto firmato con il Governo – e che ancora una volta dimostra la sua concretezza – ha concluso – traducendosi in benefici per la Sardegna.»
«Efficientare gli edifici pubblici deve diventare una priorità. La Regione, gli Enti regionali, le Università, i Comuni e tutte le amministrazione pubbliche, hanno il dovere di fornire il buon esempio. Stiamo investendo risorse importanti – ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras – perché le prestazioni energetiche degli edifici pubblici siano migliorate. Occorre promuovere e usare le tecnologie innovative, utilizzare in modo efficiente le fonti rinnovabili e migliorare la stabilità e l’efficienza del nostro sistema energetico. Abbiamo scelto di coinvolgere in questa strategia le due università sarde, sostenendole anche dal punto di vista finanziario perché, essendo i poli della ricerca in Sardegna, possono diventare il veicolo più adatto per divulgare la nuova cultura dell’energia, peraltro condivisa dal PEARS e dall’Unione Europea. I progetti, che dovranno essere presentati entro 60 giorni e che saranno valutati dall’assessorato dell’Industria, dovranno consentire di risparmiare sui costi, migliorare la qualità del servizio energetico e ridurre le emissioni climalteranti. Ciò farà dei due poli universitari anche un luogo di buona pratica, oltre che di interesse da parte di altri ricercatori. Le reti intelligenti della Cittadella Universitaria e del Campus di Ingegneria costituiscono un vero laboratorio sperimentale, dei glocal lab, che non hanno uguali nello scenario nazionale e internazionale. Luoghi dove soprattutto i giovani potranno essere sensibilizzati sui temi dell’efficienza e del risparmio energetico.» 
«Il progetto dell’Università di Cagliari – ha detto il Rettore Maria Del Zompo – è ambizioso e molto complesso: rappresenta una sfida di alto livello che l’Ateneo sente di cogliere. Vogliamo creare uno ‘smart campus’ per rendere la Cittadella universitaria di Monserrato efficiente e attenta al benessere dei luoghi di lavoro e di studio. Ma il progetto, aspetto ancora più importante, vuole anche mettere le competenze e conoscenze dell’Ateneo cagliaritano a disposizione delle imprese e del territorio, perché i moduli che costruiremo a Monserrato saranno replicabili in tante realtà pubbliche della Sardegna.»
«Il cuore della proposta progettuale ‘Unissmartgrid’ – ha detto il Rettore dell’Università sassarese, Massimo Carpinelli – è realizzare, per i poli più energivori dell’Ateneo, una Smart grid dotata di impianti di produzione fotovoltaica e di accumulo che consenta di minimizzare gli assorbimenti di energia da rete e innalzare il livello di autosufficienza energetica del singolo polo. Il progetto consentirebbe di raggiungere l’ambizioso traguardo di una autonomia energetica dei poli di quasi il 72%. Dal 2012 al 2016 abbiamo risparmiato il 28%; nel 2020, raggiungeremo l’obiettivo di un risparmio pari al 63% rispetto al 2012. Un effetto collaterale importante del progetto riguarda la disseminazione culturale sui temi della gestione intelligente e l’uso efficiente dell’energia, attraverso la comunità studentesca universitaria e gli istituti superiori scolastici del nord Sardegna.»
L’Università di Cagliari propone di trasformare la Cittadella Universitaria di Monserrato e il Polo di Ingegneria in due reti intelligenti, intervenendo contemporaneamente e sinergicamente su tutti i livelli: produzione, consumo e l’accumulo. L’approccio è di orientare l’utilizzo della generazione e dell’accumulo distribuito per il soddisfacimento istantaneo della domanda energetica per la componente elettrica, termica e mobilità. L’implementazione della rete intelligente nella Cittadella di Monserrato consentirà di ridurre le emissioni associate agli attuali livelli di consumi di energia del 56% e di ridurre il costo finale dell’approvvigionamento energetico di circa il 40%. Un intervento simile ma in scala ridotta è previsto anche per il Polo di Ingegneria.
L’ateneo sassarese vuole diventare un laboratorio energetico dove coesistono gestione, produzione e consumo dell’energia, paradigma per tutti i protagonisti della filiera dell’energia elettrica. L’obiettivo è di arrivare ad una autonomia energetica del 72% nei poli universitari dove verranno realizzate le smart grid, con una riduzione del 50% del prelievo globale dell’Ateneo. La realizzazione delle smart grid dotate di impianti di produzione e di accumulo di energia consentirà, nei quattro poli più energivori dell’Ateneo, di minimizzare gli assorbimenti dalla rete nazionale innalzando il livello di autosufficienza energetica del singolo polo a circa il 72%.

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Miniera di Olmedo
Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, e l’amministratore di Igea, Michele Caria, hanno incontrato questa mattina a Cagliari i rappresentanti sindacali ed una delegazione dei lavoratori della Miniera di Olmedo. Si è trattato di un incontro per esaminare il futuro del sito e dei lavoratori, dopo l’approvazione della norma in finanziaria con la quale sono stati stanziati oltre 900mila euro per affidare alla società in house della Regione Igea il servizio di custodia e mantenimento in sicurezza della miniera, fino al rilascio della concessione a un nuovo imprenditore attraverso regolare manifestazione di interesse. L’obiettivo della Regione, da un lato, è assicurare il mantenimento in sicurezza del sito fino alla definitiva attribuzione ad un nuovo concessionario, possibilmente dando risposte ai lavoratori che sono usciti o stanno uscendo dalla mobilità, e, dall’altro, costruire un percorso verso il rilancio della miniera di bauxite. Un rilancio che passi sia attraverso azioni di scouting per trovare un nuovo investitore, sia creando le condizioni perché il sito risulti appetibile da parte di un eventuale nuovo concessionario. Per ciò che riguarda gli aspetti legati all’occupazione, quanto prima sarà stipulata la convenzione tra assessorato dell’Industria ed Igea che consentirà alla società in house della Regione di prendere in carico il sito minerario. L’incontro, inoltre, è servito per esaminare i possibili percorsi alternativi di sostegno al reddito o di utilizzo temporaneo dei lavoratori della miniera attraverso gli strumenti delle politiche attive del lavoro, anche alla luce delle nuove risorse inserite nella Manovra finanziaria attualmente all’esame del Consiglio regionale.

 

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«Nel 2014, quando pochissimi ci credevano, insieme ai lavoratori dell’Alcoa abbiamo convinto il Governo a fare tutto il possibile per far ripartire l’impianto. Il Governo è stato da subito con noi e si è mosso alla ricerca di imprenditori, portando Alcoa in cima ai dossier nazionali. Ora siamo a un passo dall’accordo finale, un momento decisivo per una vicenda in cui abbiamo fortemente creduto e che è simbolica per l’intera Sardegna». E’ il commento del presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro svoltosi al Mise su Alcoa, presieduto dal ministro Carlo Calenda e alla presenza l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras.

«Il passaggio dello smelter di Portovesme a un nuovo investitore è il risultato per il quale la Giunta ha lavorato fin dal suo insediamento, quando nessuno avrebbe scommesso sul riavvio produttivo di Alcoa. Abbiamo tenuto sempre alta la tensione, lavorando quotidianamente con ministri e sottosegretari che sono stati interlocutori attenti e operativi. Grazie al lavoro fatto in sinergia con il Governo, in particolare con il ministro Calenda, siamo riusciti a trovare una soluzione che consentirà di far ripartire un’industria importante e strategica non solo per l’Isola ma per tutta l’Italia. Ciò non sarebbe stato possibile se anche i parlamentari sardi non avessero lavorato per varare norme per rendere competitive le produzioni energivore della Sardegna. Così come è stato fondamentale chiudere l’accordo con i sindacati per l’estensione degli ammortizzatori sociali, permettendo ai 500 lavoratori e alle loro famiglie di affrontare questi anni con più serenità. Per prudenza, aspettiamo di completare i pochi passi che mancano all’ultima firma e solo dopo festeggeremo – ha concluso il presidente Francesco Pigliaru – insieme ai lavoratori, che voglio ringraziare per averci da subito persuaso che la sfida si poteva vincere e con i quali andremo avanti nel percorso, che è stato lungo e complesso.»

Alla riunione di questa mattina al Mise, cui erano presenti, oltre all’assessore Maria Grazia Piras, i sindacati nazionali e territoriali di categoria, è emerso che il gruppo svizzero Sider Alloys è intenzionato a rilevare lo stabilimento Alcoa con un piano di investimenti che consentirà un rilancio produttivo della fabbrica. Sono stati inoltre evidenziati i prossimi passi del percorso che è stato avviato in questi ultimi mesi e che si dovrà concludere entro il 15 febbraio con la firma finale. L’intenzione è di chiudere entro Natale il corpus procedurale comprendente l’Accordo di Programma, che il Piano Sulcis contribuisce parzialmente a finanziare, per rendere operativo l’iter del passaggio dello stabilimento da Alcoa a Invitalia e, quindi, da Invitalia a Sider Alloys, e il Contratto di Sviluppo. A partire dal prossimo 11 gennaio inizierà il confronto fra sindacati e investitore, con la mediazione del Mise e della Regione, per definire una piattaforma sindacale.

«Il prossimo atto della Regione – ha detto l’assessore Maria Grazia Piras – sarà la rapida approvazione di una delibera della Giunta sull’Accordo di Programma». La Regione inoltre convocherà a breve i sindacati regionali per un approfondimento anche sul Piano industriale.

La Giunta Pigliaru, con Governo e Invitalia, ha intrapreso fin dal suo insediamento un percorso per la ricerca di un investitore, per arrivare in tempi serrati alla firma dell’Accordo di Programma, alla definizione delle risorse del Contratto di Sviluppo e al graduale riavvio degli impianti. Nel mentre, sono state poste le condizioni per il rilancio non solo di Alcoa ma di tutte le attività imprenditoriali nel polo industriale sulcitano, portando avanti le azioni stabilite nel Piano Sulcis, con il dragaggio del porto di Portovesme, investimento di quasi 16 milioni di euro, finanziato con fondi FSC assegnati all’assessorato dell’Industria. Inoltre è stato raggiunto un importante risultato sulla bonifica delle falde acquifere, i cui costi ricadranno su Alcoa e sulle altre aziende che operano nell’area industriale. La bonifica dei suoli è già in atto e nelle scorse settimane sono stati sciolti i nodi che ancora non avevano permesso l’avvio delle altre opere di risanamento.

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I capigruppo del Consiglio regionale hanno incontrato con il presidente della Regione Francesco Pigliaru e gli assessori del Lavoro Virginia Mura e dell’Industria Maria Grazia Piras tre delegazioni di lavoratori, ex Legler, Ottana Polimeri ed Ottana Energia, impegnati in vertenze in parte diverse ma con denominatore comune la grave crisi industriale della Sardegna centrale.

Per quanto riguarda i 130 ex dipendenti dell’azienda tessile Legler, rimasti senza il sostegno degli interventi previsti dalla mobilità in deroga a causa di problemi giuridico-amministrativi molto complessi, si interverrà con uno stanziamento specifico di circa 2.350mila euro all’interno del “pacchetto lavoro” da 100 milioni contenuto nella finanziaria ora all’esame del Consiglio regionale. «Abbiamo strumenti e risorse – ha sottolineato fra l’altro il presidente Francesco Pigliaru – che ci consentiranno di affrontare e risolvere positivamente situazioni come questa». Il presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, da parte sua, ha messo in evidenza che «con la tempistica che abbiamo di fronte, condivisa da tutti i gruppi consiliari, possiamo assicurare risposte concrete in tempi davvero brevi».

Più articolata e difficile la situazione dei lavoratori di Ottana Polimeri, 58 dei quali già licenziati, e di Ottana Energia, con 70 unità che potrebbero essere costrette a lasciare il lavoro entro il prossimo mese di aprile. Nel sito industriale di Ottana, come hanno esposto i rappresentanti dei lavoratori, si addensano alcune anomalie che vanno chiarite «con una azione forte della politica regionale e soprattutto nazionale», perché da un lato ci sono impianti chiusi e tecnologicamente competitivi ed un prodotto che ha notevoli sbocchi di mercato; dall’altro una azienda (la multinazionale Indorama) che continua a fare acquisizioni in Europa e nel mondo ma non chiarisce i suoi obiettivi sul sito del Nuorese.

«Abbiamo fatto molti tentativi – ha ricordato il presidente Francesco Pigliaru – ed ora dobbiamo fare i passi giusti perché stiamo entrando in una fase cruciale, studiando molto bene il mercato anche con il supporto di strutture nazionali per esplorare tutte le possibilità di ripresa produttiva.»

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La Rsu Eurallumina ha convocato l’assemblea informativa straordinaria delle lavoratrici e dei lavoratori diretti, per martedì 12 dicembre, alle ore 10.00, presso la sala assemblee dello stabilimento di Portovesme. «Dopo la manifestazione del 7 novembre  a Cagliari e l’ incontro che la RSU aveva avuto con il presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, quattro assessori della giunta coinvolti nel procedimento autorizzativo in corso (Ambiente, Industria, Sanità ed Enti locali), alcuni dei direttori generali degli stessi enti (Ambiente e Sanità) ed il coordinatore del Piano Sulcis, alle richieste dei rappresentanti dei lavoratori, sullo stato del percorso procedurale e sui tempi per la conclusione del lunghissimo iter – si legge in una nota della RSU Eurallumina -, erano arrivate risposte tecnico specifiche nel merito ed assicurazioni sull’impegno politico e di indirizzo della Giunta sull’importanza del progetto di ripartenza, sul mantenimento degli accordi in campo nazionale e regionale, confermando la priorità nel cercare di  pervenire alla conclusione nel rispetto delle norme».

«L’impegno, in conclusione era che indicativamente, alla prima settimana di dicembre, tempo stimato dall’Azienda per il deposito di documenti ad ulteriore completamento dell’imponente mole progettuale – si legge ancora nella nota della RSU Eurallumina – si sarebbe riconvocato lo stesso tavolo con gli stessi partecipanti, per verificare la possibile conclusione dell’iter (al 12 dicembre 1.241 giorni, 41 mesi e la delibera regionale che sancirebbe almeno dal punto di vista autorizzativo l’inizio dell’applicabile possibilità di riavvio delle produzioni, previa partenza degli ingenti investimenti programmati. Alla scadenza dell’appuntamento della prima settimana di dicembre (mercoledì 6 dicembre) la RSU ha incontrato (concordando con la segreteria della presidenza), a Villa Devoto, a Cagliari, il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori dell’Industria Maria Grazia Piras, della Sanità Luigi Arru e del Lavoro Virginia Mura, con lei ed il suo staff c’è stato successivamente un secondo integrativo e proficuo appuntamento presso la sede assessoriale nella tarda mattinata (per le questioni relative agli ammortizzatori sociali, per i quali il 28 ottobre la RSU aveva incontrato il ministro Giuliano Poletti, ricevendo nelle interlocuzioni successive riscontro alle richieste avanzate), e con l’ assessore del Bilancio Raffaele Paci, particolarmente attento agli sviluppi sul fronte riciclo e ricerca sui residui delle lavorazioni.»

«Si sono potuti fare un necessario aggiornamento ed una verifica dello stato di avanzamento, un incontro che verrà  formalizzato ufficialmente nella settimana antecedente le prossime festività, appena verrà completato il deposito (già avvenuto nella gran parte), dei documenti a completamento, presumibilmente nella settimana in corso  tra il 12 ed il 15 dicembre) – sottolinea ancora la RSU Eurallumina -. Gli impegni con le istituzioni della RSU, per monitorare e verificare diverse fasi del procedimento, sono proseguiti, con gli incontri con l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu, con i capi delle segreteria di Ambiente Franco Corosu e della Sanità Gianni Salis. I dettagli e gli importanti approfondimenti – conclude la RSU Eurallumina – verranno portati a conoscenza dei diretti interessati nell’assemblea generale delle tute verdi di martedì 12 dicembre.»

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Il ministero dello Sviluppo economico ha convocato un nuovo vertice sulla vertenza Alcoa per giovedì 14 dicembre, alle ore 12.00. Il ministro Carlo Calenda incontrerà il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru, l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, e le segreterie territoriali e nazionali dei metalmeccanici di Cgil, Cisl e Uil.
Sull’esito della lunga vertenza c’è un clima di fiducia, confermata dalle parole del ministro: «Prima di andarmene voglio chiudere la vicenda Alcoa, ci tengo molto».
Al centro del confronto ci sarà la trattativa per acquisizione dello stabilimento di Portovesme da parte di Sider Alloys ma resta in piedi anche l’ipotesi alternativa che riporterebbe all’altra multinazionale svizzera, la Glencore, che ha riproposto il suo interesse, dopo la rottura di diversi mesi fa.

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Si è chiuso ieri con 196 domande per un ammontare di circa 100 milioni di euro richiesti,  il bando regionale sull’efficientamento energetico degli edifici pubblici e per la realizzazione di reti Smart Grid rivolto alle strutture pubbliche nel territorio regionale: enti locali, università e consorzi industriali. Il bando, che si inserisce nella programmazione unitaria, è il risultato del lavoro congiunto degli assessorati dei Lavori Pubblici e dell’Industria, che si muovono in sinergia verso un comune obiettivo: dotare l’Isola di edifici intelligenti che consumano meno energia, la producono, usano solo quella necessaria e trasferiscono quella in eccesso ad altre strutture, in un processo virtuoso che si traduce in economia, tutela ambientale e miglioramento della qualità della vita per tutti i sardi.

«Il grande interesse suscitato dal bando ci conferma che siamo sulla strada giusta, sia per quanto riguarda i contenuti che per le modalità in cui scegliamo di portare avanti progetti così importanti e complessi – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru –. Grazie al lavoro congiunto di due assessorati, oggi facciamo un altro passo avanti nel gestire la necessaria transizione da energie fossili a rinnovabili. Pensando la Sardegna sempre più come una “smart region”, stiamo procedendo nella costruzione di un sistema equilibrato: non solo gli edifici sono in grado di generare energia rinnovabile, ma possono anche scambiarla attraverso reti e connessioni che ne garantiscono l’autosufficienza. Così si tutela l’ambiente – conclude il presidente Francesco Pigliaru -, si crea benessere per le persone che vivono vicino a dove l’energia viene prodotta e si creano posti di lavoro di alta professionalità.»

«Questa grande partecipazione è in linea con le nostre aspettative – commenta l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – e con la strategia sostenuta con tenacia dal mio predecessore: portare innovazione in un settore con forti potenzialità, per attrarre ulteriori investimenti, anche privati. Grazie a questi interventi gli edifici pubblici sardi potrebbero diventare vere e proprie isole energetiche, infatti, con l’efficientamento e la costruzione di reti intelligenti che collegano più edifici, e l’uso di sistemi di accumulo dell’energia elettrica, questa potrà essere trasferita alle strutture che ne hanno bisogno, attraverso un sistema di monitoraggio che controlla e regola la distribuzione. Fra gli altri interventi messi in campo – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – ricordo il via libera al programma preliminare dei primi due interventi per 16 milioni e 600mila euro: efficientamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica di proprietà Area (11,6 milioni) e efficientamento energetico e smart grid negli immobili di viale Trento, via Battisti e viale Trieste (5 milioni) a Cagliari.»

«Contavamo su una risposta positiva, e il riscontro è andato ben oltre le nostre aspettative – aggiunge l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Ciò significa che il pubblico ha ben chiaro qual è il futuro energetico dell’Isola: risparmio, qualità dell’ambiente, creazione di reti intelligenti di distribuzione energetica, a partire dagli edifici. Le azioni che abbiamo programmato e stiamo portando avanti con interventi mirati e risorse certe si inseriscono pienamente nella direzione tracciata dal Piano Energetico Ambientale. La Sardegna ha anticipato le misure contenute nella Strategia Energetica Nazionale per la riqualificazione degli edifici pubblici incentrata su efficienza e autoconsumo. Migliorare le prestazioni dei nostri edifici significa promuovere buone pratiche e utilizzare tecnologie innovative. Oltre ai 44 milioni di euro stanziati insieme ai Lavori pubblici, l’Assessorato ha messo in campo altri 2 milioni di euro, interamente spesi, per l’audit energetico delle imprese, con bandi ai quali hanno partecipato oltre 70 aziende. Con quasi 7 milioni e mezzo di euro, inoltre, consentiamo ai Comuni che già dispongono di produzione di energia da fonti rinnovabili di dotarsi di accumulatori energetici per utilizzare pienamente l’energia prodotta. Altri esempi di buone pratiche in tema di energia da rinnovabili – conclude Maria Grazia Piras – sono l’impianto sperimentale a concentrazione solare di Ottana, una piattaforma aperta alla ricerca applicata, e i sostanziosi finanziamenti concessi alle due Università della Sardegna per lo sviluppo di Smart Gridì.»

L’entità del contributo per ciascun beneficiario è pari al 100% del costo totale ammissibile a finanziamento. Il finanziamento massimo per ciascuna proposta ammissibile, nei limiti delle risorse disponibili, va dai 500 mila euro per i comuni singoli fino a 3000 abitanti a 2.500.000 per le proposte presentate da comuni associati, province, amministrazioni universitarie e consorzi industriali. Il finanziamento minimo per ciascuna proposta è pari a 50.000 euro. il bando “Interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici e di realizzazione di micro reti nelle strutture pubbliche nella regione Sardegna” mette a disposizione di Comuni, Province, Amministrazioni universitarie e Consorzi Industriali 44.159.500 euro del POR FESR Sardegna 2014/2020 Asse Prioritario IV “Energia sostenibile e qualità della vita”, di cui 26.250.000 sull’azione 4.1.1, per la quale sono pervenute domande per circa 70 milioni, e 17.909.500 sull’azione 4.3.1, per la quale il totale delle domande ammonta a 30 milioni. Pubblicato il 4 luglio 2017, è stato prorogato fino al 5 dicembre su richiesta dell’ANCI per garantire la più ampia partecipazione.

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I segretari provinciali di Filctem CGIL, Femca Cisl e UGL chimici di Sassari, in accordo con i minatori del sito di Olmedo, raccogliendo l’invito dell’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras a seguito del provvedimento del Consiglio regionale del 28 novembre scorso, comunicano che è stata decisa la sospensione dell’occupazione in sottosuolo, mentre rimarrà l’occupazione degli uffici. 

I minatori aspetteranno in assemblea permanente presso gli uffici della miniera gli esiti dell’incontro che si terrà a Cagliari, alla presenza del presidente Pigliaru, il giorno 12 dicembre prossimo. A tale incontro, le organizzazioni sindacali parteciperanno con una delegazione di minatori appena usciti dalle gallerie dopo 95 giorni di buio.

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La Sardegna si confronta con l’Europa sui temi dell’efficienza energetica negli edifici delle pubbliche amministrazioni. Lo fa con progetti e buone pratiche che coinvolgono la Regione, gli Enti e le Agenzie regionali, i Comuni, le associazioni di categoria, le ESCO regionali e le scuole. Il tutto all’interno di Enerselves, progetto del quale è partner il Servizio Energia ed Economia Verde dell’assessorato dell’Industria, che ha l’obiettivo di promuovere nuove azioni finanziate dai fondi strutturali e d’investimento europei e migliorare quelle esistenti per supportare l’integrazione delle risorse energetiche rinnovabili negli edifici pubblici. Il progetto, che oltre la Sardegna coinvolge il Lazio e cinque regioni di Spagna, Svezia, Polonia, Malta e Romania, è stato illustrato oggi ad Arborea, alla presenza dell’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, davanti a una platea formata dagli amministratori locali e da una rappresentanza di studenti della scuola media, nel corso di uno dei sette eventi internazionali previsti fino a settembre del 2018.
«È importante rivolgersi ai giovani e agli studenti perché i temi dell’efficienza energetica devono diventare sempre più oggetto di interesse da parte delle nuove generazioni. Eventi come quello di oggi sono fondamentali per trasmettere ai ragazzi e alle loro famiglie un messaggio di educazione al risparmio e alla sostenibilità ambientale – ha detto l’assessore Piras nel suo intervento -. Risparmiare energia, creare reti intelligenti di distribuzione energetica e migliorare la qualità dell’ambiente, a partire dagli edifici pubblici, quelli dei Comuni, delle Università e delle scuole: è ciò che la Regione sta facendo e ha programmato di fare con interventi e risorse che si inseriscono pienamente nella direzione tracciata dal Piano Energetico Ambientale. La Sardegna ha anticipato le misure contenute nella Strategia energetica nazionale per la riqualificazione degli edifici pubblici incentrata su efficienza e autoconsumo, anche attraverso un coinvolgimento più efficace delle ESCO. Per ridurre del 50% le emissioni climalteranti associate ai consumi entro il 2030 – ha aggiunto – c’è bisogno della collaborazione di tutti: Enti pubblici, imprese e cittadini. Migliorare le prestazioni energetiche degli edifici pubblici significa promuovere buone pratiche e utilizzare tecnologie innovative. Le risorse messe in campo dalla Giunta sono ingenti e abbiamo stanziato 45 milioni di euro per interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici e per la realizzazione di micro reti rivolte alle strutture pubbliche nel territorio regionale. Altri 2 milioni di euro sono stati spesi per l’audit energetico delle imprese, con bandi ai quali hanno partecipato oltre 70 aziende. Con quasi 7 milioni e mezzo di euro consentiamo ai Comuni che già dispongono di produzione di energia da fonti rinnovabili di dotarsi di accumulatori energetici per utilizzare pienamente l’energia prodotta. Un altro intervento strategico e innovativo, già contemplato nel PEARS, riguarda le due Smart Communities di Benetutti e Berchidda, unici due paesi in Sardegna dotati di rete elettrica di proprietà, nei quali verranno realizzate le Smart Grid. Altro esempio di buona pratica finanziata con 11 milioni dalla Regione – ha aggiunto l’assessore Piras – è l’impianto sperimentale a concentrazione solare di Ottana, una piattaforma aperta alla ricerca applicata che rappresenta un esempio di ciò che si può fare con lo sviluppo di Smart Grid all’interno delle aree industriali. Un cenno a parte, infine, meritano i progetti sulla Mobilità elettrica. Nei giorni scorsi abbiamo approvato le linee guida per l’elaborazione del Piano e la proposta di Accordo di programma che sarà stipulata con gli Enti locali interessati. Prevediamo una spesa iniziale di 15 milioni di euro con i quali incentiviamo le amministrazioni locali ad acquistare mezzi elettrici e garantiamo la costruzione delle infrastrutture lungo le strade principali e nei territori con maggiore densità abitativa.»
Enerselves, come è stato sottolineato nel corso dell’iniziativa di Arborea, ha una durata complessiva di 48 mesi nel quadriennio 2017-2020. È previsto il coinvolgimento di 175 stakeholders delle 7 regioni coinvolte, 37 eventi di carattere internazionale e di diffusione locale, l’individuazione di 110 buone pratiche da raccogliere in una guida dove saranno scelte almeno 10 azioni regionali. Nella parte finale del Progetto è prevista anche l’implementazione di un piano d’azione locale, con uno o più interventi, che dovrà essere finanziato con risorse comunitarie del POR Sardegna. Enerselves è la naturale prosecuzione del progetto Foster In Med, finanziato con il Programma ENPI Bacino del Mediterraneo 2007-2013, all’interno del quale è stato realizzato a Cagliari l’impianto fotovoltaico integrato architettonicamente nell’edificio di AREA, Agenzia che avrà un ruolo di collaborazione anche in Enerselves. Oltre alla manifestazione di Arborea, la Sardegna ospiterà altri quattro eventi a diffusione locale e, a settembre 2018, l’evento internazionale conclusivo che si svolgerà a Cagliari.

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energia

Il progetto Europeo Enerselves sull’efficientamento energetico negli edifici delle pubbliche amministrazioni approda giovedì prossimo, 23 novembre, ad Arborea, nella sala del Teatro dei Salesiani. L’inizio è fissato per le 9.30.

Si tratta di un progetto finanziato dal programma Interreg Europe 2014-2020 per promuovere le buone pratiche di integrazione delle risorse energetiche negli edifici pubblici. Insieme alla Sardegna sono coinvolte altre sette regioni di nazioni europee, tra le quali Spagna, Svezia, Romania, Polonia e Malta.

All’incontro pubblico sarà presente l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, e i lavori saranno introdotti dal direttore del Servizio Energia ed Economia Verde dell’assessorato dell’Industria, Stefano Piras. Interverranno, tra gli altri, l’amministratore unico di AREA, Giovanna Porcu, il sindaco di Arborea, Manuela Pintus, e Giovanni Fois della società Thera Bio.

Il progetto prevede il coinvolgimento di 175 stakeholder, con lo scopo di elaborare e promuovere nuove politiche finanziate dai fondi strutturali e d’investimento europei per supportare la sostenibilità e l’efficientamento energetico negli edifici pubblici e privati, attraverso lo scambio di informazioni e conoscenze tra i paesi partner.

La Regione intende promuovere pratiche virtuose in tema di energia tramite il coinvolgimento delle amministrazioni comunali. Giovedì, a conclusione dell’incontro, è prevista anche la presentazione dell’impianto comunale di Arborea e del progetto AREA di Carbonia.