28 July, 2024
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«Registriamo un avanzamento significativo della trattativa di cessione e riavvio dell’impianto di Portovesme. Anche grazie all’impegno di Governo e Regione procede con decisione il percorso verso la soluzione delle criticità legate al costo dell’energia e alle bonifiche. Il Ministro ha infatti reso noto che l’accordo per la cessione dello stabilimento del primario da Alcoa a Invitalia e successivamente da Invitalia a Sider Alloys è in dirittura d’arrivo: abbiamo dunque discusso del contenuto essenziale del contratto di Sviluppo per la manutenzione straordinaria e il riavvio dello stabilimento che il Governo mette a disposizione di Sider Alloys.»

Lo dichiara l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, che insieme al coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi ha partecipato all’incontro che si è svolto oggi al Mise tra il ministro Carlo Calenda, Invitalia, le organizzazioni sindacali e la Regione, a cui ha preso parte anche il deputato Francesco Sanna.

«Ci aspettiamo ulteriori sviluppi dal prossimo incontro di metà settembre – ha aggiunto l’assessore dell’Industria -, nel quale potrà essere definita la tempistica precisa della cessione dell’impianto da Alcoa a Invitalia e da quest’ultima a Sider Alloys. In quell’occasione dovranno inoltre essere valutati gli elementi del piano industriale e verificate le eventuali tutele necessarie per i lavoratori, per il tempo necessario al riavvio dello stabilimento.» 

«I tempi di sviluppo del dragaggio del porto industriale, opera che condiziona i costi di produzione dell’alluminio sono stati rispettati e sono in linea con i tempi necessari per mettere a regime l’impianto di Portovesme – ha sottolineato il coordinatore del Piano Sulcis Tore Cherchi -. Anche il programma di bonifiche, che condiziona l’accordo fra Alcoa e Invitalia, è in attuazione per la parte riguardante i suoli, ed in fase avanzata di definizione per ciò che concerne la falda acquifera.»

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La Giunta regionale ha stanziato centotrenta milioni di nuova finanza per le imprese della Sardegna. La destinazione dell’importo è stata decisa e programmata nella seduta di ieri su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci. I fondi sono destinati a: supporto del sistema imprenditoriale in tutte le sue forme, sostegno alla reindustrializzazione delle aree industriali, sistema di incentivazione per le imprese, attivazione di procedure di incentivazione nazionale a favore delle imprese e, infine, riqualificazione urbana ed efficientamento energetico. «Una risposta importante, 130 milioni totalmente nuovi che vengono messi a disposizione delle imprese che sono la spina dorsale dell’economia regionale – dice Raffaele Paci-. Siamo sempre più convinti che la ripresa, lo sviluppo, l’occupazione, la possibilità di uscire definitivamente da questa terribile crisi che per anni ha paralizzato la Sardegna passi proprio dalle imprese. E noi, come Giunta, stiamo facendo il possibile per sostenere il mondo delle imprese con tutti gli strumenti a nostra disposizione». Questa nuova tranche di finanziamento alle imprese coinvolge anche gli assessorati del Turismo con l’assessore Barbara Argiolas e dell’Industria con l’assessore Maria Grazia Piras.
«Con queste nuove risorse – dice l’assessore Barbara Argiolas – confermiamo la nostra attenzione nei confronti delle piccole e piccolissime imprese. Sul bando T1, all’assessorato al Turismo sono arrivate quasi 500 domande da parte di piccole aziende dell’artigianato, commercio e turismo e coi 10 milioni di euro che stiamo riprogrammando a partire dall’autunno rilanceremo una delle misure più importanti varate in questa legislatura. Anche il bando per gli investimenti più ingenti, quelli oltre i 5 milioni di euro, ha ricevuto manifestazioni di interesse da parte di imprese turistiche ricettive, a dimostrazione che anche questa è una misura che aiuta a stare sul mercato in modo concorrenziale e guadagnare nuove quote. Stiamo mettendo a disposizione delle imprese di ogni dimensione un panel di offerte finanziarie che le aiutino a stare sul mercato in modo concorrenziale, rinnovare i loro processi industriali e avviare l’industrializzazione. E lo stiamo facendo coi bandi a sportello, la formula migliore per accorciare i tempi dell’amministrazione e avvicinarli a quelli delle imprese.»
Le risorse sono state rese disponibili grazie al meccanismo dei fondi di rotazione che, una volta spesi e rendicontati all’Unione Europea, tornano liberi con l’unico vincolo, imposto dal regolamento comunitario, che mantengano la stessa destinazione d’uso dei precedenti. Quindi, nel meccanismo della cosiddetta “finanza circolare”, sono soldi che vengono spesi, utilizzati e rendicontati e che poi tornano disponibili per ulteriori utilizzi. L’obiettivo della delibera è, dunque, quello di definire le linee generali per l’utilizzo delle risorse derivanti dalle restituzioni degli strumenti di ingegneria finanziaria attivati nel ciclo di programmazione 2007-2013 delle risorse Fesr. Ulteriori risorse liberate provenienti dal Fondo sociale europeo (FSE), in applicazione dello stesso principio, verranno a breve messe a disposizione del sistema Sardegna per interventi su microcredito, finanza inclusiva e Fondo cooperative.
«Siamo molto soddisfatti di queste risorse, che arrivano proprio nel momento in cui percepiamo, dopo diverso tempo, una sensibile voglia di reinvestire da parte delle imprese, testimoniata anche dal numero di domande arrivate per i bandi già chiusi – sottolinea l’assessora Piras -. È molto importante, inoltre, accanto al rifinanziamento dei bandi in corso, anche aver destinato parte importante di queste risorse al Fondo per la Reindustrializzazione delle Aree Industriali, perché c’è stato un momento in cui queste risorse erano esaurite, proprio mentre aumentavano le domande da parte delle imprese.»
Si tratta di 112 milioni disponibili dalla chiusura del programma precedente e 18 derivanti da restituzioni. 25 milioni sono destinati al cofinanziamento del Contratto di sviluppo nazionale, che arriva così con la dotazione iniziale di 40 a un totale di 65 milioni; altri 25 vanno al Fondo di competitività FRAI (Fondo per la reindustrializzazione delle aree industriali), che può essere utilizzato per esempio all’acquisto o riutilizzo di capannoni industriali abbandonati; 20 milioni rifinanziano la procedura del modello Jessica, fondo di finanziamento rotativo con due linee (efficientamento energetico e riqualificazione urbana): in questo modo viene garantita l’operatività del fondo riuscendo allo stesso tempo ad attivare ulteriori importanti finanziamenti sia con Bei (Bianca europea degli investimenti) che con Cassa depositi e prestiti. Infine, i soldi destinati ai bandi: 10 milioni per attivare un nuovo bando T1 (investimenti da 15 a 150mila euro), 10 milioni in più (oltre ai 10 già stanziati) per il bando T2 in corso (da 200 a 800mila euro), 20 milioni al T3 previsto per i primi mesi del 2018 (finanziamenti da un milione e mezzo a 5 attraverso contratti di investimento), altri 20 milioni infine per il T4 che si aggiungono ai 10 già messi a correre (manifestazioni d’interesse per finanziamenti che superano i 5 milioni).
«Le imprese – conclude Raffaele Paci – hanno voglia di ripresa e ricominciano a investire: compito della Giunta, come già stiamo facendo sin dal primo giorno, è accompagnare e sostenere con ogni mezzo questo percorso.»

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Gli assessorati regionali dell’Industria e della Difesa dell’Ambiente solleciteranno al ministero dell’Ambiente la presenza della Regione all’incontro convocato per il 26 luglio prossimo a Roma sulla Portovesme srl. Lo ha detto l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras, incontrando questa mattina, a Cagliari, i rappresentanti sindacali dell’azienda di Portovesme, preoccupati per i ritardi sulle procedure autorizzative relative all’ulteriore abbancamento dei residui della discarica di Genna Luas.
«È importante che la Regione sia presente il 26 luglio, con le organizzazioni sindacali, per arrivare alla risoluzione dei problemi – ha detto la titolare dell’Industria, ricordando che sia la presidenza della Regione che gli assessorati dell’Industria e della Difesa dell’Ambiente stanno seguendo con attenzione la vicenda -. Riteniamo la Portovesme Srl una realtà importantissima per il tessuto economico e sociale della Sardegna», ha detto ancora l’assessora annunciando una sua visita, quanto prima, agli impianti.
Il capo di Gabinetto dell’assessorato dell’Ambiente Franco Corosu, presente all’incontro, ha ricordato l’impegno nell’esame delle procedure e ha assicurato che gli uffici esamineranno tempestivamente la documentazione arrivata oggi dalla provincia del Sud Sardegna, relativa all’ulteriore abbancamento di 25mila tonnellate nell’attuale discarica. Corosu ha garantito altrettanta celerità nell’esame della documentazione giunta dal Ministero e relativa all’utilizzo delle tre vasche: il parere del gruppo istruttore (rappresentato da Regione, Provincia e Comune di Portoscuso) verrà espresso, come concordato con il Ministero, entro il 25 luglio, in tempo utile quindi per l’incontro del 26 e per quello tecnico del 27. Subito dopo le riunioni nella Capitale, gli assessorati provvederanno a fissare un nuovo incontro con tutte le parti interessate.

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Su proposta dall’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, la Giunta regionale ha rinnovato per il prossimo triennio il mandato all’Amministratore unico della Carbosulcis S.p.a. ad attivare gli incentivi all’esodo a favore del personale in attuazione del Piano autorizzato dalla Commissione UE e dalla legge regionale 29/2014, adottato per armonizzare l’impatto sociale della programmata chiusura della miniera di Nuraxi Figus.

 

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, oggi ha incontrato i minatori di Olmedo, rimasti senza mobilità. Il segretario territoriale della Ugl Chimici Simone Testoni, nel corso dell’incontro, ha sottolineato l’importanza del bando che mira alla ricerca da parte della Regione Sardegna di un nuovo imprenditore disposto ad investire nella miniera di bauxite, dopo la rinuncia da parte della società greca (Elmin) che un anno fa aveva ottenuto la concessione per lo sfruttamento del sito.

«Durante l’incontro odierno – ha detto Simone Testoni -, abbiamo chiesto con forza la ricollocazione immediata dei minatori che oggi hanno perso la mobilità, tenendo presente che secondo la Ugl, l’Igea (società in house della Regione) potrebbe essere la soluzione più rapida e risolutiva per chi oggi non ha più il pane da portare a casa. Abbiamo chiesto – ha concluso Simone Testoni – una nuova convocazione urgente alla presenza degli Assessori Lavoro e Industria per trovare soluzioni concrete. »

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La Regione ha pubblicato on line sul sito istituzionale il bando da 44 milioni di euro per interventi di efficientamento energetico negli edifici pubblici e per la realizzazione di micro reti rivolto alle strutture pubbliche nel territorio regionale: il bando, che si inserisce nella programmazione unitaria, è il risultato del lavoro congiunto degli assessorati dei Lavori Pubblici e dell’Industria, che si muovono in sinergia verso un comune obiettivo: dotare l’Isola di edifici intelligenti che consumano meno energia, la producono, usano solo quella necessaria e trasferiscono quella in eccesso ad altre strutture, in un processo virtuoso che si traduce in economia, tutela ambientale e miglioramento della qualità della vita per tutti i sardi.
«Vogliamo che la Sardegna sia sempre più una ‘smart region’ e oggi, grazie al lavoro di squadra portato avanti dai due assessorati, facciamo un altro passo concreto verso l’obiettivo – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. La direzione che percorriamo è l’unica possibile: la transizione da energie fossili a rinnovabili. È necessario orientare il mercato verso un settore che è destinato a generare lavoro di alta qualità e per questo investiamo risorse pubbliche importanti. La tecnologia avanza veloce e ci permette di puntare a una produzione rinnovabile mirata al benessere delle persone che vivono vicino a dove l’energia viene prodotta. Non servono solo edifici che generano energia rinnovabile – conclude il presidente Pigliaru -, ma anche reti e connessioni tra loro, per raggiungere equilibrio e autosufficienza.» 
«Stiamo entrando in una nuova era – dice l’assessore dei Lavori pubblici Edoardo Balzarini – con la Regione che porta innovazione in un settore con forti potenzialità, per attrarre ulteriori investimenti, anche privati. Grazie a questi interventi gli edifici pubblici sardi potrebbero diventare vere e proprie isole energetiche, infatti, con l’efficientamento e la costruzione di reti intelligenti che collegano più edifici, e l’uso di sistemi di accumulo dell’energia elettrica, questa potrà essere trasferita alle strutture che ne hanno bisogno, attraverso un sistema di monitoraggio che controlla e regola la distribuzione. Proseguiamo spediti – conclude l’assessore dei Lavori pubblici – questo bando segue di poche settimane il via libera della Giunta al programma preliminare dei primi due interventi per 16 milioni e 600mila euro: efficientamento energetico nell’edilizia residenziale pubblica di proprietà Area (11,6 milioni) ed efficientamento energetico e smart grid negli immobili di viale Trento, via Battisti e viale Trieste (5 milioni) a Cagliari.»
«È un bando importantissimo con obiettivi che vanno nella direzione già tracciata dal Piano Energetico: cioè, risparmiare energia, creare reti intelligenti di distribuzione energetica e migliorare la qualità dell’ambiente, a partire dagli edifici pubblici, quelli dei Comuni e delle Province in particolare, ma anche delle Università e dei Consorzi Industriali – sottolinea l’assessore dell’Industria Maria Grazia Piras -. Le azioni previste dal bando si inseriscono in un quadro più generale che la Giunta ha delineato in questi ultimi tre anni. Proprio nei giorni scorsi a Roma la Conferenza delle Regioni – Commissione Energia si è riunita per approvare la posizione comune sul documento di consultazione della Strategia Energetica Nazionale. La nostra regione anticipa le misure contenute nella SEN per la riqualificazione profonda degli edifici pubblici incentrata su efficienza e autoconsumo anche attraverso un coinvolgimento più efficace delle Energy Service Company-ESCO. La Sardegna punta alla riduzione del 50% delle emissioni climalteranti associate ai consumi entro il 2030. È un traguardo ambizioso e per raggiungerlo occorre la collaborazione di tutti, dalla Regione agli Enti locali, dal mondo delle imprese ai cittadini. Vogliamo migliorare le prestazioni energetiche degli edifici pubblici attraverso la promozione e l’uso di tecnologie innovative. Vogliamo utilizzare in maniera più efficiente le fonti energetiche rinnovabili e migliorare la stabilità e l’efficienza del sistema energetico. Stiamo mettendo le basi per consegnare alle prossime generazioni una Sardegna più ‘verde’ e più moderna. Le risorse in campo sono ingenti e devono essere spese tutte e bene – conclude l’assessore Piras -: è un mercato che può creare lavoro, e quindi occupazione, attivando processi di filiera che consentono di attrarre investimenti pubblici e privati.»
L’entità del contributo per ciascun beneficiario sarà pari al 100% del costo totale ammissibile a finanziamento. Le domande possono essere presentate fino al 3 novembre 2017.
Possono partecipare i comuni, singolarmente o nelle forme associate previste dal Testo Unico degli enti locali, le province, i consorzi industriali e le università, ad esclusione delle strutture sanitarie. Il finanziamento massimo per ciascuna proposta ammissibile, nei limiti delle risorse disponibili, va dai 500mila euro per i comuni singoli fino a 3000 abitanti a 2.500.000 per le proposte presentate da comuni associati, province, amministrazioni universitarie e consorzi industriali. Il finanziamento minimo per ciascuna proposta è pari a 50.000 euro.

L’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras.

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha illustrato questa mattina a Porto Flavia, le iniziative intraprese dalla Giunta per la valorizzazione d i siti minerari a fini turistici. All’incontro erano presenti il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, l’assessore comunale della Cultura e vicesindaco, Simone Franceschi, il commissario del Parco Geo Minerario, Tarcisio Agus, e l’amministratore unico di IGEA, Michele Caria.

I numeri relativi ai visitatori dell’ex miniera di Porto Flavia e della Grotta di Santa Barbara sono da record: 59.620 ingressi in due anni e mezzo. A Porto Flavia nel 2015, gli ingressi sono stati oltre 18mila; nel 2016, oltre 24mila; nei primi sei mesi di quest’anno quasi 11 mila, con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo del 2016. Ottimi riscontri anche per il sito della Grotta di Santa Barbara, che due anni fa era ancora chiuso al pubblico. Con la riapertura ai visitatori, gli ingressi del 2016 sono stati 4.256 e per i primi sei mesi di quest’anno si registra un aumento dell’8,4%.

Vediamo ora l’intervento dell’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, le interviste realizzate con il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, e con il commissario straordinario del Parco Geominerario, Tarcisio Agus, e gli interventi del vicesindaco di Iglesias Simone Franceschi e l’amministratore unico di Igea, Michele Caria, nel corso della conferenza stampa.

                      

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L’assessore regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras, domani mercoledì 5 luglio, alle ore 12.00, a Porto Flavia, terrà una conferenza stampa sulla valorizzazione delle ex miniere a fini turistici. All’incontro saranno presenti il Sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo, l’assessore comunale della Cultura, Simone Franceschi, il commissario straordinario del Parco Geominerario, Tarcisio Agus, e l’amministratore unico di Igea, Michele Caria.

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«Il Piano per la metanizzazione della Sardegna è ormai entrato nella fase attuativa. Ci sono i progetti per la Dorsale sarda, quelli già avanzati sui depositi costieri e soprattutto c’è la certezza delle risorse finanziarie previste nel Patto per la Sardegna siglato con il Governo nazionale un anno fa. Sul metano, insomma, la Giunta Pigliaru ha fatto sicuramente più di quanto non sia stato fatto negli ultimi trent’anni.».
Lo ha detto l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, intervenendo ieri mattina, a Sassari, all’undicesima edizione di EnerLoc – Energia, Enti Locali, organizzata come ogni anno dalla Fondazione Promo P.A. L’assessore dell’Industria ha riassunto le tappe che hanno portato prima all’approvazione del Piano Energetico Ambientale Regionale e parallelamente, dopo l’uscita della Regione dal Progetto Galsi, al Piano per la metanizzazione dell’isola.

«Ogni anno che passa l’assenza del metano costa alla Sardegna 400 milioni di euro – ha ricordato l’assessore Piras -. Per questa ragione la Giunta regionale ha inserito la metanizzazione come obiettivo di legislatura. Noi contiamo di avere il metano nel corso del 2018 sui primi depositi costieri, già autorizzati o in corso di autorizzazione». L’assessore Piras ha poi sottolineato come il modello di metanizzazione sia basato su sistemi di stoccaggio isolati, sistemi di stoccaggio con annesso impianto di rigassificazione di piccola taglia e una Dorsale regionale. «Inoltre pensiamo che l’isola possa diventare un hub importante nel Mediterraneo per quanto riguarda il bunkeraggio navale a GNL. È un’opportunità concreta – ha concluso Maria Grazia Piras – dato che il Governo sta proponendo, all’interno della Strategia Energetica Nazionale, l’istituzione sperimentale di un’area SECA nei mari della Sardegna.»

 

 

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Il Consiglio regionale ha approvato la discussione generale sul disegno di legge su urbanistica ed edilizia.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il disegno di legge n. 408/A – Giunta regionale – “Disposizioni urgenti in materia urbanistica ed edilizia. Modifiche alla legge regionale n. 23 del 1985, alla legge regionale n. 45 del 1989, alla legge regionale n. 8 del 2015, alla legge regionale n. 22 del 1984, alla legge regionale n. 28 del 1998 e alla legge regionale n. 24 del 2016″.

Prima di avviare la discussione, il capogruppo di Art. 1 – Sdp Daniele Cocco, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha richiamato l’attenzione del Consiglio sull’iniziativa degli operai Ottana, da oggi in presidio permanente nel sito industriale. «Il 21 aprile scorso – ha ricordato Daniele Cocco – il Consiglio ha approvato all’unanimità una mozione che purtroppo non ha avuto seguito, soprattutto con riferimento al lavoro di un tavolo tecnico presso il ministero dello Sviluppo economico che doveva individuare nuove soluzioni; su questo chiediamo risposte all’assessore dell’Industria».

Il presidente Gianfranco Ganau ha assicurato che la questione sarà sottoposta all’assessore competente. Subito dopo ha dato la parola al relatore del disegno di legge 408 Antonio Solinas (Pd) per illustrare il provvedimento.

Antonio Solinas ha sottolineato in apertura che la legge «pone mano ad una situazione che riguarda molti settori ma in particolare realizza l’adeguamento di diverse leggi regionali, a partire dalla 23 dell’85, e la sburocratizzazione di un complesso di norme». «In commissione – ha proseguito Solinas – si sono svolte molte audizioni e sono state recepite alcune osservazioni come per esempio quella sull’allargamento dell’osservatorio regionale su urbanistica ed edilizia». «Per quanto riguarda il testo – ha aggiunto Antonio Solinas – ci sono differenze formali fra quello della Giunta e quello della commissione ma sul piano sostanziale i concetti di fondo sono simili e c’è stata condivisione sia su alcune novità come quella dei litorali metropolitani che sullo stralcio della materia degli usi civici su cui auspichiamo un intervento del Consiglio».  Si è trattato di un lavoro utile, ha concluso il vice presidente della commissione Governo del territorio, «cui ha contribuito positivamente anche la minoranza, una solida base di lavoro anche per la successiva legge urbanistica».

Il primo intervento della discussione generale è stato quello del consigliere del Pd Salvatore Demontis, che ha parlato di «un buon disegno di legge che va in direzione della semplificazione nella complessa materia edilizia, proseguendo un percorso già avviato con i procedimenti amministrativi introducendo la comunicazione di inizio lavori,  segno di un approccio nuovo della pubblica amministrazione che si fida del cittadino». «La legge – ha poi sostenuto – contiene una disciplina più snella di variazioni essenziali cui sono agganciate sanzioni, maggiori tolleranze su alcune difformità, gli insediamenti nell’agro e le varianti in corso d’opera, oltre ad una buona novità sul cosiddetto litorale metropolitano proposta dal collega Antonello Peru che ha consentito una configurazione nuova per un litorale strettamente connesso ad un retroterra importante, come quello di Sassari».

Il vice capogruppo di Forza Italia, Marco Tedde, ha richiamato il recente incontro del Pd sulla legge urbanistica per affermare che in quella sede «è stata pesantemente censurata la legge che oggi discutiamo soprattutto per trovare un nuovo equilibrio fra la normativa regionale con quella nazionale; un lavoro che riesce a metà, anche se contiene spunti interessanti che  regolano in modo migliore una vasta area di interessi economici e sociali, pubblici e privati». Marco Tedde ha poi fornito alcuni numeri sul settore edilizio in Sardegna, «che rappresenta l’11% del pil, il 42% dei lavoratori dell’industria e la maggioranza degli occupati, numeri che dimostrano quella necessità di attenzione che il centro sinistra non ha saputo assicurare». Anzi, i risultati concreti del governo regionale sono tutti di segno negativo: «In questi anni sono stati persi 29.000 posti di lavoro (quasi il 50% degli addetti) e sono uscite dal mercato 2500, un disastro con l’unica eccezione del nostro “Piano casa”, poi stravolto e reso sterile dalla maggioranza, con una perdita ulteriore di posti di lavoro e di aziende esclude dal ciclo produttivo». Marco Tedde, infine, ha messo in evidenza l’inadeguatezza dell’azione di governo del centro sinistra, ricordando le enormi difficoltà delle graduatorie «collegate al bando della legge 29 sui centri storici che ha fatto registrate la spesa di appena 1.5 milioni sui 20 disponibili: questo è il vero resoconto di 40 mesi di governo del centro sinistra in cui la maggioranza è rimasta bloccata dalle sue divisioni interne fra visioni opposte, un dato preoccupante anche per l’opposizione».

Il consigliere Emilio Usula (Misto-Rossomori) ha affermato che, sul piano generale, «la discussione di temi come l’urbanistica presuppone che le norme vadano inquadrate nella visione complessiva del Piano paesaggistico regionale, strumento di tutela del paesaggio come bene comune contro ogni tentativo di speculazione, che conserva la sua validità nonostante il tempo trascorso». Si tratta di uno strumento che, secondo Usula, «può essere sottoposto a qualche adeguamento ma resta comunque gerarchicamente sovra ordinato, come ribadito sia dalla giurisprudenza che da una recente sentenza della Corte costituzionale». «Per quanto riguarda la valutazione sull’operato del governo regionale in materia – ha continuato Emilio Usula – ci saremmo aspettati la messa in sicurezza del Ppr come dichiarato in campagna elettorale, con l’impegno di aiutare i Comuni ad adeguare i Puc al Ppr lasciando ad essi buoni margini di autonomia; nulla però è stato fatto, i Puc approvati sono appena una decina e non è stato fatto niente per le zone interne, riaprendo invece una profonda ferita nella società sarda discutendo di queste cose fuori dal Consiglio e, all’interno, con un modo di procedere molto particolare, prima con questo testo e poi con un altro, due leggi che hanno marciato su binari paralleli con una sfasatura temporale, spacchettando la materia e rinviando il cuore del confronto». «Una situazione – ha detto infine Usula – che alimenta in noi dubbi e sospetti; abbiamo presentato emendamenti correttivi di quelli che per noi sono alcuni pericoli ma vogliamo capire se la legge rimane così com’è perché in questo caso il nostro voto sarà contrario».

Il consigliere Paolo Zedda (Art. 1 – Sdp) ha basato il suo intervento su osservazioni di metodo e di merito. Sotto il primo profilo Zedda ha criticato «la scelta della Giunta di lavorare su due testi, una scelta che lascia perplessi e rende più difficile orientarsi su una materia molto tecnica, così come non convince il titolo di disposizioni urgenti in presenza di un testo organico bloccato da tempo, anche perché lo stesso concetto di urgenza nell’ordinamento regionale è legato solo alla semplificazione di procedure amministrative nazionali». Nel merito, a giudizio di Zedda, «si interviene su diverse leggi con la volontà di operare una semplificazione anche se non ci sono i testi coordinati ed inoltre vengono ammessi alcuni interventi, come parcheggi che non comportino variazioni permanenti dello stato dei luoghi ed altre infrastrutture definite di facile rimozione in contrasto con il Ppr e con la cosidetta legge salva coste, mentre la stessa Corte costituzionale ha detto che tali norme sono sovra ordinate e non possono essere derogate».

Il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato che, nelle intenzioni della maggioranza, «il Dl 408 avrebbe dovuto rappresentare una svolta, soprattutto per disboscare una giungla interpretativa e produrre nuove opportunità per imprese e cittadini in modo chiaro e semplice». «Invece – ha lamentato Rubiu – è l’ennesima scommessa perduta per colpa della ennesime lotte intestine al centro sinistra, è una riforma priva di coraggio che non riesce a dare riposte nuove alla domanda di crescita e sviluppo della Sardegna, è un concentrato di aspettative deluse per motivi ideologici, una legge pastrocchio che confonde ancora di più il quadro normativo, con i Comuni lasciati soli a districarsi nelle interpretazioni, non contiene nessuna apertura per il comparto rurale, turistico e agricolo, è insomma la risposta peggiore per molti giovani che attendevano opportunità di lavoro» L’andamento del settore edilizio della Sardegna ha numeri spaventosi che per l’ennesima vota non hanno trovato nella Regione l’attenzione necessaria, per cui auspichiamo un testo unico che riordini e semplifichi davvero il quadro normativo, eliminando i contenziosi civili e penali che appesantiscono ulteriormente la materia, una testo finalmente libero dalla solita ottica integralista e fondamentalista, a cominciare dall’agro che, secondo noi, deve essere disciplinato con lo schema del lotto funzionale che prescinda dalla superficie del terreno ed accompagni lo sviluppo ordinato di tante aziende sarde».

Per il consigliere di Forza Italia Giuseppe Fasolino «gli interventi del Consiglio in materia di urbanistica sono purtroppo condizionati da interferenze esterne che cercano di influire sul voto dell’Aula, unico luogo dove si prendono le decisioni». «Le stesse dichiarazioni di Soru sulla stampa – ha ricordato Giuseppe Fasolino – appaiono sorprendenti quando si riferisce all’autonomia dei Comuni ed all’opportunità di approvare i Puc dimenticando però che la colpa di tutto questo è del Ppr voluto dallo stesso Soru. Quello di cui ha bisogno la Sardegna è una legge urbanistica con obiettivi, partendo dal vecchio Piano casa che aveva dato risposte importanti all’economia della Sardegna, ai Comuni, al patrimonio edilizio della Regione, una tendenza contraddetta dal centro sinistra che ha approvato la legge 8 del 2015 con cui si è tornati indietro di anni; ci vuole una riforma non ideologica con obiettivi precisi e regole certe per gli operatori del settore nel massimo rispetto per l’ambiente».

Conclusa la discussione generale, a nome della Giunta, l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu ha messo l’accento sul fatto che, nel percorso di formazione della legge, «la Giunta ha ascoltato con molta attenzione tutti i soggetti interessati, modificando profondamente un impianto vecchio con regole inefficaci che alla fine producono costi diretti e indiretti senza benefici ma anzi con ingiustizie e ritardi». «Pensiamo di essere riusciti nel compito – ha poi affermato Erriu – anche grazie al lavoro molto utile fatto in commissione, che ha migliorato il testo in alcuni punti, è una legge omnibus molto completa che contiene nuove discipline e nuovi strumenti, è attenta allo sviluppo nella fascia costiera senza deroghe al Ppr, prevede accelerazioni per la formazione dei Puc ed elimina molte criticità nell’agro per quanto riguarda le opere incomplete». «Sono convinto – ha concluso l’assessore – che la discussione in Consiglio consentirà di mettere in evidenza gli enormi benefici della legge per imprese ed amministrazioni locali con effetti economici positivi diretti sul sistema regionale e ritengo che, subito dopo la sua entrata in vigore, arriverà il riconoscimento unanime del mondo dell’impresa e delle professioni».

Dopo l’intervento dell’assessore Cristiano Erriu l’Aula ha approvato il passaggio agli articoli. Poi il presidente Gianfranco Ganau ha sospeso l’esame della legge e ha dato la parola all’on. Piero Comandini (Pd) che ha illustrato la risoluzione 1 sulla vicenda dei lavoratori sardi del servizio clienti Wind 3.

«Grazie al ruolo svolto anche dal presidente del Consiglio regionale stiamo portando con celerità la risoluzione su questa vertenza, che ha carattere nazionale visto che in Liguria, Sicilia e Lazio ci sono lavoratori  che versano nelle condizioni dei lavoratori sardi – ha detto Piero Comandini -. Dietro una cessione di ramo d’azienda sembra nascondersi un licenziamento di massa in futuro: questa procedura va fermata o, comunque, va governata perché i lavoratori sono costretti a migrare in una terza società che non ha la solidità della precedente. Parliamo di 900 lavoratori in Italia di cui 400 in Sardegna. La stessa crisi, peraltro, riguarda i call center di Tiscali e Amazon, che in futuro potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni e con i tagli della retribuzione. Noi vogliamo che il Governo fermi  questa procedura visto che queste società gestiscono reti pubbliche e hanno goduto di contribuzione pubblica.»

Per l’on. Mariano Contu (FI) «non possiamo permetterci una perdita di occupazione di questa portata e il documento elaborato dalla commissione chiede proprio che la Giunta si faccia parte attiva con il ministero dello Sviluppo economico per evitare tutto questo. Annuncio il voto favorevole del gruppo di Forza Italia».

Per la Giunta ha preso la parola l’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu: «Il terreno è scivoloso per le implicazioni del Garante delle comunicazioni ma è chiara la dimensione del problema e renderemo conto in Consiglio sulle iniziative assunte».

Per la replica l’assessore Comandini ha detto: «I tempi sono purtroppo ridotti, mi dicono che l’azienda sta offrendo scivoli per liberarsi dei dipendenti. Rischiamo che sia troppo tardi».

La risoluzione è stata approvata all’unanimità.

Sulla mozione 311 (Rubiu e più) dedicata alla situazione della società di servizi Pro service della provincia di Cagliari, l’on. Gianluigi Rubiu ha detto: «Dalla mozione a oggi sono cambiate le regole del gioco e la legge. Pertanto la mozione ha perso di spessore insieme al rischio paventato dalla mozione».

Sul tema ha preso la parola l’assessore Cristiano Erriu, che ha, comunque, ricordato che «uno dei decreti Madia riguarda proprio le società a partecipazione pubblica. Il tema è delicato e nel nostro caso riguarda il limite minimo di fatturato. Se non si raggiunge quello, il decreto legislativo 175  prevede la liquidazione della società e la salvaguardia dei posti di lavoro. Il rappresentante legale della città metropolitana di Cagliari, ovvero il sindaco Massimo Zedda, ha avviato una interlocuzione per raggiungere un accordo di ottimizzazione della Pro service, per garantire servizi e stipendi».

Per l’on. Gianluigi Rubiu, che ha replicato, «la risposta è esaustiva e colgo l’occasione per chiedere al commissario di bloccare i trasferimenti e le trasformazioni in  corso all’ex provincia». La mozione è stata ritirata.

A seguire la mozione Zedda (FI) e più dedicata alle iniziative nella ricorrenza di 90 anni del Nobel ricevuto dalla scrittrice nuorese Grazia Deledda. L’oratrice ha detto: «Ringrazio tutti per la sensibilità su questo tema e chiedo che così come la Camera e il Senato anche il Consiglio regionale debba ricordare l’opera di Grazia Deledda a 90 anni dal Nobel ricevuto. Spetterà al Consiglio un ruolo centrale, anche in azione congiunta con le altre istituzioni. La sua opera deve diventare patrimonio culturale di tutti».

Ha poi preso la parola l’on. Roberto Deriu (Pd), che ha detto: «E’ una mozione quanto mai opportuna e non mi soffermo sul merito ma do alcuni suggerimenti sul coinvolgimento degli studenti. E’ possibile farlo attraverso la programmazione dei collegi dei docenti nell’ambito della autonomia scolastica».

Per l’on. Annamaria Busia (Campo progressista) «è importante che la massima assemblea regionale ricordi l’opera e la testimonianza di vita di questa donna. Grazia Deledda è stata una donna determinata, astuta e spregiudicata. E non per casualità è arrivata al massimo riconoscimento della letteratura». 

Secondo l’on. Emilio Usula (Misto) «tutte le iniziative per valorizzare la nostra conterranea sono meritorie». Della stessa opinione l’on. Michele Cossa (Riformatori) e il collega Luigi Crisponi, che ha chiesto all’assessore Giuseppe Dessena di «rivalorizzare il parco deleddiano, che a oggi sembra essersi concentrato soltanto su Galtellì e non sull’intero territorio nuorese”.

Per il Pds ha preso la parola il capogruppo, on. Gianfranco Congiu, che ha parlato di Grazia Deledda come di «uno dei giganti della cultura internazionale». L’on. Pierfranco Zanchetta ha detto che «un Nobel non si dà a caso e faremmo meglio a ricordarci dei tanti sardi che hanno fatto tanto per la cultura nel mondo».

L’assessore alla Cultura, Giuseppe Dessena, ha condiviso le valutazioni espresse e ha aggiunto: «La Regione si è occupata di Gramsci e della Deledda in questi anni, investendo risorse e attivando le scuole e i Comuni. Per la ricorrenza del Nobel, che fu materialmente consegnato nel 1927, abbiamo presentato alcune iniziative su Grazia Deledda al salone internazionale del libro di Torino di quest’anno. Sabato sarà la giornata dedicata la premio internazionale Grazia Deledda e si terrà a Galtellì. Per le scuole stiamo immaginando un percorso: risorse economiche per celebrare negli istituti  in ogni forma, anche con il teatro, Grazia Deledda. Sul Parco deleddiano a presto metteremo attorno a un tavolo gli amministratori locali per far ripartire l’iniziativa. Stiamo poi chiedendo un incontro sulla scuola al ministro Fedeli e parleremo anche di Grazia Deledda».

La mozione Zedda e più è stata approvata all’unanimità.

A seguire la mozione 251 (Crisponi e più) sulla crisi delle Camere di commercio della Sardegna. L’esponente dei Riformatori ha detto che «le camere di commercio sono destinate per legge ad essere accorpate, con il pretesto del risparmio. In realtà si tratta di un errore e noi chiediamo che la Giunta si opponga al progetto di realizzare una sola Camera di commercio per la Sardegna. Le specificità della nostra isola, la vastità del nostro territorio e la difficoltà dei trasporti interni renderebbero pericolosissima una riforma del genere. Dobbiamo sventare il tentativo di desertificare ulteriormente la Sardegna».

L’assessore degli Affari generali, Filippo Spanu, ha riaffermato l’impegno della Giunta per utilizzare al meglio «il contributo funzionale della camere di commercio per le politiche di sviluppo della Regione» ed ha ricordato il confronto in corso con gli assessorati del Turismo, dell’Industria e del Commercio. «La Giunta regionale – ha dichiarato Filippo Spanu – ha un’idea chiara sulle camere di commercio: le considera una ricchezza».

Nel merito dei temi oggetto della mozione, il responsabile degli Affari generali, ha ripercorso le diverse fasi che caratterizzano il processo di riorganizzazione, non ancora concluso, evidenziando come la proposta formulata da Unioncamere al Governo statale sia carente in alcuni aspetti. Spanu ha quindi ricordato le segnalazioni del presidente Pigliaru, prima al già ministro Guidi e più di recente ai ministri Calenda e Costa, nelle quali si è esplicitata, tra le altre, la richiesta di una deroga per la camera di commercio di Nuoro. «La Camera di commercio di Cagliari – ha spiegato l’assessore – rispetta tutte le caratteristiche richieste per mantenere l’istituzione camerale, Sassari pur non avendo 75mila imprese aderenti è transfrontaliera ed ha il requisito di equilibrio ed efficienza, così come Nuoro che ha dalla sua parte anche le caratteristiche di montana e isolana».

«Per Oristano – ha concluso Filippo Spanu – dovrà essere il territorio ad esprimere la volontà di adesione ad una delle altre camere di commercio dell’Isola».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori), in sede di replica, ha insistito sulla opportunità che sia concesso al territorio di Oristano di poter scegliere l’ente camerale al quale aderire qualora fosse confermata la cancellazione della sede oristanese.

Fermo disappunto per le dichiarazioni rese dall’assessore Spanu è stato espresso invece dal capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni: «La Giunta continua a mostrare un atteggiamento passivo nei confronti del Governo italiano ed è appiattita su questo come sugli altri temi, persino ai vari 1sottosegretari». Attilio Dedoni ha chiesto la difesa dell’ente camerale di Oristano e dunque dell’intero sistema camerale sardo.

Il presidente della commissione Attività produttive, Luigi Lotto (Pd), ha proposto l’inserimento nel testo della mozione di un esplicito riferimento alle tre sedi di Sassari, Cagliari e Nuoro, suscitando la vibrata protesta del consigliere Dedoni.

Il consigliere Antonio Solinas (Pd) ha dichiarato: «Non si salva un territorio affossandone un altro, il Consiglio e la Giunta devono fare battaglia per salvaguardare il sistema camerale sardo nella sua interezza, con le sedi di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari». L’esponente della maggioranza ha quindi mostrato contrarietà alla proposta formulata dal suo collega di gruppo e di partito, Luigi Lotto, ed ha invitato i presentatori a lasciare il testo della mozione inalterato o a inserire tutte e quattro le camere di commercio della Sardegna.

Il consigliere primo firmatario della mozione, Luigi Crisponi (Riformatori), ha dichiarato di voler lasciare inalterato il testo ed il presidente del Consiglio ha posto in votazione la mozione n. 313 che è stata approvata con 50 voti favorevoli su 50 consiglieri partecipanti al voto.

Si è passati, dunque alla discussione della mozione n. 294 ed il primo firmatario, Luca Pizzutto (Art.1-Sdp) ne ha illustrato il contenuto, criticando, a tratti anche duramente, la condotta della società Polar srl, la società  che ha in concessione la cava di argilla bentonitica nel comune di Piscinas.  L’esponente della maggioranza ha evidenziato “l’anomalo comportamento” della ditta che ha fatto ricorso ad una serie di licenziamenti, poi cancellati dalle sentenze del tribunale, ed ha quindi proseguito con una serie di trasferimenti di personale nella sede di Genova. «Polar – ha dichiarato Luca Pizzuto – fa ciò che vuole all’interno dei confini dello stabilimento e non rispetta i lavoratori». Il consigliere di Art. 1 – Sdp ha quindi chiesto spiegazioni sulla compagine societaria, sulle posizioni debitorie, sui mancati pagamenti ai fornitori ed anche ai lavoratori, sul piano industriale della società, riaffermando la necessità di un intervento del Consiglio anche sotto il profilo normativo. «Mi spiego meglio – ha concluso Pizzuto – ipotizzo una legge con procedura d’urgenza per revocare la concessione mineraria alla Polar srl».

Il consigliere di Forza Italia, Mariano Contu, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha proposto la sospensione della discussione della mozione, per dare corso all’audizione in commissione dei vertici della Polar srl, così come da richiesta di questi ultimi. Contro tale eventualità si è espresso il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, («serve un segnale forte del Consiglio regionale contro il modo di operare ed i metodi adottati della società Polar, nonché, in prospettiva  una nuova legge che regoli le concessioni minerarie») ed anche la consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda («bene audizione dell’azienda ma ritengo che sia necessario e urgente pronunciarsi sula situazione che si è venuta a creare nella cava di Piscinas»).

È quindi intervenuta l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras, che non ha nascosto le problematicità della vicenda Polar ed ha ripercorso le tappe recenti della concessione di Piscinas, dall’abbandono della società Ssb all’assegnazione alla Poalr srl, confermando la regolarità delle procedure e degli atti («l’attività produttiva è stata sottoposta alla rigida autorizzazione integrata ambientale ed è sotto il controllo anche dell’Asl e dell’Arpas»).

L’assessore ha inoltre confermato il rispetto delle norme in vigore ma si è detta d’accordo al varo di nuove regole per le concessioni minerarie, confermando l’attenzione dell’assessorato dell’Industria per la vertenza Polar.

Il consigliere Pizzuto, in sede di replica, ha ribadito gli scarsi strumenti a disposizione della Regione per arginare comportamenti dannosi come quelli adottati – a suo giudizio – da Polar ed ha confermato la volontà di una procedura d’urgenza per il varo di nuove norme in materia di concessioni minerarie.

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha dichiarato voto favorevole, insieme con il consigliere Udc, Giorgio Oppi, che però si è detto contrario alla procedura d’urgenza («meglio una legge ad hoc»).

Il presidente del Consiglio ha quindi comunicato all’Aula la convocazione, al termine dei lavori, della conferenza dei capigruppo con i lavoratori della Portovesme srl; la convocazione della commissione d’inchiesta sui costi del sistema sanitario alle 17.00, la convocazione delle commissioni Terza e Quarta alle 16.00 e della Quinta commissione alle 16.30. Il presidente Prima di dichiarare conclusa la seduta e di convocare l’Assemblea per martedì 27 giugno alle 10.00, ha posto in votazione la mozione 294 che è stata approvata all’unanimità con 39 favorevoli su 39 votanti.