28 July, 2024
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Si è svolto oggi, a Cagliari, un incontro organizzato dall’assessorato regionale dell’Industria per illustrare i dettagli del Piano sulla mobilità elettrica, per il quale la Giunta nel giugno scorso ha stanziato 15 milioni di euro.
Sul progetto c’è forte interesse da parte delle imprese, delle case automobilistiche e delle associazioni di categoria nei confronti del Piano, uno dei cardini del Piano Energetico Regionale già in fase di attuazione. Lo hanno confermato i rappresentanti delle aziende più importanti del settore presenti all’incontro.
«Il Piano, uno dei primi in Italia di questo genere, incassa il gradimento degli operatori del settore: gli interventi previsti, infatti, mettono la Sardegna all’avanguardia nel campo della mobilità sostenibile e nelle azioni da attuare per ridurre le emissioni di CO2 e salvaguardare l’ambiente – ha commentato l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Abbiamo voluto sentire il parere delle imprese e degli enti pubblici perché il Piano, attualmente in fase di redazione, è sempre migliorabile e suscettibile di variazioni. Abbiamo tutti un obiettivo comune: fare della Sardegna una regione sempre più green e attenta alle esigenze ambientali. Lo stanziamento di 15 milioni è il primo di una serie di interventi sui quali concentreremo le nostre azioni in futuro. Costruiremo le infrastrutture, le colonnine di ricarica lungo le strade principali, nei territori con maggiore densità abitativa e sperimenteremo progetti pilota a La Maddalena e Carloforte, centri turistici che ben si prestano a testare i nostri interventi. Uno degli obiettivi è stimolare il mercato che, in prospettiva è in linea con quanto accade in molti paesi del Nord Europa, è destinato a crescere in misura esponenziale nella transizione dalla mobilità tradizionale a quella elettrica.» 
«Con questo primo Piano stiamo ponendo le basi per assecondare diverse esigenze – ha aggiunto l’assessore Piras -. Da un lato, veniamo incontro alle necessità legate all’equilibrio tra sviluppo economico e tutela ambientale, dall’altro, cogliamo l’opportunità di tenere il passo con le innovazioni tecnologiche che, grazie alle smart grid e alle smart city, trasformeranno molto presto il nostro modo di vivere.»
Le risorse del Piano, che è solo un pezzo della strategia della Regione sulla mobilità sostenibile, saranno utilizzate, oltre che per realizzare le infrastrutture, per favorire l’acquisto dei veicoli elettrici da parte di operatori privati, in particolare le compagnie di taxi, le imprese di trasporto e di noleggio, le strutture alberghiere e turistiche e le società di gestione di porti e aeroporti.

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Si è svolto ieri pomeriggio, nella sede della Regione, a Sassari, l’incontro tra l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, i sindacati ed una delegazione dei lavoratori della miniera di Olmedo. L’esponente della Giunta Pigliaru ha espresso rammarico per la decisione dei lavoratori di occupare il sito minerario e ha ribadito la correttezza di tutte le azioni politiche e amministrative fatte dalla Regione per affidare a un nuovo concessionario la miniera di bauxite dopo la rinuncia da parte della società concessionaria uscente.
«Il prossimo 18 settembre – ha detto l’assessore Piras – si conoscerà l’esatta dimensione delle offerte presentate in base all’avviso pubblicato nel luglio scorso e i cui termini si sono chiusi il 4 settembre. Prima di avviare la procedura di affidamento della miniera, la Commissione della Regione dovrà infatti valutare il progetto di sfruttamento per il riavvio della miniera e le capacità tecniche ed economiche di chi si propone per la concessione. Nei prossimi giorni, intanto, continueremo a valutare ogni intervento possibile perché, in attesa del riaffido del sito, sia trovata un’occupazione temporanea per quei lavoratori che hanno perso gli ammortizzatori sociali o stanno per perderli. Ho comunicato ai sindacati la mia apprensione per i lavoratori che stanno occupando la miniera – ha concluso l’assessore regionale dell’Industria – e mi auguro che la protesta cessi quanto prima.»
Il prossimo incontro è convocato per il 28 settembre.

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Tutti i minatori hanno occupato la miniera di Olmedo e gli uffici, e chiedono l’allontanamento della società greca Elmin.

«Dal mese di maggio 2015 abbiamo assistito al valzer della cessione della miniera, alla sua inattività, al suo abbandono – si legge in una nota sindacale diffusa dopo l’assemblea dei minatori -. Nel frattempo abbiamo ascoltato sistematicamente le varie promesse disattese, le dichiarazioni di soluzioni imminenti, le risposte concrete e reali a salvaguardia di chi per quella miniera ha sempre lavorato: i minatori che fuori dalle logiche delle azioni strategiche pagano le conseguenze di un disinteresse politico. Se non possiamo accusare questa Giunta dell’inefficienza gestionale della S&B Industrials Minerals, possiamo però chiedere conto di come si sia potuti arrivare a questo punto, della mancanza di monitoraggio su una situazione cosi’ incerta già dal suo inizio.»

I lavoratori accusano il presidente della Regione Francesco Pigliaru e la sua Giunta di scarsa considerazione per il comparto e di non essersi nemmeno resi conto dell’importanza che la miniera di bauxite ha per il nostro territorio regionale e nazionale e del fatto che, investendoci, potrebbe essere un settore di risposta strategico non solo alle attuali tensioni che si registrano sul mercato del lavoro. E ancora di aver dimenticato la sua unicità in Italia in una regione come la Sardegna che ha una grande storia mineraria.

«Ci siamo ripresi ciò che ci appartiene la miniera, TUTTI DENTRO è la parola d’ordine, categorica, imperativa per tutti.»

«Siamo stati all’incontro di ieri con l’assessore regionale Maria Grazia Piras, non da spettatori, e con rammarico, rabbia, frustazione abbiamo ascoltato le parole dell’assessore – si legge ancora nella nota –, forse non ci ha capiti, eravamo li non per discutere di sviluppo ma di sopravvivenza, la politica non ha colto il dramma, il gesto odierno di ESPROPRIO sindacale è AUTOGESTIONE dei minatori è inequivocabile, lottiamo per la soppravvivenza dei nostri minatori e le loro famiglie, e di tutto un territorio che rivendica il sacrosanto diritto al lavoro ed autodeterminazione.

Le segreterie di Filctem Cgil, Femca Cisl e Ugl Chimici con a capo i segretari Territoriali Gianfranco Murtinu, Luca Velluto e Simone Testoni, sono e saranno al fianco dei lavoratori per fare la nostra parte e mostrare per l’ennesima volta che siamo in grado di dare più di quello che abbiamo ottenutoPerché il momento è delicato e non possiamo permetterci di puntare il dito solo su quello che non si è fatto o su ciò che è stato fatto male.»

«Da parte nostra – conclude la nota scaturita dall’assemblea – vi è la ferrea volontà di voler andare avanti avanzando proposte e richieste concrete che passano per le società in house della stessa RAS, l’Igea e il Geoparco minerario della Sardegna, che ci auspichiamo possano essere argomento di discussione durante il prossimo incontro, ma rimarremo comunque in ascolto di qualsiasi altra proposta che possa ridare dignità e speranza a chi chiede solo di poter esercitare il diritto al lavoro. Noi siamo ancora propositivi, nonostante siano passati anni senza che nessun politico che governa abbia ascoltato e risolto le continue richieste che anche oggi, all’ottavo giorno di occupazione arrivano dalle viscere della terra, Forza Paris.»

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Al via anche in Sardegna le iniziative legate alla prima annualità del Piano Export Sud 2, il Programma pluriennale di promozione e di formazione elaborato dal MISE e ICE Agenzia e finanziato con fondi UE, destinato alle realtà produttive e imprenditoriali delle regioni del Mezzogiorno. La Sardegna, insieme a Abruzzo e Molise, rientra tra le regioni cosiddette “in transizione” e destinatarie di un finanziamento complessivo pari a 6 milioni e 600 mila euro.
Il Piano PES2 ha due obiettivi: trasformare aziende potenzialmente esportatrici in esportatori abituali e incrementare la quota di esportazione, sul totale nazionale, ascrivibile alle regioni del Mezzogiorno nei settori di intervento. I destinatari sono micro e piccole medie imprese, startup, consorzi, reti di impresa, parchi tecnologici, centri universitari ed incubatori.
Le filiere interessate, invece, sono: agroalimentare, arredo e costruzioni, alta tecnologia, energia, moda e mobilità. Le prime iniziative promozionali per le imprese, con condizioni di partecipazione agevolate, sono già in atto. S’inizia con la partecipazione fieristica, dal 2 al 10 dicembre 2017, al Nautic 2017 di Parigi, il più antico salone nautico francese, appuntamento destinato agli operatori del settore che vogliono far conoscere i loro prodotti e ampliare il portafogli clienti internazionale.
La seconda iniziativa, invece, è legata al Nano Tech 2018, il più grande evento mondiale dedicato alle nanotecnologie, che si svolgerà dal 14 al 16 febbraio 2018 a Tokyo.

«Ci sono molte imprese sarde dei settori della nautica e dell’ICT che hanno le carte in regola per competere nei mercati internazionali e farsi conoscere e apprezzare anche all’estero – dice l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras -. Spero che sappiano cogliere le opportunità offerte dalle agevolazioni per partecipare ai due eventi fieristici. L’inserimento della Sardegna nel Piano Export Sud 2 – aggiunge l’assessore dell’Industria – consente alle imprese di crescere sia in termini di competenze che di mercato. Le iniziative del Piano, tra l’altro, sono frutto del coordinamento sviluppato in questi anni tra ICE Agenzia e Regione e delle proposte avanzate dall’Assessorato nei mesi scorsi per la messa a punto del Programma, in linea con le numerose azioni portate avanti per aiutare il sistema imprenditoriale sardo a essere più presente oltre i confini regionali e nazionali. Il nostro Programma triennale per l’Internazionalizzazione da 22 milioni di euro ha ottenuto il gradimento delle centinaia di imprese sulle quali si sono concentrati gli interventi, dai bandi per le aziende singole e associate, ai Forum tematici e agli Export lab che hanno consentito di formare figure professionali qualificate nell’elaborazione di piani commerciali per l’estero». 

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Regione ed Enti locali pianificano gli interventi sulla mobilità elettrica. Si è svolto all’Assessorato dell’Industria il primo incontro tra l’assessore Maria Grazia Piras e i rappresentanti dei Comuni interessati dalla delibera, approvata dalla Giunta nel giugno scorso, che programma le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) in attuazione del Patto per la Sardegna siglato fra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Presidenza della Regione Sardegna un anno fa. Il Piano prevede 10 milioni di euro per realizzare infrastrutture di ricarica e acquistare veicoli elettrici per le aree a maggiore incidenza di mobilità veicolare: la Città metropolitana di Cagliari, la Rete metropolitana di Sassari, i comuni di Olbia, Nuoro e Oristano, i territori a elevata vocazione turistico-ambientale e le isole minori, più volte definite i laboratori di sperimentazione del Piano energetico regionale.

«La pianificazione con i territori è un importante tassello della nostra azione sul fronte della mobilità elettrica e ancora una volta mostra l’efficacia del Patto firmato con il Governo, che si traduce in risorse vere e fatti concreti – commenta il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Come abbiamo già detto, da Istituzione facciamo la nostra parte, non sostituendoci ai privati ma sostenendoli perché trovino interesse ad investire in un settore che nei paesi più avanzati è in continua crescita. Poter contare su un’infrastruttura diffusa e ben fatta non può che accrescere questo interesse. Vogliamo andare tutti insieme nella direzione giusta e il coinvolgimento delle amministrazioni locali è fondamentale perché la Sardegna possa sviluppare, nel più breve tempo possibile, mobilità sostenibile a prezzi contenuti.»

La mobilità elettrica è un pilastro del Piano energetico che stiamo progressivamente attuando”, ha detto a margine dell’incontro l’assessore Piras. «Su questo settore il mondo e la tecnologia stanno correndo con una velocità che solo qualche anno fa sarebbe stata impensabile. La Giunta, attenta all’equilibrio fra sviluppo economico e tutela ambientale, sta investendo risorse importanti per stare al passo dell’innovazione e fare in modo che la Sardegna si faccia trovare pronta quando la trazione a motore elettrico avrà raggiunto, in termini di penetrazione del mercato, i motori termici. L’incontro di oggi – ha aggiunto l’assessore Piras – è stato molto proficuo: raggiungeremo i nostri obiettivi pianificando gli interventi con gli enti locali, ai quali stiamo chiedendo di impegnarsi, insieme a noi, per cambiare il modello energetico della Sardegna. Al momento la risposta mi sembra convinta ed entusiasta. Il percorso continuerà la prossima settimana, quando incontreremo le principali aziende produttrici di sistemi di ricarica e le case automobilistiche che stanno puntando sull’elettrico».

Il Piano, inoltre, prevede lo stanziamento di 4 milioni di euro per incentivare le imprese di noleggio, di trasporto, di taxi, di spostamento merci “dell’ultimo miglio” e le imprese turistiche a trasformare la propria flotta aziendale sempre più verso l’elettrico. Il Piano, infine, prevede l’infrastrutturazione dei principali assi viari della Sardegna con la creazione di stazioni di ricarica «per permettere – ha concluso l’assessore Piras – ai cittadini e alle imprese di superare il concetto di mobilità elettrica nei soli centri urbani e di muoversi verso la transizione all’elettrico anche sulle lunghe percorrenze».

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Il presidente Francesco Pigliaru, il capo di gabinetto della Presidenza, Gianluca Serra, l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, ed il coordinatore del Piano Sulcis, Salvatore Cherchi, hanno incontrato questa mattina a Cagliari i rappresentanti sindacali ed una delegazione dei lavoratori Alcoa (arrivati a Cagliari dopo essersi radunati davanti allo stabilimento di Portovesme, per sollecitare la Giunta a stringere i tempi per lo sblocco della vertenza) per fare il punto sulla vicenda che riguarda lo stabilimento produttivo di Portovesme, in attesa dell’accordo definitivo per il passaggio dello smelter dalla multinazionale statunitense a un nuovo investitore.
«Dall’incontro – si legge in una nota della Regione – è emerso che il percorso tracciato da Regione, Governo ed Invitalia per il graduale riavvio degli impianti procede secondo i tempi previsti. In particolare, prosegue l’iter per definire i dettagli del Contratto di Sviluppo, mentre la Camera dei deputati ha approvato il provvedimento per i settori energivori già concordato con la UE. Ora il provvedimento dovrà essere votato dal Senato. Inoltre, vanno avanti le azioni stabilite nel Piano Sulcis per consentire il dragaggio del porto di Portovesme. Si tratta di un investimento di quasi 16 milioni di euro, finanziati con fondi FSC assegnati all’assessorato dell’Industria, grazie al quale si avrà un rilancio non solo dello stabilimento Alcoa ma di tutte le attività imprenditoriali nel polo industriale sulcitano.»
«I tempi di sviluppo dell’opera finora sono stati rispettati e sono in linea con quelli necessari per mettere a regime lo smelter – si legge ancora nella nota della Regione -. Entro il mese di settembre sarà definita anche la questione che riguarda la bonifica delle falde acquifere, i cui costi ricadranno su Alcoa e sulle altre aziende che operano nell’area industriale. La bonifica dei suoli è già in attuazione; nelle prossime settimane saranno sciolti i nodi che finora non hanno permesso l’avvio delle altre opere di risanamento.»
I sindacati, al termine dell’incontro, hanno condiviso tempi e modi del percorso individuato dalla Regione per una rapida soluzione dei problemi affrontati oggi.

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La miniera di Furtei.

Il consigliere regionale Emilio Usula (Rossomori) ha presentato un’interpellanza sull’inquinamento della statale 131 nel tratto tra Sanluri e Sardara.

«Cosa contengono i materiali presenti sotto l’asfalto della statale 131 nel tratto che va da Sardara a Sanluri? Quali iniziative intende assumere la Regione per garantire la salute pubblica e salvaguardare le attività agricole della zona?» chiede Emilio Usula.

Sabato prossimo è prevista una manifestazione di protesta sul tratto della 131 dove sono sepolte circa 700mila tonnellate di materiale di risulta provenienti dalla ex miniera d’oro di Furtei. L’iniziativa promossa dal movimento indipendentista Liberu e sostenuta da diverse associazioni ambientaliste avrà anche il sostegno dei Rossomori.

«Vogliamo capire che cosa sta succedendo – attacca Emilio Usula – la fuoriuscita di percolato dal sottomanto di asfalto della SS 131 è preoccupante. E’ doveroso accertare se quel materiale contenga davvero sostanze inquinanti come l’arsenico, il cianuro, il cadmio, il mercurio e l’acido solforico. Intervento non più rimandabile per garantire la tutela della salute dei cittadini ed evitare contaminazioni della colture.»

Il consigliere dei Rossomori sollecita un intervento immediato dell’Arpa Sardegna. «All’Agenzia, che opera per la promozione dello sviluppo sostenibile e il miglioramento degli ecosistemi naturali – afferma Emilio Usula – chiediamo di fornire i dati recenti sul campionamento dei materiali e, se ancora non dovesse esserne in possesso, di procedere alle verifiche».

Sulla presenza di materiale inquinante nel tratto Sardara-Sanluri della 131 era stata aperta alcuni anni fa un’inchiesta della magistratura con l’iscrizione nel registro degli indagati della ditta che aveva realizzato i lavori.

«Si faccia subito chiarezza – conclude Emilio Usula – solo così si potrà eventualmente pensare ad un intervento straordinario di bonifica per scongiurare possibili pericoli per la salute dei cittadini e danni all’ambiente.»

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Su richiesta dei Consorzi di Bonifica della Nurra e del Nord Sardegna, il Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino ha approvato l’integrazione di nuove risorse idriche destinate a sopperire le criticità nelle aziende agro-zootecniche a causa dello straordinario andamento climatico in corso, così da garantire un ulteriore quantitativo d’acqua per limitare le perdite di produzione dovute alla siccità.
È stata rimodulata la dotazione idrica del Consorzio di Bonifica della Nurra, a cui erano stati destinati nei mesi scorsi già 25milioni di metri cubi d’acqua (20 dal sistema idrico multisettoriale e 5 dai pozzi della Nurra), con un nuovo trasferimento di 500mila metri cubi dall’invaso di Monte Leone Roccadoria verso quello del Cuga.
La dotazione idrica a favore del Consorzio di Bonifica del Nord Sardegna è stata rimodulata con un’integrazione di altri 6milioni di metri cubi d’acqua che si sommano ai 22milioni già assegnati nei mesi scorsi: 15 milioni dirottati dall’invaso del Monte Lerno di Pattada e 7 milioni dal quello del Coghinas – traversa Donigazza. Le risorse aggiuntive vengono per 3milioni di metri cubi dalla diga di Monte Lerno e altri 3 da quella del Coghinas. L’intervento ha lo scopo di limitare i danni alle colture foraggere in atto, soprattutto nella piana irrigua di Perfugas, a causa dello straordinario andamento climatico registrato nello scorso mese di luglio che ha determinato un repentino incremento dei consumi.
L’assessore dell’Agricoltura, Pierluigi Caria, durante la riunione del Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino, ha illustrato le richieste giunte dai territori e le numerose criticità che devono affrontare le aziende agricole a causa dello straordinario andamento climatico in corso. Ai lavori, come componenti del Comitato, hanno partecipato il presidente Francesco Pigliaru, gli assessori dei Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, della Difesa dell’ambiente, Donatella Spano, e dell’Industria, Maria Grazia Piras.
Secondo i dati elaborati dall’Agenzia regionale del Distretto idrografico della Sardegna, al 31 luglio 2017 erano presenti nel sistema degli invasi di tutta l’Isola un miliardo e 66milioni di metri cubi d’acqua, pari a circa il 60% della capacità complessiva autorizzata.

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La Giunta regionale ha deliberato la nomina di Marco Cherchi a Direttore Generale dei Lavori pubblici.

Su proposta dell’assessore del Lavoro, Virginia Mura, è stata approvata la delibera che definisce le modalità per l’accesso ai contributi, per l’anno 2017 e successivi, da parte degli Enti di patronato operanti in Sardegna per l’assistenza ai lavoratori, ai sensi della legge regionale 29 del 1956. L’atto, che recepisce una direttiva dell’assessora, introduce alcune semplificazioni dei procedimenti istruttori, alleggerendo la documentazione per la richiesta di concessione del contributo regionale. Con una seconda delibera, proposta sempre dall’assessora Mura, la Giunta ha riconosciuto lo status di Circolo di emigrati sardi all’Associazione Culturale “Grazia Deledda” con sede a Ciampino, in provincia di Roma.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, l’Esecutivo ha deciso di non sottoporre, condizionato al rispetto delle prescrizioni, all’ulteriore procedura di Valutazione di impatto ambientale l’intervento per un impianto fotovoltaico a terra, potenza nominale 40,616 MWp (in origine 43,825 MWp) nella zona industriale di Macchiareddu. Rimodulati gli interventi, aggiornati ai bisogni, affidati al Consorzio di bonifica della Sardegna meridionale destinati alla sistemazione idraulica per la mitigazione del rischio e della pericolosità idrogeologica.
Su proposta dell’assessora Maria Grazia Piras la Giunta ha deciso di trasferire al gestore unico del Servizio idrico integrato Abbanoa le infrastrutture di acquedotti, fogne e depurazione dei Consorzi ZIR di Nuoro Pratosardo e di Macomer, entrambi in liquidazione. Sarà trasferito al gestore del servizio idrico anche il personale addetto agli stessi impianti.
La Giunta ha dato mandato all’assessorato degli Enti locali di predisporre e pubblicare un nuovo avviso pubblico per l’acquisizione di manifestazioni d’interesse da parte degli enti pubblici, volte alla contrattualizzazione dei lavoratori ex Ati Ifras già impiegati nei territori dei Comuni del Parco Geominerario della Sardegna.

La Giunta è stata convocata nuovamente per domani pomeriggio.

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Pigliaru Piras Chimica Verde

Si è svolto questa mattina, nella sede sassarese della Regione Sardegna, l’incontro tra il presidente Francesco Pigliaru, insieme all’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, e i sindaci dei comuni di Sassari, Nicola Sanna, di Alghero, Mario Bruno e di Porto Torres Sean Wheeler, l’amministratore straordinario della provincia di Sassari Guido Sechi ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali. Al centro della riunione, la condivisione sullo stato dell’arte del progetto sulla Chimica verde, a seguito del pressing esercitato da parte della Regione su Eni dopo lo stallo sull’accordo del 2011, e del risultato ottenuto con il rinnovato impegno da parte della multinazionale.
«I risultati sono arrivati, la fiducia negli investimenti di chimica verde è molto più alta di prima – ha detto il presidente Pigliaru -. Adesso è importante fare l’ultimo passaggio tutti assieme, fino a che non avremo un Accordo di Programma Quadro credibile, preciso nei tempi, nelle risorse e nei posti di lavoro che verranno creati. Oggi – ha aggiunto il presidente della Regione – abbiamo condiviso il fatto che siamo sulla strada giusta. Abbiamo recuperato la prospettiva per favorire lo sviluppo di un progetto che, come abbiamo sempre detto, è fondamentale non solo per la Sardegna ma per tutta per l’Italia: il settore è molto promettente, è un’opportunità per tutti. Il futuro – ha concluso Francesco Pigliaru – è industriale ed innovativo. In questo momento è importante più che mai il coinvolgimento del territorio con i suoi rappresentanti per questa grande scommessa, dopo il forte lavoro fatto con il governo nazionale.»